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martedì 29 luglio 2008

"Ordinanza carta straccia" e la dimostrazione di forza

Ore 13.11(orario ben visibile ingrandendo la foto) Sono ben sei i natanti delle gite organizzate "schierati" nel porto di Sottomonastero. E non in un'area qualsiasi ma dentro la zona risevata all'approdo delle navi di linea. Sono in attesa di reimbarcare i pendolari del turismo che questa mattina, in barba all'ordinanza sindacale, hanno sbarcato a Sottomonastero.....nonostante la sanzione di circa 500 euro ad imbarcazione elevata dalla polizia municipale.
Una dimostrazione di forza......l'ulteriore, a dire il vero, dopo che gli armatori avevano definito l'ordinanza sindacale "carta straccia". Una convinzione avallata anche dalla decisione del comandante del Circomare Luca Politi di non emettere alcuna ordinanza che vieti l'approdo. Al di là di chi è nel giusto o meno, una cosa risalta all'occhio la mancata presenza, durante tutta la mattinata, di un solo marinaio del Circomare nell'area portuale. Un'assenza visibile per chi d'inverno è abituato a vederli muovere a gruppi di due-tre per presidiare quell'area ed elevare verbali(come da normativa) per la sosta vietata nel porto.



La determinazione sindacale sull'aumento della TARSU è illegittima

Il dipartimento delle finanze del ministero dell'economia ha chiarito il quesito che era stato posto dal dirigente Francesco Subba a proposito della determina sindacale che aveva stabilito la modifica della tariffa relativa alla Tarsu. "Occorre osservare - si legge nella nota- che il chiaro dettato dell'attuale disposizione porta a stabilire che la determinazione sindacale non può produrre effetti, innanzitutto perchè la stessa non è stata adottata come richiesto dalla norma, prima dell'entrata in vigore del decreto legge in esame e cioè prima el 29 maggio 2008. Si deve pertanto affermare che sono prorogate le tariffe della tarsu relative all'anno precedente, secondo quanto previsto dalla norma di legge, ovvero: "Gli enti locali deliberano le tariffe e le aliquote relative ai tributi di loro competenza entro la data fissata da norme statali per la deliberazione del bilancio di previsione. Dette deliberazioni, anche se appovate successivamente all'inizio dell'esercizio purchè entro il termine innanzi indicato, hanno effetto dal 1' gennaio dell'anno di riferimento. In caso di mancata approvazione entro il suddetto termine, le tariffe e le aliquote si intendono prorogate di anno in anno".
Dopo questa risposta l'amministrazione avrebbe già predisposto un emendamento al bilancio dove erano stati inseriti per l'appunto i fondi che si presumevano potessero entrare con l'applicazione della nuova tariffa TARSU.

Palazzo comunale di piazza Mazzini: Non solo museo del cinema ma centro di cultura e politica

Il palazzo municipale di piazza Mazzini ospiterà il prossimo anno il Museo del cinema. Lo ha annunciato a Quattropani, durante la serata conclusiva di Eolie in video, il sindaco di Lipari.
Così come si evince anche da un comunicato stampa emesso dal Centro studi, redatto dal Principe Francesco Alliata (fondatore della Panaria Film) e presentato giovedì 24 luglio nei giardini del Centro Studi, il progetto del Museo del Cinema delle Isole Eolie raccoglierà l’intero archivio fotografico di Alliata, le attrezzature pionieristiche da lui stesso utilizzate per la ripresa subacquea e una sezione dedicata ad Anna Magnani, la grandissima attrice, protagonista anche del film “Vulcano” nel 1949, di cui proprio quest’anno ricorre il centenario della nascita.
Lo storico palazzo si avvia quindi a diventare un importante punto di riferimento per la vita culturale e politica del comune di Lipari e di tutte le Eolie. Nel palazzo di piazza Mazzini, infatti, oltre al Museo del Cinema, confluiranno, cosi come più volte annunciato nel passato dallo stesso primo cittadino, i vari corsi universitari, gli uffici di rappresentanza del comune, i gabinetti di sindaco e assessori nonché l'aula per le sedute del consiglio comunale. Come anticipato un vero e proprio concentrato di vita culturale e politica al punto che ci permettiamo un umile suggerimento. Se dovesse avanzare qualche stanza perchè non realizzarvi anche il Museo civico?

Muro contro muro: I barconi sbarcano i turisti a Sottomonastero

< Non più tardi di ieri gli armatori avevano detto: "Quell'ordinanza del sindaco è carta straccia, approderemo a Sottomonastero. Ci facciano pure la multa, la contesteremo nelle sedi opportune".
Detto...fatto. Alle 9 e 50 il primo dei cosidetti "barconi" turistici provenienti dalla costa siculo-calabra è approdato a Sottomonastero, sbarcando una settantina di pendolari. Sul posto erano presenti i vigili urbani che, come da ordinanza sindacale, hanno provveduto a sanzionare il natante. In arrivo dovrebbero esserci almeno altri sei mezzi. Per la cronaca sul molo non era presente neanche un marinaio del Circomare.

Lipari: Depuratore, sopraluogo del prefetto Alecci e della commissione tecnica

Il prefetto Francesco Alecci, nella qualità di commissario, e una commissione tecnica del ministero dell'Ambiente hanno compiuto ieri mattina un sopraluogo a Lipari per visionare le aree sulle quali potrebbe essere realizzato il nuovo depuratore dell'isola, struttura da realizzarsi nel contesto del più ampio progetto del ciclo delle acque e finanziato, in larghissima parte, con circa 34 milioni di euro, dal ministero dell'Ambiente.
Il dottor Francesco Alecci e i componenti la commissione, fra i quali valenti docenti universitari e tecnici giunti appositamente da Roma, sono stati accompagnati dal dirigente del Quarto settore comunale, il geologo Domenico Russo, nelle zone di Monte Rosa-Porto Pignataro e Canneto. Nella prima zona l'impianto di depurazione dovrebbe essere localizzato all'interno di una galleria da scavarsi nella montagna. Una soluzione che sembra però non incontrare grandi favori all'interno della commissione sia per il tipo di intervento che bisognerebbe effettuare sia per il contesto, quello portuale di Pignataro, in cui la struttura ricadrebbe.
L'altra area visionata è stata quella di Canneto Dentro, un'area decentrata rispetto al centro abitato della frazione ma sulla quale si potrebbe accendere la "miccia" della contestazione. Dopo tanti anni e tante battaglie l'area è stata destinata ad ospitare l'area artigianale. Al momento, comunque, non vi è nulla di certo e la commissione continuerà nel suo lavoro di accertamento e ricognizione dei luoghi, presumibilmente anche in altre aree. Il prefetto-commissario è comunque intenzionato, seguendo ovviamente le indicazioni che gli perverranno da questo organismo tecnico, a procedere il più efficamente possibile lungo la strada della realizzazione di questa struttura sicuramente indispensabile per l'isola che conta, come è risaputo, solo su un vetusto e malfunzionante impianto di pretrattamento dei liquami.
Circa la diatriba sui due progetti presentati, in tempi diversi, nel contesto della progettualità relativa al ciclo delle acque, il dottor Alecci è stato lapidario. «Quando mi sono insediato - ha dichiarato - ho trovato il progetto della Sogesid e non posso che lavorare su quello. Se poi ci sono contenziosi in corso spetterà ad altri organismi derimerli».
Il prefetto Francesco Alecci ha anche sottolineato come gli interventi da effettuarsi nell'ambito del piano sul "ciclo delle acque" siano stati divisi in due tranche. Quella relativa alla rete idrica e fognaria, per la quale si è già in fase avanzata, e quella che deriverà dalla realizzazione dell'impianto di depurazione e sistemi connessi per i quali si sta percorrendo la fase preliminare, cioè verificare sul campo quanto è stato proposto e prospettato in ambito progettuale. Il sopralluogo di ieri ha rappresentato un momento di approfondimento ma i nodi sono tutti da sciogliere.

lunedì 28 luglio 2008

Sottomonastero: Preannunciata per domani la controffensiva degli armatori

"Quell'ordinanza è solo carta straccia". "Ci elevino pure le contravvenzioni le contesteremo in ogni sede attraverso i nostri avvocati".
Viene preannunciata all'insegna di queste due forti prese di posizione, dopo la "pausa di riflessione" di oggi, la controffensiva degli armatori dei cosidetti "barconi" avverso l'ordinanza con la quale il sindaco di Lipari ha vietato lo sbarco dei turisti imbarcati su questi mezzi nel porto di Sottomonastero, dirottandoli a Marina Corta. Una ordinanza emessa dal sindaco per motivi contingibili e urgenti e legata ai problemi della pubblica sicurezza in quell'area portuale. Domani, da quanto trapela, i vaporetti dovrebbero presentarsi(almeno in sette) per attraccare a Sottomonastero.
Richiesta in tal senso, evidenziando l'impossibilità di approdare a Marina Corta, è stata già avanzata al Circomare Lipari che, è opportuno ricordare, non ha ritenuto opportuno emettere ordinanza che vieti l'approdo dei "barconi".
Come finirà? Basteranno i vigili urbani a bloccare lo sbarco? Oppure come al solito dopo tanto fumo... arrosto niente? Per saperlo basta solo attendere solo nove/dieci ore.

