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martedì 4 aprile 2017
“Il Bullismo e il Cyberbullismo a Scuola”, concluso a Palazzo dei Leoni il seminario sul disagio giovanile ed i bisogni educativi
Un affollato Salone degli Specchi ha ospitato il seminario sul tema "Il Bullismo e il Cyberbullismo a Scuola", organizzato dall'Associazione Nazionale Orientatori (ASNOR) con il patrocinio della Città Metropolitana di Messina e dell'Ordine degli Avvocati di Messina.
Numerosi e di livello gli esperti intervenuti al convegno, moderato dal giornalista Massimiliano Cavaleri, che ha visto la presenza di formatori, docenti di ogni ordine e grado ed avvocati.
Il bullismo e il cyberbullismo sono sempre più presenti tra i banchi di scuola e, in generale, nella società moderna e coinvolgono un numero crescente di bambini e adolescenti con conseguenze gravissime a livello psichico e fisico nelle vittime.
Conoscere e riconoscere è l’unico strumento vincente per contrastare un fenomeno che coinvolge vari settori della società: dalle forze dell’ordine agli esperti legali, dagli operatori scolastici agli psicologi ed assistenti sociali.
Nei saluti agli ospiti il sindaco metropolitano Renato Accorinti e il commissario Filippo Romano hanno posto l’attenzione sul ruolo che svolge l’istituzione scolastica nell’ambito della prevenzione e protezione di chi è vittima di vessazioni ma che non può non prestare aiuto anche a chi è attore degli atti di violenza perché anche il bullo è succube di una società che non riesce a trasmettere i valori e gli stimoli che ogni giovane ricerca nel suo percorso di crescita. La legalità assume ancor più risalto se lo si associa all’idea di lealtà nei rapporti con chi ci sta accanto.
Bullismo e cyberbullismo hanno la stessa matrice ed il compito degli educatori è quello di condurre i ragazzi dallo stato primordiale alla convivenza civile.
Il presidente dell’ordine degli avvocati di Messina, Vincenzo Ciraolo, ha evidenziato l'alto valore che assume la sempre più crescente collaborazione tra la classe forense ed il mondo scolastico nell’ottica di una sinergia d’intenti e di esperienze utili a costituire un valido punto di partenza per porre l’attenzione sull’uso di internet e sui rischi collegati alle attività promosse in rete.
I qualificati relatori presenti al meeting hanno portato i contributi di tutti i settori interessati al problema: al tavolo dei lavori si sono alternati il dirigente scolastico del “Minutoli”, Piero La Toma, ed il docente del liceo “La Farina”, Antonino Carabellò; il dirigente della Polizia postale di Catania, Marcello La Bella, ed il presidente della Camera Penale “Pisani-Amendolia” di Messina, Adriana La Manna; Maria Baronello, assistente sociale e già garante dei diritti per l’infanzia del Comune di Messina, Fabio Costantino, psicologo e giudice onorario presso il Tribunale dei minori di Messina, e Francesco Pira, sociologo e docente di Comunicazione e Giornalismo presso l’Ateneo peloritano.
Il cyberbullismo è l’espressione in rete di un fenomeno più ampio e meglio conosciuto come bullismo. Mentre per quest’ultimo fenomeno è richiesta la reiterazione del comportamento vessatorio su una vittima attraverso molestie verbali, aggressioni fisiche, persecuzioni, generalmente attuate in ambiente scolastico, nel reato consumato in rete basta anche una singola azione esercitata da un soggetto o da un gruppo di giovani.
L’attuale tecnologia consente ai bulli di infiltrarsi nella vita delle vittime, di materializzarsi in ogni istante perseguitandole con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web tramite internet.
Ma anche il bullo è un soggetto che va aiutato, molto spesso è stato esso stesso vittima di violenza. Dal punto di vista sociologico si può affermare che lo sviluppo dei due reati ha una dinamica trasversale ed interessa tutte le classi sociali con un incremento dei casi perpetrati da adolescenti di sesso femminile.
Diversi i modi in cui tale fenomeno viene realizzato dai due sessi: la maggioranza dei casi vede quali autori i ragazzi che tendono ad esprimere una forma di violenza prevalentemente fisica mentre nelle ragazze il metodo è meno plateale ma non meno insidioso.
Vi è poi la platea di chi è testimone dei fatti ma che quasi sempre rimane quale osservatore silenzioso, per paura più che per condivisione. E tutto questo rende difficoltoso l’accertamento degli accadimenti per cui assume un valore essenziale non tanto l’aspetto repressivo quanto l’attività educativa e la vigilanza sui minori.
Un dato interessante è quello relativo alle percentuali del fenomeno: se nelle scuole elementari si ha il 40% delle vittime di bullismo questa percentuale scende al 28% nelle scuole medie inferiori per attestarsi al 23% negli istituti superiori. Il calo non deve trarre in inganno perché al decremento non corrisponde una minore pericolosità del fenomeno.
Il bullo molto spesso viene fuori da un’educazione o troppo permissiva o eccessivamente repressiva mentre le vittime frequentemente sono reduci da un’educazione superprotettiva.
Il ruolo dei social network quale luogo in cui l’adolescente racchiude la rappresentazione personale di se stesso attraverso tutto ciò che viene pubblicato diventa terreno fertile per il cyberbullismo.
Tutti coloro che entrano nel mondo virtuale sono soggetti controllati, monitorati e catalogati; la diffusione della tecnologia ad uso e consumo di tutti ha una sua evidente espressione nella cosiddetta “generazione app”, una vasta fetta di giovani che passano indifferentemente dal reale al virtuale e che nella gestione della propria emotività tendono a muoversi verso ciò che piace agli altri più che a se stessi.
Internet non conosce confini e il tempo e lo spazio assumono importanza fondamentale vista la velocità con cui tali azioni si propagano e la sempre minor età in cui i ragazzi iniziano a navigare in rete.
Solo una piccola percentuale delle violazioni sono costituite da reati informatici; l’oscuro mondo della rete si muove su reati tradizionali che si sviluppano attraverso le nuove tecnologie che sono degli strumenti micidiali perchè amplificano l’informazione e la rendono duratura nel tempo. Un aspetto inquietante è il sexting, termine derivato dalla fusione delle parole inglesi sex (sesso) e texting (inviare messaggi elettronici), e consiste nello scambio di video o immagini strettamente legate alla sfera intima personale che spesso diventano strumenti devastanti.
Le conseguenze sono imprevedibili: si parte dal senso di vergogna che pervade le vittime fino ad arrivare al senso di colpa che può condurre anche ad azioni suicidarie.
Dal punto di vista legislativo si è in attesa dell’approvazione del disegno di legge per la tutela dei soggetti vittime di bullismo, un settore che segna evidenti contraddizioni. Se, da un lato, nei vari passaggi tra Camera e Senato è scomparsa la dizione “tutela del minore” estendendo la stessa anche ai maggiorenni, dall’altro si rischia di caricare i dirigenti scolastici e i referenti di un’attività di valutazione decisionale che, invece, richiederebbe l’adozione di un’azione sinergica di esperti pluridisciplinari.
Inoltre la paventata soppressione dei Tribunali dei minori rischia di demolire un sistema giudiziario creato su misura per una fascia debole e particolarmente vulnerabile.
Analizzando il contesto locale si può affermare che a Messina non si registrano casi particolarmente eclatanti ma è pur vero che il fenomeno si sta ampliando e coinvolge sempre più una vasta platea di giovani studenti. A sottolineare il bisogno di dialogo tra giovani e mondo degli adulti è stata Francesca Ricevuto, studentessa del liceo “La Farina” che ha portato la testimonianza del mondo giovanile.
L’incontro formativo ha posto l’attenzione su un fenomeno vasto e complesso, dove esistono ancora elementi difficilmente identificabili per la presenza di variabili che richiedono particolare cura ma che non possono prescindere da un’attività educativa che deve assumere una rilevanza preponderante rispetto a quella repressiva, un’emergenza che è espressione di una crisi che richiede una capacità di ascolto e di monitoraggio da parte di tutti coloro che, a vario titolo, operano a contatto con il mondo dei minori.
Numerosi e di livello gli esperti intervenuti al convegno, moderato dal giornalista Massimiliano Cavaleri, che ha visto la presenza di formatori, docenti di ogni ordine e grado ed avvocati.
Il bullismo e il cyberbullismo sono sempre più presenti tra i banchi di scuola e, in generale, nella società moderna e coinvolgono un numero crescente di bambini e adolescenti con conseguenze gravissime a livello psichico e fisico nelle vittime.
Conoscere e riconoscere è l’unico strumento vincente per contrastare un fenomeno che coinvolge vari settori della società: dalle forze dell’ordine agli esperti legali, dagli operatori scolastici agli psicologi ed assistenti sociali.
Nei saluti agli ospiti il sindaco metropolitano Renato Accorinti e il commissario Filippo Romano hanno posto l’attenzione sul ruolo che svolge l’istituzione scolastica nell’ambito della prevenzione e protezione di chi è vittima di vessazioni ma che non può non prestare aiuto anche a chi è attore degli atti di violenza perché anche il bullo è succube di una società che non riesce a trasmettere i valori e gli stimoli che ogni giovane ricerca nel suo percorso di crescita. La legalità assume ancor più risalto se lo si associa all’idea di lealtà nei rapporti con chi ci sta accanto.
Bullismo e cyberbullismo hanno la stessa matrice ed il compito degli educatori è quello di condurre i ragazzi dallo stato primordiale alla convivenza civile.
