A Lipari, nel cuore del centro storico, a pochi metri da tutti i principali servizi e dal mare,
APPARTAMENTI di Enza Marturano.
La struttura dispone ancora di alcuni posti per i mesi di Luglio, Agosto e Settembre.
Per informazioni 3683224997
Trenta ettari di macchia mediterranea, vigne e campi distrutti nella frazione Quattropani, a Lipari. È quanto accaduto nella tarda serata di mercoledì 4 agosto, quando dopo una giornata bollente di scirocco, i Vigili del Fuoco sono stati chiamati a spegnere un incendio di natura molto probabilmente dolosa. Dopo che tutto è carbonizzato, parte la caccia al piromane. Il piromane, figura inafferrabile, quasi mitologica e demoniaca, per quanto spregevole e criminale, ha il merito di mettere d'accordo tutti contro sé, perché il fuoco fa paura a tutti. Soprattutto quando le fiamme arrivano fin dentro le case. Ma, lo dimostrano questi giorni in cui praticamente tutti i paesi del Mediterraneo sono interessati dal fuoco, i piromani sono solo la miccia di una bomba esplosiva, e che infatti esplode, fatta di incuria, abbandono, siccità e innalzamento record delle temperature.
Giusto cercare i piromani; giustissimo indagare quale sia, se c'è, il piano criminale dietro i puntuali e attesi incendi innescati quando soffia lo scirocco e la vegetazione è ormai secca. Ma l'emergenza incendi va gestita prima degli incendi, e non quando le fiamme hanno già distrutto orti e vigneti, nonché siti naturalistici importantissimi per la conservazione della biodiversità delle nostre isole.
Questo significherebbe arrivare all'estate, che è ogni anno più torrida, con una prevenzione costante dei territori a rischio.
Prevenzione che deve avvenire per legge: per esempio col piano di protezione civile che serve proprio a scongiurare il rischio di incendi boschivi e di interfaccia, e andrebbe rivisto ogni anno: a Lipari l'ultimo piano risale al 2013. E ancora, monitoraggio e sanzioni: le forze dell'ordine potrebbero e dovrebbero sanzionare i proprietari di fondi incolti a rischio incendi. Non risultano a Lipari, quantomeno precedentemente all'ultimo incendio di Quattropani, sanzioni in questo senso. Del resto il primo inadempiente è il nostro Comune, visto lo stato delle scarpate, dei bordi delle strade e dei sentieri. Anche laddove la competenza sarebbe provinciale, un'amministrazione può e deve sostituirsi all'ente competente per mantenere pulite le strade e far sì che, in caso di incendi, le stesse strade facciano da tagliafuoco. Questo a Lipari non succede e la strada tra Quattropani e Acquacalda ne è un esempio tangibile. Ancora: abbiamo a Lipari un catasto aggiornato delle aree bruciate? Non ci risulta. Eppure la legge 353 del 2000 prevede, tra le altre cose, una puntuale perimetrazione delle aree percorse dal fuoco per vincolarle negli anni successivi, impedendone cambi di destinazione d'uso attività di caccia e pascolo.
E poi: come è gestita l'acqua che serve per spegnere gli incendi? Si è pensato a creare finalmente dei punti di approvvigionamento dell'acqua per rifornire i mezzi di soccorso in caso di incendi impegnativi in cui il carico iniziale non è sufficiente? Attualmente i mezzi dei vigili del fuoco hanno due opzioni: scendere in centrale a rifornirsi quando l'acqua finisce e tornare sul luogo dell'incendio, oppure aspettare le autobotti della ditta che ha l'appalto della fornitura idrica e ricaricare per strada, con ovvi disagi per la viabilità e la sicurezza. In un'isola questo è un particolare di non poco conto considerando che spesso le stradine di campagna sono accessibili solo a mezzi di stazza inferiore, con una capacità di carico di soli 400 litri, che dunque necessitano di rifornimento continuo in caso di incendi importanti.
Per concludere: oltre ai vigili del fuoco chi deve intervenire in caso di incendi? Forestale e Protezione Civile. Da quello che sappiamo il gruppo comunale dei volontari fino al giorno dell'incendio di Quattropani aveva in dotazione una jeep con il modulo antincendio non funzionante: speriamo che nei giorni successivi il guasto sia stato riparato; i volontari della protezione civile, che svolgono un lavoro fondamentale, sono formati al corso AIB (antincendio boschivo) obbligatorio per intervenire e operare sul luogo di un incendio? Sono previsti corsi di formazione AIB a Lipari?
Ecco, la caccia al piromane è fondamentale. Ed è rassicurante vedere il nostro sindaco darsi da fare sul luogo degli incendi. Ma è altrettanto fondamentale che si arrivi, ogni anno, al fatidico bollente mese di agosto con un reale piano di prevenzione e una macchina dei soccorsi efficiente, anche perché le estati che abbiamo davanti saranno sempre più torride, soprattutto in Sicilia.