Panarea: Sull'isola manca l'ambulanza, usata una motoape

L'agenzia Ansa di Palermo riprende la notizia da noi già pubblicata stamane dello sfogo dell'operatrice turustica Pina Cincotta di Panarea. Il testo integrale della notizia d'agenzia.
L'associazione Amapanarea denuncia la mancanza di un'ambulanza sull'isola, segnalando che il 25 luglio scorso il corpo di una turista di Pavia, morta per un malore mentre faceva il bagno, è stato trasportato a bordo di una Moto Ape. L'ambulanza fornita dalla Protezione Civile, infatti, è ferma da diverso tempo a Lipari per riparazioni. "Mi si stringeva il cuore e la vergogna mi saliva fin sulla gola nel vedere il corpo di quella donna gettato su una moto - commenta la presidente dell'associazione Pina Cincotta - lo stesso mezzo utilizzato per caricare mattoni, cemento e calcinacci". "A Panarea se hai un malore e devi essere trasportato presso il presidio medico - prosegue Cincotta - ti devono buttare su quel pianale come un sacco. Ma di chi è la responsabilità? Chi deve pensare a tutto questo?". "Un mese fa - conclude la responsabile di Amapanarea - abbiamo fatto un appello al ministro Prestigiacomo, che tanto ama la nostra isola, e siamo ancora in attesa della risposta".

Lutto cittadino a Leni: Il comunicato del sindaco Podetti

Il comunicato: "La tragica disgrazia che ha colpito la comunità dell'intera isola di Salina e in particolare alla comunità di Leni con la scomparsa del caro Vincenzo, ragazzo impegnato anche nel sociale attraverso le attività di karate attività sportiva della quale era anche maestro, ha determinato nell'amministrazione di ordinare il lutto cittadino per il giorno dei funerali dei quali ancora non si conosce la data. Fra l'altro sono sospesi sino a data da definirsi tutti gli spettacoli previsti nel cartellone Salina estate riguardanti il comune di Leni".

Eseguita l'autopsia sullo sfortunato giovane di Leni. Domani i funerali

E' stata eseguita stamattina a Messina presso l'Istituto di medicina legale dell'Università l'autopsia sul corpo dello sfortunato Vincenzo Pittorino, il 22enne di Leni che ha perso la vita a seguito di uno scontro fra la sua bici e la moto Yamaha 125 condotta da M.F. 24 anni di Milazzo. Si resta in attesa adesso che il magistrato autorizzi la riconsegna della salma alla famiglia. I funerali, salvo contrattempi, saranno celebrati domani alle 11,00 nel piccolo comune di Leni da Don Giuseppe Mirabito. Come da noi anticipato è stato dichiarato il lutto cittadino e sono stati rinviati a data da destinarsi tutti gli spettacoli in programma per "Salina estate".
Per quanto concerne le indagini per fare luce sulle modalità del drammatico incidente i carabinieri di Salina stanno procedendo ad ascoltare alcuni testimoni oculari, presenti sabato pomeriggio nei pressi dell'area dove si è verificato l'incidente. Quale atto dovuto il giovane milazzese M.F.(24 anni) è stato iscritto sul registro degli indagati dal sostituto procuratore della Repubblica di Barcellona Francesco Massara.

ATO Isole Minori: Le perplessità e le proposte di Saverio Merlino (PD)

"Il Decreto firmato dal Presidente della Regione Lombardo- scrive Saverio Merlino(PD) e il protocollo siglato dai sindaci di Pantelleria, di Ustica, delle Egadi, delle isole Eolie e di Lampedusa e Linosa, inserito nel quadro della rimodulazione degli ATO (Ambiti Territoriali Ottimali) per la raccolta e il trattamento dei rifiuti, che prevedono, fra l’altro, la creazione di un unico ATO per le isole minori della Sicilia, dal nostro punto di vista, posto nei termini del suddetto decreto, non dà le risposte giuste per risolvere le esigenze particolari che le isole minori hanno su questo tema, e il percorso, da condividere anche con le altre isole minori siciliane, non appare facile.
Pur se il Partito Democratico condivide la realizzazione di un ATO per le isole minori, visto che queste isole presentano peculiarità particolari in ordine ai servizi e alla raccolta e smaltimento dei rifiuti che finirebbero con l’essere trascurato negli Ato provinciali, restano molte perplessità sui contenuti del Decreto e specialmente dello Schema di Convenzione dell’ATO Isole Minori.
Il Partito Democratico intende dare un contributo positivo al dibattito dei Consiglieri Comunali che già domani in Commissione e in Consiglio tra qualche giorno stanno per affrontare per la definizione appunto dello Schema di Convenzione per l’ATO delle isole minori che si dovrà occupare del problema dei rifiuti che pesano significativamente sui contribuenti eoliani e che rischiano di pesare ancora di più se non si riuscirà a portare serie modifiche allo Schema presentato e preparato tenendo presente quello tipo proposto dalla Regione.
Lo Schema tipo della Regione al quale le 10 ATO (uno per provincia più quello delle isole minori) dovrebbero attenersi, sta allarmando notevolmente i Comuni di terraferma che stanno dando vita a proteste anche clamorose.
Ancora di più devono essere allarmati i comuni ed i cittadini delle isole minori che si troveranno ad affrontare costi crescenti ripartibili su un’utenza molto limitata in un ATO con peculiarità che lo rende difforme da tutti gli altri per la distanza dalla terraferma che, sicuramente, creerà dispersione di energie e di risorse.
Sulla base di quanto sopra, il Partito Democratico, attraverso il suo rappresentante in Commissione e in Consiglio Comunale Giacomo Biviano, intende presentare le seguenti e modifiche e le integrazioni agli Art. 4, 8 e 19, oltre alla introduzione di una premessa, che riprenda le ragioni di un’ATO delle isole minori ed evidenzi le sue peculiarità, da collocare subito dopo le argomentazioni di ordine giuridico.
MODIFICHE E INTEGRAZIONI
Schema di Convenzione del Consorzio ATO
Isole Minori della Sicilia
Premesso
· Che le isole minori della Sicilia presentano caratteristiche particolari in ordine ai servizi e quindi anche alla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, che finirebbero con l’essere trascurati negli ATO provinciali;
· Che è giusto prevedere ad un ATO specifico per le isole minori della Sicilia;
· Che non si può trascurare, proprio per la limitatezza del bacino d’utenza (inferiore ai 50 mila abitanti), che i costi di questo Consorzio per il servizio rischierebbero di essere estremamente gravosi e fortemente sperequati per gli abitanti delle isole minori sancendo, di fatto, una grave ingiustizia per queste isole che, come ha anche sostenuto e dimostrato il PIT delle Isole mori siciliane, rappresentano un valore per tutta la Regione contribuendo notevolmente ad incrementare e qualificare il turismo della Sicilia;
· Che proprio questa fortunata capacità di attrarre turisti, soprattutto nella stagione estiva, accentua in modo rilevante il carico dei rifiuti da raccogliere e smaltire i cui costi finiscono anch’essi per ricadere prioritariamente sugli abitanti residenti;
· Che, per ragioni di giustizia e di solidarietà oltre che per garantire la qualità del servizio, la Regione Sicilia debba rappresentare un contribuente significativo dell’ATO delle isole minori siciliane con un intervento finanziario che va definito con apposita legge regionale e verificato ogni due anni ma che non può essere inferiore ai due terzi del budget finanziario necessario per il funzionamento (art. 4) e la gestione (art. 19);
· Che alla peculiarità delle isole minori al loro difficile territorio si aggiunge anche il mare che, non solo le circonda, ma le separa, specialmente nei comuni plurinsulari (Lipari, Favignana, Lampedusa), accrescendo i problemi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti e richiedendo particolari strutture e competenze;
· Che per quanto sopra, nella composizione degli organi ed in particolare nella composizione dell’Assemblea (art.8), deve stabilirsi non solo il criterio degli abitanti ma anche quello del numero delle isole che compongono il Comune e che il rapporto di un voto per 10 mila abitanti non può essere giusto, viste le dimensioni di alcuni Comuni, ma bisogna assegnare un voto ogni cinquemila abitanti o frazioni oltre mille.
Modifiche e/o integrazioni articoli Convenzione
Articolo 4
Il Fondo consortile per il funzionamento del Consorzio è costituito, oltre che dalla rimessa della Regione Sicilia stabilita e definita con apposita legge regionale, dai contributi dei Comuni consorziati.
Articolo 8
(comma 5): ogni Comune consorziato ha diritto ad un voto ogni cinquemila abitanti o frazione oltre mille e un voto per ogni due isole (oltre l’isola in cui ha sede il Comune) con arrotondamento alla cifra pari superiore (un’isola in più, un voto in più come nel caso di due isole; tre o quattro isole due voti in più; cinque o sei isole isole tre voti in più).
I comuni con popolazione inferiore a cinquemila abitanti hanno, in ogni caso, diritto ad un voto.
Articolo 19
I Comuni consorziati hanno l’obbligo di trasferire alle Autorità d’Ambito, oltre alle quote consortili di cui al precedente articolo 4, le risorse per lo svolgimento del servizio di gestione integrata dei rifiuti.
Il Bilancio consortile, con relazioni e pareri, va spedito anche alla Regione Sicilia.
Infine un’ultima considerazione. Proprio l’esigenza di richiedere un contributo speciale alla Regione va impedito un ulteriore frazionamento dell’ATO delle isole minori. Infatti, se questo può razionalmente e politicamente sostenersi per l’insieme delle isole minori non potrebbe, in alcun modo, giustificarsi per un singolo Arcipelago o Comune".
Lipari, 28/07/2008
Saverio Merlino (Segretario Reggente Partito Democratico Lipari e Componente Commissione Regionale Programma)