Il presidente dell’ordine degli avvocati di Messina, Vincenzo Ciraolo, ha evidenziato l'alto valore che assume la sempre più crescente collaborazione tra la classe forense ed il mondo scolastico nell’ottica di una sinergia d’intenti e di esperienze utili a costituire un valido punto di partenza per porre l’attenzione sull’uso di internet e sui rischi collegati alle attività promosse in rete.
I qualificati relatori presenti al meeting hanno portato i contributi di tutti i settori interessati al problema: al tavolo dei lavori si sono alternati il dirigente scolastico del “Minutoli”, Piero La Toma, ed il docente del liceo “La Farina”, Antonino Carabellò; il dirigente della Polizia postale di Catania, Marcello La Bella, ed il presidente della Camera Penale “Pisani-Amendolia” di Messina, Adriana La Manna; Maria Baronello, assistente sociale e già garante dei diritti per l’infanzia del Comune di Messina, Fabio Costantino, psicologo e giudice onorario presso il Tribunale dei minori di Messina, e Francesco Pira, sociologo e docente di Comunicazione e Giornalismo presso l’Ateneo peloritano.
Il cyberbullismo è l’espressione in rete di un fenomeno più ampio e meglio conosciuto come bullismo. Mentre per quest’ultimo fenomeno è richiesta la reiterazione del comportamento vessatorio su una vittima attraverso molestie verbali, aggressioni fisiche, persecuzioni, generalmente attuate in ambiente scolastico, nel reato consumato in rete basta anche una singola azione esercitata da un soggetto o da un gruppo di giovani.
L’attuale tecnologia consente ai bulli di infiltrarsi nella vita delle vittime, di materializzarsi in ogni istante perseguitandole con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web tramite internet.
Ma anche il bullo è un soggetto che va aiutato, molto spesso è stato esso stesso vittima di violenza. Dal punto di vista sociologico si può affermare che lo sviluppo dei due reati ha una dinamica trasversale ed interessa tutte le classi sociali con un incremento dei casi perpetrati da adolescenti di sesso femminile.
Diversi i modi in cui tale fenomeno viene realizzato dai due sessi: la maggioranza dei casi vede quali autori i ragazzi che tendono ad esprimere una forma di violenza prevalentemente fisica mentre nelle ragazze il metodo è meno plateale ma non meno insidioso.
Vi è poi la platea di chi è testimone dei fatti ma che quasi sempre rimane quale osservatore silenzioso, per paura più che per condivisione. E tutto questo rende difficoltoso l’accertamento degli accadimenti per cui assume un valore essenziale non tanto l’aspetto repressivo quanto l’attività educativa e la vigilanza sui minori.
Un dato interessante è quello relativo alle percentuali del fenomeno: se nelle scuole elementari si ha il 40% delle vittime di bullismo questa percentuale scende al 28% nelle scuole medie inferiori per attestarsi al 23% negli istituti superiori. Il calo non deve trarre in inganno perché al decremento non corrisponde una minore pericolosità del fenomeno.
Il bullo molto spesso viene fuori da un’educazione o troppo permissiva o eccessivamente repressiva mentre le vittime frequentemente sono reduci da un’educazione superprotettiva.
Il ruolo dei social network quale luogo in cui l’adolescente racchiude la rappresentazione personale di se stesso attraverso tutto ciò che viene pubblicato diventa terreno fertile per il cyberbullismo.
Tutti coloro che entrano nel mondo virtuale sono soggetti controllati, monitorati e catalogati; la diffusione della tecnologia ad uso e consumo di tutti ha una sua evidente espressione nella cosiddetta “generazione app”, una vasta fetta di giovani che passano indifferentemente dal reale al virtuale e che nella gestione della propria emotività tendono a muoversi verso ciò che piace agli altri più che a se stessi.
Internet non conosce confini e il tempo e lo spazio assumono importanza fondamentale vista la velocità con cui tali azioni si propagano e la sempre minor età in cui i ragazzi iniziano a navigare in rete.
Solo una piccola percentuale delle violazioni sono costituite da reati informatici; l’oscuro mondo della rete si muove su reati tradizionali che si sviluppano attraverso le nuove tecnologie che sono degli strumenti micidiali perchè amplificano l’informazione e la rendono duratura nel tempo. Un aspetto inquietante è il sexting, termine derivato dalla fusione delle parole inglesi sex (sesso) e texting (inviare messaggi elettronici), e consiste nello scambio di video o immagini strettamente legate alla sfera intima personale che spesso diventano strumenti devastanti.
Le conseguenze sono imprevedibili: si parte dal senso di vergogna che pervade le vittime fino ad arrivare al senso di colpa che può condurre anche ad azioni suicidarie.
Dal punto di vista legislativo si è in attesa dell’approvazione del disegno di legge per la tutela dei soggetti vittime di bullismo, un settore che segna evidenti contraddizioni. Se, da un lato, nei vari passaggi tra Camera e Senato è scomparsa la dizione “tutela del minore” estendendo la stessa anche ai maggiorenni, dall’altro si rischia di caricare i dirigenti scolastici e i referenti di un’attività di valutazione decisionale che, invece, richiederebbe l’adozione di un’azione sinergica di esperti pluridisciplinari.
Inoltre la paventata soppressione dei Tribunali dei minori rischia di demolire un sistema giudiziario creato su misura per una fascia debole e particolarmente vulnerabile.
Analizzando il contesto locale si può affermare che a Messina non si registrano casi particolarmente eclatanti ma è pur vero che il fenomeno si sta ampliando e coinvolge sempre più una vasta platea di giovani studenti. A sottolineare il bisogno di dialogo tra giovani e mondo degli adulti è stata Francesca Ricevuto, studentessa del liceo “La Farina” che ha portato la testimonianza del mondo giovanile.
L’incontro formativo ha posto l’attenzione su un fenomeno vasto e complesso, dove esistono ancora elementi difficilmente identificabili per la presenza di variabili che richiedono particolare cura ma che non possono prescindere da un’attività educativa che deve assumere una rilevanza preponderante rispetto a quella repressiva, un’emergenza che è espressione di una crisi che richiede una capacità di ascolto e di monitoraggio da parte di tutti coloro che, a vario titolo, operano a contatto con il mondo dei minori.
Marevivo, i delfini e i pescatori eoliani
L’emergenza delfini alle Eolie, che sta mettendo
in crisi la pesca locale, è oggetto dell’attenzione anche di Marevivo.
“Comprendiamo – dichiara Fabio Galluzzo, presidente della sezione siciliana dell’associazione - le difficoltà che devono affrontare oggi i pescatori delle Eolie. Persino i delfini, legittimi abitanti del mare, hanno il problema di reperire il cibo, contribuendo così a rendere meno soddisfacente il lavoro dei piccoli pescatori costieri. I delfini sono il simbolo più tenace di un mare che vuole continuare ad essere vivo e pieno di biodiversità. Il fatto è che la situazione del Mediterraneo è lo specchio di una crisi del patrimonio ittico mondiale e oggi – come ricorda l’ultimo report della Banca Mondiale pubblicato qualche giorno fa – ridurre la pressione della pesca a livello globale è un passo che non solo contribuirebbe alla ricostituzione degli stock ittici, ma garantirebbe all’industria della pesca una resa maggiore e più costante nel tempo. Auspichiamo che la Regione Sicilia affronti al più presto questa situazione predisponendo, se è necessario, anche un piano di indennizzi”.
Che la situazione dei pescatori delle Eolie è collegata alla crisi del patrimonio ittico sembra essere un fatto certo. Diversi, infatti, sono gli esperti che individuano un nesso tra l’emergenza delfini e spopolamento del mare.
Il depauperamento degli stock ittici, oltre che per i pescatori costieri, genera difficoltà di approvvigionamento anche per questi mammiferi marini che sono costretti ad andare a caccia di cibo nelle immediatezze delle imbarcazioni.
“Comprendiamo – dichiara Fabio Galluzzo, presidente della sezione siciliana dell’associazione - le difficoltà che devono affrontare oggi i pescatori delle Eolie. Persino i delfini, legittimi abitanti del mare, hanno il problema di reperire il cibo, contribuendo così a rendere meno soddisfacente il lavoro dei piccoli pescatori costieri. I delfini sono il simbolo più tenace di un mare che vuole continuare ad essere vivo e pieno di biodiversità. Il fatto è che la situazione del Mediterraneo è lo specchio di una crisi del patrimonio ittico mondiale e oggi – come ricorda l’ultimo report della Banca Mondiale pubblicato qualche giorno fa – ridurre la pressione della pesca a livello globale è un passo che non solo contribuirebbe alla ricostituzione degli stock ittici, ma garantirebbe all’industria della pesca una resa maggiore e più costante nel tempo. Auspichiamo che la Regione Sicilia affronti al più presto questa situazione predisponendo, se è necessario, anche un piano di indennizzi”.
Che la situazione dei pescatori delle Eolie è collegata alla crisi del patrimonio ittico sembra essere un fatto certo. Diversi, infatti, sono gli esperti che individuano un nesso tra l’emergenza delfini e spopolamento del mare.
Il depauperamento degli stock ittici, oltre che per i pescatori costieri, genera difficoltà di approvvigionamento anche per questi mammiferi marini che sono costretti ad andare a caccia di cibo nelle immediatezze delle imbarcazioni.
Da oggi in circolazione nuova banconota da 50 euro. Caratteristiche di sicurezza più avanzate contro la contraffazione
Inizia a circolare da oggi la nuova banconota da 50 euro in tutta l’area Euro. Anche questa banconota fa parte dell’Europa Series e, come il biglietto da 20, porta su di sé il ritratto di Europa, figura della mitologia greca.
