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martedì 15 febbraio 2022

Il video integrale dell'incontro delle autorità con i cittadini di Vulcano (durata 1 ora e 47 circa)

Lipari, Italia Nostra chiede luni sui "detriti" di Canneto. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud del 15 febbraio 2022

I ringraziamenti della famiglia Sciacchitano - Saltalamacchia

Nostro sunto dell'incontro di Vulcano e intervista del nostro direttore a Musumeci "sordo" alla domanda del collega Paino


Nessun allarmismo ma, al contempo, nessuna minimizzazione. Il problema c’è, anche se i dati rilevati dal monitoraggio sono in regresso rispetto a qualche mese fa, ma è gestibile.
 Motivo per cui c’è il dovere di rendere compatibile la vita dei cittadini e la  stagione estiva con l’attività vulcanica e questo può essere fatto con l’aiuto della scienza e della tecnologia. 

Questo il sintesi il messaggio veicolato ieri a Vulcano, durante l’incontro con la cittadinanza e alla quale hanno preso parte il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, il prefetto di Messina Cosima Di Stani, il sindaco di Lipari Marco Giorgianni, il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, il dirigente generale del Dipartimento della Protezione Civile Regionale Salvo Cocina, tecnici e vulcanologi dei centri di competenza e le autorità sanitarie e territoriali. 

L’incontro è stato introdotto dal primo cittadino al quale ha fatto seguito l’intervento del presidente Musumeci, commissario governativo per lo stato emergenziale, deliberato a fine dicembre dal Governo Draghi.

L'intervista del nostro direttore a Musumeci:

Covid: Nelle Eolie contagi in calo

Diffusi dall'Ufficio commissariale per il Covid nella provincia di Messina i nuovi dati.
Si riferiscono alla giornata del 14 febbraio.
Nel Distretto di Lipari (Comuni di Lipari, Leni, Malfa e Santa Marina Salina) i positivi sono 83 dei quali 6 conteggiati per la prima volta

Vulcano: Video stralci degli interventi di Nello Musumeci, Mariano Bruno, Marco Giorgianni

E' deceduto Pippo La Macchia

Musumeci a Vulcano nel video della Presidenza della Regione

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Quindici febbraio 2019: Le Eolie sulla Gazzetta del sud con un articolo del nostro direttore


 

Vulcano: Il nostro direttore intervista il Capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio. Il comunicato della Regione

IL COMUNICATO STAMPA DELLA REGIONE SICILIANA
Vulcano, Musumeci sull’isola per fare il punto con Protezione civile sulle esalazioni velenose

Il presidente della Regione Nello Musumeci si è recato stamane a Vulcano per incontrare gli abitanti dell’isola sul tema dell’emissione di gas velenosi collegati all’attività vulcanica. Il governatore, che era accompagnato dal dirigente generale della Protezione civile siciliana Salvo Cocina, ha partecipato anche a una riunione con il capo della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio, con il prefetto di Messina Cosima Di Stani, con il sindaco di Lipari Marco Giorgianni, con Franco Italiano e Mauro Coltelli dell’Ingv e con i vertici provinciali delle Forze dell’ordine.
 
«Da commissario dello Stato - afferma Musumeci - ho il dovere di tenere informata la popolazione in base ai dati forniti dalla comunità scientifica. Il rischio c’è, ma è gestibile. Niente allarmismi dunque, ma anche niente sottovalutazioni. L’obiettivo è rendere compatibile la tutela della salute pubblica con la prossima stagione turistica, in questo meraviglioso angolo del mondo».
 
Il presidente della Regione ha lanciato la proposta di chiedere al ministro del Turismo Garavaglia di stanziare risorse finanziarie adeguate per aiuti alle attività economiche, oltre alla possibilità di coinvolgere, nel Comitato di salute pubblica previsto dall’ordinanza di protezione civile, i rappresentanti di commercianti, artigiani e agricoltori.

Eolie ed eoliani. Foto e filmati dall'800 al 2020: Bimbimbici a Lipari (Video del maggio 2010)

Arrivo a Vulcano del Capo Dipartimento Protezione Civile


 

Vulcano. Assemblea con i cittadini. Ci sarà anche Musumeci. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud del 15 febbraio 2022

Auguri a...


Buon Compleanno a Clara Favaloro, Manuela Taranto, Pino Casella, Salvatore Trapani, Paolo Benforte, Tito Cavaleri, Giselle Basile, Lidia Mantineo, Caterina Biviano


Il "Pensiero del giorno" con Don Bernardino Giordano: Ai bivi della vita non c'è segnaletica

Oggi è il 15 febbraio. Buongiorno Eolie, buongiorno mondo.

VULCANO

lunedì 14 febbraio 2022

Vertice delle istituzioni con i cittadini domani mattina a Vulcano

COMUNICATO STAMPA 

Si comunica, come già anticipato, che domani, martedì 15 febbraio, alle ore 11:00 presso il Ristorante Vincenzino, si terrà un incontro con la popolazione dell’Isola di Vulcano per importanti approfondimenti in merito all’Ordinanza di Protezione Civile emanata dal Dipartimento Nazionale.

Saranno presenti il Presidente della Regione Nello Musumeci, il Prefetto di Messina Dott.ssa Cosima Di Stani, il Sindaco Marco Giorgianni, il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, il Dirigente Generale Dipartimento della Protezione Civile Regionale Salvo Cocina, i Centri di Competenza e le Autorità Sanitarie e Territoriali.

