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domenica 26 maggio 2013

Branca: "Aumento canoni balneari: necessario l'intervento delle Istituzioni"

COMUNICATO STAMPA
In un momento così drammatico per l’economia, il Governo Regionale ha proposto l'aumento del 600% dei canoni relativi alle concessioni di beni demaniali marittimi, specchi acquei e pertinenze demaniali marittime.
Tale indiscriminata maggiorazione potrebbe rivelarsi letale per i tanti imprenditori che - a Milazzo, Barcellona, e nel resto della Provincia – operano in un settore di vitale importanza, come quello turistico. Inoltre, l'esponenziale crescita dei canoni, provocherebbe un massiccio rincaro delle tariffe per gli utenti. Con conseguenti ripercussioni per l'intera economia.
Per tali ragioni, invito il Presidente dell'Ente Provinciale, unitamente agli altri responsabili delle Istituzioni, ad attivarsi nelle sedi opportune al fine di tutelare gli interessi degli operatori turistici locali.
Massimiliano Branca

Il porto di Santo Stefano di Camastra e quello di Lipari (di Angelo Sidoti)

Accostando l'interesse della Regione Siciliana per il Porto di Santo Stefano di Camastra al nuovo progetto di Lipari Porto (al momento del tutto sconosciuto nei particolari progettuali) pensiamo di aver trovato soluzione alle nostre esigenze.Domando: ma quali sono le "nostre esigenze"? Qualcuno dei politici che ci hanno amministrato e che ci amministrano attualmente si e' mai posta questa domanda? Oppure l'obiettivo e' sempre lo stesso ricercare business che poi di affari hanno ben poco o forse per soli intimi?
Personalmente non amo le imitazioni ma soltanto le unicità. Ogni territorio e' diverso per conformazione geografica, paesaggistica, culturale, economica etc etc.
Da quello che leggo il progetto di Santo Stefano nasce da una nuova collaborazione tra Fiumara d’Arte di Antonio Presti e il comune di Santo Stefano di Camastra per la realizzazione di un porto turistico che non sia solo un approdo per le barche, e quindi una semplice opera pubblica, ma che sia allo stesso tempo anche un’opera d’arte, in grado di attirare visitatori proprio per la sua unicità.  Il progetto è quello di far diventare la zona del porto una sorta di museo a cielo aperto dove si possano unire le particolarità dell’arte moderna con le memorie del passato e con i monumenti del vicino centro storico.
Le differenze:
l'opera di Santo Stefano di Camastra e' gia'  inserita nel Piano strategico per lo sviluppo della nautica da diporto in Sicilia, ha già ottenuto in fase preliminare i pareri favorevoli di quasi tutti gli Enti interessati (Genio civile Opere marittime, il Genio civile di Messina, la Soprintendenza ai Beni culturali di Messina, la Capitaneria di porto)  e si resta solo in attesa del responso del C.R.U (Comitato regionale urbanistica).
la ricerca di una singolarità del progetto (bella la frase opera d'arte)
l'apertura a finanziamenti di  privati e non di un singolo privato
Pertanto, l'aver trovato delle similitudini non significa aver fatto bingo ed individuato soluzioni ma solo spunti su cui lavorare seriamente.
Traiamo spunto da tutto ma cerchiamo di realizzare "il nostro porto" che risolva prima di tutto gli aspetti che investono l'area commerciale che impediscono a Noi ed ai Turisti di "arrivare alle Eolie". Successivamente, in modo organico e programmato, si può pensare di riorganizzare e riqualificare le aree dedicate al turismo nautico stanziale che in Italia ormai da anni sta subendo un periodo di profonda crisi, per numero di posti barca occupati e quantità di giorni di ormeggio.
E sopratutto un consiglio.... Defocalizzatevi su quanto e' stato fatto prima e pensate solo al "domani" operando in totale trasparenza e con la massima condivisione delle scelte con la cittadinanza e chi la rappresenta.
Angelo Sidoti

Biviano (PD):"Chiusura della strada Annunziata-Due Vie? Si chieda alla ditta che ha effettuato lavori di ripristinarne l'agibilità"

Al Sindaco del Comune di Lipari
con delega ai Lavori Pubblici
Rag. Marco Giorgianni
 All’Assessore alla Viabilità
 Al Dirigente del lII Settore

OGGETTO: Strada Annunziata – Via due Vie.

Apprendo dagli organi di stampa dell'intenzione dell'Assessore Sardella di chiudere la strada che dall'Annunziata giunge alla Via Due Vie ha causa dell'impraticabilità della stessa.
Considerato
che la predetta via è stata interessata da significativi lavori di taglio del manto stradale per il passaggio di conduttori utili a collegare il dissalatore a un campo fotovoltaico di Monte Sant'Angelo;
Che la Società o ditta che gestisce i lavori ha l'obbligo di ripristinare il manto stradale interessato;
Che già in precedenza e per altri tratti si è verificato un'iniziale inadempienza da parte della suddetta ditta colmata solo dopo un formale e duro richiamo del Sindaco;
Per tutto quanto sopra
Si chiede di diffidare la ditta che ha eseguito i suddetti lavori a ripristinare il tratto di strada interessato dal taglio e rendere agibile la stessa per il passaggio delle autovetture.
 Si chiede che vengano applicate le penali previste in caso di inadempienza e di valutare eventuali azioni legali risarcitorie per i danni subiti e per il disagio arrecato ai cittadini.
Il Consigliere Comunale
Dott. Giacomo Biviano

"Poeti e Poesia", importante rivista internazionale, ha dedicato cinque pagine al poeta di Lipari, Davide Cortese

