Cerca nel blog
venerdì 12 aprile 2024
"Per due gibbie e un cancello" ed "Elogio delle gibbie" (Prof. Giuseppe Iacolino da un vecchio numero di Arcipelago in)
È arrivata in Sicilia la nave Las Palmas. Caronte & Tourist "Servirà le isole minori"
Las Palmas, la nuova nave acquistata dal Gruppo Caronte & Tourist e che entrerà a far parte della flotta di Caronte & Tourist Isole Minori, questa mattina è arrivata in Sicilia.
“Accogliere una nave nella nostra flotta è sempre emozionante. È una nuova storia, nel segno del cambiamento e del nostro impegno verso le comunità delle isole minori. I nostri sforzi sono in gran parte direzionati al ringiovanimento della nostra flotta e alla massima efficienza. È un obiettivo da raggiungere, oltre che nel lungo periodo con la costruzione nuove unità navali nel lungo periodo, anche nel breve periodo con l’acquisto di ottime unità navali come questa che sostituiranno le più anziane”, dichiara la società di navigazione nella nota diffusa in occasione dell’arrivo.
La storia degli ultimi anni del traghetto Las Palmas racconta di viaggi tra la Spagna e alcuni porti nordafricani. A fine marzo, a seguito dell’acquisizione da parte della società, aveva poi cambiato bandiera issando quella italiana; martedì scorso ha poi finalmente abbandonato gli ormeggi spagnoli diretta verso il cantiere di Augusta, dove la aspettano alcuni adattamenti alle esigenze dei porti delle isole minori, prima di entrare ufficialmente in servizio in previsione della prossima stagione.
Questa nave è un’unità di classe A – fa sapere la C&T Isole Minori- caratterizzata da prestazioni eccellenti sia in termini di capienza che di efficienza. Con una lunghezza di 116 metri, una larghezza di 20 metri e un pescaggio di 5,4 metri, offre una stazza lorda di 10.473 tonnellate e una velocità massima di 16 nodi. Inoltre, può ospitare fino a 886 passeggeri e offre quasi 1.000 metri di carico lineare, garantendo una capacità di trasporto adeguata alle esigenze delle comunità insulari.
Alicudi, al via il piano di controllo delle capre. In 25 rispondono al bando della Regione
Al via il piano di controllo ed eradicazione delle capre selvatiche sull'isola di Alicudi, nell’arcipelago delle Eolie (Messina) il cui numero è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni causando danni al territorio della riserva e disagi ai residenti. Il dipartimento regionale dello Sviluppo rurale e territoriale affiderà a una ditta specializzata la cattura e la costruzione di appositi recinti in aree già individuate dell'isola per contenere il bestiame che, dopo i controlli sanitari da parte del servizio veterinario dell'Asp, sarà donato agli allevatori che ne hanno fatto richiesta partecipando al bando pubblico.
«La Regione mette in campo una risposta celere per aiutare gli abitanti di Alicudi, una delle isole più belle della Sicilia. Il numero sproporzionato di capre selvagge sull’isola - spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino - sta creando non pochi problemi all’incolumità delle persone, senza contare i danni causati quotidianamente come il danneggiamento di sentieri e di muri a secco. La salvaguardia del territorio e il rispetto dell’ambiente sono le direttrici lungo le quali ci muoviamo per risolvere questi problemi a tutela delle produzioni e dei cittadini».
Le domande pervenute dagli allevatori in risposta al bando pubblico dell’Assessorato, scaduto il 10 aprile, sono state 25 per un numero totale di 1900 capi di bestiame a fronte di una disponibilità di circa 600 capi censiti nell'isola.
Calcio a 5: La Ludica Lipari attende l'avversaria che gli contederà la strada per la C2
Ludica Lipari "alla finestra" in attesa di conoscere il nome della formazione con la quale si giocherà l'accesso alla serie C2.
La sfidante della compagine eoliana verrà fuori dalla semifinale tra Pace del Mela e Saponarese che si giocherà il 16 aprile.
Giornata del mare a Lipari con gli studenti. (Video e 1° gruppo di 6 foto a cura del nostro collaboratore Bartolo Ruggiero)
All'evento congiunto di Guardia Costiera Lipari e Lega Navale Lipari hanno presenziato oltre 150 studenti delle scuole di Lipari e Canneto. Presente anche il sindaco Riccardo Gullo
Trasporti isole minori: 46 associazioni scrivono a Salvini, Schifani e Aricò
Nonostante il ripristino dei servizi sospesi, le Associazioni non retrocedono e scrivono nuovamente al Ministro Salvini, al Presidente Schifani e all’Assessore Aricò mettendo in copia i Sindaci degli 8 comuni isolani e l’Assessore al Turismo, Amata – lo avevano fatto, per l’ennesima volta, anche il 17 gennaio scorso - consce che il tragitto da percorrere è ancora lungo e che si sia solo trovata la consueta soluzione tampone per affrontare l’ennesima delle criticità che ormai da anni affliggono le piccole isole della Sicilia.
