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venerdì 4 giugno 2021
Ritrovata a Lipari
#MiFidoDiTe: dalle Eolie una maratona a nuoto per la ricerca contro le malattie rare di Elèna Vitrano
Mancano poche ore all’inizio di #MiFidoDiTe, una maratona a nuoto di 42Km in sette tappe lungo l’Italia, uniti, fianco a fianco, da una corda lunga 50 centimetri e una preziosa fiducia. Protagonisti di questa impresa sportiva e solidale legata al circuito Italian Open Water Tour, Alessandro Mennella, ipovedente e sordo profondo dalla nascita a causa della sindrome di Usher, e Marcella Zaccariello, nuotatrice master, tra i fondatori di Rare Partners, società no-profit a sostegno della ricerca contro le malattie rare.
“È una giostra di emozioni. Stiamo investendo tanto e quest’anno non solo il supporto dei donatori, ma anche quello di numerose aziende, pronte a tifare per noi in ogni fase; – spiega Marcella – Nonostante gli effetti dell’emergenza sanitaria il riscontro è stato forte e siamo davvero entusiasti di partire dalla Sicilia, una meta nuova che dopo tanti mesi difficili assume un valore ancora più simbolico”. È infatti proprio dalle acque di Vulcano, nelle Isole Eolie, che sabato 5 e domenica 6 giugno avrà inizio il progetto finalizzato a raccogliere sulla piattaforma di Buonacausa.org fondi destinati a supportare gli studi sulla degenerazione retinica, e più precisamente lo sviluppo di nuove terapie per i pazienti affetti da Sindrome di Usher.
Roberto Mangione è Cavaliere della Repubblica. L'onorificenza concessa da Mattarella
Il capitano Roberto Mangione, un passato al Circomare Lipari e artefice con tutta la motovedetta CP 322 e sua squadra di numerosi salvataggi di migranti, è stato insignito dell'onorificienza di Cavaliere della Repubblica italiana.
L'onorificenza gli è stata conferita dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in occasione del 75° anniversario della Repubblica.
Così Mangione ha commentato su fb il riconoscimento
AMORE MIO QUESTO GRANDE ONORE MILITARE DI CAVALIERE DELLA REPUBBLICA ITALIANA, LO DEDICO A TE, AI NOSTRI FIGLI, AI PARENTI ED AMICI E A TUTTI I MIEI GRANDI COLLEGHI CHE OGNI GIORNO, IN SILENZIOSO MA OPEROSO AGIRE, SI ADOPERANO PER DARE AIUTO NELL'ESTREMO BISOGNO IN MARE. GRAZIE DIO.
Ricordando... Giuseppina Trimboli
Ricordiamo che le foto vengono pubblicate in modo casuale e a titolo gratuito dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta non sono a titolo gratuito
Andrea Licciardo approda con un poker alla finale del premio Mia Martini
Ad Andrea il nostro plauso e l'augurio di riuscire a salire ancora più in alto in questa prestigiosa vetrina canora.
La Chiesa festeggia oggi San Vincenzo Romano
«Il più illustre figlio del Greco è senza dubbio il santo Vincenzo Romano. Egli ha lasciato un'eredità spirituale preziosa con l'esempio di una vita santa, del fervore sacerdotale e della totale dedizione che caratterizzarono gli oltre trent'anni del suo ministero pastorale». Lo ha affermato Giovanni Paolo II durante la visita pastorale alla comunita cattolica napoletana, mentre rendeva omaggio alle spoglie mortali del santo, che riposano nella basilica pontificia di Santa Croce.
Vincenzo Romano era nato il 3 giugno 1751 a Torre del Greco, in via Piscopia, uno dei rioni più popolosi, vivaci e coloriti della splendida cittadina marinara che s'affaccia nel golfo di Napoli. I suoi erano gente semplice e di modeste condizioni economiche, ma da buoni c convinti cristiani avevano creato in famiglia un clima sereno e impregnate di religiosità. E sereno e religiosamente motivato crebbe it piccolo Vincenzo, aiutato da un sacerdote del paese, don Antonio Scognamiglio, che fu i1 suo primo maestro ed educatore e che cure con attenzione e rispetto la vocazione al sacerdozio germogliata ncl cuore del discepolo.
