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lunedì 11 novembre 2024

Anche a Lipari, sabato 16 novembre "Giornata della colletta alimentare"


 Torna sabato 16 novembre 2024, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, la ventottesima edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, l’iniziativa promossa dalla Fondazione Banco Alimentare durante la quale si potranno acquistare alimenti non deperibili da donare alle persone in difficoltà, aiutate dalle organizzazioni partner territoriali convenzionate con le 21 sedi Banco Alimentare regionali. In un periodo di scarsa disponibilità di cibo da distribuire e di crescita della domanda, la Colletta Alimentare diventa ancora più attesa e preziosa per chi vive in difficoltà. 

Partecipa anche tu: recati in uno dei supermercati aderenti all'iniziativa e dona la spesa per chi è in difficoltà.
L’iniziativa prevede la presenza di volontari presso i Punti Vendita aderenti che invitano le persone che vanno a fare la spesa a donare una parte della propria spesa per le persone in difficoltà. 
L’obiettivo di questo evento è sensibilizzare la società civile sul problema della povertà, richiamando ai concetti di condivisione, gratuità e carità e raccogliere alimenti attraverso le donazioni delle persone che vi partecipano secondo il principio educativo “Condividere i bisogni per condividere il senso della vita”.
 
Non dimentichiamo di custodire «i piccoli particolari dell’amore»: fermarsi, avvicinarsi, dare un po’ di attenzione, un sorriso, una carezza, una parola di conforto... Questi gesti non si improvvisano; richiedono, piuttosto, una fedeltà quotidiana, spesso nascosta e silenziosa, ma resa forte dalla preghiera. […]
Se la preghiera non si traduce in agire concreto è vana; infatti «la fede senza le opere è morta». Tuttavia, la carità senza preghiera rischia di diventare filantropia che presto si esaurisce.
 
Papa Francesco, Messaggio per la VIII Giornata Mondiale dei Poveri

Tanti auguri!

Buon compleanno a Giuseppe Pino La Greca, Giuseppe Velardita, Domenico Gotta, Ada Conti, Gabriele De Luca, Giuseppe Spanò, Ada Zavone, Mery Longo, Elio Sciacchitano, Sandra Podetti, Carola Tesoriero, Anny Dai





Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Le parole di Gesù

C.S. Lipari: Una storia a tinte rosso - blu: Federico Gallo e Nino Maggio


Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Dare o donare

Ginostra: Notte al buio tra il fango e la paura. "Giuffrè: Intervenga direttamente lo Stato"

Piove 10 minuti e fango e detriti precipitano dalla montagna invadendo nuovamente Ginostra , il minuscolo villaggio alle pendici dello Stromboli, facendo saltare anche l’energia elettrica. Una notte di terrore per gli isolani che chiusi in casa hanno pregato affinché le loro abitazioni e le loro stesse vite venissero risparmiate dalla furia dei torrenti in piena. Sono bastati 10 minuti di pioggia, nella tarda serata di ieri, per far ripiombare l’isola nella paura e nel caos. Lo storico approdo del Pertuso risulta totalmente insabbiato ed inoperabile, i cavi elettrici sono stati nuovamente tranciati e gran parte del villaggio è senza luce da ieri sera. Strade invase da fango e detriti cosi come alcune abitazioni. Occorre intervenire immediatamente, non si può più aspettare.
Dallo scorso agosto la situazione e ben chiara a tutti ma nessuno ancora ha fatto niente se non un’opera di pulizia delle strade. Bisogna passare i cavi elettrici, in corrispondenza dei valloni, su dei pali. E’ inutile ricucire i cavi e continuare a lasciarli sui letti dei torrenti. Per salvare le case si deve intervenire a valle creando dei muri, lungo gli argini dei torrenti, che possano far confluire le acque verso il mare e non verso il centro abitato. Per fare tutto ciò bastano pochi giorni e non anni. Successivamente si deve intervenire a monte con delle opere di protezione. A Stromboli, dall’altro lato dell’isola, dal 2022 ad oggi ancora non si è riusciti a realizzare le opere necessarie alla salvaguardia del villaggio nonostante milioni di euro finanziati mentre ad Ischia in pochi mesi si è intervenuti. Stromboli e Ginostra sono patrimonio dell’umanità (UNESCO) è si deve intervenire subito, non si può più aspettare. La tragedia è dietro l’angolo e non vogliamo che ci siano morti e processi ma fatti concreti. Inoltre, è bene ricordarlo, siamo sotto un vulcano attivo e in caso di eruzioni improvvise quasi tutte le vie di fuga risultano, al momento, ostruite. Crediamo, a questo punto, se si vuole salvare Ginostra e Stromboli, che la questione debba essere trattata direttamente dal Governo Nazionale ed in tempi brevissimi. Lo Stato oggi è chiamato a proteggere i suoi cittadini.

Comitato Per Ginostra

Il coordinatore

Gianluca Giuffrè



Acquistati terreni, saranno ampliati i cimiteri di Vulcano ed Acquacalda

 Saranno, finalmente, ampliati i cimiteri comunali di Vulcano piano e della piccola frazione di Acquacalda a Lipari, giunti, ormai, al limite della capienza. Sono stati, infatti, stipulati dal Comune di Lipari i contratti per l’acquisto di due terreni nei quali sarà realizzato l’ampliamento. I terreni sono stati acquistati per euro 17.169.50 (Vulcano, metri quadrati 1493) pari e per euro 16.055,00 (Acquacalda – metri quadrati 1690).

Santo del giorno: San Martino

Uno dei più illustri ornamenti della Chiesa nel secolo 'v fu certamente S. Martino, vescovo di Tours e fondatore del monachismo in Francia. 

Nato nel 316 in Sibaria, città della Pannonia, l'odierna Ungheria, da genitori nobili ma pagani, ancor bambino si trasferì a Pavia, ove conobbe la religione cristiana. A 10 anni all'insaputa dei genitori si fece catecumeno, e prese a frequentare le assemblee cristiane. Appena dodicenne deliberò di ritirarsi nel deserto; essendo però figlio d'un tribuno, dovette presto seguire il padre nella cavalleria e per tre anni militare sotto gli imperatori Costanzo e Giuliano. 

