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mercoledì 1 febbraio 2023

E' deceduto Don Gino Profilio. Domani a Lami i funerali


Le onoranze funebri sono a cura della ditta
ALFA&OMEGA di Lipari


 

Associazione Codici Sicilia : ” Bonus nelle isole minori inapplicato per responsabilità di Arera”

Fonte: qds.it - Il bonus per le forniture di energia elettrica per gli abitanti delle isole minori, non servite da Enel, è rimasto lettera morta. E’ quanto evidenzia Giovanni Riccobono, Utility Manager e responsabile dello sportello Energia di Codici Sicilia, raccontando la storia di una signora che da due anni non riceve questa agevolazione.

“La signora, residente nelle Isole Eolie, si è rivolta alla nostra associazione per comprendere come mai non avesse mai ricevuto negli ultimi due anni il bonus energetico previsto in bolletta per chi rientra in determinati parametri ISEE. Da un confronto con fornitore/distributore di Favignana (SEA) è emerso che la responsabilità sia di ARERA che non ha ancora regolamentato il riconoscimento di tale bonus per le forniture di energia elettrica sulle reti di distribuzione non interconnesse”, spiega Riccobono.

“Quindi – a titolo di esempio – tutti i cittadini di Favignana, Levanzo e Marettimo oltre a dover fare i conti con il caro energia si trovano privati di questa agevolazione – prosegue – e appare una condizione iniqua e discriminante”.

“Spiace constatare – conclude il segretario regionale di Codici Manfredi Zammataro – che i diritti dei cittadini alla fruizione di un bonus vengano disattesi. Specie in un momento drammatico come quello attuale, ove si rischia la vera e propria povertà energetica, occorre che tutte le istituzioni lavorino sinergicamente per tutelare gli utenti. Stiamo parlando delle isole che vivono già di per sé una condizione di svantaggio per motivi geografici e che hanno i requisiti di natura economica per fruire dell’agevolazione. Solleciteremo l’Arera a concludere l’iter per il riconoscimento del bonus affinché i cittadini eoliani ne possano fruire così come previsto”.

Le Eolie nelle stampe d'epoca (195° puntata): La chiesetta del Purgatorio (Lipari)


 

Ricordando... Angela Mandarano in Fraumeni


Nella rubrica "Ricordando" sarà pubblicata, in modo casuale, giornalmente, una foto degli Eoliani o amici delle Eolie che non ci sono più. Ovviamente tra quelle presenti nel nostro archivio.
La pubblicazione di foto a vostra richiesta, anche per commemorazioni, ricorrenze ecc., potrà, invece, avvenire previo contributo da erogare ad Eolienews.
Per tale tipo di pubblicazioni contattare il 3395798235 (preferibilmente whatsapp)

Ricordando... Vittoria Biviano in Barile (detta Maria)


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Auguri di...

Buon Compleanno a Giuseppe Pittorino, Alexandra Ioana, Mario Marturano, Luca Aresu, Agata Holowka, Daniela Raneri, Veronica Sarpi, Izabela Gabrys, Sonia Favaloro.


E' deceduto Don Gino Profilio, decano della Chiesa eoliana. Lo ricordiamo con l'ultimo pensiero che ha dedicato alla Madonna di Lami

 

                                   -  Don Gino aveva compiuto 97 anni a Gennaio -

Beata Vergine Maria SS del Rosario

Lami 2022

Nova et Vetera

Domenica, 2 ottobre, Lami festeggerà Maria SS del Rosario, senza dubbio la festa più bella dell’isola, forse perché si svolge nella bianca valle ai piedi di Monte Pilato dove è “pace e silenzio e tutto tace”, forse perché quei giorni coincidono con la ripartenza dopo la torrida estate o forse perché il Rosario è la dolce catena che ci rannoda a Dio? Si, per tutto questo.

Nella chiesa che non ha tante pretese artistiche ti trovi di fronte ad un maestoso altare che si snoda verso l’alto, diventa monumento e si conclude con una nicchia dentro la quale è la statua della Madonna del Rosario, donata dal nonno di mia madre: Raffaele Giovanni.

I parrocchiani sono convinti che questa sia l’ottava meraviglia del mondo. 

Non ne sono certo, ma credo che abbiano ragione perché “ quidquid recipitur ad modum recipientis recipitur”  che Manzoni traduceva “omnia munda mundis”.

La Madonna dall’alto di quel trono guarda lontano; nei suoi occhi si leggono il Magnificat, l’ecce ancilla Domini, il fate quel che vi dirà, l’ecco tuo figlio, io sono la Madonna del Rosario; un mosaico di fede sublime.

Ogni anno per la festa “scende” tra i devoti; non ha bisogno di niente, né di tubi innocenti, né di tavoloni, né di uomini forti, ma “scende” tutta da sola, lentamente, su due binari.

Quando l’ho vista “scendere” così, la prima volta ero in mezzo alla chiesa, tra i fedeli, accanto a Mons. Re, il vescovo filosofo, oratore e tenore (in Brasile lo chiamavano Beniamino Gigli). Egli tutti gli anni per la festa della Madonna era in quel posto ed appena la statua cominciava a muoversi, metteva la voce a tutto volume, cantava, cantava e con lui tutti diventavamo cantori. Diverse volte l’ho visto commuoversi; piangeva. Anche i vescovi a volte piangono.