Carabinieri "giro di vite" su affittanze abusive, droga e quiete pubblica

Con l'accusa di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale è stato arrestato a Panarea dai carabinieri un giovane messinese impiegato, stagionalmente, in una attività commerciale dell'isola.
Altri cinque turisti, tra Panarea e Lipari, sono stati invece segnalati al prefetto per detenzione di sostanze stupefacenti. Ma l'attività dei militari dell'Arma nelle Eolie non conosce sosta e cominciano a dare i primi frutti anche i controlli incrociati effettuati tra i turisti che sbarcano a Lipari e coloro che li ospitano.
Gli uomini della stazione mobile, che presidia il porto di Sottomonastero, di concerto con i colleghi del presidio fisso, hanno infatti accertato che dei vacanzieri erano ospitati, previo pagamento di corrispettivo, in abitazioni private non autorizzate. Per i due proprietari degli immobili è scattata una sanzione amministrativa di 1.000 euro e la denuncia penale per mancata comunicazione. I controlli in questo campo saranno intensificati e proseguiranno nei prossimi giorni. "Giro di vite" anche per quanto riguarda il disturbo della quiete pubblica. A Lipari due esercizi di ristorazione, ai quali è stata contestata la violazione di quanto previsto nella licenza in tema di intrattenimento musicale, è stata elevata una sanzione di circa 2.050 euro per violazione dell'art. 659 del codice penale

Panarea: I morti e i feriti in motoape(Da Amapanarea)

(Intervento di Pina Cincotta Mandarano- Amapanarea) Panarea è la perla delle Eolie, meraviglia del nostro Bel Paese e vanto internazionale tanto che l’Unesco l’ha voluta inserire tra le zone della Terra da salvaguardare. Panarea però è anche un’isola del terzo mondo. Lo dico con grande dolore ma purtroppo è così. Una turista di Pavia è morta per una malore mentre faceva il bagno dopo aver mangiato (a proposito, non fate mai il bagno se non avete ben digerito). E’ stata portata al molo e poi trasportata presso la Guardia medica. Ormai non c’era più nulla da fare. Mi si stringeva il cuore e la vergogna mi saliva fin sulla gola a vedere il suo corpo gettato su una motoape con motore a scoppio, quelle che si utilizzano per caricare i materiali edilizi, mattoni, cemento e calcinacci. E anche quella signora, trattata come un sacco di cemento. Una vista raccapricciante. E’ questa attualmente l’ambulanza che abbiamo, un fragoroso e squallido motocarro. La nostra vera ambulanza, quella che la Protezione civile ci aveva donato, è a Lipari in riparazione da troppo tempo. E chissà se tornerà! Questa è una situazione che si ripete. Qui a Panarea se hai un malore e devi essere trasportato presso il presidio medico ti devono buttare su quel pianale come un sacco. Ma di chi è la responsabilità? Chi deve pensare a tutto questo? Il Sindaco? Non so, ma certamente il Sindaco ci ha lasciato anche senza vigili che hanno il compito di assistere la cittadinanza. Non c’è un vigile a Panarea. Sessant’anni fa ci sentivamo più sicuri, gli ammalati si portavano con delle barelle. Ma questo tanti anni fa.
Pina Cincotta Mandarano

domenica 27 luglio 2008

Giorgio Armani: Il nostro reportage in esclusiva

Reportage di Eolienews su Giorgio Armani a Lipari. Dallo yacth ormeggiato a Marina Lunga, alla passeggiata e allo shopping sul Corso Vittorio Emanuele. Eolie e Eolienews sempre più "vippaiole" e giovedì arriva arriva a Lipari per un'altra grande serata alla discoteca Sealight, Fabrizio Corona

Salina: Giovanissimo perde la vita in un incidente stradale

Vincenzo Pittorino, 22 anni, di Leni (Salina) ha perso la vita a seguito di un drammatico incidente stradale verificatosi ieri pomeriggio lungo la provinciale che dal centro abitato conduce alla frazione di Rinella. Il giovane stava percorrendo in bici la strada quando, in prossimità di una semicurva, in prossimità del camping "Tre pini", per cause in corso di accertamento, si è scontrato con una moto Yamaha, condotta dal 24enne M.F. di Milazzo che procedeva in senso opposto. Immediatamente soccorso le sue condizioni sono apparse subito gravissime e i sanitari, che gli hanno riscontrato un gravissimo trauma cranico, hanno chiesto l'intervento dell'elicottero del 118 che ha provveduto a trasportarlo all'ospedale Papardo di Messina. Nella notte, nonostante il prodigarsi dei sanitari del reparto di neurochirurgia, è deceduto. Il giovane, così come la sua famiglia, era molto conosciuto nell'isola e collaborava con il padre nel negozio di elettrodomestici che questi gestisce a Santa Marina Salina. I carabinieri di Santa Marina Salina, al comando del luogotenente Gimmi Stefani, hanno avviato, di concerto con il dottor Francesco Massara della Procura della Repubblica di Barcellona, le indagini per accertare la dinamica dell'incidente ed eventuali responsabilità. Non si esclude un eventuale ricorso all'autopsia sul corpo dello sfirtunato isolano. Per il motociclista milazzese, quale atto dovuto, dovrebbe scattare l'iscrizione nel registro degli indagati.

Sottomonastero: "Divieto di sbarco" ma per chi?

Il sindaco di Lipari ha emesso, come da noi riportato, una ordinanza che, per motivi contingibili, legati alla salvaguardia della pubblica incolumità, vieta lo sbarco a Sottomonastero dei turisti dai cosidetti "barconi" turistici.
Un divieto "piccolo piccolo" e solo sulla carta se è vero che, in assenza di adeguati controlli(i vigili urbani non si possono certo moltiplicare), stamattina Sottomonastero è stata letteralmente invasa dai barconi. Dopo due giorni l'ordinanza sembra essere già "fumo". La foto da noi realizzata oggi (ingrandendola si può leggere giorno e ora), con ben cinque barconi che hanno "vomitato" centinia di turisti, è più eloquente di ogni altro commento.

Lipari: E' arrivato anche Giorgio Armani

Continua il "pellegrinaggio" dei vip nelle Eolie. Ieri sera è approdato a Lipari con il suo favoloso "Main" lo stilista Giorgio Armani. La consueta tappa nell'arcipelago prima di raggiungere la "sua" Pantelleria. Il 74 enne stilista, che l'undici luglio scorso ha festeggiato il suo compleanno in Sardegna, si è concesso una cena a base di pesce in un notissimo ristorante di Lipari centro. Poi, accompagnato da due guardie del corpo, si è concesso una breve passeggiata sul lungomare di Marina Lunga dove, in uno dei pontili galleggianti , è ormeggiato il suo yacht.
Armani stamattina è tornato sul corso Vittorio Emanuele dove ha fatto shopping in un negozio di articoli da mare. Poi, insieme al suo gruppo, si è fermato a fare colazione in un bar dell'isola. Tra qualche ora dovrebbe riprendere il largo con il suo megayacht.
Nel pomeriggio pubblicheremo le foto della passeggiata mattutina di Armani.

Vip e dintorni sulla Gazzetta del sud di oggi

Per tutti è il “prete dell'isola dei vip” ma Don Lio Raffaele (42 anni), nativo di Lipari, si definisce solo un umile pastore di anime. “Nel mio “gregge”, d'estate allargato anche a personaggi noti che frequentano Panarea, sono tutti allo stesso livello. Dio non sta certo a distinguere tra chi viaggia a bordo di lussuosi yacht e l'isolano che si muove con la bici o a piedi”. Don Lio, spirito da vecchio pastore di anime, ma perfettamente calato in quella che è la realtà tecnologica e sociale dei nostri tempi, ha visto sfilare nella sua chiesa decine e decine di personaggi che farebbero la gioia di giornalisti e paparazzi. Dal ministro Stefania Prestigiacomo ai gioiellieri Paolo e Nicola Bulgari, da Alessandra Borghese all'ex guardasigilli Clemente Mastella, dall'imprenditore Diego della Valle a Flavia Vento. A Panarea si vocifera addirittura che l'ex pugile Mike Tyson, ormeggiato lo scorso anno con la sua imbarcazione nei pressi del porto dell'isola, rimase fortemente colpito dall'immagine di questo prete longineo e abbronzato che, alla guida di un motoscafo, gli transitò accanto e che sul momento scambiò per un attore che stava girando la scena di qualche film. La sera stessa, durante una cena in un noto ristorante di Panarea, Tyson cercò di capire quale film si stesse girando nell'isola e quando gli venne riferito che colui che aveva visto era un prete in carne ed ossa stentò quasi a crederci. Quando parlavamo di tecnologia facevamo riferimento appunto anche al suo inusuale(per un prete) modo spostarsi da Panarea a Vulcano (dove si trova l'altra parrocchia che gli è stata affidata). Don Lio, in un territorio dove i collegamenti marittimi lasciano alquanto a desiderare anche come puntualità, per almeno sette mesi all'anno percorre le 15 miglia marine che separano le due isole con un motoscafo di seconda mano acquistato dai fedeli attraverso una colletta. Ciò gli permette di essere puntuale alle varie funzioni religiose in entrambe le isole. D'inverno, quando le condizioni meteomarine non permettono agli aliscafi di muoversi, “strappa” un passaggio per raggiungere i suoi fedeli ad una società elicotteristica locale. Don Lio, figlio di pescatori, ha dimostrato sino ad oggi di essere un ottimo “nocchiero di Dio” riuscendo in pochissimo tempo, tra non pochi sacrifici e con grande forza di volontà, a far rifiorire le parrocchie che gli sono state affidate, coinvolgendo anche diversi giovanissimi. Sacrifici e forza di volontà che, comunque, sembrano essere nel DNA della sua famiglia se è vero che le tre sorelle Mirella, Katia e Vera gestiscono alla grande uno dei pontili galleggianti a Porto Pignataro nell'isola di Lipari...uno di quei pontili dove approdano i vip in vacanza alle Eolie. E in una settimana dove i vip non sono certo mancati(Valentino,Cavalli, Caltagirone, Costantino, Minoli) un “flash” a parte lo merita sicuramente Anna Crisafulli, una signora di Messina che vip non è che ma che può fregiarsi del titolo di turista più avanti negli anni fra quelli che in questo momento frequentano le Eolie. Novantotto anni(novantanove tra pochissimo, ad ottobre per la precisione) portati brillantemente e vissuti in piena autonomia. Pochi i segreti: una vita sana e impegnata, il sole delle Eolie dove si concede una vacanza da oltre vent'anni consecutivi e un viaggio una volta all'anno alle terme.





