Si da notizia dell'avvenuta presentazione alla ripresa dei lavori dell'Assemblea Regionale, del disegno di legge relativo agli ex dipendenti Pumex.- Ci rallegriamo dell'annunciata iniziativa che, vede come primo firmatario l'On. Giovanni Ardizzone, e registra anche la sottoscrizione ed il lodevole sostegno di tutta la deputazione Provinciale.- Un'azione così condivisa ci fa ben sperare che, questo sia l'atto definitivo e risolutivo per porre fine alla questione dei lavoratori Eoliani a loro tutela ma anche a beneficio dell'Ente Comune che oggi li vede impiegati. UDC NUOVO GIORNO
DISEGNO DI LEGGE POSSIBILITA’ DI STABILE OCCUPAZIONE DEI LAVORATORI EX PUMEX DI LIPARI (RELAZIONE ILLUSTRATIVA)
On.li Colleghi,
Obiettivo del presente disegno di legge è la salvaguardia naturalistica, ambientale, paesaggistica e culturale del territorio eoliano, unitamente alla risoluzione delle gravi problematiche occupazionali, determinatesi a seguito della definitiva chiusura delle cave di pomice, disposta cinque anni or sono dalla Regione Siciliana (Assessorato Industria). La Regione Siciliana fu costretta a far cessare l’attività estrattiva della pomice, nell’Isola di Lipari, per poter garantire la salvaguardia del patrimonio ambientale delle Eolie e, soprattutto, per evitarne la radiazione dalla World Heritage List dell’UNESCO. Qualche anno prima, infatti, proprio per la loro straordinaria importanza storico-naturalistica ed ambientale, le Isole Eolie erano già state riconosciute Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La scelta di inserire e mantenere le Eolie nella World Heritage List dell’UNESCO, era quindi del tutto incompatibile con la possibilità di continuare l’attività estrattiva che, comunque, aveva da sempre garantito una stabile occupazione per un consistente numero di famiglie nell’intero arcipelago e le aziende contribuivano, anche nell’indotto, all’innalzamento del livello dell’economia complessiva dell’Isola di Lipari. La scelta di mantenere le Eolie all’interno della lista UNESCO e la conseguente decisione della Regione Siciliana di chiudere le cave di pomice comportò quindi la perdita del lavoro per tutti i dipendenti e per le maestranze del settore pomicifero. I lavoratori, ai quali era stata sottratta l’unica opportunità occupazionale e di guadagno, furono posti in mobilità in attesa di ricollocazione, quest’ultima imposta anche dall’Unesco, pena la mancata conferma dell’iscrizione nella World Heritage List dell’UNESCO. Dopo la chiusura della fabbrica, la Regione Siciliana si trovava però, di fronte ad un’altra emergenza, che era indotta dalla necessità di attuare una pronta bonifica delle cave dismesse che andavano adeguatamente riqualificate, pena la mancata conferma dell’iscrizione nella World Heritage List dell’UNESCO.
Era palese a tutti, la necessità di attivare un servizio permanente di conservazione e protezione ambientale e naturalistica dell’arcipelago eoliano, così come era necessario promuovere iniziative specifiche di preservazione e difesa dei valori culturali del territorio. Per il raggiungimento di dette finalità, la Regione Siciliana disponeva, la convocazione di un tavolo tecnico, come da nota GAB-Ass.to Lavoro prot. 1842 del 28/12/2006. Lo scopo, così come dichiarato, della riunione era quello di affrontare le problematiche relative: al mancato rinnovo della concessione estrattiva alla PUMEX S.p.A.; ed alla conseguente crisi occupazionale per le maestranze. Il tavolo tecnico, coordinato dall’Assessore Regionale al Lavoro e dall’Assessore Regionale al Territorio ed all’Ambiente, ha visto coinvolti anche gli altri rami dell’Amministrazione Regionale interessati (Beni Culturali, Industria) nonché il Comune di Lipari, le OO.SS. ed i Presidenti del CIAPI di Palermo e della BIOSPHERA SpA, ognuno per le proprie competenze, per la soluzione delle varie criticità determinate dalla problematica in questione. Nel corso della riunione l’Assessorato Regionale al Territorio ed Ambiente ha ribadito l’impossibilità di rinnovare le concessioni estrattive a Lipari, condannando quindi l’Azienda e di conseguenza i lavoratori ad un futuro di inattività, per lo meno in questo settore. La Regione, non riteneva che fosse più possibile far ripartire l’attività estrattiva della pomice a Lipari, visto il provvedimento di rigetto espresso ed adottato dall’Assessorato Regionale Industria – Dipartimento Corpo Regionale delle Miniere - Distretto Minerario di Catania del marzo 2005 (cava n° 46 – Reg. n° 02/05).
