Tre minuti di black out volontario nelle case, negli uffici, nelle aziende pubbliche e private di tutta l'Isola il prossimo primo marzo, giornata dedicata al risparmio energetico e agli stili di vita sostenibili. E chiunque, da subito, potrà mettere un ideale "like" per dire "io ci sarò", compilando un form, gestito da gmail attraverso Google, e raggiungibile direttamente all'indirizzo (https://goo.gl/forms/95Az56elRPVQvioO2) o attraverso la pagina web istituzionale dell'assessorato dell'Energia e dei servizi di pubblica utilità.
La Regione Siciliana, dunque, aderisce ufficialmente alla manifestazione "M'illumino di meno", ideata nel 2005 da Caterpillar e Rai Radio 2, e rivolge ai cittadini l'invito a spegnere le luci per almeno 180 secondi a partire dalle ore 20 e a radunarsi nelle piazze dei propri Comuni di residenza accendendo candele. L'assessore Alberto Pierobon ha scritto a tutti gli altri rami dell'amministrazione per sollecitarli a dare massima diffusione all'iniziativa.
«Sensibilizzare la gente su temi così importanti, strettamente legati alla qualità della vita - afferma il governatore siciliano Nello Musumeci - è un dovere per ogni buona amministrazione. In questa occasione, la possibilità che offriamo a chiunque di condividere pubblicamente l'apprezzamento per un gesto simbolico, ma ricco di significato, potrà rappresentare uno stimolo in più e contribuire a diffondere ulteriormente la cultura del rispetto verso l'ambiente».
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mercoledì 13 febbraio 2019
Processione di San Bartolomeo oggi ....si cambia banda.
Sarà la banda "Città di Lipari" ad accompagnare in processione, a breve, il simulacro di San Bartolomeo.
All'ultimo momento si è reso necessario il "cambio".
La banda "S. Bartolomeo", che doveva presenziare alla Processione, non aveva i "numeri" sufficienti per farlo.
Una larga parte dei componenti, infatti, non è eoliana e a causa delle avverse condizioni meteo non ha potuto raggiungere Lipari. E' scattato, quindi, l'S.o.s. verso la banda "Città di Lipari" che, seppur, coinvolta all'ultimo momento ha risposto presente.
All'ultimo momento si è reso necessario il "cambio".
La banda "S. Bartolomeo", che doveva presenziare alla Processione, non aveva i "numeri" sufficienti per farlo.
Una larga parte dei componenti, infatti, non è eoliana e a causa delle avverse condizioni meteo non ha potuto raggiungere Lipari. E' scattato, quindi, l'S.o.s. verso la banda "Città di Lipari" che, seppur, coinvolta all'ultimo momento ha risposto presente.
Tribunale di Barcellona. Assolto dal reato d'omissione in atti d'ufficio il geometra Beninati, difeso dall'avvocato Venuto
I giudici del Tribunale di Barcellona, presidente Antonino Orifici, componenti Francesco Alligo e Daniele Buzzanca, hanno assolto dal reato di omissioni di atti d’ufficio il tecnico del Comune di Lipari, geometra Claudio Beninati, 57 anni, capo area dell’ufficio illeciti.
Il tecnico comunale, difeso dall’avv. Saro Venuto, era stato denunciato dai carabinieri della Stazione di Vulcano perché ritenevano che avesse omesso «scientemente e reiteratamente» accertamenti edilizi in un complesso residenziale dell’isola, il residence “Baia fenicia”.
Secondo l’originaria accusa che aveva portato al rinvio a giudizio il tecnico del Comune di Lipari, quest’ultimo in diverse occasioni tra il mese di settembre 2015 e il successivo gennaio 2016, si sarebbe rifiutato, seppur convocato dai militari dell’Arma, di prestare ausilio agli investigatori impegnati nell’espletamento di attività di indagine disposta dalla Procura di Barcellona. Attività che per motivi di giustizia doveva essere effettuata per verificare presunti illeciti edilizi che sarebbero stati commessi in lavori del corpo D del complesso residenziale “Baia fenicia” di Vulcano.
L’esame dei testimoni e la produzione documentale depositata dal difensore ha permesso l’assoluzione del geometra.
Accuse dipendenti Loveral iscritti alla Uil. Giorgianni : Amministrazione è sempre intervenuta
Comunicato
Entrando nel merito delle azioni di questa Amministrazione, è innegabile che da parte dell’Ente siano regolarmente e nei tempi previsti dalle normative, assolti tutti gli obblighi con la ditta appaltante che competono ai nostri uffici, così come gli stessi rappresentanti sindacali Uil hanno scritto e sostenuto nella nota inviatami lo scorso 30 gennaio.
Parallelamente, a sostegno delle richieste e dei disagi espressi dai lavoratori nei confronti della ditta, l’Amministrazione è sempre intervenuta, nei limiti delle proprie competenze e capacità di azione, convocando la suddetta Loveral, sollecitando con la dovuta insistenza in occasione di ritardi e mancati pagamenti, e intervenendo, all’occasione, per tutte le altre inadempienze o deficit sottolineati
dai lavoratori, anche con iniziative d’ufficio, con verifiche e controlli da parte della Polizia Municipale, cui hanno fatto seguito anche gravi contestazioni economiche.
Tutto quanto affermato è pubblico e documentabile.
Parallelamente, a sostegno delle richieste e dei disagi espressi dai lavoratori nei confronti della ditta, l’Amministrazione è sempre intervenuta, nei limiti delle proprie competenze e capacità di azione, convocando la suddetta Loveral, sollecitando con la dovuta insistenza in occasione di ritardi e mancati pagamenti, e intervenendo, all’occasione, per tutte le altre inadempienze o deficit sottolineati
dai lavoratori, anche con iniziative d’ufficio, con verifiche e controlli da parte della Polizia Municipale, cui hanno fatto seguito anche gravi contestazioni economiche.
Tutto quanto affermato è pubblico e documentabile.
