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mercoledì 29 ottobre 2008
Lipari: Due immobili dell'AUSL5 dichiarati di interesse culturale, ma cadono a pezzi
Sono stati dichiarati immobili di interesse culturale dal Dipartimento regionale ai Beni Culturali ed ambientali ma, in realtà, stante le loro precarie condizioni strutturali, rappresentano un pessimo biglietto da visita per i turisti che affollano il centro storico di Lipari. I due immobili, in questione, sono quelli di proprietà della AUSL n°5 di Messina e ubicati nelle vie Professor Emanuele Carnevale ed Ausonia(nella foto), nel cuore del centro storico La prima struttura, in particolare, posta al centro del frequentatissimo corso Vittorio Emanuele, rappresenta per via dei frequenti crolli di intonaco e calcinacci anche un pericolo per la pubblica incolumità. Sulla questione, con una nota al Presidente della Regione, all'AUSL 5, all'assessorato regionale ai Beni culturali e alla Soprintendenza di Messina, è intervenuto l'assessore al Patrimonio del comune di Lipari Giulio China. “Visto- ha scritto- che queste strutture insistono sul corso principale di Lipari e in un vicolo adiacente, considerato il pessimo stato di conservazione, anche strutturale, nel quale versano gli immobili, riteniamo che questo dia non solo una pessima immagine del nostro comune, tra l'altro Patrimonio dell'Umanità, ai numerosi turisti italiani e stranieri che visitano l'arcipelago eoliano ma rappresentino un pericolo per la pubblica incolumità. China, di conseguenza, ha chiesto venga effettuato “un immediato intervento di manutenzione dei due edifici in modo da ridare decoro e mettere in sicurezza beni che con decreti regionali sono stati dichiarati di interesse culturale e ai quali bisogna ridare il lustro che meritano, avendo segnato tappe importanti della storia della mostra comunità”.
Marina Corta: Mirino puntato della magistratura sul riempimento del primo cassone
Come anticipato sono stati dissequestrati, su disposizione della Procura della Repubblica di Barcellona, due dei tre cassoni modulari posizionati dalla ditta Scuttari per il prolungamento e messa in sicurezza del pontile lato sud di Marina Corta. I cassoni erano stati posti sottosequestro il 7 giugno scorso per verificare se fossero stati riempiti con la sabbia proveniente dall'area portuale di Sottomonastero, zona rivelatasi di notevole importanza archeologica dopo il ritrovamento dei plinti di base di una struttura risalente al I-II° secolo dopo Cristo. Il sequestro era avvenuto poichè si riteneva che, insieme alla sabbia, potessero essere stati depositati all'interno dei cassoni alcuni reperti archeologici. Ciò in quanto, durante un controllo effettuato sul pontone della ditta Scuttari, fra i residui di sabbia erano stati trovati dei frammenti. Gli accertamenti disposti dalla Procura hanno permesso di accertare che nei due cassoni ora dissequestrati, gli ultimi due posizionati in ordine temporale, vi era soltanto acqua salmastra. Diversa, invece, la situazione per quanto riguarda il primo cassone, quello più vicino alla vecchia struttura portuale, che resta sotto sequestro. Per questo, probabilmente la prossima settimana, dovrebbe essere eseguita una ispezione interna ed esterna da parte dei carabinieri subacquei sotto la supervisione sia dell'ing. Giuseppe D'Andrea, perito nominato dal dottor Domenico Musto della Procura, sia di un componente della Sovrintendenza del mare. Bisognerà accertare, previo prelevamento della sabbia depositata nel cassone, se vi sono all'interno reperti archeologici. Insomma un ulteriore passaggio per venire a capo di una situazione che blocca di fatto il prolungamento della struttura portuale ma che potrebbe però non essere ultimo. Resta, infatti, da verificare se il riempimento di quel cassone, come da capitolato d'appalto, doveva essere effettuato con sabbia o con il macrone
martedì 28 ottobre 2008
Nuovo look per i cimiteri. Operai bimestrali al lavoro
Si stanno rifacendo il look, in vista dell'ormai imminente commemorazione dei defunti, i cimiteri delle isole facenti parte del comune di Lipari. Un'operazione profonda di lifting, in alcuni casi una vera e propria azione straordinaria che servirà a ridare dignità a luoghi non sempre molto attenzionati. L'operazione, sotto la supervisione dell'assessore Giulio China, è resa possibile attraverso gli operai, assunti a tempo determinato presso il comune di Lipari fino al 31 dicembre. Si tratta, come è noto, di 22 persone. In 12 stanno operando nei vari cimiteri a Lipari , 3 a Vulcano, 2 rispettivamente a Panarea, Stromboli-Ginostra e Filicudi e 1 ad Alicudi. Per quanto riguarda Lipari 8 operai si occupano del cimitero centrale, 2 del cimitero di Canneto e 2 dei cimiteri delle altre frazioni.