La festa religiosa si concludeva sempre con il bel canto “andrò a vederla un dì”, sì, ma forse sarebbe bello aggiungere il canto della fedeltà che Pia ogni domenica ci faceva ascoltare due volte: prima in sacrestia e poi in chiesa durante la Messa, vogliamo vivere come Maria, perché se non vogliamo vivere come Maria a vederla non ci andremo mai, né un dì, né un altro dì, mai.

Poi la chiesa si svuota; anche in piazza di nuovo “tutto tace”. Tutti vanno via? No, non tutti; rimane la Madonna per indicare a noi pellegrini la via del cielo.

Ho preso parte a questa festa per 73 anni.

73 anni non li cancellerò mai, non li potrò dimenticare mai perciò speravo di esserci anche quest’anno, ma non sarà possibile, il mio corpo ormai è diventato come la pietà Rondanini, ma che ci vuoi fare? Questa è la vita. Sarò presente con questi pensieri e ricordi ma non è la stessa cosa, no assolutamente.

Ora ringrazio il carissimo parroco Don Lillo che gentilmente mi ha invitato; grazie di cuore per l’incoraggiamento a non arrendermi; saluto tutti coloro che quel giorno sarete in chiesa; vi prego, sentitemi ancora presente come sempre e recitate una preghiera anche per me.  La vostra preghiera, forse, potrebbe mettermi in carreggiata.

Ok?

Ok.

                                                                Don Gino Profilio

Il Pensiero del giorno con Don Bernardino Giordano: Forma o sostanza

Chiese, Santi, Processioni e Sacerdoti (34° puntata - 4 foto: Madonna delle Grazie; Annunziata; Monterosa e Chiesa vecchia)

Nelle foto di oggi: 1) Santa Maria delle Grazie al Castello; 2) L' Annunziata; 3) Monterosa; 4) Chiesa Vecchia a Quattropani

Palazzetto dello sport: Lavori in corso...finalmente


 

Oggi è il 1° febbraio. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie e con il Santo del giorno


La devozione per Brigida in Irlanda è seconda solo a quella per S. Patrizio (17 mar.). Per molti aspetti essa appartiene a quel genere di figure senza dubbio storicamente esistite, ma la cui vita è stata tramandata in forme che miravano esclusivamente ad aumentarne la fama piuttosto che a ricordarne gli atti. Per altri elementi più specifici della sua venerazione, la sua figura si collega, poi, alle credenze dell'Irlanda precristiana.

La data di nascita è da fissarsi probabilmente intorno alla metà del v secolo, e una tradizione ne fissa il luogo in Fochairt, nei pressi di Dundalk. Secondo le datazioni tradizionali riferite alla santa e a S. Patrizio, Brigida avrebbe avuto sei anni al momento della morte del santo; è probabile che, seguendo un'usanza allora comune, si sia consacrata a Dio in tenera età. Secondo numerose narrazioni avrebbe ricevuto il velo dalle mani di altri santi, sarebbe stata addirittura consacrata vescovo, o avrebbe ricevuto il pallium, ma i primi due episodi sono puramente convenzionali, mentre l'ultimo è un ulteriore esempio del desiderio di tributare alla santa, o piuttosto alla sua chiesa di Kildare, il massimo degli onori.

È conosciuta come badessa di Kildare, un monastero situato a circa sessanta chilometri a sud ovest di Dublino, che ospitava sia uomini che donne, del tipo di quelli che sorsero in Francia, Spagna e Inghilterra e anche in Irlanda nel v secolo, dopo la morte di S. Patrizio. Tale era l'abbazia di Whitby nello Yorkshire, di cui fu badessa S. Ilda (17 nov.). Era abbastanza comune che la badessa fosse superiora di entrambi i rami: questo dato, più che un'interessante indicazione della condizione delle donne nella Chiesa celtica, è riflesso del più alto rango sociale delle monache, che comportava, per esempio, l'avere dei monaci che facessero i lavori manuali per fornire loro il cibo e che attendessero ai servizi liturgici.

Non c'è quindi niente di straordinario nel fatto che Brigida fosse superiora del monastero doppio di Kildare, la cui esistenza (anche se non si può fissare la data esatta della fondazione) può comunque essere accettata come fatto storico e come opera significativa della santa: è infatti trattata come tale nella più antica e più "biografica" delle sue Vite, quella del Cogitosus scritta nel VII secolo; non è così invece in altri e più fantasiosi racconti.

Secondo antiche Vite, Brigida esercitò una peculiare influenza sulle chiese celtiche, le quali ripresero le strutture tribali pagane e rimasero così maggiormente refrattarie all'influenza delle culture mediterranee e mediorientali che, allora come oggi, condizionarono le strutture della Chiesa occidentale e furono più riluttanti ad accordare posizioni di prestigio alle donne. Nelle province dell'impero romano (che non si estese mai all'Irlanda), la Chiesa tendeva ancor più a imitare e a ereditare la pompa e la cerimonia della vita imperiale di corte, cosicché le biografie dei suoi campioni ne esaltavano la ricchezza e il potere, laddove le Vite di santi celtici miravano a metterne in risalto le qualità pastorali. Il racconto che dipinge Brigida mentre dona la spada del padre a un lebbroso sottolinea che la sua autorità spirituale risiedeva non nel potere e nell'aggressività ma nella misericordia e nella compassione. La proporzione delle donne sante rispetto agli uomini è notevolmente maggiore nei primi martirologi irlandesi (come quello di Gorman) che in quelli di altri paesi. Le donne erano inoltre associate al ministero sacerdotale a un livello che scandalizzava i vescovi continentali del VII secolo, i quali giudicavano il fatto che delle donne «prendessero il calice e amministrassero il sangue di Cristo alla gente un'innovazione e un'inaudita superstizione».

