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domenica 19 febbraio 2017

Dietro le quinte del Carnevale Eoliano. Studenti delle medie a "lezione teorico-pratica" con i carristi (Quarto di quattro gruppi di foto)


LA PAROLA. Video - Commento al Vangelo di domenica 19 febbraio 2017

A cura di don Giorgio Balbo, co-parroco moderatore U.P. di Agugliaro, Noventa e Saline.

Oggi è Domenica 19 Febbraio. Buongiorno con questa "cartolina" dalle Eolie e con il Santo del giorno


IL SANTO DEL GIORNO:
Egli era un nobile del Trecento, sposo felice di una gentildonna sua pari, e aveva un debole per la caccia. Un giorno, lungo la riva del Po giallastro, un ghiotto capo di selvaggina, ch'egli inseguiva a cavallo, circondato dai cani e dai bracconieri, cercò scampo dentro una macchia impenetrabile. 

Dominato dall'impazienza e dal dispetto, l'appassionato cacciatore impartì un ordine imprudente: quello di dar fuoco alla macchia per stanare l'animale. Era estate, e nella pianura riarsa dal sole, gli uomini di Corrado non furono in grado di controllare le fiamme da loro stessi suscitate. Si sviluppò un incendio che, con l'aiuto del vento, distrusse le messi e le cascine vicine. 

Corrado e i suoi uomini rientrarono in città senza esser notati. Nessuno era stato testimone del loro involontario malestro. Il rimorso e la paura tennero suggellate le bocche. Ma i proprietari e i contadini danneggiati protestarono presso il governatore della città, che ordinò un'inchiesta. Fu allora arrestato un vagabondo, trovato nei boschi, vicino al luogo dell'incendio. Le prove a suo carico parvero sufficienti, ed egli venne senz'altro condannato a morte. Ma sulla piazza della città, poco prima che avesse luogo l'esecuzione, Corrado non poté resistere all'impulso della propria coscienza, che gl'imponeva di scagionare l'innocente e di accusarsi colpevole al suo posto. 
La sua inaspettata confessione chiarì come erano andate le cose. Poiché non si trattava di dolo, ma di responsabilità colposa, dovuta ad una imprudenza, il nobile piacentino venne condannato a risarcire tutti i danni arrecati dalle fiamme. Corrado era ricco, ma l'incendio era stato rovinoso. Quando l'ultimo danneggiato fu risarcito, egli aveva finito non solo tutti i suoi beni ma anche quelli della moglie.
I due sposi ridotti all'indigenza non si angustiarono per questo. Per ambedue quel drammatico avvenimento aveva illuminato di nuova luce tutta la loro vita, come un segno del cielo. La donna rivestì così l'abito delle poverissime figlie di Santa Chiara, entrando nel convento di Piacenza. Corrado si unì ad alcuni devoti eremiti che vivevano fuor di città, sotto la Regola del Terz'Ordine francescano. 
I meriti dell'incendiario fattosi penitente furono così luminosi, che molti ammiratori presero a visitarlo e a seguirlo. Per questo Corrado preferì allontanarsi dai luoghi natali, incamminandosi verso Roma. Ma non si fermò presso le tombe degli Apostoli. Proseguì il suo lungo viaggio percorrendo tutta la penisola e passando in Sicilia. Qui si fermò, nella valle di Noto, non lontano da Siracusa, in vista del ceruleo mare Ionio, dove visse trent'anni prima presso 'un ospedale poi come eremita sui monti. E anche qui volò alta la fama della sua santità, e soprattutto l'eco delle durissime privazioni di quel devoto penitente. Ogni venerdì egli scendeva a Noto, e, dopo essersi confessato, pregava a lungo davanti ad un celebre crocifisso che si conserva nella cattedrale della città. In quella stessa cattedrale furono riposte le sue reliquie, dopo la morte avvenuta nel 1351, 2 i cittadini di Noto onorarono con culto vivissimo il miracoloso eremita piacentino. Ottennero anche, dal Papa Leone X, di poterlo invocak come secondo Patrono della città, subito dopo il grande San Nicola, al quale è dedicata la chiesa che ospita i venerati resti del Beato Corrado, nobile di Piacenza e primo cittadino di Noto

sabato 18 febbraio 2017

A proposito di PD (di Luca Chiofalo)

