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giovedì 13 settembre 2012

Ancora grande commozione per la tragedia di Gilberto. Si resta in attesa della decisione del magistrato

Resta alta la commozione ad Alicudi e Lipari, ma più in generale in tutto l’arcipelago eoliano, per la tragedia di Gilberto Samuele Virgona, il giovane che martedì sera ha perso la vita  durante una immersione in apnea nel mare della sua amata isola. Ieri, per tutta la giornata, a Lipari, dove il corpo senza vita del ragazzo è stato trasportato,  c’è stato un continuo “pellegrinaggio” sia al cimitero dove il corpo è ospitato nell’obitorio, sia nell’abitazione che la famiglia Virgona occupa a Lipari. Oltre ai tanti amici di Lipari sull’isola sono giunte anche diverse persone di Alicudi che hanno voluto stringersi accanto alla famiglia del giovane in un momento così drammatico. Intanto si resta in attesa di sapere  cosa deciderà la magistratura. Ovvero se si dovrà effettuare l’autopsia o ci si limiterà ad una ricognizione cadaverica che permetterebbe di restituire la salma alla famiglia in breve tempo. Per relazionare al magistrato,  dottor Mirko Piloni, sono alacremente al lavoro i carabinieri della stazione di Lipari che, tra l’altro, ieri mattino hanno proceduto a sentire l’amico che si trovava insieme a Gilberto al momento dell’immersione e che, non vedendolo rientrare ha dato l’allarme. Anche se l’ultima parola toccherà ai medici prende sempre più corpo l’ipotesi che, a causare  la morte di Gilberto, possa essere stato un malessere che lo ha posto nelle condizioni di poter tentare di tornare in superficie.  Nel momento in cui la magistratura restituirà il corpo di Gilberto ai suoi cari, lo stesso – da quanto abbiamo potuto apprendere – sarà trasportato ad Alicudi. Infatti l’orientamento della famiglia sembra essere quello di fare celebrare il funerale nella piccola isola delle Eolie; dove poi Gilberto riposerà per sempre nel cimitero posto quasi in cima all’isola stessa. 

Lipari. Situazione politica in continuo fermento (di Angelo Sidoti)


La situazione politica a Lipari di questi tempi è in continuo fermento. Organizzazioni di meeting, commissioni su tematiche specifiche, comitati costituiti per particolari manifestazioni, eventi o feste etc etc.
Non credo che tali attività siano spinte solo ed esclusivamente dall'approssimarsi della data fissata per le elezioni politiche regionali ma invece dalla voglia di incominciare a discutere dei problemi del nostro Paese ed organizzarsi di conseguenza su come affrontare il nostro futuro.
Essendo però i problemi molteplici ed anche su tematiche abbastanza delicate che spaziano da aspetti legati allo sviluppo del territorio fino a quelli più sensibili del sociale che incidono proprio su ognuno di noi (vedi Ospedale e Tribunale), ritengo sia opportuno che i gruppi che vengono costituiti per elaborare documenti o strategie siano composti da elementi tecnici e non politici.
E questo lo dico in linea di principio e senza alcun interesse personale.
Successivamente le risultanze dei suddetti lavori dovranno essere rielaborate in "veste politica" dal Sindaco o dai suoi delegati Assessori per poter essere sottoposte agli organi di Governo o Istituzionali.
Naturalmente i gruppi di lavori dovranno essere presieduti da esponenti politici meglio se fossero gli Assessori stessi o i capi gruppo dei partiti.
Ripeto quanto detto in precedenza le azioni da intraprendere devono essere racchiuse in un "documento unico" (documento di programmazione per intenderci), nel quale per ogni singolo argomento viene rappresentato lo stato dei fatti (purtroppo non è dei migliori), le azioni da intraprendere, i risultati attesi e sopratutto il tempo necessario affinché ciò possa realizzarsi.
Vedremo se la Politica e le persone che la rappresentano avranno il coraggio necessario o ancora meglio la buona volontà di lavorare unitariamente con un obbiettivo comune ovvero "creare un andamento in controtendenza col passato incominciando a ridisegnare il futuro del nostro territorio ed iniziare a porre le prime basi".

