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venerdì 13 dicembre 2024
giovedì 12 dicembre 2024
Edilizia, la Regione snellisce le procedure per interventi in aree a rischio geomorfologico e idraulico
In virtù di queste nuove disposizioni, che costituiscono un aggiornamento di quelle in materia di Pai (Piano per l'assetto idrogeologico), ad esempio, nelle aree a cosiddetta "bassa pericolosità", potranno essere effettuati interventi di manutenzione straordinaria di immobili senza che ci sia più bisogno di presentare alcuna istanza di compatibilità idrogeologica all’Autorità di bacino, come invece era obbligatorio in precedenza, purché questi interventi siano consentiti dal piano regolatore del Comune di riferimento.
Nelle zone a pericolosità geomorfologica e idraulica "elevata" e "molto elevata" e nei "siti di attenzione", invece, l’obbligo di presentazione dell’istanza viene meno su opere minori e se gli interventi non aggravano le condizioni di pericolosità presenti e non alzano il livello di rischio.
Ogni soggetto proponente (ente, società o privati cittadini) dovrà presentare un’asseverazione rilasciata da un tecnico incaricato della progettazione, che attesti che l’intervento da realizzare è configurabile tra quelli che non necessitano del parere di compatibilità geomorfologica e idraulica. Rimangono invariati i divieti di nuove costruzioni in aree ad elevato rischio idrogeologico. Rischio che verrà, anzi aggravato, aggiornando il Pai, ogni qual volta si verifichino nuovi eventi di dissesto.
Tanti auguri!
C.S. Lipari: una storia a tinte rosso - blu: due foto da giornali del 1964 e 1965
4 maggio 64 Lipari-Termitana 4-0 /Prima Categoria)
Oggi : Beata Maria Vergine di Guadalupe
Colui al quale la Madonna volle manifestarsi era un azteco e si convertì al Cristianesimo. Il suo nome era Juan Diego Cuauhtlatoatzin e vide Maria Santissima per più di una volta dal 9 al 12 dicembre.
Il 31 Luglio del 2002 l'apparizione di Guadalupe fu riconosciuta dalla Chiesa Cattolica e Juan Diego Cuauhtlatoatzin fu canonizzato da Giovanni Paolo II, un passo molto importante per la fede di milioni di pellegrini.
Maria apparve per la prima volta a Juan Diego su un colle e gli chiese di far erigere ai piedi di esso un santuario in suo onore. Così Juan Diego si recò dal Vescovo Juan de Zummarràga e gli riferì l'evento ma il Vescovo purtroppo non gli credette.
Nella seconda apparizione Maria disse al veggente di tornare dal Vescovo, che questa volta lo ascoltò ma chiese una prova che confermasse il fatto.
Juan Diego tornò sul colle e Maria gli promise un segno per il giorno dopo, ma il veggente l'indomani non poté recarsi sul colle poiché suo zio era gravemente malato. Così il giorno ancora seguente Juan Diego vide Maria lungo la strada e lo rassicurò dicendogli che suo zio era già guarito chiedendogli di tornare al colle.
Quando Juan Diego giunse al colle trovò dei fiori di Castiglia il segno che avrebbe fatto ricredere il Vescovo, poiché si trovavano in una pietraia e una tipologia floreale insolita per la stagione. Juan Diego li mise nel suo mantello e tornò nuovamente dal Vescovo.
Il Vescovo era insieme ad altre persone e quando Juan Diego aprì il suo mantello di fronte a tutti per mostrare i fiori, ecco che su di esso vi rimase l'immagine della Madonna, visibile da tutti. Ecco un segno ancora più grande! Così Juan Diego poté mostrare il luogo dove Maria aveva chiesto fosse costruito un santuario in suo onore.
Nel giro di un secolo, nel luogo delle apparizioni di Guadalupe, iniziarono la costruzione di una piccola cappella, poi di una più grande, e si giunse all'edificazione di un vero e proprio santuario, che venne consacrato nel 1622. Per poi approdare all'inaugurazione dellodierna Basilica nel 1976. Intitolata a Nostra Signora di Guadalupe.