REGIONE: ISOLE MINORI, RISORSE PER REVISIONE STRUMENTI URBANISTICI
Gli otto Comuni delle isole minori siciliane potranno utilizzare risorse della Regione per procedere alla revisione degli strumenti urbanistici. Lo ha deciso il governo Musumeci che ha impegnato le somme stanziate con la Legge regionale 16 del 2017.
«La decisione adottata - commenta il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci - è un ulteriore segnale dell’attenzione nei confronti delle nostre isole, perle del turismo e dell’ambiente. Riordino e aggiornamento degli strumenti urbanistici sono attività prioritarie perché garantiscono una pianificazione intelligente del territorio».
Il governatore ha già visitato Ustica e Lampedusa, «ma è mia intenzione - aggiunge - recarmi in tutte le altre isole, per conoscere da vicino le loro esigenze». I fondi disponibili (158 mila euro) verranno destinati, attraverso il dipartimento dell’Urbanistica guidato da Giovanni Salerno, ai Comuni delle isole minori che potranno in questo modo impiegarli nella redazione o rielaborazione dei Piani regolatori, in indagini geologiche a supporto degli strumenti urbanistici o nella predisposizione di rilievi aerofotogrammetrici.
Per gli otto enti interessati - Pantelleria, Ustica, Lampedusa-Linosa, Favignana, Lipari, Leni, Malfa, Santa Maria Salina – c’è quindi la possibilità concreta di portare a compimento le attività iniziate. Potranno accedere al finanziamento presentando, entro l’anno, oltre alla richiesta con la delibera consiliare che indichi l’avvio del procedimento di elaborazione del documento urbanistico, il cronoprogramma delle attività e le relative risorse umane e professionali da utilizzare per ciascuna fase e l’indicazione preventiva del costo del progetto.
«La decisione adottata - commenta il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci - è un ulteriore segnale dell’attenzione nei confronti delle nostre isole, perle del turismo e dell’ambiente. Riordino e aggiornamento degli strumenti urbanistici sono attività prioritarie perché garantiscono una pianificazione intelligente del territorio».
Il governatore ha già visitato Ustica e Lampedusa, «ma è mia intenzione - aggiunge - recarmi in tutte le altre isole, per conoscere da vicino le loro esigenze». I fondi disponibili (158 mila euro) verranno destinati, attraverso il dipartimento dell’Urbanistica guidato da Giovanni Salerno, ai Comuni delle isole minori che potranno in questo modo impiegarli nella redazione o rielaborazione dei Piani regolatori, in indagini geologiche a supporto degli strumenti urbanistici o nella predisposizione di rilievi aerofotogrammetrici.
Per gli otto enti interessati - Pantelleria, Ustica, Lampedusa-Linosa, Favignana, Lipari, Leni, Malfa, Santa Maria Salina – c’è quindi la possibilità concreta di portare a compimento le attività iniziate. Potranno accedere al finanziamento presentando, entro l’anno, oltre alla richiesta con la delibera consiliare che indichi l’avvio del procedimento di elaborazione del documento urbanistico, il cronoprogramma delle attività e le relative risorse umane e professionali da utilizzare per ciascuna fase e l’indicazione preventiva del costo del progetto.
Voglio continuare a vivere a Lipari, non a sopravvivere. Lettera aperta della signora Spinella al sindaco Giorgianni
Riceviamo e pubblichiamo:Voglio continuare a vivere a Lipari.
Questo e' un appello al mio primo cittadino Marco Giorgianni, in qualita' di massima autorita' sanitaria comunale, e a tutte le forze politiche dell' intero arcipelago.
Cosa comporta l' attivazione della nuova rete ospedaliera siciliana per il nostro Ospedale? Le mura adesso ci sono, E' necessario quindi mantenere ed implementare personale e macchinari. Dare ai nostri medici maggiore autonomia, e non ridimensionarla. Permettere al personale di fare turni decenti, avere i medici specialisti 12 mesi all' anno, cosi' come anestesisti, cardiologi, ortopedici. Personalmente ritengo che a poco giovino le manifestazioni, sarebbe invece opportuno che ogni singolo cittadino allertasse il proprio rappresentante in consiglio e chiedesse spiegazioni in merito. Non si puo' affrontare l' argomento OSPEDALE in maniera sporadica e strumentale. La Politica non deve assolutamente fare questo. Quali notizie dalla commissione sanita' ....una commissione permanente che dovrebbe tenere la popolazione aggiornata mensilmente sulle direttive regionali e nazionali.
E' a Palermo e a Roma che bisogna andare a discutere, e' li che e' necessario attenzionare le nostre particolari esigenze. Li bisogna attivarsi, battere i pugni se necessario. Arrivati a questo punto non possiamo piu' guardare partiti, movimenti e colori della politica. Voglio continuare a vivere a Lipari, voglio crescere I mie figli qui, voglio vivere ed invecchiare qui. Ma con quali prospettive, con quali sicurezze. Prendiamoci cura del nostro territorio e dei servizi che ci spettano. Altrimenti chi rimarra' su queste isole? Voglio continuare a vivere qui non a sopravvivere. Stiamo rischiando di perdere l'essenziale. Non abbassiamo la guardia, potremmo rischiare di dover fuggire presto dalla nostra isola per nostra negligenza!!!!
Anna Spinella
Questo e' un appello al mio primo cittadino Marco Giorgianni, in qualita' di massima autorita' sanitaria comunale, e a tutte le forze politiche dell' intero arcipelago.
Cosa comporta l' attivazione della nuova rete ospedaliera siciliana per il nostro Ospedale? Le mura adesso ci sono, E' necessario quindi mantenere ed implementare personale e macchinari. Dare ai nostri medici maggiore autonomia, e non ridimensionarla. Permettere al personale di fare turni decenti, avere i medici specialisti 12 mesi all' anno, cosi' come anestesisti, cardiologi, ortopedici. Personalmente ritengo che a poco giovino le manifestazioni, sarebbe invece opportuno che ogni singolo cittadino allertasse il proprio rappresentante in consiglio e chiedesse spiegazioni in merito. Non si puo' affrontare l' argomento OSPEDALE in maniera sporadica e strumentale. La Politica non deve assolutamente fare questo. Quali notizie dalla commissione sanita' ....una commissione permanente che dovrebbe tenere la popolazione aggiornata mensilmente sulle direttive regionali e nazionali.
