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venerdì 25 luglio 2008

Le isole della vergogna: Colta da malessere in mare, viene trasferita in motoape alla guardia medica, il cadavere resta sulla veranda per due ore

Quella del titolo non è una scena di un film dell'orrore ma un incredibile episodio realmente accaduto oggi a Panarea. Una 60enne donna di Pavia, Candida Gaietta, dopo essersi tuffata in mare a Lisca Bianca, viene colta da malore, viene soccorsa dal marito e da altri parenti, e trasportata al porto. Qui, purtroppo, giunge cadavere. Ma alla disgrazia si aggiunge una incredibile odissea. L'ambulanza elettrica non funziona e viene trasferita alla guardia medica con la motoape. Il medico di guardia non può fare altro che constatarne il decesso e attivare la procedura usata in questi casi.
Ma la guardia medica di Panarea non è certo la reggia di Caserta anzi... tutto il contrario. Il povero medico di guardia, che in una unica e misera stanzetta non può certo tenere il povero corpo sulla lettiga e visitare i pazienti, non sa a che santo votarsi. In attesa delle disposizioni del magistrato di turno e di un trasferimento della povera donna a ll'obitorio di Lipari non può fare altro, d'accordo con le forze dell'ordine intervenute, che trasferirla nella veranda del presidio, in una zona fresca e ventilata per quanto possibile. Ed è lì che il corpo esanime della donna è rimasto per circa due ore, avvolta in un lenzuolo, tra la disperazione del marito e dei parenti. Adesso si sta provvedendo a trasferirla a Lipari con una motovedetta. La donna, con il marito e gli amici era in vacanza a Salina.
E' vero alla morte non c'è rimedio, ma quanto accaduto alla povera donna (dal trasporto in motoape al "soggiorno" in veranda) è un qualcosa di inumano e, nonostante il grande orgoglio che abbiamo per la nostra eolianità, non può che farci vergognare per come in queste isole si vive e si muore.