Gruppo Consiliare “Siamo Eolie”
Lipari, 15/11/2022
Al Sindaco del Comune di Lipari, Dott. Riccardo Gullo; Al Dirigente del II Settore Economico Finanziario; Dott. Carmelo Calabrese; Al Dirigente del III Settore Tecnico Arch. Mirko Ficarra; Alla P.O. Responsabile dei Servizi Idrici Geom. Carmelo Meduri; Al collegio dei Revisori dei Conti; Al Segretario Generale Dott. Giuseppe Torre; Al Presidente del Consiglio comunale Rag Antonino Russo e.p.c Alla Procura della Corte dei Conti Sicilia; Prefetto di Messina
Oggetto: Bilancio di previsione 2022 - 2024
A Distanza
di tre mesi dall’ultima interrogazione siamo costretti nuovamente ad intervenire vista la totale latitanza dell’Amministrazione nei confronti del Consiglio Comunale relativamente all’approvazione
del Bilancio di Previsione 2022-2024 e di alcuni fondamentali e importanti atti propedeutici.
Di
contro assistiamo invece, in mancanza di notizie ufficiali e di un’adeguata
informazione rispettosa del ruolo di tutti
i Consiglieri Comunali, e non solo di
una parte, al rincorrersi di voci provenienti dagli ambienti più variegati e/o vicini all’attuale maggioranza. “Voci” che se confermate potrebbero aprire scenari
di “finanza creativa”
pericolosi per la stabilita
finanziaria del nostro Ente per il
quale invitiamo sin d’ora gli organi in indirizzo, soprattutto quelli di garanzia, a voler vigilare
segnalando a chi di competenza.
Tra
le tante voci che si rincorrono quella che più ci lascia increduli è la
scellerata idea di rimuovere o azzerare nel prossimo Bilancio
di Previsione i capitoli e gli stanziamenti in entrata e uscita previsti nell’annualità 2024 e relativi alla
fatturazione e riscossione della tariffa legata ai servizi
idrici al fine di quadrare
i conti e abbassare così di circa
TRE MILIONI il fondo crediti
di dubbia esigibilità.
Un’operazione pericolosissima non realizzata finora da nessun altro Comune,
che riteniamo non trovi alcun fondamento nei principi contabili
, ponendosi addirittura in contrasto con gli stessi.
Sembrerebbe, infatti,
che la creativa idea di eliminare o azzerare i predetti capitoli
e stanziamenti in entrata e uscita previsti
nell’annualità 2024 tragga
origine e si fonda su una generica
previsione legislativa del novembre 2021, il D.L. 6 novembre
2021 n. 152 “Misure per
agevolare la realizzazione degli interventi finanziati con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza
volti a fronteggiare il rischio di alluvione e il rischio idrogeologico”.
Il suddetto
decreto prevede nello striminzito comma 1-quinquies dell’art. 22 che entro il
30 settembre 2022, termine peraltro
abbondantemente trapassato, segno evidente dell’inaffidabilità dei termini stabiliti, le gestioni del servizio idrico
in forma autonoma
siano affidate al gestore unico da parte dell’ente di governo dell’ambito.
Tale previsione, l’ennesima, proprio per la sua genericità, non regola e non disciplina le modalità di gestione e il ruolo dei Comuni e delle Regioni nella gestione unitaria,
soprattutto in relazione
alla fatturazione e riscossione della tariffa.
Infatti, dovrà essere la governance locale e regionale, attraverso i vari ambiti o l’ambito unico
(vedi delibera di Giunta Regionale
n. 383 del 7/09/2021 “Approvazione disegno di legge: 'Regolazione unitaria
del servizio idrico”)
a disciplinare la governance, le modalità di gestione e il ruolo dei vari Enti nella regolazione del servizio, anche e soprattutto per gli aspetti
relativi alla fatturazione e riscossione della tariffa, che potrebbero ben rimanere in capo ai Comuni e per il quale, ad oggi, nulla è stato disciplinato o regolamento.
