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giovedì 15 dicembre 2022
Un Babbo Natale "gigante" in piazza a Canneto
Navi ed aliscafi (57° puntata - 3 foto: Antonello da Messina (2); Bandiera Navisarma)
Auguri di...
Oggi: Santa Virginia Centurione Bracelli
Dopo la presenza di Caterina Fieschi Adorno la scelta della vedovanza come stile di vita dedito alla pietà ed alla carità divenne a Genova una prassi comune nel richiamo alla figura della Fieschi. Vittoria de Fornari Strata che esercitò un profondo influsso sulla Centurione, avrebbe seguito lo stesso percorso fondando poi le monache «turchine»; l'agiografia locale, specie nella sua tradizione manoscritta, ci ha lasciato esempi di questo tipo fino al secolo XVIII. Ci troviamo pertanto di fronte alla rispondenza delle scelte individuali ad un modello divenuto riferimento sociale. All'insegna di una carità familiare ebbe inizio quindi l'attività della Centurione Bracelli che si diede al recupero e alla protezione delle ragazze orfane o in pericolo di essere avviate alla prostituzione. La questione si poneva in maniera urgente perché la situazione di crescente crisi economica assediava dall'interno le strutture della repubblica aristocratica.
Con l'invasione piemontese del 1625 quello che era stato un flusso migratorio dalle campagne e dalle riviere verso la capitale divenne un'urgenza improrogabile, aggravata dal fatto che in una città portuale come Genova la situazione della prostituzione si caricava di una particolare urgenza. È in quest'epoca che prende forma su iniziativa della Centurione l'attività delle Cento Dame; si trattava di un' istituzione che si basava sull'aiuto economico dato da dame del patriziato genovese alle donne povere e in difficoltà. Questa realtà si veniva a trovare in concorrenza con altre strutture sia pubbliche che private della Genova del tempo: l'Ufficio dei Poveri, il Magistrato di Misericordia e le Dame di Misericordia, otto nobildonne quest'ultime, che si dividevano l'assistenza di altrettante zone della città con particolare attenzione per le fanciulle in pericolo. Con la Centurione si assiste ad una privatizzazione e familiarizzazione della carità in un ambiente, quello genovese, nel quale lo stato aveva strutture proprie e i privati si inserivano in forme di assistenza o già collaudate o che si sarebbero istituzionalizzate successivamente. Nel 1630, nel momento in cui i disordini interni (una serie di congiure dal 1627 al 1629) e la crisi economica mettevano in pericolo la stessa sopravvivenza della repubblica, la Centurione si dedicò con attività al sostegno delle donne povere. La sua azione, che si pone sotto il segno di una forte identificazione femminile, superava le strutture medioevali sopravvissute fino a metà cinquecento, come ad esempio le Maddalenine, monasterireclusori finalizzati a rieducare le ex prostitute ed altre forma di marginalità femminile.
È nel 1631 che veniva dalla nostra preso in affitto un convento in località Monte Calvario. La struttura che raccoglieva donne e ragazze raccolte dalla Centurione venne presto sdoppiata in una seconda casa, dello S. Santo, che avrebbe accolto le più «ricuperabili» nella val Bisagno, fuori dalla città. In queste strutture le ricoverate conducevano una vita semimonastica con obbedienza, povertà, un abito uniforme, senza però emettere voti. Chi voleva poteva andarsene a patto che avesse un recapito e una fonte di sostentamento. Con un editto del 13 dicembre 1635 il Senato della repubblica di Genova riconosceva le due strutture come una sola opera di pubblica utilità. Nel 1641 aveva luogo il trasferimento delle assistite, arrivate ormai al numero di trecento, nella casa di Carignano dove sarebbe continuata l'opera.