Umile e caritatevole, aveva per attendente uno schiavo, al quale però egli puliva i calzari e che trattava come fratello. Un giorno nel rigore dell'inverno era in marcia per Amiens, incontrò un povero seminudo: sprovvisto di denaro, tagliò colla spada metà del suo mantello e lo copri. La notte seguente, Gesù, in sembianza di povero, gli apparve e mostrandogli il mantello disse: « Martino ancor catecumeno m'ha coperto con questo mantello ». Allora bramoso di militare solo più sotto la bandiera di Cristo, chiese e ottenne dall'imperatore stesso l'esenzione dalle armi. 

Si portò a Poitiers presso il vescovo S. Ilario da cui fu istruito, battezzato e in seguito ordinato sacerdote. Visitò ancora una volta i genitori per convertirli; poi, fatto ritorno presso il maestro, in breve divenne la gloria delle Gallie e della Chiesa. 

Desideroso di vita austera e raccolta, si ritirò dapprima in una solitudine montana, poi eresse la celebre e tuttora esistente abbazia di Marmontier (la più antica della Francia) ove fu per parecchi anni pddre di oltre 80 monaci. Però i suoi numerosissimi miracoli, le sue eccelse virtù e profezie lo resero così famoso, che, appena vacante la sede di Tours, per unanime consenso del popolo fu eletto vescovo di quella città. La vita di San Martino fu compendiata in questo epigramma: "Soldato per forza, vescovo per dovere, monaco per scelta". 

Il nuovo Pastore non cambiò appunto tenore di vita, ma raccoltosi a meditare i gravi doveri che assumeva, si diede con sollecitudine ad eseguirli. Sedò contese, stabilì la pace tra i popoli, fu il padre dei poveri e più che tutto zelantissimo nel dissipare ogni resto di idolatria dalla sua diocesi e dalle Gallie. 

Formidabile lottatore, instancabile missionario, grandissimo vescovo. sempre vicino ai bisognosi, ai poveri. ai perseguitati. Disprezzato dai nobili, irriso dai fatui, malvisto anche da una parte del clero, che trovava scomodo un vescovo troppo esigente, resse la diocesi di Tours per 27 anni. in mezzo a contrasti e persecuzioni. 

Tormentato con querele e false accuse da un suo prete di nome Brizio. diceva: "Se Cristo ha sopportato Giuda, perché non dovrei sopportare Brzio?" Stremato di forze, malato, pregava: "Signore, se sono ancora necessario al tuo popolo, non mi rifiuto di soffrire. Altrimenti, venga la morte". 

Morte di San Martino


Nell'anno 397 udì che a Candate (Candes-Saint-Martin) era sorto un grave scisma: benchè ottantenne, si portò colà, convocò clero e popolo e ricompose gli animi nella pace. Ma stando per tornare alla sua sede, fu assalito da febbri mortali. Volle essere adagiato sulla nuda terra e cosparso di cenere, per morire, come sempre aveva vissuto, da penitente. 

Il volto del santo rimase nella morte splendente come se fosse avvolto da una luce di gloria e da molti fu udito un coro di angeli cantare intorno alla sua salma. Alle sue esequie si riunirono gli abitanti di Poitou e di Tours e così cominciarono ad altercare. Dicevano gli uni: " È un monaco della nostra città e noi ne vogliamo il corpo". E gli altri di rimando: "Dio ve l'ha tolto per darlo a noi". La notte seguente, mentre gli abitanti di Poitou dormivano, gli abitanti di Tours si impadronirono del corpo di Martino, lo gettarono da una finestra su di un battello e lo portarono seguendo il corso della Loira fino a Tours con gran gioia e venerazione. 

Fu così sepolto a Tours, ove gli fu dedicata la cattedrale e dove egli compi innumerevoli miracoli. Gli Ugonotti violarono quelle sacre spoglie, e dopo averle bruciate, ne dispersero le ceneri. 

PRATICA. — Facciamo qualche atto di carità verso il prossimo. 

PREGHIERA. — O Dio, che vedi che noi non possiamo sussistere per nostra virtù, concedi, propizio, per intercessione del tuo beato confessore e vescovo Martino, che siamo difesi contro ogni avversità. 

Approfondimento

Tutti gli alunni delle scuole leggono sul loro libro di lettura l'episodio di San Martino, che, cavalcando avvolto nel suo mantello di guardia imperiale, incontra un povero, tremante al primo brivido dell'autunno. A quella vista, il generoso cavaliere sguaina la spada e fa due pezzi del suo mantello, donandone la metà al povero. La notte, in sogno, vede Gesù avvolto in quel mezzo mantello, che gli sorride riconoscente. Tutti i contadini, poi, alzando gli occhi al cielo, dove, tra strappi di nuvole, il sole si fa ancora sentire tiepido e dolce, ricorderanno l'antico proverbio 

L'estate di San Martino
dura tre giorni e un pochino.


In Piemonte, il giorno di San Martino era, almeno una volta, dedicato agli sgomberi. E "fare San Martino", significava mutare d'alloggio. Pare infatti che Vittorio Emanuele II, prima della battaglia di San Martino, dicesse, in piemontese, ai suoi soldati: "Coraggio figlioli, altrimenti gli austriaci ci faranno fare San Martino". Voleva dire: " Ci faranno sgombrare dalle nostre posizioni". 

E di paesi col nome di San Martino, oltre quello della battaglia, ce ne sono, in Italia, a centinaia. In Francia sono addirittura migliaia. Non parliamo delle chiese a lui intitolate e dei monasteri che portano il suo nome. Forse nessun nome di santo ha avuto nel medioevo tanta diffusione, e anche nell'arte non si contano i San Martino a cavallo, con la spada sguainata, che dividono il bel mantello di guardia imperiale. 

E questo forse perché, molto prima di San Francesco, quel gesto indicava il dovere che i cristiani hanno verso i poveri, nei quali è la figura dello stesso Gesù. Ma la storia di San Martino non si ferma a quel gesto notissimo. La storia di San Martino è molto più lunga e complessa. Ed è storia, non leggenda. 

La sua fama di santità era tale che fu il primo e per molto tempo l'unico Patrono della Francia. Ciò spiega la straordinaria diffusione del suo culto e del suo nome, mentre la sua figura sembrava ringiovanire, e da vescovo logorato e perseguitato ritornava, nella fantasia popolare, il giovane cavaliere, che in un giorno di primo novembre, divideva il proprio mantello con un povero, rabbrividente, come una foglia ingiallita, al primo vento autunnale. P. B. 