Se
si pensa, infatti, agli ambiti territoriali relativi alla gestione del servizio
rifiuti, dove la fatturazione e riscossione della tariffa è rimasta in capo ai Comuni, è facilmente prevedibile che anche la tariffa del servizio idrico rimanga in capo agli stessi, nonostante la gestione possa essere affidata
ad un gestore unico e arrivare progressivamente ad una tariffa
unitaria.
Come si può, pertanto,
pensare di eliminare
o azzerare i capitoli e gli stanziamenti in entra e uscita dal prossimo bilancio
di previsione previsti
per l’annualità 2024 ignorando, o quanto meno sottovalutando, il
principio contabile della prudenza alla luce della riforma finanziari della cosiddetta “armonizzazione contabile” che di fatto ha riunito il bilancio di previsione annuale
e pluriennale pre-riforma in un unico documento finanziario pluriennale con natura
autorizzatoria.
Una
siffatta operazione, finalizzata alla quadratura dei conti, potrebbe avere dei profili di dubbia legittimità e portare a delle
responsabilità penali e finanziarie nei confronti di chi sarà chiamato ad approvare in Consiglio il
prossimo Bilancio di Previsione e nei confronti dei Dirigenti ed Organi chiamati
ad apporre i dovuti pareri. L’azzeramento e/o l’eliminazione dei capitoli e degli stanziamenti in entrata e uscita previsti nell’annualità 2024 relativi
alla fatturazione e riscossione della tariffa dei servizi idrici potrebbe determinare l’esclusione
per il 2024 di un servizio essenziale e vitale per i nostri cittadini, come quello dell’acqua, e/o il sorgere
di ingenti debiti per le casse dell’Ente
fino ad arrivare anche al dissesto finanziario.
Se
si pensa, infatti, che la superiore operazione era stata attuata in passato non
soltanto sulla base di una semplice e generica previsione legislativa, peraltro presente
a livello regionale
fin dal 2015, ma soprattutto sulla base delle delibere di passaggio del servizio approvate
dall’Assemblea Territoriale Idrica (A.T.I.) dell’Ambito Territoriale Ottimale (A.T.O.)
e dal Consiglio Comunale di Lipari, nonché sulla sottoscrizione del contratto di servizi stipulato
con l’AMAM nella quale veniva regolamentato, tra l’altro, il servizio di fatturazione
e riscossione della tariffa trasferito all’AMAM. Quello che è successo dopo è storia e
dovrebbe servire a migliorare la gestione del nostro Comune.
Invece, nonostante le condizioni siano di gran lunga peggiori,
prive di regolamentazioni attuative e di qualsiasi contratto, piano d’ambito o disciplinare posto in essere,
nonché con scadenze
temporali abbondantemente trapassate, assistiamo oggi al rincorrersi di voci che se confermate potrebbero minacciare la stabilita finanziaria del nostro Ente e la stessa credibilità del Bilancio che si andrebbe
ad approvare.
Riteniamo, infatti, che il raggiungimento dell’equilibrio di Bilancio
per tutte e tre le annualità debba avvenire sempre con la massima prudenza
e in conformità ai vari principi
contabili imposti dal legislatore al fine di evitare qualsiasi illegittimità o
ipotesi di falso rilevabile dalla Procura della Corte dei Conti.
Chiediamo, pertanto,
al Sindaco di volerci rassicurare sulla improponibilità di siffatta ipotesi,
rischiosa e a nostro giudizio
priva di fondamenta, e ai restanti
organi in indirizzo
di vigilare e aggiornare i sottoscritti Consiglieri Comunali al fine di attuare
tutte le necessarie azioni a tutela dell’Ente
Comunale, anche attraverso, se è il caso, l’intervento cautelativo e autorevole della Suprema Corte dei Conti.
I Consiglieri Comunali
Gaetano Orto, Adolfo Sabatini, Cristina Dante, Raffaele Rifici, Giorgia Santamaria