Vincenzo manifesto infatti assai presto it desiderio di farsi prete, ma dovette attendere un bel po' e superare non poche c difficili prove prima di essere accolto nel seminario di Napoli. Al contrario di oggi, allora gli aspiranti alla vita sacerdotale erano tanti, troppi per alcuni, e la selezione era molto severa. Vincenzo aveva quattordici anni quando varcava finalmente la soglia del seminario per iniziare it lungo cammino di studi e di preparazione interiore che si sarebbe concluso con l'ordinazione sacerdotale.
Vincenzo era bravo, pieno di buona volontà e ricco di virtù. Ma ebbe anche la fortuna di avere al suo fianco, come direttore spirituale, un santo prete, don Mariano Arciero, che lo sostenne con i suoi consigli e con l'esempio di una vita santa, guidandolo nei passaggi piU delicati e difficili della formazione. E pote avvalersi anche degli insegnamenti di sant'Alfonso Maria de' Liguori. Ordinato sacerdote, venne mandato al paese natale, dove fu cappellano e poi parroco della parrocchia di Santa Croce, che allora comprendeva l'intera città di Torre del Greco, la piu popolosa del territorio di Napoli.
Il 15 giugno 1794 la cittadina venne travolta e distrutta da una micidiale colata di lava, fuoriuscita dal cratere del Vesuvio. Tutte le case, con la chiesa parrocchiale, crollarono sotto l'impeto del magma infocato: una desolazione e un'immane tragedia, dalla quale il popolo di Torre del Greco, cessata la furia del vulcano, seppe riprendersi grazie anche all'opera intelligente e alla tenacia del suo parroco, che nella ricostruzione materiale e spirituale della città diede il meglio di sé. Oltre alle case della gente, volle rimettere in piedi anche la casa del Signore, facendola più grande e maestosa della precedente.
Don Vincenzo fu sempre vicino alla sua gente e ai suoi problemi spirituali e materiali. Precursore della carità sociale, tutelò i diritti dei pescatori di corallo, la principale attività di Torre del Greco, e nei lunghi periodi in cui essi erano in mare, egli si occupava delle loro famiglie, aiutandole a superare i tanti problemi che la prolungata assenza degli uomini procurava. «Ma Vincenzo Romano disse ancora Giovanni Paolo II nell'occasione sopra ricordata lavorò intensamente soprattutto per la formazione delle coscienze e per l'evangelizzazione [...] . Alla gente del popolo propose il Vangelo nella sua semplicità e autenticità, divenendo egli stesso testimone credibile e araldo della parola di Cristo con una vita povera».
Morì il 20 dicembre 1831, dopo una lunga e penosa malattia, lasciando ai sacerdoti come testamento spirituale l'impegno a vivere la carità fraterna. Leone XIII nel 1895 ne dichiarava l'eroicità delle virtù e Paolo VI, il 17 novembre 1963, lo proclamava beato, additandolo al clero, e specialmente ai parroci, come modello di vita apostolica.
Il 14 ottobre 2018 Papa Francesco lo proclama Santo.
operai e pescatori.
giovedì 3 giugno 2021
Covid in Sicilia. Tasso d'incidenza in discesa
Ma il dato che oggi più conta è quello relativo all'incidenza che nell'Isola è scesa a 47 casi ogni 100mila abitanti. Significa che, salvo improvvise impennate, la Sicilia il 21 giugno potrà entrare in zona bianca
Eolie come Falun: la pietra di Lipari prenda a modello il rame di Svezia (di GIOVANNI PUGLISI, presidente emerito Unesco Italia)
Unesco Italia attraverso il presidente emerito Giovanni Puglisi, interviene dopo Federculture e Museimpresa, sull’articolo di Gian Antonio Stella sul «Corriere»
(corriere.it ) Le Eolie, Lipari, come Falun. È stata immediatamente l’idea che mi ha attraversato la mente leggendo prima la narrazione geo-letteraria di Gian Antonio Stella e poi le lucide proposte di Antonio Calabrò e Andrea Cancellato, di restituire a Lipari, al suo vulcano e alla sua tradizione di culla della pomice e dell’ossidiana, la dignità di luogo della memoria, ma soprattutto di luogo della dignità del lavoro.
In un momento della nostra vita quotidiana nel quale siamo assaliti da comunicazioni «usa e getta» che bruciano sull’altare della banalità del turismo culturale di massa — oggi forse in nome di un auspicato recupero di vitalità economica — non ci accorgiamo di quanto sarebbe facile e redditivo trasformare luoghi e ricchezze naturali, ma soprattutto tradizioni artigianali e manuali, in parte scomparse, in parte dimenticate, in realtà solide, vive e redditive. Sarebbe proprio il caso della tradizione estrattiva dei «tesori di pietra», le cave di pomice di Lipari.