I racconti della vita della santa tendono, come fanno del resto molte Vite celtiche e altre medievali, a seguire un modello ricavato dai racconti evangelici della vita di Gesù: la sua nascita fu preannunciata da un druido ed ella ebbe venerabili guide nelle persone di S. Maccaille e S. Mel, proprio come Gesù, che fu annunciato da Giovanni Battista e guidato dallo Spirito Santo e dagli angeli; la santa divenne essa stessa consigliera spirituale e guida per altri, radunando discepoli intorno a sé, in modo corrispondente al ministero pastorale di Gesù; le sono attribuiti miracoli che, come nel caso di Gesù, sono in notevole misura risposte ai bisogni dell'uomo piuttosto che dimostrazioni di potenza divina. Le sono state attribuite anche personali "nozze di Cana", naturalmente in termini locali, quando nel Meath «spillò birra da un solo barile per diciotto chiese, in quantità tale che bastò dal Giovedì Santo alla fine del tempo pasquale» (Breviario di Aberdeen). Questo episodio si riflette nella deliziosa "preghiera di Brigida":

Vorrei un lago di birra per il Re dei Re
Vorrei che la famiglia celeste fosse qui a berne per l'eternità [...]
Vorrei che ci fosse allegria nel berne
Vorrei anche Gesù qui.


Miracolo birra Santa Brigida


Questi episodi, così come sono narrati nelle Vite, rivelano una certa affinità con la vita di Gesù: se da un punto di vista formale essi paiono convenzionali, lo scopo che vi sta sotto è invece ricco di significato.

Per sottolineare questo messaggio vengono anche utilizzati dei simboli: l'associazione della santa col fuoco significa che ella visse alla presenza di Dio (si narra che dal luogo in cui la santa dormiva da bambina si levasse un fuoco verso il cielo). Il suo emblema contiene una fiamma, che riflette la tradizione del fuoco perpetuo coltivata nella clausura dell'abbazia da lei e dalle sue suore a Kildare: dopo la morte, così prosegue la leggenda, la santa tornava ogni venti notti a prendere il proprio posto nel turno di veglia. Gerardo del Galles nel m secolo ne parla così: «Sebbene ai tempi di Brigida vi fossero li venti serve di Dio, dalla sua morte in poi ve ne furono sempre solo diciannove, essendo Brigida stessa la ventesima. Ciascuna ha il proprio turno, ogni notte, nel controllare il fuoco. Quando giunge la ventesima notte, la diciannovesima suora mette il ceppo vicino al fuoco e dice: "Brigida, controlla il fuoco. Questa è la tua notte". In questo modo il fuoco viene lasciato li, e il mattino successivo il legno è arso come al solito e il fuoco è ancora acceso».

Numeri particolari sono associati a Brigida (come pure ad altri santi celtici): tre angeli apparvero al suo battesimo, a rappresentare forza speciale e intimità con Dio e quattro furono i malati guariti da lei in una chiesa, a rappresentare la pienezza, come le quattro stagioni o i quattro punti cardinali. Nelle sue leggende compaiono anche animali così come si trovano nel folklore celtico: nell'episodio probabilmente meglio conosciuto, un racconto tradizionale che coinvolge una volpe — simbolo di intelligenza e ingenuità — viene utilizzato per mostrare la bontà e la compassione della santa. Un pazzo uccide la volpe addomesticata del re; il re minaccia di mettere a morte il colpevole e di ridurre in schiavitù la sua famiglia se la volpe non gli viene sostituita con un'altra altrettanto intelligente. La vicenda giunge alle orecchie di Brigida che, recandosi in fretta a corte, incontra sulla strada una volpe che balza nel suo carro e si sistema tra i suoi abiti. Giunta a corte, la volpe si mostra in possesso delle stesse abilità di quella morta e il re, addolcitosi, risparmia la vita dell'uomo. Il tema della bontà si estende felicemente anche alla volpe, che può tornare nella foresta venendo risparmiata da altre artificiose esibizioni.
La gentilezza e la bontà della santa mitigarono anche il suo atteggiamento verso le regole, un tratto che la rende simile a S. Patrizio. Cogitosus narra che quando Brigida si recò a far visita al vescovo Ibar, costui «pur essendo molto contento dell'arrivo della santa, non aveva cibo da offrire all'ospite se non pane secco e carne di maiale. Così il vescovo Ibar e S. Brigida mangiarono pane e bacon durante il digiuno quaresimale prima della Pasqua».

