Sono due le indagini aperte per fare piena luce sulle cause dell’incidente occorso ieri sera all’aliscafo “Cris M.” di Libertylines, finito sugli scogli denominati “Tufazzi” limitrofi al Lazzaretto di Monterosa, mentre era in navigazione verso Salina. All’indagine, aperta dall'Autorità marittima, si è affiancata quella della Procura della Repubblica di Barcellona.
L’obiettivo è appurare se vi sono eventuali responsabilità umane o se si è trattato, esclusivamente, di un problema tecnico. Risposte importanti dovrebbero arrivare dalla strumentazione di bordo, in particolare dalla scatola nera già sottoposta a sequestro. Contestualmente a tale atto si sta procedendo a tutta una serie di rilievi tecnici e all’interrogatorio del comandante dell’aliscafo, il messinese Salvatore Arena, dell’equipaggio e di alcuni tra i 41 passeggeri.
Una indagine interna ci sarà anche da parte di Libertylines che già da ieri sera ha attivato la propria “unità di crisi”.
La società trapanese, che già nelle immediatezze dell’incidente si è messa all’opera sia per riproteggere e prestare la necessaria assistenza ai passeggeri e ai marittimi, si è inoltre attivata sia per ripristinare la normalità dei collegamenti nel settore Eolie, inserendo in linea l’aliscafo Eschilo, sia per rimuovere il mezzo sinistrato. Operazione che avverrà attraverso un rimorchiatore e che, condizioni meteomarine permettendo, potrebbe essere completata già tra lunedì e martedì della settimana entrante. Bisognerà poi valutare se vi sono le condizioni affinchè l’aliscafo, dopo gli indispensabili interventi, possa riprendere a navigare. Una prima verifica, in tal senso, è stata effettuata oggi da parte dei tecnici inviati dalla società che hanno potuto appurare che l’aliscafo presenta una vastissima lacerazione sulla chiglia, nel lato sinistro.
Una decisione quella di rimettere in mare il Cris M. che, comunque, dovrà tenere conto delle determinazioni dei tecnici del RINA.
Per quanto riguarda le conseguenze dell’incidente su quanti si trovavano sul mezzo, che era partito solo dieci minuti prima dal porto di Lipari, dobbiamo aggiornare il conto dei feriti che sono stati otto, di cui uno gravissimo. Tra questi, il 43enne G.L.C. di Leni, che ha riportato un trauma cranico con emorragia cerebrale. Dopo essere stato stabilizzato presso il nosocomio liparese è stato trasferito con l’elisoccorso presso l'ospedale Piemonte di Messina dove è in prognosi riservata.
Un'altro passeggero che ha riportato la frattura di una caviglia è ricoverato al Papardo.
In ospedale a Lipari rimangono, per il momento, due marittimi, che hanno riportato forti contusioni. E’ stata, invece, dimessa la donna incinta che ha riportato lievi ferite. I controlli sanitari ai quali è stata sottoposta hanno scongiurato l’esistenza di problemi per il feto che porta in grembo.
I restanti tre feriti erano stati dimessi già ieri sera dopo le necessarie cure.
Un bilancio, che considerata la velocità con cui il Cris M. è andato a schiantarsi sugli scogli, avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.
La gestione dei soccorsi, scattati subito dopo il sinistro e che ha visto impegnati sull’aliscafo e in mare, guardia costiera, vigili del fuoco, medici del 118 e imbarcazioni private e a terra ambulanze, carabinieri, personale medico e paramedico, protezione civile e Croce Rossa, è stata encomiabile.