L’Unesco sarebbe di sicuro attenta e pronta a riconoscere — in aggiunta al patrimonio naturale della montagna bianca, già nelle sue liste — e dare senso e valore alla tradizione estrattiva, che per secoli ha segnato l’economia di quelle isole e la storia di molti tesori monumentali italiani e non solo. L’Unesco ha già fatto qualcosa di simile nel 2001, in Svezia, a Falun, nella centrale Contea di Dalama, iscrivendo, tra i suoi patrimoni, la dismessa miniera di rame, dalla quale, fin dall’XI secolo, si estraevano più dei due terzi del rame che serviva al mondo allora conosciuto, inglese in particolare, per forgiare preziosi oggetti, con un’anima di rame e una lamina esteriore d’argento, i quali, ancor oggi, rappresentano un segmento pregiato della bigiotteria internazionale, conosciuti con il nome della città inglese dove venivano confezionati, Sheffield.
Chiusa la miniera, lo Stato e la Contea svedese di riferimento hanno trasformato la vecchia miniera in un Museo dove la storia, la memoria e la concretezza dell’attualizzazione dei processi produttivi, dalle modalità di estrazione all’arte del trasporto in superfice, a quella della lavorazione della pietra grezza, prima della vendita, sono diventate un’eccezionale scuola della memoria, non solo della manualità dei processi lavorativi, ma anche della dignità della persona e della nobiltà del lavoro soprattutto se usurante. Una vera arte: esattamente quello che richiedono, insieme all’unicità del materiale estratto, le condizioni dell’Unesco per riconoscere il luogo, ma soprattutto l’arte di estrazione e lavorazione della pomice, come patrimonio immateriale dell’Umanità.
Falun, centro di meno di 40 mila abitanti nella sterminata Svezia, oggi è diventato polo di attrazione culturale e turistica: quel turismo culturale dove la cultura è il soggetto e il turismo è il complemento oggetto. Ma dove entrambi costituiscono un binomio indissolubile, in Italia, direi, un assioma.
Le Eolie sono già patrimonio materiale dell’Unesco per la loro ricchezza geologica e l’impareggiabile bellezza naturale, la gente che li abita da secoli e la loro arte dell’estrazione della pomice sono l’altra ricchezza, che insieme, foscolianamente, fanno «bella e santa la terra che li ricetta» e meritano pertanto l’altra faccia del riconoscimento Unesco, quello immateriale. Non occorre molto, occorrono certamente visione politica, memoria storica, coscienza culturale: per la mia ventennale esperienza all’Unesco non sarà facile, ma neppure impossibile. Spetta alla Regione Sicilia il primo passo, son sicuro che altri seguiranno, Fondazioni, imprenditori, università, società civile. Forse riusciremmo a stupire anche Curzio Malaparte.
Turismo, riaperti i termini per SeeSicily: c’è tempo fino al 9 giugno
La registrazione va fatta tramite la piattaforma seesicily.regione.sicilia.it, utilizzando la firma digitale (Spid) e il codice Turist@t. Da ogni struttura ricettiva saranno pre-acquistati i posti letto pari a 3 volte quelli dichiarati sulla piattaforma Turistat
«E’ un modo – evidenzia l’assessore al Turismo Manlio Messina - per dare la possibilità di aderire anche a chi non ha partecipato al primo bando. Il mio auspicio è che aderiscano in tanti perché il governo Musumeci ha fatto uno sforzo economico importante, che ci consentirà di ottenere un doppio risultato: da un lato sostenere gli operatori economici, ormai stremati dalla crisi causata dalla pandemia e, dall'altro, promuovere l'immagine della Sicilia e incentivare il flusso turistico nell'Isola».
Sono ancora disponibili 23 milioni di euro, provenienti dal Po Fesr 2014-2020, con cui la Regione potrà acquistare da ciascuna attività ricettiva servizi turistici di pernottamento per un importo massimo di 200 mila euro, che saranno poi messi gratuitamente a disposizione dei turisti attraverso appositi voucher.