Il beato Severino, vescovo di Colonia, la mattina in cui San Martino venne a morte, aggirandosi secondo il solito nella chiesa dopo il mattutino, udì gli angeli cantare in cielo. Chiamò l'arcidiacono e gli domandò se non udisse niente: quegli rispose che non udiva nulla; allora il vescovo lo esortò a concentrare tutta la sua. attenzione.. Ma per quanto l'arcidiacono tendesse il collo, drizzasse le orecchie, si alzasse sulla punta di piedi appoggiandosi al bastone, non riusciva a sentire niente. Infine il vescovo pregò per lui e allora cominciò a udire il suono delle angeliche voci. E il vescovo: "Il signore mio, Martino, se ne è andato da questo mondo e gli angioli stanno portandolo in cielo. I demoni volevano trattenerlo ma se ne sono dovuti andare coperti di confusione perché non hanno trovato in lui alcunché di impuro". L'arcidiacono annotò il giorno e l'ora in cui il suddetto fatto era avvenuto e trovò poi. che corrispondeva al giorno e all'ora in cui Martino era morto. 

Anche il monaco Severo, che scrisse poi la vita di San Martino, essendosi addormentato dopo il mattutino, vide il santo biancovestito, col volto fiammeggiante e gli occhi simili a stelle. Lo vide anche salire al cielo dopo averlo benedetto. Subito dopo apprese che in quella notte il beato Martino era morto. 

In quello stesso giorno Sant'Ambrogio, vescovo di Milano, mentre celebrava la Messa si addormentò fra la Profezia e l'Epistola. Poiché nessuno osava svegliarlo, il Santo rimase addormentato per due o tre ore. Infine i diaconi lo scossero dicendo: "Il tempo passa e il popolo è stanco di aspettare; signor nostro comanda che il chierico legga l'Epistola". E Ambrab "il fratello mio Martino è morto e io ho assistito ai suoi funerali, voi mi avete impedito di recitare le ultime preghiere!" 

Narra il maestro Giovanni Beleth che i re di Francia usano portare in battaglia il mantello di San Martino, Sessant'anni dopo la morte del Santo, il beato Perpetuo volle costruire una magnifica chiesa in onore di San Martino e trasportarvi il sacro corpo. Ma invano il clero e Perpetuo stesso rimasero per tre giorni in preghiera e in digiuno: in nessun modo la bara poteva essere rimossa. Quando già stavano per rinunciare all'impresa gli apparve un bellissimo vecchio e gli disse: «Cosa aspettate? Non vedete che il beato Martino è pronto ad aiutarvi?" Infatti il Santo li aiutò con una mano e la bara fu sollevata con estrema facilità e deposta là dove ora è venerata. Questa traslazione avvenne nel mese di luglio. 

C'erano a quel tempo due amici di cui l'uno era cieco, l'altro paralitico. Il cieco portava il paralitico e il paralitico insegnava la via al cieco. In tal modo chiedevano l'elemosina e si procuravano abbondantemente il necessario per vivere. Essendo venuti a sapere che molti infermi avevano trovato la salute sulla tomba del beato Martino e che il corpo del santo era portato in processione nella chiesa nuova, cominciarono a temere che la processione passasse dinanzi alla casa in cui si trovavano e che il Santo li risanasse. Infatti non volevano riacquistare la salute per non perdere il guadagno delle elemosine. Per la qual cosa si nascosero in una strada per cui pensavano che la processione non dovesse passare. Ma ecco che mentre camminavano, si imbatterono nel corpo del Santo e subito si trovarono, contro la loro volontà, risanati; di che molto si rattristarono. Così il Signore a volte accorda i suoi benefici anche a chi non li desidera. Così scrive Ambrogio del beato Martino: "San Martino distrusse i templi dell'errore, inalzò i vessilli della pietà; resuscitò i morti; scacciò i demoni dai corpi degli ossessi; risanò molti infermi e tanto grande fu la sua perfezione da essere ritenuto degno di vestire Cristo nella persona di un povero...". (* Dalla Leggenda Aurea). 

fonte:Le Grandi Religioni 

L'estate di San Martino

L'estate di San Martino è un periodo dove venivano rinnovati i contratti agricoli, tradizionalmente durante questi giorni si aprono le botti per il primo assaggio del vino nuovo abbinato alle prime castagne. Questa tradizione è celebrata anche in una famosa poesia di Giosuè Carducci, San Martino:


La nebbia a gl'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;

ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor dei vini
l'anime a rallegrar.

Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
su l'uscio a rimirar

tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.


L'Estate di San Martino è legata alla leggenda del Santo, che divise in due un mantello per coprire un povero mendicante nudo e freddoloso. Il Signore "ricompensò" il Santo inviando un clima mite e temperato quando oramai esso volgeva al freddo dell'Inverno incipiente.


Buongiorno...così!

Ginostra senza energia elettrica...ma era prevedibile

 Come già riportato ieri sera, il piccolo borgo di Ginostra è di nuovo senza energia elettrica. Dopo la pioggia, infatti, sono scesi, di nuovo fango e pietre (vedi foto in basso) che hanno investito il "blocco elettrico" (foto a lato) lasciato nel bel mezzo del torrente, quando come sollecitato dagli abitanti, sarebbe stato logico ed opportuno innalzarlo al di sopra della "quota torrente". Insomma un blackout ampiamente previsto e che, tanto per cambiare, crea ulteriori disagi ad una comunità martoriata. 




domenica 10 novembre 2024

Ginostra di nuovo al buio

 Una pioggia, sembrerebbe neanche troppo intensa, e a Ginostra è blackout elettrico. Sarebbero anche scese nuove colate di fango e pietre. 

All'ospedale di Lipari sono iniziati i lavori. Dalla Gazzetta del sud del 10 novembre 2024

La Ludica Lipari under 15 sconfitta per uno a zero dal Cutropia a Milazzo


 

La Protezione civile su Stromboli: "Dichiarare l'emergenza nazionale". Dalla Gazzetta del sud del 10 novembre 2024


 

Calcio: Lipari vittorioso in trasferta. Sconfitte per Malfa e Vulcano

Prima vittoria in trasferta della stagione 2024/25 per il Lipari IC che si è  imposto per 3 a 2 sul campo della  Folgore Milazzo. Marcatori: D. Pellegrino (2), Emma.

Il Lipari sale a quota 8 in classifica

In Terza Categoria Malfa superato in casa per 2 a 0 dal Garden Club Messina.  