Siremar: Si ferma anche l'Isola di Stromboli
Ennesimo brutto colpo per i trasporti marittimi nelle Eolie e, ovviamente, per la mobilità dei residenti. Da ieri sera la nave veloce(sulla carta) "Isola di Stromboli" è ferma per un guasto. Saltata, ovviamente, la corsa serale da Milazzo per Vulcano-Lipari con enormi disagi per chi doveva, con mezzi al seguito, raggiungere l'arcipelago e ha dovuto, invece, attendere il mezzo della NGI.
Oggi, oltre alla corsa mattutina in partenza da Lipari, salteranno tutti gli altri collegamenti che dovevano essere effettuati da questo mezzo Siremar.
Da quanto trapela il guasto dovrebbe essere di una certa portata e, di conseguenza, non è quantificabile il periodo per il quale la nave "veloce" resterà ferma.
Catasto dei soprassuoli percorsi dal fuoco. Il comune di Lipari ne è dotato? Un cittadino chiede chiarimenti al sindaco Bruno.
Una missiva è stata inviata dal signor Renato Cacciapuoti al Sindaco del Comune di Lipari ha per oggetto : Provvedimenti assunti per l’attuazione dell’art.10, comma 2 della Legge n.353/2000.
Il testo:
Signor Sindaco,
l’estate appena trascorsa verrà ricordata come una delle più disastrose per gli incendi boschivi.
Il territorio, da giugno a settembre, è stato colpito da circa cinquanta roghi, alcuni dei quali, nonostante l’intervento degli organi preposti allo spegnimento, hanno lambito strutture ed infrastrutture, messo a rischio la pubblica incolumità e ridotto in cenere aree di grande pregio naturalistico.
Già, con la nefasta estate del 2007, il Governo era intervenuto emanando la O.P.C.M. 3606 del 28/08/2007 al fine di sollecitare le Amministrazioni locali non ancora dotate del Catasto delle aree percorse dal fuoco. In seguito il comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri, apparso sulla G.U. n. 140 del 17/06/2008, ribadiva la necessità di adottare il Catasto delle aree bruciate ed i Piani Comunali od intercomunali di protezione civile, con particolare riferimento al rischio incendi di interfaccia.
Per non rubarle tempo prezioso, tralascerò ulteriori e forse noiosi aspetti tecnico-giuridici che, peraltro, sono stati già, in modo esaustivo, trattati ed approfonditi dal consigliere Pietro Lo Cascio con l’interrogazione scritta del 31/07/2008.
In qualità di semplice cittadino, lo scrivente chiede alla S.V. di conoscere se il Comune di Lipari si è dotato del Catasto dei soprassuoli percorsi dal fuoco e se non avesse ancora provveduto, quali ne siano i motivi ostativi incontrati.
In attesa di un Suo eventuale riscontro porgo Distinti saluti.
Renato Cacciapuoti
Il testo:
Signor Sindaco,
l’estate appena trascorsa verrà ricordata come una delle più disastrose per gli incendi boschivi.
Il territorio, da giugno a settembre, è stato colpito da circa cinquanta roghi, alcuni dei quali, nonostante l’intervento degli organi preposti allo spegnimento, hanno lambito strutture ed infrastrutture, messo a rischio la pubblica incolumità e ridotto in cenere aree di grande pregio naturalistico.
Già, con la nefasta estate del 2007, il Governo era intervenuto emanando la O.P.C.M. 3606 del 28/08/2007 al fine di sollecitare le Amministrazioni locali non ancora dotate del Catasto delle aree percorse dal fuoco. In seguito il comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri, apparso sulla G.U. n. 140 del 17/06/2008, ribadiva la necessità di adottare il Catasto delle aree bruciate ed i Piani Comunali od intercomunali di protezione civile, con particolare riferimento al rischio incendi di interfaccia.
