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mercoledì 31 luglio 2024
Ventuno ordigni nei fondali tra Vulcano e Patti. Emessa ordinanza interdittiva
Buon Compleanno
...a Cristina Mazza, Lola Di Mauro, Bernhard Schmidt, Patrizia Maccioni, Maria Narduzzo, Giovanna Di Mauro, Lorenzo Cambria, Monica Lo Schiavo, Maria Luisa Tesoriero
Oggi, 31 luglio: Sant'Ignazio di Loyola
Mentre era costretto a letto, chiese qualcuno di quei romanzi cavallereschi che allora erano in voga, ma non avendone a portata di mano gli furono dati la vita di Gesù Cristo e un libro di vita di santi. Portato più dalla necessità che dalla devozione, Ignazio incominciò a leggerli. Quei digiuni, quelle veglie, quelle mortificazioni di quegli uomini grandi davanti a Dio e davanti agli uomini, lo colpirono fino nell'intimo dell'anima. Era la grazia divina éhe entrata nel suo cuore cominciava ad operare. Tremenda fu la battaglia della natura colla grazia, ma finalmente questa prevalse e la sua vita mutò.
Non appena ebbe forze bastevoli per reggersi in piedi cominciò ad attuare i disegni che, illuminato dalla luce divina, aveva progettato nella malattia.
Si recò al santuario di Monserrat: quivi, ai piedi di Maria, depose spada e corazza, e, donato il ricco vestito cavalleresco ad un povero, si ritirò nella grotta di Manresa.
Il rigore e l'austerità della vita quivi trascorsa furono grandi. Duramente provato resistette; fedele a Dio nella mortificazione, nella preghiera e nel raccoglimento, Dio lo premiò, riversando su di lui un torrente di benedizioni, di dolcezze, di grazie e di gioie, di rivelazioni, di illustrazioni straordinarie e meravigliose. Qui compose l'aureo libro degli Esercizi Spirituali, che fu ed è una perenne scuola di perfezione cristiana.
Ignazio, fermo nel proposito di voler unicamente servire Dio, visitò la Terra Santa. Di ritorno si stabilì a Barcellona ed intraprese lo studio del latino. Passò quindi a Parigi ove trovò Saverio, Rodriguez ed altri coi quali stabilì di fondare una milizia di Cristo che chiamò « Compagnia di Gesù »; nella cappella di Montmartre emetteva i voti religiosi coi compagni. A Roma, esposta ogni cosa al S. Padre, tutto veniva approvato. Così nasceva la Compagnia di Gesù che, nel corso dei secoli, contrassegnata dalla caratteristica della persecuzione e del martirio, fiorì ovunque apportando bene immenso a tutta l'umanità.
Fondò anche il Collegio Germanico, e tante altre pie istituzioni che ci attestano il suo grande zelo. Più volte lo si sentì esclamare che se gli fosse stato dato di scegliere avrebbe preferito vivere incerto della beatitudine e intanto lavorare per il Signore e la salvezza del prossimo, piuttosto che morire subito colla sicurezza della gloria eterna. Esausto di forze, consumato dalla carità e pieno di meriti, il 31 luglio del 1556 passava nella patria beata a ricevere il premio dei giusti.
PRATICA. La lettura della vita di Gesù fu per Ignazio il principio della sua conversione: leggiamola anche noi.
PREGHIERA. Dio, che a propagare maggiormente la gloria del tuo nome, per mezzo del beato Ignazio provvedesti la Chiesa militante di nuovo sussidio, concedi che col suo aiuto e a sua imitazione noi combattendo in terra meritiamo di essere coronati con lui in cielo.
MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di sant’Ignazio di Loyola, sacerdote, che, nato nella Guascogna in Spagna, visse alla corte del re e nell’esercito, finché, gravemente ferito, si convertì a Dio; compiuti gli studi teologici a Parigi, unì a sé i primi compagni, che poi costituì nella Compagnia di Gesù a Roma, dove svolse un fruttuoso ministero, dedicandosi alla stesura di opere e alla formazione dei discepoli, a maggior gloria di Dio.
martedì 30 luglio 2024
Il premio "Uomo di mare" allo scrittore liparese La Greca. La consegna a Spadafora nel corso della II edizione della Festa del Mare
ISOLE EOLIE: CONTROLLI STRAORDINARI DEI CARABINIERI. 9 DENUNCE E 6 GIOVANI SEGNALATI QUALI ASSUNTORI DI DROGHE.