Magazzino di Mutuo Soccorso - Eolie
Un turista francese ha perso la vita sullo Stromboli.
P. A.D. B., 62 anni, da qualche giorno in vacanza nelle isole Eolie, aveva deciso, unitamente alla moglie, di scalare il cratere del vulcano eoliano, sino alla quota consentita (400 metri s.l.m.) e con l’ausilio delle guide vulcanologiche, ma appena incamminatosi è stato colto da malore ed ha perso la vita. A nulla sono valsi i disperati tentativi di strapparlo alla morte ed il sanitario di turno alla guardia medica non ha potuto, successivamente, fare altro che constatarne il decesso.
L’uomo sarebbe stato stroncato da un infarto.
Il magistrato di turno alla Procura della Repubblica di Barcellona, informato dai carabinieri in servizio sull’isola, prontamente intervenuti, e stante la dinamica del tragico evento, ha disposto la restituzione della salma alla famiglia.
Da Stromboli, a cura dell’impresa di pompe funebri Alfa e Omega, la salma dello sfortunato turista è stato dapprima trasferita a Lipari e, successivamente, a Catania da dove è rientrata in Francia.
Per il “servizio suppletivo di igiene urbana e sanificazione dell’isola di Vulcano” ha incaricato la ditta Eolian service di Lipari, prontamente intervenuta stamattina con i propri mezzi, per ripulire l’isola da un enorme
quantitativo di rifiuti indifferenziati, anche con vermi a contorno, e ai quali la Loveral, ditta aggiudicataria del servizio, non riusciva evidentemente a fare fronte. Si trattava di rifiuti indifferenziati depositati in prossimità di cassonetti stradali che la ditta pattese, così come evidenziato dal sindaco Giorgianni nell’ordinanza, non ha provveduto a rimuovere, nonostante non siano più previsti nel piano di raccolta e nonostante la diffida ad intervenire e a sanare la situazione.La Eolian Service ha anche effettuato la bonifica dei luoghi. Le foto e il video "parlano" chiaramente di quale fosse la situazione e di com'è dopo l'intervento.
Un "cluster" di positivi, abbastanza consistente, si registrerebbe nell'isola di Panarea.
La larghissima maggioranza farebbe parte di una comitiva.
E' il risultato dei tamponi effettuati nei giorni scorsi dopo che era stata riscontrata la positività di quattro persone e chiuso un locale in via preventiva.
I numeri che "ballano" sono consistenti e, seppure ne abbiamo quasi la certezza, non sta a noi darli.
Il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, in stretto contatto con le autorità, ha annunciato una diretta alle 18 e, sicuramente, in quel frangente sarà lui a darli, come ha sempre fatto
Non è certo un bel biglietto da visita per i turisti che vanno al mare in quella località, oltre che per i bambini, che si radunano lì per giocare, o per gli anziani che cercano uno spazio dove potersi riposare e corrono rischi dal punto di vista igienico - sanitario
Questa chiave è stata ritrovata al Castello di Lipari. La si può ritirare al padiglione classico del Museo
Un locale di Panarea è stato chiuso ieri, in via preventiva ed in attesa di sanificazione, per via della positività riscontrati in due dipendenti.
Sull'isola, da quanto trapela, ci sarebbero altri due positivi: un turista ed un uomo che lavora momentaneamente sull'isola.
A Lipari i positivi sarebbero sette, tra questi un bimbo. Questo quanto trapela.
Per il resto i numeri che circolano (15 - 20 positivi) non trovano conferme ufficiali.
Due operatori ecologici, probabilmente per il troppo caldo ma anche per lo stress al quale sono sottoposti in questa tremenda stagione estiva, sono stati colti da malessere stamane a Lipari.
Uno dei due è stato trasferito con l'ambulanza del 118 al pronto soccorso ma, per fortuna, le sue condizioni non destano preoccupazione.
Un secondo, dopo essersi ripreso, è stato accompagnato a casa dai famigliari. Anche per lui nessuna preoccupazione.
Per entrambi, ovviamente, solo una comprensibile paura sul momento
Il nostro augurio è che si rimettano presto
L’imbarcazione ambientalista dopo aver verificato che la maglia della rete era di 20 centimetri, quindi si era in presenza di una spadara illegale, ha immediatamente avvisato la Guardia Costiera e da Napoli è giunta la nave“Gregoretti” che, successivamente, con gli appositi argani ha proceduto a rimuovere la rete dall’acqua, ponendola sotto sequestro. Non è stato, però, possibile risalire all’imbarcazione che ha calato in mare la rete, anche se si stanno effettuando delle verifiche affinchè si possa individuarla.
“Si tratta – scrive in una nota l’equipaggio della Conrad di Sea Sheperd Italia - del più importante sequestro di tutti gli ultimi 4 anni di operazioni SISO.
Auspichiamo un intervento se non di chi l'ha posizionato almeno della ditta incaricata, con contestuale bonifica.