Ricordando.....Bartoluzzo (foto di Antonio Iacullo) 4 di 5




SICILIA: GERMANA’(PDL) GIU’ LE MANI DAI LABORATORI D’ANALISI

“Apprendo sbigottito dell’emanazione da parte dell’Ass. Russo di un decreto che non solo è inopportuno, considerando che è stato emanato in un momento in cui la Regione Siciliana è alla deriva, ma è anche del tutto contrario agli interessi dei titolari di laboratori di analisi che si troveranno di fronte alla dolorosissima decisione di chiudere battenti, poiché naturalmente impossibilitati a raggiungere la quota delle 100.000 prestazioni prima, e delle 200.000 a distanza di un anno. Addurre quale giustificazione l’obbligo di adempiere e conformarsi ad una norma nazionale, dimostra che ancora una volta nessuno si è imposto e battuto per tutelare le specificità del territorio siciliano ma sono stati perseguiti solo gli interessi delle grandi corporazioni che inevitabilmente portano al sacrificio delle piccole realtà. Il decreto dell’Ass.Russo ferisce a morte le attività di ridotte dimensioni, ed in particolare della provincia di Messina,   dove sono presenti numerosissime strutture che offrono servizi ad un ampio bacino di utenti che adesso invece saranno costretti a spostamenti e costi aggiuntivi. Da parlamentare nazionale ho intessuto contatti costanti con il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, opponendo forti rimostranze e facendomi portatore delle istanze provenienti dal mio territorio, ma adesso il terreno della partita per i laboratori di analisi è in Sicilia e la soluzione non può sicuramente essere quella di procrastinare l’obbligo di accorpamento, demandandolo al 2015, ma occorre lottare con vigore in tutte le sedi competenti al fine di garantire sia i fruitori che gli esercenti ai quali manifesto tutto il mio impegno a difesa della categoria.” Lo rende noto il deputato del Pdl Nino Germanà, candidato alle elezioni del prossimo 28 ottobre per il rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana.

Laura Lo Ricco interpreta tre canzoni di Bartoluzzu alla presentazione del fotolibro dedicato al "Cantore delle Eolie". Musicisti: Salvatore e Daniele Portelli

Con questo video continuiamo a proporvi una serie di filmati (interventi, canzoni) estrapolate da quella che è stata la serata di presentazione del fotolibro su Bartoluzzo  

PTE di Salina. Si garantiscano i turni. Il sindaco Lo Schiavo scrive al commissario dell'ASP 5