Durante le verifiche stradali, i militari dell’Arma hanno controllato più di 190 persone e circa 100 veicoli con la contestazione di numerose violazioni al Codice della Strada, anche per condotte che mettono in pericolo l’incolumità di automobilisti e pedoni. Con riferimento ai reati connessi alla circolazione stradale i Carabinieri di Santa Marina di Salina hanno denunciato una persona per rifiuto di sottoporsi all’accertamento sull’uso di alcool o stupefacenti, mentre i militari di Vulcano hanno proceduto, deferendolo all’Autorità Giudiziaria, nei confronti di un individuo per guisa sotto l’effetto di alcool e sanzionato tre individui per ubriachezza molesta, in quanto sorpresi mentre infastidivano cittadini e turisti sulla pubblica via.
Inoltre, durante il servizio, i Carabinieri delle Stazioni di Lipari e Stromboli hanno denunciato due individui per porto di coltello di genere vietato, mentre i militari di Vulcano hanno deferito un soggetto per furto aggravato di un cellulare, asportato ad un turista su pubblica via, infine, sempre i Carabinieri di Lipari hanno denunciato un uomo per omessa custodia delle armi regolarmente dichiarate.
Nell’ambito dei controlli ai locali pubblici, i Carabinieri di Vulcano hanno deferito la titolare di un ristorante per tentata frode nell’esercizio del commercio, ovvero per aver tentato di somministrare cibi congelati, attestandoli sui menù come freschi.
Nel corso dei predisposti servizi antidroga, i Carabinieri della Stazione di Vulcano hanno denunciato due persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, poiché trovati in possesso di droghe in parte suddivise in dosi pronte per la cessione. Nel medesimo contesto, sei persone, di età compresa tra i 21 e 35 anni, sono state segnalate alla Prefettura di Messina poiché trovate in possesso di modiche dosi di droga per uso personale.
Torneo under 15 al Freeland, se lo aggiudica il Noa team (Foto e video)
A nuoto da Alicudi raggiunge Capo Calavà: nuova impresa del medico nutrizionista Giovanni Brancato
Lo “squalo delle Eolie” colpisce ancora e, bracciata dopo bracciata, da Alicudi raggiunge Capo Calavà.
La straordinaria impresa messa a segno da Giovanni Brancato si è conclusa prima del previsto, riuscendo in “sole” 48 ore ad attraversare il braccio di mare che separa la costa gioiosana dall’isola più lontana dell’arcipelago eoliano.
È lungo l’elenco dei record segnati dal fuoriclasse Giovanni Brancato, che di professione è medico nutrizionista. Nato a Messina, residente a Lipari ma da parecchi anni abitante del comune ligure di Alassio, fra le varie prodezze compiute a nuoto (Corsica-Alassio, Olbia-Ostia, Palermo-Patti), spicca il record mondiale per la traversata in mare aperto dalla Tunisia alla Sardegna. Il primatista assoluto, settantenne solo all’anagrafe, è tra i testimonial di “Mare Sicuro” della Guardia Costiera.
Buon Compleanno
Oggi, 30 luglio: San Pietro Crisologo
Morto il Vescovo di Ravenna, i fedeli radunati elessero il nuovo Vescovo e pregarono S. Cornelio che li appoggiasse per ottenere da Roma la conferma della elezione. Cornelio accettò di buon grado, e condusse seco anche il diacono Pietro. Giunto a Roma, Sisto III, illuminato da una visione, anziché approvare la nomina elesse a reggere la chiesa di Ravenna il diacono Pietro.
Né i Ravennati ebbero a rammaricarsene. Appena entrato nella sua diocesi, il novello Vescovo si diede con grande ardore e fermezza a porre rimedio ai gravi abusi che erano penetrati specialmente nelle così dette calende di gennaio, che tenevano il luogo dell'attuale carnevale; e vi riuscì.
Fu grande oratore, per questo fu detto « Crisologo » che vuol dire « Parola d'oro ». Ma fu ancora più grande come scrittore tanto da essere proclamato Dottore della Chiesa. Lasciò moltissimi discorsi ed omelie di cui ben 176 sono pervenuti fino a noi. I più celebri sono quelli contro le calende di gennaio in cui non si stanca di ripetere che « non potrà godere con Cristo in cielo chi vuol godere col diavolo in terra ».