sabato 26 luglio 2008

Lipari: Il sindaco vieta lo sbarco dai barconi a Sottomonastero

Il sindaco di Lipari, con ordinanza n.35 del 25 luglio, ha disposto il divieto di sbarco a Sottomonastero dei turisti provenienti dalle coste siciliane e calabresi o da altri lidi con le motonavi diverse dai mezzi commerciali di linea. Stabilito anche quale punto alternativo di sbarco il molo di Marina Corta. Eventuali violazioni, fatte salve le disposizioni penali, saranno punite co una sanzione amministrativa di 500 euro. In caso di reiterazione della stessa violazione la sanzione sarà raddoppiata. L'ordinanza “contigibile ed urgente” mira a “regolarizzare il traffico veicolare e pedonale nella zona di Sottomonastero”.
Finisce così, salvo ulteriori probabili nuovi risvolti, il tira e molla tra il comune e il comandante del Porto Luca Politi sulla necessità di destinare Marina Corta quale unico approdo per i barconi e su una ordinanza, in tal senso, che il comandante del porto ha ritenuto di non poter emettere. L'ordinanza è indispensabile- secondo il sindaco- in considerazione delle infrastrutture insufficienti a far fronte all’eccezionale flusso turistico, di mezzi pubblici e privati che operano durante la giornata nell'area portuale di Sottomonastero e nella strada limitrofa, dell'esistenza sul porto di uno scalo di alaggio, dove vengono durante la giornata movimentate numerose imbarcazioni. Inoltre- sempre secondo l'ordinanza- l'approdo della nave dei rifiuti e la relativa movimentazione dei mezzi, le oltre 15 navi di linea che approdano giornalmente mettono in pericolo la sicurezza e l' incolumità di tutti coloro che transitano nella zona.
Nella foto: Un barcone in fase di approdo a Sottomonastero

Sottomonastero: Che caos. E a dirigere il traffico nel porto devono intervenire i carabinieri

Grande caos stamattina intorno alle 11.00 nell'area portuale di Sottomonastero per l'arrivo contemporaneo di due traghetti che, finalmente, da un certo punto di vista, hanno sbarcato sull'isola un buon numero di persone con gommoni e auto al seguito. Caos amplificato dall'andirivieni di ogni tipo di mezzi sin sotto l'approdo dei traghetti e dall'assoluta assenza di uno, dicasi uno, marinaio del Circomare. Al punto che, per disciplinare il traffico in area portuale ed evitare gli ingorghi che si stavano creando sono dovuti intervenire i carabinieri della stazione mobile che hanno risolto la situazione. Carabinieri che hanno dovuto tralasciare per questo quello che era il loro compito originario. Logico chiedersi, così come hanno fatto in molti se, specie in questo periodo, non sia necessario dislocare a Sottomonastero uno o più marinai che disciplinino gli accessi al porto e il traffico in ambito portuale...oltre ad elevare multe per divieto di sosta.

Lo Cascio: Risposta aperta alla lettera aperta del geom. Scafidi(FIDC)

Non si fa attendere la risposta del consigliere Pietro Lo Cascio alla lettera inviatagli dal geom. Angelo Scafidi, presidente della sezione di Lipari della Federazione Italiana della Caccia. La stessa lettera viene inviata per conoscenza al sindaco di Lipari e ai corrispondenti locali degli organi di stampa. Il testo:
Oggetto: risposta aperta alla lettera aperta al geom. Scafidi, presidente della locale Sezione F.I.D.C.
"Desidero innanzitutto ringraziare il geom. Scafidi che, nella sua qualità di presidente della locale sezione F.I.D.C., ha dedicato certamente molto tempo a elaborare la lunga lettera inviatami; lo ringrazio non tanto per le numerose critiche, delle quali prendo atto ma che in molti casi riflettono sensibili divergenze di opinione o competenze in materia balistica che non possiedo, quanto per alcune sue preziose affermazioni che manifestano – mi pare di intuire – il desiderio di prendere parte a un dibattito sul tema degli incendi e del territorio delle nostre isole. Dibattito al quale chi rappresenta un’associazione che conta centinaia di iscritti, e che ha come scopo sociale un’attività di indubbio impatto sulla gestione del nostro patrimonio ambientale, ritiene giustamente di dover partecipare.
Il presidente Scafidi è convinto che i piromani dei giorni scorsi siano mani estranee alla nostra comunità. Rispetto la sua opinione, ma è inequivocabile che gli incendi siano partiti quasi simultaneamente da luoghi dove soltanto chi possiede una buona conoscenza del territorio sarebbe in grado di recarsi. Per tali ragioni sarei portato a credere che, in realtà, l’autore o gli autori degli incendi si nascondano tra noi; questo, però, non significa che un’intera comunità (me e il presidente della FIDC compresi) debba essere ritenuta responsabile di queste azioni criminali, e non comprendo quindi perché i nostri concittadini dovrebbero sentirsi in qualche modo offesi dalle affermazioni contenute nella mia lettera; in particolare, non comprendo perché Scafidi chiami in causa quelli di Pianoconte, ergendosi a portavoce della loro indignazione: oltre ad avere un padre nato a Pianoconte, lì annovero tanti amici e alcuni parenti, che non si sono sentiti minimamente offesi da una ipotesi semplice, razionale e priva di riferimenti o insinuazioni rivolte ad alcuna contrada. Chiarito questo spiacevole dubbio, prendo atto invece che per il presidente Scafidi gli incendi verificatisi recentemente non devono essere trattati alla stregua di calamità naturali, “come oggi alcuni vogliono farci credere”. Gli incendi, per lui, sono infatti “eventi imprevedibili ed incontrollabili”; perché, dunque, porsi dei problemi e avanzare critiche immeritate all’amministrazione?
Su questo mi permetto di dissentire e desidero aggiungere il fatto che, nella mia precedente lettera, ho avanzato al contempo un dubbio e una critica. Il dubbio riguardava l’opportunità di una revisione dell’atteggiamento ostile dell’amministrazione nei confronti di una riserva, alla luce dei nuovi, gravi danni ambientali. Scafidi sciorina numeri, veritieri, relativi agli incendi che hanno devastato negli ultimi anni parchi e riserve, sostenendo l’inutilità delle aree protette e la loro esclusiva funzione quali “poltrone per amici di qualche politico” e per studiosi di “scarafaggi”. Il paragone con Salina, però, secondo me resta valido: se da un lato è vero che l’incendio di Monte dei Porri ha avuto proporzioni allarmanti, dall’altro inviterei il presidente della FIDC a riflettere sulla differenza che passa tra gli oltre 20 incendi verificatisi a Lipari e i 3 (due dei quali, peraltro, limitati a poche centinaia di metri quadrati) che hanno interessato la seconda isola delle Eolie durante lo scorso anno.
Può darsi, però, che una Riserva a Lipari non sia un efficace deterrente per questi eventi e, dunque, che Scafidi abbia ragione su questo punto: anche questa è una sua opinione, e la rispetto. Allora il problema deve investire direttamente l’amministrazione, e le mie critiche non prendono corpo nella lettera del 14 luglio scorso, ma già lo scorso anno, quando insieme ai colleghi della minoranza abbiamo presentato alcune interrogazioni e una richiesta di autoconvocazione, ad oggi rimasta inevasa. Il problema, seppure completamente ignorato nella lettera di Scafidi, è quello del “Catasto delle aree percorse dal fuoco”, problema che il presidente della FIDC conosce benissimo, svolgendo anche la professione di geometra.
Il nostro comune è tutt’ora inadempiente rispetto a quanto previsto dalla Legge quadro 353 del 2000 e dalla successiva legislazione regionale di recepimento, ovvero rispetto all’istituzione di un catasto – accessibile al pubblico – delle aree bruciate dagli incendi, sulle quali vengono istituiti il divieto di caccia, di pascolo e di edificazione. Il fatto che ancora oggi il Comune di Lipari non lo abbia redatto è, a mio avviso, estremamente grave, soprattutto dopo un anno horribilis, come il 2007, dove centinaia di ettari sono andati in fumo in meno di due mesi.
Quando il presidente Scafidi sostiene che i cacciatori sono i primi ad essere danneggiati dagli incendi, afferma una verità “teorica”. In teoria, per dieci anni i terreni bruciati sarebbero interdetti alla caccia. In pratica, mancando di uno strumento come il catasto, non è facile stabilire – dopo qualche anno – se e quando una determinata area sia stata incendiata o meno. Le piante, infatti, fortunatamente rigettano, e la memoria è corta. L’urgenza di istituire questo strumento non è una velleità mia, caro presidente Scafidi. Le cito alcuni passi contenuti nel Comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri, apparso sulla G.U. n. 140 del 17 giugno 2008 a firma del Presidente Berlusconi, avente come oggetto “l’indirizzo operativo per fronteggiare gli incendi boschivi e i rischi conseguenti nella stagione estiva 2008”:
“L’esperienza dell’estate 2007 ha messo in luce alcune difficoltà derivanti sia dalla mancanza di ogni effetto preventivamente dissuasivo affidato dalla norma all’adozione ed aggiornamento del catasto delle aree percorse dal fuoco […] infatti, alla data di luglio 2007, il catasto delle aree percorse dal fuoco risultava istituito presso ben pochi comuni dell’Italia centro-meridionale, perdendo così ogni capacità e possibilità di esplicare un generale, permanente e pervasivo effetto deterrente nei confronti delle azioni antropiche, sia dolose che colpose, alla base dell’innesco degli incendi e della loro propagazione […] nell’ottica di porre rimedio a tale situazione, successivamente alla dichiarazione dello stato di emergenza, sono state emanate due distinte ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri, rispettivamente l’OPCM n. 3606 del 28 agosto 2007 e l’OPCM n. 3624 del 22 ottobre 2007, concernenti complessivamente i territori regionali di Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Marche, Molise, Sardegna e Umbria, con le quali è stato nominato Commissario delegato il Capo del Dipartimento della Protezione Civile. Tra le attività disciplinate nelle citate ordinanze […] certamente devono essere adeguatamente valorizzate proprio quelle per l’istituzione del catasto delle superfici percorse dal fuoco e per la predisposizione dei piani comunali o intercomunali di protezione civile […] quindi, nell’ottica di un’azione sinergica […] vogliano le SS.LL. […] porre in essere ogni possibile azione affinché tutti i comuni realizzino, oltre alla già recente istituzione, anche il tempestivo aggiornamento del catasto delle aree percorse dal fuoco, ai sensi dell’art. 10 della legge 21 novembre 2000, n. 353”.
Sono certo, di fronte a questo autorevole richiamo, che il presidente della FIDC vorrà associarsi alla nostra reiterata richiesta al Sindaco di provvedere con urgenza all’istituzione del catasto, anche e soprattutto a garanzia e a tutela dei suoi iscritti. Mi auguro infatti che non voglia ripetere la discutibile figura nella quale è incorso l’anno passato, quando la Federazione che egli rappresenta ha ritenuto superfluo informare i propri soci dell’esistenza di un temporaneo divieto di caccia nei SIC e nelle ZPS siciliane, con il risultato di esporli al rischio di pesanti sanzioni, e ho dovuto farlo io".