Nel 1632 l'Ufficio dei Poveri aveva affidato, come da lei richiesto, a Virginia la cura del Lazzaretto di Genova che, se all'epoca non aveva più una funzione direttamente collegata alla lebbra, rimaneva con i suoi seicento internati un elemento basilare delle strategie di controllo e di assistenza della repubblica. Da un lato i conservatori che recuperavano le donne e le ragazze, dall'altra il Lazzaretto costituiscono due momenti portanti dell'opera della Centurione con la coesistenza di selettività sessuale e internamento di massa. La Centurione avrebbe esercitato una forte influenza sulle costituzioni riformate del Lazzaretto riorganizzandolo dal punto di vista dell'ascesi e del lavoro, insistendo in particolare sulla separazione delle età e dei sessi dei ricoverati. È qui da rilevare come sia proprio con la morte della Centurione che il Magistrato di Sanità deciderà lo sgombero del Lazzaretto, primo passo verso la costruzione dell'Albergo dei Poveri.
L'attività della Centurione per il suo interesse sociale venne posta sotto la protezione della repubblica, in particolare, quando nel 1641 Virginia venne colpita da una grave malattia i protettori dell'istituto presero definitivamente in mano le redini dell'attività dell'opera del Rifugio, come era stata chiamata dalla fondatrice. A fianco di Virginia si trovò così a collaborare Emanuele Brignole, membro dell'Ufficio dei Poveri che divenuto anche protettore dell'opera poté, nella sua duplice veste, coordinarla con le altre attività caritative cittadine. La situazione della Genova della prima metà del seicento era segnata da un reticolo di conflitti: quelli interni al patriziato tra nobili vecchi e nuovi, le ripetute congiure contro l'assetto stesso repubblicano dello stato, le pressioni militari sabaude. Tutto ciò poneva l'antica repubblica in una situazione di stallo conflittuale. Con l'elezione all'episcopato di Stefano Durazzo si ebbe un'epoca di duro scontro tra chiesa e senato, significativo in una città che non aveva mostrato una specifica insofferenza verso l'autorità ecclesiastica.
Quando nel 1642 il senato tolse il contributo governativo al seminario, Virginia Centurione si prodigò in un'opera di pacificazione tra cattedra episcopale e autorità civile; la sua situazione di nobile, figlia di doge, la metteva in una posizione di privilegio per essere ascoltata. Una riconciliazione tra il Durazzo e il senato si ebbe tra il 1645 e il 1648, poi i conflitti ripresero. Nella sua opera di riforma il Dura7zo aveva trovato forti ostacoli non solo nello stato ma nel clero che mal sopportava le sue richieste di denaro; è in questo quadro che si iscrive l'azione della Centurione nel sostegno alla riforma della chiesa oltre che nell'assistenza alla povertà. Va qui segnalato l'impegno per favorire la diffusione della celebrazione delle Quarantore che Virginia sostenne attivamente. È da rilevare peraltro che fu il Durazzo ad erigere canonicamente la compagnia a questa devozione consacrata. Questa pratica di pietà, del resto, è attestata a Genova già nel 1496 ed ebbe fin dal cinquecento un forte sviluppo.
Un dato interessante è che sarebbe stato proprio Emanuele Brignole, protettore dell'opera della Centurione, a sviluppare a partire dal 1655-1656 la costruzione dell'Albergo dei Poveri, gigantesca struttura AssistenziaLeReclusiva che nell'intento di radunare e recuperare tutti i diseredati della città si poneva su di una linea di compimento e alternativa rispetto alle realizzazioni settoriali della Centurione. L'ideologia centralizzatrice del Brignole, apparsa già nel suo protettorato dell'opera del Rifugio, si sviluppava nell'Albergo dei Poveri che realizzava in una sola struttura quella segregazione educativa, rivolta con particolare attenzione ai fanciulli e alle donne, tentata in strutture meno totalizzanti da Virginia Centurione Bracelli.
