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mercoledì 13 febbraio 2019

INGV, uno studio sulla sismicità e deformazione del suolo dell’Isola di Vulcano

40 anni di misure ed osservazioni della sismicità e delle deformazioni lente del suolo dell’Isola di Vulcano (Eolie), acquisite con varie tecniche, sono il frutto della collaborazione tra i ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) delle sezioni "Osservatorio Etneo" e "Osservatorio Vesuviano".
Lo studio, che è stato pubblicato sulla rivista Earth Science Reviews , mette insieme tutta la sismicità e i movimenti del suolo registrati sino ad oggi, cercando un filo comune che tracci la recentissima evoluzione dei fenomeni osservati sull’isola da quando si è iniziato ad implementare un sistema di monitoraggio geofisico e geodetico, finalizzato allo studio della dinamica endogena e dei precursori dell’attività eruttiva. Sono stati usati i dati raccolti dagli anni ’70 ad oggi, dalle prime misure con strumenti ottici ai più recenti sistemi GNSS satellitari, operando un lavoro di cucitura delle serie storiche dei diversi sistemi in un’unica linea evolutiva.
Il lavoro evidenzia la sovrapposizione di varie dinamiche tettoniche e vulcaniche. Domina la tettonica regionale, legata alla trascorrenza (movimenti trascorrenti crostali) lungo la linea di Tindari-Letoianni, (Sicilia Nord Orientale) che prosegue verso Nord nel basso Tirreno lungo l’allineamento delle isole di Vulcano, Lipari e Salina. Questa dinamica tettonica costituisce la costante su cui si sviluppano le dinamiche più strettamente legate al sistema vulcanico. Nessuna attività eruttiva ha interessato l’isola di Vulcano da quando è osservata con metodologie e sensori geofisici (l’ultima eruzione è avvenuta nel 1888-90) ma alcune delle variazioni osservate possono essere correlate con variazioni dello stato del sistema di alimentazione e di circolazione dei fluidi che alimentano l’importante sistema idrotermale dell’isola. Le deformazioni e la microsismicità che interessano il cono della Fossa, infatti, sono legate principalmente alla pressurizzazione dei fluidi idrotermali, mentre una più ampia subsidenza che coinvolge la parte nord dell’isola sembra essere legata alla depressurizzazione di una sorgente magmatica ubicata sotto la penisola di Vulcanello.
Il proseguimento delle osservazioni consentirà ulteriori studi ed approfondimenti, partendo anche da questo livello di conoscenza, per dettagliare sempre meglio il sistema vulcano-tettonico e la sua dinamica, rilevandone, con sempre maggiore accuratezza, le variazioni e le eventuali fasi di unrest.

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