Ritrovata chiave
Questa chiave è stata ritrovata in prossimità del palazzetto "Nicola Biviano" a Lipari. Chi l'ha smarrita può contattare il 360815132
In arrivo 170 mila metri cubi di acqua. Andranno ad integrare produzione ridotta del dissalatore
A seguito della riunione tenutasi in videoconferenza in data 27 maggio 2021 tra il Sindaco Marco Giorgianni e il Vice Sindaco Gaetano Orto con gli Uffici Regionali, l’Assessore Regionale all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità Daniela Baglieri e il Prefetto di Messina, motivato dalla richiesta urgente del Comune di Lipari ai fini di una adeguata integrazione di quantitativi di acqua per l’Isola di Lipari, necessari a scongiurare situazioni di emergenza soprattutto nei mesi estivi, rendiamo noto che si è ricevuto dal Dipartimento Regionale il prospetto di rimodulazione dell’approvvigionamento idrico con navi cisterna – già trasmesso al Ministero della Difesa – che assegna a Lipari oltre 170.000 mc, vista la ridotta e insufficiente produzione del dissalatore.
Aliscafi: domani sciopero di 8 ore indetto. I collegamenti minimi garantiti da Liberty Lines
Domani sciopero Regionale di 8 ore indetto dall’ organizzazione sindacale “FEDERMAR” a partire dalle ore 08:00 sino alle ore 16:00
Cliccare sul link www.libertylines.it per accedere al sito della società di navigazione e verificare i servizi minimi garantiti
C'è chi differenzia e chi crea cataste di rifiuti
Che la ditta che espleta il servizio a Lipari abbia numerose lacune lo abbiamo scritto più volte e lo ribadiamo (felici di essere smentiti, ma quando?) ma è pur vero che c'è chi continua impunito a depositare rifiuti ovunque.
La foto di oggi (real time) arriva da Marina Lunga, in prossimità della chiesa, e fa rabbia perchè, a fronte dei tanti domiciliati che differenziano, ci si ritrova davanti casa questo indegno "spettacolo" puzzolente.
Non sappiamo chi siano i responsabili ma se non si vuole continuare a dare un indegno "spettacolo" e non solo ai residenti, qualcosa bisogna fare
Ricordando... Angelino Merlino
Ricordiamo che le foto vengono pubblicate in modo casuale e a titolo gratuito dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta non sono a titolo gratuito
E lo chiamano salotto. Lettere al direttore
Riceviamo e pubblichiamo:
" Marina Corta, il salotto di Lipari, ha ripreso lustro (si fa per dire), dove i vacanzieri ammirano la location incantevole della piazza e la bellezza del contesto paesaggistico.
Però non possono non "ammirare" lo stato di abbandono della stessa, con spazzatura dappertutto e aiuole piene di erbacce, ma nessuno vede niente.
Poveri noi".
Lettera firmata
NDD - Certo una grossa "mano d'aiuto" la danno gli "zozzoni" ma mantenere il decoro, specie in un sito come Marina Corta, dovrebbe essere compito di chi amministra, anche a costo di perseguire gli "zozzoni". Così certo non è una bella immagine...purtroppo una delle tante!La Chiesa festeggia oggi i Santi Carlo Lwanga e 12 compagni
mercoledì 2 giugno 2021
Razza torna assessore alla Salute. Lo ha rinominato oggi Musumeci
«In queste settimane di interim - ha detto Musumeci - ho potuto toccare da vicino la qualità degli operatori della sanità siciliana, la loro abnegazione e l’impegno da tutti profuso nel corso di questi lunghi mesi di pandemia. Non mi hanno meravigliato gli appelli rivolti da molti operatori e rappresentanze sindacali, certamente non tacciabili di vicinanza con il nostro governo, che hanno chiesto di riprendere il percorso amministrativo avviato con l’assessore. Dal primo momento ho detto che le indagini giudiziarie e le responsabilità politiche devono essere separate, nel pieno rispetto per il lavoro della magistratura e dei princìpi che regolano la nostra vita democratica. Per questo ho insistito con Ruggero Razza affinché potesse riprendere il ruolo che gli avevo assegnato nel novembre del 2017. Ho fiducia che questa scelta possa contribuire positivamente a concludere un percorso amministrativo avviato in questi anni con i risultati che tutti conoscono».
Covid oggi Sicilia, 326 contagi e 12 morti
Vaccini, da domani in Sicilia le prenotazioni per la fascia 16 - 39 anni
«Da domani - evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci - nell’Isola, quindi, chiunque potrà vaccinarsi. È un’occasione da non perdere per arrivare il prima possibile all’immunizzazione di massa: solo in questo modo potremo affrontare i prossimi mesi con più serenità. Mettersi al sicuro, con il vaccino, è l’unica strada possibile per uscire presto e definitivamente dal tunnel della pandemia».