Presentata per la prima volta la scorsa estate, è più difficile da falsificare, grazie a una serie di interventi sul colore. Tra i vari tagli, quello da 50 è il più utilizzato ma anche quello più falsificato: oltre 8 miliardi di banconote (ovvero circa il 45% del totale attualmente in circolazione) appartengono a questo taglio.
COSA CAMBIA – La nuova banconota da 50 euro arriva dopo quelle da €5, €10 e €20: si tratta del quarto taglio della seconda serie denominata “Europa” a essere rinnovata nella veste grafica, introducendo la finestra con il ritratto di Europa su entrambi i lati del biglietto, introdotto per la prima volta con la banconota da 20 euro. C’è inoltre il “numero verde smeraldo”, la cifra brillante che quando viene mossa cambia colore passando dal verde smeraldo al blu scuro e produce l’effetto di una luce che si sposta in senso verticale. Inizialmente saranno messe in circolazione banconote pari a un valore di 5.4 miliardi.
COSA ACCADE ALLA VECCHIA BANCONOTA DA 50 EURO? – “Le scorte residue di banconote da 50 euro della prima serie – fanno sapere da Francoforte – continueranno a essere immesse in circolazione insieme ai biglietti della nuova serie, fino a esaurimento. Per ciascun taglio, entrambe le serie circoleranno in parallelo”.
PIU’ SICURA – Una delle caratteristiche che rendono la nuova banconota più sicura è l’ologramma, in cui è integrata una finestra con ritratto chiaramente distinguibile su entrambi i lati del biglietto. Se si guarda il biglietto in controluce, la finestra rivela, in trasparenza, il ritratto di Europa su entrambi i lati. Questa caratteristica rappresenta appunto un importante avanzamento nel campo della tecnologia delle banconote e rende più difficile la falsificazione. Oltre a questo elemento di sicurezza, la banconota include un numero verde smeraldo, che quando viene mosso cambia colore passando al blu scuro.
La Banca Centrale Europea ha diffuso dettagliate informazioni anche ai titolari di esercizi al dettaglio o comunque per tutti quelli che fanno uso dei dispositivi di controllo e accettazione delle banconote. Occorre infatti che le stesse apparecchiature siano adesso compatibili con la nuova banconota da 50 euro.
Presentata per la prima volta la scorsa estate, è più difficile da falsificare, grazie a una serie di interventi sul colore. Tra i vari tagli, quello da 50 è il più utilizzato ma anche quello più falsificato: oltre 8 miliardi di banconote (ovvero circa il 45% del totale attualmente in circolazione) appartengono a questo taglio.
COSA CAMBIA – La nuova banconota da 50 euro arriva dopo quelle da €5, €10 e €20: si tratta del quarto taglio della seconda serie denominata “Europa” a essere rinnovata nella veste grafica, introducendo la finestra con il ritratto di Europa su entrambi i lati del biglietto, introdotto per la prima volta con la banconota da 20 euro. C’è inoltre il “numero verde smeraldo”, la cifra brillante che quando viene mossa cambia colore passando dal verde smeraldo al blu scuro e produce l’effetto di una luce che si sposta in senso verticale. Inizialmente saranno messe in circolazione banconote pari a un valore di 5.4 miliardi.
COSA ACCADE ALLA VECCHIA BANCONOTA DA 50 EURO? – “Le scorte residue di banconote da 50 euro della prima serie – fanno sapere da Francoforte – continueranno a essere immesse in circolazione insieme ai biglietti della nuova serie, fino a esaurimento. Per ciascun taglio, entrambe le serie circoleranno in parallelo”.
PIU’ SICURA – Una delle caratteristiche che rendono la nuova banconota più sicura è l’ologramma, in cui è integrata una finestra con ritratto chiaramente distinguibile su entrambi i lati del biglietto. Se si guarda il biglietto in controluce, la finestra rivela, in trasparenza, il ritratto di Europa su entrambi i lati. Questa caratteristica rappresenta appunto un importante avanzamento nel campo della tecnologia delle banconote e rende più difficile la falsificazione. Oltre a questo elemento di sicurezza, la banconota include un numero verde smeraldo, che quando viene mosso cambia colore passando al blu scuro.
La Banca Centrale Europea ha diffuso dettagliate informazioni anche ai titolari di esercizi al dettaglio o comunque per tutti quelli che fanno uso dei dispositivi di controllo e accettazione delle banconote. Occorre infatti che le stesse apparecchiature siano adesso compatibili con la nuova banconota da 50 euro.
Cardiologia all'ospedale di Lipari. La nota di Tedros (Cittadinanzattiva)
Riceviamo e pubblichiamo:
Ad onor del vero, e onde evitare varie speculazioni, il sottoscritto Benedetto Marcello Tedros, responsabile territoriale di CITTADINANZATTIVA, fa presente quanto segue: nella mattinata di ieri lunedi 03.04.17, venivo informato dal Consigliere Comunale Lauria Bartolo, che il nostro Ospedale mancava del medico cardiologo, ed inoltre aggiungeva di aver ricevuto varie segnalazioni da nostri concittadini. Immediatamente ho interpellato telefonicamente il Dir. Gen. Gaetano Sirna, il quale garantiva entro oggi martedì 04.04.17 , l'insediamento di un Cardiologo proveniente dall'Ospedale di Taormina ma solo per una settimana. Lo scrivente, insieme al " Tribunale per i Diritti del Malato" si sta attivando affinchè la figura del Cardiologo possa essere presente nel nostro Ospedale a tempo indeterminato .
Aeroporto a Castellaro? Il quesito di Vincenzo Cincotta
Ho sentito parlare di uno stanziamento di 2,5 milioni di euro per un aereoporto a Castellaro.
Mi volete spiegare dove si dovrebbe fare e quanto sarebbe lunga la pista? Almeno solo per capire se sono più bravi di noi che lo avevamo previsto a Piano dei Funghi perché in altro luogo non si poteva fare!
Mi volete spiegare dove si dovrebbe fare e quanto sarebbe lunga la pista? Almeno solo per capire se sono più bravi di noi che lo avevamo previsto a Piano dei Funghi perché in altro luogo non si poteva fare!
Se fosse realizzabile a Castellaro, per noi zona troppo compromessa, e le condizioni tecniche fossero favorevoli, mi toglierei tanto di cappello!
Vincenzo Cincotta
L'editoriale. Cassonetti differenziati dei rifiuti, nulla di nuovo in varie aree di Lipari. Assessore Pajno sollecitiamo la nuova ditta a posizionarli?
Nel rispetto del "controllo" che avevamo promesso ai nostri lettori, a proposito dei cassonetti dei rifiuti posizionati lungo le strade, oggi abbiamo fatto un giro tra Lipari centro ed immediate periferie e Canneto.
Nulla di nuovo "sotto il sole". In tantissimi punti continuano a non esserci i previsti cassonetti (differenziati per colore, seconda la tipologia dei rifiuti che devono contenere), così come si continua a mantenere un solo cassonetto (a volte giallo, a volte bianco) dove i cittadini (in assenza degli altri) debbono depositare i rifiuti in modo indifferenziato, vanificando l'opera di differenziazione che in tanti fanno a casa.
Certo la nuova ditta si è insediata da 4 giorni ma chiediamo all'assessore Ersilia Pajno, alla quale riconosciamo un forte impegno per la salvaguardia dell'ambiente e per l'effettuazione di una corretta differenziata, di sollecitarla a posizionare i necessari ed obbligatori cassonetti di colore differenziato. Passaggio fondamentale per sollevare i livelli della differenziata, insieme al "porta a porta" (a proposito quando entra in funzione, visto che è previsto nell'appalto?).
Vogliamo dare il tempo alla nuova ditta di "acclimatarsi"... ma non più di tanto..
Insomma gli diamo "i sette giorni": martedì prossimo faremo un nuovo giro per verificare cosa è cambiato
Nulla di nuovo "sotto il sole". In tantissimi punti continuano a non esserci i previsti cassonetti (differenziati per colore, seconda la tipologia dei rifiuti che devono contenere), così come si continua a mantenere un solo cassonetto (a volte giallo, a volte bianco) dove i cittadini (in assenza degli altri) debbono depositare i rifiuti in modo indifferenziato, vanificando l'opera di differenziazione che in tanti fanno a casa.
Certo la nuova ditta si è insediata da 4 giorni ma chiediamo all'assessore Ersilia Pajno, alla quale riconosciamo un forte impegno per la salvaguardia dell'ambiente e per l'effettuazione di una corretta differenziata, di sollecitarla a posizionare i necessari ed obbligatori cassonetti di colore differenziato. Passaggio fondamentale per sollevare i livelli della differenziata, insieme al "porta a porta" (a proposito quando entra in funzione, visto che è previsto nell'appalto?).
Vogliamo dare il tempo alla nuova ditta di "acclimatarsi"... ma non più di tanto..
Insomma gli diamo "i sette giorni": martedì prossimo faremo un nuovo giro per verificare cosa è cambiato
Cardiologo all'ospedale di Lipari. Chi l'ha visto?. Per emergenze continuiamo a sperare nel Padre Eterno
Scoperto anche quest'oggi all'ospedale di Lipari il servizio di cardiologia.
Nonostante le rassicurazioni ricevute dal sindaco Giorgianni, ed annunciate in perfetta buona fede dal consigliere Giacomo Biviano, oggi non è sbarcato alcun cardiologo. Neanche quello destinato al turnover.
Anche per oggi...quindi...per emergenze cardiache...linea diretta con il Padre Eterno
Nonostante le rassicurazioni ricevute dal sindaco Giorgianni, ed annunciate in perfetta buona fede dal consigliere Giacomo Biviano, oggi non è sbarcato alcun cardiologo. Neanche quello destinato al turnover.
