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lunedì 30 gennaio 2023

CHE TURISMO ALLE EOLIE (seconda parte) - Riflessione di Bartolino Ferlazzo

Ho letto l'articolo del direttore Salvatore Sarpi del mese di gennaio, in cui riporta che l'amministrazione comunale di Lipari, ha dato incarico, per la redazione di un piano strategico a medio e lungo tempo, per il turismo sostenibile delle isole Eolie, in quanto strumento imprescindibile per consentire la possibilità di partecipazione ai finanziamenti di progetti specifici di sviluppo locale attraverso il sostegno ad attività imprenditoriali, socio economiche e culturali.- Penso che tale indirizzo politico, possa garantire qualcosa di più concreto al comune di Lipari, ma nello stesso tempo credo, che il termine medio termine, della assolutamente essere cancellato, mi spiegherò più avanti, ma oltre a questo, una domanda mi sorge spontanea che, desidero porgere, all'assessore al turismo, nonché amico di scuola, il Dr. Saverio Merlino, caro Saverio, perchè scegliere e quale motivazione vi ha indotto a dare tale incarico alla Fondazione Santagata per l'Economia della Cultura di Torino ? (magari una più addentro al territorio eoliano con esperienza specialmente di turismo marino no?) conosco tale fondazione e mi fa strano leggere, anche nella loro presentazione, la frase espressa, da te, di Turismo Sostenibile nelle Isole Eolie, mi sono preso la briga di andare a capire cosa si vuole intendere veramente come – turismo sostenibile – ed ecco due delle definizioni “ … Il turismo sostenibile è il presente e il futuro del turismo per chi ha veramente a cuore il mondo in cui vive. È l'opposto del classico turismo di massa che vede milioni di persone spostarsi ogni anno sempre nelle stesse "mete turistiche per eccellenza" in città, al mare, in montagna o al lago, generando spesso sovraffollamento turistico dannoso per l'ambiente, gli abitanti, i monumenti e i servizi locali. Il turismo sostenibile ha come obiettivo quello di promuovere la conoscenza e la valorizzazione delle culture e delle tradizioni locali, nel rispetto dell'ambiente e dei sistemi di vita dei paesi, dei territori e delle popolazioni ospitanti... “  credo che queste due definizioni fotografino perfettamente, quanto da molti anni, diciamo oltre quaranta, si va scrivendo, non essendo mai stati ascoltati.-

Immagino che come amministrazione avete dato degli input essenziali per uno studio simile (25.ooo € mi sembrano un pò tantini) come ad esempio che il nostro è un territorio diverso da tutti gli altri, siamo isole con un territorio ben delimitato, che abbiamo distrutto tutto il patrimonio relativo al territorio, che il tutto si riduce ad un mese di turismo, dove l'economia riesce a stento nell'andare avanti; sicuramente avete dato delle indicazione sul come destagionalizzare questa forma di turismo, che da quello che ho letto nel loro sito, non ne fanno cenno, ho letto invece, riporto testualmente < … lo sviluppo di strumenti adeguati per la regolamentazione dei flussi turistici e di transito nelle isole ... > questa definizione porta verso una scelta, scelta politica, scelta del tipo di turismo che si vuole fare, dare un'indicazione precisa in questo senso credo sia stata utilissima, ma l'avete data ?

Regolamentare il flusso turistico significa abbandonare i vecchi, ed ancora operanti, schemi di idea turistica, sbarchi continui, barconi che vomitano gitanti col sacchetto del pranzo appresso, moltitudine di ragazzi minorenni e tanto altro di negativo, immagino che in tal senso vi siete espressi nell'abbandonare questo tipo di idea; ancora < … la definizione di servizi turistici, commerciali, di accessibilità e mobilità interna che meglio integrano le esigenze espresse dalle comunità locali e dai principali target di visitatori … >  ed anche qui torniamo a quanto detto prima, servizi turistici, sicuramente avete dato delle indicazioni precise per lo sviluppo del tutto anche e principalmente a livello di servizi commerciali (fino ad oggi quali sono di preciso) accessibilità e mobilità, accessibilità se cambiano, ma da quanto letto non si può sperare in qualcosa di buono, serve un mutuo per accedere alle Eolie a Lipari, mobilità ripeto siamo un'isola con capacità di mobilità certamente molto ridotta, sicuramente avete indicato l'incremento di corse interne per il raggiungimento delle spiagge e dei posti caratteristici  con  mezzi  idonei, puntuali  senza sovraffollamento  degli  stessi  (purtroppo  oggi tutto questo risulta inesistente); < … l’individuazione delle azioni necessarie per integrare i servizi offerti dagli operatori locali e definire un prodotto turistico unitario e riconoscibile … > questo riporta ancora l'eventuale linea da seguire da parte della Fondazione, ma caro Saverio, tutto questo lo scriveva Gin Racheli nel 1977, lo ribadiva a forza sia Radio che Video Eolie e, quante volte sono stati ascoltati ? Mai, si sono date delle indicazioni, ho lo studio di Gin Racheli – ci sono gli articoli ancora ben conservati, si scriveva di proteggere ed incrementare gli sforzi per salvaguardare i prodotti eoliani, tutti appelli caduti nel vuoto; certamente questa fondazione  adesso   non   è che ha scoperto   l'acqua  calda;  e  desidero   concludere   la  lettura   con  l'ultima  delle  iniziative < … il posizionamento nazionale e internazionale del sito UNESCO... > posizionare il sito dell'UNESCO, mi piacerebbe sapere cosa veramente intende in tal senso la fondazione.-

Com'è noto il turismo di per se, è un fenomeno che è determinato da uno spostamento di individui da un luogo verso un altro luogo, questo implica lo spostamento di queste persone che si spostano verso siti dove vivono altre persone, questo vuol dire che vi è un incontro di cultura, di linguaggio, di comportamento a volte anche molto differente; negli ultimi vent'anni a Lipari è esistita solo la cultura dell'illegalità, del permessivismo, del caos, del degrado morale ed ambientale, le azioni criminose di questi ultimi tempi sono il risultato di scelte sbagliate, assurde poste in essere solo ed esclusivamente sull'interesse personale e non collettivo; in questi spostamenti  si incrociano anche ideologie, credenze, livelli di istruzione, di reddito e modelli comportamentali molto differenti, ma la cosa peggiore è che di tutti questi incontri/scontri, gli eoliani i liparoti hanno certamente assunto i peggiori.-

Non è una critica per la scelta di questa o di quella fondazione, è il parere ad alta voce, di chi negli anni e sono stati tanti, ha predicato inutilmente, si è dannato l'anima per vedere queste isole cambiare in meglio, ma le ha viste precipitare nell'oblio, nel taedium vitae, senza possibilità di ripresa; bene avete fatto e spero veramente che le indicazioni date sono state di quelle a cui ci si deve attenere per forza di cose, altrimenti avremmo perso un'altra occasione e delapidato soldini pubblici.-

Evitiamo di aggiungere altri paradossi, al mezzo secolo di quelli messi in atto, chiediamo troppo ?

Bartolino Ferlazzo

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