Nel campionato di Serie di calcio a 5 il Vulcano è stato battuto in casa per 13 a 4 dalla Pozzogottese


Al Milan il 3° Memorial "Saglimbeni" riservato ai Pulcini (foto e video)

Il Milan superando per 5 a 4 il Napoli si è aggiudicato la finalissima del 3° Memorial "Pippo Saglimbeni", quest'anno dedicato alla categoria Pulcini

La premiazione a Pianoconte, in Piazza Santa Croce, nel contesto della "Sagra del vino e del pane"





Territorio, Savarino: «In variazioni di bilancio approvate due norme in aiuto a enti gestori riserve naturali e ai Comuni»

Boccata di ossigeno per gli enti gestori delle riserve e delle aree naturali siciliane. Approvata dall'Ars, su richiesta dell'assessore regionale al Territorio e all'ambiente, Giusi Savarino, la variazione di bilancio che amplia i fondi per queste strutture a copertura di un mancato pagamento di cinque anni fa, per un totale di oltre un milione di euro. 
«Grazie al voto dell'Assemblea regionale, che ha accolto la mia richiesta e che ringrazio per la fattiva collaborazione - afferma l'assessore Savarino - il governo Schifani ha sanato un debito risalente al 2019 che riguardava i trasferimenti regionali agli enti gestori delle riserve e aree naturali, che all'epoca dei fatti non avevano ricevuto la seconda tranche di finanziamento regionale per le spese di impianto e gestione. La copertura della spesa per il 2019 ammonta a 673 mila euro e si aggiunge ad altri 600 mila euro stanziati come quota per l'anno corrente, risorse che consentiranno agli enti di superare i disagi e le difficoltà derivanti dal mancato trasferimento, così da mettere in ordine i conti per la gestione delle strutture e i pagamenti del personale assunto per la vigilanza dei parchi e delle riserve».
Soddisfazione è stata espressa dall'assessore Savarino anche in ordine al voto favorevole dell'Assemblea sull'ampliamento della platea dei Comuni siciliani ammessi al contributo per la redazione dei Piani urbanistici generali (Pug), che sostituiscono i vecchi Piani regolatori generali (Prg). 
«Questa misura va incontro alle esigenze degli enti locali per contribuire alla crescita delle comunità, secondo le nuove regole dettate dalla riforma urbanistica - continua Savarino - Grazie all'incremento delle risorse pari a 675 mila euro, sarà possibile scorrere ulteriormente la graduatoria dei Comuni che hanno fatto richiesta di contributo per la redazione e la revisione dei Piani urbanistici generali, che dovranno essere elaborati in linea con quelle che sono le indicazioni fornite dal Ptr, il Piano territoriale regionale che dà una visione coerente all'organizzazione del territorio su base regionale». E conclude: «Fra i risultati ottenuti oggi mi preme sottolineare anche l'incremento delle risorse destinate alla Protezione civile per affrontare l'emergenza siccità e i danni provocati dagli eventi calamitosi causati dalle forti piogge che hanno colpito alcune località siciliane».

LA PAROLA - COMMENTO AL VANGELO DI DOMENICA 10 NOVEMBRE 2024

Grave situazione di rischio idrogeologico manifestazione il 14 novembre a Stromboli

COMUNICATO

Giovedì 14 novembre alle 10 la popolazione delle frazioni di Stromboli e Ginostra ha deciso di manifestare a fronte della grave situazione di rischio idrogeologico e di pericolo incombente per l'incolumità degli abitanti per chiedere :

- la presenza della protezione civile nazionale o personale qualificato e mezzi idonei sull’isola per tutto il periodo invernale.

- la dichiarazione di emergenza nazionale

- chiarimenti al Sindaco, nella sua qualità di Responsabile della Protezione Civile Locale, circa le iniziative per affrontare con immediatezza la situazione ed il sostegno alla popolazione ( sgombero detriti alluvionali nelle abitazioni ed attività)

L'alluvione del 12 agosto 2022, verosimilmente conseguenza dell'incendio del maggio precedente, ha determinato importanti modifiche del territorio e una progressiva fragilità della montagna.

Sia nella frazione di Stromboli che in quella di Ginostra, la situazione è in peggioramento e ormai esiste un conclamato rischio per l'incolumità della popolazione se non si interviene con urgenza. Ad ogni pioggia anche di media intensità, vengono portati a valle fiumi di fango, detriti e materiale roccioso, anche di notevoli dimensioni. Oltre al danno materiale e ai costi correlati alla rimozione dei materiali alluvionali, spesso ad opera dei soli volontari o danneggiati, si aggiunge una temporanea paralisi della viabilità, ed in qualche caso alla rete elettrica e alle telecomunicazioni. Nella popolazione, dai bambini ai più adulti, si è creato un grave stato di ansia, paura e incertezza.

Rispetto alla prima alluvione del ‘22, la situazione della montagna è in continuo mutamento. Sarebbe necessario procedere ad una verifica sui versanti della montagna effettuando esaustivi sopralluoghi da monte a valle, da parte di tecnici qualificati (Ingegneri idraulici /strutturisti e geologi), senza escludere chi sul posto conosce molto bene da tempo la montagna. Appare evidente che si possano ipotizzare situazioni di instabilità (fronti di smottamenti, frane, rocce instabili, etc.), che rendono necessaria e urgente la predisposizione di misure di messa in sicurezza dei centri abitati.

Si tratta di una situazione estremamente complessa in cui occorrerebbero tempi rapidi di intervento, un coordinamento tra i vari enti e istituzioni responsabili (comune, protezione civile, autorità di bacino, genio civile), mezzi e risorse adeguati. I tempi della natura sono diversi da quelli della burocrazia. Gli interventi finora attuati sono stati lenti e inadeguati, manca una comunicazione chiara e approfondita sulla situazione attuale e sulle soluzioni ipotizzate (rischio di cura senza diagnosi) nonostante le continue richieste da parte della popolazione, tra l'altro nessun ristoro è stato liquidato ai danneggiati del 2022

Appuntamento in Piazza San Vincenzo ore 10

Il comitato organizzatore

Tanti auguri!

