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sabato 11 maggio 2024

Incendi, la Regione consegna 70 pick-up ai volontari della Protezione civile

Settanta pick-up pronti per il contrasto degli incendi boschivi sono stati consegnati questa mattina dalla Protezione civile regionale ad altrettante organizzazioni di volontariato nelle nove province siciliane. La cerimonia si è svolta al Foro Italico di Palermo alla presenza del presidente della Regione, che ha consegnato simbolicamente le chiavi di un mezzo, del dirigente generale del dipartimento di Protezione civile siciliana e di alcuni sindaci dei Comuni interessati.

I pick-up saranno un importante supporto allo spegnimento degli incendi soprattutto nelle aree più remote e montuose dell'Isola, dove gli interventi sono più difficili, ma saranno utilizzati anche nel pattugliamento e quindi per la prevenzione, specialmente nei giorni di allerta rossa quando è maggiore il rischio di roghi.

Le associazioni beneficiarie dei nuovi automezzi sono state selezionate secondo criteri oggettivi che ne hanno misurato l’operatività, numero di volontari formati e pronti all'azione, idonei spazi di ricovero dei mezzi, partecipazione a esercitazioni di protezione civile e ai percorsi di formazione, rischio incendi nel raggio di 10 chilometri dalla sede. Le organizzazioni opereranno, come sempre, a supporto del Corpo forestale della Regione e dei vigili del fuoco. Grazie alla nuova dotazione di automezzi, alle 236 squadre già operative nel 2023 se ne aggiungeranno altre 70 con 750 nuovi volontari che nel frattempo sono stati formati dalla Protezione civile regionale. Fra l'altro, la campagna antincendio quest’anno è stata anticipata dalla Regione al 15 maggio, estendendo a cinque mesi e mezzo il periodo in cui è operativa la macchina di contrasto ai roghi boschivi.

Festeggiano il compleanno...

... Simona Saltalamacchia, Cettina Naso, Fabio La Torre, Vincenzo Simeone, Andrea Gallo, Laura Gulotta, Andrea Pavone, Sonia Palamara



Ricordando... Lucio e Antonio Giovenco


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Costruisci ogni giorno

Oggi, 11 maggio: Sant'Ignazio da Laconi



Ignazio nacque a Laconi, nel cuore della Sardegna, nel 1701. Nel piccolo paese vicino alle montagne del Gennargentu, crebbe timorato di Dio e ancora adolescente già praticava digiuni e mortificazioni; non frequento scuole e non imparò mai a scrivere, ma andava ogni giorno a messa e faceva ii chierichetto; di poche parole, parlava appena ii dialetto sardo. Ventenne, desideroso di mutar vita, scese a Cagliari, non per cercarvi posizioni economiche più agiate, ma per chiedere ai cappuccini di San Benedetto di essere accolto nel loro convento per consacrarsi a Dio.

I cappuccini, che conducevano una vita molto rigida, chiusero un occhio sulla sua malferma salute e nel 1721 gli permisero - con la mediazione del marchese di Laconi Gabriele Aymerich - di pronunziare la professione religiosa come fratello laico. Venne poi trasferito nel convento di Iglesias, destinato ai servizi pii umili nel convento e alla questua nella zona del Sulcis.

Come questuante Ignazio divenne una delle figure tipiche del capoluogo sardo. Lo si vedeva ogni giorno, bisaccia in spalla, per le vie della città, al porto, nelle bettole. Riceveva ii dono dal buon cuore della gente che lo amava e lo stimava, e dava in cambio ii calore della sua amicizia, di una buona parola, l'esempio evangelico di una vita umile, vissuta a fianco dei poveri, ai quali distribuiva parte di ciò che riceveva.

La sua morte nel 1781 fu pianta come la scomparsa di un amico, di una persona cara di cui si pensava impossibile un giorno la dipartita.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Càgliari, in Sardégna, sant'Ignazio da Làconi, Confessore, dell'Ordine dei Minori Cappuccini, glorioso per umiltà, carità e miracoli, che il Papa Pio dodicesimo adornò degli onori dei Santi

Buongiorno... così!

venerdì 10 maggio 2024

"Eoliani che non ci sono più" ( 15° video - durata 4 minuti circa)

Continuiamo con le pubblicazioni di "Eoliani che non si sono più"....dedicate ai nostri concittadini che ci hanno lasciato. Sono slide realizzate da tempo e non è possibile aggiungere foto

1) Bartola Schibeci; 2) Giuseppe Maiorana, 3) Concettina Pantò in Zaia; 4) Alfonsino Aiello; 5) Pino Mandarano; 6) Dario Subba; 7) Pietro Caprara; 8) Antonio Barbera; 9) Arturo "Bartolino" Turcarelli; 10) Pippo Guerrera e Caterina Capone; 11) Mario Natoli; 12) Tindara Costanzo; 13) Franco Zaia; 14) ? La Rosa; 15) Giuseppina Natoli; 16) Caterina Biviano; 17) Elena Virgona; 18) Gaetanina Raffaele, 19) Gaetano Saltalamacchia, 20) Angelino Sardella; 21) Iole Denaro; 22) Margherita Virgona; 23) Marisa Natoli; 24) Olimpia Marraffa; 25) Mina De Salvo; 26) Massimo Mezzapica; 27) Michele La Torre; 28) Natale Famà; 29) ? Lo Surdo; 30) Domenico Quinti; 31) Rosa Caruso; 32) Rosa Palino; 33) Francesco Bonfante; 34) Sandra Casali, 35) Santoro Biviano; 36) Sarino Pergolizzi; 37) Sandro Casali; 38) Simone Giardina; 39) Stefana Mazza, 40) Stefano Oliva; 41) Tisbe Franzoglio; 42) Salvatore (Turi) Profilio; 43) Valentino Amato; 44) Salvatore (Totò) D'Alia; 45) ?;      

"Pescando" nel nostro archivio video: Mareggiata da paura a Canneto (22.02.12)

Autonomie locali, bando per contributi ai Comuni per servizi di vigilanza e salvataggio nelle spiagge libere: domande entro il 15 giugno

 Aperto il bando regionale che assegna contributi per la vigilanza e il salvataggio nelle spiagge libere. La spesa complessiva per il 2024 è di un milione di euro.