E' a Palermo e a Roma che bisogna andare a discutere, e' li che e' necessario attenzionare le nostre particolari esigenze. Li bisogna attivarsi, battere i pugni se necessario. Arrivati a questo punto non possiamo piu' guardare partiti, movimenti e colori della politica. Voglio continuare a vivere a Lipari, voglio crescere I mie figli qui, voglio vivere ed invecchiare qui. Ma con quali prospettive, con quali sicurezze. Prendiamoci cura del nostro territorio e dei servizi che ci spettano. Altrimenti chi rimarra' su queste isole? Voglio continuare a vivere qui non a sopravvivere. Stiamo rischiando di perdere l'essenziale. Non abbassiamo la guardia, potremmo rischiare di dover fuggire presto dalla nostra isola per nostra negligenza!!!!
Anna Spinella
Revoca del primariato al dottor Compagno. Gesuele Fonti: "Non sono sorpreso...il puzzle si va componendo"
Riprendiamo questo post dalla pagina fb di Gesuele Fonti e pubblichiamo.
Scrive Fonti: "Apprendo da organi di stampa e blog locali, della revoca del primariato al Dott. Enzo Compagno.
La notizia, non mi coglie di sorpresa, infatti, con il provvedimento in questione, ove mai ce ne fosse bisogno, il puzzle si va componendo. Questo infatti è un ulteriore passo verso la chiusura/soluzione definitiva della problematica relativa alla sanità nel nostro arcipelago ...! Infatti, potrebbe essere che, visti i disagi/bisogni per la collettività, vi possa essere l’avvento dei privati convenzionati...!
Per la cronaca, ho proposto solo qualche giorno fa al consiglio Comunale che sui FATTI dell’ospedale di Lipari la commissione consiliare preposta inviasse un dettagliato ESPOSTO alla magistratura, ma, tranne il Presidente Biviano, che ha condiviso la mia proposta, votandola favorevolmente, tutti i consiglieri presenti sono stati contrari bocciando così di fatto la mia proposta.
E, non aggiungo altro..........."
INGV, uno studio sulla sismicità e deformazione del suolo dell’Isola di Vulcano
40 anni di misure ed osservazioni della sismicità e delle deformazioni lente del suolo dell’Isola di Vulcano (Eolie), acquisite con varie tecniche, sono il frutto della collaborazione tra i ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) delle sezioni "Osservatorio Etneo" e "Osservatorio Vesuviano".
Lo studio, che è stato pubblicato sulla rivista Earth Science Reviews , mette insieme tutta la sismicità e i movimenti del suolo registrati sino ad oggi, cercando un filo comune che tracci la recentissima evoluzione dei fenomeni osservati sull’isola da quando si è iniziato ad implementare un sistema di monitoraggio geofisico e geodetico, finalizzato allo studio della dinamica endogena e dei precursori dell’attività eruttiva. Sono stati usati i dati raccolti dagli anni ’70 ad oggi, dalle prime misure con strumenti ottici ai più recenti sistemi GNSS satellitari, operando un lavoro di cucitura delle serie storiche dei diversi sistemi in un’unica linea evolutiva.
Il lavoro evidenzia la sovrapposizione di varie dinamiche tettoniche e vulcaniche. Domina la tettonica regionale, legata alla trascorrenza (movimenti trascorrenti crostali) lungo la linea di Tindari-Letoianni, (Sicilia Nord Orientale) che prosegue verso Nord nel basso Tirreno lungo l’allineamento delle isole di Vulcano, Lipari e Salina. Questa dinamica tettonica costituisce la costante su cui si sviluppano le dinamiche più strettamente legate al sistema vulcanico. Nessuna attività eruttiva ha interessato l’isola di Vulcano da quando è osservata con metodologie e sensori geofisici (l’ultima eruzione è avvenuta nel 1888-90) ma alcune delle variazioni osservate possono essere correlate con variazioni dello stato del sistema di alimentazione e di circolazione dei fluidi che alimentano l’importante sistema idrotermale dell’isola. Le deformazioni e la microsismicità che interessano il cono della Fossa, infatti, sono legate principalmente alla pressurizzazione dei fluidi idrotermali, mentre una più ampia subsidenza che coinvolge la parte nord dell’isola sembra essere legata alla depressurizzazione di una sorgente magmatica ubicata sotto la penisola di Vulcanello.
Il proseguimento delle osservazioni consentirà ulteriori studi ed approfondimenti, partendo anche da questo livello di conoscenza, per dettagliare sempre meglio il sistema vulcano-tettonico e la sua dinamica, rilevandone, con sempre maggiore accuratezza, le variazioni e le eventuali fasi di unrest.
Lo studio, che è stato pubblicato sulla rivista Earth Science Reviews , mette insieme tutta la sismicità e i movimenti del suolo registrati sino ad oggi, cercando un filo comune che tracci la recentissima evoluzione dei fenomeni osservati sull’isola da quando si è iniziato ad implementare un sistema di monitoraggio geofisico e geodetico, finalizzato allo studio della dinamica endogena e dei precursori dell’attività eruttiva. Sono stati usati i dati raccolti dagli anni ’70 ad oggi, dalle prime misure con strumenti ottici ai più recenti sistemi GNSS satellitari, operando un lavoro di cucitura delle serie storiche dei diversi sistemi in un’unica linea evolutiva.