 Lettera del sindaco Massimo Lo Schiavo al commissario straordinario dell'Asp di Messina, Manlio Magistri.
OGGETTO: P.T.E. 118 Isola di Salina – Richiesta ripristino turnazione medici
L’isola di Salina da oltre un decennio può vantare la presenza di un P.T.E.118 che ha sempre operato per garantire l’urgenza e l’emergenza in un territorio particolare come quello insulare, caratterizzato da tre Comuni, da una popolazione stanziale di circa 2.500 persone, che si decuplica nel periodo estivo, dalla presenza di un porto turistico, e il cui personale medico e paramedico ha sempre svolto egregiamente il proprio dovere, contribuendo a salvare numerose vite umane e a garantire le prestazioni di emergenza 24 ore al giorno.
Da dicembre 2011, purtroppo, il servizio di emergenza del PTE Salina è stato modificato drasticamente con l’eliminazione del secondo medico, attivo sin dalla sua istituzione per compensare la mancanza delle figure professionali previste dal Decreto 08 gennaio 2001 e dalle successive normative vigenti in materia, con il quale si riusciva a garantire sia le emergenze sul territorio sia quelle in ambulatorio.
La realtà oggi è che se il personale è fuori sede per un’emergenza deve lasciare sguarnita la postazione non potendo assicurare l’emergenza presso la propria sede e viceversa: se il personale è impegnato con un’emergenza nel presidio non può recarsi in qualunque parte dell’isola per soccorrere chi ne ha bisogno.
Tale situazione, di fatto, non garantisce l’assistenza medica di emergenza con continuità, penalizzando un’intera Comunità solo perché abita in un territorio insulare.
Tale problematica è già stata portata all’attenzione di codesta Spett.le Azienda da parte del sottoscritto con nota prot. n. 1145 del 21.02.2012 ma anche da parte del personale medico che opera in questo presidio, ma fino ad oggi la situazione non è mutata.
Le isole, proprio per le caratteristiche geografiche, devono essere tutelate attraverso meccanismi che possano garantire l’emergenza in ogni ora, come avviene sulla terra ferma, tenendo bene a mente che da un’isola non ci si può spostare con facilità per raggiungere il presidio medico più vicino, soprattutto nei periodi invernali.
Alla luce di quanto sopra esposto, con la presente si chiede alla S.S. di voler accordare come sempre è stato fin dalla istituzione del P.T.E. ISOLA di SALINA le ore necessarie al completamento dei turni indispensabili ( circa 30 ore mensili) affinché il servizio emergenze garantito dal P.T.E. possa essere assicurato con continuità.
Il Sindaco
Massimo Lo Schiavo

Ricordando.....Bartoluzzo (foto di Antonio Iacullo) 3 di 5




Analisi...tutti di corsa in ospedale. Potrebbero toglierci il laboratorio (di Saverio Merlino)

MI RACCOMANDO AMICI EOLIANI..........da domani, ogni settimana, tutti ad effettuare analisi cliniche perchè se all'Ospedale di Lipari si scende sotto le 200 mila prestazioni annue.....male che ci va verremo aggregati a Milazzo o chissà a quale laboratorio d'analisi....
EVVIVAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
LABORATORI D'ANALISI: 

Il Piano Operativo stabilisce che entro il 2012 i laboratori d'analisi abbiano un volume di produzione non inferiore alle 200 mila prestazioni annue, prevedendo la predisposizione di un piano di aggregazione entro il 30 giugno 2012.
Il tavolo tecnico ministeriale, nella riunione del 24 luglio 2012, richiama la Regione al predetto adempimento, verbalizzando quanto segue:
"E' necessario che la Regione adotti un provvedimento che avvii concretamente il processo di aggregazione realizzando una soglia gia' significativamente piu' elevata di quella media, oggi riscontrabile, per portarla poi entro una tempistica certa a quella minima di 200 mila esami".

Gli ostetrici e i ginecologi chiedono l'applicazione della riforma Fazio sui reparti materno-infantili