Oggi il mantello si conserva all'interno della Basilica di Nostra Signora di Guadalupe.
mercoledì 11 dicembre 2024
Si è laureata Manila Sabatini. L'augurio e ill messaggio di zia Elodia
Scrive la signora Elodia: "Oggi a Milano si é laureata Manila, la figlia di mio fratello Luigi....
A Manila non posso che augurare un futuro colmo di soddisfazioni, a Luigi e Mia un grande grazie per avermi regalato una splendida nipote 🌻🌻🌻"
Alla neo dottoressa e ai familiari le nostre felicitazioni
La Sicilia premiata quale miglior destinazione turistica d'Italia
La Sicilia si aggiudica il premio “Oscar del Turismo 2024 – MHR Awards” quale migliore destinazione turistica d’Italia. Ieri sera a Roma, nel corso di un evento, la consegna del premio ideato da “MHR”, network del settore hospitality e travel. Durante la serata sono stati consegnati quindici premi a protagonisti italiani del settore che si sono distinti in termini di performance, qualità, innovazione e sostenibilità.
Presentato da DMO Islands of Sicily e da Federalberghi Isole Eolie il programma di "Promozione turistica 2025"
Il progetto - sostenuto anche dai Comuni delle isole minori - punta a una promozione coordinata e coerente con le caratteristiche uniche delle piccole isole. L'iniziativa mira a promuovere un turismo sostenibile, attento alle fragilità ambientali delle isole, e a prolungare la stagione turistica attraverso la valorizzazione delle attrazioni locali.
Il programma prevede la partecipazione a numerose fiere internazionali di rilievo, tra cui: FITUR Madrid, BIT Milano, F.RE.E Monaco, ITB Berlino, Salon Mondial du Tourisme Parigi, TTG Rimini e WTM Londra. Inoltre, verranno potenziate le campagne web e social per aumentare la visibilità dei brand Islands of Sicily e Isole Eolie, promuovere gli operatori locali aderenti all'iniziativa e valorizzare le piattaforme islandsofsicily.com e loveolie.com.
Coloro che desiderano aderire all'iniziativa possono inviare un’e-mail a info@islandsofsicily.com o contattare il numero 090 9812894.
Confiscata anche di una multiproprietà alle Eolie ad imprenditore gelese ritenuto vicino a Cosa Nostra
(ilquotidianod'italia.it) La Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione ad un decreto di confisca definitiva di beni, ai sensi della normativa antimafia, emesso dalla Corte di Appello – Sezione Misure di Prevenzione di Caltanissetta, nei confronti di soggetto risultato vicino alla famiglia gelese di “cosa nostra” riconducibile al noto boss Giuseppe “Piddu” MADONIA.
La presente misura ablatoria, originata da una proposta a firma del Direttore della D.I.A., era scaturita dalle risultanze di una articolata attività investigativa, eseguita dal Centro Operativo di Caltanissetta, che aveva consentito di poter acclarare che l’odierno provvedimento, nella sua qualità di socio e/o amministratore di attività imprenditoriali, è risultato negli anni essere stato a disposizione della famiglia mafiosa di Gela, in rapporto sinallagmatico con la stessa, destinando a questa ingenti disponibilità finanziarie, in cambio di interventi finalizzati ad imporre le proprie forniture di inerti, utilizzando, per tale illecito scopo, il metodo delle sovra-fatturazioni di forniture e/o di trasporti.
Oggetto di confisca una società di capitale operante nel settore della produzione di inerti, titolare tra l’altro di una grossa cava con impianto di estrazione, due quote di partecipazione societarie, 9 immobili tra i quali rileva una multiproprietà alle Isole Eolie, numerosi rapporti bancari, un autocarro, per un valore complessivi di 2,2 milioni di Euro.
L’odierno risultato si inserisce nell’ambito delle attività Istituzionali finalizzate all’aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali agendo così a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale.
Tanti auguri!
