Leggo ,sempre più spesso ,di lagnanze accompagnate da risentimento da parte dei nativi cui le compagnie di navigazione negano i loro legittimi diritti .
Queste società di navigazione hanno saputo applicare con zelo norme legate prettamente ad una visione esclusivamente burocratica ed amministrativa del trasporto, tralasciando volutamente l'aspetto umano, storico e, permetemi, sentimentale. Aspetti che, aggiunti al tecnicismo delle regole, non avrebbero arrecato danni economici alle compagnie ma, di contro, evitato continue mortificazioni per i nativi.
E se noi, giustamente, ci sentiamo offesi ed ingiustamente discriminati perché viene volgarmente disconosciuto un diritto " naturale " di nascita, proviamo ad immaginare cosa può provare colui cui viene negata persino la cittadinanza italiana, pur essendo nato nel bel paese col grave torto , però, di avere un colore diverso della pelle o ascendenti venuti da latitudini diverse dalla nostra.
Nella gara dei diritti chi la spunterà per primo? I nativi eoliani o i nativi italiani? Auguri per gli uni e per gli altri
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