Per non rubarle tempo prezioso, tralascerò ulteriori e forse noiosi aspetti tecnico-giuridici che, peraltro, sono stati già, in modo esaustivo, trattati ed approfonditi dal consigliere Pietro Lo Cascio con l’interrogazione scritta del 31/07/2008.
In qualità di semplice cittadino, lo scrivente chiede alla S.V. di conoscere se il Comune di Lipari si è dotato del Catasto dei soprassuoli percorsi dal fuoco e se non avesse ancora provveduto, quali ne siano i motivi ostativi incontrati.
In attesa di un Suo eventuale riscontro porgo Distinti saluti.
Renato Cacciapuoti
Collegamenti Siremar con le Eolie. Nuove nubi all'orizzonte
Salvatore Sarpi- Gazzetta del Sud) A fine anno scadono le convenzioni con la Tirrenia, che nelle Eolie espleta il servizio di collegamento pubblico attraverso la Siremar, ma si continua a restare in una posizione di stallo che preoccupa non solo i cittadini, che temono forti penalizzazioni, anche i sindacati di categoria. “A distanza di oltre un mese non abbiamo registrato alcun avanzamento della situazione, né tanto meno la ripresa del confronto con il Governo”. Lo sostengono in una nota congiunta le segreterie nazionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti che hanno dichiarato uno sciopero di tutti i lavoratori del gruppo per il prossimo 20 novembre. A preoccupare sono il mancato stanziamento delle risorse finanziarie per assicurare tutti i collegamenti e la continuità territoriale; la scadenza non rispettata del 25 ottobre per la presentazione da parte delle Regioni dell’opzione per il trasferimento a titolo gratuito delle rispettive società regionali; l’assenza della sottoscrizione della nuova convenzione Stato- Impresa con il prolungamento dal 2008 al 2012/2014 e il ritardo da parte del Governo nell’approvazione del piano industriale. E sui trasporti marittimi, sulla situazione Siremar in particolare, è intervenuto con una nota indirizzata al sindaco Mariano Bruno il dott. Pino La Greca del PD. “Appare inquietante- ha scritto- la carenza di informazioni sulle posizioni della sua amministrazione in merito alle recenti dichiarazioni provenienti da esponenti nazionali e regionali sul destino della Siremar. A fronte della disponibilità del Governo a cederla alla Regione è chiara la posizione del governo regionale che dice “no” al trasferimento a titolo gratuito dalla Tirrenia della società marittima Siremar, la cui flotta opera i collegamenti con le isole minori. Le stesse dichiarazioni del Dott. Vincenzo Falgares, direttore del Dipartimento Trasporti della Regione Siciliana, confermano una situazione che dovrebbe preoccupare non solo l'amministrazione di Lipari ma di tutti i comuni insulari della nostra regione. Nella legge varata dall'ARS, su iniziativa del governo regionale, il 14 agosto 2008- continua La Greca- nessun riferimento viene fatto alla società di Stato e ciò fa scaturire dei quesiti che vanno dalla fine che faranno la Siremar e gli equipaggi, al destino dei collegamenti dal nostro arcipelago da e per la terraferma, alla reale possibilità di continuare a garantire i collegamenti con le altre isole del nostro comune per consentire ai ragazzi di proseguire gli studi a Lipari. Ritengo- conclude l'esponente del PD- che, vista l'estrema delicatezza della questione, lei, quale primo cittadino di Lipari, debba confrontarsi, coinvolgendo tutte le forze politiche presenti, i sindaci degli altri comuni eoliani e delle isole minori siciliane, le organizzazioni sindacali, le organizzazioni degli imprenditori per cercare di far pressione da un lato sul governo nazionale e dall'altro sul Presidente Lombardo, sull'assessore Bufardeci, sull'intera assemblea regionale, perchè si trovi al più presto una soluzione positiva all'intera questione, in grado di garantire le nostre comunità sul futuro dei collegamenti marittimi”
Marina Corta: Dissequestrati due dei tre cassoni del prolungamento
Dissequestrati su disposizione della Procura della Repubblica di Barcellona due dei tre cassoni modulari con cui la ditta Scuttari stava effettuando i lavori di prolungamento e messa in sicurezza del pontile di Marina Corta. I cassoni erano stati posti sottosequestro il 7 giugno scorso per verificare se fossero stati riempiti con la sabbia proveniente dall'area portuale di Sottomonastero rivelatasi di notevole importanza archeologica dopo il ritrovamento dei plinti. Il sequestro era avvenuto poichè si riteneva che, insieme alla sabbia, potessero essere stati depositati reperti archeologici in quanto, durante un controllo effettuato sul pontone della ditta Scuttari, fra i residui di sabbia erano stati trovati dei frammenti.