“Poeti e Poesia” la rivista internazionale diretta da Elio Pecora, una delle più importanti riviste di poesia esistenti in Italia, nell’ultimo numero ha dedicato cinque pagine alla scrittura del poeta di Lipari Davide Cortese, presentando al pubblico dei lettori molti testi tratti dal suo libro che ha per titolo una parola del dialetto delle Isole Eolie: “ANUDA” (Nudo). “Poeti e Poesia” è una delle più prestigiose riviste di poesia proprio per la cura e il rigore con cui Elio Pecora seleziona gli autori e i testi poetici da pubblicare, e a detta di molti critici è in assoluto la miglior rivista italiana di poesia. Elio Pecora è un noto poeta contemporaneo italiano, biografo e critico ufficiale di Sandro Penna, ha pubblicato con Mondadori e collaborato con la Rai e con “Repubblica”. Davide Cortese scrive da quando era adolescente, è nato a Lipari nel 1974 e vive da molti anni a Roma. Si è laureato in Lettere moderne all'Università degli Studi di Messina con una tesi sulle "Figure meravigliose nelle credenze popolari eoliane". Nel 1998 ha pubblicato la sua prima silloge poetica, titolata "ES" (Edas, Messina), alla quale sono seguite le sillogi: "Babylon Guest House" (Libroitaliano, Ragusa, 2004), "Storie del bimbo ciliegia" (un’autoproduzione del 2008), “ANUDA” (Aletti Editore, Roma, 2011) e “OSSARIO” (Arduino Sacco Editore, Roma, 2012). I suoi versi sono inclusi nelle antologie "200 giovani poeti europei in nove lingue" (Edizioni CIAS, CLUB UNESCO), "Poliantea" (Edizioni Mazzotta), “A cuore aperto” (Accadueo) e in varie riviste cartacee e on line. Le poesie di Davide Cortese nel 2004 sono state protagoniste del "Poetry Arcade" di Post Alley, a Seattle. Davide Cortese è anche autore di una raccolta di racconti, "Ikebana degli attimi" ( L'Autore Libri, Firenze, 2005) e di un cortometraggio, “Mahara” che è stato premiato dal Maestro Ettore Scola alla prima edizione di EOLIE IN VIDEO (2004).

Le Eolie e le date da ricordare (a cura del dottor Giuseppe(Pino) La Greca)

26 maggio 1971

Le giornate di passione di Filicudi prendono l’avvio il 26 maggio 1971; si inizia alle quattro della notte. Un aliscafo della S.A.S. viene noleggiato dall’amministrazione per trasportare i consiglieri comunali a Filicudi; è la prima volta, nella storia politica del Comune di Lipari che si tiene una seduta fuori dal palazzo di Piazza Mazzini. La circostanza lo richiede come mai prima. Oggetto della convocazione: «I mafiosi a Filicudi». Qualche ora dopo da Messina, alle 07.30, partirà e l'aliscafo “Freccia del Peloro” che conduce i mafiosi a Filicudi.
È la giornata dello sbarco, delle barricate, della protesta, dell’arrivo dei centinai di eoliani sull’isola per dimostrare contro l’invio dei mafiosi.

Nel corso del 27 maggio a Filicudi, i due gruppi contrapposti si fronteggiano, mentre dal resto dall’arcipelago confluiscono persone e vettovagliamenti; complessivamente arrivano nell’isola circa mille eoliani.
Si comprende chiaramente che è una situazione di estrema tensione che non si sa dove potrà portare. Anche nelle altre isole dell’arcipelago la situazione si fa pesante: i negozi sono chiusi da tre giorni e nella mattinata solo per due ore è stato consentito di fare rifornimento di generi alimentari, ma per le altre ore del giorno quasi tutti i negozi mantengono l’impegno di rimanere chiusi.
A Filicudi i boss, almeno i più anziani, nella notte tra il 26 ed il 27, hanno avuto una sistemazione tutto sommato decente in un vecchio bar. I meno fortunati, quelli che non hanno trovato posto nel bar, sono stati costretti a rimanere fuori nell’albergo in costruzione. Il rapporto fra poliziotti e abitanti da l’idea dello stato di tensione che vi è nell’isola: per ognuno dei 400 abitanti dell’isola di Filicudi c’è un poliziotto. La notte, tra il 27 ed il 28 maggio, la seconda lunga notte, vede ancora una volta da una parte i 15 boss della mafia protetti dagli agenti di P.S., dall’altra parte gli eoliani che continuano a darsi cambio per essere il più possibile freschi e pronti per ogni necessità. Gli eoliani si dividono quel poco che hanno: ai boss nulla.