La minoranza dem alza la posta ogni giorno. Il segretario Renzi (mandato fino a dicembre) è andato incontro a tutte le richieste, concedendo primarie e congresso anticipato. Ma non basta, perché le divergenze non sono squisitamente politiche, programmatiche o strategiche... Partendo da una pretestuosa polemica sui voucher (da modificare, d'accordo, ma comunque solo il 2% delle retribuzioni totali) e passando per l'accusa di eccessivo 'decisionismo' del capo (insito nel ruolo ma difficile da concepire per chi è abituato a fare riunioni lunghe e appassionate solo per decidere l'orario della riunione successiva😂), i vecchi e rancorosi notabili del partito democratico sono disposti a sfasciare tutto pur di far fuori Renzi che li ha oscurati e marginalizzati. Bene, se non si abituano all'idea che, dentro un partito, le minoranze non impongono, ma propongono, partecipano, si confrontano e poi accettano la linea sostenuta dalla maggioranza, è meglio che vadano per conto loro. Renzi, adesso, vincerebbe primarie e congresso, dilatare i tempi alzando strumentalmente le pretese serve ad indebolirlo per poi abbatterlo. Certe manovre di accerchiamento e logoramento ricordano trascorsi disastrosi della sinistra italiana, irresistibilmente tentata dalla brama di eliminare i leader vincenti (quindi 'impuri') e scissionista fino all'insignificanza... Si cerchi di sanare le fratture e di comporre le divisioni, democraticamente, oppure ognuno per la sua strada. Ma senza tergiversare. Io come Renzi e chi lo sostiene non vogliamo lasciare la guida del nostro paese alla destra di Salvini o ai grillini.
Cordialmente
Luca Chiofalo