Il lavoro evidenzia la sovrapposizione di varie dinamiche tettoniche e vulcaniche. Domina la tettonica regionale, legata alla trascorrenza (movimenti trascorrenti crostali) lungo la linea di Tindari-Letoianni, (Sicilia Nord Orientale) che prosegue verso Nord nel basso Tirreno lungo l’allineamento delle isole di Vulcano, Lipari e Salina. Questa dinamica tettonica costituisce la costante su cui si sviluppano le dinamiche più strettamente legate al sistema vulcanico. Nessuna attività eruttiva ha interessato l’isola di Vulcano da quando è osservata con metodologie e sensori geofisici (l’ultima eruzione è avvenuta nel 1888-90) ma alcune delle variazioni osservate possono essere correlate con variazioni dello stato del sistema di alimentazione e di circolazione dei fluidi che alimentano l’importante sistema idrotermale dell’isola. Le deformazioni e la microsismicità che interessano il cono della Fossa, infatti, sono legate principalmente alla pressurizzazione dei fluidi idrotermali, mentre una più ampia subsidenza che coinvolge la parte nord dell’isola sembra essere legata alla depressurizzazione di una sorgente magmatica ubicata sotto la penisola di Vulcanello.
Il proseguimento delle osservazioni consentirà ulteriori studi ed approfondimenti, partendo anche da questo livello di conoscenza, per dettagliare sempre meglio il sistema vulcano-tettonico e la sua dinamica, rilevandone, con sempre maggiore accuratezza, le variazioni e le eventuali fasi di unrest.
Auguri ai lettori di Eolienews, festeggiati oggi
Buon Compleanno a Mirko Ficarra, Francesco Monte, Nuccia Lorizio, Anna Paterno, Marco Lo Presti, Simona Fancello, Mattia Gallo, Maria Favorito, Alfonsino Gualdi, Nino Caliò, Bartolina Alessi, Tiziano Furnari, Bartola .
Revoca del primariato di chirurgia al dottor Compagno? Aldo Natoli: "Se così fosse, Amministrazioni non restino silenti"
Riceviamo e pubblichiamo:
Se fosse vera la notizia che in questi giorni è stato revocato l’incarico di primario di chirurgia dell’Ospedale di Lipari al Dott. Enzo Compagno, sarebbe un ulteriore grave torto al popolo Eoliano e potrebbe considerarsi un preludio alla chiusura del reparto di chirurgia.
Sono certo che le Amministrazioni Comunali tutte sapranno difendere i diritti dei loro cittadini e garantire alle Eolie la continuità del prezioso servizio che il Dott. Compagno ha assicurato in questi lunghi anni alla nostra comunità con unanime e riconosciuta alta professionalità, massima disponibilità e totale abnegazione
Rag. Aldo Natoli
Sono certo che le Amministrazioni Comunali tutte sapranno difendere i diritti dei loro cittadini e garantire alle Eolie la continuità del prezioso servizio che il Dott. Compagno ha assicurato in questi lunghi anni alla nostra comunità con unanime e riconosciuta alta professionalità, massima disponibilità e totale abnegazione
Rag. Aldo Natoli
REGIONE: PESCA, SICILIA PROTAGONISTA A SALONE ACQUACOLTURA
La Regione Siciliana sarà tra le protagoniste ad Acquafarm, il Salone internazionale dell’acquacoltura sostenibile, in programma da domani a Pordenone. Il dipartimento della Pesca mediterranea avrà infatti a disposizione uno stand di centoventi metri quadrati all’interno del quale saranno presenti modelli d’impianto tridimensionali che producono microalghe destinate all’alimentazione dei pesci. A essere ospitate anche venti aziende acquicole dell’Isola. Una grande occasione per le imprese di entrare in contatto con gli operatori della filiera provenienti da tutta Europa, in un settore in forte crescita e per il quale l’Unione europea, attraverso il Feamp 2014/2020, ha destinato circa quaranta milioni di euro alla Sicilia, un terzo di tutta la dotazione nazionale.
Grazie proprio al Fondo europeo degli affari marittimi e della pesca, infatti, sono in corso numerosi investimenti nell’Isola, realizzati attraverso ventuno progetti - molti dei quali in collaborazione con le Università di Messina e Catania - per un valore di quarantotto milioni di euro (di cui il 50 per cento di contributo pubblico). I vari programmi spaziano dall’allevamento, salvaguardia e conservazione della trota siciliana ‘macrostigma’, alla realizzazione di produzioni di nicchia mediante l’utilizzo della vasca fredda delle saline, di centri dimostrativi e di apprendimento permanente per l’acquacoltura marina presso le avannotterie regionali; alla realizzazione di protocolli di gestione igienico-sanitaria, con l’obiettivo di garantire buone pratiche ed elevati livelli in materia di sicurezza alimentare, salute e benessere degli animali.
«Il settore della pesca - evidenzia il governatore della Sicilia Nello Musumeci - è stato sempre relegato agli ultimi posti tra le attività produttive della Sicilia. Oltre a essere penalizzati da decisioni dell’Unione europea, spesso si è aggiunta l'indifferenza dei governi regionali. Abbiamo deciso di invertire questa tendenza promuovendo l'attività ittica per la farla diventare un settore trainante della nostra economia. Oltre alla maricoltura tradizionale, stiamo puntando anche all’acquacoltura rurale».
Il consumo di pesce nel mondo è aumentato del 30 per cento negli ultimi 10 anni. Nel 2030 si prevede una richiesta di 260 milioni di tonnellate di prodotti ittici, di cui oltre il 50 per cento dovrà essere assicurato con prodotti d’acquacoltura, poiché produce una fonte alimentare pregiata (proteine di altissimo valore biologico, acidi grassi polinsaturi e micronutrienti) e una riduzione degli impatti ambientali.
Grazie al Centro regionale per lo sviluppo dell’acquacoltura, istituto dal dipartimento della Pesca mediterranea, guidato da Dario Cartabellotta, vengono offerti alle aziende servizi avanzati di ricerca, innovazione e trasferimento della conoscenza, al quale hanno preso parte istituzioni di ricerca e imprese del settore.