Incontro con l'assessore Volo a Palermo. La minoranza consiliare: "Che coincidenza. Sindaco si muove solo per inseguire le iniziative di altri"
Abbiamo appreso con curiosità – e, diciamolo, una punta di ironia – dell’incontro tra il Sindaco Gullo e l’Assessore Roccella con l’Assessore Regionale alla Sanità, Dott.ssa Volo. Qualcuno direbbe: meglio tardi che mai! Ma, guarda caso, il loro slancio verso Palermo avviene proprio dopo che si è diffusa la notizia dell’appuntamento fissato dai capigruppo consiliari con la stessa Assessore Volo. Tempismo perfetto, verrebbe da dire, quasi sincronizzato.
Il Sindaco sembra voler giocare a fare il “primo della classe”, ma il suo viaggio arriva dopo oltre due anni e mezzo di immobilismo totale sul fronte della sanità eoliana. Non solo: questo improvviso attivismo coincide, come per magia, con l’incontro già programmato dai capigruppo per giovedì prossimo. Coincidenze? A questo punto, il dubbio è legittimo.
In tutto questo tempo, il Sindaco non ha mai sentito il dovere di riferire al Consiglio Comunale o ai consiglieri sulle sue azioni in ambito sanitario. Un silenzio che potrebbe nascondere un vuoto di iniziative concrete. Non ci risultano infatti provvedimenti o azioni significative per risolvere problemi come la cronica carenza di medici o il potenziamento dei servizi ospedalieri. Problemi che, purtroppo, continuano a pesare come un macigno sulla comunità eoliana.
L’unica mossa "memorabile"? L’insistenza sulla realizzazione della Casa di Comunità a San Giorgio, un progetto bocciato dal Consiglio Comunale e da gran parte della classe medica locale – fatta eccezione per l’Assessore Iacolino, suo strenuo difensore. Peccato che questo progetto non affronti le vere priorità, come il potenziamento dell’Ospedale di Lipari. A noi sembra più un’operazione di facciata che un vero impegno per il bene della comunità.
E ora, questo improvviso fervore. Pare quasi che il Sindaco si muova solo per inseguire le iniziative altrui, come se l’impegno fosse una reazione e non una visione. La domanda sorge spontanea: se i capigruppo consiliari non avessero chiesto l’incontro con l’Assessore Volo, il Sindaco avrebbe mai sentito il bisogno di fare altrettanto?
Invitiamo quindi il Sindaco Gullo a concentrarsi davvero sulle emergenze della nostra sanità, mettendo da parte progetti secondari e prestando attenzione a ciò che conta di più: il rafforzamento dell’Ospedale di Lipari e la difesa della salute pubblica.
Ci auguriamo che il primo cittadino, da oggi in poi, smetta i panni del “ritardatario” e indossi quelli di una prima punta. Perché gli eoliani meritano un Sindaco e una classe dirigente che sia protagonista nella difesa dei loro diritti, e non un inseguitore che si limita a correre dietro agli altri o a dire sempre "non è mia competenza".
I Consiglieri Comunali
F.to Gaetano Orto
F.to Cristina Dante
F.to Raffaele Rifici
F.to Adolfo Sabatini
F.to Giorgia Santamaria
Santo del giorno : San Damaso I°
Durante i suoi vent'anni di pontificato ebbe a sostenere prove durissime. Si sa che la dignità papale, fin d'allora, era circondata .di tanto splendore che lo stesso Pretestato, senatore pagano, disse a Damaso che si sarebbe fatto cristiano se lo evessero fatto vescovo di Roma. Non deve far meraviglia quindi se Ursicino, prete ambizioso, stizzito per l'elezione di Damaso, sollevò contro il suo rivale il popolo ed ottenne di essere eletto anche egli vescovo di Roma. Ma il Signore punì questo orgoglio, facendolo esiliare nelle Gallie con sette dei suoi più fanatici partigiani.
Damaso si mise con grande ardore a riformare la Chiesa secondo gli ideali apostolici, mirando soprattutto alla formazione del clero, al quale scopo bandì un decreto che obbligava i chierici ed i monaci a condurre vita in comune.
Sotto il suo pontificato si tennero due concili: l'uno nel 365 contro l'eresia di Ano, l'altro subito dopo contro gli errori di Apollinare.