L'avviso dell'assessorato regionale delle Autonomie locali è rivolto ai Comuni siciliani, che hanno l'obbligo di dotarsi del servizio, come previsto dalla legge regionale 17 del 1998, assicurando assistenza balneare con cadenza quotidiana, senza interruzioni, dalle 9 alle 19 per un periodo non inferiore a sessanta giorni e non superiore a centoventi, tra il 1 maggio e il 30 settembre di ogni anno.


La prevenzione e la tutela della incolumità dei bagnanti nella stagione estiva deve essere garantita dalla presenza di bagnini di salvataggio, dotando le spiagge delle attrezzature e dei servizi necessari nel rispetto delle disposizioni emanate dalle competenti Capitanerie di porto. L’istanza per l’ammissione al contributo dovrà essere trasmessa al dipartimento regionale delle Autonomie locali – Servizio 4 "Trasferimenti agli Enti locali per il finanziamento delle funzioni" esclusivamente, mediante apposito servizio di posta elettronica certificata, entro e non oltre il 15 giugno 2024 a dipartimento.autonomie.locali@certmail.regione.sicilia.it.

Info e dettagli al link  https://www.regione.sicilia.it/istituzioni/servizi-informativi/decreti-e-direttive/assegnazione-contributo-reg-destinato-ai-comuni-siciliani-l-anno-2024-ai-sensi-art-2-comma-10-legge-regionale-16-gennaio-2024-n-1-finalizzato-all

Presentato agli studenti del "Conti" il libro di Marina Centorrino "Semi di pomice"


Presentato, presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Isa Conti Eller Vainicher” di Lipari, nel corso di un incontro con gli studenti del IV e V anno, il libro di Marina Centorrino "SEMI DI POMICE".
Grazie alla generosa ospitalità della Preside, Prof. Tommasa Basile, il libro è stato presentato nell'ambito del progetto "Donne di mare, Donne d'amare" promosso dalla professoressa Domenica Leo. La presentazione, oltre all'autrice, ha visto la preziosa e fattiva partecipazione delle professoresse Carmelita Merlino e Elvira Casaceli.


Per visualizzare alcuni passaggi dell'evento cliccare su questo link

https://www.facebook.com/share/p/ArYvYnhd18uTp73g/

Fondazione AIRC e Caronte & Tourist di nuovo insieme per l’Azalea della Ricerca. A Messina appuntamento con i banchetti di AIRC domenica 12 maggio a Piazza Duomo

 COMUNICATO STAMPA


Olga Mondello Franza: “Più di 6.000 ricercatori impegnati ogni giorno nella battaglia contro i tumori femminili. Regalare o regalarsi l’Azalea è un modo concreto per supportare la ricerca”.

Messina - 10/5/2024 - Ogni anno in Italia si registrano 55.900 nuovi casi di carcinoma al seno; 12.700 nuovi casi di tumore all’utero; 6.000 nuovi casi di tumore all’ovaio.

Restano numeri allarmanti, ma la ricerca scientifica ha compiuto passi da gigante e oggi - infatti - se uno di questi tumori è diagnosticato in fase iniziale le possibilità di guarire superano il 90%.

 Diagnosi sempre più precoci, terapie più efficaci e meglio tollerate, approcci chirurgici sempre meno invasivi.

Per questo lavorano, ogni giorno, i 6.000 ricercatori impegnati - con il sostegno di AIRC, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro - nella battaglia contro i tumori femminili.

 Nel 2015 AIRC ha tagliato il traguardo del mezzo secolo di attività: cinquant’anni di sostegno alla ricerca oncologica con l’obiettivo di portare, nel minor tempo possibile, i risultati dai laboratori alle persone.

L’Azalea della Ricerca - che quest’anno compie quarant’anni (la prima edizione risale infatti al 1984) - è il fiore simbolo della Festa della Mamma ma in tutti questi anni è diventata soprattutto l’alleata più popolare della ricerca sui tumori femminili. Quella ricerca grazie alla quale oggi due donne su tre sono in vita dopo cinque anni da una diagnosi di cancro. E fino a qualche anno fa non era affatto così.

 Domenica 12 maggio, Festa della Mamma, circa 20 mila volontari animeranno le piazze in tutta Italia per l’appuntamento con L’Azalea della Ricerca, per celebrare quarant’anni di impegno e per ricordare che il futuro della ricerca è nelle mani di ognuno.

L’appuntamento a Messina è a Piazza Duomo, dove dalle prime ore del giorno fino al tramonto con un contributo di 18 euro è possibile regalare (o regalarsi) non solo e non semplicemente una pianta a fioritura stagionale ma un simbolo di lotta, di condivisione, di speranza, poiché grazie all’acquisto di una Azalea della Ricerca, ognuno avrà aiutato il mondo scientifico, contribuendo alla difficile ma non impossibile lotta contro il cancro.

Commemorazione nell'81° dall'affondamento del Santamarina: foto e video

 Comunicato 

A Vulcano, per commemorare una delle pagine più tristi della storia delle isole. 

Ieri, il Sindaco Riccardo Gullo e il Vicesindaco Saverio Merlino hanno partecipato alla celebrazione annuale in occasione dell’anniversario del disastro che, ottantuno anni fa, causò la morte di molti eoliani. 

Una pagina di guerra e di morte: il 9 maggio 1943, a largo di Vulcano, un sommergibile inglese affondò il piroscafo Santamarina, una nave moderna che assicurava i collegamenti fra le isole dal 1928, voluta dalla Società Eolia fondata a Salina nel 1926 (poi diventata Siremar). 

In tre lustri di servizio la nave era carica di storie; per gli Eoliani una vista familiare e rassicurante

Il boato, provocato dall’impatto dei siluri inglesi sul piroscafo, sconvolse le Eolie. La nave, colpita al centro, si spezzò in due tronconi e colò a picco in circa 5/10 minuti.

“La guerra” – ha detto il Sindaco – “come ha ricordato Padre Lio citando Papa Giovanni Paolo II, è un’avventura senza ritorno. Tutti noi, che siamo nati dopo le grandi guerra, abbiamo creduto e sperato di non assistere mai a conflitti armati nella nostra Europa Unita. Lentamente, invece, stiamo scivolando nell’orrore. L’Europa che abbiamo voluto costruire è un’Europa che ripudia la guerra.”

“La guerra è questo” – ha concluso il Sindaco indicando il mare dove aveva appena deposto la corona di fiori commemorativa – “un siluro che distrugge decine e decine di vite, di storie mutilate. Noi non vogliamo la guerra.”

Festeggiano il compleanno...