Buon compleanno a Sonia Benenati, Maria M. Favorito, Bernadetta D'Ambra, Angelina D'Ambra, Paola Bruno, Maria Gullo Di Giovanni, Davide Favaloro, Davide Cincotta, Roberto Fichera

C.S. Lipari: Una storia a tinte rosso - blu. Una formazione del CS Lipari



In basso da sx a dx: Barrica, Rossano, Santino Salmieri, Bernardino Finocchiaro, Presti - In alto da sx a dx: Pergolizzi, Puleo, Caruso, Marturano, Li Castro, Gallo

Angolo lettura ...e iniziative a Lingua

 L'ANCR ,sez di Lingua , comunica che il salone sarà aperto ogni giorno, dalle 17:00 alle 19:30.

Nei nostri pomeriggi invernali avremo la possibilità di stare insieme, usufruire di giochi vari, programmare il nostro Natale.
Sarà attivo, inoltre , un piccolo "angolo lettura" con la possibilità di prendere in prestito libri.
Venite a trovarci, ritroviamo il piacere ,giovani e meno giovani, di condividere momenti di Vita.
Noi ci saremo!

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Situazione che non abbiamo scelto

Santo del giorno: San Leone Magno

San Leone Magno


S. Leone visse nella prima metà del fortunoso secolo v, che vide il dissolvimento e lo sfacelo finale dell'impero dei Cesari, e gli effetti meravigliosi del Pontificato cattolico, che trasformò ed avviò l'Europa in quei secoli di ferro alla civiltà cristiana.

Nato in Toscana, ma educato nella città eterna, rivelò fin da principio un ingegno non comune, ingegno che applicava con tutto il vigore della sua verginale giovinezza alla scienza sacra.

Per l'alta dottrina che ben presto raggiunse e per il suo zelo, fu caro al Papa S. Celestino I, che lo creò arcidiacono: fu stimato dal popolo e dai dotti, tanto che il celebre Cassiano gli dedicò i suoi libri sull'incarnazione, chiamandolo « decoro e splendore della Chiesa Romana e del sacro ministero ».

Ma Iddio lo riserbava a cose più grandi. Nell'anno 440, trovandosi Leone in Francia, ove s'era recato per dirimere una enntesa mori S. Sisto III. ed il clero concorde lo elesse Papa. Reduce dalle Gallie, umile e fidente in Dio, abbracciò la sublime e ardua missione, che esercitò in modo sì mirabile da meritarsi il titolo di « Grande ».

Esplicò la sua attività in tutti i campi dello zelo: attese instancabilmente all'istruzione del popolo e alla santificazione del clero che formarono le sue maggiori preoccupazioni. Nel frattempo, col concorso di ricche e pie persone costruì molte chiese.

Fu il martello degli eretici : combattè i Manichei, ma soprattutto smascherò l'eresia di Eutiche, il quale, adulterando il mistero adorabile dell'Incarnazione del Verbo, scuoteva i fondamenti della religione cristiana. E nel Concilio di Calcedonia, dove per ordine suo si erano radunati ben 630 Vescovi, l'eresia di Eutiche e nuovamente quella di Nestorio furono confutate e condannate, principalmente coll'esposizione della lettera che egli aveva inviato a S. Flaviano, capolavoro e monumento dell'antichità cristiana sul dogma dell'Incarnazione.

Leone si prese pure la cura materiale dell'Italia e di Roma, e quando l'imperatore e l'esercito, impotenti a frenare le orde sitibonde del Flagello di Dio, Attila, fuggivano impauriti, il santo Pontefice, fidente nell'aiuto di Dio, si recò sulle rive del Mincio e fece retrocedere il fiero conquistatore. Poco dopo risparmiò pure Roma dalla totale distruzione minacciata dal vandalo Generico.

Questa forza morale per cui Leone s'imponeva perfino agli imperatori più crudeli, era l'effetto della sua umiltà, della sua carità e della sua dolcezza, che lo facevano amare e rispettare non solo dal popolo, ma dai principi e dagli imperatori, dai barbari e persino dagli stessi eretici.

Dopo un pontificato glorioso di ben 21 anni, nel 461 andava a ricevere il premio da quel Dio che aveva tanto amato e glorificato. Fu scrittore profondo tanto che la Chiesa lo dichiarò Dottore. Anzi san Leone è debitore d'una gran parte della gloria che sempre godè nella Chiesa alle sue 69 omelie e 173 lettere, monumenti autentici della sua pietà e del suo ingegno.

PRATICA. — Cerchiamo, nella nostra vita quotidiana, di imitare l'amabilità di questo Santo. 

PREGHIERA. — Deh! Signore esaudisci le nostre preghiere che t'indirizziamo nella solennità del tuo beato confessore e Pontefice Leone e per intercessione dei meriti di lui, che tí servì sì degnamente, assolvici da tutti i peccati.

Buongiorno e buona domenica...così!


 

sabato 9 novembre 2024

Eolie, via a motovedetta d'avanguardia. Dalla Gazzetta del sud del 9 novembre 2024

Vermocane e delfini. Pesca a rischio tracollo. Dalla Gazzetta del sud del 9 novembre 2024

“Sono rimasta sola con la mia immaginazione” . Esce lunedì il 2° volume

Un viaggio emozionante che continua! È arrivato il momento tanto atteso: il secondo volume di "Sono rimasta sola con la mia immaginazione" è finalmente disponibile! Dopo il successo del primo libro, che ha catturato l'attenzione dei lettori in diverse fasce d’età, la storia di Tara continua a tenere col fiato sospeso. Da lunedì 11 novembre, potrai immergerti nuovamente nel suo mondo, ricco di emozioni e colpi di scena, e scoprire come si evolveranno le sue avventure. Il primo volume pubblicato nel 2023, è diventato libro di testo nelle scuole secondarie di primo grado e con grande entusiasmo è riuscito a catturare anche l’attenzione degli insegnanti, la prima scuola a richiederlo è stata la D’Alcontres di Barcellona.

Tara, dopo le vicissitudini affrontate nel primo volume, cambia vita e identità, stabilendosi in Svizzera. Ora è una donna sposata e ha una figlia dodicenne, Paola. Nel tentativo di condividere il suo passato con un’emittente privata, solleva un polverone mediatico che provoca in lei uno sconvolgimento interiore profondo, rivelandole al contempo novità inaspettate. Grazie all’abilità dell’Autore nel catturare l’essenza dell’intrigo, il lettore è immerso in un mondo in cui ogni pagina rappresenta un passo verso la scoperta. La celebrazione della tensione narrativa e la complessità psicologica che si cela dietro il mistero letterario accompagneranno il lettore lungo il percorso intricato dell’animo umano. Questo viaggio, suggestivo e articolato, sarà un continuo dipanare di dubbi e rivelazioni, in cui la potenza del narrato aprirà le porte inesplorate dell’esistenza umana. Tra luci e ombre, l’immaginazione della protagonista prende vita, e i suoi compagni di avventura, ognuno con i propri segreti, contribuiranno a una serie di colpi di scena che manterranno viva l’attenzione del lettore, mentre la ricerca della verità si farà sempre più sofferta.