(Adnkronos Salute) - Un appello alla politica "affinché non metta mano alla nuova rete siciliana dei punti nascita". E' stato lanciato oggi a Palermo da Sigo (Società italiana di ostetricia e ginecologia), Aogoi (Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani), Fesmed (Federazione sindacale dirigenti medici), Sin (Società italiana di neonatologia) e Aiop (Associazione italiana ospedalità privata). I rappresentanti delle società scientifiche chiedono che sia pienamente applicata sull'isola la Riforma Fazio 2010 sui reparti materno-infantili. La legge, approvata dalla Conferenza Stato-Regioni due anni fa, prevede la chiusura di tutte quelle strutture sanitarie che eseguono meno di 500 parti l'anno e che non sono in grado di garantire guardia attiva ostetrica 24 ore su 24. "La nuova rete dei punti nascita in Sicilia è il frutto di uno straordinario lavoro di équipe condotto insieme da rappresentanti delle Società scientifiche e i migliori professionisti siciliani. Uno sforzo responsabile che ha rispettato gli accordi raggiunti in Conferenza Stato-Regioni e che ha guardato soprattutto al tema della sicurezza di madri e nascituri". "La Sicilia - ricordano gli esponenti delle società scientifiche - aveva fatto registrare dati preoccupanti su mortalità perinatale e incidenza dei tagli cesarei ed era chiamata ad interventi di riordino e razionalizzazione. Per questo è stato previsto anche il potenziamento dei servizi di trasporto per le emergenze neonatali (Sten) e del materno-assistito (Stam), lo sviluppo e l'implementazione delle metodologie del parto indolore". "Nessuna azione demagogica e strumentale - sostengono i rappresentanti delle società scientifiche - potrà sminuire il lavoro svolto fino ad oggi che attribuisce alla Sicilia il primato di riforme, avviate ed in itinere, riconosciuto nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni e preso a modello da altre Regioni". "Il quaderno della gravidanza, i protocolli per la gestione della gravidanza a termine e delle gravidanze a rischio, la promozione della parto-analgesia e dell'allattamento al seno e il programma di sviluppo delle competenze degli operatori - concludono le società scientifiche - rappresentano punti di forza per il miglioramento della qualità, della sicurezza e degli esiti delle prestazioni sanitarie. Bisogna, infine, ribadire lo spirito di collaborazione degli operatori di tutta l'area materno-infantile e dei componenti del tavolo tecnico nel credere e realizzare, nel modello vincente del vero 'gioco di squadra' tra operatori sanitari, istituzioni e politica. Un modello condiviso, in considerazione dei risultati raggiunti e da raggiungere, che risulta insostituibile e inarrestabile".

Ricordando.....Bartoluzzo (foto di Antonio Iacullo) 2 di 5





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Vartuluzzo Ruggiero e la canzone popolare eoliana (di Michele Giacomantonio)