Egli inoltre riferisce che quando due monache di Brigida si rifiutarono di mangiare carne durante il digiuno quaresimale, subito le loro porzioni si trasformarono in serpenti come monito per il loro atteggiamento eccessivamente rigido. L'aiuto della santa era richiesto anche per migliorare le relazioni matrimoniali: «Giunse là un uomo sposato che desiderava dalla santa una benedizione dell'acqua con cui egli intendeva aspergere la moglie, dalla quale era odiato. Brigida benedisse l'acqua e dopo che, assente la sposa, il marito asperse la casa, il cibo, le bevande e il letto, proprio da quel giorno la moglie lo amò profondamente per tutta la vita».

La benedizione della santa era anche una potente protezione contro i pericoli: un vescovo che stava conducendo con grande velocità il suo carro, «guardando in basso verso le ruote, vide che mancavano gli acciarini. Si precipitò giù dal carro e, toccata terra, ringraziò Dio e benedisse S. Brigida, essendosi ricordato che la santa aveva benedetto il veicolo».

La fiamma perpetua, che le monache di Kildare conservarono per molti secoli in onore del fuoco che si levò dal luogo in cui Brigida dormiva, ha probabilmente la sua origine nella dea Brigida, il cui culto era praticato in quel medesimo luogo da sacerdotesse (la cui superiora prendeva il nome della divinità) molto prima che Brigida nascesse. La dea Brigida era la divinità della conoscenza e della vita, ma anche del fuoco, della saggezza e del focolare, ed era rinomata come madre dei poeti; aveva due sorelle, anch'esse chiamate Brigida, che erano le patrone della salute e della metallurgia. Tutti questi attributi finirono per essere associati alla badessa Brigida, la cui festa è celebrata lo stesso giorno in cui cadeva quella della dea, cioè nella data di Imbolg, la festa pagana di primavera.

Una sorgente situata in luogo ameno fuori dalla città di Kildare, ora arricchito con le stazioni della Via Crucis, conosciuta come la Fonte di S. Brigida, era probabilmente un luogo sacro ai druidi. Sotto molti aspetti quindi la santa segna un punto di transizione tra paganesimo e cristianesimo, riprendendo molto dell'antica religione senza intolleranza o persecuzione e affondando le proprie radici nella terra e nelle stagioni. Si è ipotizzato che le "monache e le sante" di Kildare si ricolleghino a un collegio di donne che prima attendeva al santuario della dea Brigida ivi situato. Kildare, Cill Dara, significa «cella della quercia»; in essa infatti vi è un altare che poggia su una trave di legno massiccio a cui furono attribuiti poteri miracolosi; il Cogitosus la descrive come «attualmente fresca e verde».

Altri elementi delle leggende associate alla santa la vogliono partecipe delle sconosciute origini del cristianesimo d'Irlanda, alla pari dei saggi irlandesi presenti sul Golgota "in spirito", sicché non ci fu mai un periodo in cui il cristianesimo non abbia fatto parte della cultura dell'isola. Si racconta che Brigida sia stata allevata da druidi. Un giorno una colomba bianca la condusse in un luogo desertico, dove assistette come levatrice alla nascita del Santo Bambino e pose sulla sua fronte tre gocce d'acqua per unirlo alla terra. In questa storia compaiono anche animali: siccome le mucche, arse dalla sete, non potevano produrre latte, Brigida cantò loro le "poesie del paradiso" e il latte cominciò a scorrere copiosamente per il Bambino.

Per questo episodio ella è stata paragonata in parte alla dea Artemide, che fu levatrice a Leto alla nascita di Apollo, in parte alla dea nordica Briganzia e in parte alla celtica Brigida.

Si tramanda inoltre che S. Brigida godrà di una seconda vita in cui, unica tra i santi, ritornerà per legare i capelli di Cristo e lavarne i piedi, e forse addirittura per esserne la sposa. In tutto ciò pare che abbia ripreso le caratteristiche della gnostica Sophia, la Sapienza, mentre per altri aspetti è vista come una reincarnazione della Vergine Maria: col titolo di "Madre del gaelico", è lodata nei termini suggestivi della donna vestita di sole di Ap 12, comunemente intesa come un'allusione a Maria: «Brigida donna sempre eccelsa / scintillante fiamma dorata / guidaci al regno eterno / il sole abbagliante e scintillante».

Nel suo emblema ella appare di fianco all'immagine del fuoco, con una croce a quattro braccia intrecciata con fili di paglia, che si riteneva proteggesse gli edifici dal fuoco. Anche la vicenda sottostante a questo particolare enfatizza la bontà e la compassione della santa: ella infatti fece la croce con paglia presa dal pavimento mentre stava accudendo un capo pagano malato.


Croce di Santa Brigida


Quando il malato si svegliò e le chiese la ragione di quella croce, ella gli narrò la storia del Calvario ed egli ne fu talmente colpito che contemporaneamente si convertì e riacquistò la salute. Le Croci di S. Brigida sono ancora prodotte in tutta l'Irlanda e alla vigilia della sua festa vengono collocate nelle case e in altri edifici.