venerdì 25 luglio 2008

Le isole della vergogna: Colta da malessere in mare, viene trasferita in motoape alla guardia medica, il cadavere resta sulla veranda per due ore

Quella del titolo non è una scena di un film dell'orrore ma un incredibile episodio realmente accaduto oggi a Panarea. Una 60enne donna di Pavia, Candida Gaietta, dopo essersi tuffata in mare a Lisca Bianca, viene colta da malore, viene soccorsa dal marito e da altri parenti, e trasportata al porto. Qui, purtroppo, giunge cadavere. Ma alla disgrazia si aggiunge una incredibile odissea. L'ambulanza elettrica non funziona e viene trasferita alla guardia medica con la motoape. Il medico di guardia non può fare altro che constatarne il decesso e attivare la procedura usata in questi casi.
Ma la guardia medica di Panarea non è certo la reggia di Caserta anzi... tutto il contrario. Il povero medico di guardia, che in una unica e misera stanzetta non può certo tenere il povero corpo sulla lettiga e visitare i pazienti, non sa a che santo votarsi. In attesa delle disposizioni del magistrato di turno e di un trasferimento della povera donna a ll'obitorio di Lipari non può fare altro, d'accordo con le forze dell'ordine intervenute, che trasferirla nella veranda del presidio, in una zona fresca e ventilata per quanto possibile. Ed è lì che il corpo esanime della donna è rimasto per circa due ore, avvolta in un lenzuolo, tra la disperazione del marito e dei parenti. Adesso si sta provvedendo a trasferirla a Lipari con una motovedetta. La donna, con il marito e gli amici era in vacanza a Salina.
E' vero alla morte non c'è rimedio, ma quanto accaduto alla povera donna (dal trasporto in motoape al "soggiorno" in veranda) è un qualcosa di inumano e, nonostante il grande orgoglio che abbiamo per la nostra eolianità, non può che farci vergognare per come in queste isole si vive e si muore.

Lipari: Trasferito al prefetto-commissario tutto il "malloppo" dell'emergenza. Viaria e portuale compresa

Passaggio di consegne e di documentazione tra l'ex commissario e sindaco di Lipari Mariano Bruno e il prefetto-commissario Francesco Alecci. Come da noi anticipato il prefetto-commissario, con quattro funzionari al seguito, è sbarcato stamattina a Lipari. Dopo un sopraluogo ha raggiunto il palazzo municipale. Qui, unitamente ai suoi funzionari e a quelli del comune, al sindaco di Lipari, a tecnici e dirigenti, si è fermato per circa tre ore nella stanza del primo cittadino dove è stata portata, visionata per poi essere successivamente trasferita a Messina, tutta la documentazione dell'emergenza che passa, ovviamente, di mano. Anche alla luce dell'ultima ordinanza, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 16 luglio scorso, del presidente del Consiglio dei ministri che gli trasferisce anche la gestione dell'emergenza viaria e portuale. Il prefetto ci ha dichiarato che, per quanto riguarda l'incasso del ticket d'ingresso, tutto procede come previsto e che controlli serrati sono effettuati dalle forze dell'ordine. Per quanto riguarda le eventuali sanzioni da applicare agli evasori della tassa il prefetto-commissario ci ha dichiarato: "Non essendo prevista l'istituzione di alcun sanzione nell'ordinanza che proroga l'emergenza non posso certo essere io a prevederla e quantificarla". Novità in vista già nei prossimi giorni anche per quanto riguarda l'impianto di depurazione e il ciclo delle acque. Per maggiori particolari vi rinviamo alle prossime edizioni.

Ama le Eolie: La crisi del turismo e i tagli della Siremar.

Il presidente dell'associazione "Ama le Eolie" ing. Emanuele Carnevale ha inviato una lettera al ministro dei Trasporti Altero Matteoli, al presidente della Regione, al Prefetto e alla Siremar.
Il testo:
"Il sottoscritto Ing. Emanuele Carnevale, nella qualità di Presidente della Libera Associazione Imprenditori “Ama le Eolie”, a seguito delle innumerevoli difficoltà in cui versa il settore dei trasporti marittimi nelle isole Eolie, con la presente nota espone e chiede quanto segue:
Premesso:
- che la predetta Associazione è costituita da Imprenditori, che operano a vario titolo e da diversi anni, nell’Arcipelago Eoliano;
-che a seguito di alcune penalizzanti iniziative del Governo Centrale, tra le quali un drastico ridimensionamento dei collegamenti marittimi con la città di Napoli, assicurati per decenni dalla società Siremar, che ha comportato la riduzione della frequenza di detti collegamenti nel periodo estivo, dalle sei a due corse settimanali;
-che le date di partenza delle suddette rimanenti corse, non consentono al viaggiatore proveniente da Napoli il ritorno di sabato;
- che tale decisione, sta provocando conseguenze devastanti sulla già precaria situazione economica delle Isole Eolie, aggravata oggi da una forte crisi del settore turistico e dalla chiusura delle cave di pomice;
-che la società Siremar, nel quadro dei collegamenti in atto vigenti, detiene comportamenti e azioni irresponsabili nei riguardi degli obblighi derivati dalla gestione di un servizio pubblico, come: 1) la mancata effettuazione delle tre corse giornaliere da Milazzo della nave veloce a partire dal primo Luglio, come effettuate negli anni precedenti; 2) l’impossibilità di prenotare o staccare biglietti per il trasferimento via nave, di autovetture o automezzi, nei giorni precedenti al viaggio, in nome di una decisione della società SIREMAR che obbliga le agenzie a staccare biglietti o prenotare, sino ad un certo numero di mezzi per corsa, oltre il quale bisogna acquistare il biglietto nelle giornate di partenza, impedendo una preventiva pianificazione del viaggio necessaria per i viaggiatori; 3)l’annullamento di intere linee di collegamento, anche per diversi giorni quando un mezzo si guasta, a totale sfregio degli obblighi di garanzia per il mantenimento di un servizio pubblico; 4) la totale mancanza di un adeguato servizio d’ informazioni . Inoltre, l’assenza di un idoneo servizio di accoglienza dei nostri viaggiatori, tal volta boicottato come la stazione marittima a Milazzo, completata da due anni e mai utilizzata in maniera sufficiente in quanto distante oltre duecento metri dall’imbarco degli aliscafi.
Per quanto sopra, si chiede alla Signorie Vostre un immediato intervento atto a verificare:
-tutte le possibilità per garantire alle Isole Eolie un adeguato servizio di collegamenti marittimi, effettuati nel rispetto di quanto previsto nelle Leggi Nazionali 684/74 e 169/75 e dell’art. 34 del Dpr 301/79;
-le responsabilità di decisioni che stanno, non solo inginocchiando l’economia Eoliana, ma anche devastando l’immagine turistica di queste Isole;-se esiste in tali decisioni, determinate con la motivazione di mancanza di fondi sufficienti, la volontà di creare danno e disagi agli Eoliani, in nome di un più generale assetto dei flussi turistici che qualcuno intende ridimensionare sulle Nostre Isole. Risulta incomprensibile, infatti, come da alcuni anni il settore dei collegamenti marittimi continui ad essere ridotto sino ad arrivare oggi ai livelli di venti anni fa, nonostante l’avvenuta riqualificazione dell’offerta turistica delle Isole Eolie con un aumento complessivo di circa 1.500 posti letto e l’apertura di tre nuovi Hotels cinque stelle.
Riservandomi, nella qualità di Presidente della Libera Associazione Imprenditori “Ama le Eolie”, di intervenire in tutte le opportune sedi, per rivendicare i nostri diritti e valutare i danni subiti dall’Imprenditoria che opera nelle Eolie a causa di quanto sopra, invito tutte le Autorità ad intervenire con assoluta urgenza per il ripristino dei diritti e delle giuste aspettative della gente delle Eolie e delle isole minori italiane".