Intervento di Michele Giacomantonio all’incontro”In memoria di Bartoluzzo Ruggiero” tenutosi nella Chiesa dell’Immacolatamercoledì 12 settembre 2012 in occasione della presentazione del fotolibro “Bartoluzzo. Una traccia sul mare Eoliano”
Vartuluzzo Ruggiero è stato certamente un importante esponente, forse uno dei maggiori, della canzone popolare eoliana. Diciamo questo  sapendo che è difficile fare raffronti con artisti di epoche lontane anche solo poche decine di anni visto la scarsezza della documentazione scritta e canora, per il passato.
Quella della canzone popolare eoliana è una tradizione le cui radici si perdono nel tempo ed è solo, ancora una volta, grazie a Luigi Salvatore d’Austria che possiamo fissare un punto di orientamento sul finire dell’800. Nell’ottavo volume della sua opera, quello dedicato alla parte generale, l’arciduca che amava le Eolie, parla di questi canti che “seguono un ritmo monotono… ma si ascoltano con piacere”.Li sente dalle donne che ramano sul mare, dai giovani che trasportano il mosto, dalle donne che raccolgono i fichi e che lavorano nei campi. L’argomento preferito, come è consuetudine della poesia popolare, è l’amore. Ma nella canzone popolare eoliana, nei canti riportati dall’Arciduca come in quelli di Vartuluzzu Ruggiero, l’amore per l’amata o l’amato si accompagnano o si alternano con l’amore per la propria terra.. Così l’arciduca scrive :
“Un ghiornu, bedda mia, mentre scrivìa
L’anima mia du pettu si staccò.
Ebbi un singhiuzzu e poi mentre chianìia,
a carta sutta l’l’uocchi si vagnò!”
Ma anche:
“Addiu Lipari mia, scuogghiu filici,
lassami arritirari ‘nta la paci,
su abbannunatu di parenti e amici,
pirciò si mi nni vaiu ‘un ti dispiaci!”
Sul finire dell’800 il canto veniva accompagnato con strumenti musicali a corde come il contrabbasso, il chitarrone, la chitarra francese, la chitarra da pizzicare, la chitarra battente e il violino. Diffusi anche i flauti e gli ottorini. Di queste canzoni Luigi Salvatore ci offre un ampio campionario. Si suonava e si cantava ai matrimoni, a carnevale, in occasione della gettata del”astricu” che era sempre una grande festa ed aveva un rituale tutto particolare.
A cavallo del secolo, fra l’800 e il 900, anche Lipari ebbe la sua “bella epoque”. Simbolo di questa stagione è il maestro Concetto Abate e la banda musicale diretta da Edoardo Bongiorno. Si suonava in pubblico in via Garibaldi, all’angolo con via Umberto I, dove allora vi era uno spiazzo un po’ più ampio di adesso. Non c’era palco ma solo una pedana per il maestro e al di sopra del corpo bandistico lo stagnino Giovanni Rodà montava una illuminazione primordiale fatta di tubi dove scorreva l’acetilene. Si suonava in pubblico ma anche nelle case private e nei circoli cittadini.
Gli anni del fascismo invece non lasciarono spazio alle tradizioni locali. Ai canti popolari si tentò di sostituire canzoni come Giovinezza, giovinezza, Allarmi siam fascisti, Faccetta nera.. La vena popolare si limitò a produrre i cosiddetti “muttetti” e cioè composizioni in versi di genere faceto, per lo più privi di risvolti sociali, anche per non cadere nelle mire delle autorità e della milizia. Di quel periodo ricordiamo Maniaci ad Acquacalda e Turiddu Giardina  a Lipari . La canzone popolare eoliana era mantenuta in vita da Giovanni Giardina detto“Vanni l’Uorbu”, perché da bambino era caduto in una vasca di calce ed era rimasto cieco, che si accompagnava con l’organetto. Vanni veniva invitato ai pranzi ed alle feste delle famiglie benestanti che lo ricompensavano per lo più con qualche portata del pranzo.
Chiuso il periodo fascista, nell’immediato dopoguerra riprende la canzone popolare ed emerge la figura di Angelo Villanti barbiere, cantante e suonatore. Era detto il cantore della fame che allora era una esperienza molto diffusa fra la gente e proprio della fame parlava in una sua canzone famosa intitolata “Carrube” che si concludeva col desiderio di morire perché nell’aldilà non c’è più bisogno di mangiare:
“Iò vi lassu e mi ni vaiu,
‘nta du munnu ca ‘un si mancia;
e cu resta ca s’arrancia
finu a quannu ‘un veni dà”