Sono rimasta sola con la mia immaginazione, volume secondo di Federico Lo Schiavo, è un’esperienza letteraria notevole, in cui suspense e introspezione si alternano senza sosta. 

BIOGRAFIA FEDERICO LO SCHIAVO 

Federico Lo Schiavo è nato a Lipari nel 2005, nelle isole Eolie, Sicilia. È un ragazzo appassionato di spettacoli dal vivo e, ogni anno, conduce eventi di diversi tipi. Ha lavorato per un giornale locale e ha presentato programmi per la stessa testata. Ha recitato in alcuni videoclip e ha pubblicato due libri, tra cui il suo omonimo, Sono rimasta sola con la mia immaginazione, che è diventato anche un testo di narrativa perle scuole. Su Instagram condivide la sua vita con oltre 6.400 follower e, grazie all’affetto del pubblico, lo scorso anno ha realizzato diversi meet and greet e firme di copie.

Terzo "Memorial Saglimbeni" domani al Freeland finalissima tra Napoli e Milan (2 foto)


Si disputerà domani alle 10 e 30, al Freeland di Bartolo Giunta, la finalissima del 3° Memorial Saglimbeni, quest'anno riservato ai Pulcini. Di fronte Napoli e Milan

𝐒𝐓𝐑𝐎𝐌𝐁𝐎𝐋𝐈 𝐄 𝐆𝐈𝐍𝐎𝐒𝐓𝐑𝐀: 𝐀 𝐏𝐎𝐂𝐇𝐈 𝐏𝐀𝐒𝐒𝐈 𝐃𝐀𝐋𝐋𝐀 𝐃𝐈𝐂𝐇𝐈𝐀𝐑𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐃𝐈 𝐄𝐌𝐄𝐑𝐆𝐄𝐍𝐙𝐀 𝐍𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐀𝐋𝐄

(Da Rinascita eoliana - Riccardo Gullo sindaco) Il Dipartimento Regionale della Protezione civile ha chiesto alla Giunta di Governo Regionale di approvare la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, facendo propria la richiesta del Sindaco Gullo avanzata subito dopo gli eventi alluvionali del 19, e sollecitata dopo l’ultimo del 6 novembre.
Come è noto, l’evento verificatosi il 19 e 20 ottobre ha nuovamente generato nell’isola colate detritiche, franamenti e esondazioni delle linee di impluvio, coinvolgendo anche la frazione di Ginostra, che era invece rimasta indenne dall’alluvione che il 12 agosto 2022 aveva colpito duramente Stromboli.
Immediatamente richiesto dal Sindaco Gullo lo Stato di emergenza per Ginostra, quella circostanza ha determinato la dichiarazione di crisi regionale includendo Ginostra e Stromboli in un provvedimento che coinvolgeva altri comuni della Sicilia colpiti dallo stesso evento.
Il 6 novembre, in seguito a un nuovo, violento evento alluvionale sull’isola di Stromboli, il Sindaco ha rinnovato la richiesta di emergenza nazionale estendendola anche a Stromboli. Al momento sono in corso i primi interventi di somma urgenza per ripulire le strade, le abitazioni e le attività economiche che sono state invase dai detriti. Ma è necessario garantire l’esecuzione di interventi urgenti a protezione degli abitati delle due frazioni dell’isola, in attesa della definizione dei lavori già previsti nell’ambito dell’emergenza del 2022, scaduta il 30 agosto scorso.
Nell’isola di Stromboli sussiste una stretta connessione fra rischio vulcanico e rischio idrogeologico: gli effetti erosivi e di accumulo delle colate detritiche generate dagli eventi meteo traggono alimento dalla presenza del materiale vulcanico che si deposita sui versanti nel corso degli anni. Oltre agli interventi sugli impluvi ed al contenimento delle frane, è necessario far fronte ai danni subiti da privati e da aziende e, soprattutto, garantire la più efficace gestione delle situazioni di emergenza legate al rischio vulcanico e idrogeologico.
La dichiarazione di emergenza nazionale consentirà di agire con la necessaria urgenza e tempestività, ancor più se le deroghe sui tempi del codice dei contratti più volte richieste dal Sindaco saranno concesse.

Il ringraziamento del 118 di Salina all'A.N.C.R.di Lingua per l'attestato di benemerenza

Addio a Lorenzo Capuano, indimenticabile centrocampista del CS Lipari

Ci lascia Lorenzo Capuano, indimenticabile centrocampista "piedi buoni" del Centro Sportivo Lipari. 

Oltre ad essere un calciatore talentuoso è sempre stato una persona buona e dal grande cuore. 

Grande tifoso dell'Inter

Alla figlia Lucrezia e ai familiari tutti le sentite condoglianze della famiglia Sarpi e di Eolienews

Riconoscimento internazionale per Liberty Lines: Alla “Vittorio Morace” il premio “Migliore Hight Speed Ferry del 2024”

Trapani, 9 novembre 2024 – Grande riconoscimento internazionale per la Liberty Lines. La compagnia di navigazione, con la nave HSC “Vittorio Morace”, è stata insignita del “Miglior Hight Speed Ferry 2024”, in occasione della conferenza annuale Ferry Shipping Summit che si è svolta il 7 e l’8 novembre al Royal Olympic Hotel di Atene. A ritirare il premio, Vittorio Morace, consigliere di amministrazione di Liberty Lines. Presenti all’evento, oltre 200 delegati facenti parte dei più importanti operatori europei e del mondo dei Traghetti RoRo e RoPax, porti e aziende del settore.

Il monocarena Vittorio Morace è la prima delle 9 innovative navi ibride veloci ordinate da Liberty Lines, capace di navigare in modalità totalmente elettrica ad una velocità di 10 nodi per circa mezz’ora in prossimità della costa e poi ricaricare le batterie durante la navigazione in mare aperto quando l’unità è spinta dai motori termici e raggiunge velocità superiori ai 30 nodi.