In ottemperanza alle disposizioni anti Covid sarà necessario il possesso del green pass per accedere alla struttura e l’uso della mascherina per tutta la durata dell’incontro.

           L’Amministrazione Comunale

Italia Nostra, sezione Eolie: Si controllino lavori sul lungomare di Canneto


Nota del presidente di Italia Nostra, sezione Isole Eolie, Angelo Sidoti, al dirigente comunale del III settore arch. Mirko Ficarra e per conoscenza al sindaco Marco Giorgianni e al Circomare Lipari :

Oggetto: Lavori in corso nell’Isola di Lipari – frazione Canneto lungo mare Marina Garibaldi.

Sul lungo mare dell’Isola di Lipari, denominato Marina Garibaldi della frazione di Canneto, sono in corso i lavori di riqualificazione, la cui opera più rilevante è la realizzazione di un nuovo muraglione. Secondo alcune segnalazioni pervenute a questa Sezione di Italia Nostra, a seguito delle ultime mareggiate risultano emersi lungo l’arenile alcuni detriti che, con tutta probabilità, sono riferibili alla precedente attività di demolizione del vecchio muraglione (si vedano foto allegate). Durante l’avvio dei lavori, si era già rilevata la presenza di macchine movimento terra ed altre attrezzature da cantiere lungo la spiaggia (vedi foto allegate).

Riteniamo necessario accertare se le opere oggetto di finanziamento pubblico siano state realizzate in conformità al capitolato di appalto e se i materiali di scarto, oggetto della demolizione, siano stati smaltiti in ottemperanza alle disposizioni di legge. Invitiamo, pertanto, codesta Direzione tecnica ad avviare dei controlli sul litorale di Canneto al fine di accertare eventuali inadempienze nell’esecuzione dei lavori di riqualificazione effettuati sul lungo mare (Marina Garibaldi).
Rammentiamo a codesto Ente che l’Isola di Lipari possiede solo due spiagge fruibili dalla terra ferma, una situata nella frazione di Canneto e l’altra nella frazione di Acquacalda; entrambe le frazioni, sia in passato che di recente, sono state oggetto di eventi marosi che hanno causato danni all’abitato, alle strade pubbliche ed alle relative infrastrutture. Tenuto conto che nelle summenzionate frazioni i centri abitati si trovano lungo la spiaggia, saranno necessari importanti investimenti volti a tutelare il patrimonio immobiliare dei residenti, nonché tutte le opere atte a prevenire quei danni che si sono verificati in passato.
Inoltre, cogliamo l’occasione per chiedere a codesto Ente di prevedere nel programma triennale delle opere pubbliche, qualora non fosse stato già pianificato, l’esecuzione di interventi di ripascimento di tutte le coste presenti nell’arcipelago che sono state oggetto di erosione.

Chiediamo infine di far pervenire a codesta Sezione di Italia Nostra Isole Eolie l’elenco delle opere previste per l’isola di Lipari e per tutte le altre isole del Comune, nonché l’elenco delle opere già in esecuzione o rientranti nell’ultimo piano di opere pubbliche approvato dal Consiglio Comunale.
Si invia la presente segnalazione per le proprie competenze dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari.

Il Presidente Italia Nostra Isole Eolie
Angelo Sidoti

Accadde alle Eolie. Quattordici febbraio 2009: Protesta sul vulcano degli strombolani per la paventata soppressione della Laurana


 

Eolie ed eoliani. Foto e filmati dall'800 al 2020: Volti di "Anciuria". 26 Personaggi di Marina Corta da una mostra del 2010 di Emilie Di Paola

Auguri a...


Buon Compleanno al nostro direttare e a Maria Marino, Sergio Li Volsi,Valentina Gallo, Simona Zagami, Linda Restuccia, Antonino Acquaro, Isabella Merlino, Carlotta Pavone, Giuseppe Giandinoto, Katia Bonfiglio, Clelia Giunta , Alex Pellegrino, Margherita Cafarella, Paolo Munafò, Tiziana De Luca, Valentina Bartolone

Il "Pensiero del giorno" con Don Bernardino Giordano: Innamorati

Oggi è il 14 febbraio. Buongiorno Eolie, buongiorno mondo

GINOSTRA

domenica 13 febbraio 2022

Un'altra svolta decisiva per i rifiuti a Lipari. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud del 13 febbraio 2022

Calcio - Prima Categoria: Ennesima vittoria per il Lipari che vola in classifica

 
Con questa vittoria il team liparese sale a quota 24 in classifica, ad un punto dalla zona playoff, a 5 dalla vetta e con una gara interna da recuperare: il 16 febbraio con  la Juvenilia


Per la foto, grazie a tuttocampo.it

Martedì 15 febbraio, interruzione energia elettrica in varie zone di Lipari centro


 

Tredici febbraio 2022: Festività di San Bartolomeo. Tre foto dalla Cattedrale e dalla Chiesa di San Bartolomeo extra-moenia



 

Accadde alle Eolie. Tredici febbraio 2012: La neve sulla spiaggia a Canneto

Dal nostro archivio: Video di 4 minuti della Processione di San Bartolomeo del 13.2.2020. L'ultima prima della pandemia

LA PAROLA. Commento al vangelo di domenica 13 FEBBRAIO 2022

Auguri a ...


