COMUNICATO STAMPA.
Ci piacciono le
polemiche che “scricchiolano di vecchia e polverosa ruggine”. Ci piacciono,
soprattutto, quando scaturiscono da missive datate 2014 piuttosto che 2015,
lapsus rivelatore di una preoccupante confusione temporale.
In che anno siamo? Scorrendo
la lettera del direttore generale della SRR, potremmo infatti pensare di
trovarci ancora nel 2006, prima che questi – allora in forza all’ATO – avviasse
la celebre campagna di comunicazione sulla differenziata, costata la modica
cifra di 300.000 euro.
Non è superfluo
osservare che, da allora, ben TRE sono state le “raccolte differenziate”
avviate e gestite sotto la supervisione dell’attuale direttore generale della
SRR, con risultati puntualmente fallimentari. Per colpa, secondo il suo
giudizio, dei cittadini incivili e di una ditta incapace.
E se negli anni –
perché ne sono passati, di anni – i cittadini avessero invece perso la fiducia
nelle modalità di raccolta che venivano loro proposte, di volta in volta, nella
consapevolezza di conseguire percentuali ben lontane da quelle previste dagli
obblighi di legge, con procedure spesso fumose e sempre meno credibili, con
cassonetti che andavano rimossi ma che sono magicamente rimasti al loro posto,
con l’alluminio che non si capisce perché ma si continua a buttare
nell’indifferenziato, con i sacchi diversificati che andavano distribuiti agli
utenti ma che non arrivavano mai, con le compostiere affidate insieme alla
promessa di una riduzione sulla tariffa ovviamente mai arrivata, e – non ultimo
– con la manifesta incapacità di mettere a punto un sistema di raccolta che
premi le pratiche virtuose e penalizzi chi la differenziata non la fa?
È ovvio che tutto
questo non può essere imputato soltanto a un tecnico che ormai scrive come un
organo politico, forse perché in realtà è egli stesso un prodotto della
politica, ma va addebitato anche alle amministrazioni che si sono succedute senza
avere il coraggio di adottare sistemi realmente innovativi e in grado di
abbattere gli insostenibili costi del conferimento e smaltimento dei rifiuti.
Magari, come scrive il direttore generale della SRR, saranno pure sistemi
“fantasiosi”, ma altrove funzionano.
Di certo, se la
soluzione ai problemi attuali avanzata dal tecnico cui compete la
pianificazione di tali sistemi è quella di tornare alla raccolta stradale,
ovvero fare un bel passo indietro per la quarta volta, allora sì che abbiamo
sentore di “vecchia e polverosa ruggine”.