Alicudi: Fiamme, paura e soccorsi bloccati a Lipari

Ha bruciato per tutta la notte e sino a stamattina come un immenso cerino la piccola e remota isola di Alicudi. Per residenti e villeggianti è stata una lunga notte di paura per un incendio che ha mandato in fumo circa 50 ettari di macchia mediterranea e che pericolosamente lambito case e villette. L’allarme è scattato alle 23 e 30 quando sono stati allertati i carabinieri di Filicudi. Un immediato contatto con la prefettura di Messina e si è subito capito che sarebbe stata una notte difficile. Non c'era, infatti, vista l'ora, la possibilità di contare sui mezzi aerei. Solo alle tre del mattino i vigili del fuoco, impegnati a Lipari in un altro incendio, sono riusciti a raggiungere l'isola con la motovedetta dei carabinieri ma hanno dovuto "sprecare" altri 90 minuti per raggiungere a piedi le zone percorse di Tonna e Pianicello, interessate dall'incendio. Una grossa mano d'aiuto è arrivata dal cielo intorno alle 7 e 30 quando un canadair ha effettuato una trentina di lanci di acqua di mare domando e spegnendo il rogo. Un’ora dopo è giunta sull’isola anche la motovedetta della polizia con a bordo il maresciallo della Forestale Carmelo Maieli per il coordinamento degli interventi di bonifica ad opera della squadra antincendio.
Al di là del gesto criminale resta il fatto evidente che l'isola è rimasta abbandonata a se stessa per tante, troppe lunghe ore. Una situazione che ripropone anche la necessità che il distaccamento dei vigili del fuoco di Lipari debba avere in dotazione un mezzo anfibio con il quale spostarsi in un territorio particolare come quello eoliano.

La Greca: Lettera aperta sulla problematica incendi

Una lettera aperta sulla "problematica incendi" è stata inviata dal Dott. Giuseppe La Greca al Geom. Angelo Scaffidi (Presidente della Federazione Italiana della Caccia - sezione di Lipari )
Il testo:
"Egr. geom. Scaffidi,
come lei, nella qualità di semplice cittadino, ho avuto modo di leggere la lettera del consigliere comunale Lo Cascio all'indomani del primo serio incendio che ha interessato la nostra isola di Lipari, naturalmente condivido buona parte del contenuto della nota del consigliere tuttavia ciò non esula dalla possibilità di aprire di un dialogo anche con chi, come Lei, la pensa diversamente.
Le assicuro che è questo lo spirito della mia nota e mi auguro di poter contribuire a stemperare alcuni aspetti critici della Sua nota che non condivido rivolti al consigliere Lo Cascio.
Inizio, come mio solito, dalle cose per le quali sono d'accordo con Lei.
In un passo della Sua nota lei parla di “lavorare per fronteggiarli,mediante l'ausilio di uomini, mezzi e strutture, ovvero potenziando, durante il periodo estivo, il Corpo Forestale e dei vigili del fuoco e creando nelle zone più esposte delle battiere anti-incendio al fine di migliorare l'ottimo lavoro che queste persone stanno già facendo”.
Vedo, quando io personalmente, o il consigliere Lo Cascio, ci siamo rivolti al sindaco Bruno sulla problematica degli incendi, subito dopo la stagione 2007, non era soltanto per criticarlo ma per cercare di avviare ed attivare tutta quella serie di azioni che lei sinteticamente ha elencato. Il tempo c'era, oltretutto, dopo i drammatici fatti di Patti in cui sono morte delle persone, la Prefettura di Messina, ha avviato un'azione di monitoraggio e controllo per cercare di prevenire e porre in essere un Piano antincendio su base provinciale ponendo a carico dei Comuni alcuni adempimenti, come la mappatura dei terreni percorsi dal fuoco ed altri elementi che non sto qui ad elencare ma posso fornire in qualsiasi momento. I consiglieri comunali di minoranza sono arrivati anche a presentare una richiesta di autoconvocazione del consiglio proprio per parlare e cercare di trovare quegli accorgimenti atti a ridurre o prevenire gli incendi, autoconvocazione mai discussa in consiglio.
Queste sono fondamentalmente le critiche che personalmente muovo all'amministrazione Bruno. Anch'io sono stato assessore, e proprio quell'incendio che lei ricorda, ha condotto al potenziamento dei vigili del fuoco, con l'acquisto delle attrezzature ed al riconoscimento di contributi alle associazioni di volontariato per combattere e prevenire gli incendi; da quell'evento sono nati corsi di formazione per il personale comunale e per i volontari tenuti dalla forestale a Lipari, da quell'evento sono nate delle programmazioni che hanno consentito una gestione sinergica delle poche unità disponibili e una sensibile riduzione degli incendi negli anni successi, confermata dalle statistiche della Guardia Forestale di Lipari.
Iniziamo adesso dalle cose che non mi vedono d'accordo con Lei.
Nell'introduzione della Sua nota Lei parla di “condannare il folle gesto di alcuni piromani “ Lei sa benessimo che soltanto un piromane o più piromani da anni distruggono il nostro territorio, tuttavia, anch'io come il consigliere Lo Cascio sono dell'opinione che la mano criminale sia locale, soltanto un locale, come noi tutti, conosce i luoghi e sa perfettamente dove, come e quando colpire. È grave, gravissimo, ma dobbiamo prendere atto che non siano più quell'isola felice che abbiamo vissuto nella nostra infanzia, la sua come la mia, essendo quasi coetanei.
Io per primo sono orgoglioso di essere eoliano, di avere non semplicemente un nonno, ma centinaia di anni di testimonianze, di dedizione e di lavoro per la nostra isola, bagnata dal sangue dei miei antenati. Lo stesso posso confermare per il consigliere Lo Cascio. Un suo antenato, già sindaco di Lipari e più volteconsigliere comunale, è riuscito a vincere una causa che contrapponeva il Comune al Vescovo proprio per il possesso delle terre pomicifere. I nostri concittadini in suo onore hanno intestato una strada centrale della nostra città. Ma qui non è in discussione la nostra eolianità, dobbiamo amaramente prendere atto che c'è qualche mela marcia tra di noi, e che va individuata, se possibile, ed isolata. Anche in queste si riconosce l'eolianità.
Non sono d'accordo con Lei quando sminuisce l'investimento di Condotte d'Acqua sull'intera portualità dell'isola di Lipari definendola “una società non locale gestirà una banchina” e ritiene, di contro, che l'eventuale introduzione della Riserva Naturale Orientata nell'isola di Lipari equivalga ad un esproprio forzato. Non sono d'accordo, abbiamo una visione diversa, ma non voglio demonizzare la Sua come mi auguro Lei non voglia demonizzare la mia. Anch'io ho terreni in zona di riserva “A” o in altri luoghi a tutela vincolata, ma non mi sento espropriato nonostante siano nostri da centinaia di anni, al massimo mi possono imporre delle regole.
Infine, con una parola di pace, visto l'argomento e l'interesse che in qualche modo il consigliere Lo Cascio ha sollevato sulla problematica, la invito come rappresentante della locale federazione della Caccia, ad organizzare un incontro pubblico per parlare di cosa possiamo fare tutti noi, nei prossimi mesi per arginare questo fenomeno che vede depauperarsi la nostra isola di anno in anno".
Distinti Saluti.
Giuseppe La Greca