Il 28 maggio 1971 è il giorno più lungo vissuto nell'isola. Da due giorni quasi mille eoliani fanno scudo con il proprio corpo per impedire che i mafiosi siano sistemati a Filicudi. Di fronte all'invio massiccio di forze dell'ordine, i responsabili del comitato dovranno prendere una decisione grave, troveranno quella più intelligente e che alla fine darà i frutti sperati.
Intorno alle 8 e 30 arrivano quasi contemporaneamente la “Basiluzzo” da Lipari e la motonave “Nuova Ustica” da Palermo. Dalla “Nuova Ustica”, appositamente requisita, quasi contemporaneamente, vengono sbarcati 200 carabinieri. Questo arrivo mette in allarme gli eoliani che continuano a raccogliersi dietro la barricata.
Sono le 11, un traghetto entra in rada. Si stenta a credere a ciò che si vede. Sulla chiatta sono parcheggiati in triplice fila nove automezzi della polizia compresi alcuni cellulari, camion, cucine da campo, autoblindo del battaglione mobile della PS di Taranto. Ovviamente questi mezzi non hanno potuto prendere terra dal momento che Filicudi non ha una sola strada carrozzabile, ma soltanto sentieri di montagna; eppure hanno fatto arrivare nell’isola autocarri forniti anche di idranti per cariche impossibili; anche questo spiegamento di forze, che si aggiungeva al reparto dei carabinieri, ha avuto il suo effetto psicologico su gran parte della popolazione che si è resa subito conto di non poter difendere le quattro barricate che erano state innalzate dinanzi all'imbarcadero tra mercoledì e giovedì scorsi. Il reparto Mobile di polizia di Taranto, circa duecento agenti, si viene ad aggiungere agli oltre duecento fra poliziotti e carabinieri già presenti. La gente ride amaramente o piange di rabbia e continua a rimanersene nelle barricate. Poco dopo dalla lancia dei carabinieri scende anche il questore di Messina, Ottavio Reggio D’Aci con il capo di gabinetto dott. Toscano e il commissario De Felice dirigente della squadra politica della Questura.
Quindi, l’incontro con i rappresentanti del comitato. “Via i mafiosi dall’isola”, chiedono quelli del comitato. I componenti tentano di spiegargli che quello spiegamento di forze è assurdo, che a Filicudi non vi sono delinquenti ma che i delinquenti ce li ha portato lo Stato e che devono riportarseli indietro. Il questore dice chiaro e tondo che non può ascoltare le pur giuste rimostranze degli isolani in quanto aveva ricevuto il tassativo ordine di mandare in porto tutta l’operazione. Sono momenti altamente drammatici. Il colloquio si svolge con toni aspri e vivaci.
A questo punto la situazione precipita, i consiglieri Carnevale e De Pasquale rendono nota la decisione, liberamente ed autonomamente, presa nella mattinata dagli abitanti di Filicudi, quella di evacuare l’isola per dar completamente posto alle forze dell’ordine ed ai quindici presunti mafiosi. Sul breve tratto di molo dove è stata eretta la barricata inizia un movimento di folla. Gente che va senza meta, donne anche uomini che piangono, svenimenti. La gente spranga le porte delle loro case, ammassano nei lenzuoli quel che possono, ne fanno enormi fagotti ad abbandonano l’isola. Vecchi che non riescono dapprima a rendersi conto di quel che sta accadendo e che poi inveiscono contro lo Stato traditore che gli ruba la terra. È inizia l’evacuazione disperata dell’isola. Donne, bambini, anziani e giovani, quasi cedendo di schianto, si sono avviati alle barche dei pescatori per trasferirsi sulla “Basiluzzo”. Una fila mesta di persone piegate dalla fatica e dal dolore di dover lasciare ogni cosa. Alle 12 sulla prima imbarcazione prendono posto donne, bambini, anziani, che portano vie poche masserizie raccolte in fretta. È una scena tragica, la scena del naufragio assurdo incredibile di una intera isola che va a fondo anche se rimane col suo carico di agenti carabinieri e mafiosi.
Dopo due giorni e due notti di resistenza Filicudi ammaina la bandiera della rivolta, in maniera dignitosa, rifiutando qualsiasi accenno alla violenza. Gli eoliani cedono piangendo di disperazione di fronte ad una manifestazione di forza, 500 uomini armati di tutto punto, una operazione di pretta marca militare che non ha precedenti nella storia delle Eolie. Non si era mai visto uno schieramento di forze così importante, e suggestivo contro una popolazione che da due giorni andava ripetendo a voce alta che non voleva in modo assoluto provocare incidenti con le forze dell’ordine, ma solo difendere con la forza della dignità e del decoro il diritto alla vita. Il diritto a sperare in una vita migliore che doveva essere garantita proprio da quello Stato che oggi ha violentato Filicudi. Tutti i corrispondenti della stampa presenti a Filicudi sono impressionati dall’energia con cui il Governo ha voluto mandare in porto l’operazione, un’energia spiegata contro una popolazione inerme e pacifica che, difendeva il proprio diritto ad un’esistenza dignitosa.
Abbiamo voluto qui ricordare i momenti più drammatici di una vicenda che resterà nella storia delle nostre isole e nella storia della cronaca nazionale, come pagina di sublime e civile eroismo di un pugno di eoliani, contro un provvedimento assurdo per la cui esecuzione sono stati mobilitati mezzi e truppa, sufficienti per affrontare un nemico armato o per eseguire in guerra una occupazione militare.

Per approfondimenti: Giuseppe La Greca, Le Giornate di Filicudi, prefazione di Pietro Grasso, edizioni del Centro Studi Eoliano, 2011

Lipari. Auto a fuoco in via T. Carnevale (S.Lucia) in pieno giorno

Auto in fiamme nei pressi di una abitazione ubicata in via Tommaso Carnevale (S.Lucia) a Lipari.
E' accaduto stamani in pieno giorno, erano circa le 9 e 30.
Ad assere avvolta dalle fiamme, e praticamente distrutta, nonostante l'intervento dei vigili del fuoco (caposquadra Antonino Summa) una Fiat Punto (color grigio) di proprietà di Salvatore Stramandino.
Sul posto sono intervenuti anche gli ispettori di polizia municipale Franco Cataliotti e Giacomo Marino e i carabinieri della stazione di Lipari. Quest'ultimi hanno provveduto ad avviare le indagini per risalire ad eventuali responsabili.
Il titolare dell'auto ritiene si tratti di un incendio di natura dolosa ed avrebbe indicato agli uomini dell'Arma i responsabili.
Il pronto intervento dei vigili del fuoco ha scongiurato che le fiamme potessero estendersi anche all'abitazione dello Stramandino che, come visibile da una foto, risulta  annerita dal fumo.


 IL VIDEO GIRATO DURANTE L'INTERVENTO:

Da Partylandia auguri a Laura,Martina,Michael,Francesca,Manuel,Nicholas e Sara

Lo staff di Partylandia formula i suoi più affettuosi auguri a Laura, Martina, Michael, Francesca, Manuel, Nicholas e Sara nel giorno della loro Prima Comunione
Da Eolienews auguri di Buon Compleanno a Mihaela Cristea, Rosaria Restuccia e Claudio Merlino