I due cassoni dissequestrati sono i due ultimi posizionati in ordine temporale. Sotto sequestro resta il primo cassone, quello più vicino alla vecchia struttura, in attesa che il perito ing. Giuseppe D'Andrea relazioni al magistrato sul sopraluogo compiuto anche con l'ausilio dei sommozzatori dei carabinieri.
Vulcano: La Erre.Vi. si rivolge alla Procura di Barcellona contro il Comune.I proprietari di parte del cratere denunciano abusi
(Peppe Paino-Gazzetta del Sud) La Erre.Vi. costruzioni srl, società di Napoli proprietaria di buona parte del Vulcano dell'omonima isola denuncia il Comune di Lipari per il mancato rilascio, dal 2003 ad oggi, dell'autorizzazione per poter realizzare una recinzione, lungo il cratere, a tutela dei diritti della proprietà e dell'incolumità degli escursionisti.
Ha quindi chiesto alla Procura di Barcellona di avviare indagini per accertare responsabilità e omissioni. Nel 2003 l'arch. Francesco La Cava, si legge nelle denuncia, presentava al Comune di Lipari il progetto allegando le autorizzazioni rilasciate dal Corpo Forestale di Messina e di Lipari, dalla Soprintendenza nonchè perizia giurata e foto sullo stato dei luoghi che nel documentare lo scempio urbanistico ambientale riprende «anche un capanno abusivo utilizzato come biglietteria per l'incasso del prezzo per l'escursione che andava a beneficio di ignoti non autorizzati» (in realtà, il personale incaricato e quindi autorizzato, dall'ex commissario Bruno, ndr). La Erre.Vi. srl ha inoltre fatto presente come «il tecnico comunale geom. Martello, responsabile del servizio urbanistico, avesse già espresso parere favorevole, comunicando modalità e importi da versare per il ritiro dell'autorizzazione». Ed ancora, come «da indagini svolte dalla società risulta che l'iter procedurale per il rilascio dell'autorizzazione è stato perfettamente concluso e che l'atto o il nulla osta é stato arbitrariamente trattenuto dal Comune».
Come mai la Erre.Vi srl torna alla carica dopo cinque anni ? Da poco, al Tribunale di Napoli, si è delineata la sua posizione di proprietaria, a tutti gli effetti, oltre che di una consistente fetta del cratere anche di altri terreni e immobili situati nell'isola. La stessa società, da proprietaria del locale campo sportivo, ha anche denunciato, sempre alla Procura della Repubblica la realizzazione di un manufatto nell'area senza autorizzazione. Denunciato anche l'assessore Massimo D'Auria per la realizzazione - sostiene la Erre.Vi.- nella stessa area «di una baracca in ferro per il deposito di bombole di gas Gpl e di una tettoia in ferro». Ma lo stesso D'Auria da noi contattato ha respinto categoricamente le accuse e ha promesso a sua volta querele.
Ha quindi chiesto alla Procura di Barcellona di avviare indagini per accertare responsabilità e omissioni. Nel 2003 l'arch. Francesco La Cava, si legge nelle denuncia, presentava al Comune di Lipari il progetto allegando le autorizzazioni rilasciate dal Corpo Forestale di Messina e di Lipari, dalla Soprintendenza nonchè perizia giurata e foto sullo stato dei luoghi che nel documentare lo scempio urbanistico ambientale riprende «anche un capanno abusivo utilizzato come biglietteria per l'incasso del prezzo per l'escursione che andava a beneficio di ignoti non autorizzati» (in realtà, il personale incaricato e quindi autorizzato, dall'ex commissario Bruno, ndr). La Erre.Vi. srl ha inoltre fatto presente come «il tecnico comunale geom. Martello, responsabile del servizio urbanistico, avesse già espresso parere favorevole, comunicando modalità e importi da versare per il ritiro dell'autorizzazione». Ed ancora, come «da indagini svolte dalla società risulta che l'iter procedurale per il rilascio dell'autorizzazione è stato perfettamente concluso e che l'atto o il nulla osta é stato arbitrariamente trattenuto dal Comune».