Ma l'opera imperitura di Damaso è specialmente quella di aver incaricato S. Girolamo, che allora teneva presso di sè in qualità di segretario, di tradurre in lingua latina tutti i libri della Sacra Scrittura. San Girolamo parla sovente nelle sue opere di Damaso, e fa risaltare soprattutto gli aiuti e gli incoraggiamenti che ricevette da lui. Circa la Sacra Scrittura Damaso definì l'elenco dei libri santi divinamente ispirati.
Molto noti di lui sono i cosiddetti Carmina che si leggono nelle Catacombe sulle tombe dei Martiri. Ne scrisse molti e bellissimi, per cui è ritenuto celeberrimo poeta, e se ora conosciamo il nome e qualche cosa della vita di tanti martiri lo si deve a papa Damaso. Per la sua pietà fu riputato l'ornamento e la gloria di Roma, e S. Girolamo lo chiama Virgo Virginis Ecclesiae Doctor, cioè vergine dottore della Chiesa Vergine. Morì nel 384 in età di 80 anni.
martedì 10 dicembre 2024
Torna il 14 e il 15 dicembre "Favole a merenda" dell'Associazione I.Dee
Sabato 14 e domenica 15 dicembre ore 16,00 Sala delle Lettere - Corso Vittorio Emanuele , Lipari. Ingresso libero
Ospedale di Lipari. Gullo e Roccella hanno incontrato l'assesore regionale Volo
L'incontro di stamattina, avvenuto proprio nel giorno in cui si riuniva la Commissione Salute dell’Ars dedicata ad altre realtà siciliane, è stata particolarmente produttiva per le risposte ottenute dall’Assessore Volo rispetto al futuro dell’Ospedale di Lipari, per il quale ha escluso provvedimenti restrittivi fornendo, invece, ampie rassicurazioni sul miglioramento dei suoi servizi.
Stromboli e Ginostra: LAVORI SOMMA URGENZA DELL’AUTORITA’ DI BACINO LA DITTA INCARICATA RINUNCIA, DOMANI NUOVO AFFIDAMENTO
Domani, l’Autorità di Bacino procederà a una nuova consegna di detti lavori (in parte realizzati a Stromboli sul Torrente Montagna Russo, ma non completati) ad altre due ditte (una per Stromboli e una per Ginostra)
C.S. Lipari: Una pagina a tinte rosso - blu : Stagione 1995-96 (2 foto)
Questa formazione (allenatore Borelli),dopo un anno di "purgatorio" in Promozione, ha conquistato l'Eccellenza.
Era il Lipari del compianto Tanino Taranto (presidente) con cui collaboravano Massimo Di Franco, Pino Bertè, Giovanni Munafò e Giovanni Saltalamacchia.
Cristian Riganò fu il capocannoniere del torneo con 23 reti
In piedi da sinistra: D'Auria, C. Riganò, Mondello, F. Cataliotti, Borelli(mister), Famularo (sponsor), Greco, D'Ambra A., Lo Schiavo, Caruso, Puleo (preparatore)
Seduti da sinistra: Li Donni R., Biviano, Giunta, Giuffrè, Bruno, N. Li Donni, Zavone, Monteleone, Mollica, R. D'Ambra, Finocchiaro
Le foto si ingrandiscono cliccandoci sopra
E' deceduta Ermelinda Forestieri ved. Cordaro
Oggi: Beata Vergine Maria di Loreto
Uno dei più famosi santuari è quello di Loreto che racchiude in sè la Santa Casa di Nazareth. La traslazione avvenne per mano di Angeli il 10 maggio 1291. Prima fu trasportata in Dalmazia. Il Vescovo del luogo, il governatore ed alcuni pellegrini riconobbero in quella casetta la casa di Maria. Per averne le prove, essi mandarono in Palestina una commissione la quale constatò che la casa di Maria era scomparsa di là e le fondamenta rimaste concordavano perfettamente coi muri dell'edificio apparso sui monti dalmati.