Alla metà del IX secolo Donato, il vescovo irlandese di Fiesole (ca. 826ca. 877) scrisse una Vita di Brigida in esametri latini. Egli era uno dei molti pellegrini irlandesi che si stabilirono in uno dei santuari situati sulla strada per Roma; donò una chiesa a Piacenza per il monastero di Bobbio, facendovi costruire in seguito un ricovero per pellegrini irlandesi, antecedente della famosa chiesa di S. Brigida. A giudicare dai manoscritti, il circolo di Sedulio "Scoto" di Liegi (ix sec.), che veniva dall'Irlanda, nutriva una particolare devozione per la santa di oggi.

Chiese a lei dedicate erano conosciute a Fosses, Liegi, Colonia, Henndorf (vicino a Salisburgo), in tutta la Bretagna e a Piacenza. Esistono ancora pellegrinaggi in suo onore a Fosses e Amay in Bretagna. Scrivendo alla fine del mx secolo, mons. Guérin afferma che a Fosses, nella diocesi di Namur, i contadini erano soliti prendere, il primo giorno di febbraio, baguettes benedette e toccare con esse gli ammalati. Il Liber hymnorum irlandese contiene due inni latini e due irlandesi in suo onore; nel Black Book of Camarthen del MI secolo si legge un'invocazione in gallese: «S. Brigida, custodiscici nel nostro viaggio». Engo il Culdeo ha il seguente distico (citato in The Irish Saints): «Brigida: gentile, forte, degna di lode, casto capo delle monache d'Irlanda».

MARTIROLOGIO ROMANO. Presso Kildare, in Irlanda, santa Brigida Vergine, che in prova della sua verginità, avendo toccato il legno dell'altare, lo fece diventare subito verde.

martedì 31 gennaio 2023

La chiusura del Monteleone, le prospettive e le riflessioni nel comunicato stampa del Lipari calcio


 

Stromboli batte un colpo, la pioggia infanga l'isola. L'articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 31 gennaio 2023

Servizio Civile Nazionale. Il bando del progetto della Pro Loco Isole Eolie - Lipari

Alloggi in emergenza, convenzione con l'Iacp. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud del 31 gennaio 2023

Calcio, Terza Categoria: Il Malfa blocca sul pari la capolista

Ha preso il via domenica il girone di ritorno nel campionato di Terza categoria. Nel messinese (girone A) il Malfa, sul proprio campo, ha bloccato sul due a due la capolista Saponarese. 
Per la compagine isolana a segno Abdenbaoui e Re. 
Il Malfa sale a quota 16 in classifica 

Trentuno gennaio 2021: Le Eolie sulla Gazzetta del sud del 31 gennaio 2021

Stromboli: mulattiera/strada per l'Osservatorio al centro di polemiche. La precisazione della delegata del sindaco



Infuriano le polemiche a Stromboli e sui social, da parte di residenti, amanti ed habituè dell’isola, sui lavori in corso sul sentiero che porta all’Osservatorio, coinvolto, tra l’altro, nel violento nubifragio del 12 agosto scorso. 
A prendere posizione anche l'imprenditore Danilo Conti, “A Stromboli – evidenzia su fb - stanno commettendo l'ennesimo sacrilegio. La vecchia mulattiera, per l'osservatorio di Punta Labronzo, invece di essere aggiustata, sostituendo il basolato mancante, è stata ricoperta da una colata di cemento e pavimentata con la pietra lavica industriale. Ma come lo si può autorizzare in una Riserva naturale, Zona Sic e Zps?. Stanno coprendo il lavoro degli antichi strombolani che hanno scolpito a mano pietra per pietra. Ad un privato – conclude - tutto ciò il pubblico non lo avrebbe mai permesso, perché il contrario si?”. 
Per cercare di fare chiarezza, interviene con una nota su fb, rispondendo a dei post, Carolina Barnao, delegata municipale per l’isola eoliana. “Il progetto, finanziato dal Dipartimento nazionale della protezione civile, nell’ambito dell’emergenza vulcanica del 2019 – scrive - è stato affidato al Genio Civile e, trattandosi di zona sottoposta a vincoli ambientali, ha ottenuto tutti i pareri positivi degli enti competenti. Quella che si vede nella foto, circolante sui social, non è la nuova mulattiera (che sostituirebbe la vecchia) ma è un cantiere in corso di un tratto della strada. Interpellato dal Comune, il responsabile del progetto del Genio civile ha risposto che da Spiaggia lunga a salire, la mulattiera sarà ripristinata esattamente com’era, recuperando le pietre antiche lungo il tragitto e posizionandole dove mancano. Da un certo punto in poi, laddove questa operazione non è più possibile, perché le pietre sono saltate del tutto, si proseguirà con altre pietre laviche (ritenute compatibili) che saranno posizionate sulla gettata di cemento. Quindi ci saranno due tratti: uno “storico” esattamente com’era, è uno “nuovo” realizzato con pietre diverse ma compatibili”.

Le Eolie nelle stampe d'epoca (194° puntata): Praja d'a palumma - Spiaggia della colomba (Alicudi)


 

Ricordando... Angela Boccabella ved. Broccio


Nella rubrica "Ricordando" sarà pubblicata, in modo casuale, giornalmente, una foto degli Eoliani o amici delle Eolie che non ci sono più. Ovviamente tra quelle presenti nel nostro archivio.
La pubblicazione di foto a vostra richiesta, anche per commemorazioni, ricorrenze ecc., potrà, invece, avvenire previo contributo da erogare ad Eolienews.
Per tale tipo di pubblicazioni contattare il 3395798235 (preferibilmente whatsapp)

Navi ed aliscafi (90° puntata: Il Vittore Carpaccio (3 foto))

Nelle foto di oggi: Il Vittore Carpaccio

Auguri di...