Per tali motivi i componenti del tavolo tecnico, avrebbero dovuto studiare la possibilità dell’avvio di alcune misure, concrete, di politica attiva del lavoro volte da un lato, alla salvaguardia occupazionale dei lavoratori già impegnati nel settore pomicifero e dall’altra,l alla riqualificazione ambientale ed alla valorizzazione del patrimonio culturale e naturalistico del comprensorio eoliano. Venne così stabilito che, gli ex lavoratori del settore pomicifero, previa adeguata riqualificazione da effettuarsi a cura degli Enti strumentali della Regione “Biosphera SpA” e “CIAPI di Palermo” (Enti attuatori dell’intervento), dovevano essere stabilmente ricollocati “nelle attività di protezione ambientale e naturalistica, gestite con carattere di continuità, da parte di Biosphera SpA nell’Arcipelago eoliano con priorità nell’Isola di Lipari”
In base alla nota-provvedimento n. 41/GAB del 12/01/2007, la Regione Siciliana aveva esattamente individuato i destinatari di detto intervento che, per l’appunto, erano i 37 lavoratori ex dipendenti della PUMEX SpA in mobilità.
Per le attività di progettazione, gestione e realizzazione sopra delineate la Regione Siciliana, avrebbe attinto alle risorse comunitarie le cui misure risultavano coerenti con le finalità degli interventi.
Con deliberazione n. 4 del 19/01/2007 la GIUNTA DI GOVERNO DELLA REGIONE SICILIANA, in accoglimento della suddetta pianificazione, ha espressamente autorizzato l’Assessore Regionale del Lavoro e l’Assessore per il Territorio e l’Ambiente all’adozione delle iniziative prospettate nella nota n. 41/GAB del 12/01/2007 per la salvaguardia dei livelli occupazionali dei lavoratori della società PUMEX di Lipari.
In particolare, la Deliberazione di Giunta Regionale n. 4 del 19/01/2007, era adottata al preciso scopo di “rendere effettivo e concreto il diritto dei lavoratori istanti alla propria salvaguardia occupazionale ed alla loro riallocazione effettiva nelle attività di conservazione e protezione ambientale e naturalistica” che la stessa Regione Siciliana, con la deliberazione de quo, ha stabilito di dover “attuare con carattere di continuità nell’arcipelago eoliano e con priorità nell’isola di Lipari.”.
Dopo oltre quattro anni dalla data di trasmissione, ai competenti Assessorati della deliberazione di Giunta Regionale n. 6 del 19/01/2007 (cfr. nota prot. 239 del 23/01/2007), nulla ne è conseguito sul piano pratico.
Fino ad oggi, né l’Assessorato Regionale del Lavoro né quello al Territorio ed Ambiente, hanno dato esecuzione a detto provvedimento amministrativo. Nessun progetto di bonifica delle cave è stato ancora attuato, non è stato avviato alcuno studio del territorio. Nessuna di quelle iniziative di tutela e salvaguardia ambientale che erano necessarie per il mantenimento dell’iscrizione delle Eolie fra i siti patrimonio dell’Umanità è stato messo in pratica. Conseguentemente, non è stato avviato nemmeno il processo di riqualificazione ed “outplacement” che avrebbe dovuto garantire, in unico contesto, la salvaguardia del patrimonio naturalistico delle Eolie e dei livelli occupazionali degli ex lavoratori PUMEX.