Buon Compleanno a Francesco Monte, Simona Fancello, Mirko Ficarra, Nuccia  Lorizio, Alessandra Dal Zotto, Laura Antolina, Giulia Jennifer Rotilio, Marco Lo Presti, Mattia Gabriel Gallo, Maria Favorito, Alfonsino Gualdi, Nino Caliò, Anna Paterno, Bartolina Alessi, Tiziano Furnari, Bartola Schibeci

Il "Pensiero del giorno" con Don Bernardino Giordano: La tua pausa

Oggi è il 13 febbraio. Buongiorno Eolie, buongiorno mondo e buona domenica


sabato 12 febbraio 2022

Lipari: Nascerà un nuovo distributore di carburanti. Lo ha deliberato un commissario ad acta

Gaetano Basile
Un nuovo distributore di carburanti sarà realizzato a Lipari, per la precisione a Pianoconte, in viariante al Piano regolatore generale.
Lo ha deliberato, lo scorso dieci febbraio, il commissario ad acta Alfredo Scaffidi Abbate, nominato dal dirigente generale dell'Assessorato regionale del Territorio e dell'Ambiente - Dipartimento Urbanistica - per l'esecuzione della sentenza con la quale il Tar di Catania ha accolto il ricorso della società Elios Petroli contro il Comune di Lipari.
La Elios Petroli è amministrata dal dottor Gaetano Basile, presidente onorario, tra l’altro, dell'Inter Club di Lipari


Finalmente ecco i "rinforzi" per l'ospedale di Lipari. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud del 12 febbraio 2022


 

Dal nostro archivio. Processione di San Bartolo del 13.2.17. - Domani proporremo la Processione del 13.2.20 l'ultima, prima della pandemia

Operato Comitato "L'ospedale di Lipari non si tocca" soltanto critico?. Pronta la risposta all'affermazione di Alagna

Nota indirizzata al commissario dell'ASP Messina, Bernardo Alagna:

Abbiamo preso atto degli impegni da Lei espressi  circa i provvedimenti che intende portare avanti per il benessere degli  Eoliani, volti a garantire, in emergenza, a questa popolazione,  il miglioramento dei servizi del territorio, il progetto dell'ospedale di comunità, la Sub-Intensiva, la cura e l'assistenza ai pazienti oncologici, l'impegno  ad assumere tramite concorso o altre soluzioni come incarichi a Medici pensionati, per coprire le professionalità carenti.

Questo Comitato interviene però su una Sua dichiarazione sul nostro operato, che Viene giudicato soltanto "critico" e non  propositivo.

In tutti i nostri interventi, scritti e non, oltre che rappresentare tutta l'amarezza e la frusta zione dei  diritti negati, abbiamo richiesto azioni urgenti  affinché venissero ripristinate nelle Isole Eolie, le condizioni di sicurezza e assistenza pubblica.

Nel ribadire che vogliamo tornare a nascere e curarci a Lipari, abbiamo sempre chiesto che ci venga restituito un Ospedale degno di  tale nome, in cui siano garantiti i LEA e che soltanto le emergenze, e non le urgenze, siano curate fuori dal nostro territorio.

Abbiamo chiesto che si trovi un giusto equilibrio tra strutture ospedaliere centralizzate e strutture ospedaliere decentrate, ciò per tutelare le persone che vivono in zone disagiate.

 

Abbiamo chiesto sempre, a tutti i soggetti in causa, che venga approvata la legge speciale per le piccole isole e i territori disagiati, in discussione da ormai quattro anni.

Abbiamo chiesto di lavorare in sinergia per arrivare a soluzioni rapide che pongano fine ai gravi disagi della Comunità Eoliana.

 

Abbiamo chiesto l'incremento dei Cardiologi, la reperibilità degli stessi soprattutto nei fine settimana e nei giorni festivi, il potenziamento degli ortopedici, il ripristino dell'attività di Camera Iperbarica e la sostituzione di tutti i professionisti che sono stati trasferiti , che sono andati in pensione o altro.

Abbiamo chiesto l’invio di macchinari (relativamente semplici e poco costosi) che permettano ai malati eoliani di curarsi in loco, senza la necessità di continui e sfiancanti viaggi in terra ferma: un’accorata lettera di richiesta per un agitatore-incubatore piastrinico  inviata mesi fa (firmata anche da medici del nostro ospedale) che non ha mai ricevuto risposta.

Non si può programmare l'emergenza, perché in quanto tale, è imprevedibile, ed a questo proposito è bene che ci sia il servizio dell’elisoccorso, nonostante stiamo ancora aspettando l’elicottero in loco come promesso dall’Assessore Ruggero Razza.

Si può invece chiedere, come abbiamo fatto, un’assistenza ospedaliera e territoriale di base che garantisca la cura e la prevenzione.

La Sanità pubblica della Sicilia tutta è ridotta al collasso, senza personale, costretta  a  proporre l'assunzione di giovani specializzandi o medici pensionati.

