Sono passati quarant’anni da quando venne fondato il Centro Studi e Ricerche di Storia e Problemi Eoliani. Quarant’anni di rassegne cinematografiche, di attività editoriale, di convegni, conferenze, presentazioni di libri, concerti, incontri letterari, commemorazioni. Migliaia di eventi che hanno animato quaranta estati, e non solo, alle Eolie e in giro per l’Italia e per il mondo. Quei ragazzi che decisero di dedicarsi alla storia dell’arcipelago, che proposero momenti di riflessione, che sostennero attività di studio, aiutando laureandi, dottorandi, scienziati, professionisti a ragionare e scrivere delle nostre isole, oggi si sentono ancora ragazzi nello spirito.
Ma non basta: il tempo passa
e il mondo evolve. Nuove tecnologie hanno rivoluzionato le modalità comunicative,
di studio e ricerca. Nuove sfide e nuove conoscenze si sono imposte sempre più
prepotentemente modificando gusti, abitudini, stili di vita e di lavoro.
Eppure, se pensiamo alla storia plurimillenaria delle Isole Eolie, al ruolo che
l’arcipelago ha svolto attraverso la storia, non si deve pensare che il lavoro sia
completato. Nuove scoperte in ambito storico, filologico, artistico, letterario
e scientifico continuano a stimolare la voglia di conoscenza e di promozione
dell’arcipelago eoliano. Sono numerosi i giovani che hanno deciso di dedicarsi
allo studio delle isole, raccogliendo il testimone da chi è venuto prima.
In un mondo globalizzato,
percorso dal reticolo immateriale di internet, i discendenti di coloro che
partirono nel secolo scorso in cerca di fortuna e affermazione sentono il
bisogno di conoscere qualcosa di più delle loro origini. È un fenomeno comune a
tutte le popolazioni e a tutte le epoche, e le nostre isole hanno da sempre
affascinato chi le ha visitate o ne ha solo sentito parlare. Col passar del
tempo molti testimoni del passato sono scomparsi, ma in molti casi hanno
lasciato una traccia del loro passaggio, grazie a un video, un’intervista, un
libro, un diario, attraverso fotografie, oggetti, attrezzi di lavoro che hanno
a poco a poco composto un affresco corale fatto di donne e uomini, di mestieri
e tradizioni, di valori e insegnamenti tramandati alle generazioni successive.
Oggi più che mai è
importante il ruolo della memoria, collettiva e personale. Memoria intesa
come valorizzazione del passato che per molti versi rimane sempre attuale e che
ci aiuta a vivere il presente, in un’ottica di salvaguardia e di rilancio,
affinché i giovani di oggi siano consci dell’importanza del lascito culturale
dei nostri avi, perché siano consapevoli del proprio ruolo di custodi e al
tempo stesso di nuovi protagonisti di una bellissima storia che unisce i
classici ai moderni, gli antichi ai contemporanei.
È importante che giovani studenti,
semplici appassionati continuino il lavoro di chi li ha preceduti. Grazie ai
nuovi strumenti tecnologici che abbattano le distanze tra continenti, sarebbe
bello immaginare una comunità di cultori delle Eolie che approfondiscano lo
studio, che rievochino fatti e personaggi, che mettano in rete un archivio di
dati e materiali, proponendo incontri, anche virtuali, in cui non si smetta mai
di parlare del vasto patrimonio artistico, storico e naturalistico delle Isole
Eolie.
Questo vuole essere un
invito a tutti i giovani di buona volontà che intendano proseguire il cammino
intrapreso quarant’anni fa, con il loro entusiasmo e la loro modernità, per non
perdere la rotta che prima o poi li ricondurrà agli antichi approdi eoliani.
Riportiamo il testo del telegramma
inviato dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini al Centro Studi nel mese
di aprile del 1983 in occasione del convegno per il quarantesimo anniversario
della liberazione:
“Ora che la Repubblica è una
realtà viva, non dimentichiamo che la sua storia passa anche da Lipari e che l’afflato
ideale che ne ispirò la nascita e tuttora deve sorreggerne il cammino trova in
questi luoghi la sua origine più vera e più nobile; nella fede, nel
disinteressato impegno, nella fraterna solidarietà che la dittatura fascista
mai riuscì a piegare”. (Sandro Pertini)
Lipari, 4 gennaio 2021
Centro
Studi Eoliano
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