Oltre al concreto rischio di non riuscire a far nulla per la salvaguardia del territorio eoliano, la Regione Siciliana rischia anche, di vanificare le possibilità di finanziamento in ambito comunitario, correlati all’attivazione delle misure di politica attiva del lavoro, già deliberate dalla stessa Giunta Regionale. Nulla è stato finora attuato nonostante le reiterate proteste dei lavoratori e dei rappresentanti istituzionali (cfr. note del Sindaco di Lipari del 12/07/2006, del 10/10/2006 e del 23/02/2007, intercalate dalle risposte fornite dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali, l’interrogazione n. 3-00944 del 23/09/2009 dell’On.le Rutelli su sollecitazione del lavoratore Pietro Sturniolo e la nota del Prefetto di Messina del 12/11/2008 inviata al Presidente della Regione Siciliana), le sollecitazioni e mozioni presentate all’Assemblea Regionale Siciliana (cfr. atti parlamentari 40° e 41° seduta del 6-25 Novembre 2008 - in relazione a queste ultime vale sottolineare la dichiarazione dell’Assessore Regionale DI MAURO nella quale si evidenzia l’impegno del Governo Regionale per chiudere la vicenda) e le reiterate raccomandazioni UNESCO con le quali viene prescritto di ottemperare alla riallocazione dei predetti lavoratori, pena la revisione dell’iscrizione delle Eolie nella lista dei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità. (cfr. raccomandazioni della missione di marzo 2007, concernente valutazione di questioni e stato di conservazione del sito delle Eolie ed in particolare il punto 3.2 – si veda anche la mission report del 18/06/2007 ed il punto f) della Decisione UNESCO 31 COM 7B.24, nella quale si stabiliva il termine del 01/02/2008 per l’attuazione degli interventi di cui alla precedente raccomandazione marzo 2007, nonché il verbale di riunione del 14/10/2009 tenutosi presso l’Assessorato Regionale Pubblica Istruzione, per la valutazione dei siti Unesco in Sicilia nella quale si inizia a verificare ed ad abbozzare anche la questione relativa ai finanziamenti comunitari – risorse FAS – per la risoluzione del problema occupazionale degli ex lavoratori della pomice).
La conseguenza pratica, di queste intollerabili lungaggini, è lo stato di sostanziale abbandono istituzionale in cui versano attualmente gli ex lavoratori delle aziende estrattive i quali, la maggior parte senza nemmeno la mobilità, stanno irrimediabilmente perdendo ogni speranza di essere riassorbiti nel circuito lavorativo del loro territorio, con conseguente ablazione anche del diritto delle Eolie alla permanenza all’interno della World Heritage List dell’UNESCO.
A seguito del verbale del 24/01/2008 stilato alla Regione Siciliana, presso l’Assessorato Lavoro, i 37 lavoratori ex Pumex S.p.A. sono stati finora impiegati a progetto, presso il Comune di Lipari, sopperendo in tal modo alle lacune organiche dell’Ente ed al vuoto organizzativo lasciato dalla Regione, con riferimento alla cura delle problematiche ambientalistiche e territoriali delle Eolie.
Il finanziamento di questa forma d’integrazione lavorativa e di sostegno al reddito, proveniente – per pochi di loro - dal trattamento di mobilità in atto percepita è assicurato dal 2010, con le risorse di cui all’art. 4, comma 1°, della L.R. 12 maggio 2010 n. 11 (Assegnazioni provvisorie annuali sulla compartecipazione al gettito IRPEF).
La forma d’impiego, di detti lavoratori, è quella del “Progetto obiettivo” da attuarsi a cura del Comune di Lipari in via del tutto precaria, senza alcuna garanzia di continuità e senza la prospettiva di una stabile occupazione, connessa alla salvaguardia ambientale delle Eolie che, invece, in base alla delibera di Giunta Regionale n. 4 del gennaio 2007, costituisce il presupposto necessario per il mantenimento delle Eolie, nella lista dei siti Unesco individuati come Patrimonio dell’Umanità.
Come reazione all’inerzia della Regione Siciliana, i 37 ex lavoratori della PUMEX, hanno anche incardinato il Ricorso Giurisdizionale R.G. 1749/2010 innanzi al TAR Palermo, definito con sentenza n. 316 del 22/02/2011, con il quale il Tribunale di primo grado ha riconosciuto che, “il contenuto della deliberazione n. 4 del 2007 è proprio quello di un atto d’indirizzo o programmazione (proprio degli organi politici)”, ammettendo così, sia pure implicitamente, la necessità di porre in essere ulteriori interventi di attuazione per la concretizzazione delle misure occupazionali, già stabilite in favore dei lavoratori del settore pomicifero eoliano.