 

Quanto sopra esposto è ciò che compete a questo Comitato, cioè la segnalazione di disservizi e problemi che dal punto di vista sanitario affliggono oramai da tempo la nostra comunità. Non è dunque compito nostro suggerire soluzioni, ruolo al quale invece è Lei richiamato, nella qualità di commissario straordinario dell’azienda

Occorre una grande sinergia per promuovere un cambiamento forte e che ristabilisca l'equità di trattamento dell'essere umano, specialmente in questi territori in quanto fragili.

Queste sono state "sempre" le nostre proposte, e saremmo felici di incontrarla quanto prima per discuterne più diffusamente , soprattutto in vista delle imminenti  scadenze relative al PNRR.

 Cordiali saluti.

Il Comitato spontaneo di cittadini, “L’OSPEDALE DI LIPARI NON SI TOCCA”.

Silvia Carbone, Marilena Mirabito, Angelo Natoli, Antonella Longo, Diana Bonofiglio, Francesca Giardina, Laura Zaia, Maria Giulia Romagnolo, Paolo Arena, Francesca Rando

Il Comune di Lipari verso le elezioni. FuturEolie: "Il candidato che vorremmo"

di Daniela Giuffrè (Presidente associazione FuturEolie)

Fa un po’ strano pensare che fra soli tre mesi ci saranno le elezioni comunali a Lipari (e a Salina) e che, a così breve distanza dalla corsa elettorale i punti fermi sono davvero pochi. Addirittura, a Lipari non è ancora chiaro quanti candidati a Sindaco ci siano, né tantomeno sono chiari e definitivi i loro nomi. Segno evidente che i giochi fra partiti non sono ancora finiti, che le squadre e le liste degli aspiranti consiglieri e assessori non sono ancora pronte. In una situazione di tale confusione pensare di poter vedere dei Programmi è a dir poco pura utopia. E invece è proprio qui che si giocherà la partita.

I tempi dei giochetti, delle velate minacce, pressioni, degli scambi di favori sono finiti, almeno ce lo auguriamo tutti, essendo questi gli strumenti della prima repubblica di cui non vorremo mai più sentir parlare.

Negli ultimi anni, lo sviluppo della rete e il grande successo dei social media hanno cambiato gli equilibri. La diffusione di notizie è diventata più rapida, i confronti sulle varie pagine social sono diventati più serrati, almeno tra i cittadini, più raramente tra amministratori e cittadinanza. Anzi, la comunicazione fra amministratori comunali e cittadinanza è stata molto carente in passato.

Questa carenza ha generato false notizie, distorsioni della realtà, fraintendimenti fra la classe politica e i cittadini. Una migliore comunicazione non avrebbe certo guastato. È stato evidente a tutti, ad esempio, quanto spazio si sia dato alle comunicazioni sui contagiati covid e quanto poco, o niente, ci sia stato in tema di vera informazione e gestione della pandemia, a partire dai numeri telefonici inesistenti o ai quali non rispondeva nessuno. Per il futuro auspichiamo una migliore comunicazione e un maggiore coinvolgimento dei cittadini nella gestione della cosa pubblica, specialmente di quelle associazioni di cittadini, come FuturEolie, ma ce ne sono molte altre, che, gratuitamente, offrono il loro tempo per il bene della comunità.

Sia chiaro e ribadisco che FuturEolie è un’associazione senza colore politico e nella competizione elettorale non si schiererà con o contro nessuno. I suoi membri lavoreranno lealmente con chi uscirà vincitore dalla competizione elettorale. Tuttavia, qualche riflessione vorremmo farla. Vorrei soprattutto attirare l’attenzione sulla necessità di poter visionare i programmi di ciascun candidato Sindaco. Non ci sono ancora PROGRAMMI ufficiali! Forse, per la prima volta, vorremmo votare NON una persona, NON per favore, NON perché conosco quel candidato da anni (a Lipari ci si conosce tutti, poi). Questa volta non vogliamo dare deleghe in bianco a nessuno, né ad una lista, né tantomeno a un candidato sindaco, basandoci solo sulla loro buona fede e sulle promesse. Vogliamo soprattutto votare un programma scritto e sottoscritto, un’idea di sviluppo, capire la visione strategica che sta dietro a quel programma e che il candidato si impegnerà a realizzare.

A questo punto il nome del candidato diminuisce di importanza ma l’azione che intende perseguire sarà invece fondamentale per decidere chi votare e per valutare l’operato del sindaco a fine mandato, specie se ne vorrà fare un altro. E questo è un appello che rivolgo ai miei concittadini. Se davvero volete bene alle nostre isole, votate solo per chi ha messo nero su bianco cosa ha intenzione di fare se diventerà sindaco o consigliere e se condividete le sue intenzioni. Un altro punto importante riguarda la persona dei candidati.

Vogliamo votare candidati capaci, onesti, di buona volontà e che siano in grado di mantenere quell’imparzialità che rende efficiente il potere amministrativo e che è perfettamente in linea con la nostra Costituzione. Essa vede nell’ “imparzialità”, appunto, uno dei principi fondamentali dell’azione amministrativa. Vorremmo vedere assessori scelti liberamente dal Sindaco in base alle loro capacità e specializzazioni e non sulla base dei negoziati elettorali stile vecchia politica (esempio classico: io ti porto tot voti – come se i nostri voti fossero cannoli – e tu mi devi dare uno o due posti in Giunta). Non ci sta più bene! Vogliamo assessori che conoscono bene il settore che tratteranno e che il sindaco sceglierà, ribadiamo, in base al loro curriculum vitae, capacità ed esperienza, non sulla base di altro, non perché è un bravo ragazzo o una brava ragazza.

