“Vi racconto Antonio Brundu”, parafrasando quello che fù il titolo della prima mostra fotografica in Australia del personaggio che abbiamo messo nel “mirino”, vogliamo provare a tracciare un profilo, il più veritiero possibile di un uomo che, come pochi altri, nel nostro tempo, ha saputo raccontare le Eolie anche a chi queste isole non le ha mai viste o ha ricordi ingialliti dal tempo e dalla lontananza. Un racconto per immagini, un viaggio fra il fuoco dei vulcani, il duro lavoro di uomini scavati nel volto dal tempo e dalla fatica, albe, tramonti, manifestazioni folcloriche e religiose, gli scorci delle isole, di Salina e della sua Malfa in particolare. Antonio Brundu nasce a Malfa 57 anni fa e, dopo gli studi tradizionali, “immagazzina” una cultura classica ed umanistica, sicuro trampolino di lancio per quello che sarà il suo percorso culturale e di vita. Innamorato della sua terra, cultore delle bellezze e delle tradizioni isolane, Antonio, diventa nel tempo, il “cantore” delle Eolie. Migliaia di foto, realizzate con l’occhio attento e vigile di un innamorato che sa cogliere gli aspetti più particolari della sua “bella”, articoli e saggi sulla vita, sulla cultura e sulle tradizioni eoliane, ne fanno sicuramente uno dei personaggi che meglio riescono a trasmettere agli occhi del mondo le peculiarità di questi 7 scogli adagiati sul mare. Grazie a questo lavoro instancabile, che riesce ad alternare con quello di addetto culturale e bibliotecario del comune di Malfa, tesse una “tela” fatta d’immagini all’interno della quale in
molti restano piacevolmente intrappolati. Una “tela” che allunga per ben sette volte(l’ultima volta quest’anno) sino alla lontana Australia per portare idealmente, attraverso le sue foto, ai tanti eoliani che là risiedono, i profumi, i sapori, gli odori, le sensazioni legate alla loro terra. L’Australia è diventata la sua seconda patria ma la sua isola, la biblioteca che ha praticamente realizzato dal nulla facendola diventare un apprezzato centro studi e un punto di riferimento, non le lascerebbe per nulla al mondo. Anche perché Antonio ha un motivo in più per restare: portare a compimento il lavoro che aveva iniziato con la sua compagna Graziella e che la vita, anzi la morte, hanno provato ad interrompere.