sabato 25 maggio 2013

CAPITANERIA DI PORTO - GUARDIA COSTIERA DI MILAZZO: SEQUESTRATI 700 KG. DI TONNO ROSSO

IN DATA ODIERNA PERSONALE DELLA GUARDIA COSTIERA DI MILAZZO HA EFFETTUATO IL SEQUESTRO DI 5 CINQUE ESEMPLARI DI TONNO ROSSO, PER UN PESO COMPLESSIVO (CIRCA 700 KG.) NEL CORSO DI CONTROLLI MIRATI ALLA REPRESSIONE DEGLI ILLECITI IN MATERIA DI PESCA E DI SALVAGUARDIA DEGLI STOCK ITTICI SOTTOPOSTI A TUTELA.
DEL CITATO PRODOTTO ITTICO POSTO SOTTO SEQUESTRO, APPARTENENTE ALLA SPECIE DENOMINATA TONNO ROSSO N. 4 ESEMPLARI  SONO STATI RINVENUTI DAI MILITARI PRESSO UNO STABILIMENTO DI MILAZZO PRONTO PER LA COMMERCIALIZZAZIONE IN ASSENZA DI IDONEA DOCUMENTAZIONE OPPORTUNAMENTE VALIDATA DALLE COMPETENTI AUTORITÀ. UN ULTERIORE ESEMPLARE ERA STATO CATTURATO DA UN PESCATORE SPORTIVO. A CARICO DEI CONTRAVVENTORI SONO STATE COMMINATE SANZIONI AMMINISTRATIVE PARI A  EURO 5.000, COME PREVISTO DALLA NORMATIVA NAZIONALE PER LE VIOLAZIONI IN MATERIA DI PESCA MARITTIMA.
IL PRODOTTO SEQUESTRATO SUCCESSIVAMENTE È STATO VENDUTO ALL'ASTA ED IL RICAVATO SARÀ DESTINATO ALL'ERARIO.
IL TONNO ROSSO (THUNNUS THYNNUS) È UNA SPECIE ITTICA SOTTOPOSTA A PARTICOLARE REGIME DI PROTEZIONE DALLA COMUNITÀ EUROPEA, LA CUI CATTURA È LIMITATA A QUOTE NAZIONALI CHE CIASCUN PAESE COMUNITARIO NON PUÒ SUPERARE. LA PESCA DEL TONNO PUÒ QUINDI ESSERE EFFETTUATA SOLO DA UNITÀ DA PESCA IN POSSESSO DI APPOSITO PERMESSO SPECIALE E NEI LIMITI DELLA QUOTA ASSEGNATA, AL FINE DI TUTELARE LA CONSERVAZIONE DELLA SUDDETTA SPECIE ITTICA. INOLTRE GLI ESEMPLARI APPARTENENTI A QUESTA SPECIE POSSONO ESSERE COMMERCIALIZZATI ESCLUSIVAMENTE SE ACCOMPAGNATI DA IDONEA DOCUMENTAZIONE CHE NE ASSICURI IN OGNI STADIO DELLA FILIERA ITTICA LA PROVENIENZA E LA TRACCIABILITÀ.
LA CAPITANERIA DI PORTO GUARDIA COSTIERA DI MILAZZO PROSEGUIRÀ NEI PROSSIMI GIORNI LA COSTANTE ATTIVITÀ DI CONTROLLO DEL TERRITORIO DI COMPETENZA AL FINE DI PREVENIRE E REPRIMERE OGNI CONDOTTA ILLECITA IN MATERIA DI PESCA E A TUTELA DELL’AMBIENTE MARINO E DEL PATRIMONIO ITTICO.
Milazzo lì 25 maggio 2013

Giovanni Giardina propone la poesia di Nello Raffaele "TEMPESTA A CANNETO"

                                   A  campana  sunàva  l’avi Maria
                                   n’te  strati  ‘un  si  vidìa  na  pirsuna,
                                   fascìa friddu, ‘nta  lossa  mu  sintìa,
                                   ca  chidda  nun  parìa  notti  di  luna,

                                   Dda  sira  iò  era  tuttu  n’duluratu,
                                   sucàtu  stava  e  sempri  arricugghiutu,
                                   sintìa  ca  Innaru  era  arrivatu
                                   e ca lu bieddu  tempu  avìa  finutu.

                                   Na  uardata  ci  desi  a  li  puntazza,
                                   pirchì  mi lu dsicíanu  i  me  ossa,
                                   m’accurgìu  però  ch’era  vunazza,
                                   e  ca  Ghiuozzu  spicchiava  ‘nta  la  fossa.

                                   ‘Nta  stati  mi  curcava  sempri  notti,
                                   dda  vota  fu  ‘nto  liettu  i  prima  sira,
                                   c’avìa  i jammi  debuli  e  stracuotti,
                                   ca  nun  valìa  cchiù  di  menza  lira.

                                   Mi  dissi  ‘nta  la  menti  i  cuosi  i  Diu,
                                   e  dopu,  ‘nta  ná  vóta  m’assunnaiu,
                                   ma  forsi  fu  a  Madonna  o  Padre  Piu
                                   si  a  menza  notti  ‘npuntu,  mi  svigghiaiu.

                                   Di  maistru  lampiáva  a  lu  gricali,
                                   e  u  cielu  sutta  e  lampi,  era  nu  ‘nfiernu,
                                   u  tiempu  si  mittìa  sempri  cchiù  mali,
                                   ca  si  jucava  avíssi  fattu  tiernu.

                                    U  vientu  cuminciava  a  rifuliari,
                                   ‘nto  strittu  friscàva  cumu  on  trenu,
                                   scumazzava  lu  pilu  di  lu  mari,
                                   sbattiennu  o  Munti  Rosa  senza  frenu.

                                   Finiestri  e  puorti  trimuliavanu,
                                   parìa  ca  c’era  i  fora  cu  i  spincìa,
                                   e sempri  cchiù  i  carni  m’aggrizzavanu,
                                   uardannu  ddu  timpurali  chi  criscìa.

                                  ‘Nta  nenti  visti  isàri  i  cavadduna
                                   ora  a  timpesta  un’era  cchiù  luntana,
                                   si  unu  sarvava  a  varca,  era  furtuna,
                                   sutta  a  chiddu  grecu  e  tramuntana.

                                  ‘Nta  strata  u  primu  cuorpu  avìa  trasutu,
                                   e l’autru  nun  lu  fascìa  cchiù  a girari,
                                   s’avìa  u  muragghiuni  accunsintutu
                                   e  a  lu  terzu,  finù  di  campàri.

                                   P’arriparari  un  puocu  lu  so  nidu
                                   la  genti  s’intacciava  li  purtuna,
                                   Turi  u  discìa : “sta  vota  nun  mi  fidu”
                                 “forza  carúsi,  ca  è tiempu  c’on  pirduna” !

                                   U  mari  ‘un  scircava  cchiù  pirmissu,
                                   parìa  ca  u  paisi  s’affucava,
                                   c’era  cu  si  strincìa  o  Crucifissu,
                                   vidiennu  ca la casa  si  sfasciava.

                                   Qurcunu  i  fora  a  vista  sa  gudìa,
                                   ma  tanti  piniavanu  i  duluri,
                                   uardannu  li  so  cosi  ca  pirdìa,
                                   n’mienzu  a  ddu  sfracelu  di  tirruri.

                                   Accuminciava  a  nasciri  lu  juornu,
                                   e  nuddu  segnu  c’era  i  carmarìa,
                                   scidù  dopu  passatu  lu  menziuornu,
                                   e  a  sira  ‘un  sonò……l’avi Maria !