Come mai la Erre.Vi srl torna alla carica dopo cinque anni ? Da poco, al Tribunale di Napoli, si è delineata la sua posizione di proprietaria, a tutti gli effetti, oltre che di una consistente fetta del cratere anche di altri terreni e immobili situati nell'isola. La stessa società, da proprietaria del locale campo sportivo, ha anche denunciato, sempre alla Procura della Repubblica la realizzazione di un manufatto nell'area senza autorizzazione. Denunciato anche l'assessore Massimo D'Auria per la realizzazione - sostiene la Erre.Vi.- nella stessa area «di una baracca in ferro per il deposito di bombole di gas Gpl e di una tettoia in ferro». Ma lo stesso D'Auria da noi contattato ha respinto categoricamente le accuse e ha promesso a sua volta querele.
lunedì 27 ottobre 2008
ITCG "Conti": Da oggi è autogestione
E' scattata da stamattina anche all'Istituto d'istruzione superiore "Isa Conti" di Lipari l'autogestione a tempo indeterminato. Gli studenti eoliani, inoltre, scenderanno in piazza il prossimo 30 ottobre per un corteo di protesta contro la riforma Gelmini, che prevede un taglio di 7/8 miliardi di euro alla scuola in 3 anni.
Le normali attività scolastiche subiranno una netta alterazione.
Nella foto: Lo striscione esposto nella sede centrale del "Conti"
Le normali attività scolastiche subiranno una netta alterazione.
Nella foto: Lo striscione esposto nella sede centrale del "Conti"
domenica 26 ottobre 2008
Lo Cascio e Biviano: "Quale disinfestazione nell'area del laghetto di Vulcano?"
I consiglieri comunali Giacomo Biviano e Pietro Lo Cascio hanno inoltrato al Sindaco del Comune di Lipari e per conoscenza all’Assessore all’Ecologia e al Presidente del Consiglio Comunale di Lipari una interrogazione su "disinfestazione nell’Isola di Vulcano."
IL TESTO:
Egregio Signor Sindaco,
gli scriventi hanno avuto notizia di procedimenti – quanto meno inusuali – adottati negli interventi di disinfestazione effettuati nell’abitato principale dell’Isola di Vulcano e nelle sue adiacenze in data 14 ottobre c.a.; in particolare, siamo stati informati del fatto che un prodotto, non meglio identificato, sia stato utilizzato nell’area del laghetto – e nello stesso bacino – che occupa la parte centrale dell’Istmo, posto a metà in linea d’aria tra la spiaggia di Levante e quella di Ponente.
Desideriamo ricordare alla S.V. che l’area in questione presenta una elevata valenza ambientale e naturalistica, rappresentando l’unica area umida oggi esistente nell’ambito territoriale del Comune di Lipari e una delle sole due presenti nell’intero Arcipelago Eoliano; che la stessa rappresenta un habitat prioritario (“lagune costiere”) classificato con il codice 1150 in allegato 1 alla Direttiva 43/92 dell’Unione Europea; che la stessa – per tale ragione – ricade nel perimetro del Sito di Importanza Comunitaria ITA030027 e della Zona a Protezione Speciale ITA030044; che – se ancora non bastasse – si tratta di un sito che per la sua importanza faunistica e ambientale risulta censito nel “Catasto delle Zone Umide Italiane” dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica con il codice ME0702.
Ciò premesso,
La interroghiamo per conoscere,
nel dettaglio e sotto ogni aspetto tecnico, quali procedimenti siano stati effettivamente adottati nel corso della disinfestazione effettuata nell’area e nella data su indicate;
chi abbia eventualmente autorizzato, disposto ed effettuato materialmente tali procedimenti.