... Antonio Beninati, Salvatore Salupo, Lorenza Sciacchitano, Bartolo Mondello, Angelo Delia, Mariella Barone, Roby Puglisi.  





Ricordando... Gasparino Monteleone, Pino Raffaele , Francesco Broccio , Umberto Mirabito

 Ricordiamo che le foto vengono pubblicate in modo casuale e a titolo gratuito dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta non sono a titolo gratuito

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Mettere un punto

Oggi, 10 maggio: San Cataldo


Non comune, ma diffuso un po' dappertutto in Italia, il nome di Cataldo è frequente particolarmente in Puglia, e soprattutto nella città di Taranto, di cui è Patrono, da tempi remoti, l'unico Santo di nome Cataldo.

Eppure Cataldo non è un Santo locale, ma un Santo irlandese, venerato a Taranto, dove si trova la sua tomba, in una ricchissima e bella cappella del Duomo, detta il « Capellone ». Sarebbe approdato sulla piana terra pugliese nella rada che si apre, sul lido adriatico, presso la città di Lecce, e che da allora s'intitola perciò a San Cataldo, ed è oggi celebre località balneare.

I Tarantini, orgogliosi sia del loro Cappellone, sia del loro San Cataldo, avrebbero desiderato considerarlo secondo Vescovo della loro città, se a questo desiderio non si fosse opposta una croce d'oro ritrovata nella tomba del Santo nell'anno 1094, durante la ricostruzione della chiesa distrutta dai Saraceni.

Si tratta di una di quelle croci, dette benedizionali, che venivano infisse a un bastoncino e impugnate anticamente dai Vescovi con la sinistra, mentre con la mano destra benedicevano i fedeli.
Sulla croce ritrovata nella tomba di Taranto era scritto: Cataldus Rachau, cioè Cataldo Vescovo di Rachau. Da un attento esame dell'incisione, gli studiosi hanno potuto stabilire che la scritta risale al VII secolo.
E’ stato così possibile ricostruire la personalità di questo Santo, nato al principio del secolo in Irlanda. Allievo e poi maestro nel celebre monastero di Lismore, fondato da San Cartago, egli sarebbe poi giunto all'episcopato in modo insolito, cioè con la morte del Duca dei Desii, il quale lo aveva accusato di stregoneria, a causa dei suoi miracoli.
Dopo aver retto santamente il vescovado, Cataldo si sarebbe imbarcato, verso il 666, per un viaggio in Terrasanta. All'andata o al ritorno, approdato o naufragato sulla costa salentina, si sarebbe recato a Taranto, dove i cittadini lo vollero porre sulla cattedra vescovile vacante. Morto nel 685, venne sepolto sotto l'impiantito della cattedrale dove il suo corpo fu rinvenuto e chiaramente identificato, come abbiamo detto, nel 1094. Della sua santità fecero fede innumerevoli miracoli, che diffusero prima in Puglia, poi in tutta Italia, la devozione per il Vescovo irlandese, al cui nome s'intitolarono cappelle e chiese, località e paesi, dalla costa del mare al crinale dei monti. Insieme alla sua fama, al suo culto e al suo nome, si diffusero anche i proverbi sul suo conto. Uno di questi, legato alla sua festa celebrata in maggio, dice: « Quando è il giorno di San Cataldo, passa il freddo e viene il caldo ».

Il 18 maggio a Lipari convegno Le isole e i loro territori "Eredi di bellezza pre - vediamo l'utopia del futuro"


 

Buongiorno... così!


 

giovedì 9 maggio 2024

Politiche sociali, dalla Regione 17 milioni di euro per i disabili gravissimi

Diciassette milioni di euro dalla Regione Siciliana per il pagamento dei contributi economici in favore dei disabili gravissimi per il mese di aprile 2024. Le risorse, a valere sul Fondo per la disabilità e la non autosufficienza, saranno destinate a tutte le Asp dell’Isola sulla base della comunicazione del numero delle persone che hanno diritto al beneficio economico. I soggetti censiti al mese di aprile risultano 14.358.

Politiche sociali, si insedia il gruppo interistituzionale per il contrasto a pedofilia e pedopornografia

Si è insediato, nella sede dell'assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali a Palermo, il gruppo interistituzionale per il contrasto alla pedofilia e alla pedopornografia. Obiettivo, il coordinamento delle azioni a tutela dei minori vittime di sfruttamento sessuale e abuso. L'organismo, che resterà in carica per tre anni, è composto da un pool di esperti: il presidente dell'Osservatorio permanente sulle famiglie; il garante per l’Infanzia e l’adolescenza per la Regione Siciliana; il dirigente dell'Ufficio scolastico regionale; il direttore del comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio permanente sulle famiglie; i dirigenti dei centri operativi per la sicurezza cibernetica della Sicilia orientale e occidentale; il presidente del Corecom, tre componenti designati dalle associazioni regionali di volontariato che operano nel settore, il dirigente generale del dipartimento regionale della Famiglia e delle politiche sociali.

Nel dettaglio, il gruppo si occuperà della progettazione triennale di un programma di attività, del monitoraggio per l’emersione di crimini sessuali e delle richieste di aiuto, sia da parte di minori vittime di abuso o sfruttamento sessuale o di potenziali "sex offender", attraverso strumenti di supporto e accompagnamento. Particolare attenzione sarà rivolta a bambini e ragazzi in situazione di maggiore fragilità e vulnerabilità, come minori con disabilità, stranieri non accompagnati, richiedenti asilo o coinvolti nella crisi dei rifugiati. Inoltre, sarà promossa una campagna di informazione e sensibilizzazione, anche attraverso la creazione di un apposito portale o mediante l’utilizzo di portali esistenti, su queste tematiche e sugli strumenti di contrasto messi in campo dalla Regione.

Prevista anche la stipula di protocolli d’intesa tra le istituzioni pubbliche e private, le realtà associative e di volontariato, le forze dell’ordine e le case-famiglia, volti a rafforzare la rete territoriale già esistente e a effettuare un’analisi dei bisogni formativi degli operatori che intervengono sul fenomeno della pedofilia e pedopornografia. Si procederà anche alla verifica dell'effettiva presenza e disponibilità sul territorio di strutture predisposte al soccorso e all’assistenza delle vittime con la predisposizione di un'apposita banca dati.

"Eoliani che non ci sono più" ( 14° video: durata 4 minuti circa)

Continuiamo con le pubblicazioni di "Eoliani che non si sono più"....dedicate ai nostri concittadini che ci hanno lasciato. 

