(Antonio Brundu)
Il 19 marzo di ogni anno, a Malfa (nell’isola di Salina), si svolge “ A Tavuliata” , una tradizionale manifestazione popolare e religiosa in onore di San Giuseppe, una consuetudine che si ripete, ormai, ininterrottamente, dalla prima metà dell’Ottocento, quando è stata preparata la prima “quadara” ( grande e capiente pentolone di rame contenente la pasta con i ceci) ad opera di alcuni abitanti di Malfa, scampati da una tempesta marina. Questi svolgevano un’attività commerciale con Napoli e trasportavano, tramite piccoli bastimenti a vela, le derrate dell’isola, consistenti in vino, malvasia, capperi, uva passolina e scambiavano la loro merce con viveri di vario genere (come legumi,pasta,patate).
Durante uno di questi viaggi un piccolo veliero, denominato “A Mulinciana”, incappò in una forte tempesta e gli occupanti temettero per la loro vita.
Si rivolsero quindi a San Giuseppe affinché li salvasse e la tempesta cessò.
Giunti sani e salvi nell’isola, decisero di dare ai poveri (secondo quanto avevano promesso a San Giuseppe se si fossero salvati), tutto ciò che avevano sull’imbarcazione e prepararono , appunto,una “quadara” con pasta e ceci, che venne consumata dai poveri. In seguito questo atto divenne tradizione e , annualmente, i proprietari dei piccoli bastimenti tirate a secco nell’antico insediamento marinaro dello “Scario”, provvedevano a preparare ciascuno una “quadara” (una diecina circa). Attualmente questa antica usanza continua e viene ripetuta ogni anno dagli abitanti del luogo (all’epoca erano circa tremila solo a Malfa) ed ognuno svolge un proprio ruolo con compiti che si tramandano da padre in figlio; mentre le famiglie del paese (che ha, oggi, una popolazione di mille abitanti) preparano (si presume dal primo trentennio del 1800) piatti tipici prelibati della gastronomia isolana, che vengono raccolti e portati nella piazza della chiesa patronale di San Lorenzo.
Quindi uomini, donne, ragazze, giovani e specialmente bambini, si premuniscono ciascuno di un piatto e si avviano verso il piazzale antistante l’edificio di culto, dove è stato predisposto un lungo tavolo ( “a tavuliata” appunto) sul quale vengono poggiate tutte le pietanze. Il corteo viene aperto da tre personaggi che raffigurano la Sacra Famiglia: San Giuseppe, Gesù Bambino e la Madonna vestiti con costumi d’epoca della Palestina. Giunti nella piazza si portano presso i lunghi tavoli imbanditi con tovaglie bianche orlate di fiori(fresie e garofani multicolori,bocche di leone, margherite bianche poste anche nel bastone di San Giuseppe) e prendono posto per consumare il pranzo. Quest’anno sono stati impersonati da Giovanni La Mancusa (San Giuseppe), Letizia Taranto (La Madonna) e Dario Pirera (Gesù Bambino).Una piccola orchestrina (formata da suonatori locali – Angelo e Michele Rando, Tonino Paino e Giuseppe Barbuto di Pollara- con fisarmonica, chitarra ed un tempo mandolino) accentua l’atmosfera di festa con motivi musicali tradizionali.
Il contenuto delle due “quadare” dal gusto prelibato(ceci,pomodoro,cipolla, sedano e finocchio selvatico), il vino locale (offerto in tale occasione da Gaetano Marchetta) e le abbondanti pietanze (circa 120 piatti) vengono distribuiti ai presenti(comprese le crostate e la torta con la scritta “San Giuseppe 2012” preparate dal Laboratorio “Cosi Duci” di Malfa). Alla manifestazione hanno partecipato numerose persone provenienti anche dalle altre isole dell’Arcipelago e dalla Sicilia. Inoltre gli Eoliani delle Americhe e d’Australia ricordano con devozione, sentimento e nostalgia questa festa che li riporta con il pensiero alla loro terra d’origine. Tale tradizione, sorretta da uno spirito di religiosità e di profondo senso umano, permane come segno evidente di antichi valori, basati su una reale forma di solidarietà e di civile convivenza. Tutta la gente presente ha potuto assistere e rendersi partecipe, con gioia ed allegria, alla sfilata di piatti tipici della gastronomia isolana con tanti dolci (spiccavano, come sempre, le artistiche “paste di mandorle” della signora Sina Paino di Capo Gramignazzo con la scritta “Viva San Giuseppe”) e portati, in processione, con il simulacro del Santo risalente al 1835. In mattinata è stata celebrata ( alla presenza del Sindaco del Comune di Malfa, dott. Salvatore Longhitano, del maresciallo dei Carabinieri Gimmy Stefani, dei componenti della numerosa Confraternita di San Lorenzo e di alunni della Scuola Media isolana), una Messa dai parroci di Salina (P. La Rosa e P. Benedetto) nella chiesa dell’Immacolata(situata al centro del paese), di fronte alla quale è ubicata, anche, la Sala Congressi, dove vengono raccolti i piatti che caratterizzano l’intera manifestazione, realizzata, in modo particolare, grazie all’impegno di tanti volontari ( Elsa Saltalamacchia, Santina Brundu, Daniela e Linda Alizzo, Francesca Paino, Rosalia Cutroni, Pina Marchetta, Nunzia Pittorino, Virgona Stefanina, Agnese Celi, Emanuela Taranto, Lorelei Taranto, Vincenzo Pane, Francesco Natoli; e poi coloro che si occupano delle “quadare”: Giuseppe Paino, Lorenzo Cincotta, Giuseppe Caccetta, Antonio Previtera, Gaetano Marchetta, Massimo Taranto, Daniele Celi, Roberto Rossello, Luca Zagami, Michele Fiordalisi e alcuni turisti. Come lo scorso anno, ho allestito una mostra fotografica sulla “Tavuliata” con numerose immagini che ho scattato negli anni precedenti. La mostra dedicata a San Giuseppe rimarrà esposta, durante i mesi di marzo ed aprile , nei locali della Biblioteca Comunale , nell’ambito delle iniziative culturali annuali. Manifestazioni simili si svolgono, a Marina Corta di Lipari(19 marzo) ed a Lingua (Comune di Santa Marina Salina) , la domenica successiva, con la denominazione “Il quadaro”; mentre il primo maggio la festa si svolge a Leni (isola di Salina), a Quattropani (isola di Lipari) nella piazza del Santuario dedicato alla Madonna della Catena, ad Alicudi ed a Panarea. Antonio Brundu
(Nella foto: La “Tavuliata” di San Giuseppe a Malfa)