Nella nota - riprendendo il comunicato dell’Assessore Aricò del 9 aprile dove si annuncia che la Regione era riuscita finalmente a trovare una soluzione ricorrendo al regolamento europeo n. 1370/2007 e che avrebbe coperto gli importi necessari - ci si chiede retoricamente “se non la Regione Siciliana, chi avrebbe dovuto coprire i costi dei servizi integrativi regionali?” - e poi ancora - “Perché arrivare alla sospensione del servizio con tutte le ricadute negative a danno delle isole minori, prima di ricorrere al regolamento europeo numero 1370 del 2007? - e infine “Perché continuare a far vivere le isole minori siciliane in un costante senso di precarietà privandole della tranquillità necessaria a far prosperare le comunità e le imprese locali?”
La Associazioni evidenziano le ormai arcinote rivendicazioni, emblematiche dello stato di sofferenza dei territori: la “convocazione di un tavolo permanente Stato-Regione”; lo “stanziamento urgente delle somme necessarie, per garantire il ripristino delle corse e delle tariffe applicate sui mezzi (navi e aliscafi) operati in convenzione statale”; il “ripristino delle tariffe e di tutte le corse operate a mezzo navi così come previste dagli originari assetti dei servizi integrativi regionali, mediante l’impiego di mezzi idonei a garantire l’originale capienza di garage”; “l’adeguamento e l’estensione delle agevolazioni previste per i pendolari”; “l’ampliamento delle gratuità ai residenti che debbano spostarsi sulla terra ferma e rientrare alla propria residenza per sopperire a tutti i servizi civili e sanitari”, in attesa che gli stessi siano ripristinati; l’”adozione, previa condivisione con gli stakeholder locali, del pluri-annunciato sistema di monitoraggio”; la “previsione del recupero sistematico di tutti i servizi non effettuati”.
La nota si conclude che l’auspicio che (almeno questa volta) possa esserci un riscontro in linea con le preoccupazioni e le istanze dei territori così come avanzate dai Sindaci e dalle Associazioni.
Link alla nota: https://bit.ly/4ay0IfS
Lipari: Si è riunito il consiglio comunale. Nominati i componenti delle commissioni speciali
Componente commissione Isole verdi PNRR |
Via libera con 13 voti alla revisione della pianta organica delle farmacie presenti sul territorio del Comune di Lipari anni 2023-2024.
Sono stati anche nominati i componenti delle commissioni consiliari speciali. Per la commissione "Isole Verdi Pnrr" : Christian Lampo, Lucy Iacono, Alessio Ferrara, Cristina Dante e Raffaele Rifici
Per la commissione Pug - piano urbanistico generale: Tiziana Cincotta Lauricella, Sofia Frasca, Angelo Portelli, Gaetano Orto e Adolfo Sabatini
Ricordando... Antonio Pellegrino
Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento. Il costo è di euro 15 a pubblicazione, 20 euro con foto.
Oggi è il 12 aprile: San Giuseppe Moscati
Settimo figlio di Francesco, magistrato, e di Rosa De Luca, Giuseppe nacque a Benevento il 25 luglio 1880. Ma era cresciuto a Napoli, dove la famiglia si era trasferita essendo il papà stato chiamato a svolgere la sua professione presso la Corte d'appello. Giuseppe era dotato di una vivace intelligenza, ma anche di una intensa sensibilità religiosa e umana che lo portava a essere vicino a chi si trovava nel disagio e nella sofferenza.
Per fare qualcosa di concreto per loro, decise di fare il medico. Con i rimedi offerti dalla medicina avrebbe portato anche il conforto della fede. Studiò con impegno, tanto da riuscire a laurearsi a soli ventidue anni. E con il massimo dei voti. Partecipò ad alcuni importanti concorsi, che vinse, aprendosi la strada per una brillante e comoda carriera. Ottenne l'abilitazione all'insegnamento universitario ed entrò nella prestigiosa Accademia partenopea di medicina e chirurgia. Ma poi mise tutte le sue doti di intelligenza e di cuore al servizio dei malati poveri scegliendo il posto di «medico ordinario» nell'Ospedale degli incurabili, il più antico della città. Ritenne quello il luogo ideale per poter svolgere la missione che s'era prefissato fin da ragazzino, così sintetizzata in un suo scritto: «Negli ospedali la missione dei medici è di collaborare all'infinita misericordia di Dio, aiutando, perdonando, sacrificandosi».