Verso la fine della sua feconda vita, lavorò alla difesa del dogma cattolico contro Eutiche. Questo eretico confondeva in una sola le due distinte nature, umana e divina, esistenti nella persona di Gesù Cristo: essendo per questo stato condannato dal patriarca S. Flaviano, si rivolse ai principali vescovi per lamentarsi e difendersi. Scrisse anche al vescovo Crisologo ma questi gli raccomandò di leggere la lettera che a quel riguardo aveva già scritto il Papa S. Leone "perché," gli diceva, "l'apostolo Pietro che vive nella sede del Pontefice non ricusa di insegnare la verità della fede a quelli che la cercano", indicandogli con questo di sottomettersi all'autorità del Pontefice.
Prese pure parte al Concilio Ecumenico di Calcedonia in cui l'eresia Eutichiana fu condannata e la dottrina della Chiesa chiarita e confermata. Poco tempo dopo questo Concilio il vescovo Crisologo volò agli eterni gaudi.
PRATICA. È dovere di ognuno istruirsi nella religione.
PREGHIERA. O Signore, che con una divina rivelazione hai designato a reggere la tua Chiesa, il santo vescovo Pietro Crisologo, concedi a noi che possiamo avere intercessore in cielo colui che avemmo dottore in terra.
lunedì 29 luglio 2024
Lo splendido "Koru" di Jeff Bezos nel mare di Panarea (foto di Ezio Cairoli)
Nelle foto di Ezio Cairoli (che ringraziamo) il magnifico tre alberi “Koru” di Jeff Bezos nel mare di Panarea. Bezos, fondatore di Amazon e terzo uomo più ricco del mondo, sarà a bordo?. Al momento non si hanno certezze
Eoliani e amici delle Eolie che non ci sono più (84° puntata: Deceduti da gennaio a giugno 2024) (video di 6:50)
In questo video: Angela Provvidenti ved. Lazzaro, Angela Quadara (Lina) ved. Paino, Angelo Favaloro, Antonino Loprestini, Bartolina Ruggiero in Cavalletto, Bartolo Lo Surdo, Caterina Filolungo ved. Bartoli, Caterina Natoli ved. Favaloro, Caterina Quadara in Ficarra, Elena Scoglio ved. Lazzaro, Genj Groppo, Gino Vulcano, Giovanni Raffaele (Giovannazzo), Giuseppa Peluso ved. Cafarella, Giuseppe Fonti, Ivana Bonica, Nunziata Cannistrà, Pino Martinucci, Provvidenza Longo ved. Sardella, Stefano Caizzone; Adelina Falanga ved. Paino; Angelina Monte in Imbruglia; Bartolo Profilio; Carmela Fonti ved. Profilio; Decimo Francesco Segreto (Zu Cicciu); Francesca Casella ved. Spanò; Giovanna (Gina) Cincotta ved. Di Mech; Giovanni Russo (Augusto); Giuditta Bosetti ved. Subba; Grazia Natoli ved. Paino; Jonathan Giannò; Mohammed Sammoudi; Raffaele Pastena; Rita Landen in Ziino; Rosa Fonti ved. Iacono; Rosa Gualdi ved. Gugliotta; Salvatore Acquaro; Vittorio Lo Schiavo; Aurelio Li Donni, Bartolo Famularo, Bruno Patti, Concetta Barbaraci Mirabito, Cristoforo Saltalamacchia, Franco Villini, Giulio Cesare Giuffrè, Giuseppa Miano in Galletta, Maria Raffa, Mario Puglisi, Peppino Taranto, Tommaso Orioles, Urania Albergo ved. Adornato, Zefira Formica ved. Alessi
Sanità, firmato accordo con ospedali privati convenzionati
Quindici milioni di euro per il supporto che il sistema sanitario privato convenzionato darà all’abbattimento delle liste d’attesa, specialmente per i trapianti di midollo osseo e cornea e gli interventi di chirurgia oncologica in Sicilia, nonché per altre prestazioni di ricovero.
Casa di Comunità tipo hub a Lipari consiglio boccia richiesta deroga
- Alcuni dei consiglieri presenti - |
Si è anche discusso delle tematiche legate allo Stromboli (autoconvocazione richiesta da Saltalamacchia) . Non sono mancate le accuse al sindaco Riccardo Gullo sulla gestione della situazione, critiche anche per la sua assenza in aula.