Ancora sulla prima riunione della Consulta Giovanile di Lipari (testo e foto di Luana Spanò)

Oggi si è riunita per la prima volta, dopo mesi di attesa, la Consulta Giovanile. Numerosi i giovani presenti. L’attuale Sindaco in carica Marco  Giorgianni, si è mostrato lieto di aver dato inizio a questo percorso che, come ha sottolineato, si pone l’obbiettivo di diventare un’istituzione capace di coinvolgere i giovani dell’isola. Un’ istituzione che farà da tramite, da filo conduttore al lavoro svolto dall'amministrazione e la popolazione; troppo spesso lontana dai meccanismi e problematiche che servono a governare un paese. Un organo capace di farsi portavoce, presso le istituzioni amministrative, delle problematiche dei giovani, ma anche delle loro opinioni, o proposte. Con voto unanime si è eletto a Presidente della Consulta, Fabrizio Giuffrè, che ha già esposto un preciso quadro di lavoro, da definirsi nella successiva convocazione. Vice Presidente, Giuseppe Fiorenza. Segretario, Antonello Cincotta, Tesoriere, Carlo Zaia. 

Apericucciolo a Milano con ospiti d'onore i cuccioli delle Eolie

Le sorelle Silvia e Daniela Lazzaroni, milanesi, semiresidenti a Monterosa, continuano la loro attività contro il randagismo a Lipari.
Dopo le campagne di sterilizzazione  dei cani e gatti randagi  a Lipari e Vulcano, infatti, proseguono il loro lavoro a Milano. 
Grazie alla loro costanza ed all'impegno profuso molti cuccioli sono stati adottati nel milanese, e molte persone si sono impegnate sia economicamente che materialmente per combattere il problema qui da noi.
Adesso aspettiamo le loro nuove iniziative!
Silvia Carbone

N.B. La locandina si ingrandisce cliccandoci sopra

Ecco i componenti della Consulta Giovanile con il sindaco Giorgianni (foto Alessio Pellegrino)

Come già anticipato nella notizia precidente la Consulta Giovanile di Lipari oggi ha proceduto alla nomina del direttivo.
Nella foto di Alessio Pellegrino da sx verso dx: Antonello Cincotta (Segretario), Fabrizio Giuffrè (Presidente), Marco Giorgianni (sindaco del comune di Lipari), Giuseppe Fiorenza (vice-presidente) e Carlo Zaia (tesoriere)

Consulta Giovanile del comune di Lipari. Presidente è Fabrizio Giuffrè

Si è riunita oggi nell'aula consiliare del comune di Lipari la Consulta Giovanile.
Tra, gli altri, erano presenti il sindaco Marco Giorgianni e l'assessore Tiziana De Luca.
Erano presenti una cinquantina di giovani.
Presidente è stato eletto Fabrizio Giuffrè (foto a sinistra).
Vice-presidente Giuseppe Fiorenza. Segretario: Antonello Cincotta
Tesoriere: Carlo Zaia
Al presidente, a tutti i suoi collaboratori, così come a tutte le varie componenti  della Consulta  Giovanile l'augurio di buon lavoro da Eolienews.
La foto della riunione è di Gianluca Zanza

«Cuccette horror sulla nave per le Eolie» Viaggio da dimenticare sulla "Veronese" (da Corriere del Mezzogiorno.it)

di Maurizio Guagnetti e Davide Bombini
Arrivare in paradiso attraversando prima, se non un'inferno vero e proprio, un purgatorio di tutto rispetto. Da qualche giorno per raggiungere una delle mete più ricercate del turismo italiano è necessario vivere un'esperienza che in pochi avranno voglia di ripetere. Le isole Eolie per la stagione estiva rischiano di essere collegate con la terra ferma dalla Paolo Veronese, una vecchia nave della Siremar che ha alle spalle troppi anni di servizio e non poche polemiche. A denunciare lo stato delle cose Radiobici.it, il viaggio inchiesta in tandem che ha visitato le Eolie nelle scorse settimane. Già nel 2009 la Siremar, al tempo ancora nel gruppo Tirrenia, era stata subissata dalle proteste degli amministratori delle Pelagie insorti per la scelta del gruppo di usare la nave in questione per i collegamenti con la Sicilia. L'allora sindaco di Lampedusa aveva scritto al governo Berlusconi affinché si affrettasse a privatizzare il gruppo per risolvere la questione della continuità territoriale. Nel frattempo la privatizzazione è stata fatta e la situazione a detta di chi vive sulle isole minori è pure peggiorata
LA PAOLO VERONESE - Pareri a parte, la Paolo Veronese è ancora in servizio e il primo viaggio della stagione sulla tratta che da Milazzo porta a Napoli è stato battezzato tre giorni fa dalla comunità di Lagundo, un piccolo paese del Sud Tirolo che da una settimana si è gemellato con il Comune di Stromboli. Lo spirito dolomitico ha spinto la comitiva ad affrontare il viaggio con coraggio. L'orchestra sudtirolese con i suoi 60 elementi ha suonato durante la notte sul ponte della barca vincendo i rumori molesti prodotti dalle lamiere arrugginite e dal motore. I lagundesi, reduci da tre giorni di feste e concerti per celebrare il gemellaggio con Stromboli, per far ritorno a casa hanno raggiunto Napoli con una brutta sorpresa. Dal Sud Tirolo avevano prenotato delle cabine per riposare durante l'attraversata. Nulla di particolarmente lussuoso, un'altra nave della Siremar, La Laurana. Quest'ultima è stata spostata a Porto Empedocle. Carlo Lanza, presidente della circoscrizione di Stromboli ha ricevuto la notizia all'ultimo minuto: «Una scelta sciagurata se si considera che le dimensioni della nave non sono adatte al mare che ci separa da Napoli». La Paolo Veronese infatti — secondo il presidente dell'isola — è spesso ferma in porto a causa del mare grosso: «Solo per questo fine settimana sono saltate un centinaio di prenotazioni visto che la nave non effettuerà il servizio».
PROVA DI RESISTENZA - La navigazione di quel breve braccio di mare che separa le isole dal continente rischia di essere quindi una vera e propria prova di resistenza per i turisti e mette a repentaglio le forniture dei servizi essenziali per gli isolani. A questi dati tecnici si aggiunge l'oggettiva e scandalosa condizione in cui versa la Paolo Veronese. L'imbarcazione nel suo complesso si presenta in uno stato pietoso per le scarse condizioni igieniche e una evidente mancanza di cura nella manutenzione. Nelle cabine i materassi usurati sono un ricettacolo di macchie di feci e altri liquidi organici. Radiobici ha pubblicato sul suo sito un video sulla sostenibilità ambientale delle Eolie raccogliendo la testimonianza degli abitanti delle isole. Un reportage a cui ha preso parte anche Giorgio Armani, il «Re» degli stilisti italiani. Al di là della brutta esperienza per i lagundesi il vero dramma è che la Paolo Veronese rischia ora di restare in servizio per sulla tratta per parecchio tempo. Viene da chiedersi a cosa possano valere le campagne di marketing a fronte della pubblicità negativa che vivranno tutti i turisti che sceglieranno questa meta. Le Eolie, come tutte le località turistiche del nostro Paese, stanno attraversando un periodo difficile a cui si aggiungono le difficoltà e i costi dei collegamenti marittimi. Un biglietto troppo caro per i viaggiatori e per il futuro queste isole.