L’imbarcazione, che vanta una lunghezza di 39,5 metri e una capienza di 251 passeggeri, è frutto di una collaborazione nata nel 2022 tra gli uffici tecnici di Liberty Lines, il cantiere spagnolo Astilleros Armon, il produttore tedesco di motori Rolls-Royce Solutions, RINA e il designer australiano Incat Crowther.

“Questo importante riconoscimento internazionale, unito al fatto di aver ricevuto in consegna già 5 navi, rappresenta una grande grande soddisfazione per l’eccezionale lavoro svolto” dichiara Vittorio Morace -consigliere di amministrazione di Liberty Lines e Vicepresidente di Confitarma Giovani Armatori – “ Queste navi hanno fatto registrare una riduzione ambientale, rispetto a una unità analoga, pari al -30% di anidride carbonica, - 81% di fumi (visible smoke), - 62% di polveri (soot), - 83% di gas inquinanti. Siamo quindi sulla buona strada – conclude Vittorio Morace – per dare seguito a quelli che sono i nostri obiettivi in termini di efficienza, qualità e rispetto dell’ambiente”.

Ospedale di Lipari, iniziati lavori della nuova area chirurgica

L’Asp di Messina ha consegnato il cantiere e ha iniziato i lavori della nuova area chirurgica con annessi due posti di terapia semintensiva per emergenza covid presso l’ospedale di Lipari, per un importo complessivo di €. 913.677,28. 
I lavori sono eseguiti dall’impresa Lupò costruzioni srl: direttore ufficio tecnico Salvatore Trifiletti, direttori dei lavori ing. Giovanna Pellegrino - geom. Salvatore Ialacqua, Rup lng. Giancarlo Lazzari. Per una corretta esecuzione dei suddetti lavori, appare necessario attuare la riqualificazione del reparto, posto al piano primo ala nord della vecchia struttura ospedaliera, attraverso la realizzazione di nuovi impianti per i gas medicali, di climatizzazione e di trattamento aria, oltre alla realizzazione di nuovo impianto elettrico, nonché ad una rimodulazione degli spazi interni e alla creazione di nuovi servizi igienici sanitari a servizio delle degenze.

I lavori riguardano solo le opere edili ed impiantistiche, mentre relativamente alle attrezzature ed agli arredi resta ferma la competenza in capo all’Uos servizio ingegneria clinica e all’Uoc provveditorato dell’Asp di Messina.

Tanti auguri!

Buon compleanno a Franco Di Mattina, Ida Caruso, Santina Podetti, Andrea Grasso, Gianfranco Guarino, Eligio Perna, Letizia Gallo, Martina Fichera, Sonia Parisi, Bartolo Bonfante  



C.S. Lipari: Una storia a tinte rosso - blu: Gara degli ottavi di Coppa Sicilia 83- 84

Lipari: fabbricato pericolante in via Minotauro, Comune dispone demolizione

Dopo l'intervento dei Vigili del fuoco, dello sorso 7 ottobre, in via Minotauro, su un fabbricato, oggetto di un importante dissesto statico, il Comune di Lipari, dopo aver diffidato i proprietari, a porre in essere gli interventi necessari per eliminare la situazione di grave pericolosità, sta agendo in via sostitutiva.

L'azione sostitutiva è esercitata in quanto i proprietari non hanno ottemperato. 
Il Comune, quindi, attraverso il responsabile della Protezione civile comunale Nico Russo ha affidato, con verbale di somma urgenza ex art. 140 del D.Lgs. 36/2023, i lavori di demolizione dell'edificio alla ditta CAS Eolie di Ovidio Caruso

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Chiamati alla felicità

Dedicazione della Basilica Lateranense

Fino dall'antichità più remota si solevano consacrare a Dio con particolare solennità i luoghi destinati al culto divino. È un fatto questo che si verifica nella storia di tutti i popoli, ma specialmente in quella del popolo d'Israele. Tutti infatti sanno quale fosse la magnificenza e la ricchezza del tempio di Gerusalemme, e con quale pompa il re Salomone lo abbia fatto consacrare a Dio. 

Anche la Chiesa di Cristo ebbe fin dai suoi mai i luoghi dedicati al culto; ai tempi della predicazione apostolica, non erano che semplici stanze, ma in seguito si costruirono vere chiese. 

Quando l'imperatore Costantino il Grande, dopo la vittoria riportata su Massenzio, diede piena libertà ai seguaci del Vangelo (313), questi non risparmiarono fatiche e spese per edificare al Signore templi sontuosi, e numerose furono le chiese che vennero fabbricate in quei tempi. Lo stesso imperatore ne diede l'esempio facendo costruire sul monte Celio a Roma, sul luogo dell'antico Palazzo Laterano, una magnifica basilica che fece dedicare al SS. Salvatore. In essa fu edificata una cappella dedicata a S. Giovanni Battista che serviva di battistero, donde il nome di S. Giovanni in Laterano dato dai Cristiani a quella chiesa. Il Pontefice S. Silvestro la consacrò solennemente il giorno 9 novembre e stabilì che le cerimonie da lui seguite in quella circostanza fossero quelle con cui i cattolici avrebbero dovuto in seguito consacrare i loro templi. 

La basilica del SS. Salvatore, sia per la sua magnificenza, sia per essere stata in antico la residenza dei Sommi Pontefici, fu sempre considerata dai cristiani come la principale, la madre di tutte le chiese del mondo, e perciò, sola fra tutte, viene anche designata con il titolo di arcibasffica. Fin dai tempi di S. Leone Magno la officiava una collegiata di canonici regolari: oggi ai canonici regolari furono sostituiti canonici secolari col titolo di prelati. 

Sebbene il Pontefice S. Silvestro avesse ordinato che gli altari nelle chiese dovessero essere di pietra, tuttavia noi troviamo in questa basilica un altare di legno. Ciò non deve far meraviglia poichè fino al tempo di S. Silvestro i cristiani solevano celebrare il Santo Sacrificio su altari portatili di legno. L'altare inoltre che fu collocato nella basilica lateranense era quello che ordinariamente era servito ai Sommi Pontefici nella celebrazione dei Divini Misteri, ed è tradizione che su quel medesimo avesse celebrato lo stesso Principe degli Apostoli. Per questo venne posto in quella chiesa e fu nel medesimo tempo ordinato che nessuno, all'infuori del Papa, potesse su di esso celebrare il Santo Sacrificio. 