A questo programma ispirò la sua vita di medico, dedicandosi senza risparmio a lenire le sofferenze degli altri, sia nella quotidiana assistenza ai malati in ospedale o andandoli a visitare nei miseri tuguri dei quartieri più poveri della città, sia dedicandosi allo studio e alla ricerca per aggiornare le proprie conoscenze da porre al servizio dei malati.
Come diagnostico era bravissimo. In un tempo in cui gli strumenti di analisi e di ricerca erano quasi inesistenti, l'individuazione della malattia era affidata alla preparazione e all'intuizione del medico. E in questo la capacità di diagnosticare di Moscati sorprendeva gli stessi colleghi che vedevano nelle sue diagnosi qualcosa di miracoloso. Lui con molta umiltà rispondeva che aveva una fonte segreta cui attingeva a piene mani ed era l'eucaristia alla quale si accostava ogni giorno. Dio è l'artefice della vita, era solito dire, noi siamo suoi collaboratori, ma il più lo fa lui.
Una volta era riuscito a diagnosticare l'esatta malattia di un operaio che i suoi colleghi avevano inesorabilmente dichiarato tisico: si trattava invece di un ascesso polmonare che con una cura apposita si risolse. L'operaio, felice per la salute ritrovata, voleva a tutti i costi pagarlo. E Moscati: «Se proprio mi vuoi pagare, vatti a confessare perché è Dio che ti ha salvato».
Con i poveri si comportava sempre così, non accettava compensi. Caso mai, era lui a dare loro qualche soldo. Non faceva il medico per la carriera, e tanto meno per arricchirsi. Come Francesco d'Assisi aveva preso sul serio la povertà evangelica, a essa conformava la propria vita. Viveva da povero e con i poveri spartiva quello che aveva. Assisteva, ad esempio, un anziano signore che viveva in uno dei miserevoli tuguri della città, e non potendo andare a trovarlo ogni giorno, lo aveva invitato a recarsi tutte le mattine a fare colazione (avrebbe pagato lui) al bar di fronte all'entrata dell'ospedale. «Andando al lavoro — gli aveva detto — darò un'occhiata all'interno del caffè, se vi vedo vuol dire che tutto va bene, altrimenti verrò a farvi visita a casa».
La carità gli moltiplicava le forze, lo rendeva disponibile ai suoi malati, ai suoi poveri in qualsiasi ora del giorno e della notte e sempre in prima fila, quando calamità e tragedie colpivano la povera gente. Nel 1906 c'era stata un'eruzione del Vesuvio particolarmente violenta. Molti i danni e le vittime. A Torre del Greco, uno dei paesi più colpiti, l'ospedale dove erano ricoverati gli anziani minacciava di crollare sotto il peso di quintali di cenere: bisognava sgomberare in tutta fretta i reparti. Moscati, allora giovane medico, si era associato ai soccorritori lavorando duramente per trasferire malati e quant'altro era ritenuto utile: venti ore di lavoro, sotto la minaccia della lava che continuava ad avanzare lungo le pendici del vulcano. Avevano trasferito l'ultimo degente quando l'ospedale rovinava fragorosamente sui letti ormai vuoti.
Ma anche quando, nel 1911, Napoli fu colpita da una terribile epidemia di colera, il medico Moscati non risparmiò tempo ed energie: molti poveri se la cavarono, grazie alle sue cure, e altri morirono con il conforto della fede che lui aveva loro portato.
Moscati, medico buono e santo che aveva posto la sua intelligenza e il suo cuore al servizio dei poveri e dei sofferenti, moriva in età ancora giovane, a soli quarantasette anni, il pomeriggio del 12 aprile 1927. La mattina s'era recato come al solito all'ospedale a visitare i malati. Avrebbe dovuto proseguire le visite il pomeriggio, ma i suoi pazienti lo attesero invano. Verso le quindici avvertì un intenso malore. Ritiratosi nella camera, si accasciò sulla poltrona. «Sto male», disse ai fratelli che lo avevano visto impallidire. Furono le ultime parole. Un istante dopo cessava di vivere.
I poveri di Napoli accolsero la notizia con dolore e costernazione. Perdendo lui, perdevano un amico, un fratello. Ma guadagnavano un santo in cielo. E tale lo ritennero da subito.
Paolo VI confermò la loro certezza elevandolo nel 1975 all'onore degli altari con il titolo di beato. Fu proclamato santo nel 1987 da Giovanni Paolo Il, al termine del sinodo dei vescovi «Sulla vocazione e missione dei laici nella chiesa».