Riflettendo a San Pietro sui misteri dell'Incarnazione e Resurrezione di Gesù

Ieri venerdì 17 alle ore 18.30 si è tenuto nella Chiesa di S. Pietro il secondo incontro di Catechesi per adulti dal titolo “E voi chi dite che io sia?” tutto rivolto a comprendere l’esperienza umana di Gesù. Dal catechismo appreso fin dalle elementari sappiamo che Gesù era vero Dio e vero uomo, ma che cosa significa? L’uomo Gesù sapeva di essere Dio? Fin dalla sua nascita? E perché sulla croce lancia quel grido “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?”.
Quello della coscienza dell’uomo Gesù di essere il Figlio di Dio è uno dei punti più controversi della dottrina cattolica, ha esordito Michele Giacomantonio introducendo il tema. Pio XII nell’enciclica Mistici Corporis che è del 1943 non ha dubbi, e non ne ha nemmeno il Catechismo della Chiesa Cattolica che è del 1997. Più articolata la posizione di Giovanni Paolo II: “Sulla cima del suo spirito Gesù ha netta la visione di Dio e la certezza della unione col Padre” ma nelle esperienze della vita quotidiana “l’anima umana di Gesù è ridotta ad un deserto, ed Egli non sente più la ‘presenza’ del Padre, ma fa la più tragica esperienza della più completa desolazione”.
Dinnanzi alle certezze ed ai dubbi della Gerarchia ci sta l’affermazione netta di San Paolo nella lettera ai Filippesi: Gesù pur essendo di natura divina“ spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini”. Da questo testo è scaturita una lunga tradizione teologica e spirituale che assume il termine greco kenosis (spogliazione) e va dai Padri della Chiesa a San Francesco ai teologi moderni cattolici come il gesuita von Balthasar, luterani come Moltmann, ortodossi come Kulgakov e che parlano di una spogliazione totale. Una spogliazione che giunge fin a non avere consapevolezza della sua missione e che tutto deve scoprire passo passo, guidato dallo Spirito Santo cominciando probabilmente col battesimo nel Giordano e poi il ritiro di 40 giorni nel deserto per meditare, la chiamata degli apostoli e dei discepoli, l’annunzio del Regno di Dio fino alla grande sfida col Signore di questo mondo - Lucifero, Satana, l’Avversario – che ha inizio la domenica delle palme e  si combatterà lungo i 200 metri della via crucis che porta dal Pretorio fino al Calvario, alla croce, allo scontro-confronto col Padre da cui si sente abbandonato.
Abbandonato proprio nel momento in cui ha portato a termine il suo compito dimostrando che l’uomo con tutte le sue fragilità, quell’uomo che ha disobbedito nel giardino terrestre e che si è dimostrato inaffidabile il mille occasioni, quell’uomo di dura cervice che risponde a Dio che con Mosé gli da la legge adorando il vitello d’oro, quell’uomo può raggiungere però anche le vette sublimi di una solidarietà con gli altri fino alla sofferenza più tormentosa e quindi alla morte ignominiosa. Questo Cristo sulla croce chiede al Padre, non pietà ma giustizia. “Si parlerà del Signore alla generazione che viene;/ annunceranno la sua giustizia;/ al popolo che nascerà diranno:/ ‘Ecco l’opera del Signore?”(Salmo 22 31,32).
Gesù sulla croce aspetta che il Padre sigilli la nuova alleanza che lui ha annunziato e riscatti l’umanità dal peccato donandole la vita eterna vissuta in un Regno che non è più solo il Paradiso ma una realtà in cui sono assunti  anche i valori e le grandi opere di solidarietà vissute e realizzate dall’uomo nella storia, purificati e trasfigurati. Questo aspetta Gesù sulla croce ma sa anche perché il Padre ritarda, perché prende tempo. Perché il Padre vuole che l’uomo aderisca liberamente al nuovo patto senza essere violentato a farlo. E la manifestazione  del Figlio che scende dal Cielo circondato dagli angeli e che Gesù ha evocato dinnanzi a Natanaele, avrebbe l’effetto di privare l’uomo di ogni autonomia, di ogni libertà. E questo il Padre non può accettarlo perché vanificherebbe il progetto alla radice.
Quello che sortisce dal dramma della Croce è sotto i nostri occhi. Gesù risorge ma è un evento discreto, nel cuore della notte senza i cieli aperti e gli angeli che salgono e scendono intorno a lui. Gesù risorge e si fa strada fra le guardie addormentate che  si lasceranno pagare per dire che di notte sono venuti i discepoli a liberarlo. Gesù risorge e compare alla Maddalena  per prima e poi anche agli apostoli nel cenacolo. Ma sono sempre comparse discrete che hanno la funzione di convincere i discepoli della resurrezione, da renderli tanto convinti che andranno tutti incontro al martirio.
Un discorso a parte sono i vangeli dell’infanzia presenti in Matteo e Luca per i quali è impossibile sostenerne il valore storico visto le molte contraddizioni con i Vangeli ma anche fra di loro. Hanno invece un grande valore teologico perché sono coerenti con i Vangeli proprio dal punto di vista della “spogliazione totale”. Ed è proprio grazie a questi vangeli dell’infanzia che il Natale è il grande momento liturgico in cui il cristiano è chiamato a contemplare l’incarnazione del Verbo in Gesù per elevare l’uomo ad essere “simile a Dio”, ed a considerare il grande amore di Dio che accetta di svuotare se stesso per realizzare questo progetto. Il progetto di cui il bambino nella mangiatoia, posto al centro del Presepe, è  simbolo.

Calcio - Terza Categoria. Ludica Lipari prova l'allungo. Stromboli prova a ripartire. Malfa per non retrocedere all'ultimo posto

Impegno casalingo domani alle 11 per la Ludica Lipari che affronterà lo Sc. Sicilia una delle dirette concorrenti nella lotta ai play off.
Per la formazione allenata da Fabio Currò l'occasione per allungare in classifica sull'antagonista.
Cercherà, invece, il riscatto sul campo di Antillo la formazione dello Stromboli.
Il Malfa sarà impegnato sul campo del Carddi, ultimo in classifica

La Trainer School annuncia che dal 30 gennaio 2017 la quota associativa sarà di €. 40,00 mensili. 
Un'opportunità imperdibile per dare la possibilità a tutti, in questo particolare momento di crisi economica ,di non rinunciare alla cura del proprio corpo. 
Ed ancora:
Offerta quota associativa trimestrale €.100,00 

Offerta quota associativa semestrale €.180,00 
Offerta quota associativa annuale €.320,00
Juniores fino a 18 anni. €.30,00 mensili
L'iscrizione obbligatoria, valida per un anno, per tutti €.15.00.

