Il prefetto Francesco Alecci, nella qualità di commissario, e una commissione tecnica del ministero dell'Ambiente hanno compiuto ieri mattina un sopraluogo a Lipari per visionare le aree sulle quali potrebbe essere realizzato il nuovo depuratore dell'isola, struttura da realizzarsi nel contesto del più ampio progetto del ciclo delle acque e finanziato, in larghissima parte, con circa 34 milioni di euro, dal ministero dell'Ambiente.
Il dottor Francesco Alecci e i componenti la commissione, fra i quali valenti docenti universitari e tecnici giunti appositamente da Roma, sono stati accompagnati dal dirigente del Quarto settore comunale, il geologo Domenico Russo, nelle zone di Monte Rosa-Porto Pignataro e Canneto. Nella prima zona l'impianto di depurazione dovrebbe essere localizzato all'interno di una galleria da scavarsi nella montagna. Una soluzione che sembra però non incontrare grandi favori all'interno della commissione sia per il tipo di intervento che bisognerebbe effettuare sia per il contesto, quello portuale di Pignataro, in cui la struttura ricadrebbe.
L'altra area visionata è stata quella di Canneto Dentro, un'area decentrata rispetto al centro abitato della frazione ma sulla quale si potrebbe accendere la "miccia" della contestazione. Dopo tanti anni e tante battaglie l'area è stata destinata ad ospitare l'area artigianale. Al momento, comunque, non vi è nulla di certo e la commissione continuerà nel suo lavoro di accertamento e ricognizione dei luoghi, presumibilmente anche in altre aree. Il prefetto-commissario è comunque intenzionato, seguendo ovviamente le indicazioni che gli perverranno da questo organismo tecnico, a procedere il più efficamente possibile lungo la strada della realizzazione di questa struttura sicuramente indispensabile per l'isola che conta, come è risaputo, solo su un vetusto e malfunzionante impianto di pretrattamento dei liquami.
Circa la diatriba sui due progetti presentati, in tempi diversi, nel contesto della progettualità relativa al ciclo delle acque, il dottor Alecci è stato lapidario. «Quando mi sono insediato - ha dichiarato - ho trovato il progetto della Sogesid e non posso che lavorare su quello. Se poi ci sono contenziosi in corso spetterà ad altri organismi derimerli».
Il prefetto Francesco Alecci ha anche sottolineato come gli interventi da effettuarsi nell'ambito del piano sul "ciclo delle acque" siano stati divisi in due tranche. Quella relativa alla rete idrica e fognaria, per la quale si è già in fase avanzata, e quella che deriverà dalla realizzazione dell'impianto di depurazione e sistemi connessi per i quali si sta percorrendo la fase preliminare, cioè verificare sul campo quanto è stato proposto e prospettato in ambito progettuale. Il sopralluogo di ieri ha rappresentato un momento di approfondimento ma i nodi sono tutti da sciogliere.