L'azione della Centurione si può qui iscrivere in una fase di passaggio dalla carità privata come scelta scaturita da relazioni familiari (vedovanza, utilizzo della casa della suocera come rifugio per ragazze sbandate) all'assistenza come magnificenza patrizia.
Caro bollette, Annarita Gugliotta scrive alla Sel e al sindaco Gullo "Quale procedura per riconoscimento bonus luce-gas ? “
Alla Società elettrica Liparese
Al Sindaco del Comune di Lipari Dr. Riccardo Gullo
All’Assessore ai Servizi Elettrici Dr. Giovanni Iacolino
Nota III- 2022
Si è tenuta il 01 dicembre c.a. la consueta riunione operativa del
Movimento il “Coraggio di Credere”, tra gli argomenti trattati all’ordine del
giorno il caro bollette e le misure previste nella nuova manovra di bilancio al
fine di aiutare famiglie ed imprese considerati i costi oramai insostenibili di
luce e gas.
Consapevoli
delle enormi difficoltà per famiglie ed imprese, che a causa di tali rincari non
riescono a sostenere e i costi delle utenze, e delle inevitabili ripercussioni
che si avranno sul nostro territorio, causando un aumento del disagio sociale e
il rischio tangibile di chiusura di attività commerciali.
Reputiamo
assolutamente necessario che anche gli utenti delle Isole Minori non
interconnesse alla rete di trasmissione nazionale debbano usufruire dei bonus
previsti in manovra, pur sapendo che ciò non sia sufficiente. Così come alle imprese spetta, sotto forma di credito
d’imposta, un contributo corrispondente al 30% o al 40%, sui consumi,
nella legge di bilancio è previsto altresì il cosiddetto Bonus sociale luce e gas consistente in una riduzione delle
spese sulle bollette di elettricità e gas naturale per
tutti gli utenti domestici e non domestici in condizioni economicamente
svantaggiate, con innalzamento della soglia isee da 12.000,00 € a 15.000,00 per
l’anno 2023.
A Lipari
restiamo in attesa di conoscere le determinazioni dell’ARERA, così come si
legge sul sito della Società Elettrica Liparese- Selenergia , per
l’applicazione del bonus suddetto e il riconoscimento degli arretrati non percepiti
per gli anni passati , per non continuare ad essere cittadini di serie b, anche
in questo.
Pertanto , si
chiede agli indirizzi in epigrafe
-
di
riferire in merito alla procedura adottata al fine di riconoscere anche ai
cittadini liparoti il bonus sociale elettricità e gas
-
se l’Arera
e Acquirente unico hanno provveduto con gli adempimenti attesi e/o ad esprimere
parere sul punto;
-
di
adoperarsi, ognuno per le proprie competenze, affinchè tale riconoscimento
avvenga a breve termine considerato che si è in attesa da circa dieci mesi.
La presente viene inviata tramite pec al Sindaco del Comune di
Lipari, all’Assessore competente a e alla Società Elettrica Liparese- Selenergia
di Lipari.
Cordialmente
Avv. Annarita Gugliotta
(Fondatore del Movimento)
mercoledì 14 dicembre 2022
Calderone opta per Montecitorio. All'Ars gli subentra la Grasso
Stromboli: Bandi per acquisti attrezzature nell'ambito dell'Emergenza Stromboli 2019
Il gruppo Caronte & Tourist ha presentato il Bilancio di Sostenibilità 2021
COMUNICATO STAMPA
Il
Gruppo Caronte & Tourist presenta alla comunità risultati e prossimi
obiettivi nel Bilancio di Sostenibilità 2021.