Copertina: Franco Giunta; 1) Francesco Lauricella; 2) Giovanna Longo; 3) ?; 4) Giovanna (Gina) Trimboli; 5) Margherita Virgona; 6) Bartolo Della Chiesa; 7) Umberto Saltalamacchia e Maria Miranda; 8) ? e Nunziata Gallo; 9) Domenico Faralla; 10) Domenico Russo; 11) ? ; 12) Eugenio Spanò; 13) Fabio Adornato; 14) Marina Casamento Biviano; 15) Franca Di Giovanni; 16) Giuseppina Mandile; 17) Franco Giunta; 18) Bartolo Profilio; 19) Paolo Roux; 20) Giovannino Medorini; 21) Anna Maria Giuffrè; 22) Stefano Cincotta; 23) Gioacchino Mannuccia; 24) Valentino Abbate; 25) Franco Trimboli; 26) Fulvio Natoli; 27) Gaetano D'Ambra; 28) Germana Franza; 29) Giacomo Greco; 30) Giovanni Deidda; 31) Giovanni Spada; 32) Giovanni Sarpi; 33) Giovanni Toni; 34) Giuseppe Cassarà; 35) Giuseppe Nocera; 36) Maria Sciacchitano; 37) Franco Scoglio; 38) Domenico Iacono; 39) Giuseppe Svezia; 40) Pino La Greca e Girolamo Crivelli; 41) Nino Natoli.             

Pescando nel nostro archivio - 5 Marzo '13:Video della processione di S. Bartolomeo sul Corso V.E.

Ricordando... Antonino Natoli


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento

Considerazioni sulla campagna antincendio 2024 (di Renato Cacciapuoti)

- Foto d'archivio - 
- Agli Organi di stampa locali -

(di Renato Cacciapuoti) Con il Decreto dell’assessore regionale del Territorio e dell’Ambiente della Regione Siciliana (D.A. 114/GAB del 15 marzo u.s.), è stato anticipato, rispetto agli anni passati, l’inizio della stagione antincendio boschivo dal 15 maggio sino al 31 ottobre 2024.

La suddetta decisione prende le mosse dall’analisi dei dati statistici relativi agli eventi verificatisi nell’ultimo quinquennio e nell’ultimo decennio, i quali evidenziano un significativo incremento del numero di incendi boschivi a partire dalla seconda metà del mese di maggio ed una attenuazione degli eventi in ottobre. Invero le statistiche raccontano che nei mesi prettamente invernali si sono verificati eventi anche rilevanti.

I cambiamenti climatici in atto, recanti maggiori temperature e prolungate siccità, hanno reso ancora più alto il rischio che possano verificarsi incendi boschivi e/o di interfaccia (linee, superfici o zone dove costruzioni o altre strutture create dall’uomo si incontrano o si compenetrano con aree naturali o vegetazione combustibile) difficilmente contenibili, con le risorse umane e strumentali disponibili. Senza una adeguata prevenzione dei rischi la sola lotta attiva contro gli incendi sembra non essere sufficiente.

Nelle zone a clima mediterraneo, a causa delle succitate sfavorevoli condizioni meteo, legate al cambiamento climatico globale, gli incendi non rappresentano più un pericolo riconducibile solamente al periodo estivo.

L’estate del 2023 ha visto bruciare, senza soluzione di continuità, il nostro meridione. I dati e le previsioni inducono a ritenere che anche il 2024 sarà un “annus horribilis” per quanto attiene gli incendi boschivi e di interfaccia.

 n un simile contesto, gli spazi di ottimismo sono davvero fievoli. Si rende necessario dunque apportare un cambiamento negli approcci finora usati per prevenire il fenomeno degli incendi.

Alcuni dei cambiamenti auspicati involgono le Ordinanze in materia di prevenzione dal rischio incendi, fondamentale strumento nelle mani dei Sindaci. Le misure di prevenzione si devono tradurre in interventi concreti da calibrare tenendo conto delle peculiari caratteristiche del territorio.

Ad esempio, la realizzazione di fasce parafuoco assume importanza strategica unitamente alla rimozione completa della vegetazione dai bordi stradali. È oggettivamente dimostrato che la maggior parte degli incendi si propaga agevolmente grazie alla presenza di materiale vegetale secco lungo i cigli stradali. Nonostante i bilanci sempre più magri degli Enti pubblici è opportuno che gli interventi di pulitura siano realizzati in anticipo (preferibilmente entro la data di apertura della stagione antincendio) e ripetuti almeno una volta durante il periodo estivo. 

Il controllo dell’attuazione degli obblighi statuiti rappresenta un aspetto di capitale rilevanza in quanto solo mediante l’irrogazione di sanzioni si potranno ottenere risultati tra gli inadempienti.

Le statistiche indicano che, nel nostro territorio, sempre più di frequente, gli incendi hanno inizio per “colpa” (negligenza, imperizia ed imprudenza). L’accensione di “fuochi controllati” in agricoltura nel periodo di divieto assoluto di accensione, corrispondente al periodo di massimo rischio, non può essere consentito in alcun modo.

Gli incendi verificatisi ad aprile, dapprima in Sicilia, poi in Calabria ed in Sardegna, indicano plasticamente i cambiamenti ai quali dovremmo in futuro sempre più abituarci.

 Numerosi Comuni siciliani, sulla scorta del precitato D.A. 114/GAB, hanno emanato, con congruo anticipo, le Ordinanze in materia di prevenzione degli incendi di interfaccia e boschivi.

Pertanto, a partire dal 15 maggio p.v., in questi Comuni, è fatto divieto assoluto di lasciare ammucchiati i rifiuti o residui vegetali vicino ai boschi o terreni incolti, bruciare stoppie, materiale erbaceo e residui di potature. Allo stesso tempo è stato ordinato ai proprietari, affittuari, conduttori o detentori a qualsiasi titolo di fondi incolti di provvedere alla pulizia dei terreni, specie quelli adiacenti le reti viarie di trasporto o zone urbanizzate (lasciando una fascia di rispetto non inferiore a 10 metri dai confini di proprietà e dai fabbricati).

È un vero peccato che, ad oggi, non sia ancora stato emanato il suddetto provvedimento da parte del Comune di Lipari.

Festeggiano il compleanno...