Buon compleanno
Festival "Un mare di Cinema". Domani al Centro Studi proiezione del film "Il giudice e il boss"
“IL GIUDICE E IL BOSS”
Un film dove si racconta del giudice
Cesare Terranova e del maresciallo di polizia Lenin Mancuso, che indagando
sulla mafia dei corleonesi, scoprirono il Peccato originale della Repubblica
italiana, e per questo dovevano morire. Una lotta epica contro il male,
impersonato dal boss Luciano Liggio, e dagli uomini corrotti delle Istituzioni.
Se, il processo di Bari, istruito dal giudice Terranova dopo
dieci anni di duro lavoro, si fosse concluso con la condanna del clan dei
corleonesi, quante morti innocenti, quante stragi si sarebbero potuti evitare?
Ma le cose sono andate diversamente e il giudice Terranova e il maresciallo
Mancuso furono lasciati soli, umiliati e offesi, a combattere contro i mulini a
vento…
NOTE DI REGIA:
Cesare Terranova non è stato un giudice qualsiasi. Ma un modello a cui si sono
ispirati Gaetano Costa, Rocco Chinnici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il
primo che ha avuto il coraggio di indagare sulla sanguinaria cosca dei
Corleonesi.
Il primo ad aver capito che la mafia era
un’organizzazione unitaria che agiva di concerto con elementi della politica,
della massoneria e della finanza.
Anche Lenin Mancuso, non è stato un poliziotto qualsiasi, ma uno dei migliori
poliziotti di Palermo. È stato l’esempio a cui si sono ispirati Ninni Cassarà,
Beppe Montana, Lillo Zucchetto, Natale Mondo e Roberto Antiochia, che ne hanno
seguito le orme, e per questo verranno uccisi anche loro dalla mafia.
Il 30 luglio al Festival di Lipari la pellicola con protagonista l'attore
Gaetano Bruno che parla dell'uccisione del magistrato Terranova
PALERMO I boss e i pentiti, come i malacarne di Corleone
e Gomorra, non gli sono mai piaciuti. E Pasquale Scimeca, il regista che ha
raccontato pure Placido Rizzotto, Pio La Torre e papa Francesco, torna al
cinema offrendo ai giovani la vita di un altro uomo retto e giusto, quella di
Cesare Terranova, il magistrato ucciso dalla mafia nel 1979 con il suo braccio
destro, il maresciallo Lenin Mancuso.
A questo magistrato che comprese per primo il peso del clan guidato da Luciano
Liggio si ispirarono Gaetano Costa, Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo
Borsellino. Una scelta di campo per Scimeca quella di esaltare loro, evitando
di trasformare i Riina e i Provenzano in protagonisti di una epopea dove tutto
si confonde: «Al di là di ogni buona intenzione, risulta devastante e deviante
la lettura che spesso gli spettatori fanno dei criminali rappresentanti sullo
schermo».
Un rischio che non si corre con «Il giudice e il boss», film prodotto da Arbash in collaborazione con Rai Cinema.
Perché il giudice è Gaetano Bruno nei panni di Terranova. Affiancato da Peppino
Mazzotta, interprete del maresciallo Mancuso. Sono loro i modelli positivi
della storia, in contrapposizione all’allora capo dei Corleonesi, all’anagrafe
«Leggio» (Claudio Castrogiovanni).
La storia è quella di una guerra che forse il processo del 1969, tenuto a Bari
per «legittima suspicione», avrebbe potuto fermare. E invece i boss assolti per
insufficienza di prove tornarono spavaldi in Sicilia. Come Liggio. Infine,
arrestato e processato a Reggio Calabria, ma pronto a sbeffeggiare in aula il
giudice Terranova quando ormai i suoi killer lo avevano ucciso, insieme con
Mancuso.
Drammatico epilogo di un anno
funesto, il 1979, cominciato con il
delitto del giornalista Mario Francese, proseguito con l’eliminazione del
segretario provinciale della Dc Michele Reina e con l’agguato a Boris Giuliano,
il capo della squadra mobile. Era stato Terranova a lavorare da giudice nella
Palermo degli anni 70, impegnato nelle indagini su speculazione edilizia,
traffico internazionale di stupefacenti e finanza. Per Scimeca la scelta dei
temi e dei personaggi è finalizzata ad un esercizio di memoria: «Non si possono
ricordare le vittime della mafia solo nelle commemorazioni ufficiali. Bisogna
creare un movimento culturale che le faccia conoscere alle nuove generazioni,
come modelli di vita da seguire».