MARTIROLOGIO ROMANO. A Napoli, san Giuseppe Moscati, che, medico, mai venne meno al suo servizio di quotidiana e infaticabile opera di assistenza ai malati, per la quale non chiedeva alcun compenso ai più poveri, e nel prendersi cura dei corpi accudiva al tempo stesso con grande amore anche le anime.
giovedì 11 aprile 2024
Coordinamento Eolie Sanità APS organizza nuovo incontro sulla sanità eoliana
Tra gli obiettivi, quello di condividere e approfondire le istanze tracciate nel volantino distribuito durante i picchetti tenutisi in parallelo a Lipari, Milazzo e Barcellona domenica scorsa, in occasione della giornata mondiale della sanità, e di continuare a costruire insieme alla cittadinanza, associazioni e istituzioni il percorso verso la manifestazione del 17 Maggio.
Tra le rivendicazioni di sintesi, individuate a livello locale, si segnalano: il rispetto e il potenziamento dell’attuale pianta organica del P.O. di Lipari; l’adeguamento dei servizi sanitari alle reali esigenze dell’arcipelago; il potenziamento dei presidi di continuità assistenziale nelle altre isole; il potenziamento del Percorso Parto e la riapertura del Punto Nascita.
Queste iniziative nascono a seguito della recente istituzione dell’Assemblea permanente in favore del potenziamento dei distretti socio-sanitari di Barcellona, Lipari e Milazzo.
Coordinamento Eolie Sanità - APS
Milazzo: Tragedia sul posto di lavoro, muore operaio
Archivio |
LA GIUNTA GULLO APPROVA LE DIRETTIVE PER IL PIANO REGOLATORE DEI PORTI
COMUNICATO STAMPA
I porti delle isole del Comune di Lipari, sia regionali che comunali, saranno programmati direttamente dall’Amministrazione Comunale tramite la redazione del Piano Regolatore Portuale. E da oggi, con l’approvazione delle direttive, inizia l’iter amministrativo finalizzato a dotare il Comune di questo fondamentale strumento di programmazione.
Un risultato storico importante, che l’Amministrazione Gullo ha ottenuto con una specifica legge regionale, la n. 3 del 31/01/2024, che finalmente ha fatto uscire il Comune da una paralisi durata circa 40 anni. Immobilità che non consentiva all’Amministrazione di intervenire sui porti in maniera organica, strutturata e incisiva. In questi anni, infatti, sono stati possibili solo interventi sporadici, poco efficaci e non coordinati, perché il Comune non possedeva l’adeguato strumento amministrativo di pianificazione portuale: la Delega della Regione a intervenire sul Piano Regolatore dei Porti, cioè alla redazione e progettazione di uno strumento unico, efficace, organico e comprendente tutte le isole del Comune.
L’impegno del Sindaco Riccardo Gullo, su un tema così importante per la comunità eoliana, legato al suo sviluppo turistico, commerciale, diportistico e soprattutto alla qualità della vita dei suoi abitanti attraverso la garanzia degli approdi e il miglioramento dei collegamenti, ha dovuto superare una ferma (e incomprensibile) opposizione sia nell’ambito del Consiglio Comunale, sia della Regione a causa di varie pressioni di forze locali sempre poco propense ad ogni forma di pianificazione.
Le Direttive approvate dalla Giunta Comunale avviano, finalmente, il percorso previsto dalla nuova procedura urbanistica e da quella specifica del settore: si fondano su una visione organica basata su un percorso trasparente, da realizzare con la massima partecipazione delle comunità locali. E’ prevista, infatti, una fase di ascolto con uno o più incontri per ciascuna delle sei isole, da concludersi entro il 30 giugno.
La Delibera approvata, con le Direttive in oggetto, è consultabile a questo link
http://213.82.226.212/lipari/mc/mc_p_dettaglio.php?id_pubbl=42848
Accusati di violenza privata su un undicenne, tre giovani eoliani sono stati assolti in Appello
In primo grado, il 16 gennaio del 2023, i tre (A.M.B., C.S. e M.T.) erano stati condannati ad un anno di reclusione presso il tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto.
A suo tempo la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio per violenza sessuale, ma il tribunale aveva riqualificato il fatto in violenza privata. Come premesso, adesso, la Corte d’Appello ha, invece, ritenuto che il fatto non sussiste.
