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giovedì 1 maggio 2008

BUON PRIMO MAGGIO

BUON PRIMO MAGGIO A TUTTI. EOLIE NEWS TORNA DOMANI CON LE SUE NOTIZIE

PRIMO MAGGIO NEL RICORDO DELLE TRAGEDIE DEL MONDO DEL LAVORO.

PER NON DIMENTICARE!

Molfetta, Torino, Genova: tre città per ricordare le principali tragedie sul lavoro avvenute in questa prima parte del 2008. Un anno difficile per la sicurezza che spinge a interrogarsi. Più leggi o più controlli? Secondo l'Inail, le sciagure non risparmiano neanche le donne, visto che un incidente su quattro è rosa. Ma nonostante tutto c'è ancora qualche spiraglio di speranza: le morti nel 2007 sono scese del 6%: è un trend lento ma per il momento costanti. E mentre le fredde statistiche ci dicono che si muore nell'industria e nelle costruzioni, qualcuno cerca di fare qualcosa: il primo maggio gli artisti si schiereranno per la sicurezza. Un piccolo passo per tenere alta l'attenzione sul problema.
INAIL, 1.260 LE VITTIME NEL 2007. IN CALO DEL 6%- Sono state 1.260 le morti bianche nel 2007 in calo del 6% rispetto al 2006 (1.341): sono questi i dati forniti dall'Inail. Di questi, 260 sono accaduti in itinere mentre il calo più significativo si è registrato nel Centro (-11,4%). Aumentano, invece, seppur di poco, gli incidenti sul lavoro: sempre secondo l'Inail, sono stati 913.500 nel 2007 mentre nel 2006 erano stati 928.158. In particolare, gli incidenti sono stati 57.300 nell'agricoltura, 827.000 nell'industria e nei servizi di cui 100.000 nelle costruzioni, e 29.200 tra i dipendenti in conto Stato.
Dalle stime Inail risulta inoltre che, dei 1.260 incidenti mortali avvenuti nel 2007, 1.130 si sono verificati nel settore dell'industria e dei servizi, 115 nell'agricoltura e 15 tra i dipendenti in conto Stato. In particolare, 295 sono quelli del settore costruzioni. Negli ultimi 50 anni, fa rilevare l'istituto, le morti bianche in Italia sono comunque notevolmente diminuite. Nel 1956 i morti del lavoro erano 3.900 per salire a 4.644 nel 1963, anno di massimo storico per gli infortuni mortali ma anche di forte sviluppo industriale (sono gli anni del boom economico).
Nel 1966 gli infortuni erano di nuovo scesi a 3.744 ed è partito un lento ma continuo decremento: 2.793 nel 1976, 2.083 nel 1986, 1.372 nel 1996, 1.546 nel 2001, per finire con 1.260 dello scorso anno. Un andamento simile hanno registrato anche gli infortuni non mortali, sebbene non in maniera altrettanto lineare e con un calo non altrettanto marcato. Basti ricordare che erano 1.150.354 nel 1956, 1.283.667 nel 1976, 1.023.379 nel 2001 e 928.158 nel 2006.
Il costo sociale degli infortuni sul lavoro in Italia calcolato dall'Inail ammonta a quasi 45 miliardi e mezzo di euro, pari a circa il 3,21% del Prodotto interno lordo. Nello specifico i costi assicurativi sono stati solo 11.760 miliardi di euro, a fronte di 14.377 miliardi per gli interventi e i dispositivi di prevenzione e di ben 19.307 per le altre spese legate ai danni da lavoro: dal tempo perduto dai colleghi delle vittime per il soccorso all'addestramento dei sostituti, dai guasti alle macchine alla perdita di immagine da parte dell'azienda.