“Orgogliosi dei risultati che ci hanno accompagnato in questi anni difficili. Lo slancio verso il futuro è già avviato ed è fatto di sfide che si chiamano ambiente, territorio, innovazione e pari opportunità”
Messina - 14/12/2022 - “Il Bilancio di Sostenibilità - che il Gruppo Caronte & Tourist ha deciso di pubblicare su base volontaria per la prima volta nel 2019 - è il documento attraverso il quale abbiamo voluto dar corpo, consistenza materiale, a quei princìpi di chiarezza e trasparenza che da sempre guidano il nostro Gruppo e ne ispirano le scelte. È un manifesto, una carta dei doveri, un impegno periodicamente verificabile che abbiamo deciso di assumere con gli stakeholder ma anche con la collettività, il territorio, il pianeta. Puntiamo al futuro avendo sempre presenti non solo le nostre radici, che sommano passione, competenza e rispetto e che non intendiamo in alcun modo dimenticare, ma anche e soprattutto il nostro obiettivo: sviluppare un modello di business che generi valore, con un impatto positivo sulla comunità, da un punto di vista ambientale, sociale ed economico”.
Parole di Olga Mondello Franza, presidente del Gruppo Caronte & Tourist, a margine dell’incontro di presentazione del Bilancio di Sostenibilità 2021 svoltosi a Messina, a Santa Maria Alemanna, alla presenza di numerose autorità ed esponenti del mondo imprenditoriale.
Un altro anno difficile è andato in archivio. È stato un anno denso di sfide ma anche e soprattutto inseminato di progetti. Un anno nel corso del quale ancora una volta - dicono in C&T - il Gruppo ha dimostrato una straordinaria capacità di adattamento e reazione a quegli eventi terzi negativi che pure ci sono stati, non prevedibili né programmabili, per fortuna alternati a momenti di progettualità e di prospettica crescita.
Una crescita basata su
principi di apertura e inclusività, frutto dunque di un processo di
partecipazione allargata ai flussi decisionali aziendali che non significa
bypassare il ruolo dell’impresa ma arricchirne i contenuti e i comportamenti.
“E’ su questo terreno - ha detto Gennaro Matacena, componente del Comitato Esecutivo del Gruppo C&T - che il mondo dello shipping giocherà la sua partita per il futuro; questa per noi è la scommessa più grande: rafforzare la fiducia dei clienti e dei partner, accrescendo nel contempo l’orgoglio dei collaboratori”.
Rispetto per l’ambiente; sostegno alle comunità locali; salute e sicurezza; qualità del servizio; valorizzazione delle persone sono le direttrici lungo le quali il Gruppo intende continuare a declinare la propria mission.
“Crediamo in un mare che unisce, luogo dove si è consumata la storia, dove si sono prodotti sistemi e reti di scambio più che scontri e divisioni - dice Pietro Franza, Amministratore Delegato di Caronte & Tourist - e per questo crediamo che avvicinare persone oltre che collegare porti sia la più esaltante tra le mission che potevamo sceglierci. Facciamo il nostro lavoro guardando al futuro e alle sue sfide che si chiamano qualità del servizio, efficienza della flotta, sostegno e rispetto per le comunità e per l’ambiente, perché vogliamo consegnare alle prossime generazioni un mondo migliore rispetto a questo nostro. Investiamo nello sviluppo tecnologico e nella formazione del personale, perché il nostro lavoro non può essere avulso ma deve cambiare seguendo le mutevoli esigenze del territorio e dei mondi vitali che lo animano. Sosteniamo e realizziamo politiche di inclusione e pari opportunità perché crediamo che solo valorizzando le persone si possa creare valore aggiunto”.
Concetti sviluppati da Lorenzo
Matacena, l’altro A.D. del Gruppo, che ha ricordato come anche nel
2021 Caronte & Tourist ha dato prova della forte attenzione non soltanto verso
l’ambiente ma anche e soprattutto verso le persone che ogni giorno collaborano
per il raggiungimento della meta comune e cioè una mobilità sicura e
sostenibile che connetta luoghi, culture e comunità.