Per carità, le qualità umane sono importanti ma da sole non bastano a tirarci fuori dal sottosviluppo in cui siamo finiti. Giorni fa, ripensando al passato, ho dovuto purtroppo constatare che, non soltanto lo sviluppo si è fermato a vent’anni o trent’anni fa ma, addirittura, mi vien da dire che quarant’anni fa stavamo meglio!
Siamo tornati indietro. Molti di voi ricorderanno le isole negli anni Settanta e Ottanta. Non credete che fossimo molto più avanti allora?

E che dire del Sindaco ideale che tutti vorremmo?
Ce lo immaginiamo come una persona onesta e capace, un vero leader che sa motivare e incentivare i propri collaboratori, i dipendenti amministrativi e le formazioni della società civile. Una persona empatica, che sa ascoltare i bisogni della gente e che sa creare rete e lavoro di squadra. Un leader moderno insomma.
Ci aspettiamo una persona che sia capace di aiutare chi ha bisogno ma anche una persona capace di riportare legalità sul territorio, far pulizia dove serve, applicare le regole, se questo è interesse della comunità, senza guardare in faccia a nessuno. L’interesse della comunità deve prevalere sugli interessi dei singoli. Solo così un Sindaco sarà meritevole di rispetto.

E infine – e finisco – il candidato ideale (sia esso sindaco o consigliere) è quello che sente la posizione per cui corre elettoralmente come una “Missione” a cui dedicherà la maggior parte del suo tempo ed energie. Non si può occupare una posizione di responsabilità in modalità part-time, ma serve una dedizione totale al servizio del territorio e degli interessi dei suoi cittadini.

I ringraziamenti delle famiglie Casamento e Matarazzo

Accadde alle Eolie. Dodici febbraio 2017: Si insedia a Lipari Mons. Giovanni Accolla (2 foto)

San Bartolomeo: La festa e la ricorrenza del 13 febbraio 264 (di Michele Giacomantonio)