Diversamente abili del club "Arietta" di Messina. Tre giorni alle Eolie, in gita con l'Aliante

GIOVANI EOLIANI CRESCONO: GIUSEPPE FONTI PEPPE MATRIX - RIVA CLUB NAPOLI (18.5.13) (VIDEO)

Santa Marina Salina approva il SEAP. Primo comune nelle isole minori

In data 24 maggio 2013 il Consiglio Comunale di Santa Marina Salina ha approvato all’unanimità il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (SEAP), strumento necessario per concludere l’adesione del Comune al Patto dei Sindaci e al Patto delle Isole.
Il Patto delle Isole è un’iniziativa che si sviluppa all’interno del Patto dei Sindaci, azione promossa dalla Commissione Europea, e il cui obiettivo finale rimane sempre quello della riduzione del 20% delle emissioni di CO2 in atmosfera entro il 2020. Attenzione pertanto è stata data dalla Commissione Europea ai territori insulari, che con le proprie caratteristiche e problematiche uguali e differenti, possono dotarsi di uno strumento programmatico per l’energia sostenibile che abbia ben chiara le esigenze di un’ Isola.
Il Comune di Santa Marina Salina ha aderito al Patto dei Sindaci nel 2010 e l’anno successivo, insieme a tutte le isole minori siciliane ha aderito al Patto delle Isole delegando la ratifica del protocollo alla Regione Siciliana, firmato a Bruxelles il 29 novembre 2011.
Entro dodici mesi, diventati poi diciotto grazie ad un proroga( scadenza 29 maggio 2013) i Comuni delle Isole di Sicilia avrebbero dovuto dotarsi del SEAP per poter accedere ai finanziamenti intercettati sia dagli Assi della programmazione 2014-2020 sia per poter accedere a finanziamenti erogabili dalla BEI.
“Sono soddisfatto di questo piccolo traguardo” dichiara il Sindaco Massimo Lo Schiavo “Riteniamo che aver dotato il Comune di Santa Marina Salina di uno strumento programmatico così importante possa sviluppare ancor di più la politica ambientale attuata durante le mie Amministrazioni, e che permetterà al Comune in un prossimo futuro di poter accedere a finanziamenti europei per realizzare le azioni previste nel Piano, come il fotovoltaico”.
Il Comune di Santa Marina Salina nel corso dell’ultimo anno, in sintonia anche con le azioni previste dalla Coalizione PIST Milazzo – Ganimè – Eolie, tra i cui obiettivi vi è la riduzione delle emissioni del CO2 entro il 2020, ha lavorato alacremente, affinché si potesse rispettare il termine del 29 maggio 2013 per la consegna dei SEAP, muovendosi in accordo anche con i Comuni di Malfa e Leni.
“La redazione e adozione del SEAP entro i termini stabiliti” continua il Sindaco “ci permette inoltre di poterlo trasmettere agli Enti per concludere l’iter del Patto dei Sindaci, proiettandoci in avanti per quanto riguarda una corretta politica ambientale e sostenibile”.
Prosegue quindi nel solco della sostenibilità ambientale l’attività dell’Amministrazione Lo Schiavo per rendere il “Modello Salina” un sistema esportabile ad altre realtà insulari.
“Dobbiamo renderci conto che sostenibilità significa salvaguardia dei territori e risparmi e razionalizzazione delle risorse economiche” continua il Sindaco “ e adottare sistemi e modi di vivere che li attuino è un dovere per le Amministrazioni Comunali, soprattutto in campo ambientale e dei rifiuti”.
Tra le varie azioni che il Comune di Santa Marina Salina sta portando avanti è da annoverare l’imminente adesione al progetto N.O.WA.S.T.E realizzato dall’ IRSSAT con il contributo finanziario LIFE della Comunità europea, e promosso dalla Regione Siciliana, che prevede la creazione del compostaggio domestico, unito ad una corretta raccolta differenziata e al servizio del “porta a porta”, che permetterà notevoli risparmi e innovativi sistemi di gestione dei rifiuti.
“Sarà mia premura come Coordinatore ANCIM Sicilia” conclude il Sindaco Lo Schiavo “sensibilizzare i Comuni delle Isole affinché si possa condividere azioni concrete in tema di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti, come il N.O.WA.S.T.E. si propone di fare ottenendo risultati soddisfacenti come ha dimostrato la sperimentazione portata avanti nell’ultimo anni nei tre Comuni siciliani di Castelmola, Melilli e Gaggi, alla luce dei sempre più crescenti costi per il trasporto dei rifiuti via mare

Una "tre giorni" all'insegna dell'aggregazione e della solidarietà. Iniziativa per i ragazzi diversamente abili del club "Arietta" di Messina

Sono arrivati ieri sera a Lipari la cinquantina di ragazzi diversamente abili che vivranno nell'arcipelago una tre giorni all'insegna dell'aggregazione e della solidarietà. 
Una iniziativa che viene riproposta a distanza di tre anni per l'organizzazione del club “Arietta” di Messina in collaborazione con i “Cantori Popolari delle Isole Eolie”.
Come già anticipato-in un comunicato stampa dei Cantori popolari delle Isole Eolie- diverse saranno le attività che intraprenderanno e che vedranno anche la partecipazione di amici del posto, resisi spontaneamente disponibili per l’occasione.
         Attraverso queste iniziative si intende  giungere ad una sempre più forte integrazione di queste persone meno fortunate di noi con la società, cosicché questo obiettivo non sia più una irraggiungibile chimera ma, piuttosto divenga stimolo per ulteriori quanto mai concreti miglioramenti alla qualità della propria vita, non senza saggiarne gli effetti sulla gente sempre più sensibilizzata ad accorgersi dell’esistenza di questa minoranza capace di stupire con performance sportive, lavori di artigianato e persino attraverso spettacoli di teatro e danza. 
Stamani il gruppo con la m/n "Aliante" ha effettuato il giro dell'isola di Lipari e, in questo momento, è a pranzo presso il Ristorante-Pizzeria "La Bussola" di Canneto.
Tra le altre iniziative previste per i ragazzi del club "Arietta" la visita del centro storico, uno spettacolo musicale offerto dall'Associazione “Frammenti di Sole” e la partecipazione alla S. Messa della Domenica nella Parrocchia di San Giuseppe.
         Il club "Arietta" e i "Cantori"  ringraziano tutti coloro i quali, nelle maniere diverse, hanno voluto dare un contributo all’iniziativa ed in particolare vanno menzionate la “Compagnia delle Isole”, la “Tarnav”, l’Associazione “Frammenti di Sole” , l’hotel “La Zagara”, il ristorante “La Bussola”, il bar “Il Gabbiano”.
Prima della partenza del gruppo per il giro dell'isola abbiamo intervistato il dottor Nino Alessandro (nelle vesti di presidente del club "Arietta") e Mimmo Mantineo (vice-presidente della stessa associazione).
L'intervista:
         Nel pomeriggio trasmetteremo il video con la fase dell'imbarco sull'Aliante

