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sabato 25 maggio 2013

Dino Billè: Un portiere in cerca di riscatto

(da Il Cittadino di Messina) 
Dino Billè, nato a Messina il 2 agosto 1986, è il classico ragazzo cresciuto a “pane e calcio”.
Dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili del glorioso F.C. Messina è diventato il portiere titolare della formazionePrimavera giallorossa nella stagione 2003-2004, annata che segnò la storica promozione in Serie A della compagine allenata da Bortolo Mutti.
Di quella squadra facevano parte elementi di assoluto spessore come Vittorio BernardoDavide ArigòDomenico Bombara,Roberto AssenzioAndrea GavegliaFabrizio Lo Piccolo eAntonio Cucinotta.
Dino Billè era l’estremo difensore titolare di quella formazione, nonché terzo portiere della prima squadra, tanto da allenarsi durante la settimana al fianco di Marco Storari Landy Bonnefoi.
Quell’annata a dir poco esaltante e ricca di soddisfazioni si concluse con il raggiungimento dei quarti di finale al Torneo di Viareggio, la più prestigiosa competizione a livello giovanile.
I giallorossi uscirono contro la Juventus, compagine che poi vinse il Torneo di Viareggio.
All’età di 16 anni Dino Billè fu convocato in una rappresentativa della Nazionale Italiana, a Coverciano, e giocò in amichevole contro l’Azerbaijan (erano presenti tra gli altri anche i vari Antonio MiranteAndrea MasielloAndrea Luci).
C’erano tutti i presupposti per una grandissima carriera, ma poi qualcosa cambiò: l’F.C. Messina iniziò a mandare il portiere in prestito affinché potesse fare esperienza, ma Dino Billè finì per uscire ben presto dal giro giallorosso, iniziando a girovagare parecchio: Sardegna (Serie D), Lipari (Promozione), Acireale (Serie D), Calabria(Serie D), Taormina (Eccellenza) e Villafranca (Eccellenza).
Negli ultimi due anni, per media voto, è stato uno dei migliori portieri nel campionato di Eccellenza: la scorsa stagione contribuì con le sue prodezze e con 5 rigori su 6 parati alla salvezza del Taormina, mentre quest’anno ha deciso di riavvicinarsi a casa giocando a Villafranca, sempre nel campionato di Eccellenza.
Nella prima parte della stagione andò tutto bene: Per Dino Billè media voto del 7,5 e 4 rigori su 5 parati.
Il Villafranca, pur con parecchi giovanissimi, si trovava in piena zona salvezza, grazie alle prestazioni del suo estremo difensore.
Qualcosa cambiò a gennaio, quando inspiegabilmente Dino Billè finì fuori squadra, non andando più neanche in panchina.
Risultato? Il Villafranca terminò il campionato all’ultimo posto, fermandosi a quota 14 punti, tutti conquistati nel girone d’andata, con Dino Billè tra i pali.
Dopo il bel campionato dell’anno scorso ho iniziato la preparazione con il Taormina, fin quando mi arrivò la chiamata del Villafranca. - dice Dino Billè - Il campionato era sempre quello di Eccellenza, avevo avuto garanzie importanti da un punto di vista economico, sarei stato titolare anche lì, e con il Mister Gaetano Accetta avevo un ottimo rapporto.
Fino a dicembre andò tutto bene, fui pagato regolarmente, ed eravamo in corsa per la salvezza.
All’apertura del mercato ricevetti due importanti offerte: una dall’Acireale in Serie D, dove sarei stato titolare, e una dal Milazzo, in Seconda Divisione, dove mi sarei dovuto giocare il posto da titolare con Andrea Tesoniero.
Io ero propenso per questa secondo opzione, perché la Lega Pro sarebbe stata comunque una bella vetrina al di là della difficoltà dei mamertini.
Ma poi qualcosa cambiò: dopo una partita casalinga contro l’Aci Sant’Antonio (terminata 0-0 con un rigore parato da Dino Billè) fui convocato dall’allora Presidente, che mi annunciò la sua volontà di allontanarmi dalla squadra.
Non poteva più pagarmi, e decise che da quel momento non avrei più fatto parte del Villafranca. - continua Dino Billè - Il mercato era ormai chiuso, e così fui costretto a restare fermo.
Lasciai Taormina con la speranza di riavvicinarmi a casa, per stare più vicino ai miei cari, e invece andare aVillafranca si è rivelata una delle esperienze peggiori della mia vita.
Dino Billè ha iniziato a giocare a calcio sin da piccolissimo, all’età di 6 anni, seguendo il modello di suo padre, anch’egli estremo difensore: “E’ sempre stato un grande esempio per me, dentro e fuori dal campo.
Crescendo poi ho iniziato ad apprezzare anche le prestazioni dei grandi portieri italiani, come ad esempioGianluigi Buffon, nonostante la mia fede interista.
Attualmente Dino Billè si sta allenando per tenersi in forma, ed è in cerca di una squadra che possa rilanciarlo nel mondo del calcio per ritrovare la propria strada e smentire una volta per tutte gli scettici.
sabato 25 maggio 2013

Fabrizio Bertè

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