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martedì 5 gennaio 2021
Ospedale. Non arriva l'anestesista per il cambio. ASP5 partita la vaccinazione anti-Covid dei sanitari ma a Lipari no
L'anestesista (l'unica rimasta) in servizio all'ospedale di Lipari (h.24 dal 1° gennaio) doveva ricevere il cambio ma il collega che doveva sostituirla si è messo in malattia.
Per la professionista, alla quale è dovuto il più che meritato riposo, resterà "prigioniera" nel nosocomio o, come sarebbe logico, arriverà il sostituto?
Intanto oggi in tutta (o quasi) l'Asp di Messina è partita la campagna vaccinale anti-Covid per il personale sanitario.
Abbiamo scritto quasi perchè per Lipari ancora, da quanto apprendiamo, non ci si è organizzati e si assisterebbe ad un rimbalzo di responsabilità tra direttore sanitario e ufficio igiene
IL DOTTORE BALDANZA: "NON SONO AFFETTO DA COVID19, NÉ SONO RICOVERATO IN ALCUN OSPEDALE E GODO DI BUONA SALUTE. INVITO A VACCINARSI""
Riceviamo e pubblichiamo:
Per un caso di probabile omonima, gira da qualche ora la notizia che il sottoscritto sarebbe ricoverato in ospedale a Milazzo o altro nosocomio perché colpito dal Covid19 e addirittura con necessità di casco per grave compromissione respiratoria.
Cercasi babysitter
E' deceduta la signora Concetta Immacolata Taranto ved. Biviano
lunedì 4 gennaio 2021
Sicilia: Zambuto e Scilla nuovi assessori regionali
Coronavirus: 1.391 casi in Sicilia, 34 morti
Covid, ieri in Sicilia somministrati 4691 vaccini. Complessivamente oltre 11mila vaccinati
Una comunità di cultori delle Eolie. La lettera - appello del Centro Studi Eoliano
Sono passati quarant’anni da quando venne fondato il Centro Studi e Ricerche di Storia e Problemi Eoliani. Quarant’anni di rassegne cinematografiche, di attività editoriale, di convegni, conferenze, presentazioni di libri, concerti, incontri letterari, commemorazioni. Migliaia di eventi che hanno animato quaranta estati, e non solo, alle Eolie e in giro per l’Italia e per il mondo. Quei ragazzi che decisero di dedicarsi alla storia dell’arcipelago, che proposero momenti di riflessione, che sostennero attività di studio, aiutando laureandi, dottorandi, scienziati, professionisti a ragionare e scrivere delle nostre isole, oggi si sentono ancora ragazzi nello spirito.
Ma non basta: il tempo passa
e il mondo evolve. Nuove tecnologie hanno rivoluzionato le modalità comunicative,
di studio e ricerca. Nuove sfide e nuove conoscenze si sono imposte sempre più
prepotentemente modificando gusti, abitudini, stili di vita e di lavoro.
Eppure, se pensiamo alla storia plurimillenaria delle Isole Eolie, al ruolo che
l’arcipelago ha svolto attraverso la storia, non si deve pensare che il lavoro sia
completato. Nuove scoperte in ambito storico, filologico, artistico, letterario
e scientifico continuano a stimolare la voglia di conoscenza e di promozione
dell’arcipelago eoliano. Sono numerosi i giovani che hanno deciso di dedicarsi
allo studio delle isole, raccogliendo il testimone da chi è venuto prima.
In un mondo globalizzato,
percorso dal reticolo immateriale di internet, i discendenti di coloro che
partirono nel secolo scorso in cerca di fortuna e affermazione sentono il
bisogno di conoscere qualcosa di più delle loro origini. È un fenomeno comune a
tutte le popolazioni e a tutte le epoche, e le nostre isole hanno da sempre
affascinato chi le ha visitate o ne ha solo sentito parlare. Col passar del
tempo molti testimoni del passato sono scomparsi, ma in molti casi hanno
lasciato una traccia del loro passaggio, grazie a un video, un’intervista, un
libro, un diario, attraverso fotografie, oggetti, attrezzi di lavoro che hanno
a poco a poco composto un affresco corale fatto di donne e uomini, di mestieri
e tradizioni, di valori e insegnamenti tramandati alle generazioni successive.