“È per questo - ha detto Matacena
- che abbiamo voluto in organico un giovane energy manager, che avrà il
compito di gestire al meglio i consumi e provare soluzioni innovative di
efficientamento energetico. “È per dimostrare con i fatti la nostra attenzione
alle persone, consapevoli del fatto che una forza lavoro diversificata e
inclusiva ci può rendere più forti e competitivi, che abbiamo deciso di
istituire (insieme alle organizzazioni sindacali confederali) una Commissione
Paritetica per le Pari Opportunità e di creare l’area del Diversity e
Disability Management. Mentre, last but not least, per dar corpo allo
sforzo importante che il Gruppo sta facendo sul terreno della compliance,
abbiamo istituito la specifica, omonima funzione manageriale”.
Kick boxing : a Rosolini debutto tra i professionisti per l'eoliano Saltalamacchia
Navi ed aliscafi (56° puntata - 4 foto: Vecchi itinerari orari; Adriana M.; Aironejet; Albireo)
Auguri di...
Santo del giorno : San Giovanni della Croce
Nasce a Fontiveros in Castiglia (Spagna) nel 1542, da una famiglia poverissima. Orfano molto presto del padre; una madre laboriosa e intraprendente per far fronte alla fame. Il piccolo Juan viene subito colpito dalla durezza della vita. Provato nel fisico, ma temprato nello spirito, si dà da fare come infermiere per mantenersi agli studi cui si sente portato.
Emerge ben presto la sua voglia di Dio e di Assoluto. A 20 anni decide di entrare nel noviziato dei Carmelitani. Arriva al Sacerdozio a 24 anni, ma si scopre dentro una gran voglia di una vita rigorosamente consacrata nel silenzio e nella contemplazione, una voglia che neppure i brillanti studi teologici nella prestigiosa università di Salamanca riescono a sopire.
Ci pensa Santa Teresa ad offrirgli una soluzione, invitandolo a partecipare alla Riforma dellOrdine Carmelitano.Maestro dei novizi, attira tanti giovani che desiderano condurre una vita come lui. Nello spazio di pochi anni, pieni di fatiche apostoliche sulle strade assolate o ghiacciate di Spagna, accanto a profonde sofferenze, incredibili ed esaltanti esperienze mistiche.
La sua perfezione ascetica, la sua vita d'orazione, la sua elevatezza. di spirito e d'ingegno, l'esperienza mistica personale e la conoscenza dell'ampia esperienza mistica del Carmelo Riformato, la vasta dottrina, la profonda interiorità, e soprattutto la viva fiamma d'amore che lo vivificava e lo consumava fecero di lui non solo un grande santo, ma anche un grande maestro.
Scrive poemi e trattati che sprigionano la sua sapienza mistica, quella che non viene dai libri e dagli studi, ma che si "sa per amore". Muore a Ubeda il 14 dicembre 1591, a soli 49 anni, facendo sue, in un trasporto damore, le parole del Cantico dei cantici: "Rompi la tela ormai al dolce incontro!".
Il suo linguaggio: poetico e pieno di immagini e simboli, il linguaggio della passione e dellamore. Con spirito nuovo, da umanista rinascimentale, offre un valido aiuto per il cammino cristiano delluomo moderno. Il cammino che propone è necessario e il risultato possibile anche se può sembrare una cosa ardua
Giovanni della Croce invita alla rinuncia, che non è negazione di sé o abdicazione da sé, ma promozione del meglio di sé. Lopera di Giovanni della Croce, se non invita ad un approccio immediato, ridesta tuttavia sempre almeno curiosità e fascino. Sono molte le persone comunque che lhanno preso sul serio, come Teresa di Gesù Bambino, Elisabetta della Trinità, Edith Stein ..., e tanti altri, ci assicurano che litinerario proposto da Giovanni della Croce è accessibile. La sua spiritualità non sradica e non impone un programma fisso di vita. Pur rimanendo nei nostri quotidiani impegni, ci chiede di vivere nellattenzione amorosa, un orientamento a Dio totale e rigorosamente esclusivo.