... Marco Torre, Giusy Giardina, Carlo Aguglia, Santino Belmuda, Andrea Cortese, Monica Blasi, India Bongiorno, Teresa Sarni

i

"I Bastardi di...Scoglio". Meeting a Lipari con gli ex calciatori dell'ACR Messina dal 6 al 9 giugno

🏆 "𝗜 𝗯𝗮𝘀𝘁𝗮𝗿𝗱𝗶 𝗱𝗶... 𝗦𝗰𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼"
🏝️ Lipari si appresta a ricordare la figura dell’allenatore eoliano Franco Scoglio con un evento commemorativo.
📅 L' iniziativa in programma si terrà dal 6 al 9 Giugno 2024.
⚽ Saranno presenti alcuni ex calciatori del Messina, allenati da Franco Scoglio, i cosiddetti " Bastardi" che nel maggio del 1986 regalarono alla città il ritorno in serie B.
✨ Special guestes dell' evento saranno il mister Giacomo Modica, il Ds Domenico Roma con i calciatori: Vincenzo Plescia, Domenico Franco e Damiano Lia.

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: L'insegnamento della nebbia

Oggi, 9 maggio: Sant'Isaia

Isaia, profeta ebreo, nacque attorno all’anno 765 a.c dal padre Amoz e visse in un periodo di forti tensioni dal punto di vista sociale e politico, sotto minaccia di un’invasione assira in Israele.

Nel 740 a.C., anno in cui morì il re Ozio, Isaia ebbe nel tempio di Gerusalemme una visione nella quale il Signore lo inviava ad annunciare al popolo la rovina di Israele. Sacerdote della tribù di Levi, Isaia è uno dei cinque più importanti profeti di cui si parla nella Bibbia. Ciò che di importante si può dire circa la vita del profeta Isaia è che, differentemente da quanto accada per altri profeti, in Isaia prevale l’aspetto poetico, politico e visionario dell’essere un profeta.

Il suo peso politico, in maniera particolare, fece sì da renderlo un personaggio molto noto al suo tempo grazie soprattutto ai suoi continui e costanti tentativi di impedire alleanze militari, dietro il sostegno dell’unica strada possibile: la fiducia in Dio. La sua attività profetica, invece, fu quella di costante impegno nel denunziare il degrado morale diffuso tra il popolo a causa della prosperità del paese.

Del profeta Isaia si perde ogni traccia attorno al 700 a.C. e secondo quanto detto dalla tradizione ebraica fu molto probabilmente arrestato e successivamente condannato a morte sotto Manasse. I vangeli apocrifi, diversamente, ritengono che venne torturato e che il suo corpo venne squarciato in due parti.

MARTIROLOGIO ROMANO. Commemorazione di sant’Isaia, profeta, che, nei giorni di Ozia, Iotam, Acaz ed Ezechia, re di Giuda, fu mandato a rivelare al popolo infedele e peccatore la fedeltà e la salvezza del Signore a compimento della promessa fatta da Dio a Davide. Presso i Giudei si tramanda che sia morto martire sotto il re Manasse.

Buongiorno... così!


 

mercoledì 8 maggio 2024

Stromboli, manutenzione straordinaria del molo: In corso il montaggio del nuovo pontile di attracco

COMUNICATO

Procedono speditamente i lavori di manutenzione straordinaria del pontile di attracco sul lato sud del molo di Scari a Stromboli. Il pontile, interamente realizzato nel cantiere dalla ditta Special Tubi Uno Srl di Giammoro, è giunto a Stromboli lunedì sera con un grande pontone e, proprio in queste ore, si sta procedendo al montaggio, affidato alla ditta Opere Marittime Generali S. C. A. R. L. 

Nonostante le condizioni del tempo non favorevoli, gli operai stanno lavorando per completare il montaggio nel più breve tempo possibile.

I lavori, finanziati con i fondi dell’Emergenza conseguente all’alluvione del 2022, sono stati disposti dal Sindaco Gullo in quanto Commissario Straordinario dell’emergenza, e saranno completati entro questa settimana.

Festeggiano il compleanno ...

... Maria Lauricella, Mariagrazia Cincotta, Antonio Costa, Emily Greco, Lara Cavagnis, Mario Cincotta, Bastiano Saglimbeni, Giulia Riganò, Mariarosa Stramandino, Enzo Pergola, Tindara Falanga


Ricordando... Luigi Bernabò Brea


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Aspettare che qualcosa accada

Autonomie locali, approvato il piano di riparto del Fondo per investimenti 2024: 115 milioni ai comuni siciliani

La Regione Siciliana ha approvato il piano di riparto del Fondo per gli investimenti dei Comuni per il 2024. Il decreto, a firma degli assessori delle Autonomie locali e dell’Economia, prevede l'assegnazione agli enti locali dell'Isola di 115 milioni di euro, previsti dall'ultima Legge di stabilità. Le risorse saranno ripartite secondo i criteri previsti dalla normativa, ovvero il 90 per cento in base alla popolazione residente e il 10 per cento in relazione al territorio.
Le somme assegnate potranno essere utilizzate dai Comuni anche per il pagamento delle quote capitale dei mutui accesi per spese di investimento. Il decreto n. 108 del 24 aprile 2024, contenente l’elenco completo dei comuni e delle relative assegnazioni, può essere visionato sul sito del dipartimento delle Autonomie locali a questo link

Oggi, 8 maggio: Madonna del Rosario di Pompei



Il culto della Beata Vergine del Rosario di Pompei, o, più semplicemente, della Madonna di Pompei, nasce alla fine del 1800 ad opera di Bartolo Longo, oggi Beato Bartolo Longo, il quale, si narra che, mentre si trovava nei campi, udì la Madonna dirgli: "Se propagherai il Rosario sarai salvo" . Il giovane Bartolo Longo, rimase scosso da questo messaggio che la Madonna gli affidava, tanto da abbandonare gli ambienti satanici che frequentava, e iniziare la propria opera di diffusione della preghiera del Rosario.

Tuttavia i primi tentativi di diffusione del Rosario non ottennero grandi risultati, e per questo si recò a Napoli, per acquistare un dipinto affinché il popolo di Pompei potesse più facilmente convertirsi a questa preghiera. La sorte volle che, una volta giunto a Napoli, Bartolo Longo incontri il proprio confessore, che gli suggerisce di rivolgersi a Suor Maria Concetta del convento di Porta Medina, la quale custodiva un dipinto della Madonna del Rosario, che lo stesso confessore gli aveva affidato anni prima.
La tela era in pessime condizioni, danneggiata dalle tarme e con intere parti di colore mancante, tanto che Bartolo Longo non voleva accettarlo. Ma, di fronte alle insistenze della suora, non potè rifiutare il dono e con questo si diresse verso Pompei, su di un carretto utilizzato solitamente per il trasporto del letame.