Centocinque candeline per la signora Assunta Tesoriero
Festeggia oggi il 105° compleanno la signora Assunta Tesoriero di Canneto.
Da quanto apprendiamo dovrebbe essere la più longeva abitante della frazione.
A lei i nostri affettuosi auguri.
Diabetici delle Eolie, ringraziamenti e gratitudine al dottor Natale Bruno
EOLIE: MALORE A BORDO DI UN PESCHERECCIO. INTERVIENE LA GUARDIA COSTIERA.
Nella serata di ieri, alle ore 20.15 circa, la sala operativa della Guardia Costiera di Lipari riceveva una richiesta di assistenza medica urgente da parte di un peschereccio in navigazione a circa 9 miglia a NNW dall’Isola di Stromboli.
Ad aver bisogno di aiuto era uno dei nove marittimi imbarcati a bordo dell’unità, il quale, a causa del grave malore avvertito, necessitava di una urgente evacuazione medica.
A seguito di rapido coordinamento con il locale servizio 118 ed il Centro Internazionale Radio Medico, la sala operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari disponeva l’immediato intervento della dipendente la Motovedetta CP 322.
Giunti sul punto di rendez-vous, i militari, congiuntamente al personale medico imbarcato, provvedevano a fornire la prima assistenza al malcapitato e successivamente al suo trasporto fino alla più vicina Isola di Stromboli.
Ad attenderlo era già presente un elicottero del 118 in forza al Papardo di Messina, nel frattempo allertato dalla Guardia Costiera.
Un silenzio di pomice (di Pietro Lo Cascio)
Due pagine del Corriere della Sera in due giorni, siglate da due importanti firme del giornalismo italiano, ripropongono l’attualità di un enigma che grava sulla nostra comunità dal 2007, ovvero da quando la magistratura ha chiuso definitivamente le cave di pomice: quale futuro per l’area che va dalle spiagge bianche a Porticello, e ancora oltre fino ad Acquacalda?
Sono passati
quattordici anni. Qualche timido tentativo di fare ordine tra le carte,
un’iniziativa avviata in sinergia con il Politecnico di Milano ma rapidamente
lasciata a livello di esplorazione preliminare, poi il nulla. Anzi, no,
addirittura lo smantellamento degli impianti dell’ex-cava.
In un Paese
che sembra affetto da cronica indifferenza, c’è da chiedersi se a qualcuno
interessi ancora comprendere quale sarà il destino di una porzione importante
del nostro territorio, che rappresenta una significativa parte della sua
storia, ma soprattutto costituisce un potenziale straordinario, unico e
irripetibile per arricchire la nostra offerta turistica.
L’amministrazione
comunale tace, come se la questione non la riguardasse. Ma questo, per la
verità, non sorprende, ci abbiamo fatto l’abitudine.
Il consiglio
comunale, quello dei dibattiti infuocati sullo straniero che si era impadronito
delle cave di caolino, quello che ne reclamava l’esproprio, è afflitto da
improvviso mutismo; durante gli ultimi quattro anni, nemmeno un ordine del
giorno, se non per esprimere un’idea o una proposta, almeno per interrogarsi
sullo stato dell’arte.
La
Soprintendenza di Messina, cui compete la tutela i Beni Culturali e Ambientali
e il rispetto delle previsioni del Piano Paesistico, nonostante recenti
sollecitazioni non è pervenuta; sarà forse impegnata altrove, o non si è
accorta che edifici e strutture minerarie appartengono alla prima delle
summenzionate categorie delle quali dovrebbe occuparsi.
Il governo
regionale, e – va da sé – quello nazionale, probabilmente non sanno nemmeno che
esistano, le nostre cave di pomice. Del resto, chi gliene ha mai parlato, o ha
mai bussato alla porta di un ministero per proporre un possibile progetto?
Persino la
Fondazione Patrimonio UNESCO Sicilia tace. Eppure il suo promotore, riprendendo
una chiara indicazione fornita dall’UNESCO fin dall’ingresso delle Eolie nella
World Heritage List, ha previsto nel Piano di Gestione che l’area debba essere
riconvertita in un Parco Geo-minerario. Ma come lo faremo questo parco se nel
frattempo, complice il silenzio perdurante che avvolge questa triste storia,
stanno smantellando ciò che resta delle cave?
In questo
panorama dominato da un’afonia evidentemente contagiosa, per fortuna sono
rimasti i giornalisti. Almeno leggiamo qualcosa, fa bene alla memoria.
Pietro Lo Cascio