Anche per oggi...quindi...per emergenze cardiache...linea diretta con il Padre Eterno
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Ginostra, abitazione a rischio per una frana e finanziamenti. Interrogazione del ” Vento Eoliano”
Al Sindaco di Lipari
Rag. Marco Giorgianni
Oggetto: Interrogazione urgente sui recenti eventi franosi del costone sottostante l’abitato di Ginostra.
Gentile Sindaco,
Facendo seguito alle note pregresse e all’ultima segnalazione inviata, in data 06/03/2017 dalla signora Giacinta Rita, che lamenta come, dopo la frana dell’08/10/2016 verificatasi nel tratto di costone roccioso a valle della frazione di Ginostra, sulla cui parete soprastante è ubicato un’immobile di proprietà della stessa che a causa della rapida evoluzione del movimento franoso mostra già segni di cedimenti da non poter più essere utilizzato, nessun intervento fino ad oggi sia stato posto in essere o alcuna notizia in merito sia stata data all’interessata che da un momento all’altro rischia di veder crollare la propria casa frutto del lavoro di una vita.
SI CHIEDE DI SAPERE:
A) Se corrisponde al vero che con decreto del 30/12/2016 la Protezione Civile Regionale ha finanziato 307.000,00 euro per interventi urgenti nel Comune di Lipari e precisamente a Ginostra per il costone e a Filicudi per delle stradelle?
B) Se la sua amministrazione ritiene di dover verificare eventuali responsabilità da parte di chi ha eseguito , diretto e collaudato i lavori di messa in sicurezza del costone roccioso di Ginostra, con progetto esecutivo del 22/05/2007 ed ultimati alla fine del 2009, per un importo complessivo di circa 1.200.000,00 euro?
Visto che non sono passati 10 anni dall’ultimazione degli stessi e alla luce che il progetto prevedeva: il riempimento degli scavernamenti posti nella parte Nord-Ovest del versante mediante realizzazione di scogliere artificiali con pietrame naturale reperito in loco opportunamente legato con conglomerato cementizio.
Dette scogliere, come da progetto, non sono state realizzate e proprio nel punto esatto in cui erano previste si è innescata la frana che ha divelto la rete metallica di protezione, vanificando lo sforzo finanziario di allora e causato i notevoli danni del recente avanzamento franoso.
C) Se sono stati quantificati, previsti e con quali tempi gli interventi urgenti da eseguire sia per evitare danni a privati, per la pubblica incolumità e per tutelare l’interesse generale di tutta la frazione che vivendo esclusivamente di turismo vede compromessa l’imminente stagione estiva , considerando che la zona interessata, recentemente interdetta dall’autorità marittima, era l’unica, fino a prima della frana, a poter essere utilizzata per la balneazione dei villeggianti a seguito dei lavori di messa in sicurezza del tratto di costone soprastante precedentemente eseguiti ?
D) Confidando nella sua sensibilità umana e senso di responsabilità istituzionale, le chiediamo che risposte intende dare e cosa intende fare concretamente per evitare la perdita della casa di una cittadina del nostro comune e rassicurare la comunità di Ginostra per le conseguenze economiche legate alle attività turistiche che rischiano di essere seriamente penalizzate dall’impossibilità di poter disporre di un luogo idoneo alla balneazione in sicurezza?
Certi di una sua celere e risolutiva risposta in merito inviamo:
Distinti Saluti
Rag. Gianluca Giuffrè
(Consigliere Comunale Vento Eoliano)
Dott.ssa Annarita Gugliotta
(Consigliere Comunale Vento Eoliano)
Rag. Marco Giorgianni
Oggetto: Interrogazione urgente sui recenti eventi franosi del costone sottostante l’abitato di Ginostra.
Gentile Sindaco,
Facendo seguito alle note pregresse e all’ultima segnalazione inviata, in data 06/03/2017 dalla signora Giacinta Rita, che lamenta come, dopo la frana dell’08/10/2016 verificatasi nel tratto di costone roccioso a valle della frazione di Ginostra, sulla cui parete soprastante è ubicato un’immobile di proprietà della stessa che a causa della rapida evoluzione del movimento franoso mostra già segni di cedimenti da non poter più essere utilizzato, nessun intervento fino ad oggi sia stato posto in essere o alcuna notizia in merito sia stata data all’interessata che da un momento all’altro rischia di veder crollare la propria casa frutto del lavoro di una vita.
SI CHIEDE DI SAPERE:
A) Se corrisponde al vero che con decreto del 30/12/2016 la Protezione Civile Regionale ha finanziato 307.000,00 euro per interventi urgenti nel Comune di Lipari e precisamente a Ginostra per il costone e a Filicudi per delle stradelle?
B) Se la sua amministrazione ritiene di dover verificare eventuali responsabilità da parte di chi ha eseguito , diretto e collaudato i lavori di messa in sicurezza del costone roccioso di Ginostra, con progetto esecutivo del 22/05/2007 ed ultimati alla fine del 2009, per un importo complessivo di circa 1.200.000,00 euro?
Visto che non sono passati 10 anni dall’ultimazione degli stessi e alla luce che il progetto prevedeva: il riempimento degli scavernamenti posti nella parte Nord-Ovest del versante mediante realizzazione di scogliere artificiali con pietrame naturale reperito in loco opportunamente legato con conglomerato cementizio.
Dette scogliere, come da progetto, non sono state realizzate e proprio nel punto esatto in cui erano previste si è innescata la frana che ha divelto la rete metallica di protezione, vanificando lo sforzo finanziario di allora e causato i notevoli danni del recente avanzamento franoso.
C) Se sono stati quantificati, previsti e con quali tempi gli interventi urgenti da eseguire sia per evitare danni a privati, per la pubblica incolumità e per tutelare l’interesse generale di tutta la frazione che vivendo esclusivamente di turismo vede compromessa l’imminente stagione estiva , considerando che la zona interessata, recentemente interdetta dall’autorità marittima, era l’unica, fino a prima della frana, a poter essere utilizzata per la balneazione dei villeggianti a seguito dei lavori di messa in sicurezza del tratto di costone soprastante precedentemente eseguiti ?
D) Confidando nella sua sensibilità umana e senso di responsabilità istituzionale, le chiediamo che risposte intende dare e cosa intende fare concretamente per evitare la perdita della casa di una cittadina del nostro comune e rassicurare la comunità di Ginostra per le conseguenze economiche legate alle attività turistiche che rischiano di essere seriamente penalizzate dall’impossibilità di poter disporre di un luogo idoneo alla balneazione in sicurezza?
Certi di una sua celere e risolutiva risposta in merito inviamo:
Distinti Saluti
Rag. Gianluca Giuffrè
(Consigliere Comunale Vento Eoliano)
Dott.ssa Annarita Gugliotta
(Consigliere Comunale Vento Eoliano)
Gli auguri ai festeggiati di oggi, 4 Aprile
Buon Compleanno a Salvatore Stramandino, Mario Martelli, Francesca Di Giovanni, Francesco Calatozzo, Giuseppe Licata, Cristian Pisagatti, Camilla Puglisi
C'è anche il compianto professore Vito De Vita tra i tre eroi di guerra messinesi che saranno commemorati domani a Messina
Vito De Vita |
Sono Pasquale Campanella, Vito De Vita e Natale Ferrara: tre dei “44 eroi di Unterlüss”
Mercoledì 5 aprile ore 9 l'IIS “La Farina-Basile” e la Città li commemora al Salone degli Specchi del Palazzo dei Leoni
Messina scopre da oggi di vantare tre eroi di guerra tra i suoi cittadini.
Sono gli Internati Militari Italiani Natale Ferrara e Vito De Vita di Messina e Pasquale Campanella di Serro (Villafranca Tirrena): tre dei “44 eroi di Unterlüss”. I tre messinesi, protagonisti di una delle più importanti ed eroiche pagine della Resistenza italiana in Germania, verranno commemorati mercoledì 5 aprile alle ore 9,00 presso il Salone degli Specchi del Palazzo dei Leoni di Messina, sede della Provincia Regionale, in un evento organizzato dall'Istituto di Istruzione Superiore “La Farina-Basile” di Messina con il patrocinio del Comune di Messina.
L'evento sarà imperniato sulla presenza dell'ultimo dei 44 eroi di Unterlüss ancora vivente, Michele Montagano, 96 anni portati splendidamente, presidente nazionale vicario dell'ANRP (Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia), che verrà appositamente da Campobasso a portare la sua testimonianza sull'atto eroico di Unterlüss e il ricordo personale dei suoi tre compagni di prigionia messinesi.
Saranno inoltre presenti la prof.ssa Giovanna D'Amico, Ricercatrice dell'Università degli Studi di Messina (Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne), esperta di storia della deportazione dall’Italia nei campi di sterminio nazisti durante la Seconda guerra mondiale, e lo storico e giornalista Andrea Parodi di Torino, autore del libro “Gli eroi di Unterlüss. La storia dei 44 ufficiali IMI che sfidarono i nazisti”, edito da Mursia nel 2016 e arrivato alla terza edizione, scritto grazie alle memorie di Natale Ferrara.
La mattinata è organizzata dall'IIS “La Farina-Basile”, grazie all'interessamento della dirigente scolastica prof.ssa Giuseppina Prestipino e del prof. Antonino Carabellò (che è anche moderatore dell'incontro), con la collaborazione delle famiglie Campanella, De Vita e Ferrara.