Il quadro, così come era, non poteva essere esposto alla cittadinanza, sia per lo stato di degrado, che per un errore nel dipinto, che ritraeva Santa Rosa, al posto di Santa Caterina da Siena, come colei che riceveva il rosario, e dunque ponendo l'immagine a rischio di interdetto. Fu così che Bartolo Longo decise di affidare alle mani di un restauratore il quadro e, contemporaneamente, diede inizio alla costruzione di una nuova chiesa nella quale esporre il dipinto: la edificazione di questa chiesa sarà resa possibile dalla contessa Marianna De Fusco, futura sposa dello stesso Bartolo Longo, che fece cospicue donazioni, e, le successive elargizioni dei fedeli fecero in modo che ben preso la chiesa si trasformasse nella attuale Basilica Pontificia della Beata Vergine del Rosario di Pompei.

Il dipinto della Madonna di Pompei, o della Beata Vergine del Rosario di Pompei, che dir si voglia, infatti, venne venerato fin dalla prima esposizione pubblica: infatti, già il 13 Febbraio 1876, quando appunto venne mostrato per la prima volta il dipinto, si verificò il primo miracolo, ovvero la guarigione a Napoli di una ragazzina che malata di epilessia inguaribile. In ben poco tempo iniziarono a giungere a Pompei migliaia di fedeli, ciascuno chiedendo una grazia alla Madonna, tanto che ai giorni nostri si stima che più di 4 milioni di persone ogni anno si rechino in pellegrinaggio, facendo così, di quello di Pompei, uno dei santuari mariani più visitato al mondo.

La importanza della Basilica di Pompei, per il mondo cattolico, è testimoniata anche dal fatto che per ben 4 volte è stata visitata da un papa: in particolare sia papa Giovanni Paolo II, sia papa Benedetto XVI che papa Francesco si sono recati in visita al Santuario e, in occasione della visita di San Giovanni Paolo II venne recitata la Supplica.


SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI


si recita l'8 maggio / prima domenica di ottobre

Nel mentre i fedeli giungevano al Santuario, Bartolo Longo cominciò a diffondere preghiere e pie devozioni, componendo, poi, nel 1883, anche la Supplica. Questa è una preghiera, inizialmente intitolata "Atto d'amore alla Vergine" ma poi ribatezzata "Supplica alla potente Regina del SS.mo Rosario di Pompei". Il testo ha avuto nel tempo vari ritocchi, prima della formula attuale, che facciamo seguire.

La Supplica viene recitata solennemente due volte l'anno, l'8 maggio e la prima domenica di ottobre. L'otto maggio del 1915, la preghiera fa il suo ingresso in Vaticano: alle 12.00 di quel giorno, Benedetto XV e i dignitari vaticani la recitarono nella cappella Paolina. Da allora la tradizione è continuata con i Pontefici successivi.

Beata Vergine Maria del Rosario di Pompei



O Augusta Regina delle vittorie, o Vergine sovrana del Paradiso, al cui nome potente si rallegrano i cieli e tremano per terrore gli abissi, o Regina gloriosa del Santissimo Rosario, noi tutti, avventurati figli vostri, che la bontà vostra ha prescelti in questo secolo ad innalzarvi un Tempio in Pompei, qui prostrati ai vostri piedi, in questo giorno solennissimo della festa dei novelli vostri trionfi sulla terra degl'idoli e dei demoni, effondiamo con lacrime gli affetti del nostro cuore, e con la confidenza di figli vi esponiamo le nostre miserie.

Deh! da quel trono di clemenza ove sedete Regina, volgete, o Maria, lo sguardo vostro pietoso verso di noi, su tutte le nostre famiglie, sull'Italia, sull'Europa, su tutta la Chiesa; e vi prenda compassione degli affanni in cui volgiamo e dei travagli che ne amareggiano la vita. Vedete, o Madre, quanti pericoli nell'anima e nel corpo ne circondano: quante calamità e afflizioni ne costringono! O Madre, trattenete il braccio della giustizia del vostro Figliuolo sdegnato e vincete colla clemenza il cuore dei peccatori: sono pur nostri fratelli e figli vostri, che costarono sangue al dolce Gesù, e trafitture di coltello al vostro sensibilissimo Cuore. Oggi mostratevi a tutti, qual siete, Regina di pace e di perdono.

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

È vero, è vero che noi per primi, benché vostri figliuoli, coi peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù, e trafiggiamo novellamente il vostro Cuore. Sì, lo confessiamo, siamo meritevoli dei più aspri flagelli. Ma Voi ricordatevi che sulla vetta del Golgota raccoglieste le ultime stille di quel sangue divino e l'ultimo testamento del Redentore moribondo. E quel testamento di un Dio, suggellato col sangue di un Uomo-Dio, vi dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori. Voi, dunque, come nostra Madre, siete la nostra Avvocata, la nostra Speranza. E noi gementi stendiamo a Voi le mani supplichevoli, gridando: Misericordia!

Pietà vi prenda, o Madre buona, pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri fratelli estinti, e soprattutto dei nostri nemici, e di tanti che si dicono cristiani, e pur dilacerano il Cuore amabile del vostro Figliuolo. Pietà, deh! pietà oggi imploriamo per le nazioni traviate, per tutta l'Europa, per tutto il mondo, che torni pentito al cuor vostro. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia.

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Che vi costa, o Maria, l'esaudirci? Che vi costa il salvarci? Non ha Gesù riposto nelle vostre mani tutti i tesori delle sue grazie e delle sue misericordie? Voi sedete coronata Regina alla destra del vostro Figliuolo, circondata di gloria immortale su tutti i cori degli Angeli. Voi distendete il vostro dominio per quanto son distesi i cieli, e a Voi la terra e le creature tutte che in essa abitano sono soggette. Il vostro dominio si estende fino all'inferno, e Voi sola ci strappate dalle mani di Satana, o Maria.

Voi siete l'Onnipotente per grazia. Voi dunque potete salvarci. Che se dite di non volerci aiutare, perché figli ingrati ed immeritevoli della vostra protezione, diteci almeno a chi altri mai dobbiamo ricorrere per essere liberati da tanti flagelli.