«L’Italia - afferma l’assessore per la Pesca mediterranea, Edy Bandiera - fattura circa quattro miliardi di euro l’anno per l’importazione di pesce da acquacoltura, per lo più proveniente dall’Asia. A fronte della Sicilia che si ferma ad appena dodici milioni di euro di produzione. C’è quindi uno spazio di mercato enorme sul quale possiamo intervenire, accaparrandoci una fetta importante. Senza considerare gli enormi vantaggi derivanti dall’acquacoltura rurale, ossia dallo sviluppo di allevamenti di pesce nelle aree interne della Sicilia, dove andiamo a integrare il reddito delle aziende agricole, che inseriscono il pesce nella propria attività, realizzando processi virtuosi di economia circolare».
Grazie proprio al Fondo europeo degli affari marittimi e della pesca, infatti, sono in corso numerosi investimenti nell’Isola, realizzati attraverso ventuno progetti - molti dei quali in collaborazione con le Università di Messina e Catania - per un valore di quarantotto milioni di euro (di cui il 50 per cento di contributo pubblico). I vari programmi spaziano dall’allevamento, salvaguardia e conservazione della trota siciliana ‘macrostigma’, alla realizzazione di produzioni di nicchia mediante l’utilizzo della vasca fredda delle saline, di centri dimostrativi e di apprendimento permanente per l’acquacoltura marina presso le avannotterie regionali; alla realizzazione di protocolli di gestione igienico-sanitaria, con l’obiettivo di garantire buone pratiche ed elevati livelli in materia di sicurezza alimentare, salute e benessere degli animali.
«Il settore della pesca - evidenzia il governatore della Sicilia Nello Musumeci - è stato sempre relegato agli ultimi posti tra le attività produttive della Sicilia. Oltre a essere penalizzati da decisioni dell’Unione europea, spesso si è aggiunta l'indifferenza dei governi regionali. Abbiamo deciso di invertire questa tendenza promuovendo l'attività ittica per la farla diventare un settore trainante della nostra economia. Oltre alla maricoltura tradizionale, stiamo puntando anche all’acquacoltura rurale».
Il consumo di pesce nel mondo è aumentato del 30 per cento negli ultimi 10 anni. Nel 2030 si prevede una richiesta di 260 milioni di tonnellate di prodotti ittici, di cui oltre il 50 per cento dovrà essere assicurato con prodotti d’acquacoltura, poiché produce una fonte alimentare pregiata (proteine di altissimo valore biologico, acidi grassi polinsaturi e micronutrienti) e una riduzione degli impatti ambientali.
Grazie al Centro regionale per lo sviluppo dell’acquacoltura, istituto dal dipartimento della Pesca mediterranea, guidato da Dario Cartabellotta, vengono offerti alle aziende servizi avanzati di ricerca, innovazione e trasferimento della conoscenza, al quale hanno preso parte istituzioni di ricerca e imprese del settore.
«L’Italia - afferma l’assessore per la Pesca mediterranea, Edy Bandiera - fattura circa quattro miliardi di euro l’anno per l’importazione di pesce da acquacoltura, per lo più proveniente dall’Asia. A fronte della Sicilia che si ferma ad appena dodici milioni di euro di produzione. C’è quindi uno spazio di mercato enorme sul quale possiamo intervenire, accaparrandoci una fetta importante. Senza considerare gli enormi vantaggi derivanti dall’acquacoltura rurale, ossia dallo sviluppo di allevamenti di pesce nelle aree interne della Sicilia, dove andiamo a integrare il reddito delle aziende agricole, che inseriscono il pesce nella propria attività, realizzando processi virtuosi di economia circolare».
martedì 12 febbraio 2019
Lo Schiavo: Superato il primo lustro... ma per i lavori di manutenzione straordinaria e miglioramento tecnico del pontile di Ginostra...silenzio assordante
prof. Riccardo Lo Schiavo
via Portella n. 1
98050 Ginostra (ME)
Ginostra, 12/02/2019
sig. Sindaco Comune di Lipari
e p.c. dott. Angelo Borrelli
Capo Dip. Protezione Civile
S.E. Prefetto di Messina
Oggetto: pontile di Ginostra
– isola di Stromboli.
Egregio sig. Sindaco,
continuano
a trascorrere inesorabili i giorni, i mesi, gli anni! è stato superato pure il
primo lustro…, ma dei “lavori di manutenzione straordinaria e
miglioramento tecnico” dell’approdo di GINOSTRA - per la realizzazione dei
quali Lei aveva ricevuto incarico con apposita ordinanza del Dipartimento di Protezione Civile n. 0094 del lontano
13/06/2013 - non è dato sapere notizia!
Siamo indubbiamente di fronte al capitolo più buio in
assoluto della storia di Ginostra!
MAI!!! era successo che fosse negato alla comunità di
Ginostra, ma anche alle Istituzioni!!! di
avere quantomeno una risposta SCRITTA per essere informati sullo stato
dell’iter burocratico del progetto di “manutenzione” di quell’infrastruttura
dalla cui piena efficienza e funzionalità dipende anzitutto la sicurezza degli
abitanti ma forse soprattutto la “vivibilità” stessa dell’intera comunità: il
pontile rappresenta l’unica garanzia dei collegamenti con la terraferma!
Mai due righe in riscontro alle infinite (noiose e
ripetitive…) note dello scrivente e di altri Ginostresi!
Nessuna risposta scritta alle interrogazioni presentate
negli anni da alcuni consiglieri comunali!
“Non
riscontrate” le ripetute istanze -
note 26/11/2014, 20/02/2015, 11/01/2016 e del 09/03/2018 - del Prefetto di
Messina!
Nessuna “opportuna
iniziativa informativa nei confronti della popolazione” seppur sollecitata
dal Dipartimento di Protezione Civile - come
comunicato con nota del 21/12/2018 della Presidenza del Consiglio dei Ministri!