Il dopoguerra fu un periodo fertile di associazioni culturali, circoli ricreativi e filodrammatiche. Fra le altre si ricorda l’associazione studentesca “5S” (Siamo studenti sempre senza soldi). Villanti rimase a Lipari anche quando tutti i suoi figli emigrarono, poi nel 1958 emigrò anche lui a Melbourne dove nel 1963 morì.
Gli anni 50 sono gli anni che Pino Paino definisce della “diaspora”. Sono molti i giovani che fuggono dalle Eolie e con essi molti talenti. Solo nel 1973 si ha un forte segnale di ripresa con la nascita del “FolkArte delle Eolie” promosso da Angelo Merlino, Italo Paino, Pino Paino, Nino Sulfaro e Bartolino Ruggiero. Vartuluzzo ne diventa il direttore del gruppo folkloristico. Questo gruppo non ha vita facile  perché deve fare i conti con l’indifferenza e forse anche l’ostilità della amministrazione locale che tenta di privarli anche della sede. Eppure la sua attività si mostrò intensa e con larghi consensi. Si esibirono in cerimonie pubbliche come quella in Vescovado per l’ingresso in diocesi di Mons. Di Salvo, al Carasco durante il congresso nazionale di neurologia, nelle saghe paesane di  a cominciare dalla festa di S. Bartolo a Lipari, poi a Canneto, Acquacalda, Quattropani, Pianoconte, nei dancing come il Turmalin prima che le bande musicali locali venissero soppiantate dalle discoteche.
Leonida Bongiorno notava sul Notiziario del gennaio 1974 che “le musiche, le danze, i canti, quasi tutte creazione del Folk e in particolare dell’inesauribile Bartoluzzo hanno ridato alle Eolie una dimensione da tempo smarrita. E’ rinata una tradizione popolare che sembrava destinata a scomparire definitivamente”.
Fra le canzoni della tradizione eoliana che , accompagnava con la musica del suo inseparabile mandolino, Vartuluzzu riprende  e riformula vi è “A ittata i l’astricu”. Di quella antica riprende il ritornello:
“Li cummari, cummarieddi,
tutti arrivanu chi cistieddi,
chini i pani, cassatieddi,
sfinci fritti, spicchitieddi.
Oh c’arriva, oh c’assuma
Oh chi ciauru i maccarruna”
In Vartuluzzu non manca la tradizione della canzone d’amore. Ricordiamo “Anciulinedda”:
Anciulinedda mia si com’ on sciuri,
bedda di modi e bedda di culuri,
‘nta la to faccia si cum‘a ‘na rosa,
ti amerei i sempri cum’a ‘na sposa”.
E non mancano le canzoni che esprimono l’amore per la sua terra come Ierà, Stromboli, Turisti i tuttu u munnu. Di quest’ultima ricordiamo la sestina iniziale:
“Turisti i tuttu u munnu
v’ospitamu,
a Lipari c’è sciuru di zagara.
Muntagni janchi e beddi
Puru avemu,
ginestra gialla e sciuri in quantità”. 
Non mancano però le canzoni dedicate  al lavoro come “U cianciuolo” che parla di Bastianu il pescatore:
“Passa la luna veni lu scuru,
Bastianu pripara la rizza, a lampara,
Li marinari cu birrittieddu,
pani, formaggi, buttigghia e cutieddu.
Sunnu cuntenti,
vannu a piscari,,,
e lu cianciuolu…
lu ettano a mari.”
E non manca nemmeno la canzone epica dedicata alla “ruina” del 1545 compiuta da Ariadeno detto il Barbarossa.
“Nove mila l’abitanti,
si purtaru tutti quanti,
li trattaru cumu schiavi,
‘bannunati e morti i fami.
Arrivati ‘nta du munnu,
si truvaru spaisati,
nni murieru tanti, tanti,
Liparuoti ammazzati”.
L’attività del FolkArte delle Isole Eolie, come quella del Piccolo Teatro Eoliano che da questa era stato generato, durarono due anni e poi si esaurirono. Il Folk cercò di rivivere qualche tempo dopo ad opera di Zitelli e di Sparacino ma ormai il nucleo si era disgregato. Vartoluzzo continuava la sua strada sempre più richiesto non solo negli incontri nelle isole ma anche all’estero dagli isolani dell’emigrazione. Andò in Australia, Germania, in America. Memorabile rimane – come ha ricordato recentemente Felice D’Ambra -  una sua esibizione a New York durante un matrimonio col suo violino nell’esecuzione dell’Ave Maria di Shubert.. Alle Eolie intanto, anche sulla sua scia altri cantautori si facevano strada come i fratelli Angelo e Benito Merlino che si affermerà soprattutto in Francia dove andrà a vivere.
Di Bartoluzzo rimangono oltre al ricordo della sua passione e del suo sorriso, la sua musica e le numerose canzoni che ci ha lasciato in eredità.