La tradizione vuole che il corpo di San Bartolomeo arrivò a Lipari in una cassa di pietra, o di marmo, o di piombo il 13 febbraio del 264 d.C. che si accostò alla spiaggia di Portinente dove il vescovo Sant’Agatone andò in processione ad accoglierlo.
Forse la testimonianza più antica che parla  dell’arrivo e della presenza a Lipari del corpo di San Bartolomeo è quella di San Gregorio di Tours, vescovo e storico, il quale tra il 572 e il 590 scrive:
“La storia del martirio di Bartolomeo narra che egli patì in India [ secondo altre versioni: in Asia]. Dopo lo spazio di molti anni dal suo martirio, essendo sopraggiunta una nuova persecuzione contro i Cristiani, e vedendo i pagani che tutto il popolo accorreva al suo sepolcro e a lui rivolgeva preghiere e offriva incensi, presi da odio , sottrassero il suo corpo e, e ponendolo in un sarcofago di piombo, tenuto a galla dalle acque che lo sostenevano, da quel luogo fu traslato ad un’isola che si chiama Lipari, e ne fu data notizia ai Cristiani perché lo raccogliessero: e raccoltolo e sepoltolo, su di questo edificarono una grande chiesa (templum magnum). In questa chiesa è ora invocato e manifesta di giovare a molte genti con le sue virtù e le sue grazie”[1].
La data fa parte anch’essa di una antica tradizione sebbene il primo documento a noi noto, che riporta gli estremi del giorno e del mese, sia – osserva Giuseppe Iacolino[2]– del 1617 e si tratterebbe di un atto notarile di mons. Alfonso Vidal (1599-1617) del 9 giugno di quell’anno mentre l’abate don Rocco Pirri, autore dell’opera “Sicilia Sacra” che fu a Lipari fra il 1627 e il 1644, scrive: “La divina bontà spinse le spoglie di Bartolomeo all’isola di Lipari, e precisamente in un luogo distante dalla città, dove è ancora visibile, sott’acqua, il sarcofago. Così mi raccontano i Liparesi i quali ciò avevano appreso da una tradizione giunta sino ai nostri tempi”[3]. Infine la più antica fonte letteraria che espressamente menziona la baia di Pertinenti è Pietro Campis nel suo “Disegno storico”  che è del 1694[4]. Il Can. Carlo Rodriquez che nel 1841 scrive un  saggio dal titolo “Breve cenno storico sulla Chiesa Liparese”[5] riferisce che  “ Pure dà greci manoscritti conservati nel Monastero di Grotta Ferrata, ed in latino idioma tradotti per le istanze del Can. Agatino di Castiglione tenuti nella Chiesa di Lentini, si rileva che nell’anno 264 era la Chiesa di Lipari governata da santo Vescovo per nome Agatone. Si dice, che in quell’epoca fosse approdato ai nostri lidi il corpo di  S. Bartolomeo Apostolo a 13 febbraio com’è contestato dall’Ugelli, da S. Teodoro Studita, da S. Gregorio vescovo di Tours e dal Pirri ricordato…”.
Il Vescovo Agatone I è una figura storica?
Stando a queste pie tradizioni e comunque alla leggenda dell’arrivo di San Bartolomeo a Lipari che si sarebbe sedimentata nel corso dei secoli, il 13 febbraio del 264 d.C.  la Chiesa di Lipari era già costituita almeno da qualche tempo ed aveva un suo Vescovo Santo Agatone che la tradizione vuole fosse il primo vescovo di Lipari. Lo stesso Rodriquez riconosce che “ Nulla di reale si conosce dello primo Vescovo di questa Chiesa, si bene della sua morte successa l’anno 313 secondo il Maurolico nella sua Storia della Sicilia, essendo egli in età di 90 anni a dir di Pietro Campi. Non abbiamo altre notizie  di Vescovi che questa diocesi governarono dopo S. Agatone, né dalla Storia di Sicilia Sacra si rileva cosa alcuna, che anzi essa ci mostra il vuoto di anni 217 fino a che venne a reggerla Augusto nel 501”.
Si può pensare che anche a Lipari già fin dei primi decenni della nuova era si sentiva parlare della nuova religione magari in modo confuso e mischiato con elementi delle cosiddette “religioni della salvezza” che adoravano Demetra e Dionisio.
Ma la storia è fatta di documenti certi e Bernabò Brea[6] sulla base dei documenti può scrivere che  “Lipari è stata assai per tempo sede vescovile. E’ del tutto inconsistente, dal punto di vista storico, un primo vescovo, Sant’Agatone, che risalirebbe al III secolo, al tempo cioè della persecuzione di Valeriano. La sua figura è probabilmente immaginaria. Il nome sarebbe stato preso da quello del vescovo, assai più tardo, ricordato da San Gregorio Magno, l’unico dei primi vescovi di Lipari il cui nome fosse ricordato da fonti letterarie. Sant’Agatone compare infatti solo in fonti tarde e criticamente inattendibili e cioè nel complesso di leggende composte fra il VII ed il IX secolo, che fiorirono intorno ai santi martiri di Lentini Alfio, Cirino e Filadelfio. Il primo vescovo di cui si abbia notizia certa è Augusto che partecipa a due concili tenuti a Roma al tempo del Papa Simmaco: il primo nell’ottobre  501, per giudicare la contesa fra Papa Simmaco e l’antipapa Lorenzo; il secondo, del Novembre 502, convocato da Simmaco a proposito di una legge di Odoacre, che si era arrogato diritti sull’elezione del Papa e sull’amministrazione di beni ecclesiastici. Il  Duchesne[7]  osserva peraltro che il vescovado di Lipari deve essere assai più antico di questa prima data in cui è documentato. Ritiene infatti poco verosimile che nei tempi tristi e torbidi del V secolo si siano fondati vescovati in queste regioni d’Italia e ritiene, come quasi dimostrato, che ogni vescovato constatato prima della guerra gotica, vuol dire prima del 525, deve risalire almeno al IV secolo più o meno inoltrato”.
Se uno studioso del prestigio di Bernabò Brea solleva forti dubbi sulla storicità del primo Agatone vescovo ma sembra accogliere la tesi del Duchesne che in qualche modo riporta la data delle diocesi di Lipari agli inizi del 300  ci pare doveroso chiederci: ma allora a quando risale l’avvento del Cristianesimo a Lipari e la costituzione di una Chiesa Liparense? Ed proprio vero che il S. Agatone dato come primo vescovo di Lipari sia una figura leggendaria confusa con l’Agatone di cui parla S. Gregorio Magno alla fine del VI secolo?
Per sapere che la Chiesa esiste a Lipari ben prima del 501 abbiamo testimonianze epigrafiche cristiane in lingua greca. E’ della seconda metà del V secolo una scritta marmorea epigrafe per la morte di una giovane ventenne chiamata Proba  dove si parla dell’esistenza della “Santa e Cattolica Chiesa dei Liparéi”. Un’altra epigrafe riguarda un fedele morto nel 470. La lapide è oggi al Museo di Lipari  e proviene dall’area di Sopra la Terra o Maddalena. Una terza epigrafe è quella di Asella che risale al 394 che rivela moduli culturali e di costume così squisitamente cristiani da far pensare che quando essa fu scritta il cristianesimo fosse presente a Lipari da almeno un secolo. Ed a questo punto che ci chiediamo se sia del tutto inconsistente la figura di Agatone I. Proprio il Duchense,nel passo citato da Bernabò Brea, continua : “Potremmo giungere sino alla metà del sec. III se fosse prudente fidarsi della leggenda bizantina di Leontini”[8]. E proprio su questa leggenda dobbiamo puntare la nostra attenzione.
La leggenda di Lentini
Questa leggenda di Lentini si chiama “Passio de Sanctis Matyribus Alphio, Philadelphio, Cirino Leontinis in Sicilia”[9]e parla del supplizio di tre martiri fra il 254 e il 259 al tempo delle persecuzioni dell’imperatore Valeriano, scritta dal monaco siculo-greco Basilio nel 964. A parte il fatto che narra di fatti accaduti ben sette secoli prima, presenta numerosi problemi di critica legati alla scarsa attendibilità di ciò che vi è narrato e descritto: pletorica la massa dei personaggi, troppi i misteriosi interventi dall’alto e le guarigione miracolose, frequenti le fantasiose apparizioni di santi amplificate sino all’inverosimile. riesce a convincere