Ma forse perchè quivi quel pegno tanto caro non era abbastanza onorato. sempre per mano degli Angeli, fu trasportato nel territorio di Recanati, in un bosco, proprietà di una donna chiamata Loreta.
Quivi non si sapeva con certezza donde venisse e cosa propriamente fosse, onde apparve la B. V. in sogno ad un suo devoto, e gli manifestò che quel piccolo rozzo edificio era la sua abitazione di Nazareth e che doveva essere da tutti onorata. Quest'uomo divulgò subito la rivelazione, ma l'autorità ecclesiastica, per averne indiscutibile certezza, mandò dieci uomini a constatare il fatto in Palestina. La Madonna poi. coi miracoli, confermò la rivelazione fatta.
Accertatisi della realtà della traslazione, i fedeli cominciarono con gran fervore ad onorare quella casetta e per poterla conservare intatta, prima vi costruirono attorno un muro di difesa, poi, col concorso dei fedeli di tutto il mondo, fu costruita l'attuale sontuosissima basilica.
La divozione a questa S. Casetta si andò ognor più estendendo, e non si possono certo calcolare tutte le grazie che i fedeli ottengono ai piedi della Vergine Lauretana. Appena entrati nella casetta racchiusa nella basilica, appaiono agli occhi dei devoti visitatori le cinque parole che racchiudono in sè un'epopea di mistero e di amore: Hic Verbum, caro factum est. Qui, proprio fra questi muri, Gesù si incarnò, visse e si preparò alla salvezza di tutta l'umanità peccatrice.
lunedì 9 dicembre 2024
Pendolari Eolie, Azione Messina interviene sulla cancellazione delle agevolazioni
“Un fattore che colpisce economicamente quanti, con impegno e dedizione, permettono di portare avanti servizi essenziali per i cittadini delle Isole Eolie, come la sanità e l’istruzione”, scrive Ferrara.
Azione Messina invita l’assessore regionale Alessandro Aricò ad intervenire al più presto affinché venga rifinanziato il relativo fondo regionale. “Ciò al fine di riattivare nel più breve tempo possibile le agevolazioni e porre fine a questa assurdità”, conclude Ferrara.
Allarme invasione capre a Stromboli/ Ginostra. Disperato S.o.s. alle Istituzioni (con video esplicativo)
Al Presidente della Regione Siciliana On. Renato Schifani;All’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana; All’Assessorato Agricoltura e Foreste e della Pesca della Regione Siciliana; All’Ente Gestore della Riserva Naturale Orientata di Stromboli e Strombolicchio; Al Dirigente Generale del Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale; Alla Dirigente del Servizio 2 del Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale – Riserve Naturali e Aree Protette; Al Dirigente del Servizio 3 Del Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale – Gestione Faunistica del Territorio; Al Dirigente del Servizio 13 Servizio per il Territorio di Messina; Al Ministero dell’Ambiente; All’ASP di Messina; Al Sindaco del Comune di Lipari; A S.E. il Prefetto di Messina
e.p.c.
Alla Stazione dei Carabinieri di Stromboli; Al Consiglio Comunale di Lipari
Oggetto: Allarme invasione capre nell’isola di Stromboli ed
in particolare nella frazione di Ginostra con conseguenze gravi e devastanti
per l’intera isola, che mettono in pericolo la stabilità del territorio e
l’incolumità dei cittadini. Urgenza di interventi immediati.
In riferimento alla problematica in oggetto si fa presente
alle S.V. quanto segue:
Nel lontano 2003, in seguito all’emergenza Stromboli che ha
portato all’evacuazione degli abitanti per alcuni mesi, ormai è risaputo che
qualcuno ha lasciato libere 8 capre d’allevamento pensando di recuperarle in
seguito. Purtroppo esse si sono arrampicate nell’impervia montagna dell’isola
dove esistono profondi burroni e luoghi inaccessibili all’uomo, per cui non è
stato più possibile recuperarle. Da allora si sono riprodotte ed oggi, da una
stima approssimativa per difetto, hanno raggiunto le 2000 unità circa e in
mancanza di interventi risolutivi potrebbero nei prossimi 3 anni superare il
numero di 10.000, con conseguenze catastrofiche immaginabili. Crescendo di
numero ed in cerca di cibo hanno cominciato ad espandersi anche nelle vallate e
zone basse dell'isola. Ormai da qualche anno è diventata una continua e
capillare invasione di tutto il territorio e ultimamente, sin dalla fine del
2023, un gran numero di loro si sono allocate attorno a tutto il centro abitato
di Ginostra con repentine e dannose incursioni nei giardini delle case,
stradelle del borgo e nelle varie strutture sia private che pubbliche.