Durante la commemorazione interverrà il coro “Pueri Cantores”, accompagnato dall'Orchestra Scolastica “Vannantò”, che intoneranno il “Và pensiero”, il celebre brano del Nabucco di Giuseppe Verdi, che venne intonato proprio dai 44 eroi di Unterlüss alla Liberazione, il 9 aprile 1945.
Con il coro e i musicisti ci saranno il dirigente scolastico prof.ssa Giovanna De Francesco e tutti i docenti di strumenti musicali dell'Istituto Comprensivo "Villa Lina-Ritiro"
Biografia di Vito De Vita
Vito De Vita nasce a Messina nel 1920, secondo di sette figli di una famiglia modesta. Il padre Biagio è un piccolo artigiano mentre la madre Letteria Nicosia è casalinga. Si diploma al Liceo Classico presso i Salesiani, iscrivendosi successivamente in Lettere Classiche all’Università di Catania. Interrompe gli studi a seguito della chiamata alle armi e frequenta la scuola A.U.C. dell’Aquila diventando Sottotenente di Complemento di Fanteria. Viene assegnato come prima nomina al 74simo Reggimento Fanteria in servizio presso la caserma “N. Sauro” di Pola dove il 13.09.1943 viene fatto prigioniero dalle truppe tedesche e deportato in Germania nei campi di concentramento di Brema-Bremenvorde, Benjaminovo (Varsavia), Wietzendorf, Kreis-Soltau Hannover. Viene rimpatriato in Italia nel Luglio 1945 laureandosi il 30 novembre dello stesso anno. Nel 1946 comincia ad insegnare a Lipari dove si sposa nel 1949 con Laura De Luca anch’essa insegnante dalla cui unione nascono 5 figli. Inizia la sua attività presso la scuola media, insegna nel contempo in un istituto magistrale parificato di cui diventa preside finendo la sua carriera all’Istituto tecnico commerciale, improntando la sua missione di docente con rigore, ma con massima umanità. Partecipa attivamente alla vita politica e sociale dell’isola diventando punto di riferimento della cultura locale, viene nominato presidente dell’E.C.A. (Ente Comunale Assistenza), scrive poesie, partecipa a convegni e conferenze. Convinto Europeista lascia in eredità ai figli, ai 10 nipoti e a generazioni di alunni i valori di integrità, onestà e tolleranza. Muore a Lipari il 16 dicembre 2007 all’età di 87 anni.
Biografia di Natale Ferrara
Figlio di un operaio delle ferrovie sullo Stretto di formazione antifascista e di madre casalinga, che avrà una forte influenza sulla sua vita. Si diploma nel 1939 all’Istituto Tecnico Industriale di Messina, dove riceve una preparazione tecnica con brillanti risultati: una solida formazione di cui andrà fiero per tutta la vita, tanto da voler tentare di proseguire gli studi in fisica presso l’Università. È un buon atleta, specialista nel lancio del peso.
È a Pavia per la scuola ufficiali, e poi a Casale Monferrato. Sarà dislocato in guerra nei Balcani e catturato nei giorni successivi l'8 settembre 1943 in Croazia, nei pressi di Fiume. Sarà internato nei lager nazisti di Szczecinski, Deblin-Irena, Biala Podlaska Siedlee/Siedlce, Sandbostel e Wietzendorf. Infine a Unterlüss.
Al rientro a Messina nel 1945 vive un iniziale periodo di forte smarrimento e vive la dura difficoltà nel trovare un inserimento nel mondo del lavoro. Grazie alla sua preparazione tecnica vincerà prima il concorso alle Ferrovie come assistente ai lavori e infine al Monopolio di Stato come capotecnico superiore. Andrà in pensione nel 1984. Si sposa nel 1954, avrà una figlia e una nipote. Quello dell’internamento, e in particolare di Unterlüss sarà un capitolo della sua vita di particolare importanza. Si può dire che è un evento che l’ha accompagnato tutta la vita, diventando la sua ossessione. Ha sempre raccontato la sua esperienza a tutti, fino anche ad avere forti scambi di opinione con chi non la pensava come lui.
È morto a Messina il 2 febbraio 2016. Sulla sua pietra tombale, al cimitero di Messina, per sua esplicita richiesta, è stata incisa la scritta: “Fu uno dei quarantaquattro di Unterlüss ”
È a Pavia per la scuola ufficiali, e poi a Casale Monferrato. Sarà dislocato in guerra nei Balcani e catturato nei giorni successivi l'8 settembre 1943 in Croazia, nei pressi di Fiume. Sarà internato nei lager nazisti di Szczecinski, Deblin-Irena, Biala Podlaska Siedlee/Siedlce, Sandbostel e Wietzendorf. Infine a Unterlüss.
Al rientro a Messina nel 1945 vive un iniziale periodo di forte smarrimento e vive la dura difficoltà nel trovare un inserimento nel mondo del lavoro. Grazie alla sua preparazione tecnica vincerà prima il concorso alle Ferrovie come assistente ai lavori e infine al Monopolio di Stato come capotecnico superiore. Andrà in pensione nel 1984. Si sposa nel 1954, avrà una figlia e una nipote. Quello dell’internamento, e in particolare di Unterlüss sarà un capitolo della sua vita di particolare importanza. Si può dire che è un evento che l’ha accompagnato tutta la vita, diventando la sua ossessione. Ha sempre raccontato la sua esperienza a tutti, fino anche ad avere forti scambi di opinione con chi non la pensava come lui.
È morto a Messina il 2 febbraio 2016. Sulla sua pietra tombale, al cimitero di Messina, per sua esplicita richiesta, è stata incisa la scritta: “Fu uno dei quarantaquattro di Unterlüss ”
Biografia di Pasquale Campanella
Pasquale Campanella nasce il 3 febbraio 1916 a Serro, una frazione collinare di Villafranca Tirrena, in provincia di Messina. Nonostante le modeste condizioni familiari, con notevoli sacrifici, ma con altrettanta voglia e tenacia, prosegue gli studi fino a diplomarsi maestro elementare, inizia così ad insegnare nelle scuole dei Comuni vicini, che raggiunge giornalmente a piedi. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, si arruola per servire la Patria e col grado di Tenente di Fanteria, si distingue sul fronte greco - albanese. Il 9 settembre del 1943 fu fatto prigioniero a Corinto e deportato nei campi di concentramento di Biala Podlaska, in Polonia, di Sandbostel e nell’Oflager 83 di Wietzendorf, in Germania. Il 24 febbraio, con altri 43 ufficiali, per essersi rifiutato di collaborare con i tedeschi, venne internato nel lager di Unterlüss. Rientrato in patria, gli furono tributati un Encomio Solenne, la Croce al Merito di Guerra, il Diploma D’Onore come “combattente per la libertà d’Italia e internato militare non collaborazionista”. Si congedò col grado di Maggiore.
Nel 1949 si laurea all’Orientale di Napoli in Scienze Coloniali Comparate, nel 1951 si sposa ed ha due figli e due nipoti, tra il 1955 e i primi anni ’60 è consigliere presso il Comune di Villafranca Tirrena e nel 1966 si trasferisce con la famiglia a Messina, dove continua ad insegnare fino al 1981. Muore a Messina il 16 agosto del 1993.
Per questi motivi, il 16 dicembre 2006, l’Amministrazione Comunale di Villafranca Tirrena gli intitola una piazza a Serro, luogo che egli tanto amò e per i cui abitanti ha rappresentato a lungo un punto di riferimento ed un fulgido esempio di elevati e nobili valori morali.
Chi sono gli Internati Militari Italiani (IMI)
Pasquale Campanella, Vito De Vita e Natale Ferrara, sono stati ufficiali Internati Militari Italiani (IMI).
La storiografia della Resistenza ricorda sempre e solo i partigiani (che sono stati circa 130.000), mentre vengono spesso dimenticati gli Internati Militari Italiani, così come gli italiani che si unirono agli Alleati per la liberazione dai nazifascisti combattendo nel Centro e nel Sud Italia.
Gli Internati Militari Italiani sono quei soldati che dopo l'8 settembre 1943, catturati e disarmati dai tedeschi in Italia, nei Balcani e in Francia scelsero volontariamente la "via del lager" e l'internamento piuttosto che la collaborazione con i nazifascisti e la lotta armata contro gli italiani fedeli a Badoglio. Sono stati 650.000. Si tratta di un numero impressionante. Adolf Hitler in persona li imprigiona in oltre 80 lager tra Germania e Polonia per poterli impiegare come schiavi nelle fabbriche tedesche al posto dei cittadini tedeschi che servivano per combattere in guerra. Per aggirare la convenzione di Ginevra gli viene negato lo status giuridico di "prigionieri di guerra". Oltre 50.000 di loro moriranno nei lager e presso le fabbriche, di malattie, malnutrizione, di stenti e non ultimo in occasione di bombardamenti e di fucilazioni. La loro è detta "l'altra Resistenza", ma anche "Resistenza senz'armi" perchè combatterono per scelta e senza armi e con il solo "No!" alle proposte tedesche e della RSI. Rifiutarono la collaborazione subendo il lager e il lavoro coatto in Germania con la possibilità di poter scegliere e tornare in Patria, ma con la divisa fascista e contro gli Alleati.
Coloro che torneranno in Italia saranno ignorati dall'opinione pubblica e dimenticati. Frustrati e incompresi (le forze vincitrici della Resistenza italiana e legate al CNL non vogliono condividere con gli IMI il monopolio dei loro valori) si chiuderanno in un silenzio che sarà rotto soltanto negli ultimi decenni. Motivo per cui in Italia non se ne parla mai.
La storiografia della Resistenza ricorda sempre e solo i partigiani (che sono stati circa 130.000), mentre vengono spesso dimenticati gli Internati Militari Italiani, così come gli italiani che si unirono agli Alleati per la liberazione dai nazifascisti combattendo nel Centro e nel Sud Italia.