Comunque il riferimento al vescovo Agatone collocato nella fase delle persecuzioni di Diomede è preciso: “C’era nell’isola dei Liparitani un Vescovo che si chiamava Agatone, uomo pio, timorato di Dio e abbastanza erudito nelle Sacre Scritture. Ora siccome con violenza grandissima e con enorme ferocia l’empio Diomede perseguitava  colà i cristiani e ne uccideva molti, costui cercò anche del Vescovo Agatone per dargli la morte. Però Iddio il quale conosce ogni cosa prima che avvenga, dispose anche questo fatto straordinario : il beato Agatone, vedendo quel che avveniva in quest’isola e nelle altre isole vicine dove i ministri del demonio uccisero tutti i Cristiani, consultatosi con i principali cittadini, abbandonò il suo paese e con tre serventi s’imbarcò su un vascello e navigò verso la Sicilia…”.
Agatone sbarca ai piedi del monte Téreo e trova rifugio  in una spelonca sulle pendici del monte e qui incontra Alessandro, braccio destro del prefetto Tertillo, che era caduto in sospetto al tiranno perché aveva cercato di salvare dalla morte Alfio, Filadelfio e Cirino e deve fuggire. Agatone istruisce Alessandro nella cose della fede e lo battezza imponendogli il nuovo nome di Neofito. Più tardi gli conferisce il presbiterato e lo propone vescovo di Lentini. Il tiranno Tertillo muore trucidato personalmente dai tre fratelli martiri S. Alfio, S. Filadelfio e S. Cirino discesi dal cielo. Così la Chiesa ritrova la sua  libertà e a Lentini la popolazione si converte per opera di Agatone e procede nel suo cammino di fede sotto la guida sapiente del giovane vescovo Neofito.
“Dopo alcuni giorni i primi cittadini di Lipari e altri del Clero, avendo per divina rivelazione saputo che il beato Agatone era in Mesopoli di Lentini, presi da grande nostalgia, vennero alla casa di Tecla, e a lui dicono che la persecuzione contro i Cristiani è cessata e che essi ormai vivono tranquilli”.
Al di là della prolissità del racconto e le iperboliche digressioni del narratore, secondo lo storico benedettino Domenico Gaspare Lancia di Brolo, vissuto nel XIX secolo “ l’autore di questi atti non abbia fatto altro se non stendere, nei medesimi luoghi dove avvennero i fatti narrati, le tradizioni che, poche scritte e molte orali, correvano su questi santi nella stessa Lentini, però, allargandole e infiorandole con discorsi e dettagli che, sebbene esagerati, non dovevano essere privi di fondamento: perciò ritengo questi atti, con tutti i loro difetti, essere tanto più preziosi per la nostra storia quanto ogni altra memoria di quell’epoca è perita”.
E qual è la verità di fondo che si può ricavare da questa leggenda?:  1. Che esiste un vescovo che è fuggito per paura di fronte ad una persecuzione di cui esistono riscontri storici, come riscontri storici esistono della successiva pacificazione ai tempi dell’imperatore Gallieno il quale ai cristiani restituì beni patrimoniali e libertà di culto.  2. Se uno degli scopi di Basilio era quello di rievocare la genesi della Chiesa  Leontinese perché, con la sua fervida fantasia, non fece risalire quella Chiesa a quella di Siracusa che, rispetto alla periferica Chiesa di Lipari, vantava più nobili memorie e più solide tradizioni? Evidentemente – osserva il prof. Giuseppe Iacolino – il ruolo che nella primitiva comunità di Lentini esercitò il vescovo di Lipari – fuggiasco per giunta – doveva avere radici così profondamente storiche da non potere sottacersi o subire alterazioni di sorta.
La storicità di Agatone e la data del 13 febbraio 264
Ed è sulla base di queste considerazioni e di quelle di Duchesne  che si può affermare che le Chiese diocesane sicule nel 251 - quando i diaconi romani inviano loro una lettera - dovevano essere almeno sei e forse otto, cioè quelle medesime che agli studiosi moderni risultano, sulla base di sicuri elementi di prova, attestate tra il IV e le soglie del VI secolo e cioè le Chiese  di Siracusa ( a. 314), di Lilibeo ( a. 417), di Palermo (a. 442), di Taormina ( a. 447), di Catania (a. 447), di Lipari ( a. 501), di Messina ( a. 501).
Oltre a questa osservazione sta il fatto che S.Gregorio di Tours afferma con sicurezza, prima del 590, che il corpo di San Bartolomeo era giunto a Lipari. E ne parla come di un evento già antico. Ancora, siccome le altre tradizioni – San Teodoro Studita e San Giuseppe l’Innografo - tutte collegano questo evento con Agatone certamente non può trattarsi dell’altro Agatone che fu vescovo proprio negli anni in cui scriveva San Gregorio.
Ammesso – a questo punto dell’indagine - che  San Bartolomeo sia giunto a Lipari quando vescovo era Agatone e ammesso che Agatone I potrebbe anche essere una figura storica che governò la Chiesa di Lipari dal 251 al 313 ci sarebbe da chiedersi come mai è rimasta nella memoria una data così precisa : non solo l’anno ma anche il mese e il giorno.
Per quanto riguarda l’anno, se riconosciamo il collegamento con Agatone I qualsiasi anno diventa plausibile se compreso fra il 251 ed il 313. Se poi consideriamo che in tempi assai vicini al 260 in alcuni territori dell’oriente ferveva un clima di livore antiromano ed anticristiano mentre in occidente l’imperatore Gallieno (260-268) istaurava un’era di pacificazione religiosa, la data del 264 potrebbe essere probabile.  Quanto al mese e al giorno Iacolino[10] avanza una tesi. Nell’Italia romana  era diffusissimo il “culto dei padri” che ordinariamente venivano onorati nelle feste “parentalia”. Le parentalia si celebravano dal 13 al 21 febbraio mentre a partire dal secolo IV, in onore del Genius del popolo romano (genius loci) si tenevano giochi per  due giornate consecutive, l’11 e 12 febbraio. Si potrebbe ritenere che a Lipari fosse praticata almeno una delle sue celebrazioni, forse quella del Genius loci ( l’11 e 12 febbraio) e che, conclusasi tale festività pagana, i fedeli dell’isola facessero commemorazione del loro Genius loci, di stampo cristiano, che era impersonato dall’Apostolo San Bartolomeo. Non ci volle molto, in seguito, a motivare l’adozione di codesto giorno facendolo “derivare” dal presunto giorno dell’arrivo del Sacro corpo a Lipari.
Più facile è invece immaginare come avvenne il viaggio descritto dalla leggenda in un periodo in cui si era sviluppata nella cristianità un’ansia per il recupero delle “memorie” storiche della loro religione. E questo anche perché circolavano notizie e racconti sulla profanazione delle tombe dei martiri. Così non solo i corpi dei santi erano ardentemente ricercati affinchè agevolassero la finale salvezza dei devoti, bensì si tendeva anche a recuperare frammenti di ossa, oggetti, stoffe e vestimenti che con quei corpi erano venuti a contatto, perché a tutte codeste “cose” si diceva erano state trasmesse le virtù carismatiche e taumaturgiche dei rispettivi santi.
Si può supporre – osserva sempre Iacolino[11] - che non lontano dall’arcipelago, nell’ambito del basso Tirreno, nel III secolo che potrebbe essere anche il 264, ad una nave liparea, con equipaggio cristiano, venne fatto d’accostare una nave forestiera. Era un accadimento consueto che al largo si facessero di questi incontri e ne conseguisse di combinare un baratto di mercanzie. E con somma loro sorpresa i marinai nostri appresero della “disponibilità” di un “carico” di corpi santi che, con ogni probabilità, erano perfettamente mummificati e composti in rozze arche di legno oppure  – cosa che ci pare più verosimile – doveva trattarsi di resti ossei, numerosi e d’una certa consistenza, crani compresi, opportunamente sistemati, tra sete e porpore, in grandi teche a loro volta impreziosite da ornamentazioni metalliche.
Forse erano resti di oscura provenienza, ma si giurava dall’altra parte, essere stati pietosamente recuperati o trafugati sui lidi d’Oriente; martiri antichi, dicevano, e martiri recenti; vittime delle persecuzioni antiche e remote ma anche di quelle prossime. E’ da ritenere che l’equipaggio lipareo, una volta espressa la sua opzione per il corpo dell’Apostolo, abbia scortato l’imbarcazione forestiera sino alla propria isola e qui, nella rada di Pertinente, in tutta riservatezza, abbia avuto luogo lo sbarco e la consegna del prezioso carico. Dopo di che gli stranieri andarono per la loro strada forse verso altri lidi per consegnare altre reliquie. ( da www.archiviostoricoeoliano.it )