All’improvviso centinaia di Capre entrano nei giardini e terrazze delle case.
Questa è la situazione reale e per chiarezza elenchiamo i danni e le conseguenze
che comportano lungo il loro cammino:
1)
Escrementi e feci dappertutto e spesso anche sui
tetti di case e terrazze dove si raccoglie l’acqua piovana, necessità di tutte
le abitazioni della frazione, con conseguenze anche di tipo sanitario
immaginabili.
2)
Spesso a causa di morte naturale o accidentale
carcasse di alcuni animali che a volte superano il peso di oltre 50 Kg. restano
all’aperto in vicinanza di case ed in stato di putrefazione con rischi di
origine sanitaria per la salute pubblica, specie durante il caldo del periodo
estivo.
3)
Per loro natura, sono solite inerpicarsi lungo
burroni e dirupi sovrastanti il mare, scogliere e spiagge frequentate dai
bagnanti dell’isola, innescando così frequentissime, improvvise e inaspettate
frane che mettono in pericolo l’incolumità di ignari turisti.
4)
Tendono a distruggere irrimediabilmente
l’habitat, tutta la vegetazione spontanea e il patrimonio boschivo dell’isola
in gran parte riserva naturale, insieme a tutti i cappereti, le migliaia di
oliveti secolari, piante di ogni genere, tanto che ormai non fa in tempo a
nascere un filo d’erba, tutto ciò portando alla desertificazione dell’intero
territorio oltre ad enormi danni per i privati che vengono anche scoraggiati ed
impossibilitati a coltivare i loro terreni.
5)
Abbattono tutti i muretti a secco lungo
sentieri, proprietà e stradelle, disseminando massi dappertutto e rendendo
difficile e pericoloso il transito delle persone.
6)
Con le loro continue scorribande distruggono
tutti i terrazzamenti in pietra locale che dell'abitato fino alla montagna sono
stati realizzati attraverso i secoli per trattenere il terreno su cui
realizzare le varie culture isolane quando fra Stromboli e Ginostra circa 5000
abitanti vivevano quasi esclusivamente di agricoltura e cercavano di sfruttare
ogni metro di terreno. Ebbene, quei terrazzamenti, opere architettoniche di
inestimabile valore, oggi impensabili da realizzare dal punto di vista
economico, pratico e tecnico, rappresentano la stabilità e la sicurezza di tutta
l’ isola e senza dei quali tutto il territorio fino ad oltre 800 metri d’altezza
diventa un’enorme “sciara” di terreno franoso che ad ogni significativa pioggia
trascina lungo vallate e torrenti fango,
detriti ed ultimamente enormi massi di quintali ed anche tonnellate che
rovinosamente si abbattono a valle allargando sempre più i fronti torrentizi ed
esondando pericolosamente verso strutture pubbliche e private portando
lentamente e inesorabilmente allo sgretolamento di gran parte dell’isola.
Riteniamo che incendi, eventi vulcanici e relativa caduta di polvere per nostra
esperienza diretta sono cause ma limitate nel tempo e per brevi periodi di
eventi alluvionali anche eccezionali, però la destabilizzazione capillare e
continua di ogni palmo di territorio da parte di migliaia di capre è una
concausa che serve a spiegare i continui, inarrestabili e distruttivi eventi
calamitosi che nessuna opera di ingegneria umana fermerà senza la eradicazione
alla base di tale fenomeno che ogni giorno che passa porta a conseguenze sempre
più irrimediabili.