Gli Internati Militari Italiani sono quei soldati che dopo l'8 settembre 1943, catturati e disarmati dai tedeschi in Italia, nei Balcani e in Francia scelsero volontariamente la "via del lager" e l'internamento piuttosto che la collaborazione con i nazifascisti e la lotta armata contro gli italiani fedeli a Badoglio. Sono stati 650.000. Si tratta di un numero impressionante. Adolf Hitler in persona li imprigiona in oltre 80 lager tra Germania e Polonia per poterli impiegare come schiavi nelle fabbriche tedesche al posto dei cittadini tedeschi che servivano per combattere in guerra. Per aggirare la convenzione di Ginevra gli viene negato lo status giuridico di "prigionieri di guerra". Oltre 50.000 di loro moriranno nei lager e presso le fabbriche, di malattie, malnutrizione, di stenti e non ultimo in occasione di bombardamenti e di fucilazioni. La loro è detta "l'altra Resistenza", ma anche "Resistenza senz'armi" perchè combatterono per scelta e senza armi e con il solo "No!" alle proposte tedesche e della RSI. Rifiutarono la collaborazione subendo il lager e il lavoro coatto in Germania con la possibilità di poter scegliere e tornare in Patria, ma con la divisa fascista e contro gli Alleati.
Coloro che torneranno in Italia saranno ignorati dall'opinione pubblica e dimenticati. Frustrati e incompresi (le forze vincitrici della Resistenza italiana e legate al CNL non vogliono condividere con gli IMI il monopolio dei loro valori) si chiuderanno in un silenzio che sarà rotto soltanto negli ultimi decenni. Motivo per cui in Italia non se ne parla mai.
Chi sono i 44 eroi di Unterlüss
Dei 650.000 soldati IMI, 28.000 sono ufficiali di carriera e di complemento. Come i tre messinesi protagonisti di questa storia. La loro sorte sarà diversa rispetto a quella dei soldati di truppa, perchè gli ufficiali potevano godere dell'esenzione dal lavoro coatto grazie all'art. 27 della Convenzione di Ginevra. La loro è una lenta agonia di inedia, con la fame e il freddo a impossessarsi dei giovani italiani (tra questi la "migliore gioventù" italiana dell'epoca: Giovannino Guareschi, Giuseppe Lazzati, Alessandro Natta, Odoardo Ascari, Gianrico Tedeschi). Questa situazione non muta fino a che Hitler e Mussolini cercano di cambiare le loro sorti. Con l'accordo del 20 luglio 1944 gli ufficiali sono declassati a "civili", spogliandoli del loro status per poterli obbligare al lavoro. Ma gli italiani non ci stanno comunque. In migliaia rifiutano il lavoro per non collaborare e attendono la loro sorte. Quando la Germania sta per capitolare, nell'inverno del 1945, i nazisti tentano il tutto per tutto, obbligandoli coattamente e chiamandoli al lavoro con il sopruso.
In questo delicato contesto il 17 febbraio 1945, 213 ufficiali, tra cui Pasquale Campanella, Natale Ferrara e Vito De Vita, vengono deportati dal lager di Wietzendorf a un campo di aviazione presso Dedelstorf, nella Bassa Sassonia. I nazisti li obbligano al lavoro per ripristinare una pista in disuso. Per cinque giorni si rifiutano di lavorare organizzando uno sciopero e operando un sabotaggio. Il 24 febbraio 1945 interviene la Gestapo per una punizione esemplare. Ne vengono scelti 21 a caso per una decimazione dimostrativa. Ma mentre i 21 vengono condotti verso l'esecuzione, altri 44 ufficiali si offrono volontari per sostituirli. Campanella, De Vita e Ferrara sono tra questi 44, così come Michele Montagano. Colpiti dal gesto di eroismo, la Gestapo indugia cinque ore prima di decidere la loro sorte. Per i 44 è infine organizzato, come prigionieri politici, il trasferimento al campo di punizione e di "rieducazione al lavoro" del AEL-KZ Unterlüss, dove sorge una delle più importanti fabbriche di armamenti della Germania nazista. L'intento era quello di finirli per fatica, usufruendo ancora del loro lavoro fino all'ultimo respiro. Per sei settimane i 44 ufficiali saranno rinchiusi in un lager disumano, espressione del peggior girone infernale dantesco. Soffrendo le bastonate, il lavoro coatto, le malattie, la fame più nera, le migliaia di parassiti che invadono i loro corpi che diventano sempre più scheletrici. Tre di loro moriranno durante la prigionia, e altri tre negli ospedali subito dopo la Liberazione, avvenuta il 13 aprile. Tra questi Michele Rinaudo, di Trapani. Natale Ferrara sarà ammalato di tifo petecchiale – la malattia causa primaria delle morti nei lager nazisti - e ricoverato per alcune settimane in ospedale, così come Campanella e De Vita. I reduci di quei 44 torneranno in Italia non prima di settembre, dopo altre peripezie. Da allora calerà il silenzio e il loro gesto eroico sarà dimenticato, ignorato persino dagli stessi familiari: alcuni di loro soltanto negli ultimi anni hanno scoperto la loro storia. Nel 1949 Campanella, De Vita e Ferrara riceveranno un "Encomio Solenne" dal Ministero della Difesa.
La Sicilia e i 44 eroi di Unterlüss
Sono ben 8 gli eroi siciliani di Unterlüss. È la regione italiana più rappresentata
Questi sono:
Capitano Pietro Ferraro – Menfi, Agrigento
Sono ben 8 gli eroi siciliani di Unterlüss. È la regione italiana più rappresentata
Questi sono:
Capitano Pietro Ferraro – Menfi, Agrigento
Tenente Pasquale Campanella – Serro di Villafranca Tirrena, Messina – a cui è dedicata una piazza nel suo paese natale
Ten. Settimo Leanza – Adrano, Catania
Ten. Michele Rinaudo – Trapani (Medaglia d'Argento al Valor Militare alla memoria), morto in prigionia subito dopo la Liberazione
Sottotenente Anselmo Rizzo – Paternò, Catania
Sottotenente Anselmo Rizzo – Paternò, Catania
Sottoten. Vito De Vita – Messina
Sottoten. Natale Ferrara – Messina
Sottoten. Giuseppe Basile – Palermo (importante giornalista tra gli anni '50 e '80: fu caporedattore e vicedirettore de “L'Ora” di Palermo)
Negli ultimi anni
Nel 2015, in occasione del 70° anniversario del gesto eroico di Unterluss, i familiari dei 44 eroi di Unterluss si sono riuniti in un gruppo coordinato da Andrea Parodi, giornalista torinese, per promuovere la conoscenza dell'eroico gesto.
Grazie alla collaborazione tra i parenti, oltre alla Medaglia d'onore per alcuni di loro, è stato possibile organizzare la posa della "Pietra d'Inciampo" per Alberto Pepe a Teramo e per Giuliano Nicolini a Stresa (VB), nonchè l'intitolazione del "Giardino Carlo Grieco" ad Avigliana (TO).
Grazie alla collaborazione tra i parenti, oltre alla Medaglia d'onore per alcuni di loro, è stato possibile organizzare la posa della "Pietra d'Inciampo" per Alberto Pepe a Teramo e per Giuliano Nicolini a Stresa (VB), nonchè l'intitolazione del "Giardino Carlo Grieco" ad Avigliana (TO).
A Teramo esiste già dal 1965 una via dedicata ad Alberto Pepe, che ha anche un monumento/lapide presso la Villa Comunale (oltre alla “Pietra d'Inciampo” dallo scorso 12 gennaio). A Fossombrone (PU) l'amministrazione comunale ha inaugurato nel novembre 2016 una stele/monumento dedicata ai 44 eroi di Unterluss nel giardino di piazza Dante. A Foggia una via è dedicata a Mario Forcella; a Serro di Villafranca Tirrena (ME) una piazza al Tenente Pasquale Campanella; a Taranto i "Giardini Giorgio Tagliente", mentre la sede dell'Associazione Nazionale Polizia Stradale di Milano è intitolata a Mario De Benedittis, inventore nel dopoguerra della stessa specialità. Ad Avigliana (TO) c'è il "Giardino Carlo Grieco" e a Canosa di Puglia (BAT) Via Antonio Rossi.
I 44 eroi di Unterlüss hanno anche una pagina dedicata su Facebook:
www.facebook.com/Unterluss44
Nasce
a Casacalenda (Campobasso) nel 1921, in una famiglia borghese: il padre maestro
elementare, la madre casalinga. Si laurea in giurisprudenza all’Università
Statale di Milano. Volontario universitario, è ufficiale della G.A.F. (Guardia
alla Frontiera del Regio Esercito italiano, catturato dai tedeschi a Gradisca
di Isonzo – Gorizia - il 9 settembre
1943), ex combattente e invalido di guerra; è stato funzionario di banca, ora
in pensione.
Presidente Nazionale vicario dell’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia; vice presidente nazionale e presidente regionale del Molise dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra; è Grande Ufficiale al Merito della Repubblica; Medaglia d’Oro al merito della Croce Rossa Italiana; è componente della commissione per le Medaglie d’Onore ai prigionieri e deportati in Germania, nonché della commissione per le provvidenze ai deportati nei campi di sterminio. È socio ad honorem dell’Associazione Nazionale Sottoufficiali d’Italia; partecipa a conferenze e testimonianze nelle scuole e nelle università, sia in Italia sia in Germania, nelle televisioni nazionali e regionali e in convegni di studi storici sulla resistenza; si autodefinisce orgoglioso per la Resistenza e la lotta al nazismo, eticamente combattuta come Internato Militare Italiano in sette oflager di Polonia e Germania e come Kz nel lager Ael di Unterlüss.