Dal quadro sopra descritto, discende la necessità di ulteriori provvedimenti e del completamento del percorso di sostegno occupazionale già avviato dalla Regione Siciliana in favore dei 37 lavoratori della PUMEX.
Ciò, si ribadisce, in considerazione della circostanza che dal 2005, per Decreto Regionale, i dipendenti delle industrie della pomice sono stati costretti ad abbandonare la loro stabile occupazione lavorativa.
L’opportunità e l’urgenza di provvedere alla loro stabilizzazione, si manifestano in maniera ancora più eclatante, allorché si consideri che circa un terzo dei 37 ex operai delle cave di pomice, matureranno entro quest’anno i requisiti pensionistici.
Il numero dei soggetti da stabilizzare attraverso procedure mutuabili e/o assimilabili a quelle attualmente in uso, nella Regione Siciliana, per l’integrazione lavorativa definitiva dei precari della P.A. non dovrebbe superare, quindi le 25 unità, a decorrere dal 2012.
L’adozione di una simile iniziativa risulterebbe concorde, del resto, non soltanto con i più volte citati atti di programmazione di specifiche misure di sostegno occupazionale, già deliberate dagli organi regionali, ma anche con la specifica “mission” dell’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro ed in particolare, dell'Agenzia Regionale per l'Impiego, e del “Coordinamento regionale delle politiche attive del lavoro” introdotto nell’ordinamento regionale in forza dell'art. 70 della L.R. 7 marzo 1997, n. 6, nonché, dell'art. 26 della L.R. 7 agosto 1997, n. 30, la cui specifica finalità è, appunto, quella di razionalizzare ed accelerare la spesa in materia di interventi di politica attiva del lavoro.
Non è superfluo sottolineare che, tra le competenze ed attività dell’Agenzia Regionale per l’Impiego e la Formazione Professionale (struttura interna dipendente dall’Assessorato Lavoro, isituita con l’art. 9 della L.R. 21 settembre 1990 n. 36) rientrano, ancora oggi, quelle atte a “- Favorire l’utilizzo dei soggetti più deboli nel mercato del lavoro, anche mediante l’individuazione e la proposizione di azioni positive” nonché quella di “formulare ed attuare programmi di politica attiva del lavoro” (cfr. paragrafo “Mission”, punti 3 e 4, del portal page del sito internet istituzionale dell’Ass.to Reg.le Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro)
Fra le azioni volte al raggiungimento dei predetti fini l’Agenzia Regionale per l’Impiego sono specificamente annoverate quelle relative alla “cura ed alla predisposizione, anche per conto di enti ed aziende che ne facciano richiesta, di progetti, anche a finanziamento comunitario, per la qualificazione e riqualificazione dei lavoratori e per la formazione e l'aggiornamento del personale docente impegnato in attività formative” (cfr. paragrafo “Azioni”, punto 6 portal page ult. cit.)
Da ultimo, anche la L.R. 16 dicembre 2008 n. 19, di riforma dell’Ordinamento e delle strutture burocratico-amministrative della Regione Siciliana, nell’istituire ex novo l’Assessorato Regionale della Famiglia delle Politiche Sociali e del lavoro, ha espressamente ribadito – fra l’altro - che costituiscono attribuzioni del citato assessorato le Attività ispettive e di vigilanza sul lavoro, l’Emigrazione ed immigrazione, i Cantieri di lavoro, il Fondo siciliano per l'occupazione, i Servizi pubblici per l'impiego, gli Ammortizzatori sociali e ancora una volta, le “Politiche attive del lavoro” l’Orientamento e servizi formativi e per l'impiego, il Ciapi (Ente strumentale di formazione professionale) ed il Lavori socialmente utili e workfare.”. (cfr. art. 7 L.R. 16/12/2008 n. 19)
Che i lavoratori ex PUMEX, rientrino a pieno titolo, fra i soggetti destinatari per legge delle misure di strumenti di politiche attiva del lavoro in Sicilia, si desume direttamente dall’art. 1 della L.R. 7 agosto 1997 n. 30, che elenca espressamente fra i destinatari dei predetti interventi:
a) …omissis;
b) soggetti disoccupati, che non godono dei benefici della legge 23 luglio 1991, n. 223, per i quali il datore di lavoro preveda apposito periodo di qualificazione e l'assunzione a tempo indeterminato, disoccupati appartenenti alle categorie di cui agli articoli 1 e 18 della legge 12 marzo 1999, n. 68, persone svantaggiate come definite dalla legge regionale 15 maggio 1991, n. 27; (1) Comma modificato dall'art. 8, comma 1, della L.R. 18/99 e dall'art. 16, comma 1, lett. a), della L.R. 9/2002.