A
tutto questo assordante ed mortificante silenzio si aggiungono ulteriori inquietanti
interrogativi:
1-
Perché, sig.
Sindaco, la somma stanziata per il finanziamento dei lavori sopra menzionati -
880.000,00€! - non era stata inserita
nel bilancio di previsione del Comune (approvato lo scorso 12 dicembre) ed è
stato necessario a tal fine presentare un emendamento in “zona Cesarini”?!?
2-
Perché, sig.
Sindaco, nell’intervista rilasciata al Direttore di EolieNews lo scorso 4
gennaio - apparsa sui media locali con il titolo “Si concretizzeranno diverse decine di
progetti. Intervista al sindaco Marco Giorgianni” - Lei non ha minimamente
menzionato la messa in sicurezza del pontile di Ginostra?!?
3-
Sig. Sindaco, fra
le opere che Lei auspica di realizzare nel corso del 2019 alcune riguardano
proprio la portualità delle isole maggiori: anche per tali progetti (di ben più
ampia portata - quanto assolutamente necessarie) è stato seguito il medesimo
iter procedurale, comprensivo dunque dei pareri di competenza del Ministero
dell’Ambiente come per la “semplice messa in sicurezza” del pontile di
Ginostra?
Credo
che neppure questa volta Lei risponderà. Sono sempre più fermamente convinto
che per la risoluzione di questa annosa ed inconcepibile problematica non si
possa prescindere dall’intervento della Presidenza del Consiglio cui a breve mi
appellerò.
Cordiali
saluti.
Riccardo Lo Schiavo
(GINOSTRESE)
Importante scoperta scientifica. Stromboli originò nel Medioevo tre grandi tsunami che flagellarono il Mediterraneo.
Roma, 12 feb. (askanews) – L’isola di Stromboli nell’arcipelago delle Eolie è stata l’origine di tre grandi tsunami che hanno flagellato il Mediterraneo in epoca Medievale, uno dei quali ebbe come testimone d’eccezione anche il poeta Francesco Petrarca. La scoperta arriva da uno studio pubblicato sulla rivista “Scientific Reports” e condotto da una equipe di ricercatori delle Università di Pisa e Modena-Reggio Emilia a cui hanno collaborato l’Università di Urbino, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Pisa (INGV), il CNR, la City University of New York e l’American Numismatic Society.
La ricerca – spiega l’Università di Pisa – ha rivelato che gli tsunami furono prodotti da crolli improvvisi del fianco nord-occidentale del vulcano di Stromboli e che si abbatterono sulle coste campane fra la metà del Trecento e del Quattrocento come testimoniano le cronache dell’epoca. Il principale dei tre eventi, avvenuto nel 1343, è infatti quasi certamente riconducibile alla grave devastazione dei porti di Napoli ed Amalfi di cui fu testimone Francesco Petrarca che si trovava nella città partenopea come ambasciatore di Papa Clemente VI e che racconta in una lettera di una misteriosa quanto violenta tempesta che il 25 novembre provocò moltissime vittime e l’affondamento di numerose navi.
L’identificazione di Stromboli come la sorgente di questi terribili tsunami è stata possibile grazie ad un lavoro interdisciplinare realizzato da vulcanologi e archeologi e portato avanti per l’Università di Pisa dal professore Mauro Rosi e dal dottor Marco Pistolesi del Dipartimento di Scienze della Terra. “Nella primavera del 2016 – racconta Mauro Rosi – decisi di andare a Stromboli perché avevo in mente un’idea nata dall’aver letto una lettera di Petrarca che parlava di una strana tempesta accaduta a Napoli. Fatti i primi saggi, portammo subito alla luce dei depositi ‘sospetti’, caso vuole poi che nella stessa occasione entrassi in contatto la professoressa Sara Levi dell’Università di Modena-Reggio Emilia che dal 2009 guida una campagna di scavi a Stromboli”.
Il lavoro di ricerca ha comportato, per la parte vulcanologica, lo scavo di tre trincee stratigrafiche nella zona settentrionale dell’isola, lunghe circa ottanta metri e profonde due che hanno portato alla luce tre strati sabbiosi contenenti grossi ciottoli di spiaggia a testimonianza di quanto portato a terra dalle onde di tsunami. I campionamenti, le analisi chimiche dei materiali e le datazioni al carbonio 14 hanno quindi permesso di stabilire una inequivocabile relazione tra quegli strati e i ritrovamenti archeologici che testimoniano il rapido abbandono dell’isola a seguito degli tsunami.
“Nella prima metà del Trecento l’isola di Stromboli era abitata e rivestiva un ruolo importante come snodo del traffico navale dei crociati provenienti dalle coste italiane, spagnole e greche, fatto documentato sul pianoro di San Vincenzo da una chiesetta scoperta nel 2015 e che costituisce la prima testimonianza archeologica di occupazione medievale nell’isola – spiega Sara Levi – A seguito dei tre grandi crolli che generarono le onde di tsunami e della contemporanea e particolarmente forte ripresa dell’attività eruttiva del vulcano, l’isola, come testimoniano anche le sepolture rinvenute nell’area delle chiesetta, fu totalmente abbandonata a partire dalla metà del Trecento fino alla fine del Seicento, quando iniziò il suo ripopolamento moderno. La ricostruzione si basa su solidi dati stratigrafici e cronologici ed è frutto della stretta collaborazione interdisciplinare messa in atto in tutte le fasi della ricerca”. “Era già noto che l’isola di Stromboli fosse capace di produrre piccoli tsunami con ricorrenza pluridecennale, ma questo lavoro – conclude Rosi – rivela per la prima volta la capacità del vulcano di produrre anche eventi di dimensioni assai superiori a quelli fino ad oggi noti dalle cronache degli ultimi due secoli”.