I tre sono stati difesi dagli avvocati, Elena Montalbano, Giovanni Cicala e Salvatore Papa
Rinasce il Faro dell'isola di Salina: sei suite e un museo botanico tra lusso discreto e memoria locale (fonte: www.archiportale.com)
MAB Aquitectura firma il restauro del complesso ottocentesco nelle isole Eolie, per conservare e valorizzare il patrimonio storico-culturale del sito
Punto di riferimento dell'isola di Salina, nelle Eolie, il complesso ottocentesco del Faro di Capodifaro rinasce con il progetto di restauro a cura di MAB Arquitectura, lo studio guidato dagli architetti Floriana Marotta e Massimo Basile. Con un approccio filologico, il progetto mira a rifunzionalizzare, conservare e valorizzare un patrimonio pubblico di grande valore paesaggistico, storico e culturale, riconnettendolo alla natura e alla memoria del sito.
Immerso nel territorio unico dell’isola, in un promontorio a strapiombo sul mare, l’iconico Faro è parte di un più ampio complesso ricettivo circondato da filari di vigneti dai quali si produce il tipico vino di Salina: la Malvasia. Il progetto prevede la realizzazione di un museo botanico diffuso, di un MicroMuseo della Malvasia e di sei suite d’hotel, ricavate nel corpo del faro originariamente occupato dall'alloggio del guardiano.
Gli interni: le suite e la poetica della sottrazione
Le suite costituiscono l’estensione dell’adiacente "Capofaro Locanda e Malvasia Resort", un antico vigneto di Malvasia trasformato in un wine resort dalla famiglia Tasca D’Almerita e oggi parte della collezione Relais&Châteaux.Con un'area tra i 30 e i 50 mq, ciascuna camera è dotata un giardino privato e un ingresso indipendente, mentre la suite più grande, di 80 mq, al centro del complesso, si estende su due livelli con doppio affaccio doppio e una terrazza panoramica sul mare, i vigneti, gli orti e i giardini.
Un design essenziale e un lusso discreto definiscono la ridistribuzione e il restyling degli interni. Conservando alcuni elementi storici come i soffitti con le volte a botte e la scala a spirale che conduceva alla Lanterna, il restauro privilegia il carattere sobrio e funzionale dell'architettura tradizionale locale.
La palette cromatica richiama la natura circostante: toni caldi e rassicuranti della terra, come il marrone, il sabbia, il bianco e il beige, sono accostati a tocchi di blu del mare. Una serie di elementi definiscono un concetto di lusso colto, non artefatto, che rispecchia la tradizione siciliana, tra cui pavimenti in micro-cemento, pareti in calce bianca, arredi in muratura e in legno, lavabi in pietra calcarea e cementine artigianali nei bagni, realizzate manualmente da una storica azienda di Santa Flavia su disegno degli stessi architetti.
“Trovandoci davanti a una natura così potente e a un luogo così ricco di suggestioni", spiega la progettista Floriana Marotta, "negli interni abbiamo agito seguendo una poetica della sottrazione: abbiamo disegnato ogni dettaglio, con grande cura ma senza aggiungere orpelli, per definire in ogni ambiente un’eleganza e un’essenzialità che restituisse l’idea di un lusso raffinato e sobrio: quello del tempo che passa lento, nella bellezza delle cose semplici”.
Gli esterni: connettersi con la ricchezza locale
Anche per gli spazi esterni, MAB Arquitectura ha sviluppato un progetto nel rispetto della memoria del luogo, prevedendo il consolidamento strutturale delle volte, il recupero dei conci di tufo di facciata deteriorati dalle intemperie e dalla salsedine, poi il restauro delle cornici e delle soglie e il rifacimento della facciata con intonaco a calce, secondo la tradizione eoliana.Il progetto dell’area paesaggistica di pertinenza del Faro attinge alla ricchezza dell’isola: muretti a secco, vialetti in brecciolino vulcanico locale, cannicciati sorretti da esili strutture che ombreggiano i giardini privati delle suite emergono dal contesto locale.
Parte del progetto, il museo botanico diffuso propone le principali essenze della macchia mediterranea e delle specie autoctone presenti sull’isola di Salina, per offrire un’esperienza emozionale e conoscitiva agli ospiti dell’hotel. Percorsi sinuosi nel verde accompagnano alla scoperta di isole tematiche di piante di cappero, mirto, ginestra, lavanda e corbezzolo, alberi di olivo, siepi di alloro e lentisco, oltre a piante di fico d’India, rosmarino, agave, bouganville.
Un piccolo volume adiacente è stato adibito a Micro Museo della Malvasia, uno spazio multimediale che, attraverso proiezioni e pannelli di infografica, illustra una serie di temi strettamente legati al territorio e alla storia dell’isola.
