“Racconti
d’Estate – Il cinema in piazza”
4ª edizione
della rassegna estiva cinematografica di Lipari
Dal 19 Giugno
al 14 Luglio (ogni lunedì e mercoledì)
Ore 21 – Ingresso
gratuito
Promossa
dal Magazzino di Mutuo Soccorso Eolie APS
In
collaborazione con il Parco Archeologico
delle Isole Eolie
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a Lipari la rassegna estiva di cinema all’aperto “Racconti d’Estate – il Cinema
in Piazza” ideata e promossa dall’associazione Magazzino di Mutuo Soccorso –
Eolie, sotto la direzione artistica di Sara Basile e Sergio Barone.
Se
lo scorso anno si è parlato del passaggio di consegne generazionale tra padri e
figli, nell’edizione di quest’anno l’intento è quello di esplorare in che modo
i figli raccontano un mondo con sempre meno certezze, che non si può più
salvare tutti insieme, ma dove uno ad uno si cerca di salvarsi da soli, per poi
scoprire che aprendosi con gli altri e smussando le proprie paure si diventa
via via una somma sempre più grande.
Dal
19 giugno al 14 luglio, attraverso la visione di otto pellicole e due incontri
con gli autori, la quarta edizione del Festival a cui il Magazzino di Mutuo
Soccorso ha dato vita dal 2019 in uno dei luoghi più suggestivi del centro
storico di Lipari, ha un obiettivo semplice e nobile: portare il cinema di
qualità, gratuitamente, tra i vicoli di pietra di Lipari.
Vogliamo
fare il cinema dove un cinema non c’è: ad oggi infatti nell’arcipelago eoliano
- divenuto famoso nel mondo proprio grazie al cinema con “Stromboli. Terra di Dio” e “Vulcano”
- in nessuna delle sette isole è sopravvissuta una sala cinematografica.
Anche
quest’anno la manifestazione avrà luogo in uno dei centri più importanti della
vita culturale delle Isole Eolie: dentro le mura del Castello nel Cortile
dell’Addolorata, dove all’imbrunire si accenderà la macchina del cinema. Il
programma inizierà lunedì 19 giugno con un Omaggio a Massimo Troisi con il film “Laggiù qualcuno mi ama” di Mario Martone (2023); a seguire l’incontro
con Anna Pavignano. Il 21 Giugno, “Le otto montagne” di Felix
Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch (2022); 26 Giugno
– “Close” di Lukas Dhont (2022); 28 Giugno –
“Memory Box” di Joana
Hadjithomas, Khalil Joreige (2021); 3 Luglio –
The Fabelmans” di Steven Spielberg (2022). 5 Luglio –
“Piccolo Corpo” di Laura Samani (2021); 12 Luglio – “Il Signore delle Formiche” di
Gianni Amelio (2022); a seguire l’incontro con l’attore Luigi Lo Cascio.
Infine
in chiusura della rassegna, un Omaggio a Claudia Cardinale nella serata del 14
Luglio con la proiezione di “Il Bell’Antonio” di Mauro Bolognini
(1960) e l’incontro con Claudia
Squitieri e presentazione del libro “Claudia
Cardinale. L’indomabile”.
Un ringraziamento di cuore a tutti gli iscritti e simpatizzanti che ogni anno ci permettono di realizzare questa meravigliosa manifestazione culturale. Grazie!
Note della Direzione Artistica
“Tu saresti
capace di piantare tutto e ricominciare la vita da capo? Di scegliere una cosa,
una cosa sola e di essere fedele a quella”?
E’
una delle domande che Guido Anselmi (Marcello Mastroianni) pone a Claudia - “la
ragazza della fonte” - in uno dei dialoghi più belli della cinematografia
mondiale, nel film 8 e mezzo. Con
quella domanda Federico Fellini svelava già il temperamento indomabile e la
natura profondamente sfuggente che hanno dato espressione ai ruoli della lunga
e straordinaria carriera di Claudia Cardinale. La sua bellezza era emblema
dell’Italia, “eppure c’era qualcosa in lei che faceva pensare al movimento
silenzioso della sabbia del deserto” ci dice la figlia, Claudia Squitieri. Mara, Aida, Bianca, Angelica, Sandra, Jill,
di quei tanti volti uno solo: quello di una donna in mezzo a tante donne capace
di seguire i suoi sentimenti e la sua natura. Come attrice - dicono i registi
che l’hanno diretta - appartiene alla categoria delle intuitive, quelle che
vivono il personaggio dal di dentro.
E
noi? Siamo capaci di guardarci “dal di dentro”, di osservarci da vicino
senza rischiare di perderci? Ed ecco che spesso il cinema diventa il biglietto
per un viaggio alla scoperta di noi stessi, di ritorno in quei luoghi
dell’anima che abbiamo disprezzato, ma che in fondo ci appartengono. E’ il
viaggio personale di Mario Martone nella Napoli degli Anni ’70, alla riscoperta
di un artista, un uomo, molto amato che ha “ricominciato da se”: Massimo
Troisi. Si interroga il “nostro” Massimo, anche quando parla d’amore, e ce lo
racconta con uno stile e una capacità espressiva inconfondibile.
E’
un’istanza contemplativa il cinema, l’occhio che scopre le cose anche a
distanza di anni. Il cinema come Memory
Box che confina il proprio dolore nella scatola della memoria. Nella Beirut
degli anni ’80, in piena guerra civile, dove i ricordi prendono vita dalle
viscere di un diario, attraverso un confronto generazionale femminile e anche
musicale.
Piccoli corpi
che sullo schermo si guardano e ci guardano quasi a spronarci, a capire cos’è
che non abbiamo ancora digerito e risolto fino in fondo. A volte, il cinema fa male. Lo sa bene il
settantacinquenne Spielberg che ci offre il suo sguardo per poterci rivedere
nel giovane protagonista del suo The
Fabelmans.
“Le
formiche hanno due stomaci: uno per il singolo e un altro, sociale, per i
membri della colonia” dice Aldo Braibanti nel nuovo film di Gianni Amelio.
Solitudine e comunità si confrontano, confliggono e si scontrano al cinema.