” Siamo Onorati e Felici da Italiani e uomini della Guardia Costiera di aver potuto contribuire a salvare la vita di circa un migliaio di profughi nelle acque dell’Egeo, tra cui centinaia di bimbi in tenera età strappati da ben diverso destino.
Cosi , con immensa gioia nel cuore, fierezza ed orgoglio, dopo 3 mesi, attraversiamo di nuovo il Canale di Corinto per fare rientro nella nostra amata Patria, dove i nostri grandi colleghi, si adoperano da sempre, per la stessa grande missione, rispondere “Presenti”, al disperato grido di chi necessita estremo aiuto in mare”.
Sono tornati ieri a Lipari, intorno alle 10 e 30, gli "eroi" della motovedetta CP 322 che ha salvato la vita ad oltre un migliaio di profughi (tra i quali tantissimi bambini) nellle acque dell'Egeo.
Ragazzi e motovedetta che sono stati l'emblema ed orgoglioso di questa Italia purtroppo sempre più povera di "uomini" e valori.
Un rientro in "silenzio" e nell'indifferenza...purtroppo.
Il testo che introduce questo post è stato pubblicato su fb dal comandante della motovedetta CP 322 , Roberto Mangione.
Sono tornati ieri a Lipari, intorno alle 10 e 30, gli "eroi" della motovedetta CP 322 che ha salvato la vita ad oltre un migliaio di profughi (tra i quali tantissimi bambini) nellle acque dell'Egeo.
Ragazzi e motovedetta che sono stati l'emblema ed orgoglioso di questa Italia purtroppo sempre più povera di "uomini" e valori.
Un rientro in "silenzio" e nell'indifferenza...purtroppo.
Ad attenderli praticamente nessuno, se non i loro cari ed altri componenti del Circomare - Guardia Costiera Lipari.
Ci saremmo aspettati (e forse se la sarebbero aspettata anche loro, anche se non lo diranno mai) una accoglienza diversa, in linea con quanto di bello, ma principalmente di efficace ed umano, da loro fatto. Invece, nulla.
Difetto di comunicazione? E c'è anche chi sostiene non si sapesse nulla loro del giorno e dell'ora del loro rientro. Ma...
Riteniamo, comunque, e ce ne vorremmo fare portavoce che questi "eroi" meritino un riconoscimento ufficiale da parte della pubblica amministrazione. Sarebbe un giusto e meritato "grazie".
Ci saremmo aspettati (e forse se la sarebbero aspettata anche loro, anche se non lo diranno mai) una accoglienza diversa, in linea con quanto di bello, ma principalmente di efficace ed umano, da loro fatto. Invece, nulla.
Difetto di comunicazione? E c'è anche chi sostiene non si sapesse nulla loro del giorno e dell'ora del loro rientro. Ma...
Riteniamo, comunque, e ce ne vorremmo fare portavoce che questi "eroi" meritino un riconoscimento ufficiale da parte della pubblica amministrazione. Sarebbe un giusto e meritato "grazie".