A Salina è ancora trionfo etiope


arrivo

La fatica dei podisti e poi la loro gioia nell’essere giunti al traguardo, insieme alla bellezza dei luoghi, hanno caratterizzato il “tappone” di Salina (14.5 km), terza tappa del “Giro Podistico delle Isole Eolie”. La manifestazione internazionale Fidal, organizzata dalla Polisportiva Europa, ha completato, così, il “giro di boa”, poiché mancano adesso soltanto due appuntamenti agonistici alla conclusione. A rendere impegnativa e selettiva la Santa Marina Salina-Rinella, oltre alla distanza, i circa 7 chilometri di salite, che hanno messo a dura prova i muscoli degli atleti, ed il caldo sole eoliano. Il racconto tecnico della prova ha visto i successi degli etiopi Zelalem Bacha Regasa e Alem Fikre Kifle, che hanno centrato, così, i tris. Bacha Regasa si è imposto in rimonta, superando il suo ultimo rivale, l’emiliano Luigi Guidetti (Corradini Rubiera), proprio nella lunga discesa che conduceva al traguardo di Rinella. L’africano ha fatto bloccare il cronometro dopo 52’11”, 51” meno di Guidetti.  Ottimo terzo Emanuele Marchi (Atletica Gavardo), che ha concluso la prova in 53’ 08”. Dietro di loro, si sono piazzati nell’ordine: Matteo Redolfi (Atletica Aviano), Sergio Trinca (Atletica San Rocco Verona), Fausto Barbieri (Gabbi Bologna) e Paolo Davoli (Podistica Biasola). Tra le donne gara solitaria di Alem Fikre Kifle, che è giunta dodicesima assoluta con il tempo di 1h02”10, chiudendo – di fatto – i conti per l’affermazione finale al Giro. Superlativa prestazione di Daniela Vassalli (Runners Bergamo), capace di far valere a Salina tutte le sue qualità muscolari. Il crono di 1h3” 56” le è valso la seconda piazza di giornata e, soprattutto, il sorpasso in classifica operato ai danni della slovacca Eva Neznama dell’Atletica Gavardo Brescia, che è rimasta attardata di quasi tre minuti. Quarta si è classificata Valentina Gualandi (Gabbi Bologna), quinta Annarosa Mongera (Pol. Madonnina), sesta Roberta Lodesani (Corradini Rubiera) e settima la messinese Francesca Colafati (Fidippide). Al termine della corsa, podisti ed accompagnatori si sono goduti, subito dopo la premiazione, un gradito ristoro offerto dalle Amministrazioni dei comuni di Leni, Malfa e Santa Marina. Oggi meritato riposo per tutti, che precederà il secondo trasferimento di venerdì a Lipari, con il caratteristico circuito nel centro cittadino (5.650 Km).  

Presentazione fotolibro su Bartoluzzo. L'intervento del sindaco Giorgianni e i "ricordi" del figlio Giovanni

Con questo video iniziamo a proporvi tutta una serie di filmati (interventi, canzoni) estrapolate da quella che è stata la serata di presentazione del fotolibro su Bartoluzzo Ruggiero

Ricordando.....Bartoluzzo (foto di Antonio Iacullo) 1 di 5

Pubblichiamo alcune foto scattate da Antonio Iacullo durante la serata dedicata al foto-libro su Bartoluzzo
Nelle foto: Laura Lo Ricco; Cristina Velardita con Salvatore e Daniele Portelli; Famularo Bartolo



Intervista al sindaco Giorgianni. Si parla del "personaggio" Bartoluzzo e della possibilità di intestargli qalcosa

Auguri a....