Tutto ciò considerato, visto che pur essendo notorio il
fenomeno e che fino ad oggi nonostante le molteplici segnalazioni nessun ente o
autorità, almeno per quanto se ne è a conoscenza e sottovalutandone la gravità,
ha preso delle valide determinazioni al riguardo, con grave pregiudizio sia per
l’interesse privato che pubblico,
Si chiede:
A ciascuno per le proprie competenze di attivarsi con senso
di responsabilità in merito alla grave questione. In particolare e specificatamente
si chiede al signor Sindaco del Comune di Lipari, quale rappresentante dei
cittadini, tutore del territorio che amministra e massima autorità sanitaria
comunale e a Sua Eccellenza il Prefetto di Messina, quale rappresentante del
Governo Nazionale, di usare tutte le loro prerogative ed i loro poteri nel fare
ed esigere che ognuno, per le proprie competenze, faccia il proprio dovere per
dare risposte concrete e fiducia ai cittadini e prevenire ed evitare la
destabilizzazione di tutto il territorio dell’isola di Stromboli con
conseguenti e prevedibili tragedie al seguito, da non addebitare poi ad eventi
eccezionali ma all'incuria e mancata prevenzione perpetrati nel tempo.
Sarebbe davvero inconcepibile assistere alla resa dello
Stato Italiano di fronte all’invasione di alcuni animali che mettono in serio
pericolo la sicurezza e la vivibilità di un’isola “Stromboli” fra le più
importanti del Mediterraneo e conosciuta in tutto il mondo per il suo vulcano e
il suo interesse turistico.
In attesa e fiduciosi che ognuno faccia la propria parte e
che i cittadini di Ginostra e di Stromboli possono conoscere il destino della
loro isola e ricordando che una simile emergenza investe anche Alicudi si
inviano:
Distinti saluti
Comitato Per Ginostra
Il Coordinatore
Gianluca Giuffrè
Tanti auguri!
C.S. Lipari: Una pagina a tinte rosso - blu : Una formazione
In piedi da sx: Giovannino Medorini (massaggiatore), Nello D'Auria, Nicola Puleo, Giovanni Caruso, Giovanni Gravina, Enzo Ferro (cap.), Federico Gallo, Giovanni Munafò
In basso da sx : Bartolino Sardella, Santino Basile, Giacomo Centurrino, Franco Li Castro, Mario Riganò, Angelino Zanca, Rosario Centorrino
Oggi: San Siro da Pavia
S. Siro della Palestina, era stato ammaestrato e innalzato a ministro del Signore dai discepoli degli Apostoli. Preso seco il santo giovane luvenzio, mosse per l'Italia, evangelizzando ovunque, e sostò a Pavia, di cui fu il primo vescovo. Pavia era ancor tutta idolatra e il Santo conobbe esser questo il campo che il Signore gli dava a coltivare, e lo coltivò con lo zelo e l'amore di cui era infiammato. Iniziò l'apostolato con l'intimare a tutti di credere a Gesù Cristo per ottenere la salute. La sua parola, corroborata dalla forza della grazia, trovò accesso in quei cuori. Siro passava le notti pregando e il giorno a istruire, consolare, soccorrere miserie, sapeva dimenticare e perdonare le ingiurie, e per tal modo in breve tramutò quel popolo idolatra in fervente cristiano. Atterrò gli idoli, ripurgò i delubri, dissipò le superstizioni, proscrisse i baccanali e operò molti prodigi. Il nome di Siro divenne grande non solo in Pavia, ma a Verona, Venezia, Milano che udirono la sua voce e videro i prodigi che Dio operava per lui. Per dodici lustri S. Siro profuse il suo zelo per il suo popolo e potè chiudere lieto gli occhi al tempo, nonagenario, avendo fatto piegare alla croce migliaia d'infedeli.
MASSIMA. Beata l'anima che ascolta il Signore che le parla, e dalle sue labbra riceve la parola di conforto! Imitazione di Gesù Cristo.
PRATICA. Siate avido in questo mese d'ascoltare la parola di Dio, e pregate S. Siro, vostro protettore, a farla fruttificare nel vostro cuore.
Della parola tua fa, Dio, che tutto lo serbi in mente, e ne riporti il frutto