La Palestra Trainer School è aperta dal lunedì venerdì dalle 8.30 alle 22.30 . Sabato dalle 9.30 alle 19.30.
La Palestra Trainer School 
è a Lipari in Via Franza - telefono 3381910322

A Lipari dal prossimo anno ritorna "L’Istruzione per gli adulti"

Si informa la comunità eoliana che con Decreto Assessoriale della Regione Sicilia n. 921, del 15.02.2017, avente per oggetto ‘Piano dimensionamento rete scolastica’ viene istituito presso l’I.C. ‘Lipari S.Lucia’ un punto di erogazione di servizio del C.P.I.A. (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti), a partire dal prossimo anno scolastico 2017/18.
Il nuovo punto di erogazione del CPIA provinciale che si aprirà a Lipari a partire dal prossimo anno scolastico, riguarderà le seguenti attività didattiche:
Arricchire e rafforzare le competenze di base, alfabetizzazione funzionale e corsi di italiano L2;
Recuperare le competenze di base della scuola secondaria di I grado: percorsi di primo livello-primo periodo didattico;
Acquisire le competenze di base connesse all’assolvimento dell’obbligo scolastico: percorsi di primo livello-secondo periodo didattico,
Sviluppare l’integrazione, con la formazione professionale e la partecipazione ai corsi serali superiori: percorsi di secondo livello-primo, secondo, terzo periodo didattico;
Favorire l’acquisizione di nuove conoscenze culturali volte all’istruzione permanente, richieste dalla società contemporanea.
L’attività del punto di erogazione interesserà perciò tutti coloro che a vario titolo necessitano di completare e perfezionare il proprio percorso di studi di base.
Il punto di erogazione avrà sede presso la scuola S. Lucia, pur facendo capo amministrativamente alla direzione provinciale di Messina (via Università n. 2), avrà personale docente e collaboratore scolastico esclusivamente dedicato, e le lezioni si svolgeranno in orario pomeridiano, a partire dalle 15.00.
A breve saranno pubblicate informazioni più dettagliate in merito alle iscrizioni e alle composizioni dei corsi (che si prevedono essere in numero di quattro).
Questo risultato, che ha le caratteristiche di una importante e storica risorsa per la comunità eoliana, è il frutto di una serie di volontà che hanno immaginato questo territorio come sede ideale e necessaria per questa tipologia di servizi: la Dirigenza del CPIA della provincia di Messina, in grado di definire concretamente la mappa delle esigenze locali in rapporto all’esistente, l’Amministrazione Comunale, che ha appoggiato l’iniziativa fin dalle prime battute per tutte le parti di sua esclusiva competenza e non solo, e infine questa Istituzione scolastica che già nel recente passato aveva stipulato convenzioni di durata annuale con l’allora CTP di Milazzo (oggi confluito, come tutti i CTP della provincia, nel CPIA di Messina) organizzando corsi di alfabetizzazione e di preparazione agli esami di licenza, auspicando sempre con forza una dimensione più stabile e progettuale nei confronti dell’educazione per gli adulti, nel contesto di questa comunità.
Renato Candia (Dirigente Scolastico I.C. Lipari)

Depositare rami ed erbacce nei cassonetti può costar caro. Verbalizzato giardiniere a Canneto. A Sant'Anna prolifera l'albero dei rifiuti

Foto d'archivio
Erbacce, rami, sfalci di potature non possono essere smaltiti, come purtroppo sempre più spesso accade a Lipari, nei cassonetti dei rifiuti.
E quest'oggi a carico di un giardiniere, che aveva depositato un consistente quantitativo di tale materiale nei cassonetti di Canneto - San Vincenzo, è stato elevato dalla vigilessa Simona Grella, nel contesto del suo incarico di vigilare sui conferimenti, un verbale.
Sant'Anna. Ore 9 e 30 circa di stamane
Intanto, nonostante qualche verbale elevato nel passato, in via Sant'Anna c'è ancora chi non si arrende all'idea di dover depositare i rifiuti nei cassonetti. Ed ogni mattino lo "spettacolo" è quello immortalato a destra nella foto. E dire che per raggiungere i cassonetti ed essere un "cittadino civile" occorre fare qualche metro.
E' vero le cattive abitudini sono dure a morire ma non bisogna desistere

Dietro le quinte del Carnevale Eoliano. Studenti delle medie a "lezione teorico-pratica" con i carristi (Terzo di quattro gruppi di foto)