Restando in attesa di risposta scritta, La ringraziamo anticipatamente e Le porgiamo i nostri distinti saluti.
i consiglieri comunali
Pietro Lo Cascio
Giacomo Biviano
gruppo “Eolie nel Cuore”
Egregio Signor Sindaco,
gli scriventi hanno avuto notizia di procedimenti – quanto meno inusuali – adottati negli interventi di disinfestazione effettuati nell’abitato principale dell’Isola di Vulcano e nelle sue adiacenze in data 14 ottobre c.a.; in particolare, siamo stati informati del fatto che un prodotto, non meglio identificato, sia stato utilizzato nell’area del laghetto – e nello stesso bacino – che occupa la parte centrale dell’Istmo, posto a metà in linea d’aria tra la spiaggia di Levante e quella di Ponente.
Desideriamo ricordare alla S.V. che l’area in questione presenta una elevata valenza ambientale e naturalistica, rappresentando l’unica area umida oggi esistente nell’ambito territoriale del Comune di Lipari e una delle sole due presenti nell’intero Arcipelago Eoliano; che la stessa rappresenta un habitat prioritario (“lagune costiere”) classificato con il codice 1150 in allegato 1 alla Direttiva 43/92 dell’Unione Europea; che la stessa – per tale ragione – ricade nel perimetro del Sito di Importanza Comunitaria ITA030027 e della Zona a Protezione Speciale ITA030044; che – se ancora non bastasse – si tratta di un sito che per la sua importanza faunistica e ambientale risulta censito nel “Catasto delle Zone Umide Italiane” dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica con il codice ME0702.
Ciò premesso,
La interroghiamo per conoscere,
nel dettaglio e sotto ogni aspetto tecnico, quali procedimenti siano stati effettivamente adottati nel corso della disinfestazione effettuata nell’area e nella data su indicate;
chi abbia eventualmente autorizzato, disposto ed effettuato materialmente tali procedimenti.
Restando in attesa di risposta scritta, La ringraziamo anticipatamente e Le porgiamo i nostri distinti saluti.
i consiglieri comunali
Pietro Lo Cascio
Giacomo Biviano
gruppo “Eolie nel Cuore”
Eolie, ancora frane. Il consigliere Lo Cascio ne segnala una ad Alicudi ed interroga il sindaco
"Interrogazione e segnalazione su frana ad Alicudi" è l'oggetto della segnalazione-interrogazione che il consigliere Pietro Lo Cascio ha inoltrato al sindaco di Lipari.
IL TESTO:
Egregio Signor Sindaco,
nei giorni scorsi una colossale frana ha sepolto, per un tratto di oltre 50 m di lunghezza, la strada comunale per Bazzina Mare nell’Isola di Alicudi. La caduta di un ampio tratto dei costoni soprastanti ha prodotto una conoide di detriti lunga almeno 150-180 m e devastato la rete elettrica e idrica che si snodava lungo tale strada. Si tratta di un ennesimo episodio prevedibile, anche se questa volta con proporzioni superiori a quanto finora mai accaduto, in un’area caratterizzata morfologicamente da un ampio tratto di versanti pericolosi, che necessitano di urgenti opere di messa in sicurezza. Lei conosce perfettamente i problemi che interessano tale zona, poiché, già alcuni anni fa e in veste di massima autorità della Protezione Civile del Comune, ha avuto un fitto scambio di corrispondenza con alcuni abitanti dei luoghi.
Stante la grave situazione verificatasi, e la conseguente interruzione della viabilità, delle forniture elettriche e di quelle idriche nella Contrada Bazzina,
la interrogo per conoscere
se ha predisposto interventi urgenti, o se prevede di farlo, relativamente di rimessa in pristino della viabilità nell’area considerata;
se ha predisposto interventi per la definitiva messa in sicurezza dei costoni che garantiscano l’incolumità di chi accede a questa strada comunale;
con la presente, si evidenzia che un rischio analogo incombe su altre strade comunali di Alicudi, in particolare quelle che si snodano trasversalmente al sistema dei valloni dell’isola, soprattutto la via soprastante che conduce a Contrada Sgubbio; in considerazione dei recenti e drammatici fatti verificatisi nell’isola, ritengo che sarebbe opportuna una maggiore attenzione rivolta dalla Sua amministrazione ai problemi che interessano la viabilità di Alicudi.
