Palermo - «Volevamo fare in modo che il nostro nome non fosse legato solo all'isola di Ustica, visto che gestiamo il servizio di trasporto con aliscafi in tutta la Sicilia. Volevamo cambiare nome per rimanere fedeli al nostro concept aziendale».
Lo ha detto Ettore Morace, presidente di Libertylines, nuovo nome di Usticalines, la compagnia che si occupa del trasporto su aliscafi dalla Sicilia per le isole minori. «La Libertylines - ha aggiunto Morace - è la compagnia marittima con la più grande flotta di mezzi veloci al mondo. Adesso abbiamo anche il più grande aliscafo del pianeta. Un cammino fatto di occupazione, competitività e maggior sicurezza».
«Con mezzi nuovi armonizzeremo i servizi, non si toccano le tariffe e saranno mantenuti i lavoratori. Ci saranno imbarcazioni nuove e moderne, dotate di tutti confort, e mezzi di riserva per mantenere sempre i collegamenti». Ha continuato Ettore Morace. «Dalla settimana prossima - ha proseguito Morace - ci saranno tre mezzi in più in Siremar, uno a Milazzo ed uno a Trapani di riserva, e uno in più per le Eolie. È una trattativa durata quattro anni che siamo felici sia andata in porto. I rapporti con le famiglie Franza e Matacena sono buoni da anni. Sono al primo giorno di scuola, finalmente si è chiusa una lunga vicenda. Ora ci aspetta un enorme lavoro per migliorare la flotta. Nessuno è stato licenziato. Siamo soddisfatti e contenti». Ha continuato il comandante Morace, amministratore delegato di Ustica Lines socio al 50% di Snc Spa, l'alta metà è nel portafoglio di Caronte&Tourist, la società che ha formalizzato l'acquisto per 55,1 milioni della Siremar, la compagnia navale che si occupa dei collegamenti tra la Sicilia e il resto delle isole minori. L'accordo tra i soci di Snc prevede che Ustica Lines si occupi dei collegamenti tramite gli aliscafi, mentre Caronte&Tourist del segmento traghetti. Il piano industriale prevede l'immissione immediata in servizio di 4 aliscafi, il rinnovo della flotta, l'ottimizzazione degli orari.
«La cifra dell'operazione è di 55,1 milioni di euro. Il Tar ci ha detto di tornare all'offerta di quattro anni fa. La convenzione con lo Stato è per 12 anni. Ognuno cercherà di fare quello che sa fare meglio. C'è un'ipotesi di spacchettamento funzionale». Lo ha detto il titolare della Caronte & Tourist Vincenzo Franza commentando l'acquisizione della Siremar da parte della Società di Navigazione Siciliana Spa (Sns), società di cui fanno parte paritariamente l'Ustica Lines di Ettore Morace e Caronte&Tourist che fa capo alle famiglie Franza-Matacena. La trattativa è durata quattro anni. Nel 2012 avvenne la privatizzazione della compagnia che collega la Sicilia con le Isole minori (380 dipendenti cui si aggiungono gli stagionali e 75 milioni di fatturato di cui 55 milioni da contributi pubblici). La Siremar venne ceduta alla Compagnia delle Isole, società presieduta dall'armatore Salvatore Lauro e di cui è azionista la Mediterranea holding della Regione Siciliana. L'operazione allora fu resa possibile grazie a una fideiussione della Regione, che era guidata da Raffaele Lombardo, di circa 30 milioni. Ma la fideiussione venne considerata dai giudici (prima il Tar e poi il Consiglio di Stato) un aiuto di Stato e la gara venne annullata. Con la formalizzazione della cessione a Sns esce di scena la Regione siciliana. «Di fatto dal provvedimento della Cassazione - ha aggiunto Franza - sono passati solo pochi mesi. Tutto il resto del tempo è dovuto ai tempi 'italianì. Comunque il nostro obiettivo è quello di migliorare il servizio. In più abbiamo assorbito tutti i dipendenti della Siremar».
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