Dino Billè: Un portiere in cerca di riscatto

(da Il Cittadino di Messina) 
Dino Billè, nato a Messina il 2 agosto 1986, è il classico ragazzo cresciuto a “pane e calcio”.
Dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili del glorioso F.C. Messina è diventato il portiere titolare della formazionePrimavera giallorossa nella stagione 2003-2004, annata che segnò la storica promozione in Serie A della compagine allenata da Bortolo Mutti.
Di quella squadra facevano parte elementi di assoluto spessore come Vittorio BernardoDavide ArigòDomenico Bombara,Roberto AssenzioAndrea GavegliaFabrizio Lo Piccolo eAntonio Cucinotta.
Dino Billè era l’estremo difensore titolare di quella formazione, nonché terzo portiere della prima squadra, tanto da allenarsi durante la settimana al fianco di Marco Storari Landy Bonnefoi.
Quell’annata a dir poco esaltante e ricca di soddisfazioni si concluse con il raggiungimento dei quarti di finale al Torneo di Viareggio, la più prestigiosa competizione a livello giovanile.
I giallorossi uscirono contro la Juventus, compagine che poi vinse il Torneo di Viareggio.
All’età di 16 anni Dino Billè fu convocato in una rappresentativa della Nazionale Italiana, a Coverciano, e giocò in amichevole contro l’Azerbaijan (erano presenti tra gli altri anche i vari Antonio MiranteAndrea MasielloAndrea Luci).
C’erano tutti i presupposti per una grandissima carriera, ma poi qualcosa cambiò: l’F.C. Messina iniziò a mandare il portiere in prestito affinché potesse fare esperienza, ma Dino Billè finì per uscire ben presto dal giro giallorosso, iniziando a girovagare parecchio: Sardegna (Serie D), Lipari (Promozione), Acireale (Serie D), Calabria(Serie D), Taormina (Eccellenza) e Villafranca (Eccellenza).
Negli ultimi due anni, per media voto, è stato uno dei migliori portieri nel campionato di Eccellenza: la scorsa stagione contribuì con le sue prodezze e con 5 rigori su 6 parati alla salvezza del Taormina, mentre quest’anno ha deciso di riavvicinarsi a casa giocando a Villafranca, sempre nel campionato di Eccellenza.
Nella prima parte della stagione andò tutto bene: Per Dino Billè media voto del 7,5 e 4 rigori su 5 parati.
Il Villafranca, pur con parecchi giovanissimi, si trovava in piena zona salvezza, grazie alle prestazioni del suo estremo difensore.
Qualcosa cambiò a gennaio, quando inspiegabilmente Dino Billè finì fuori squadra, non andando più neanche in panchina.
Risultato? Il Villafranca terminò il campionato all’ultimo posto, fermandosi a quota 14 punti, tutti conquistati nel girone d’andata, con Dino Billè tra i pali.
Dopo il bel campionato dell’anno scorso ho iniziato la preparazione con il Taormina, fin quando mi arrivò la chiamata del Villafranca. - dice Dino Billè - Il campionato era sempre quello di Eccellenza, avevo avuto garanzie importanti da un punto di vista economico, sarei stato titolare anche lì, e con il Mister Gaetano Accetta avevo un ottimo rapporto.
Fino a dicembre andò tutto bene, fui pagato regolarmente, ed eravamo in corsa per la salvezza.
All’apertura del mercato ricevetti due importanti offerte: una dall’Acireale in Serie D, dove sarei stato titolare, e una dal Milazzo, in Seconda Divisione, dove mi sarei dovuto giocare il posto da titolare con Andrea Tesoniero.
Io ero propenso per questa secondo opzione, perché la Lega Pro sarebbe stata comunque una bella vetrina al di là della difficoltà dei mamertini.
Ma poi qualcosa cambiò: dopo una partita casalinga contro l’Aci Sant’Antonio (terminata 0-0 con un rigore parato da Dino Billè) fui convocato dall’allora Presidente, che mi annunciò la sua volontà di allontanarmi dalla squadra.
Non poteva più pagarmi, e decise che da quel momento non avrei più fatto parte del Villafranca. - continua Dino Billè - Il mercato era ormai chiuso, e così fui costretto a restare fermo.
Lasciai Taormina con la speranza di riavvicinarmi a casa, per stare più vicino ai miei cari, e invece andare aVillafranca si è rivelata una delle esperienze peggiori della mia vita.
Dino Billè ha iniziato a giocare a calcio sin da piccolissimo, all’età di 6 anni, seguendo il modello di suo padre, anch’egli estremo difensore: “E’ sempre stato un grande esempio per me, dentro e fuori dal campo.
Crescendo poi ho iniziato ad apprezzare anche le prestazioni dei grandi portieri italiani, come ad esempioGianluigi Buffon, nonostante la mia fede interista.
Attualmente Dino Billè si sta allenando per tenersi in forma, ed è in cerca di una squadra che possa rilanciarlo nel mondo del calcio per ritrovare la propria strada e smentire una volta per tutte gli scettici.
sabato 25 maggio 2013

Fabrizio Bertè

Lipari: 64enne arrestato dai Carabinieri

Ieri mattina, i militari della Stazione Carabinieri di Lipari hanno dato esecuzione ad un provvedimento restrittivo emesso dal Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto nei confronti di un uomo di 64 anni, poiché ritenuto responsabile di violazione delle prescrizioni imposte nel periodo di sottoposizione alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
A finire in manette, ZAGAMI Giovanni, nato a Leni (ME), cl. 1949, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, il quale, secondo quanto emerso nel corso degli accertamenti dei Carabinieri, avrebbe violato le prescrizione imposte, venendo sorpreso dai militari dell’Arma mentre si trovava fuori dalla propria abitazione.
Il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha pertanto emesso un provvedimento di aggravamento della precedente misura degli arresti domiciliari.
Ieri, pertanto, a conclusione delle formalità di rito, il citato ZAGAMI Giovanni è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi, dove permarrà a disposizione dell’A.G. mandante.