(c, d … omissis)
e) soggetti disoccupati da almeno 24 mesi;
f) lavoratori in Cassa integrazione guadagni straordinaria da almeno 24 mesi; (L'art. 6 della L.R. 17/2001 estende i benefici della presente legge ai "lavoratori assunti o riassunti da aziende di cui all'articolo 47, comma 5, della legge 29 dicembre 1990, n. 428, a seguito di crisi aziendale")
g) lavoratori iscritti nelle liste di mobilità di cui alla legge 23 luglio 1991, n. 223.
Il fatto che, i 37 ex dipendenti Pumex risultino utilizzati a progetto da quasi un lustro, dal Comune di Lipari, per finalità riconducibili a “compiti straordinari in materia di protezione civile, ambientale e del territorio, delle acque e dei rifiuti”, rende tali soggetti sicuramente annoverabili agli altri lavoratori precari della P.A. che, in atto risultino destinatari delle misure di stabilizzazione previste dalla legge 29 dicembre 2010 n. 24, pubblicata nella G.U.R.S., Parte I°, n. 57, S.O. n. 1, del 31/12/2010.
Attraverso la previsione espressa della possibilità di utilizzo delle procedure di stabilizzazione dei lavoratori ex PUMEX, tanto la Regione Siciliana quanto il Comune di Lipari e/o gli altri enti di cui all’art. 1 della L.R. 30 aprile 1991 n. 10 e succ. modifiche ed integrazioni, potranno impiegare il predetto personale per le finalità già deliberate dalla Giunta Regionale con l’atto n. 4 del 19/01/2007, ovvero, per altre convergenti iniziative volte comunque a garantire la possibilità della permanenza delle Eolie all’interno della World Heritage List dell’Unesco, fra i siti universalmente riconosciuti Patrimonio dell’Umanità.
Tutto ciò, peraltro, garantirebbe ai lavoratori ex Pumex, impiegati a progetto presso il Comune di Lipari per il raggiungimento di obiettivi di valenza collettiva, di non essere discriminati rispetto a tutti gli altri lavoratori precari della P.A.
A tal fine, poiché, per l’anno 2011 in sede di manovra finanziaria la Regione Siciliana ha reintrodotto lo stanziamento di € 400.000,00 quale forma di co-finanziamento in favore del Comune di Lipari, per l’attuazione delle finalità progettuali di cui alla L.R. 11/2010, si ritiene non necessario alcun intervento integrativo alle previsioni normative di cui al Capo I° della L.R. 24/2010 che, per l’appunto, dispone, varie proroghe di interventi per l’esercizio finanziario 2011 che, si sono rese necessarie per non interrompere le attività connesse ai compiti straordinari in materia di protezione civile, ambientale, del territorio, delle acque e dei rifiuti.
Per un trattamento paritario dei lavoratori provenienti dall’ex settore pomicifero con gli altri soggetti precari della P.A., andrebbero invece integrate le previsioni normative di cui all’art. 6, comma 1°, della L.R. 24/2010.
ART. 1
Dopo il comma 1° dell’art. 6 della L.R. 29 dicembre 2010 n° 24 è aggiunto il comma 1-bis): - Le disposizioni di cui al comma 1° si applicano, altresì, in favore dei soggetti attualmente destinatari delle misure di politica attiva del lavoro di cui all’art. 4, comma 10, della L.R. 12 maggio 2010 n°11.
ART. 2
La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana ed entrerà in vigore l giorno successivo della sua pubblicazione. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di farla osservare come legge della Regione. Giovanni Ardizzone, Antonino Beninati, Franco Rinaldi, Filippo Panarello, Giuseppe Picciolo, Giuseppe Correnti, Giuseppe Buzzanca, Roberto Corona, Giuseppe Laccoto, Santi Formica, Santino Catalano