Con l'intervento di recupero di Capofaro, un patrimonio di pochi diventa patrimonio collettivo, favorendo la crescita turistica dei territori. L'iniziativa fa parte del piano di valorizzazione promosso dall’Agenzia del Demanio e dal Ministero della Difesa “Valore Paese Italia Fari” che vede l’affidamento dei locali dei Fari in concessione a privati, per garantirne la tutela e il recupero e al contempo favorire l’economia locale
Ricordando... Maria Bartola Paino
Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori.
Oggi, 11 aprile: Santa Gemma Galgani
Gemma Galgani nacque a Camigliano di Lucca il 12 marzo 1878 da Enrico Galgani e da Aurelia Landi, ambedue ferventi cristiani. La buona madre sembrava che presentisse la sua vicina morte e perciò quando poteva stare con la cara bimba, le spiegava le verità della fede, i pregi dell'anima, la bruttezza del peccato, e la vanità delle cose del mondo. Più spesso, mostrandole il Crocifisso, le diceva: « Vedi, Gemma, questo caro Gesù è morto per noi in croce ». A quella vista la fanciullina profondamente commossa piangeva. Questo piissimo sentimento di amore verso Gesù appassionato fu la caratteristica della sua vita: vita di amore e di sacrificio.
Gesù difatti l'aveva prescelta e la voleva santificare attraverso vie straordinarie, facendola partecipe dei suoi dolori ed attirandola a sè mediante vincoli di amore ineffabili.
Il 17 giugno 1887, festa del Sacro Cuore di Gesù, fece la sua prima Comunione con angelico fervore, contando nove anni di età.
Non entrò in religione quantunque lo desiderasse ma guidata prodigiosamente dalla Provvidenza Divina, dopo dolorosissime prove fu ricevuta dalla famiglia Giannini nella città di Lucca, e quivi visse fino alla morte.
Non è possibile dire in poche righe tutte le meraviglie che il Signore operò in lei : Soffrire per Gesù, con Gesù, amare soltanto Gesù, era il suo altissimo ideale. « Vada, diceva, vada chi vuole sul Monte Tabor, io me ne voglio stare con Gesù sul Calvario ». E sul Calvario Gemma sbocciò come mistico fiore.
Già fin dalla fanciullezza ebbe a soffrire: la malattia e la morte della madre; una dolorosissima operazione ad un piede; lo spogliamento di tutti gli averi della famiglia Galgani per cui si trovò nell'estrema miseria, ed un'altra penosissima malattia, da cui fu miracolosamente guarita. Per tanta eroica rassegnazione, Gesù le apparve e le disse: « Figlia, alla grazia che ti ho fatta stamattina (cioè la guarigione), ne seguiranno ancora molte altre maggiori. Io sarò sempre con te, io ti farò da padre, e la mamma tua sarà l'Addolorata ».
A Lucca cominciò la lunga serie delle grazie. Gesù non si lasciò vincere in generosità. Tutti i venerdì Gemma soffriva i dolori della passione del Signore, e nel 1899, due anni dopo la sua offerta col voto di perpetua verginità, fu favorita del dono delle stimmate. Con questo, resa più partecipe dei dolori di Gesù, .raggiunse in breve il più alto grado della mistica. Diceva con S. Paolo: « Oggi non sono più in me, sono col mio Dio, tutta per lui ed egli è tutto in me e per me ».
Godette anche la confidenza del suo Angelo Custode, il quale la liberò da molte tentazioni e portò perfino la sua corrispondenza al padre Germano, suo direttore spirituale.
Il demonio la perseguitò sotto svariatissime forme, persino apparendole nella persona di Gesù appassionato. La grazia però di cui era favorita, le fece sempre discernere i moti del maligno da quelli dello spirito buono. Consumata più dalle fiamme del divino amore che dalla malattia, se ne volava al suo celeste Sposo 1'11 Aprile 1903, vigilia di Pasqua.
PRATICA. — Non stiamo mai in peccato mortale, ma purifichiamo prontamente la nostra anima.
PREGHIERA. — O Signore Gesù che nella vita della tua serva Gemma, hai mostrato come prediligi i semplici e gli umili, fa' che imitandola possiamo attirare anche su di noi le tue benedizioni.
PREGHIERA A S. GEMMA PER CHIEDERE GRAZIE
O cara santa Gemma, che ti sei lasciata plasmare da Cristo crocifisso, ricevendone nel tuo corpo verginale i segni della sua gloriosa Passione, per la salvezza di tutti, ottienici di vivere con generosa dedizione il nostro impegno battesimale e intercedi per noi presso il Signore affinché ci conceda le grazie desiderate.
Amen
Santa Gemma Galgani, prega per noi.