Il suo magistero orale e scritto, illumina tutto il percorso cui lanima è chiamata per il raggiungimento del "Monte", dei vertici della spiritualità ove si compie il mistero amoroso dellunione con Dio.
La Chiesa ha riconosciuto il valore universale della dottrina ascetica e mistica di S. Giovanni della Croce procamandolo Dottore Mistico della Chiesa Universale.
Quel che è certo è che tutti i pensieri, tutti i detti di S. Giovanni della Croce sono proprio articoli che regolano il modo di camminare sulle orme di Cristo. Un codice della strada, sì, della vera strada: l'imitazione di Cristo, di Colui che è Egli stesso via. Ed è altrettanto certo che il passaggio obbligato è quello della Croce.
fonte:christusveritas.altervista.org
martedì 13 dicembre 2022
Ambiente, governo punta a riforma Cts. Schifani: «Razionalizzare procedure di valutazione»
La Regione Siciliana punta a riformare la Commissione tecnica specialistica (Cts) per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale. Lo ha deciso il governo Schifani, nella seduta della giunta di stamane, dando mandato all'assessore al Territorio e all'ambiente, Elena Pagana, di predisporre un disegno di legge che riveda composizione e regole interne di funzionamento.
«Prima dell'adozione da parte della giunta - sottolinea il presidente della Regione Renato Schifani - il testo normativo di riforma verrà illustrato ai corpi intermedi interessati, per acquisirne eventuali osservazioni e proposte. Occorre razionalizzare la gestione delle procedure di valutazione ambientale e ridurre le criticità esistenti, per migliorare progressivamente il rapporto tra istanze e provvedimenti emanati, riducendo i tempi autorizzativi».
Nelle more, il governo ha adottato un atto di indirizzo per chiedere all'assessore Pagana di posticipare di due mesi la scadenza dell'avviso - prevista il 16 dicembre - per aggiornare l'elenco dal quale vengono scelti i componenti della Cts.
Varata a Messina la terza nave Sar della classe "Angeli del mare": porta il nome di Aurelio Visalli
E' stata varata Messina la "Aurelio Visalli", la terza nave della classe «Angeli del mare» per la Guardia Costiera, dedicata al personale del Corpo che ha perso la vita durante il servizio, a cui è stata conferita la medaglia d’oro per l’altissima professionalità ed il senso del dovere.
La Intermarine Spa l'ha consegnata al Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto - Guardia costiera presso il cantiere di Messina.
La cerimonia di varo e di presentazione dell’unità si è svolta alla presenza del Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto - Guardia costiera, ammiraglio ispettore capo Nicola Carlone, del presidente di Intermarine, Antonino Parisi, e della signora Tindara Grosso, moglie di Visalli e madrina dell’evento.
La consegna di nave Visalli consentirà di avviare il previsto periodo di familiarizzazione da parte dell’equipaggio, per rendere la nave, affidata al comando del Tenente di Vascello Andrea Graziani, quanto prima operativa.
La nave «Aurelio Visalli», così come le gemelle «Natale De Grazia», prima della classe, e «Roberto Aringhieri» (di recente dislocata a Stromboli), risponde alle caratteristiche di una nuova tipologia di navi pensate e progettate per assolvere al compito più importante che la storia e la legge affidano alla Guardia Costiera: la ricerca e il soccorso in mare, una missione, che la nuova unità potrà svolgere anche in condizioni meteomarine estreme.
La nave è stata costruita negli stabilimenti di Messina, dai Cantieri navali Intermarine spa di Sarzana ed è stata realizzata con fondi europei nell’ambito dei Fondi Sicurezza Interna 2014-2020 - Azione specifica 70.2.AS2.
VVF di Lipari interdicono ingresso a stabile in contrada Mendolita
Le verifiche hanno portato all'emanazione del provvedimento di interdizione degli ingressi dello stabile sino alla sua messa in sicurezza.