Partylandia augura Buon Compleanno a Marco e Giada

LO STAFF DI PARTYLANDIA AUGURA BUON COMPLEANNO A MARCO GIUNTA CHE COMPIE 3 ANNI E A GIADA AINIS CHE NE COMPIE 8

Le Eolie e le date da ricordare (a cura del dottor Giuseppe (Pino) La Greca)


25 maggio 1979: 

Menandro “ritorna” a Lipari



Il giorno 25 del prossimo mese di maggio avrà luogo a Lipari una manifestazione culturale di notevole interesse. In occasione del congresso do studi sul Dramma Antico, che terrà a Lipari alcune sedute, verrà presentata in anteprima nel Teatro all’aperto del Castello una commedia di Menandro, la Samia (La donna di Samo) che verrà poi ripresa con qualche altra recita nel  corso della stagione estiva.
La Samia era una delle famose commedie di Menandro, una di quelle che avevano avuto maggiore successo. Con essa l’autore aveva conseguito una delle maggiori vittorie della sua carriera artistica nei concorsi teatrali che si facevano ad Atene in occasione delle Dionisie o delle Lenee, le feste in onore del dio Dionisio, e a seguito di questa vittoria aveva dedicato un rilievo marmoreo, opera famosa anch’essa, di eccellenti scultori, del quale ci sono pervenute alcune repliche di età romana.
Ma la Samia, così come tutta l’opera letteraria di Menandro, nonostante la enorme fama di cui per secoli ha goduto questo scrittore era andata perduta nei secoli di mezzo, e solo da pochi decenni il testo di essa è stato almeno parzialmente riscoperto nei papiri egiziani. Faticosamente decifrato e ricucito è stato integrato nelle numerose lacune, sicché oggi se ne può presentare una versione coerente, così d’altronde come di un’altra commedia menandrea il Diskolos (l’uomo difficile).
Menandro, nato ad Atene nel 341 a.C., al tempo cioè di Alessandro Magno è morto nel 290 all’età di  52 anni, è uno dei massimi commediografi della Grecia e creatore (insieme a qualche altro scrittore di poco più anziano di lui come Difilo e Filemone) di quel genere teatrale che i grammatici alessandrini di un secolo dopo hanno chiamato “La commedia nuova” per distinguerla da quella di Aristofane del V secolo a.C.
Mentre la commedia di Aristofane era soprattutto buffonesca, ridicola, piena di trovate originali ed ardite, e carica di  satira politica, la “commedia nuova” di Menandro è una commedia di carattere, che  rispecchia la vita quotidiana della borghesia ateniese della sua età. Piccoli intrighi familiari, contrasti di carattere, disaccordi spesso generati da malintesi, danno luogo ad intrecci complicati, che per essere capiti dagli spettatori richiedono un prologo che li metta al corrente degli antefatti da cui l’azione scenica prende origine.
I personaggi sono dei “tipi” comici ben definiti: il vecchio bonario, il vecchio arcigno, il giovane innamorato, il giovane timido, il soldato millantatore, lo schiavo astuto e intrigante, il parassita, la moglie petulante e chiacchierona, la ragazza sedotta, l’etera, ecc. ognuno vi rappresenta la propria parte. Nel mondo greco la commedia (così anche la tragedia e il dramma satiresco) era rappresentata da attori che portavano sul volto la maschera, una maschera che caratterizzava il personaggio cercando di rilevarle anche nell’aspetto esterno, l’indole, il temperamento, l’umore da cui ovviamente sarà determinato il suo comportamento. La maschera era quindi una parte essenziale del costume scenico.
Ora il fatto di grande rilievo per Lipari è che, se il testo della commedia di Menandro è stato riscoperto attraverso i papiri venuti in luce  negli scavi dell’Egitto, le maschere relative alla commedia menandrea sono state scoperte a Lipari negli scavi della necropoli eseguiti negli ultimi vent’anni. In questi scavi infatti sono stati trovati centinaia di modellini in terracotta delle maschere teatrali dell’età di Menandro ora esposti nel Museo Eoliano. Vi si riconoscono quasi tutti i personaggi che sono descritti in un elenco pervenutoci attraverso scrittori di età romana, ma risalente senza dubbio allo stesso Menandro.
La straordinaria quantità di questi modellini delle maschere della commedia nuova ci dimostra che i liparesi del III secolo a.C. avevano per Menandro una enorme ammirazione. E ciò è confermato dal fatto ancora più straordinario, che fra queste mascherette è stato trovato anche un ritratto dello stesso Menandro. La Samia sarà quindi messa in scena con le maschere originarie, con maschere cioè plasmate nelle dimensioni normali e  con gli stessi materiali usati nell’antichità fedelmente riprodotte dai modellini  trovati negli scavi di Lipari.
La ripresa delle commedie greche con le maschere originali è un esperimento del tutto nuovo della riesumazione moderna del teatro antico; un esperimento che si fa per la prima volta a Lipari perché Lipari ha l’onore di aver portato attraverso gli scavi archeologici un contributo importantissimo alla riscoperta di Menadro.
Luigi Bernabò Brea
Aprile 1979 (L’Arcipelago)

Cosa aggiungere alle parole del nostro indimenticabile archeologo? La nostra comunità deve rivendicare con orgoglio il proprio passato greco, la nostra grande eredità culturale, gli ideale di solidarietà e di cooperazione che hanno caratterizzò i nostri fondatori, gli ecisti che arrivarono da Cnido: Testore, Epiterside, Gorgone. Dobbiamo fare del nostro patrimonio storico-archeologico un motore dello sviluppo turistico chiedendo e provando ad ottenere per il museo ed il Parco archeologico delle Isole Eolie il titolo di “Patrimonio dell’Umanità” in aggiunta a quello per i valori vulcanologici e  geologici.