Ah, no! Il vostro Cuore di Madre non patirà di veder noi, vostri figli, perduti. Il Bambino che noi vediamo sulle vostre ginocchia, e la mistica corona che miriamo nella vostra mano, c'ispirano fiducia che noi saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in Voi, ci gettiamo ai vostri piedi, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, ed oggi stesso, sì, oggi da Voi aspettiamo le sospirate grazie.

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Chiediamo la benedizione a Maria.
Un'ultima grazia noi ora vi chiediamo, o Regina, che non potete negarci in questo giorno solennissimo. Concedete a tutti noi l'amore vostro costante, e in modo speciale la vostra materna Madonna di Pompeibenedizione. No, non ci leveremo dai vostri piedi, non ci staccheremo dalle vostre ginocchia, finché non ci avrete benedetti.

Benedite, o Maria, in questo momento, il Sommo Pontefice. Ai prischi allori della vostra Corona, agli antichi trionfi del vostro Rosario, onde siete chiamata Regina delle vittorie, deh! aggiungete ancor questo, o Madre: concedete il trionfo alla Religione e la pace alla umana società. Benedite il nostro Vescovo, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l'onore del vostro Santuario.
Benedite infine tutti gli Associati al vostro novello Tempio di Pompei, e quanti coltivano e promuovono la divozione al vostro Santo Rosario.

O Rosario benedetto di Maria; Catena dolce che ci rannodi a Dio; Vincolo di amore che ci unisci agli Angeli; Torre di salvezza negli assalti d'inferno; Porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell'ora di agonia; a te l'ultimo bacio della vita che si spegne. E l'ultimo accento delle smorte labbra sarà il nome vostro soave, Regina del Rosario della Valle di Pompei, o Madre nostra cara, o unico Rifugio dei peccatori, o sovrana Consolatrice dei mesti. Siate ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Così sia.

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.


Novena alla Madonna di Pompei

PER IMPETRARE GRAZIE NEI CASI PIU' DISPERATI

(si inizia il 29 aprile, 26 settembre o quando si vuole e va recitata per intero tutti i giorni)
Si ponga la prodigiosa immagine in luogo distinto e, potendo si accendano due candele, simbolo della fede che arde nel cuore del credente. Prima di cominciare la Novena, pregare Santa Caterina da Siena che si degni di recitarla insieme con noi.
(da ripetere per nove giorni consecutivi)


O Santa Caterina da Siena, mia Protettrice e Maestra, tu che assisti dal cielo i tuoi devoti allorché recitano il Rosario di Maria, assistimi in questo momento e degnati di recitare insieme con me la Novena alla Regina del Rosario che ha posto il trono delle sue grazie nella Valle di Pompei, affinché per tua intercessione io ottenga la desiderata grazia. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

O Vergine Immacolata e Regina del Santo Rosario, Tu, in questi tempi di morta fede e di empietà trionfante hai voluto piantare il tuo seggio di Regina e di Madre sull'antica terra di Pompei soggiorno di morti pagani. Da quel luogo dove erano adorati gli idoli e i demoni, Tu oggi, come Madre della divina grazia, spargi dappertutto i tesori delle celesti misericordie. Deh! Da quel trono ove regni pietosa, rivolgi, o Maria, anche sopra di me gli occhi tuoi benigni, ed abbi pietà di me che ho tanto bisogno del tuo soccorso. Mòstrati anche a me, come a tanti altri ti sei dimostrata, vera Madre di misericordia : mentre io con tutto il cuore Ti saluto e Ti invoco mia Regina del Santo Rosario.

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Prostrata ai piedi del tuo trono, o grande e gloriosa Signora, l'anima mia Ti venera tra gemiti ed affanni ond'è oppressa oltre misura. In queste angustie ed agitazioni in cui mi Madonna di Pompei2trovo, io alzo confidente gli occhi a Te, che Ti sei degnata di eleggere per tua dimora le campagne di poveri e abbandonati contadini. E là, di fronte alla città ed all'anfiteatro ove regna silenzio e rovina, Tu come Regina delle Vittorie, levasti la tua voce potente per chiamare d'ogni parte d'Italia e del mondo cattolico i devoti tuoi figli ad erigerti un Tempio. Deh! Ti muovi alfine a pietà di quest'anima mia che giace avvilita nel fango. Pietà di me, o Signora, pietà di me che sono oltremodo ripieno di miseria e di umiliazioni. Tu che sei lo sterminio dei demoni difendimi da questi nemici che mi assediano. Tu che sei l'Aiuto dei cristiani , traimi da queste tribolazioni in cui verso miserevolmente.Tu che sei la Vita nostra, trionfa della morte che minaccia l'anima mia in questi pericoli in cui trovasi esposta; ridonami la pace, la tranquillità, l'amore, la salute. Amen.

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Ah! Il sentire che tanti sono stati da Te beneficati solo perché ricorsi a Te con fede, m'infonde novella lena e coraggio d'invocarti in mio soccorso. Tu già promettesti a S. Domenico che chi vuole le grazie con il tuo Rosario le ottiene; ed io col tuo Rosario in mano oso ricordarti , o Madre, le tue sante promesse. Anzi Tu stessa ai dì nostri operi continui prodigi per chiamare i tuoi figli a onorarti nel Tempio di Pompei. Tu dunque vuoi tergere le nostre lacrime, vuoi lenire i nostri affanni! Ed io col cuore sulle labbra, con viva fede Ti chiamo e T'invoco: Madre mia!…Madre cara!…Madre bella!…Madre dolcissima, aiutami! Madre e Regina del Santo Rosario di Pompei, non più tardare a stendermi la mano tua potente per salvarmi: chè il ritardo, come vedi, mi porterebbe alla rovina.

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

E a chi altri mai io dovrò ricorrere, se non a Te che sei il Sollievo dei miserabili, Conforto degli abbandonati, la Consolazione degli afflitti? Oh, io te lo confesso, l'anima mia è miserabile, gravata da enormi colpe, meritevole di ardere nell'inferno, indegna di ricevere grazie! Ma non sei Tu la Speranza di chi dispera, la Madre di Gesù, unicomediatore tra l'uomo e Dio, la potente nostra Avvocata presso il trono dell'Altissimo, il Rifugio dei peccatori ? Deh! Solo che tu dì una parola in mio favore al tuo Figlio, ed Egli mi esaudirà. Chiedigli, dunque, o Madre, questa grazia di cui tanto io ho bisogno. (Si domandi la grazia che si vuole). Tu sola puoi ottenermela: Tu che sei l'unica speranza mia, la mia consolazione, la mia dolcezza, la vita mia. Così spero. Amen.