Oggi più che mai è
importante il ruolo della memoria, collettiva e personale. Memoria intesa
come valorizzazione del passato che per molti versi rimane sempre attuale e che
ci aiuta a vivere il presente, in un’ottica di salvaguardia e di rilancio,
affinché i giovani di oggi siano consci dell’importanza del lascito culturale
dei nostri avi, perché siano consapevoli del proprio ruolo di custodi e al
tempo stesso di nuovi protagonisti di una bellissima storia che unisce i
classici ai moderni, gli antichi ai contemporanei.
È importante che giovani studenti,
semplici appassionati continuino il lavoro di chi li ha preceduti. Grazie ai
nuovi strumenti tecnologici che abbattano le distanze tra continenti, sarebbe
bello immaginare una comunità di cultori delle Eolie che approfondiscano lo
studio, che rievochino fatti e personaggi, che mettano in rete un archivio di
dati e materiali, proponendo incontri, anche virtuali, in cui non si smetta mai
di parlare del vasto patrimonio artistico, storico e naturalistico delle Isole
Eolie.
Questo vuole essere un
invito a tutti i giovani di buona volontà che intendano proseguire il cammino
intrapreso quarant’anni fa, con il loro entusiasmo e la loro modernità, per non
perdere la rotta che prima o poi li ricondurrà agli antichi approdi eoliani.
Riportiamo il testo del telegramma
inviato dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini al Centro Studi nel mese
di aprile del 1983 in occasione del convegno per il quarantesimo anniversario
della liberazione:
“Ora che la Repubblica è una
realtà viva, non dimentichiamo che la sua storia passa anche da Lipari e che l’afflato
ideale che ne ispirò la nascita e tuttora deve sorreggerne il cammino trova in
questi luoghi la sua origine più vera e più nobile; nella fede, nel
disinteressato impegno, nella fraterna solidarietà che la dittatura fascista
mai riuscì a piegare”. (Sandro Pertini)
Lipari, 4 gennaio 2021
Centro
Studi Eoliano
Casella pec piena al Comune? Sentenza Cassazione stabilisce che mail del cittadino deve intendersi come notificata. Responsabilità è dell'ente
Faccio riferimento alle lamentele di diversi utenti che ricevono dall'indirizzo pec dell'ufficio idrico del comune di Lipari il messaggio di mancata accettazione dovuta alla casella piena per inviare, di seguito, stralcio di una sentenza della Corte di Cassazione che fa riferimento alla mancata accettazione dei messaggi pec dovuti al fatto che il destinatario omette di svuotare la cassella.
Corte di Cassazione, sez. Lavoro, sentenza 14 febbraio – 21 maggio 2018, n. 12451
omissis..... sicché la comunicazione deve aversi per notificata allorquando la mancata consegna dipenda da cause imputabili al destinatario, come nel caso in cui, per mancata diligenza di questi, la casella risulti piena per prolungata (e dunque colpevole) assenza di lettura della posta elettronica.....omissis
Se ne deduce che il messaggio risulta a tutti gli effetti di legge ricevuto dal destinatario, anche se non ancora letto.
domenica 3 gennaio 2021
Sicilia: il totale delle vittime da Covid sale a 2.494
Tsunami 2002: Gianluca Giuffrè plaude all'iniziativa di Mariano Bruno, dà disponibilità a collaborare e porta la testimonianza di quei giorni
Gentile Direttore,
Apprendo con piacere dal suo giornale
online l’intenzione dell’amico, già Sindaco di Lipari, Mariano Bruno di
scrivere un libro sulle vicende dell’emergenza Stromboli e del maremoto che
colpì l’isola il 30/12/2002. Di quelle vicende ne sono stato in parte
protagonista avendole vissute come abitante di Ginostra e come giornalista.