Buon Compleanno ad Andrea Licciardo, Fulvio Pellegrino, Patrice Paino, Ada Giuffrè, Carlo Lanza, Sergio Natoli, Riccardo Mollica, Antonino Aquilone, Maria Lo Schiavo, Rosaria Favorito, Cinzia Parisi, Concetta Ziino, Matilde Cannistrà, Fabrizio Ficarra, Bruna Venturi, Giovanni Veronica Mazza, Dafne Esposito 

Il Pensiero del giorno con Don Bernardino Giordano: Don Bosco

Chiese, Santi, Processioni e Sacerdoti (33° puntata) San Giuseppe 2019 a Lipari (7 foto)



Lipari, alberi tagliati abusivamente in un fondo privato: Scatta la denuncia anche per violazione di proprietà privata

 


Riceviamo da Elisa Villani e pubblichiamo

Gentile Direttore,
Voglio rendere noto, attraverso il suo notiziario, un grave atto di vandalismo e violazione di proprietà privata ai danni di mio padre il Signor Francesco Villani.
In data 30-01-2023 mio padre, che è proprietario di un fondo agricolo sito in Contrada Quattrocchi di Lipari, si recava in tale fondo dopo circa trenta giorni che non vi andava a causa del cattivo tempo.
L’ultima vota che mio padre era stato nella suddetta proprietà, mentre stava facendo lavori di potatura, ha notato una persona che scavalcando la rete e munito di motosega, si stava avviando verso gli alberi, bloccato da mio padre, si era giustificato che era stato mandato per fare lavori di potatura, così mio padre gli faceva notare che aveva sbagliato proprietà e quindi l’individuo si allontanava. Al momento del fatto mio padre non ha dato importanza pensando che davvero quella persona aveva sbagliato luogo.
Preciso che suddetto fondo confina da un lato con la strada e da tale lato è recintato con della rete e chiuso
con un cancello.
Mio padre quando ieri mattina è arrivato nella proprietà, ha notato che la rete era stata danneggiata e quattro alberi di Eucalipto alti circa 5, 6 metri tagliati e tutti i rami e i resti lasciati a terra.
Non capisco il perché di questo vile atto, tutti gli alberi abbattuti si trovavano all’interno della proprietà privata e non confinante con il bordo della strada.
È stata presentata una denuncia ai carabinieri.
Lo stesso pomeriggio mi sono recata nel fondo per fare delle foto ed ho notato che anche un albero in un terreno vicino a quello di mio padre è stato tagliato e lasciato a terra.
Evidentemente il vigliacco che ha fatto questo terribile sfregio era infastidito dalla presenza degli alberi, forse gli disturbavano il panorama e non riusciva a guardare bene le navi nel porto di Vulcano!
A chi ha compiuto questo gesto vandalico, voglio dire che il suo è stato un comportamento di una repellente bassezza morale e Le ricordo che ha commesso reato.

Oggi è Martedì 31 Gennaio. Buongiorno con questa "cartolina" dalle Eolie e con il Santo del giorno


SANTO DEL GIORNO: SAN GIOVANNI BOSCO
Questo nome popolarissimo e tanto venerato ricorda un'istituzione grandiosa e benefica che da anni assiste ed educa cristianamente la gioventù, raccolta in centinaia di case sparse in tutto il mondo.

Giovanni Bosco nacque il 16 agosto 1815 ai Becchi, frazione di Murialdo presso Castelnuovo d'Asti, da una povera famiglia di agricoltori. Sua mamma, Margherita, era una santa donna tutta dedita al lavoro ed ai suoi doveri di cristiana: infondere nei suoi figliuoli il santo timore di Dio. Del babbo non potè gustare il sorriso e la carezza, perchè se ne volò al cielo quando Giovanni era ancora in tenerissima età.
Fin da fanciullo ebbe il dono di attirare a sè le anime dei fanciulli con i suoi giochi di prestigio e con la sua pietà, che gli cattivava l'animo di tutti.
A prezzo di privazioni di ogni genere, in mezzo alle contrarietà degli stessi familiari, riuscì a compiere gli studi ecclesiastici e nel 1 841 fu ordinato sacerdote. Da questo punto comincia la sua missione speciale: « l'educazione dei giovani ».
Lo aveva difatti profondamente colpito il fatto di vedere per le vie di Torino tanti giovanetti malvestiti, male educati, abbandonati, esposti ad ogni pericolo per l'anima e per il corpo, molti già precocemente viziosi e destinati alla galera... Il cuore del giovane sacerdote sanguina: prega e pensa: e la Vergine Benedetta, che lo aveva scelto, gli ispira l'istituzione degli Oratori.
Dopo mille difficoltà e persecuzioni, gli riuscì di comperare a Valdocco (allora fuori Torino) un po' di terreno con una casa ed una tettoia a cui aggiunse una cappella; ebbe così un luogo stabile e sicuro dove poter radunare i suoi « birichini ».
Non aveva un centesimo : unica sua risorsa una fede illimitata nella Divina Provvidenza.
In pochissimo tempo i poveri giovani ricoverati diventarono più numerosi; l'opera cresceva e bisognava pensare al futuro. La benedizione di Dio era visibile. E Don Bosco fonda una nuova congregazione religiosa, la Pia Società di S. Francesco di Sales, detta comunemente dei Salesiani, composta di sacerdoti e laici, che poco alla volta aprirono oratori festivi, collegi per studenti, ospizi per artigiani, scuole diurne e serali, missioni fra gli infedeli in tutte le parti del mondo.
Per le fanciulle delle stesse condizioni, D. Bosco istituì le Suore di Maria Ausiliatrice, le quali, come i Salesiani, sono sparse in tutto il mondo, ed affiancano l'opera dei sacerdoti.
Per il popolo D. Bosco scrisse libretti pieni di sapienza celeste, dal titolo « Letture cattoliche » in contrapposizione a quelle protestanti.
Fino all'ultimo la sua vita fu spesa a vantaggio del prossimo, con sacrificio continuo, eroico. Il Signore lo chiamò a sè il 31 gennaio 1888 e fu canonizzato da Pio XI nella Pasqua del 1934.