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

O Vergine e Regina del santo Rosario, Tu che sei la Figlia del Padre Celeste, la Madre dei Figliuol divino, la Sposa dello Spirito Santo; Tu che tutto puoi presso la Santissima Trinità, devi impetrarmi questa grazia tanto a me necessaria, purché non sia di ostacolo alla mia salvezza eterna. (Si ripeta la grazia che si desidera). Te la domando per la tua Immacolata Concezione, per la tua divina Maternità, per i tuoi gaudi, per i tuoi dolori, per i tuoi trionfi. Te la domando per il Cuore del tuo amoroso Gesù, per quei nove mesi che lo portasti nel seno, per gli stenti della sua vita, per l'acerba sua Passione, per la sua morte in Croce, per il Nome suo santissimo, per il suo Preziosissimo Sangue. Te la domando per il Cuore tuo dolcissimo, nel Nome tuo glorioso, o Maria, che sei Stella del mare, Signora potente, Madre di dolore, Porta del Paradiso e Madre di ogni grazia. In Te confido, da Te tutto spero. Tu mi hai da salvare. Amen.

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra , salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Regina del Santo Rosario, prega per noi. Affinché siamo resi degni delle promesse di Cristo


PREGHIAMO O Dio, il tuo unico Figlio ci ha acquistato con la sua vita, morte e risurrezione i beni della salvezza eterna: concedi anche a noi che, venerando questi misteri del Santo Rosario della Vergine Maria, imitiamo ciò che contengono e otteniamo ciò che promettono. Per Cristo Nostro Signore. Amen.

ORAZIONE
O Santo sacerdote di Dio e glorioso Patriarca San Domenico, che fosti l'amico, il figliuolo prediletto e il confidente della celeste Regina, e tanti prodigi operasti per virtù del S. Rosario; e tu, Santa Caterina da Siena, figliuola primaria di quest'ordine del Rosario e potente mediatrice presso il trono di Maria e presso il Cuore di Gesù, da cui avesti cambiato il cuore: voi, Santi miei cari, guardate le mie necessità e abbiate pietà dello stato in cui mi trovo. Voi aveste in terra il cuore aperto ad ogni altrui miseria e la mano potente a sovvenirla, ora in Cielo non è venuta meno né la vostra carità, né la vostra potenza. Pregate per me la madre del Rosario ed il Figliuolo Divino, giacchè ho gran fiducia che per mezzo vostro ho da conseguire la grazia che tanto desidero. Amen.


Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Festa della Mamma targata C.I.R.S. & Farmacia Sparacino con coccole e massaggi gratuiti

Secondo appuntamento con coccole e massaggi, giovedì 9 maggio, in occasione della settimana dedicata alla Festa della Mamma.

Le nostre talentuose stagiste dell’indirizzo di estetica, insieme alla professoressa Rosaria Di Maro, offriranno massaggi linfodrenanti, rassodanti e rilassanti per mani e braccia, gratuitamente presso la Farmacia Sparacino!

🗓️ Data: Giovedì 9 maggio ⏰ Orario: 10:00 - 13:00
📍 Dove: Farmacia Sparacino, Corso Vittorio Emanuele, Lipari.
Venite a rilassarvi e godervi un momento di benessere.

Evento dedicato a tutte le mamme e non solo!
Vi aspettiamo numerosi! 🌸

Buongiorno... così!


 

martedì 7 maggio 2024

Eoliani che non ci sono più (13° video) durata 4 m. circa

Proseguiamo nella pubblicazione di foto di "Eoliani che non ci sono più". Intendiamo, attraverso queste foto (siamo alla tredicesima pubblicazione) mantenere vivo il loro ricordo. 
Perchè "Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro"

Pescando nel nostro archivio video. Festa di Porto Salvo 2013. Esibizione scuola Magmarhei

Riconosciuto il cadavere trovato in mare a Filicudi. Si tratta del secondo uomo riconosciuto

Dopo l’identificazione grazie ad un tatuaggio dell’uomo trovato il 13 aprile scorso nelle acque tra il promontorio di Capo Milazzo e Vulcano nelle Eolie, ha un nome anche il cadavere rinvenuto in mare davanti all’isola di Filicudi. Si tratterebbe di un giovane 37enne tunisino di nome Bilel May che il mare ha restituito insieme ad altri quattro corpi ritrovati a distanza di pochi giorni uno dall’altro.
Filicudi, il tatuaggio diffuso per l’identificazione
A segnalare l’identità di Bilel, alla Procura di Barcellona, guidata da Giuseppe Verzera che sta seguendo il caso per competenza, una coppia di amici d’infanzia del ragazzo che vive nel Nord-Italia e che hanno visto il tatuaggio in tv, sulla stampa e sui social, segno incontrovertibile per riconoscere l’amico. Un tatuaggio diffuso appositamente, nella speranza di poterlo identificare con il simbolo di una fiamma stilizzata e la scritta Mima che sarebbe il diminutivo di mamma impresso sul braccio. Farebbe parte di un gruppo di naufraghi di un’imbarcazione affondata recentemente davanti alle coste di Cagliari, in
Sardegna.
Il procuratore Verzera: “Vicini ad una ricostruzione esatta”
La mobilitazione della comunità tunisina sta aiutando a fare luce sul naufragio, avvenuto a causa di una tempesta e mentre una delle vittime chiedeva aiuto telefonicamente alla madre in Tunisia 
“Siamo vicini, grazie alle indagini ed alle segnalazioni della redazione di TgR Sicilia, a una ricostruzione esatta dell’accaduto”, ha dichiarato il procuratore capo Verzera. Il corpo identificato è il secondo dei cinque di carnagione bianca, tre con indosso giubbotti rossi di salvataggio, rinvenuti nel mar Tirreno, uno al largo di Sorrento, tra il 17 marzo e il 19 aprile, su cui indagano ben quattro procure: tre siciliane e una campana. Del naufragio aveva chiesto informazioni il 23 marzo anche il consolato di Tunisi a Roma, allegando la lista coi nomi di 18 connazionali scomparsi, tutti uomini, partiti dalla spiaggia di Biserta.