La ricerca – spiega l’Università di Pisa – ha rivelato che gli tsunami furono prodotti da crolli improvvisi del fianco nord-occidentale del vulcano di Stromboli e che si abbatterono sulle coste campane fra la metà del Trecento e del Quattrocento come testimoniano le cronache dell’epoca. Il principale dei tre eventi, avvenuto nel 1343, è infatti quasi certamente riconducibile alla grave devastazione dei porti di Napoli ed Amalfi di cui fu testimone Francesco Petrarca che si trovava nella città partenopea come ambasciatore di Papa Clemente VI e che racconta in una lettera di una misteriosa quanto violenta tempesta che il 25 novembre provocò moltissime vittime e l’affondamento di numerose navi.
L’identificazione di Stromboli come la sorgente di questi terribili tsunami è stata possibile grazie ad un lavoro interdisciplinare realizzato da vulcanologi e archeologi e portato avanti per l’Università di Pisa dal professore Mauro Rosi e dal dottor Marco Pistolesi del Dipartimento di Scienze della Terra. “Nella primavera del 2016 – racconta Mauro Rosi – decisi di andare a Stromboli perché avevo in mente un’idea nata dall’aver letto una lettera di Petrarca che parlava di una strana tempesta accaduta a Napoli. Fatti i primi saggi, portammo subito alla luce dei depositi ‘sospetti’, caso vuole poi che nella stessa occasione entrassi in contatto la professoressa Sara Levi dell’Università di Modena-Reggio Emilia che dal 2009 guida una campagna di scavi a Stromboli”.
Il lavoro di ricerca ha comportato, per la parte vulcanologica, lo scavo di tre trincee stratigrafiche nella zona settentrionale dell’isola, lunghe circa ottanta metri e profonde due che hanno portato alla luce tre strati sabbiosi contenenti grossi ciottoli di spiaggia a testimonianza di quanto portato a terra dalle onde di tsunami. I campionamenti, le analisi chimiche dei materiali e le datazioni al carbonio 14 hanno quindi permesso di stabilire una inequivocabile relazione tra quegli strati e i ritrovamenti archeologici che testimoniano il rapido abbandono dell’isola a seguito degli tsunami.
“Nella prima metà del Trecento l’isola di Stromboli era abitata e rivestiva un ruolo importante come snodo del traffico navale dei crociati provenienti dalle coste italiane, spagnole e greche, fatto documentato sul pianoro di San Vincenzo da una chiesetta scoperta nel 2015 e che costituisce la prima testimonianza archeologica di occupazione medievale nell’isola – spiega Sara Levi – A seguito dei tre grandi crolli che generarono le onde di tsunami e della contemporanea e particolarmente forte ripresa dell’attività eruttiva del vulcano, l’isola, come testimoniano anche le sepolture rinvenute nell’area delle chiesetta, fu totalmente abbandonata a partire dalla metà del Trecento fino alla fine del Seicento, quando iniziò il suo ripopolamento moderno. La ricostruzione si basa su solidi dati stratigrafici e cronologici ed è frutto della stretta collaborazione interdisciplinare messa in atto in tutte le fasi della ricerca”. “Era già noto che l’isola di Stromboli fosse capace di produrre piccoli tsunami con ricorrenza pluridecennale, ma questo lavoro – conclude Rosi – rivela per la prima volta la capacità del vulcano di produrre anche eventi di dimensioni assai superiori a quelli fino ad oggi noti dalle cronache degli ultimi due secoli”.
REGIONE: RIFIUTI, NUMERI DA RECORD PER PROGETTO ‘DIFFERENZIAMOCI’
Numeri da record per il progetto di educazione ambientale “Differenziamoci”. In appena due settimane dal via, l’iniziativa organizzata dal dipartimento Acqua e rifiuti della Regione Siciliana in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale ha concluso un primo giro di formazione toccando sette province dell’Isola e coinvolgendo quasi trecento professori, candidati a diventare ambasciatori ambientali delle loro rispettive scuole.
Il progetto, giunto ormai alla sua terza edizione, ha già toccato le province di Catania, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo, Ragusa e Siracusa, grazie al coordinamento del referente del progetto l’insegnante Gabriella Barchitta, di Sebastiana Fisicaro dell'Ufficio scolastico regionale e di Melania Nicita del dipartimento Acqua e rifiuti. L’obiettivo è quello di formare oltre cinquecento docenti di duecento scuole siciliane e sensibilizzare alla raccolta differenziata e ai temi dell’economia circolare almeno le famiglie di diecimila studenti, tramite un partneriato composto da Regione, scuole, consorzi del riciclo, associazioni ambientaliste, piattaforme per la selezione dei rifiuti finalizzato all'educazione ambientale degli alunni siciliani.
Al primo incontro, presso l'Istituto alberghiero Cascino di Palermo, erano presenti il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, il dirigente generale del dipartimento Acqua e rifiuti Salvo Cocina e il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia Maria Luisa Altomonte. Tra gli argomenti che saranno affrontati in questa edizione la pratica del compostaggio domestico e di comunità e quella dei rifiuti pericolosi, minaccia sempre più seria per il nostro equilibrio ambientale.
Il progetto mira a formare i team ambientali in ogni scuola siciliana, composti dagli ambasciatori ambientali: professori che da oggi saranno attive sentinelle di controllo della raccolta differenziata nella propria scuola, in raccordo con le relative amministrazioni comunali, ma che avranno anche il compito di formare le coscienze ambientali dei loro studenti, puntando sui temi dell'economia circolare, del riciclo e della prevenzione e riduzione dei rifiuti.
L’iniziativa si avvale della collaborazione dei rappresentanti dei Consorzi di riciclo della carta Comieco e della plastica Corepla, delle Associazioni ambientaliste Zero Waste e Rifiuti zero, oltre ai funzionari del dipartimento Acqua e rifiuti e gli ispettori dell’Ufficio scolastico regionale.