giovedì 24 luglio 2008

Lipari: I cacciatori replicano alla nota di Lo Cascio sugli incendi

Questo il testo di una lunga nota, a firma del presidente Angelo Scafidi, con la quale l'associazione cacciatori eoliani di Lipari interviene su una nota del consigliere Pietro Lo Cascio, relativa agli incendi.
"Scrivo, in qualità di cittadino e di Presidente della Federazione Italiana della Caccia, Sez. di Lipari, associandomi al Consigliere del Comune di Lipari Pietro Lo Cascio, nel condannare il folle gesto di alcuni piromani che hanno appiccato incendi in diverse località dell'isola di Lipari, soprattutto nella frazione di Pianoconte, devastando una cospicua parte di macchia mediterranea.
Tuttavia, intendo anche replicare ad alcune affermazioni contenute nella lettera a firma dello stesso consigliere Lo Cascio, in ordine agli incendi della scorsa settimana e mandata in onda dalle emittenti televisive locali. Il fine è quello di evitare che mediante stampa e televisioni vengano divulgate notizie non corrette, tali da suscitare, nei confronti di chi legge o ascolta, una visione distorta della realtà, come in passato è accaduto per una presunta sassaiola ad una bacheca, di proprietà dello stesso consigliere, ad opera di qualche soggetto poco educato e di cui condanno il gesto. Televisioni e giornali locali fecero un gran parlare di attentato, di presunti colpi di arma da fuoco esplosi contro la suddetta bacheca, di presunte intimidazioni commesse nei confronti del consigliere Lo Cascio e così via. Tutta questa pubblicità sviluppò nel pensiero di chi ascoltò o lesse quelle notizie che a Lipari si sono vissute scene tratte dal film “Il Padrino” e addirittura in paese circolavano voci di un presunto atto di ripicca commesso da parte di qualche cacciatore per i fatti inerenti la denuncia dello stesso consigliere per l'esercizio della caccia nelle zone SIC e ZPS, cosa questa assolutamente non vera. .....seguono disquisizioni sulla capacità dei danni causati da arma da fuoco(ndr)
Ritornando alla lettera si legge "il consigliere esordisce con la seguente affermazione “a Lipari si aggirano individui che dedicano la loro domenica a dare alle fiamme il territorio dell'isola in cui vivono insieme alle loro famiglie”. Orbene, con tale affermazione, mi auguro che il consigliere non faccia riferimento al fatto che, autori di questi gesti, possano essere abitanti dell'isola, poiché ciò sarebbe molto grave, infatti da quanto mi risulta, a tutt'oggi non è stato tratto in arresto nessuno, né vi sono sospetti o indizi che possano far risalire ai colpevoli.
Non vedo su quali basi un rappresentante dei cittadini possa fare simili affermazioni, peraltro inopportune e fuori luogo, soprattutto, per rispetto degli abitanti di Pianoconte dove personalmente vivo con la mia famiglia. Forse non tutti sanno che gli incendi estivi rappresentano un danno per la categoria dei cacciatori di cui sono portavoce, in quanto oltre ad arrecare danni a flora e fauna, precludono l'esercizio della caccia nelle zone percorse dal fuoco per alcuni anni come stabiliscono le leggi in materia e riducono drasticamente i territori in cui si può esercitare l'attività venatoria. Per questo motivo i cacciatori, sono sempre stati contrari agli incendi e condannano pubblicamente non solo il gesto compiuto dai piromani ma anche qualsiasi gesto che abbia come fine quello di arrecare un danno alla natura, dove gli stessi passano gran parte del loro tempo libero.
Tuttavia, vorrei far notare al consigliere che gli incendi estivi sono un problema che da anni affliggono non solo Lipari e l'Italia, ma il mondo intero, per tale motivo mi sembra pretestuoso e futile l'attacco che viene mosso contro l'amministrazione Bruno, a suo dire “incapace di difendere la propria isola dagli incendi”. In realtà non è così, poiché, nonostante la sincronia con cui sono stati appiccati gli incendi, è stato dimostrato come nell'arco di poche ore, con l'intervento dei Canadair della Protezione Civile, degli uomini dei Vigili del Fuoco e della Forestale si è riusciti a domare le fiamme ed evitare maggiori danni rispetto a quelli creati.
Forse il consigliere non ricorda che in un passato recente gli incendi sull’isola venivano fronteggiati con olio di gomito da pochi uomini della Forestale, dai volontari e con l’ausilio delle sole autobotti messe a disposizione dal Comune di Lipari, allora sì che c’era da piangere e si assisteva impotenti alla distruzione di centinaia di ettari di macchia mediterranea, eppure nessuno sollevava stati di calamità naturali come oggi alcuni vogliono farci credere. Anche in passato, quando i colori politici erano diversi, Lipari fu devastata da grossi incendi, solo per citarne uno, si ricordi quello che devastò l'isola da San Salvatore fino a San Calogero, allora sì che andò in fumo mezza isola, eppure nessuno parlò di catastrofe, anche qui si vuole ricordare solo quello che fa comodo.
Oggi che invece abbiamo uomini, mezzi e tecnologia si grida al disastro, alla catastrofe, per un incendio spento in poco tempo ma soprattutto si parla di “impotenza”, come se domare fiamme di una decina di metri con il bosco secco e con il vento, fosse un gioco da ragazzi, alla portata di tutti. Poiché gli incendi sono eventi imprevedibili ed incontrollabili, vista anche la vastità del territorio, la parola “difendersi”, può assumere un duplice significato, il primo è quello di “prevenire il verificarsi di un determinato evento”, il secondo deve intendersi come “capacità e prontezza di reazione, per impedire, qualora l'evento si sia verificato, che questo possa arrecare maggiori danni”, ed è questa seconda ipotesi quella che si è verificata negli incendi della settimana scorsa, infatti, l'isola messa a dura prova, è riuscita a fronteggiarli tutti in poche ore, grazie all'intervento di mezzi e persone professionalmente competenti e preparate.
Se per ogni incendio divampato nel mondo dovesse cadere un governo o un amministrazione comunale saremmo nel caos totale.
Ma il consigliere, dopo queste sviolinate, per salvare l'isola dagli incendi, esordisce con un rimedio davvero singolare, ovvero, dar vita alla “Riserva Naturale Orientata”, in quanto come da lui sostenuto “avere un area protetta equivale ad avere un ente gestore, che tra i suoi compiti istituzionali ha anche quello del controllo e della prevenzione degli incendi”, (se questo fosse il rimedio agli incendi l’intero globo terrestre sarebbe stato trasformato in una R.N.O.).
Anche qui mi permetto di sollevare una precisazione: è sotto gli occhi di tutti che i parchi, le riserve e le oasi protette più importanti d'Italia non sono immuni agli attacchi dei piromani, basta leggere i giornali.
Dal sito del Corpo Forestale dello Stato è possibile avere un resoconto allarmante degli incendi estivi, oltre 600 roghi nei parchi nazionali nel corso del 2007, qui già si parla di parchi con degli enti gestori che percepiscono finanziamenti di gran lunga superiori a quelli di una riserva, che hanno subito notevoli danni a causa degli incendi appiccati dai piromani, non mi sembra che i piani di difesa anti-incendio di questi enti gestori siano poi così infallibili. Infatti, l'efficienza di questi enti gestori è talmente scarsa che lo stesso Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, di recente ha annunciato una gestione privata degli enti parchi, definendoli come una “sorta di poltronificio” (basti pensare a quanto ammonta la spesa che lo Stato deve sostenere per il mantenimento di queste aree protette e soprattutto quanto percepiscono di stipendi i relativi presidenti) il tutto al fine di ridurre lo sperpero di denaro pubblico. Non è un mistero che intorno a queste poltrone ruotano molteplici interessi e rappresentano una sorta di “parcheggio” per gli amici di qualche politico. Non è neppure un mistero che una gestione privata affidata a fondazioni faccia tremare il mondo ambientalista, visto che finirebbero gli sperperi per studi e ricerche inutili. E' la classica storia all'italiana, dove i nostri soldi vengono bruciati, dove anche uno scarafaggio deve essere oggetto di studio da parte di qualche cervellone che per farlo percepisce uno stipendio faraonico.
Se gli enti gestori dei parchi più importanti d'Italia non sono in grado di garantire il controllo e la prevenzione degli incendi, mi chiedo come potrà farlo l'ente gestore di una riserva così imponente come quella di Lipari, con un territorio fortemente variegato, ci troveremmo di fronte all'ennesimo sperpero di denaro pubblico per insediare altre poltrone.
Tuttavia, questa è l'isola di coloro che gridano allo scandalo se una società non locale gestirà una banchina, ma poi sono contenti se regaliamo gran parte della nostra isola ad un ente gestore di una riserva e sono anche contenti se il valore dei terreni comprati con tanti sacrifici sarà pressoché azzerato (tanto i soldi per comprarli non li hanno spesi loro). Tutto ciò scaturisce dal fatto che in quest'isola manca l’orgoglio di essere eoliani e non si apprezzano i sacrifici che i nostri padri e soprattutto i nostri nonni hanno fatto per comprare un pezzo di terra, alzandosi la mattina alle quattro per scavare pomice a Porticello, trovando alcuni di loro la morte per silicosi o altro, oppure facendo i lavori più umili al servizio di qualche signorotto del paese, purtroppo coloro che non hanno mai fatto sacrifici, non potranno mai capire chi invece ha duramente lavorato.
Ma la frase che lascia perplessi nella lettera del consigliere è che il “Sindaco abbia il dovere morale di rivedere alcune sue convinzioni” in ordine all'istituzione della Riserva, come se questa fosse una priorità assoluta. Penso che i doveri morali di un Sindaco e di un amministrazione siano ben altri, basti pensare agli ex dipendenti Pumex, a chi è senza casa o a chi non riesce a raggiungere la fine del mese con la sua paga, rifiuto qualsiasi commento ad una simile affermazione, visto che l'esistenza e la stessa sopravvivenza di un individuo con la sua famiglia vale meno di una Riserva.
Per concludere, il consigliere a supporto delle sue teorie evidenzia una sorta di impietoso raffronto tra Salina e Lipari, spudoratamente, senza considerare che si tratta di due isole completamente diverse fra loro, sia per dimensioni (Salina è più piccola di Lipari), assetto territoriale (Salina si presenta con due montagne di oltre 800 mt d'altezza, mentre Lipari è collinare con dei tratti pianeggianti), numero di abitanti (Salina ha circa 3.000 abitanti mentre Lipari ne conta oltre 10.000) e presenze durante il periodo estivo (la maggior parte del flusso turistico viene assorbito da Lipari, mentre solo una piccola parte da Salina) e facendo passare Salina, grazie alla sua riserva, per una gallina dalle uova d'oro. Peccato che nella sua lettera il consigliere non parli dell'incendio che ha colpito l'isola di Salina nell'agosto del 2007, in particolare il Monte Porri, creando gravi danni alla riserva e dove ci sono voluti addirittura diversi giorni per domare le fiamme o peggio ancora lo spaventoso incendio del 2000 che durò ben quattro giorni, mandando completamente in fumo Monte Fossa delle Felci con buona parte della sua riserva.
Infine, non riesco a capire ancora quali sono queste “migliori opportunità”, considerato che, molti giovani sono costretti a lasciare Salina per andare a lavorare altrove, peccato, che nella lettera si parli solo dei pro e non anche dei contro, della Riserva.
Con ciò non intendo assolutamente sminuire la bellezza di Salina, che non ha certamente bisogno di simili confronti, ma non mi sembra il caso di sfruttare un dramma come quello degli incendi per dar vita ad un inutile Riserva che non risolverà assolutamente nessuno di questi problemi. Sarebbe pura utopia predicare che non ci saranno più incendi o che questi diminuiranno, mentre sarebbe più ragionevole lavorare per fronteggiarli, mediante l’ausilio di uomini, mezzi e strutture, ovvero potenziando, durante il periodo estivo, il Corpo Forestale e dei Vigili del Fuoco e creando nelle zone più esposte delle barriere anti-incendio al fine di migliorare l'ottimo lavoro che queste persone stanno già facendo.
Peccato, infine, che nella sua lettera il consigliere Lo Cascio non ha sprecato una sola riga per ringraziare i ragazzi dei Vigili del Fuoco, del Corpo Forestale ed i volontari che con molti sacrifici e con uno splendido lavoro, sono riusciti a domare gli incendi, grazie anche all'ausilio dei Canadair, nonostante questa caduta di stile del consigliere, mi sembra doveroso un ringraziamento a nome mio e di tutti i cacciatori a tutti coloro che hanno contribuito e che contribuiscono a tutelare ed a salvare con il loro lavoro il patrimonio naturale dell'isola.