PRATICA. Aiutiamo in qualche modo le opere per l'educazione della gioventù.


PREGHIERA. O Dio, che suscitasti il beato confessore Giovanni per l'insegnamento cristiano e per trattenere la gioventù nella via della verità., e per suo mezzo radunasti una nuova famiglia nella Chiesa. concedici che a suo esempio e intercessione, infiammati di zelo per la tua gloria e la salute delle anime, possiamo nel cielo essere partecipi del suo gaudio.

lunedì 30 gennaio 2023

Ufficio ticket chiuso tra rabbia e disagi. L'articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 30 gennaio 2023

Al via giovedì i festeggiamenti per l'Immacolata di Lourdes nella Parrocchia di San Giuseppe


 

Accadde alle Eolie, 30 gennaio 2015: Onda violenta invade il molo di Sottomonastero a Lipari

Il bentornato a Mattia dalla Ludica Lipari con una piccola festicciola oggi al Monteleone (foto e video)


CHE TURISMO ALLE EOLIE (seconda parte) - Riflessione di Bartolino Ferlazzo

Ho letto l'articolo del direttore Salvatore Sarpi del mese di gennaio, in cui riporta che l'amministrazione comunale di Lipari, ha dato incarico, per la redazione di un piano strategico a medio e lungo tempo, per il turismo sostenibile delle isole Eolie, in quanto strumento imprescindibile per consentire la possibilità di partecipazione ai finanziamenti di progetti specifici di sviluppo locale attraverso il sostegno ad attività imprenditoriali, socio economiche e culturali.- Penso che tale indirizzo politico, possa garantire qualcosa di più concreto al comune di Lipari, ma nello stesso tempo credo, che il termine medio termine, della assolutamente essere cancellato, mi spiegherò più avanti, ma oltre a questo, una domanda mi sorge spontanea che, desidero porgere, all'assessore al turismo, nonché amico di scuola, il Dr. Saverio Merlino, caro Saverio, perchè scegliere e quale motivazione vi ha indotto a dare tale incarico alla Fondazione Santagata per l'Economia della Cultura di Torino ? (magari una più addentro al territorio eoliano con esperienza specialmente di turismo marino no?) conosco tale fondazione e mi fa strano leggere, anche nella loro presentazione, la frase espressa, da te, di Turismo Sostenibile nelle Isole Eolie, mi sono preso la briga di andare a capire cosa si vuole intendere veramente come – turismo sostenibile – ed ecco due delle definizioni “ … Il turismo sostenibile è il presente e il futuro del turismo per chi ha veramente a cuore il mondo in cui vive. È l'opposto del classico turismo di massa che vede milioni di persone spostarsi ogni anno sempre nelle stesse "mete turistiche per eccellenza" in città, al mare, in montagna o al lago, generando spesso sovraffollamento turistico dannoso per l'ambiente, gli abitanti, i monumenti e i servizi locali. Il turismo sostenibile ha come obiettivo quello di promuovere la conoscenza e la valorizzazione delle culture e delle tradizioni locali, nel rispetto dell'ambiente e dei sistemi di vita dei paesi, dei territori e delle popolazioni ospitanti... “  credo che queste due definizioni fotografino perfettamente, quanto da molti anni, diciamo oltre quaranta, si va scrivendo, non essendo mai stati ascoltati.-

Immagino che come amministrazione avete dato degli input essenziali per uno studio simile (25.ooo € mi sembrano un pò tantini) come ad esempio che il nostro è un territorio diverso da tutti gli altri, siamo isole con un territorio ben delimitato, che abbiamo distrutto tutto il patrimonio relativo al territorio, che il tutto si riduce ad un mese di turismo, dove l'economia riesce a stento nell'andare avanti; sicuramente avete dato delle indicazione sul come destagionalizzare questa forma di turismo, che da quello che ho letto nel loro sito, non ne fanno cenno, ho letto invece, riporto testualmente < … lo sviluppo di strumenti adeguati per la regolamentazione dei flussi turistici e di transito nelle isole ... > questa definizione porta verso una scelta, scelta politica, scelta del tipo di turismo che si vuole fare, dare un'indicazione precisa in questo senso credo sia stata utilissima, ma l'avete data ?