Una bellissima iniziativa per
raccogliere le testimonianze di tutti gli attori e protagonisti di quegli anni
e metterle insieme affinché si possa lasciare una storia alle future
generazioni di un periodo che cambiò radicalmente tante cose nelle nostre isole
e che portò alla svolta Ginostra, sotto la sindacatura Bruno, con il grande
Guido Bertolaso e Il compianto senatore Franco Servello.
Metto a disposizione del dott. Mariano
Bruno, se lo riterrà utile alla realizzazione del suo progetto, la mia
esperienza, il mio archivio e parte del mio tempo.
Vorrei chiudere con una prima sommaria testimonianza di quei giorni, la mia:
“La mattinata del 30 dicembre fu molto tranquilla e stando a quanto era stato diffuso, da un momento all’altro “Iddu” sarebbe tornato alla sua normale attività. Ero inquieto, qualcosa non mi quadrava. Intanto si era fatta l’ora del pranzo e per l’occasione avevo acceso il gruppo a gasolio per seguire il telegiornale, avrebbero parlato sicuramente di Stromboli e del vulcano. Infatti, a un certo punto, comparve sullo schermo una nota vulcanologa che minimizzava l’eruzione affermando che nel giro di qualche ora la parentesi eruttiva sarebbe terminata definitivamente. Proprio mentre l’esperta si riempiva la bocca di chiacchiere, sentii un rumore fortissimo e diverso dagli altri. Un rumore che non avevo mai sentito prima. Sembrava che qualcosa stesse friggendo all’ennesima potenza e che vi fosse una cascata a pochi metri da me. Capii subito che si trattava di un rumore che veniva dal mare.
Saltai dalla sedia urlando: “Mamma, il maremoto...il maremoto." Avevo intuito che il pericolo arrivava dal mare e in un paio di secondi ero già sul monumento ai caduti per guardare verso il molo. molo.
Restai di sale, davanti a me l’apocalisse: Il mare si era ritirato dal suo letto naturale per oltre70/80 metri lasciando il fondale completamente scoperto. Ci si poteva camminare. Le alghe sembravano cespugli al vento e i pesci saltavano sul fondale senza più il loro prezioso liquido. Un muro d’acqua, alto oltre 10 metri, si abbatté subito dopo sulla la costa del villaggio spazzando via ogni cosa. Le barche scomparivano inghiottite come fuscelli e gli scogli volavano da una parte all’altra. La scena si ripeté uguale per almeno cinque volte prima che tutto si placasse. Dopo il silenzio; un silenzio surreale e pauroso. Mille pensieri attraversarono la mia mente scuotendo il mio corpo che tremava impaurito. Avevo assistito a qualche cosa di unico, avevo visto in faccia la potenza distruttiva della natura e del mio vulcano.
La gente, nel frattempo accorsa sul monumento ai caduti, piangeva disperata. Nessuno compreso me sapeva cosa sarebbe successo nelle ore a seguire ma se quello era il segnale d’inizio, certo non c’era da stare tranquilli. In quei momenti pensi soprattutto al peggio ma l’adrenalina ti fa andare avanti avanti.
La mia barca era salva e mi aveva salvato fermandosi il giorno prima in mezzo al mare. Quello era l’orario in cui sarei tornato da Stromboli con il giornale e il maremoto mi avrebbe investito in pieno facendomi scomparire per sempre inghiottito dalle onde. Ero stato risparmiato dal mio angelo custode.
Presi il telefonino dalla tasca e avvisai il giornale del maremoto. Mario Di Paola, il redattore della mia pagina, mi disse di fare attenzione e se era il caso di abbandonare l’isola di corsa. Dopo, chiamai l’agenzia Ansa e una mia amica che lavorava al TG5 per raccontare l’accaduto. Ero arrabbiato e sconvolto.