Padre nostro, Ave Maria, Gloria
MARTIROLOGIO ROMANO. A Lucca, santa Gemma Galgani, vergine, che, insigne nella contemplazione della Passione del Signore e nella paziente sopportazione dei dolori, a venticinque anni nel Sabato Santo concluse la sua angelica esistenza.
mercoledì 10 aprile 2024
In Sicilia test antidroga per i deputati dell'Assemblea Sarà volontario, 35 su 70 lo fecero l'anno scorso
Chi vorrà potrà recarsi martedì prossimo nell'infermeria di Palazzo dei Normanni, dalle 11 alle 18.
Lo ha annunciato in apertura della seduta parlamentare il presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno.
"Sono felice di sapere che il presidente Galvagno, ha deciso di ripetere il test antidroga che io stesso ho voluto lo scorso anno - dice il vice presidente della commissione regionale Antimafia, Ismaele La Vardera - La politica deve essere trasparenza e come l'anno scorso anche io, come il presidente, non avrò problemi a fare il test davanti ai giornalisti per poi condividere con loro anche il risultato. Chissà se questo Palazzo ha imparato dopo quanto accaduto l'anno scorso, per fortuna lo scopriremo fra una settimana. Il mio auspicio è che lo facciano tutti e 70 deputati e non come l'anno scorso solo 35. Per primi noi dobbiamo essere esempio per le giovani generazioni essendo al di sopra di ogni sospetto. Complimenti al presidente per l'iniziativa che dovrebbe essere estesa anche a tutti gli amministratori locali. La gente è sfiduciata dai politici, soprattutto quando questi sono 'stupefacenti'".
Beni culturali, avviata campagna di prevenzione incendi in tutti i siti. Scarpinato: «Attività fondamentale per ridurre i rischi»
«Considerando gli eventi critici dello scorso anno, caratterizzati da temperature elevate e incendi devastanti, stiamo avviando una serie di misure preventive per garantire l’integrità del nostro patrimonio storico e artistico – afferma Scarpinato –. La tutela dei beni culturali deve essere una priorità fondamentale per tutti, per questo confidiamo anche nell’impegno e nella sensibilità di ogni singolo individuo».
In corso svuotamento vasche di calma a Canneto e Vulcano
COMUNICATO - Già avviati da alcuni giorni i lavori per la pulizia delle vasche di calma dei torrenti Gabellotto nell'isola di Lipari Frazione di Canneto, e del Cono di La Fossa nell'isola di Vulcano.
I due interventi, finanziati dal Comune di Lipari, scongiureranno il pericolo che i detriti alluvionali compromettano la viabilità e invadano gli immobili dei rispettivi centri abitati.
Appaltati nel mese di dicembre, i lavori sono stati avviati dopo la consegna delle aree demaniali da parte della Struttura Tecnica Ambientale di Messina, e affidati rispettivamente alla Ditta Casella Giuseppe (per Lipari) e Eolotrasporti (Vulcano).
Prevedono lo svuotamento delle vasche di calma dei detriti alluvionali ed il loro versamento alla foce, come indicato dai provvedimenti ambientali ottenuti. La conclusione degli interventi è prevista per l’inizio del mese di maggio.Presentato al Comprensivo "Isole Eolie" il libro "Di Qua e di Là"
Comunicato - Si è tenuto, lunedì 8 aprile ,a Lipari l’evento di presentazione del libro “Di Qua e di Là” presso l’Istituto comprensivo ISOLE EOLIE. In un’Aula Magna gremita di studenti, docenti e genitori l’autrice Elisabetta Mancuso ha presentato la sua romantica fiaba insieme alla illustratrice Beatrice Buccheri. In videoconferenza era presente la Scuola di Valona (Albania) gemellata con la nostra. Inserito nel percorso del Progetto e-Twinning “Sapori Mediterranei” del nostro Istituto, l’evento è stato presentato dalla DS Mirella Fanti, poi brillantemente introdotto dalla prof.ssa Daniela Culò (Ambasciatrice Erasmus USR Sicilia), ed arricchito dagli interventi degli esperti invitati per l’occasione: Lucy Iacono (Comune di Lipari e FIDAPA) ha elencato i principi di una sana alimentazione; Biagio Rantuccio (SLOWFood) ha illustrato il lavoro nei nostri Orti Didattici; Rosario Vilardo (Museo Archeologico di Lipari) ha ricordato la nostra storia e preistoria alimentare depositata nelle anfore e negli otri; Angelo Paino (ARIE) ha sottolineato il contributo della ristorazione delle Eolie nella cura dei sapori locali; Anna Spadaro ha parlato del ruolo delle associazioni nel nostro territorio (Soroptimist) .