Presidente Nazionale vicario dell’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia; vice presidente nazionale e presidente regionale del Molise dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra; è Grande Ufficiale al Merito della Repubblica; Medaglia d’Oro al merito della Croce Rossa Italiana; è componente della commissione per le Medaglie d’Onore ai prigionieri e deportati in Germania, nonché della commissione per le provvidenze ai deportati nei campi di sterminio. È socio ad honorem dell’Associazione Nazionale Sottoufficiali d’Italia; partecipa a conferenze e testimonianze nelle scuole e nelle università, sia in Italia sia in Germania, nelle televisioni nazionali e regionali e in convegni di studi storici sulla resistenza; si autodefinisce orgoglioso per la Resistenza e la lotta al nazismo, eticamente combattuta come Internato Militare Italiano in sette oflager di Polonia e Germania e come Kz nel lager Ael di Unterlüss.
Andrea Parodi e il libro
Andrea
Parodi,
autore del libro “Gli eroi di Unterlüss” che verrà presentato
mercoledì 5 contestualmente alla commemorazione dei tre eroi messinesi, è uno
storico e giornalista torinese, pronipote di Carlo Grieco, uno dei 44 eroi di
Unterlüss nonché compagno e amico di prigionia di Natale Ferrara. Nessuno della
sua famiglia conosceva la storia eroica di Carlo Grieco, scoperta per caso dal
pronipote Andrea aprendo un cassetto, venendo così a conoscenza del materiale inviato da Natale Ferrara. Sarà
grazie a questa fortuita scoperta, resa possibile dalla tenacia di Ferrara, a
dare il via alle approfondite ricerche storiche che hanno portato alla
pubblicazione del libro, edito da Mursia nel 2016, che ha già avuto tre
edizioni e che è stato salutato da recensioni molto positive.
Tra queste quella di Aldo Cazzullo del Corriere della Sera, che lo ha definito: “un libro indispensabile”. Il libro è stato presentato ufficialmente a Roma, alla Camera dei Deputati a Montecitorio, il 19 giugno 2016.
Tra queste quella di Aldo Cazzullo del Corriere della Sera, che lo ha definito: “un libro indispensabile”. Il libro è stato presentato ufficialmente a Roma, alla Camera dei Deputati a Montecitorio, il 19 giugno 2016.
lunedì 3 aprile 2017
Cardiologi in ospedale. Scatta il turnover: Ne arriverà uno al giorno, dal lunedì al venerdì. Sabato e Domenica? Rivolgersi al Padre Eterno
Apprendiamo che il cardiologo sarà uno e che, da domani, scatterà un turnover giornaliero: cioè arriverà un cardiologo al giorno (da lunedì a venerdì/ sabato e domenica: ci si affida al Padre Eterno. In pratica uno monta ed uno smonta.
Considerazione? Se fosse confermato tutto ciò ci vien da piangere!!!!!
Considerazione? Se fosse confermato tutto ciò ci vien da piangere!!!!!
Trasferito in altra via lo Studio dei Notai Santoro - Monforte
"Vi racconto 5 anni d'amministrazione". La relazione del sindaco Giorgianni (4° capitolo - Trasporti e portualità)
Proseguiamo nella pubblicazione delle "slide", prodotte dal sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, sui 5 anni d'amministrazione.
Biviano: "Domani arriveranno cardiologi in ospedale"
Mi hanno comunicato che, dopo la mia nota e grazie all'immediato e acceso intervento di stamattina del Sindaco verso i vertici dell Asp Me 5, già da domani invieranno dei cardiologi in sostituzione presso l' ospedale di Lipari in modo da non lasciare neanche un giorno scoperto il reparto di medicina in attesa di una soluzione che garantisca continuità.
Il Sindaco, tra l altro giovedì o venerdì incontrerà il Direttore generale Sirna per discutere personalmente del problema.
Ringrazio il Sindaco per il tempestivo ed immediato intervento dopo aver appreso la notizia.
Giacomo Biviano (consigliere comunale)
Judo. Ottimi risultati per lo Sporting club Lipari a Bagheria
Ieri a Bagheria si è svolta la prima fase del "Torneo primavera" di judo, riservato alle classi esordienti A e B m/f e valido per il Gran prix Sicilia
Sei gli atleti dello Sporting club in gara. Per gli esordienti a, nella cat. 40 kg., Daniel Ceniti si è piazzato al primo posto; nella cat 46 kg. Lorenzo Donato Lorenzo si è classificato terzo; tra gli esordienti B, nella categoria 60 kg., Giovanni Livoti Giovanni si è classificato secondo; nella cat 66 kg. Antonio Agrip si è classificato secondo.
Per le ragazze: esordienti B Mara Carnevale cat. 57 kg. 3° classificata; nella cat. 63 kg. Enya Livoti 1° classificata.
"Tutto sommato - evidenzia il maestro Gaetano Bisazza- tutti hanno disputato una buona gara ma già si pensa ai prossimi impegni: il 22/23 Aprile Catania, il 25 a Lamezia Terme e il 29/30 a Taranto. Si prospetta, come è ben evidente, un Aprile intenso e impegnativo per i nostri atleti"
A Lipari, PD unito solo per le elezioni? Per il resto desolatamente assenti (La riflessione di Daniele Corrieri)
(di Daniele Corrieri) Tutti contro tutti! "Loro uniti solo per vincere"!
Non sono di parte, anzi Si. Sono dalla parte della verita'.
Non e' presunzione la mia, vi invito invece a dimostrare il contrario, a smentirmi e a spiegare comportamenti che non sono il solo a considerare incomprensibili, paradossali e privi di dignita' politica.
Oggi, ho pubblicato su Controcorrente eoliana un articolo comparso su un quotidiano online di Barcellona P.G. ( saluto e ringrazio gli amici di 24live.it ) che riporta la posizione dei consiglieri comunali e della classe dirigente locale del PD in merito alla proposta della nuova rete ospedaliera.
I consiglieri e gli iscritti Pd di Barcellona erano assenti all'incontro sulle primarie in programma per ieri a Milazzo per protestare, dopo un accesa polemica con Sicilia Futura ( on. Picciolo ) all'interno dello stesso Partito Democratico sulla chiusura dell'ospedale di Barcellona e non solo.
In contrasto con l'on.Picciolo e con l'assessore Gucciardi gli stessi dichiarano che il Pd e' un partito che ha abbandonato il territorio su questioni importanti e vitali per le comunita' locali.
Mi rivolgo a chi a Lipari ha fatto della difesa del diritto alla salute il tema centrale del proprio impegno politico. Consigliere Biviano perche' lei non ha fatto lo stesso ? Perche' con onesta' intellettuale e politica non ha difeso il proprio territorio smarcandosi dal quel PD responsabile di non aver cambiato le cose? Segretario Merlino, ex Segretario o commissario ( non abbiamo ancora capito bene chi faccia cosa ) perche' non ha preteso che l'assessore Fabiola Centorrino con delega alla sanita' venisse ricevuta dall'Assessore Regionale Gucciardi e fosse dallo stesso ascoltata per trovare delle soluzioni per impedire lo smantellamento dei servizi sanitari nel nostro Comune ?
Assessore Centurrino, io ho molta stima di Lei, per tutti noi semplicemente Fabiola.
Lei sara', probabilmente, molto probabilmente, candidata al consiglio comunale e per il Partito Democratico. Lei ritiene che il PD lo meriti e mi permetta Lei ritiene senza alcun imbarazzo di meritarlo non essendo riuscita ad essere nell'esercizio delle sue funzioni di assessore del comune di Lipari ad essere ricevuta da un componente della Giunta Regionale per giunta del suo partito ?
Forse pensate di poter fare di meglio la prossima volta?
Puntate su una fiducia incondizionata dei liparoti ?
Questa amministrazione di centro sinistra ( piu' sinistra che centro) si ripropone con un progetto politico che di nuovo non ha nulla, sommando solo contraddizioni, le contraddizioni delle vostre diverse posizioni che, alle nostre isole, bene non hanno fatto e non faranno.
Per la Fitness Planet compilation di vittorie. Basile: Raccolti frutti di un inverno di duri allenamenti"
Buongiorno, nelle ultime settimane i ragazzi della Fitness Planet hanno
partecipato a varie e prestigiose manifestazioni, con un solo risultato:la vittoria.
partecipato a varie e prestigiose manifestazioni, con un solo risultato:la vittoria.
Era il momento di raccogliere i risultati di un inverno fatto di duri allenamenti anche sei volte la settimana, di infortuni, di fatica, di sudore e di applicazione degli insegnamenti del maestro Massimiliano Paladino e i nostri figli non si sono fatti pregare arrivando tutti sul gradino più alto del podio. Andiamo con ordine.
Domenica 26 ai campionati regionali di Augusta il piccolo grande Niccolò Basile , sotto gli occhi di un padre emozionato e di un maestro orgoglioso, ha dominato il suo avversario ostico e falloso vincendo nettamente la sua categoria fino a 70 kg.
Venerdi 31 e sabato 1 ai campionati internazionali di Malta di Karate, con ben 554 atleti iscritti e provenienti da 19 paesi del mondo, il nostro Bartolo Profilio ha conquistato un terzo posto nel Kata , un primo posto nel Kumite ,specialità tre ippon ( per i profani come me vince chi per primo mette a segno tre tecniche da due punti, gli ippon appunto) e un secondo posto nella specialità un ippon.