Il TG5 decise di mandare in onda la mia telefonata e l’agenzia Ansa trasmise il mio racconto e così nel giro di un’ora tutto il mondo parlava del maremoto di Stromboli. Chiamai Stromboli e inizialmente nessuno rispondeva. Il villaggio di Stromboli, essendo per buona parte appena sopra il livello del mare, era stato investito in pieno. Solo Scari e la parte alta restarono illese ma dalla Centrale Enel a Piscità il disastro. La centrale elettrica allagata, alberghi devastati, case distrutte e anche tre feriti. Questo era il primo tragico bilancio. Fortunatamente non c’erano stati morti. Due ore dopo il disastro buona parte degli abitanti di Ginostra erano già stati evacuati con gli elicotteri, l’unico mezzo che in quel frangente poteva giungere nella frazione, mentre a Stromboli una nave della Siremar e poi un aliscafo imbarcarono parte della popolazione che per precauzione stava abbandonando l’isola. Insieme con una decina di compaesani decidemmo di restare nel nostro paesino.
Tornato a casa, il telefono non finì più di squillare e tra le tante telefonate ricevute due, mi colpirono particolarmente. La prima fu quella del Capo della Protezione Civile Nazionale, Guido Bertolaso, che voleva rassicurarci e sapere com’era la situazione a Ginostra. Disse: “Gianluca, se volete, veniamo a prendervi. Io sto sbarcando a Stromboli, non vi lasciamo soli.”. Lo Stato era presente e questo era rassicurante. Ancora non conoscevo quell’uomo, mi era sconosciuto, ma dalle sue parole comprendevo la grandezza del suo animo. La seconda telefonata fu quella dell’ex direttore del settimanale Panorama, Raffaele Leone, che a quel tempo era caporedattore centrale del quotidiano “Il Giornale”. Raffaele era un amico, lo avevo conosciuto anni prima quando faceva il corrispondente per il giornale “La Sicilia”. Raffaele, non sapeva ancora che io avevo da poco cominciato a scrivere, mi chiamò semplicemente per sapere come stavo. Da quella conversazione, alla fine, venne fuori un articolo a mia firma pubblicato sulla prima pagina del suo giornale. Per un giornalista alle prime armi finire sulla prima pagina di un giornale a tiratura nazionale e il massimo che si possa desiderare.
Il resto del pomeriggio lo passai scrivendo, dettando pezzi e rispondendo al telefono sotto il rumore assordante degli elicotteri militari che sorvolavano l’isola.
Finito il mio lavoro accesi la televisione e uno dei primi servizi di Raitre fu proprio dedicato al maremoto di Stromboli. Restai basito e mi sentii un tantino tradito quando vidi l’intervista che il giornalista stava facendo in diretta agli sfollati che sbarcavano da un elicottero a Messina. Erano alcuni miei compaesani che fino a un paio d’ore prima stavano sull’isola decisi a non partire e adesso li vedevo in tv lontani e al sicuro. Mi sentivo solo e impotente ma non volevo partire. La notte la passai insieme ai miei genitori nella loro camera. Eravamo vestiti di tutto punto con le scarpe ai piedi e uno zainetto ciascuno con una torcia, i documenti, le pile di ricambio e una bottiglia d’acqua e così ci addormentammo alle prime luci dell’alba.
Gran parte della nottata la passammo fuori in terrazzo a commentare l’accaduto e a scrutare i movimenti del vulcano. Ognuno di noi aveva studiato un eventuale piano di fuga e trovato un riparo in caso di lancio incontrollato di lapilli e scorie incandescenti. La mattina del trentuno, dopo aver bevuto un bel caffe ed esserci aggiornati su quanto stava accadendo, prendemmo una decisione molto dolorosa.
Eravamo rimasti veramente in pochi a Ginostra così come a Stromboli. C’era stato un vero e proprio esodo di massa. Mio padre voleva che andassimo via per qualche giorno; secondo lui non valeva la pena rischiare restando, era troppo pericoloso.