[1] Gregorius Turonensis, Liber de gloria Martyrum, PL, LXXI, col.734.
[2] G. Iacolino, Le isole Eolie nel risveglio delle memorie sopite ( Il primo millennio), Lipari, 1996, pag. 97 e ss.
[3] G. Iacolino, op.cit. pag.103. R. Pirri, Sicilia Sacra, tomo II, p.660.
[4] P. Campis,Disegno Historico della nobile e fedelissima Città di Lipari. 1694. A cura di Giuseppe Iacolino, Messina, 1991, pag. 161 “…e proprio dove si chiama Porto di Genti, et oggi corrottamente Portoniente”
[5] Can. Carlo Rodriquez, Breve cenno storico sulla Chiesa Liparese, Palermo, estratto dal Giornale letterario, n. 225 e 226, 1841, pag. 5 e 6.
[6] L. Bernabò Brea, Le Isole Eolie dal tardo antico ai Normanni, Ravenna, 1988, pag. 14-15.
[7] Mons. L. Duchesne( 1843- 1922  archeologo e storico della Chiesa.
[8] G. Iacolino, Le isole Eolie…, op.cit. pag. 72. Questa importante dichiarazione del Duchesne è contenuta in una lettera scritta nel 1912 al prof. Carlo Alberto Garufi che ne parla nel suo saggio “Le Isole Eolie a proposito del ‘Constitutum’ dell’Abate Ambrogio”, in “Archivio storico per la Sicilia orientale”, anno IX – 1912, pag. 159.
[9]  Un ampio estratto di questa leggenda è in G.Iacolino, Le isole Eolie…, op.cit. pagg 72-85.
[10] G.Iacolino, Le isole Eolienel risveglio delle memorie sopìte. Il primo millennio cristiano  pag. 116.117.
[11] G.Iacolino, op.cit. ,pag. 112-113.

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