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sabato 25 maggio 2013

Le Eolie e le date da ricordare (a cura del dottor Giuseppe (Pino) La Greca)


25 maggio 1979: 

Menandro “ritorna” a Lipari



Il giorno 25 del prossimo mese di maggio avrà luogo a Lipari una manifestazione culturale di notevole interesse. In occasione del congresso do studi sul Dramma Antico, che terrà a Lipari alcune sedute, verrà presentata in anteprima nel Teatro all’aperto del Castello una commedia di Menandro, la Samia (La donna di Samo) che verrà poi ripresa con qualche altra recita nel  corso della stagione estiva.
La Samia era una delle famose commedie di Menandro, una di quelle che avevano avuto maggiore successo. Con essa l’autore aveva conseguito una delle maggiori vittorie della sua carriera artistica nei concorsi teatrali che si facevano ad Atene in occasione delle Dionisie o delle Lenee, le feste in onore del dio Dionisio, e a seguito di questa vittoria aveva dedicato un rilievo marmoreo, opera famosa anch’essa, di eccellenti scultori, del quale ci sono pervenute alcune repliche di età romana.
Ma la Samia, così come tutta l’opera letteraria di Menandro, nonostante la enorme fama di cui per secoli ha goduto questo scrittore era andata perduta nei secoli di mezzo, e solo da pochi decenni il testo di essa è stato almeno parzialmente riscoperto nei papiri egiziani. Faticosamente decifrato e ricucito è stato integrato nelle numerose lacune, sicché oggi se ne può presentare una versione coerente, così d’altronde come di un’altra commedia menandrea il Diskolos (l’uomo difficile).
Menandro, nato ad Atene nel 341 a.C., al tempo cioè di Alessandro Magno è morto nel 290 all’età di  52 anni, è uno dei massimi commediografi della Grecia e creatore (insieme a qualche altro scrittore di poco più anziano di lui come Difilo e Filemone) di quel genere teatrale che i grammatici alessandrini di un secolo dopo hanno chiamato “La commedia nuova” per distinguerla da quella di Aristofane del V secolo a.C.
Mentre la commedia di Aristofane era soprattutto buffonesca, ridicola, piena di trovate originali ed ardite, e carica di  satira politica, la “commedia nuova” di Menandro è una commedia di carattere, che  rispecchia la vita quotidiana della borghesia ateniese della sua età. Piccoli intrighi familiari, contrasti di carattere, disaccordi spesso generati da malintesi, danno luogo ad intrecci complicati, che per essere capiti dagli spettatori richiedono un prologo che li metta al corrente degli antefatti da cui l’azione scenica prende origine.
I personaggi sono dei “tipi” comici ben definiti: il vecchio bonario, il vecchio arcigno, il giovane innamorato, il giovane timido, il soldato millantatore, lo schiavo astuto e intrigante, il parassita, la moglie petulante e chiacchierona, la ragazza sedotta, l’etera, ecc. ognuno vi rappresenta la propria parte. Nel mondo greco la commedia (così anche la tragedia e il dramma satiresco) era rappresentata da attori che portavano sul volto la maschera, una maschera che caratterizzava il personaggio cercando di rilevarle anche nell’aspetto esterno, l’indole, il temperamento, l’umore da cui ovviamente sarà determinato il suo comportamento. La maschera era quindi una parte essenziale del costume scenico.
Ora il fatto di grande rilievo per Lipari è che, se il testo della commedia di Menandro è stato riscoperto attraverso i papiri venuti in luce  negli scavi dell’Egitto, le maschere relative alla commedia menandrea sono state scoperte a Lipari negli scavi della necropoli eseguiti negli ultimi vent’anni. In questi scavi infatti sono stati trovati centinaia di modellini in terracotta delle maschere teatrali dell’età di Menandro ora esposti nel Museo Eoliano. Vi si riconoscono quasi tutti i personaggi che sono descritti in un elenco pervenutoci attraverso scrittori di età romana, ma risalente senza dubbio allo stesso Menandro.
La straordinaria quantità di questi modellini delle maschere della commedia nuova ci dimostra che i liparesi del III secolo a.C. avevano per Menandro una enorme ammirazione. E ciò è confermato dal fatto ancora più straordinario, che fra queste mascherette è stato trovato anche un ritratto dello stesso Menandro. La Samia sarà quindi messa in scena con le maschere originarie, con maschere cioè plasmate nelle dimensioni normali e  con gli stessi materiali usati nell’antichità fedelmente riprodotte dai modellini  trovati negli scavi di Lipari.
La ripresa delle commedie greche con le maschere originali è un esperimento del tutto nuovo della riesumazione moderna del teatro antico; un esperimento che si fa per la prima volta a Lipari perché Lipari ha l’onore di aver portato attraverso gli scavi archeologici un contributo importantissimo alla riscoperta di Menadro.
Luigi Bernabò Brea
Aprile 1979 (L’Arcipelago)

Cosa aggiungere alle parole del nostro indimenticabile archeologo? La nostra comunità deve rivendicare con orgoglio il proprio passato greco, la nostra grande eredità culturale, gli ideale di solidarietà e di cooperazione che hanno caratterizzò i nostri fondatori, gli ecisti che arrivarono da Cnido: Testore, Epiterside, Gorgone. Dobbiamo fare del nostro patrimonio storico-archeologico un motore dello sviluppo turistico chiedendo e provando ad ottenere per il museo ed il Parco archeologico delle Isole Eolie il titolo di “Patrimonio dell’Umanità” in aggiunta a quello per i valori vulcanologici e  geologici.

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