Il progetto, giunto ormai alla sua terza edizione, ha già toccato le province di Catania, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo, Ragusa e Siracusa, grazie al coordinamento del referente del progetto l’insegnante Gabriella Barchitta, di Sebastiana Fisicaro dell'Ufficio scolastico regionale e di Melania Nicita del dipartimento Acqua e rifiuti. L’obiettivo è quello di formare oltre cinquecento docenti di duecento scuole siciliane e sensibilizzare alla raccolta differenziata e ai temi dell’economia circolare almeno le famiglie di diecimila studenti, tramite un partneriato composto da Regione, scuole, consorzi del riciclo, associazioni ambientaliste, piattaforme per la selezione dei rifiuti finalizzato all'educazione ambientale degli alunni siciliani.
Al primo incontro, presso l'Istituto alberghiero Cascino di Palermo, erano presenti il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, il dirigente generale del dipartimento Acqua e rifiuti Salvo Cocina e il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia Maria Luisa Altomonte. Tra gli argomenti che saranno affrontati in questa edizione la pratica del compostaggio domestico e di comunità e quella dei rifiuti pericolosi, minaccia sempre più seria per il nostro equilibrio ambientale.
Il progetto mira a formare i team ambientali in ogni scuola siciliana, composti dagli ambasciatori ambientali: professori che da oggi saranno attive sentinelle di controllo della raccolta differenziata nella propria scuola, in raccordo con le relative amministrazioni comunali, ma che avranno anche il compito di formare le coscienze ambientali dei loro studenti, puntando sui temi dell'economia circolare, del riciclo e della prevenzione e riduzione dei rifiuti.
L’iniziativa si avvale della collaborazione dei rappresentanti dei Consorzi di riciclo della carta Comieco e della plastica Corepla, delle Associazioni ambientaliste Zero Waste e Rifiuti zero, oltre ai funzionari del dipartimento Acqua e rifiuti e gli ispettori dell’Ufficio scolastico regionale.
Sansovino, cinque rinvii a giudizio e un patteggiamento nell’udienza preliminare per la tragedia della Sansovino
Si è conclusa con cinque rinvii a giudizio e un patteggiamento l’udienza preliminare per la tragedia della nave Sansovino, verificatasi il 29 novembre 2016, al molo Norimberga, in cui persero la vita tre marittimi: Cristian Micalizzi di Messina, Gaetano D’Ambra di Lipari e Santo Parisi di Terrasini.
Il gup Simona Finocchiaro ha rinviato a giudizio quattro persone più una società. Sono stati rinviati a giudizio Luigi Genghi, armatore della motonave Sansovino, Domenico Cicciò, ispettore tecnico della società Caronte&Tourist Isole Minori Spa, Fortunato De Falco, direttore di macchina (nei suoi confronti il gup Finocchiaro ha rigettato una proposta di patteggiamento), Josuè Agrillo Dpa della società di gestione Seastar Shipping Navigation Ltd, società deputata al controllo ed alla verifica della corrette attuazione delle procedure previste dal manuale di gestione della sicurezza a bordo della Sansovino, e infine la società Caronte&Tourist Isole Minori Spa.
Il processo comincerà il 28 ottobre prossimo davanti al giudice monocratico della seconda sezione penale.
Ha scelto invece la strada del patteggiamento il comandante della nave Salvatore Virzì, che ha concordato 2 anni (pena sospesa). Omicidio colposo e violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro sono le accuse contestate a vario titolo.
L’inchiesta, coordinata dai sostituti procuratori Marco Accolla, Roberto Conte e Federica Rende, ha concluso che i tre marittimi morirono a causa delle esalazioni tossiche. Nella richiesta di rinvio a giudizio i sostituti procuratori contestavano di aver affidato al personale di bordo «sprovvisto di adeguata formazione e di idonei dispositivi di protezione» i lavori «di svuotamento delle casse di raccolta delle acque di garage situate all’interno dello spazio vuoto ponte stiva 1 (la “stivetta”), non procedendo «alla necessaria caratterizzazione del liquido contenuto all’interno delle casse che avrebbe consentito di accertarne l’effettiva composizione e di predisporre adeguati strumenti di bonifica e smaltimento».
Il processo comincerà il 28 ottobre prossimo davanti al giudice monocratico della seconda sezione penale.
Ha scelto invece la strada del patteggiamento il comandante della nave Salvatore Virzì, che ha concordato 2 anni (pena sospesa). Omicidio colposo e violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro sono le accuse contestate a vario titolo.
L’inchiesta, coordinata dai sostituti procuratori Marco Accolla, Roberto Conte e Federica Rende, ha concluso che i tre marittimi morirono a causa delle esalazioni tossiche. Nella richiesta di rinvio a giudizio i sostituti procuratori contestavano di aver affidato al personale di bordo «sprovvisto di adeguata formazione e di idonei dispositivi di protezione» i lavori «di svuotamento delle casse di raccolta delle acque di garage situate all’interno dello spazio vuoto ponte stiva 1 (la “stivetta”), non procedendo «alla necessaria caratterizzazione del liquido contenuto all’interno delle casse che avrebbe consentito di accertarne l’effettiva composizione e di predisporre adeguati strumenti di bonifica e smaltimento».
Auguri ai lettori di Eolienews, festeggiati oggi.
Buon Compleanno a Lorenzo Cortese, Adriana Soraci, Bartolo Bonfante, Pina Paino, Ferdinando Gallo, Alessia Marraro, Lorenzo Boni, Danilo Manenti, Licio Iacono, Maria Favaloro, Maya Martello, Elena Orlando, Valentina Di Giorgio.
Scioperano gli operatori ecologici della Loveral. Il comunicato
Come preannunciato è in corso nelle isole del Comune di Lipari lo sciopero degli operatori ecologici della Loveral. Sono garantiti i servizi essenziali.
A conclusione di un'assemblea hanno emesso questo comunicato
A conclusione di un'assemblea hanno emesso questo comunicato
Detti e proverbi. Siciliani ed eoliani (19° puntata)
Attàcca ù sceccu ùnni vòli ù patrùni.
(Lega l'asino dove vuole il suo padrone).
Per questo detto grazie a Pino Martinucci.
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