Regolamentare il flusso turistico significa abbandonare i vecchi, ed ancora operanti, schemi di idea turistica, sbarchi continui, barconi che vomitano gitanti col sacchetto del pranzo appresso, moltitudine di ragazzi minorenni e tanto altro di negativo, immagino che in tal senso vi siete espressi nell'abbandonare questo tipo di idea; ancora < … la definizione di servizi turistici, commerciali, di accessibilità e mobilità interna che meglio integrano le esigenze espresse dalle comunità locali e dai principali target di visitatori … >  ed anche qui torniamo a quanto detto prima, servizi turistici, sicuramente avete dato delle indicazioni precise per lo sviluppo del tutto anche e principalmente a livello di servizi commerciali (fino ad oggi quali sono di preciso) accessibilità e mobilità, accessibilità se cambiano, ma da quanto letto non si può sperare in qualcosa di buono, serve un mutuo per accedere alle Eolie a Lipari, mobilità ripeto siamo un'isola con capacità di mobilità certamente molto ridotta, sicuramente avete indicato l'incremento di corse interne per il raggiungimento delle spiagge e dei posti caratteristici  con  mezzi  idonei, puntuali  senza sovraffollamento  degli  stessi  (purtroppo  oggi tutto questo risulta inesistente); < … l’individuazione delle azioni necessarie per integrare i servizi offerti dagli operatori locali e definire un prodotto turistico unitario e riconoscibile … > questo riporta ancora l'eventuale linea da seguire da parte della Fondazione, ma caro Saverio, tutto questo lo scriveva Gin Racheli nel 1977, lo ribadiva a forza sia Radio che Video Eolie e, quante volte sono stati ascoltati ? Mai, si sono date delle indicazioni, ho lo studio di Gin Racheli – ci sono gli articoli ancora ben conservati, si scriveva di proteggere ed incrementare gli sforzi per salvaguardare i prodotti eoliani, tutti appelli caduti nel vuoto; certamente questa fondazione  adesso   non   è che ha scoperto   l'acqua  calda;  e  desidero   concludere   la  lettura   con  l'ultima  delle  iniziative < … il posizionamento nazionale e internazionale del sito UNESCO... > posizionare il sito dell'UNESCO, mi piacerebbe sapere cosa veramente intende in tal senso la fondazione.-

Com'è noto il turismo di per se, è un fenomeno che è determinato da uno spostamento di individui da un luogo verso un altro luogo, questo implica lo spostamento di queste persone che si spostano verso siti dove vivono altre persone, questo vuol dire che vi è un incontro di cultura, di linguaggio, di comportamento a volte anche molto differente; negli ultimi vent'anni a Lipari è esistita solo la cultura dell'illegalità, del permessivismo, del caos, del degrado morale ed ambientale, le azioni criminose di questi ultimi tempi sono il risultato di scelte sbagliate, assurde poste in essere solo ed esclusivamente sull'interesse personale e non collettivo; in questi spostamenti  si incrociano anche ideologie, credenze, livelli di istruzione, di reddito e modelli comportamentali molto differenti, ma la cosa peggiore è che di tutti questi incontri/scontri, gli eoliani i liparoti hanno certamente assunto i peggiori.-

Non è una critica per la scelta di questa o di quella fondazione, è il parere ad alta voce, di chi negli anni e sono stati tanti, ha predicato inutilmente, si è dannato l'anima per vedere queste isole cambiare in meglio, ma le ha viste precipitare nell'oblio, nel taedium vitae, senza possibilità di ripresa; bene avete fatto e spero veramente che le indicazioni date sono state di quelle a cui ci si deve attenere per forza di cose, altrimenti avremmo perso un'altra occasione e delapidato soldini pubblici.-

Evitiamo di aggiungere altri paradossi, al mezzo secolo di quelli messi in atto, chiediamo troppo ?

Bartolino Ferlazzo

Le Eolie nelle stampe d'epoca (193° puntata): Il faro di Vulcano visto da Levante


 

Stromboli, sequenza esplosiva di intensità maggiore all'ordinario

COMUNICATO
L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che alle ore 09:08 UTC (10 e 08 italiane) si è verificata una sequenza esplosiva di intensità maggiore dell'ordinario dall'area craterica centro-meridionale dello Stromboli. In particolare, la sequenza esplosiva ha provocato il lancio di materiale piroclastico grossolano a diverse centinaia di metri di altezza, la cui ricaduta ha interessato la terrazza craterica e la parte alta della Sciara del Fuoco. L'esplosione ha, inoltre, prodotto una nube di cenere che i venti in quota hanno rapidamente disperso in direzione sud.

Si segnala alle ore 09:07 UTC (10 e 07) un segnale sismico legato ad una esplosione di maggiore intensità della durata di circa 3 minuti.

Dal punto di vista sismico l'ampiezza media del tremore vulcanico, in concomitanza di tale fenomenologia, ha subito un incremento sino a valori alti.

Non si segnalano variazioni significative nel tasso di occorrenza e nell'ampiezza degli explosion quakes. Le reti di monitoraggio GNSS e clinometrica non registrano variazioni significative..