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venerdì 8 novembre 2024

Avanzo libero del Rendiconto 2023 utile per acquistare compendio "Ex Pumex (di Pietro Lo Cascio)

Gentile Direttore,

torno sulla questione del futuro delle cave di pomice, nonostante la stessa appaia decisamente marginale nell’attuale dibattito politico. In realtà, “marginale” è un aggettivo generoso, dato che l’attenzione dei nostri rappresentanti in consiglio comunale non sembra nemmeno lontanamente sfiorata da tale argomento, ma mi illudo che il suo suono garbato e conciliante possa ancora accattivarsene una vaga benevolenza.

La recente approvazione del rendiconto di gestione consente oggi al Comune di disporre di un avanzo libero, al netto degli accantonamenti e delle somme vincolate. Ho chiesto lumi a un amico più esperto di me in materia amministrativa, il quale mi ha pazientemente spiegato che il comma 2 dell’articolo 187 del TUEL (Testo Unico Enti Locali) prevede che la quota di avanzo disponibile possa essere destinata – in ordine di priorità – alla copertura di debiti fuori bilancio, a provvedimenti necessari per la salvaguardia degli equilibri di bilancio e, qui arriviamo al punto, al finanziamento di spese di investimento.

Bene, l’avanzo libero ammonta a oltre 12.000.000 di euro. La proposta di acquisto dell’area ex-Pumex di cui si vocifera è di circa 3.000.000 di euro. Se i conti tornano, il Comune sarebbe dunque nelle condizioni di potere formulare un’offerta analoga per acquistare l’area, inserendo la somma nel bilancio di previsione che dovrà essere approvato a breve. Potrebbe farlo? Si, perché è indubbio che diventare proprietario di un luogo di straordinaria importanza in termini di identità e di storia di un territorio rappresenti un investimento. Avendo finalmente titolo, andrebbe poi richiesto un adeguato investimento per il suo recupero alla Regione Siciliana, o ancora meglio al Ministero dell’Ambiente che ha competenza per i Siti UNESCO – come il nostro – designati per i valori ambientali (in questo, ci aiuta il Piano di Gestione che parla espressamente di un Parco Geominerario), e anche al Ministero della Cultura, a fronte dell’indiscutibile significato che l’area della pomice rivestirebbe come polo culturale, dopo la sua riqualificazione. Insomma, la disponibilità dell’avanzo libero potrebbe dare una svolta epocale a una vicenda che si trascina da anni nell’incertezza.

Esiste tuttavia una sensibile differenza tra “potere” e “volere”, così come tra l’esercizio del silenzio e quello del confronto. Considerando però che la posta in gioco equivale a un chilometro lineare di costa in stretta connessione con una superficie pari al 15% del territorio della nostra isola, e soprattutto a una scelta su come orientare il futuro della sua vocazione turistica, direi che ci siano elementi a sufficienza per attendersi quanto meno una discussione. Ovviamente, anche il silenzio è una scelta, ma in questo caso sarà piuttosto arduo trovare un motivo per non ricordare come “marginali” i protagonisti di questa stagione politica.

Pietro Lo Cascio

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