La basilica del SS. Salvatore, più volte distrutta durante il corso dei secoli, fu sempre ricostruita, e l'ultima sua riedificazione avvenne sotto il pontificato di Benedetto XIII, che la riconsacrò l'anno 1724. Fu in quest'occasione che venne stabilita ed estesa a tutta la cristianità la festa che oggi celebriamo. 

PRATICA. Diportiamoci con sommo rispetto nella casa del Signore, ricordando le parole del Divin Maestro: « La mia casa è casa d'orazione ». 

PREGHIERA. O Dio, che annualmente rinnovi il giorno della consacrazione di questo santo tempio, e per la virtù dei sacri misteri ci conservi incolumi, ascolta la preghiera del tuo popolo, e fa' che chiunque entrerà in questo tempio per domandarti favori, si rallegri nel vedere attuati i suoi desideri. 

Oggi è il 9 novembre: Buongiorno...così!


 

venerdì 8 novembre 2024

Il brand "Isole di Sicilia" in vetrina a Londra. Dalla Gazzetta del sud dell'8 novembre 2024

Pescando nel nostro archivio: Lipari, uno dei primi autobus della ditta Urso (anni 50)


 

Petizione per chiedere "sentieri sicuri" ad Alicudi. Dalla Gazzetta del sud dell'8 novembre 2024

Salina verso l'AMP: I tre Comuni avviano censimento dei pescatori ricreativi. Le modalità

 


CENSIMENTO PESCATORI SPORTIVI

 

Il/la sottoscritto/a ___________________________ nato/a a _____________il__________residente in ___________________________Via_________________________   

e-mail:_______________________tel._______________________ documento d'identità nr.____________________ rilasciato dal Comune di _________________ in data_______________

DICHIARA

di essere Rescindente/domiciliato nel Comune di _______________________

di utilizzare i seguenti attrezzi/metodi di pesca sportiva:

__ lenza; __ canna; __ bolentino; __ traina di superficie; __ lenze da cefalopodi;

di effettuare l'attività di pesca/prelievo da:

__ terra; __ unità navale;

Caratteristiche dell'unità navale: __ motore;  __ vela; scafo: __ legno __ vetroresina __ altro;

Nome dello scafo - anno-marca-modello_____________________________  di lunghezza fuori tutto__________; di portata max passeggeri______; matricola(scafo o motore)_____________;anno marca del motore:_______  ________CV/Kw__________

□ elettrico □ diesel □ 4 tempi □ 2 tempi I.D.  □ Entrobordo Dir. 2003/44/C.E.

ISOLA DI SALINA, li ________________

                                         FIRMA DEL RICHIEDENTE

Pescatori Eolie e Patti in allarme per "vermocane". L'Ansa di Salvatore Sarpi

Lipari, 8 Novembre (Ansa) E’ allarme “vermocane” per i pescatori delle Isole Eolie e del Golfo di Patti. A decine i “vermocane” – come sottolineano i pescatori del Consorzio Cogepa di Lipari – si attaccano alle reti da pesca, aggredendo il pescato e rendendolo inservibile per la vendita. Una vera e propria piaga che vanifica tutti i sacrifici delle due marinerie.

Il vermocane (Hermodice carunculata) è una specie nativa termofila, che predilige cioè temperature calde, e la sua maggiore presenza è un indicatore del cambiamento climatico. Questo anellide è un predatore generalista molto vorace. È lungo tra i 15-30 cm e presenta delle setole urticanti che possono provocare irritazione e sensazione di bruciore sulla pelle. (ANSA)

Avanzo libero del Rendiconto 2023 utile per acquistare compendio "Ex Pumex (di Pietro Lo Cascio)

Gentile Direttore,

torno sulla questione del futuro delle cave di pomice, nonostante la stessa appaia decisamente marginale nell’attuale dibattito politico. In realtà, “marginale” è un aggettivo generoso, dato che l’attenzione dei nostri rappresentanti in consiglio comunale non sembra nemmeno lontanamente sfiorata da tale argomento, ma mi illudo che il suo suono garbato e conciliante possa ancora accattivarsene una vaga benevolenza.

La recente approvazione del rendiconto di gestione consente oggi al Comune di disporre di un avanzo libero, al netto degli accantonamenti e delle somme vincolate. Ho chiesto lumi a un amico più esperto di me in materia amministrativa, il quale mi ha pazientemente spiegato che il comma 2 dell’articolo 187 del TUEL (Testo Unico Enti Locali) prevede che la quota di avanzo disponibile possa essere destinata – in ordine di priorità – alla copertura di debiti fuori bilancio, a provvedimenti necessari per la salvaguardia degli equilibri di bilancio e, qui arriviamo al punto, al finanziamento di spese di investimento.

Bene, l’avanzo libero ammonta a oltre 12.000.000 di euro. La proposta di acquisto dell’area ex-Pumex di cui si vocifera è di circa 3.000.000 di euro. Se i conti tornano, il Comune sarebbe dunque nelle condizioni di potere formulare un’offerta analoga per acquistare l’area, inserendo la somma nel bilancio di previsione che dovrà essere approvato a breve. Potrebbe farlo? Si, perché è indubbio che diventare proprietario di un luogo di straordinaria importanza in termini di identità e di storia di un territorio rappresenti un investimento. Avendo finalmente titolo, andrebbe poi richiesto un adeguato investimento per il suo recupero alla Regione Siciliana, o ancora meglio al Ministero dell’Ambiente che ha competenza per i Siti UNESCO – come il nostro – designati per i valori ambientali (in questo, ci aiuta il Piano di Gestione che parla espressamente di un Parco Geominerario), e anche al Ministero della Cultura, a fronte dell’indiscutibile significato che l’area della pomice rivestirebbe come polo culturale, dopo la sua riqualificazione. Insomma, la disponibilità dell’avanzo libero potrebbe dare una svolta epocale a una vicenda che si trascina da anni nell’incertezza.

Esiste tuttavia una sensibile differenza tra “potere” e “volere”, così come tra l’esercizio del silenzio e quello del confronto. Considerando però che la posta in gioco equivale a un chilometro lineare di costa in stretta connessione con una superficie pari al 15% del territorio della nostra isola, e soprattutto a una scelta su come orientare il futuro della sua vocazione turistica, direi che ci siano elementi a sufficienza per attendersi quanto meno una discussione. Ovviamente, anche il silenzio è una scelta, ma in questo caso sarà piuttosto arduo trovare un motivo per non ricordare come “marginali” i protagonisti di questa stagione politica.

Pietro Lo Cascio