La barca del “Rollo” era fuori uso, il maremoto l’aveva danneggiata, non c’era un approdo sicuro e l’unico modo per scappare in caso di necessità sarebbe stato l’elicottero ma con la bufera che sarebbe dovuta arrivare nella serata, anche l’elicottero non era tanto sicuro e poi in caso di cenere vulcanica nessun mezzo avrebbe potuto sorvolare la zona. Sentii il mio giornale e anche i redattori m’invitarono ad abbandonare il fronte e a spostarmi a Lipari, dove era stato creato un centro emergenza con tanto di sala stampa dove gli inviati di tutti i giornali e le televisioni nazionali seguivano l’evolversi dell’eruzione a stretto contatto con la Protezione Civile e i vulcanologi. Pensai e ripensai a cosa era più giusto fare e alla fine decisi di spostarmi con la famiglia. Chiamai il Sindaco di Lipari, Mariano Bruno, che due ore dopo mando un elicottero per prelevarci. Avevo raccolto le cose più importanti e gli effetti personali cui tenevo di più in un borsone. Dentro ci avevo messo anche i pochi risparmi accumulati negli anni. Eravamo speranzosi ma in realtà non sapevamo quando saremmo potuti tornare a casa. Nel peggiore dei casi quello sarebbe stato il mio ultimo giorno a Ginostra, ero preparato a tutto. Il vento aumentava e l’invio dell’elicottero era sempre più in forse ma alla fine arrivò. Avevamo portato con noi anche il nostro cane Rinti ma il pilota non voleva farlo imbarcare dicendo che con la tempesta in corso non si poteva aggiungere altro peso sull’elicottero. Io ero risoluto e determinato e dissi al pilota: “ O sale il mio cane o resto a terra pure io.” Alla fine dopo una lunga contrattazione trovammo un compromesso. Potevamo portare Rinti a bordo ma dovevamo lasciare i bagagli. Non ci pensammo su due volte, saltammo a bordo e lasciammo le nostre poche cose ai bordi dell'elipista. Il viaggio fino a Lipari fu veloce ma sembrava ugualmente che non terminasse mai. L’elicottero sobbalzava e i lampi sembravano centrarlo ogni volta. Piangevo, ma non di paura. Piangevo perché avevo dovuto abbandonare la mia casa, la mia vita e la mia isola e non sapevo quando sarei tornato; inoltre avevo dovuto lasciare la mia borsa con i documenti e i soldi. soldi.
Arrivai a Lipari che era già buio; in tasca non avevo i soldi neanche per comprare un panino e dovetti chiedere ai negozianti dell’isola di farmi credito per qualche giorno. Mi sentivo svuotato e perso, ma dovetti farmi coraggio. coraggio.
La notte la passai con i miei a casa dei nonni materni che erano di Lipari e la mattina seguente mi piazzai al municipio, dove era stata allestita la sala stampa e da lì mi muovevo solo per mangiare o andare a dormire qualche ora.
Dedicai
anima e corpo alla mia professione di giornalista per tutto il tempo in cui
restai a Lipari, in quel modo potevo vivere con apparente distacco ciò che mi
era accaduto.
Grazie alla scrittura e ai
contatti che potevo avere come giornalista ero sempre super informato
sull’attività del vulcano che era in continua evoluzione. Ebbi la fortuna, in
quel frangente, di conoscere tanti colleghi anche famosi e importanti. Feci
amicizia con Attilio Bolzoni di Repubblica, con Salvo Sottile di Mediaset e con
tanti altri bravi giornalisti che negli anni a venire diventarono firme
importanti. Uno su tutti Carmelo Abbate di Panorama che oggi si vede in tante
trasmissioni televisive in qualità di opinionista e a volte di conduttore. Quel
breve periodo per me, che ero alle prime armi, fu molto gratificate
professionalmente. Attilio Bolzoni,
aveva il fiuto per le notizie e trovava sempre qualche cosa d’interessante da
approfondire. Io seguivo tutti, ascoltavo e osservavo per poi mettere in
pratica quello che avevo assorbito nei miei pezzi per la Gazzetta, che in quel
periodo mi dava tutto lo spazio che volevo…..”