Infine – in un silenzio sospeso di ascolto e concentrazione – l’Autrice ha letto dei brani della fiaba che racchiude l’Amore per la Natura e avverte dei pericoli che tutti noi corriamo se non la a seguiamo. La proiezione delle bellissime illustrazioni ha fatto sognare grandi e piccoli. Al termine dell’evento sono state distribuite le copie del libro agli ospiti presenti e agli alunni delle classi 3^. Nella seconda parte della mattinata il team di docenti ed autrici ha organizzato un Laboratorio di disegno per le tre classi.
LA DIRIGENTE SCOLASTICA
IC ISOLE EOLIE
prof.ssa Mirella Fanti
Ricordando... Antonio Spanò
Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento. Il costo è di euro 15 a pubblicazione, 20 euro con foto.
Oggi, 10 aprile: Santa Maddalena di Canossa
Attratta dall'amore di Dio, a 17 anni desidera consacrare la propria vita a Lui e per due volte tenta l'esperienza del Carmelo, ma lo Spirito la sollecita interiormente a percorrere una via nuova: lasciarsi amare da Gesù per essere disponibile totalmente ai fratelli afflitti da varie povertà. Ritorna in famiglia e, costretta nuovamente da avvenimenti dolorosi e da tragiche situazioni storiche di fine Settecento, racchiude nel segreto del cuore la sua chiamata e si inserisce nella vita di palazzo Canossa, accettando l'amministrazione del vasto patrimonio familiare.
Con impegno e dedizione, Maddalena assolve i suoi doveri quotidiani e allarga la cerchia delle sue amicizie, rimanendo aperta all'azione misteriosa dello Spirito che gradualmente plasma il suo cuore e la rende partecipe dell'amore del Padre per l'uomo sull'esempio di Maria, la Vergine Madre Addolorata.
Accesa da questa carità, Maddalena si apre al grido dei poveri affamati di pane, di istruzione, di comprensione, della Parola di Dio. Li scopre nei quartieri periferici di Verona, dove i riflessi della Rivoluzione francese, le alterne dominazioni di Imperatori stranieri, le Pasque veronesi, avevano lasciato segni di evidenti devastazioni e di umane sofferenze.
Nel 1808, superate le ultime resistenze della sua famiglia, Maddalena lascia definitivamente il palazzo Canossa per dare inizio, nel quartiere più povero di Verona, a quella che interiormente riconosce essere la volontà del Signore: servire gli uomini più bisognosi con il cuore di Cristo!
La Carità è un fuoco che si dilata! Maddalena si rende disponibile allo Spirito che la guida anche tra i poveri di altre città: Venezia, Milano, Bergamo, Trento. In pochi decenni le fondazioni della Canossa si moltiplicano.
L'amore del Crocifisso Risorto arde nel cuore di Maddalena Che con le compagne diviene testimone dello stesso amore in cinque ambiti specifici: la scuola di carità per la promozione integrale della persona; la catechesi a tutte le categorie, privilegiando i lontani; l'assistenza rivolta soprattutto alle inferme degli ospedali; seminari residenziali per formare giovani maestre di campagna e preziose collaboratrici dei parroci nelle attività pastorali; corsi di Esercizi spirituali annuali per le dame dell'alta nobiltà, allo scopo di animarle spiritualmente e coinvolgerle nelle varie opere caritative.
L'Istituzione delle Figlie della Carità tra il 1819 e il 1820 ottiene l'approvazione ecclesiastica nelle varie Diocesi dove le Comunità sono presenti. Papa Leone XII approva la Regola dell'Istituto, con il Breve Si Nobis, il 23 dicembre 1828. Verso
la fine della vita, dopo ripetuti falliti tentativi con don Antonio Rosmini e don Antonio Provolo, Maddalena riesce a dare avvio anche all'Istituto maschile da lei progettato sin dal 1799.
Il 23 maggio 1831 a Venezia apre il primo Oratorio dei Figli della Carità per la formazione cristiana dei ragazzi e degli uomini, affidandolo al sacerdote veneziano don Francesco Luzzo, coadiuvato da due laici bergamaschi: Giuseppe Carsana e Benedetto Belloni.
Maddalena torna alla Casa del Padre a soli 61 anni. Muore a Verona assistita dalle sue Figlie il 10 aprile 1835, venerdì di Passione!
MARTIROLOGIO ROMANO. A Verona, santa Maddalena di Canossa, vergine, che di sua volontà rigettò tutte le ricchezze del suo patrimonio per seguire Cristo e fondò i due Istituti dei Figli e delle Figlie della Carità per promuovere la formazione cristiana della gioventù.