Restando in attesa di risposta scritta, ma soprattutto di un concreto intervento per la soluzione dei problemi sopra evidenziati, La ringrazio e Le porgo distinti saluti.
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale
gruppo “Eolie nel Cuore”
Egregio Signor Sindaco,
nei giorni scorsi una colossale frana ha sepolto, per un tratto di oltre 50 m di lunghezza, la strada comunale per Bazzina Mare nell’Isola di Alicudi. La caduta di un ampio tratto dei costoni soprastanti ha prodotto una conoide di detriti lunga almeno 150-180 m e devastato la rete elettrica e idrica che si snodava lungo tale strada. Si tratta di un ennesimo episodio prevedibile, anche se questa volta con proporzioni superiori a quanto finora mai accaduto, in un’area caratterizzata morfologicamente da un ampio tratto di versanti pericolosi, che necessitano di urgenti opere di messa in sicurezza. Lei conosce perfettamente i problemi che interessano tale zona, poiché, già alcuni anni fa e in veste di massima autorità della Protezione Civile del Comune, ha avuto un fitto scambio di corrispondenza con alcuni abitanti dei luoghi.
Stante la grave situazione verificatasi, e la conseguente interruzione della viabilità, delle forniture elettriche e di quelle idriche nella Contrada Bazzina,
la interrogo per conoscere
se ha predisposto interventi urgenti, o se prevede di farlo, relativamente di rimessa in pristino della viabilità nell’area considerata;
se ha predisposto interventi per la definitiva messa in sicurezza dei costoni che garantiscano l’incolumità di chi accede a questa strada comunale;
con la presente, si evidenzia che un rischio analogo incombe su altre strade comunali di Alicudi, in particolare quelle che si snodano trasversalmente al sistema dei valloni dell’isola, soprattutto la via soprastante che conduce a Contrada Sgubbio; in considerazione dei recenti e drammatici fatti verificatisi nell’isola, ritengo che sarebbe opportuna una maggiore attenzione rivolta dalla Sua amministrazione ai problemi che interessano la viabilità di Alicudi.
Restando in attesa di risposta scritta, ma soprattutto di un concreto intervento per la soluzione dei problemi sopra evidenziati, La ringrazio e Le porgo distinti saluti.
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale
gruppo “Eolie nel Cuore”
Porticello: "Non è più tempo di scherzare". Il sindaco Bruno torna a sollecitare interventi
(GAZZETTA DEL SUD- SALVATORE SARPI) ”Non è più tempo di continuare a scherzare con la messa in sicurezza delle cave ex Pumex di Porticello. Quanto accaduto venerdì mattino non fa altro che avallare e suffragare quanto più volte ho sostenuto e cioè che si rende necessario un intervento urgente prima che possa accadere davvero qualcosa di grave”. Lo sottolinea il sindaco di Lipari Mariano Bruno dopo l'evento che ha riproposto in maniera forte la necessità di mettere in sicurezza la cava abbandonata dalla fine di agosto 2007 quando la magistratura fece sequestrare e apporre i sigilli al sito. Sequestro che, tra l'altro, continua a permanere. “I rischi che si corrono- continua il dottor Bruno- ho avuto modo di evidenziarli a più riprese. L'ultima volta, in ordine di tempo, lo scorso giovedì durante la riunione tenutasi al Ministero dei Beni culturali ed afferente il sito Unesco delle Eolie. Ho evidenziato che, vista l'imponenza dell'intervento, il comune non ha ne i fondi ne il personale per potere intervenire. Mi è stato garantito che si interverrà attraverso la Protezione civile. Certo bisognerà anche attendere il nulla osta della magistratura”. Il primo cittadino di Lipari, alla luce di quanto accaduto, ha annunciato che tornerà a pressare ad ogni livello. Allegando alla richiesta d'intervento anche una copiosa ed intensa documentazione fotografica di cui faranno parte delle nostre foto che immortalano proprio il momento in cui la testa del torrente scavalcando il canale di scolo si abbatte sulla sottostante strada provinciale come una vera e propria “valanga” di detriti pomiciferi e pietre. Foto “forti” che dimostrano cosa sarebbe potuto accadere se, proprio in quel momento, persone o mezzi si fossero trovati a transitare in zona.
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