PROBLEMI CON LA RESIDENZA? SEGNALALO AL MAGAZZINO!
Avete avuto problemi nel registrare la vostra residenza o ottenere documenti anagrafici, o conoscete qualcuno che ne ha avuti?
Fatecelo sapere!
Siamo in contatto con l'Amministrazione comunale per fare in modo che procedure che altrove sono ormai estremamente semplificate lo diventino anche qui.
E se volete dei consigli, scriveteci in privato (preferibilmente su whatsapp) al numero 3471979036.
Palamara torna a sollecitare interventi su SP 180
Città Metropolitana di Messina
Corso Cavour, 86
98122 Messina
Spett.le Sindaco di Lipari
Rag. Marco Giorgianni
Spett.le Vicesindaco
Gaetano Orto
Spett.le Assessore
Daniele Orifici
Rinvio la seguente richiesta, inviata poco più di due
mesi fa, come sollecito, in quanto non ho ancora ricevuto una risposta,
Il sottoscritto Domenico Palamara con la presente segnala lo stato di grave
pericolo ed incuria in cui versa la SP 180 che collega Lipari e Canneto.
Propongo quindi di riferire alla Città Metropolitana di
Messina che la strada secondaria venga messa in sicurezza attraverso la
sistemazione del manto stradale ed illuminata poiché essa non è ancora
pronta per il transito dei mezzi.
ATTENDO RISPOSTA IL PRIMA POSSIBILE.
Distinti Saluti
3/01/2021
Firma
Domenico Palamara
Fondi Ue: Musumeci, superato obiettivo di spesa anche nel 2020
«L'ennesima sfida - sottolinea il presidente Nello Musumeci – vinta dal mio governo, che ha evitato la restituzione al mittente di anche solo un euro. Dall'inizio di questa legislatura, il totale delle risorse utilizzate nell'Isola supera due miliardi e 950 milioni di euro: interventi per infrastrutture, aiuti alle imprese, politiche sociali, formazione, lavoro, agricoltura, pesca, ambiente a sostegno di decine di migliaia di imprese siciliane e cittadini, in tutti i settori economici. Finanziamenti che servono ad accelerare la crescita della nostra terra e creare nuove opportunità di lavoro e sviluppo sostenibile. Si tratta del risultato di un gioco di squadra tra il governo regionale e quella parte buona della burocrazia che condivide lo sforzo e la scommessa. Voglio ringraziare gli assessori, gli uffici regionali e l'assistenza tecnica per l’impegno e la passione. Andiamo avanti!».
sabato 2 gennaio 2021
Coronavirus in Sicilia, oggi 28 morti e 734 nuovi casi
E' deceduta la signora Giuseppina Maiurana in Grillo
ALFA E OMEGA di Lipari
Alla famiglia le condoglianze della famiglia Sarpi e di Eolienews
Mariano Bruno: "Un libro, parlato e scritto, racconterà i reali accadimenti del maremoto che il 30 dicembre 2002 interessò Stromboli e Ginostra"
Riceviamo, da Mariano Bruno, e pubblichiamo:
con alcuni amici di ieri e di oggi, stiamo da tempo lavorando all’edizione di un libro, parlato e scritto, che racconti i reali accadimenti del maremoto che il 30.12.2002, a partire dalle ore 12,45, ha interessato l’isola di Stromboli e Ginostra.
E’ proprio da Ginostra che parte tutto.
Il primo che si rende conto che qualcosa di strano, molto strano, sta avvenendo, è Mario Lo Schiavo, il quale mi chiama, da Ginostra, ed in maniera concitata farfuglia al telefono:
“Sindaco,… sindaco il mare è arrivato in piazzetta…,”gli rispondo tra l’incredulo e lo sbigottito…avendo ben presente quanto la piazzetta di Ginostra…fosse distante dal mare…
Fu questa la prima comunicazione che, all’epoca, ricevetti.