Ieri ,invece, cinque tra i migliori atleti della Fitness Planet, insieme al figlio (otto anni) del maestro Paladino che , credetemi, è di un altro pianeta, hanno conquistato il cinturone di campione italiano della federazione Ico . Nella splendida cornice dell'impianto sportivo della Danilo Boxe di Ariccia, i nostri Basile Giuseppe, Cincotta Domenico, Cortese Alessandro, Di Giuseppe Alessandro e Resinaro Marco, con il piccolo Ivan Paladino hanno letteralmente sbaragliato tutti gli avversari rappresentando in maniera egregia la Sicilia e la Fitness Planet a questi campionati italiani.
Ringrazio il Maestro Massimiliano Paladino con me ad Augusta e con il gruppo ad Ariccia (se avesse avuto il dono dell'ubiquità sarebbe andato anche a Malta) che trascorre i fine settimana con la sua famiglia in giro per i palazzetti di mezza Italia, affrontando spese e sacrifici e portando i suoi allievi al top, insegnando loro molto più che le tecniche da combattimento.
Ringrazio tutti i ragazzi che, totalmente autofinanziati, hanno partecipato a questi eventi sportivi così importanti raggiungendo risultati eccellenti.
Alla prossima
Marco Basile
Ospedale di Lipari di nuovo senza cardiologo. Il consigliere Biviano torna a sollecitare ripristino normalità
Da venerdì scorso l'ospedale di Lipari è nuovamente senza cardiologi.
Il dott. Lo Presti, unico cardiologo in organico, è stato, infatti, richiamato improvvisamente e senza alcun avvertimento dall'Ospedale Papardo che lo aveva inviato tramite procedura di comando. Da oggi, pertanto, l' ospedale di Lipari è nuovamente senza cardiologi in pianta stabile.
Una situazione non tollerabile che mette a rischio la vita di tutti i cittadini e rende l ospedale di Lipari insicuro.
Si chiede di intervenire immediatamente e ripristinare le figure cardiologiche mancanti, caso contrario mi rivolgerò alle autorità competenti per violazione dei doveri d ufficio.
Il dott. Lo Presti, unico cardiologo in organico, è stato, infatti, richiamato improvvisamente e senza alcun avvertimento dall'Ospedale Papardo che lo aveva inviato tramite procedura di comando. Da oggi, pertanto, l' ospedale di Lipari è nuovamente senza cardiologi in pianta stabile.
Una situazione non tollerabile che mette a rischio la vita di tutti i cittadini e rende l ospedale di Lipari insicuro.
Si chiede di intervenire immediatamente e ripristinare le figure cardiologiche mancanti, caso contrario mi rivolgerò alle autorità competenti per violazione dei doveri d ufficio.
Giacomo Biviano (consigliere comunale del Comune di Lipari)
Compie 18 anni Giorgia Natoli. Auguri!!!!
Oggi sboccia la nostra seconda rosa
Nel giorno del tuo 18° Compleanno vogliamo augurarti tanta felicità... e che sia il tuo cammino nella vita sempre pieno di giorni felici come questo.Mamma, Papà e Scharon
A Giorgia i più affettuosi auguri anche dalla famiglia Sarpi e da Eolienews
Si è laureata in Giurisprudenza, Tiziana Orto
Si è laureata quest'oggi in Giurisprudenza, presso l'Università di Messina, la signorina
Tiziana Orto
Alla neo dottoressa e ai suoi cari le felicitazioni di Eolienews
Federalberghi isole minori: "Allarme ad Ustica per i collegamenti marittimi. Salta corsa fondamentale: quella del pomeriggio da Palermo".
COMUNICATO
Allarme ad Ustica per i collegamenti marittimi. Salta una corsa fondamentale: quella del pomeriggio da Palermo.
Sino al 31 marzo l’ultima corsa da Palermo per Ustica era alle 16.30. Di contro, con i cosiddetti “orari estivi” e quindi l’avvento dei servizi integrativi, dall’1 aprile, l’ultima corsa risulta invece anticipata alle 13.00. Non si tratta di un pesce d’aprile ma dell’ennesima mortificazione subita da un’isola minore nell’annosa lotta per la mobilità territoriale.
A nulla sono servite le pressioni di questi mesi sulla Regione e sulla Liberty Lines per evitare che si arrivasse ad una situazione che in atto riporta Ustica indietro di decenni.
Incredulo il presidente di Federalberghi Isole Minori Christian Del Bono, ha dichiarato: “fatto gravissimo che mette a rischio l’intera economia usticese; si intervenga immediatamente per porre rimedio a questa follia economica e sociale. Mentre in BIT a Milano cerchiamo di promuovere le nostre isole e la nostra regione, a casa riusciamo a fare del nostro meglio per affossarle”.<<
“Non ci interessa, ha aggiunto Del Bono, chi abbia sbagliato. È, infatti, del tutto evidente che non possa che trattarsi di un errore. Certamente, non possono essere gli usticesi - che hanno per altro fatto del loro meglio per fornire tutti gli elementi affinché non ci si ritrovasse in una situazione anacronistica - a pagarne le conseguenze”.
Gli operatori turistici e l’intera comunità esigono che vengano rispettati i principi basilari del diritto allo sviluppo economico, così come sancito dalle leggi nazionali e dai trattati internazionali. Occorre reinserire immediatamente la corsa delle 17.15 che ormai da decenni consente ai turisti che atterrano oltre un certo orario ma anche a molti siciliani all’uscita dal lavoro e agli usticesi stessi di poter raggiungere l’isola nel pomeriggio.
Proprio l’uno aprile circa 140 usticesi (tra i quali, almeno 50 bambini) hanno subito non pochi disagi per poter rientrare ad Ustica in tempo utile per quella che era improvvisamente e beffardamente diventata l’ultima corsa di aliscafo: quella delle 13.
Gli operatori turistici di Visit Ustica, con in testa la loro presidente, Elisabetta Iorio, sono preoccupatissimi e hanno già subito delle cancellazioni per l’impossibilità da parte di alcuni ospiti di poter contare sulla corsa delle 17.15.
Nel frattempo la comunità usticese è in subbuglio e il Sindaco Attilio Licciardi si è visto costretto – considerata la sordità degli interlocutori che hanno risposto picche alle vie istituzionali - a convocare per oggi (lunedì) un’assemblea cittadina per decidere le forme di protesta da intraprendere.
Il presidente degli albergatori isolani lancia, infine, un appello all’ANCIM e ai sindaci delle altre isole siciliane affinché facciano squadra col Sindaco Licciardi per risolvere immediatamente quella che potrebbe diventare una questione molto dolorosa per Ustica e una vergogna per la Sicilia intera.
Federalberghi Isole Minori della Sicilia
Sino al 31 marzo l’ultima corsa da Palermo per Ustica era alle 16.30. Di contro, con i cosiddetti “orari estivi” e quindi l’avvento dei servizi integrativi, dall’1 aprile, l’ultima corsa risulta invece anticipata alle 13.00. Non si tratta di un pesce d’aprile ma dell’ennesima mortificazione subita da un’isola minore nell’annosa lotta per la mobilità territoriale.
A nulla sono servite le pressioni di questi mesi sulla Regione e sulla Liberty Lines per evitare che si arrivasse ad una situazione che in atto riporta Ustica indietro di decenni.
Incredulo il presidente di Federalberghi Isole Minori Christian Del Bono, ha dichiarato: “fatto gravissimo che mette a rischio l’intera economia usticese; si intervenga immediatamente per porre rimedio a questa follia economica e sociale. Mentre in BIT a Milano cerchiamo di promuovere le nostre isole e la nostra regione, a casa riusciamo a fare del nostro meglio per affossarle”.<<
“Non ci interessa, ha aggiunto Del Bono, chi abbia sbagliato. È, infatti, del tutto evidente che non possa che trattarsi di un errore. Certamente, non possono essere gli usticesi - che hanno per altro fatto del loro meglio per fornire tutti gli elementi affinché non ci si ritrovasse in una situazione anacronistica - a pagarne le conseguenze”.
Gli operatori turistici e l’intera comunità esigono che vengano rispettati i principi basilari del diritto allo sviluppo economico, così come sancito dalle leggi nazionali e dai trattati internazionali. Occorre reinserire immediatamente la corsa delle 17.15 che ormai da decenni consente ai turisti che atterrano oltre un certo orario ma anche a molti siciliani all’uscita dal lavoro e agli usticesi stessi di poter raggiungere l’isola nel pomeriggio.
Proprio l’uno aprile circa 140 usticesi (tra i quali, almeno 50 bambini) hanno subito non pochi disagi per poter rientrare ad Ustica in tempo utile per quella che era improvvisamente e beffardamente diventata l’ultima corsa di aliscafo: quella delle 13.
Gli operatori turistici di Visit Ustica, con in testa la loro presidente, Elisabetta Iorio, sono preoccupatissimi e hanno già subito delle cancellazioni per l’impossibilità da parte di alcuni ospiti di poter contare sulla corsa delle 17.15.
Nel frattempo la comunità usticese è in subbuglio e il Sindaco Attilio Licciardi si è visto costretto – considerata la sordità degli interlocutori che hanno risposto picche alle vie istituzionali - a convocare per oggi (lunedì) un’assemblea cittadina per decidere le forme di protesta da intraprendere.
Il presidente degli albergatori isolani lancia, infine, un appello all’ANCIM e ai sindaci delle altre isole siciliane affinché facciano squadra col Sindaco Licciardi per risolvere immediatamente quella che potrebbe diventare una questione molto dolorosa per Ustica e una vergogna per la Sicilia intera.
Federalberghi Isole Minori della Sicilia
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