Gli auguri di oggi sono per Linda Aiello
Volete fare gli auguri ai vostri cari? Inviateceli. Raccomandiamo solo di farlo con qualche giorno in anticipo. L'indirizzo a cui spedirli è s.sarpi@libero.it
N.B. Gli auguri (di qualunque genere) con le foto sono a pagamento (vedi tariffario in alto a questa pagina), così come gli auguri (anche senza foto) che non siano di Buon Compleanno

Dramma ad Alicudi. L'articolo del nostro direttore pubblicato sulla Gazzetta del Sud

ALICUDI Il diciottenne isolano si era immerso in apnea con un amico in prossimità dell'area portuale
MUORE INSEGUENDO UNA CERNIA
Corpo recuperato dopo 15 ore di ricerche con zavorra ancora allacciata
Salvatore Sarpi
ALICUDI
Tragedia nella piccola isola eoliana di Alicudi dove un diciottenne, figlio di un isolano e di una cittadina tedesca,  ha perso la vita in mare dopo essersi immerso in apnea, martedì, intorno alle 17 e 30, unitamente ad un amico in prossimità dell’area portuale. Gilberto Samuele Virgona, 19 anni ad aprile, nato a Monaco di Baviera,  profondo conoscitore dei fondali dell’isola ed abile sub, avrebbe perso la vita nel tentativo di catturare una cernia. 
Ad individuare la zona del ritrovamento, dopo oltre 15 ore di febbrili ricerche,  è stato un sub fiorentino  in vacanza nell’isola.  Il cadavere  è stato poi recuperato dal Nucleo sommozzatori dei carabinieri di Messina,  nel tratto di mare denominato ai “Tre scogli” (a circa trecento metri dal porto), ad una profondità di circa 28 metri. Il giovane aveva ancora ben allacciata la zavorra. Su disposizione del magistrato di turno, dottor Mirko Piloni, il corpo è stato trasportato a Lipari a bordo del gommone dell’Arma di stanza a Filicudi. Poi il trasferimento all’obitorio del cimitero di Lipari a disposizione dell’autorità giudiziaria che, nelle prossime ore, disporrà l'autopsia. 
A dare l'allarme è statoil compagno d’immersione. Sul posto per le ricerche, oltre al gommone dei carabinieri di stanza nell'isola di Filicudi, la motovedetta dell'Arma che staziona a Lipari e due unità del Circomare- Guardia Costiera di Lipari, sono intervenuti ben tre elicotteri: della Marina militare, dell'Aeronautica e della Polizia. I velivoli (una delle primissime volte in Italia)  hanno operato anche di notte grazie ai raggi infrarossi di cui sono dotati. Inoltre l'elicottero Rescue Sar della Marina, attraverso una speciale apparecchiatura, ha controllato la temperatura sottomarina onde riscontrare eventuali variazioni che consentissero di individuare il corpo. L'area battuta, sin da subito, è stata quella posta a circa 300/400 metri dal porto. Area, dove in effetti, è stato poi ritrovato Gilberto. Il fatto che indossasse ancora la zavorra lascia presumere che possa essere stato colto da un improvviso malore che non gli ha consentito neanche di liberarsi dei pesi per tentare di tornare in superficie. 
Immensa la disperazione dei parenti, ma anche dei residenti nella piccola isola dove il giovane era conosciuto e ben voluto. 
Distrutta dal dolore, la madre Cristine che si trovava a Lipari ha fatto ritorno nel cuore della notte con una barca privata ad Alicudi.   Grande commozione anche a Lipari dove Gilberto era di casa in quanto ha frequentato sino allo scorso anno scolastico il liceo scientifico “Isa Conti”, conseguendo la maturità con il punteggio di 63/100. 
Tra l’altro, Gilberto, descritto dai suoi ex compagni di classe, affranti dal dolore, come un gran bravo ragazzo, era fidanzato con una  ragazza di Lipari. Non appena si è diffusa la notizia del suo trasferimento all’obitorio del cimitero liparese, il sito è diventato meta di un vero e proprio “pellegrinaggio” di giovani e meno giovani. Nell’impossibilità di vederlo c’è chi ha lasciato un fiore davanti alla porta dell’obitorio e chi sommessamente ha provato a ricordarlo o a pregare per lui. 
Con un mezzo di linea sono giunti a Lipari da Alicudi anche i genitori affranti dal dolore e che non riescono a capacitarsi di una così immane tragedia.