Mi fermo qui, volutamente.
Per il dovuto rispetto a tutte quelle persone, quegli amici, già da tempo contattati e i tanti altri da contattare con i quali dovremo procedere alla stesura di una pagina di Storia delle nostre isole.
Tutti saranno raggiunti, non solo gli abitanti di Stromboli poiché fu a livello nazionale ed internazionale
che “il fatto” venne vissuto e raccontato, prendendo le mosse dalla telefonata di Mario Lo Schiavo…
La riunione con il corpo della Polizia Municipale di Lipari in quel di Pignataro…la disponibilità del Circomare Lipari ad approntare una imbarcazione, la partenza da Lipari verso Stromboli …,la vista di Panarea…il passaggio da Ginostra…il copioso materiale che si riversava in mare….la riunione con la popolazione presso la vecchia biglietteria della Siremar…,l’arrivo della Protezione Civile con Bertolaso in testa… la notte del 30 trascorsa a Stromboli e i tanti altri episodi che puntualmente verranno raccontati… il lavoro della macchina amministrativa e degli amministratori … i momenti dell’evacuazione dall’isola… il C.O.C. e il C.O.A., le magnifiche persone di Stromboli, alcune delle quali non ci sono più e tra questi la bella figura di Stefano Scibilia…di Stefanino Oliva, il ruolo della Chiesa e il caro Padre Cirone… il Capodanno rinviato e celebrato… sino alla venuta del Presidente Ciampi e oltre…
Anche questo breve riassunto è del tutto incompleto.
Ogni episodio troverà posto, ogni cosa prenderà forma, con il contributo, necessario, di tutti coloro che hanno vissuto quei momenti e che lo vorranno, e di tutti coloro che li hanno raccontati ai figli piccoli ai nipoti
Pirrera: Prigionieri in casa...in ogni evenienza...anche da defunti
La via è una di quelle comunali ed è letteralmente abbandonata.
Come ben visibile dal video, erbacce ai margini e sul camminamento, arbusti, alberi che ne invadono il percorso, piante di ficodindia, pietre franate e ci potremmo dilungare ancora sui vari "reperti" depositati.
Stante questa situazione diventa difficile potersi muovere agevolmente in condizioni normali, impossibile quando si è ammalati, con il medico, i soccorsi, praticamente, impossibilitati a raggiungerti se non rischiando l'osso del collo.
Ma con l'abbandono e il degrado occorre "fare i conti" anche da defunti, così come accaduto stamane, quando per raggiungere una signora deceduta si sono dovuti fare i "salti mortali"
"Salti mortali" che si ripeteranno il giorno delle esequie
Rifiuti, pubblicata graduatoria per centri comunali di raccolta: 21 milioni per 31 progetti
L'assessore regionale Alberto Pierobon spiega che "questa misura rappresenta un altro tassello importante a livello regionale per migliorare la gestione dei rifiuti nei territori e garantire un servizio più efficiente per i cittadini. I centri comunali consentiranno infatti alle amministrazioni locali di incentivare la raccolta differenziata attraverso forme di premialità immediatamente spendibili. Per quanto riguarda i progetti ammessi ma non finanziati lavoreremo per provare a stanziare nuove risorse e dare risposte a più iniziative possibili. Purtroppo, anche per questa iniziativa, norme e prassi burocratiche hanno causato un allungamento dei tempi, ma sia nel ddl di riforma sia in altre direttive emanate stiamo cercando di imporre iter più rapidi nell'interesse di tutti".
venerdì 1 gennaio 2021
Covid: In Sicilia 1.122 i nuovi positivi
Dal governo Musumeci finanziamenti per attività teatrali, concertistiche e per le bande siciliane.