Lipari: Riaprirà a giorni all'utenza l'ex ufficio di collocamento nell'area antistante l'ufficio postale

Con la firma del verbale di consegna tra il sindaco Mariano Bruno e il direttore dell'UPL di Messina, Antonio Marcantonio, i locali di proprietà comunale, storicamente adibiti ad ufficio di Collocamento e chiusi da qualche anno per lavori di manutenzione straordinaria e di adeguamento alla normativa vigente in materia di sicurezza, sono tornati alla loro destinazione originaria. Il tempo necessario per gli opportuni trasferimenti di mobili e documenti e saranno riaperti all'utenza interessata.
Al tempo stesso tra il sindaco di Lipari, il direttore dell'UPL e il rappresentante dello Sportello Multifunzionale, Luigi Megna- come si legge in un comunicato a firma della signora Rosaria Corda- sono stati dichiarati intendimenti condivisi per favorire la crescita e le possibilità di occupazione professionalmente qualificabili, attraverso la prossima apertura, in quasi tutte le isole di recapiti per l'orientamento formativo, anche attraverso l'erogazione di corsi di formazione in loco secondo il bisogno avvertito dalle singole comunità.
Lo stesso, e in piena sinergia con tutti gli operatori interessati, sarà al più presto attivato anche per i Comuni dell'isola di Salina.

Emergenza Eolie: Altri poteri al prefetto-commissario

ORDINANZA DEL PRESIDENTE DEL C.D.M.- Interventi atti a fronteggiare il contesto emergenziale nel territorio delle isole Eolie. (GU n.165 del 16-7-08)
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Visto....(vengono citati i vari articoli, ordinanze, decreti e dichiarazioni di stati d'emergenza....... Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data11 gennaio 2008 con cui e' stato prorogato lo stato d'emergenza, finoal 31 dicembre 2008, nel territorio delle isole Eolie; Vista l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 gennaio 2008, n. 3646, recante: «Ulteriori interventi diprotezione civile diretti a fronteggiare il contesto emergenziale inatto nel territorio delle isole Eolie»; Considerato che in seguito all'emanazione del citato provvedimento emergenziale con il quale il Prefetto di Messina e' nominato Commissario delegato si rende necessario effettuare la compiuta ricognizione dei poteri commissariali; Ritenuto che l'approssimarsi della stagione estiva acuisce la situazione di emergenza in atto nel territorio delle isole Eolie, e che, pertanto, si rende necessario provvedere con ogni consentita urgenza alla ricognizione dei compiti e delle funzioni commissariali al fine di assicurare la salvaguardia della popolazione e del territorio altresi' assicurando l'operato commissariale; Considerata, altresi', l'esigenza di garantire la continuita' delle azioni gia' intraprese per conseguire il definitivo superamento del contesto di criticita' che interessa le isole Eolie; Viste le note del Dipartimento della protezione civile dellaPresidenza del Consiglio dei Ministri 21341, del 3 aprile 2008 e 24945, del 16 aprile 2008; Acquisita l'intesa della Regione siciliana con nota 32139, del 1° luglio 2008; Su proposta del Capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
Dispone:
Art. 1. 1. Al fine di assicurare la risoluzione del contesto emergenziale in atto nel territorio delle isole Eolie il Commissario delegato-Prefetto di Messina nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 gennaio 2008, n. 3646 esercita le funzioni di cui all'ordinanza n. 3225/2002, articoli 1, 2 e 4 anche mediante l'esercizio dei poteri derogatori di cui all'art. 6 della medesima ordinanza e dell'art. 17 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266, nonche' le ulteriori funzioni indicate nei commi seguenti.
2. Il Commissario delegato-Prefetto di Messina provvede per il ripristino e per la realizzazione di ulteriori adeguate infrastrutture, in particolare viarie e portuali, sull'intero territorio delle isole Eolie.
3. All'art. 1 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266 il comma 1, primo capoverso e'sostituito dal seguente: «Il Capo del Dipartimento della protezione civile - Commissario delegato, in relazione agli effetti indotti dal vulcanismo in atto nel territorio delle isole Eolie, svolge le attivita' e pone in essere gli interventi inerenti al ciclo dell'emergenza per quanto concerne le fasi della previsione,monitoraggio, sorveglianza, presidio ed allertamento assicurando il potenziamento ed il funzionamento delle strutture e dei mezzi inerenti a tali fasi, anche avvalendosi del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Prefetto di Messina - Commissario delegato per le fasi del ciclo dell'emergenza riguardanti le attivita' di contrasto, soccorso e assistenza alle popolazioni effettua gli interventi urgenti per rimuovere ogni situazione di pericolo per l'incolumita' pubblica e privata e pone in essere le attivita' di prima assistenza e sistemazione delle popolazioni colpite dagli eventi calamitosi».
4. All'art. 1, comma 2, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266 e' abrogata la frase «ed il Sindaco del Comune di Lipari» .
5. Agli articoli 2, 3 e 7, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266 le parole «Il Sindaco diLipari», sono sostituite dalle seguenti «il Commissario delegato-Prefetto di Messina».
6. All'art. 6 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio deiMinistri 7 marzo 2003, n. 3266 la frase «d'intesa con il Commissario delegato ed il Sindaco di Lipari» e' sostituita dalla seguente«d'intesa con il Commissario delegato Prefetto di Messina».
7. All'art. 12 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266 la frase «Il Capo del Dipartimentodella protezione civile - Commissario delegato ovvero il Sindaco del Comune di Lipari sono autorizzati» e' sostituita dalla seguente «Il Commissario delegato - Prefetto di Messina e' autorizzato».
8. All'art. 16 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio deiMinistri 7 marzo 2003, n. 3266 dopo le parole «Commissario delegato»sono inserite le seguenti «Prefetto di Messina».
9. All'art. 18 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266 la frase «il Sindaco del Comune di Lipari e' nominato funzionario delegato ed» e' sostituita dalla seguente «Il Commissario delegato - Prefetto di Messina».
10. All'art. 14 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266 e' aggiunto il seguente comma « 6. Il Dipartimento della protezione civile pone in essere le attivita' di supporto logistico per la manutenzione e la gestione delle reti di monitoraggio e di sorveglianza afferenti al Dipartimento anche attraverso i centri di competenza di cui al decreto del Capo del Dipartimento n. 4324, dell'11 settembre 2007, unitamente alle azioni per la manutenzione e gestione delle pertinenze tecnologiche e logistiche e per lo svolgimento di attivita' tecniche di valutazione,anche scientifica, e di pianificazione di protezione civile poste in essere dal Centro operativo avanzato istituito presso l'isola diStromboli che costituisce presidio territoriale avanzato del medesimo Dipartimento.»
11. All'art. 6, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio deiMinistri 10 settembre 2004, n. 3375 la frase «il Sindaco del comune di Lipari - Commissario delegato, ai sensi dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266, fornisce alle competenti autorita', entro trenta giorni a decorrere dalla datadi pubblicazione della presente ordinanza» e' sostituita dallaseguente «Il Commissario delegato - Prefetto di Messina fornisce alle competenti autorita', entro trenta giorni». Il periodo temporale indicato e' da intendersi decorrente dalla data di pubblicazione della presente ordinanza.
12. All'art. 7, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 gennaio 2005, n. 3397 le parole «Il Commissario delegato- Sindaco del comune di Lipari» sono sostituite dalle seguenti «Il Commissario delegato - Prefetto di Messina».
13. All'art. 1, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° agosto 2005, n. 3452 la frase «il Sindaco del comune diLipari - Commissario delegato» e' sostituita dalla seguente «il Commissario delegato - Prefetto di Messina».
14. Per l'espletamento delle funzioni di cui alla presenteordinanza il Commissario delegato - Prefetto di Messina e'autorizzato ad avvalersi delle amministrazioni periferiche dello Stato, della Regione, della Provincia, dei Comuni di Lipari, Leni, S.Marina Salina, Malfa, dell'Universita' degli studi di Messina e di istituzioni scientifiche, senza oneri a carico dei fondi attribuitial Commissario delegato.
15. Il Commissario delegato - Prefetto di Messina e' autorizzato ad avvalersi di un Comitato tecnico amministrativo per l'istruttoria tecnico amministrativa degli interventi, la valutazione ed ogni altra eventuale procedura afferente all'approvazione dei progetti. Detto Comitato e' composto da un Avvocato dello Stato, da due dirigenti ingegneri designati dalla Regione siciliana, da un ingegnere dell'Ufficio del genio civile opere marittime, nonche' da un dirigente dotato della necessaria professionalita' anche titolare diposizione di vertice nell'amministrazione di provenienza. Con separato atto il Commissario delegato - Prefetto di Messina determina il compenso, sulla base di criteri di rigorosa perequazione connessi alla specifica professionalita' posseduta dai componenti, da attribuire ai detti componenti con oneri a carico dei fondi commissariali.
16. Per lo svolgimento delle funzioni commissariali il Commissario delegato - Prefetto di Messina e' autorizzato ad istituire una struttura amministrativa composta da non piu' di tre unita' di personale in servizio presso la Prefettura di Messina. A detto personale verra' attribuito, in ragione delle funzioni svolte e dei livelli di responsabilita' assunti, un compenso determinato con apposito provvedimento commissariale con oneri a carico dei fondi commissariali.
17. Al fine di realizzare risparmi di spesa e' abrogato l'art. 7,comma 2, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 luglio 2006, n. 3536.