Accostando l'interesse della Regione Siciliana per il Porto di Santo Stefano di Camastra al nuovo progetto di Lipari Porto (al momento del tutto sconosciuto nei particolari progettuali) pensiamo di aver trovato soluzione alle nostre esigenze.Domando: ma quali sono le "nostre esigenze"? Qualcuno dei politici che ci hanno amministrato e che ci amministrano attualmente si e' mai posta questa domanda? Oppure l'obiettivo e' sempre lo stesso ricercare business che poi di affari hanno ben poco o forse per soli intimi?
Personalmente non amo le imitazioni ma soltanto le unicità. Ogni territorio e' diverso per conformazione geografica, paesaggistica, culturale, economica etc etc.
Da quello che leggo il progetto di Santo Stefano nasce da una nuova collaborazione tra Fiumara d’Arte di Antonio Presti e il comune di Santo Stefano di Camastra per la realizzazione di un porto turistico che non sia solo un approdo per le barche, e quindi una semplice opera pubblica, ma che sia allo stesso tempo anche un’opera d’arte, in grado di attirare visitatori proprio per la sua unicità. Il progetto è quello di far diventare la zona del porto una sorta di museo a cielo aperto dove si possano unire le particolarità dell’arte moderna con le memorie del passato e con i monumenti del vicino centro storico.
Le differenze:
l'opera di Santo Stefano di Camastra e' gia' inserita nel Piano strategico per lo sviluppo della nautica da diporto in Sicilia, ha già ottenuto in fase preliminare i pareri favorevoli di quasi tutti gli Enti interessati (Genio civile Opere marittime, il Genio civile di Messina, la Soprintendenza ai Beni culturali di Messina, la Capitaneria di porto) e si resta solo in attesa del responso del C.R.U (Comitato regionale urbanistica).
la ricerca di una singolarità del progetto (bella la frase opera d'arte)
l'apertura a finanziamenti di privati e non di un singolo privato
Pertanto, l'aver trovato delle similitudini non significa aver fatto bingo ed individuato soluzioni ma solo spunti su cui lavorare seriamente.
Traiamo spunto da tutto ma cerchiamo di realizzare "il nostro porto" che risolva prima di tutto gli aspetti che investono l'area commerciale che impediscono a Noi ed ai Turisti di "arrivare alle Eolie". Successivamente, in modo organico e programmato, si può pensare di riorganizzare e riqualificare le aree dedicate al turismo nautico stanziale che in Italia ormai da anni sta subendo un periodo di profonda crisi, per numero di posti barca occupati e quantità di giorni di ormeggio.
E sopratutto un consiglio.... Defocalizzatevi su quanto e' stato fatto prima e pensate solo al "domani" operando in totale trasparenza e con la massima condivisione delle scelte con la cittadinanza e chi la rappresenta.
Angelo Sidoti
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