Per restituire lo stesso rispetto a tutte le vittime della mafia Scimeca dice che «tutte meritano di essere raccontate perché, come diceva Borsellino, “non basta l’azione repressiva della magistratura e delle forze dell’ordine, ma è necessaria una presa di coscienza civile e una forte azione culturale”».
Oggi, 29 luglio: Santa Marta di Betania
Era sorella di Lazzaro e di Maria. Era questa una famiglia molto distinta e caritatevole che Gesù molto amava e sovente onorava con la sua presenza.
A Marta era affidata la cura delle faccende domestiche. Ella mostrava ogni impegno per servire bene Gesù, e S. Luca narra che una volta, vedendo che la sorella Maria non l'aiutava nelle sue faccende, si lamentò dolcemente col Maestro Divino dicendo:Alla morte del fratello Lazzaro le due sorelle rimasero molto contristate e non c'era chi potesse consolarle nel loro dolore. Fosse almeno stato presente Gesù! Egli, avvisato, non era ancora ritornato. Ma quattro giorni dopo, ecco arrivare il Maestro. « Marta, narra l'evangelista S. Giovanni, appena seppe della venuta di Gesù, gli andò incontro, mentre Maria se ne stava in casa a piangere. Disse a Gesù: Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto. Ma anche ora so che tutto quello che domanderai a Dio, te lo concederà. Gesù le disse: Tuo fratello risorgerà. Rispose Marta: Lo so che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno. E Gesù: Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se morto vivrà e chi vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo? Ella rispose: Si, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il figliuolo di Dio vivo, che sei venuto in questo mondo ».
Gesù, per rinfrancare la fede di Marta e di Maria e per mostrare ai Giudei ch'egli era veramente padrone della vita e della morte, giunto al sepolcro, disse ai circostanti: « Togliete la pietra ». E a Marta che gli osservava: « Signore, già puzza, perchè da quattro giorni è lì ». Gesù rispose: « Non ti ho detto che se credi. vedrai la gloria di Dio? ». Gesù richiamò in vita Lazzaro, e « molti Giudei, conchiude l'Evangelista, venuti da Maria e da Marta, avendo visto quanto aveva fatto Gesù, credettero in Lui ». Non si può certo descrivere la gioia delle due sorelle nel riavere vivo il loro amato fratello che tanto avevano pianto. Esse per tutta la vita serbarono al Redentore la più viva gratitudine.
Molto probabilmente Marta fu presente al Calvario con sua sorella Maria, e con lei vide il Salvatore risorto. Dopo l'Ascensione di Gesù al cielo, Marta, con la sorella Maria ed il fratello Lazzaro, fu dai Giudei gettata in mare, perchè venisse sommersa dalle onde; ma la nave miracolosamente protetta e guidata giunse incolume nel golfo di Marsiglia. In questa città S. Marta fondò una comunità di vergini che governò santamente, finchè ricca di meriti, il 29 luglio dell'84, passò al gaudio sempiterno. Le sue reliquie si venerano a Tarascona, sul Rodano.
Marta fu anche nota per aver sconfitto un drago, la Tarasca, che aveva terrorizzato gli abitanti di Tarascona. Metà bestia e metà pesce, il mostro era intento a divorare un uomo, quando fu annientato da Marta, armata di aspersorio e acquasantiera.
PRATICA. Il rimprovero del Maestro fatto a Marta ci porti ad attendere con maggior cura alle cose spirituali.
PREGHIERA. Esaudiscici, Dio nostro Salvatore, affinchè, come ci rallegriamo della festa della tua beata vergine Marta, così veniamo ammaestrati nella vera devozione.
MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di santa Marta, che a Betania vicino a Gerusalemme accolse nella sua casa il Signore Gesù e, alla morte del fratello, professò: «Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
ICONOGRAFIA
Nell’ iconografia tradizionale Santa Marta è ritratta quasi sempre in veste monacale con il famoso drago Tarasca ai suoi piedi, il secchiello e l'aspersorio nelle mani. Secondo la leggenda, la Santa ammansì la Tarasca mostrandole la Croce e irrorandola, mediante l'aspersorio, con l'acqua benedetta contenuta nel secchiello; il drago ammansito, seguì poi docilmente S. Marta che, tenendolo legato alla propria cintura, lo condusse in città dove gli abitanti lo fecero a pezzi.
autore Carlo Mercurio anno secolo XVII
autore Ambito lombardo anno Secolo XVII
domenica 28 luglio 2024
Il video del recupero di mamma e figlio a Lipari ad opera dell'elicottero dei vigili del fuoco
Ricordiamo che l'operazione di soccorso (della quale abbiamo dato notizia in un precedente post) ai turisti - escursionisti (mamma e figlio), che ha preso il via intorno alle 16, ha visto anche la partecipazione a terra della squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Lipari (caposquadra Nino Pandolfino) i quali, dopo aver avvistato i due e non potendoli raggiungere per l'impervietà della zona, hanno richiesto l'intervento dell'elicottero del reparto volo dei Vigili del fuoco di Catania: mantenendosi, però, in stretto contatto con i due e tranquillizzandoli.
Dopo il recupero i due sono stati trasportati sino all'elipista dell'ospedale. Nella struttura sono stati medicati per delle escoriazioni.
Ricordando...Anna Biancheri ved. Amendola
Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento
Porticello: Vigili del fuoco impegnati in una difficile operazione di recupero
Vigili del fuoco del distaccamento di Lipari, caposquadra Nino Pandolfino, sono impegnati, in località Lami, al di sopra della cava di Porticello,in una non facile operazione di recupero di due persone (mamma e figlio) che, dopo essersi inoltrate nell'area, non riescono a tornare indietro, in quanto hanno smarrito la via, attraverso la quale sono entrati, e sono bloccati e potenzialmente a rischio. Le due persone sono già state individuate attraverso un elicottero dei Vigili del fuoco.
Festival "Un mare di cinema": Ad Acquacalda, domani 29 luglio "Omaggio a Stefano Malchiodi"
CENTRO STUDI E RICERCHE DI STORIE E PROBLEMI EOLIANI
COMUNICATO
STAMPA
Il 29 luglio 2024
alle ore 19:30 presso la piazzetta “Beniamino Saltalamacchia” di Acquacalda nell’isola di Lipari,
all’interno della quarantunesima edizione del Festival Cinematografico “Un mare di Cinema”, verrà omaggiato il
giovane regista, prematuramente scomparso, Stefano Malchiodi.
Il cineasta, dalle origini eoliane e
amante dell’arcipelago, è stato da sempre presente sulle isole, in particolare
a Lipari, dove aveva da poco finito di girare la sua ultima opera
cinematografica “Al buio”.
Insignito di diversi riconoscimenti,
tra cui il David di Donatello 2021 per il miglior cortometraggio, si dedicava
al cinema con passione e umiltà, firmando anche il montaggio e la sceneggiatura
delle sue opere.
Vogliamo celebrarne con affetto la
figura professionale e umana, in una serata in cui si svolgerà l’inaugurazione di un ritratto a lui dedicato,
che contribuirà a colorare la splendida cornice di Acquacalda.
Subito dopo, verranno proiettati i
suoi cortometraggi:
“ANNE” (vincitore del David di
Donatello con Domenico Croce), ispirato ad una storia vera e noto per l’uso
della tecnica di animazione del Rotoscopio;
“CINQUEMARZO”, un racconto per immagini fisse ed istantanee, che possiedono una forte tridimensionalità narrativa.
Buon compleanno
Oggi, 28 luglio: Santi Nazario e Celso
Il ricordo dei due martiri si perse fino al ritrovamento dei corpi da parte di sant'Ambrogio che nel 395 grazie ad un'ispirazione decise la riesumazione di due corpi sepolti negli orti fuori città. Uno dei corpi, decapitato ma incorrotto, fu ritenuto quello di Nazario e fu trasportato davanti a Porta Romana, dove venne eretta una basilica in suo onore. Nel luogo del ritrovamento delle ossa del secondo, ritenute quello di Celso, sorse un'altra basilica.
PREGHIERA La santità di Naziario e Celso già da te coronati, o Signore, ci difenda ed implori soccorso per la nostra debolezza.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Milano, santi Nazario e Celso, martiri, i cui corpi furono rinvenuti da sant’Ambrogio.