La firma dei decreti da parte dell’assessore regionale al Turismo, sport e spettacolo, Manlio Messina, consentirà l’erogazione di una parte dei 195 mila euro previsti dal Fondo unico regionale per lo spettacolo 2020.
L’intervento segue la pubblicazione degli avvisi pubblici del 18 novembre in favore di soggetti pubblici e privati che non hanno già beneficiato dei contributi Furs per il 2019.
Nel dettaglio sono state dichiarate ammissibili 31 istanze: sei per attività teatrali, per un totale di 30.823,74 euro; 16 per attività concertistica, per un totale di 56 mila euro; nove per attività bandistica, per un totale di 20.798,90 euro. Non sono giunte, invece, istanze ammissibili relative a enti o Fondazioni a partecipazione pubblica.
“È un ulteriore segnale di attenzione del governo Musumeci – dice l’assessore Messina – a una serie di associazioni più piccole che svolgono attività culturali e musicali nel territorio, in questa fase difficile che tutto il mondo della cultura e dello spettacolo sta vivendo. Sono somme che saranno utili per programmare le attività del nuovo anno”.
Ecco nello specifico i beneficiari.
Il contributo più alto, di quasi 7100 euro va all’ associazione Culturale Buongiorno Sicilia, di Tremestieri Etneo, e all’Associazione Buio in sala di Catania. Di poco inferiore (6395 euro) quello destinato a Le Maschere, di Canicattini Bagni, in provincia di Siracusa.
All’Associazione Culturale Marionettistica popolare siciliana, al Circolo Anspi Don Orione e all’Associazione Culturale Franco Cuticchio, di Palermo, vanno invece contributi di poco superiori a 3300 euro.
Accedono a un contributo di 3.500 euro: Associazione Culturale Innova Civitas, di Enna; Associazione Culturale Formedonda, di Palermo; Associazione musicale Sintonia, di Marsala; Associazione Culturale sportiva dilettantistica Okmusica, di Trapani; Associazione Schola Cantorum ut in fidibus in cordibus, di Mineo; Coro lirico siciliano, di Barcellona Pozzo di Gotto, Messina; Associazione Babel, Palermo; Associazione Culturale Luogo Comune, Giarre; Areasud Associazione di promozione sociale, di Catania; Associazione Centro Studi Auditorium Pacis, di Castelbuono; Associazione di Promozione sociale Penta musa, di Raccuja; Associazione musico-culturale Ars Vita Est, di San Marco d'Alunzio; Associazione Culturale Bequadro, di Bagheria; Associazione Culturale Quattroetrentatrè, di Vittoria; Associazione musicale MusiKante Gravina di Catania; Orchestra Barocca siciliana di Siracusa.
Contributi pari a poco più di duemila euro, infine, per le seguenti associazioni: Associazione musicale Regina d'Italia, Aci Sant'Antonio; Associazione Culturale Banda musicale di Salice; Associazione musicale “G.Verdi” di Faro Superiore; Complesso bandistico “P. Mandanici” di Barcellona Pozzo di Gotto; Associazione musicale San Pio X Caltanissetta; Associazione musicale “G.Verdi” Sant'Agata di Militello; Associazione Culturale Corpo bandistico Città di Militello Rosmarino; Associazione musicale Sant'Anna Aliminusa; Associazione musicale “Andrea Loggia” Palma di Montechiaro; Associazione musicale culturale Santa Cecilia di Torregrotta.
Riforme economiche: Musumeci, pronti al confronto col governo centrale
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, al termine del Consiglio dei ministri che ha esaminato le norme di attuazione dello Statuto siciliano approvate dalla Commissione paritetica.
«Confido nella volontà del governo centrale», ha aggiunto Musumeci, e «siamo pronti, come sempre, a fare la nostra parte, perché di fronte al difficile anno della pandemia, quindi dell'emergenza sanitaria e della crisi economica, tra i diversi livelli di governo si impone il principio della leale collaborazione, quella che da parte del governo siciliano non è mai mancata».