Il nuovo regolamento per l'occupazione del suolo pubblico, che arriverà in consiglio comunale a Lipari il prossimo 13 Maggio e domani sarà trattato nella II Commissione, è fornito di tutti i pareri?
Ad esempio, il comando di polizia municipale ha espresso il proprio parere tecnico, così come espressamente previsto dal Codice della strada?.
Un "uccellino" ci ha insinuato il dubbio.
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giovedì 2 maggio 2019
Il video dell'incoronazione a Pirrera del SS. Nome di Maria e l'intervento, con il saluto ai malati, di Mons. Di Pietro, Vescovo Ausiliario
Seguirà la pubblicazione di diversi post fotografici che proporranno in maniera cronologica l'evento di ieri.
Auguri ai lettori di Eolienews, festeggiati oggi.
mercoledì 1 maggio 2019
Solenne celebrazione a Pirrera per il ritorno e l'incoronazione del restaurato simulacro del SS. Nome di Maria (articolo e foto)
Abbiamo seguito nella chiesa di Pirrera la solenne celebrazione, presieduta dal Vescovo Ausiliario, Mons. Cesare Di Pietro, in occasione dell'incoronazione del restaurato simulacro del SS. Nome di Maria.
Intensa e fortemente partecipata la celebrazione, in una chiesa stracolma di fedeli.
Presente la famiglia Giambò che ha finanziato il restauro, le autorità militari e il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni.
Sul gruppo di Eolienews, abbiamo pubblicato praticamente in diretta alcune foto, ne abbiamo altre, oltre a quelle che vi proponiamo in questo post, e che saranno oggetto di pubblicazioni nei giorni a venire.
Abbiamo, inoltre, ripreso integralmente, da posizione privilegiata, la cerimonia dell'incoronazione, ve la proporremo integralmente domani, insieme all'intervento e al saluto ai malati che Mons. Di Pietro fa attraverso Eolienews.
Sanità in Comuni "disagiati". Grillini interrogano Ministro della Salute
Al Ministro della Salute
Premesso che parte prevalente del territorio italiano (circa il sessanta per cento del territorio nazionale) è contraddistinta dalla presenza di piccoli Comuni, lontani dai servizi essenziali, quali scuola, sanità e mobilità, e la marginalizzazione di tali aree assume quindi rilevanza nazionale;
per tale motivo dal mese di settembre 2012 è stata avviata, dall'allora Ministro per la coesione, la costruzione di una strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne con il supporto di un comitato tecnico aree allo scopo costituito ed è stato redatto il documento relativo alla strategia nazionale delle aree interne, confluito nell'accordo di partenariato;
la strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne ha dunque il duplice obiettivo di adeguare la quantità e qualità dei servizi di istruzione, salute, mobilità e di promuovere progetti di sviluppo che valorizzino il patrimonio naturale e culturale di queste aree, puntando anche su filiere produttive locali;
dal punto di vista sanitario, le aree particolarmente disagiate dovrebbero essere tutelate attraverso il decreto ministeriale 2 aprile 2015, n. 70, che, all'allegato 1 punto 9.2.2, riferisce in merito alla rete dell'emergenza-urgenza ed, in particolare, dei presidi ospedalieri in zone particolarmente disagiate;
il Cisadep – Coordinamento italiano sanità aree disagiate e periferiche, che raggruppa i comitati che si battono per il diritto alla salute in queste aree della penisola, ha sollevato delle perplessità sul punto 9.2.2 in questione, sostenendo che affronta in maniera lacunosa e generica la questione dei presidi ospedalieri, lasciando ampia possibilità di libera interpretazione alle singole regioni in merito agli standard qualitativi, strutturali e tecnologici degli ospedali in tali aree;
la discrezionalità regionale ha creato macroscopiche diversità di organizzazione e di offerta dei servizi sanitari di emergenza urgenza, punti nascita, servizi territoriali, pronto soccorso, punti di primo intervento, servizi ospedalieri in aree periferiche e disagiate anche di stesse regioni, determinando di fatto disparità di trattamento che fanno venire meno l'uguaglianza sancita dall'articolo 32 della Costituzione –:
se e quali siano le iniziative in atto nell'ambito della Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne, in merito al riequilibrio dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali nelle aree periferiche, ultra-periferiche, particolarmente disagiate ed insulari del Paese;
se non ritenga opportuno promuovere un confronto in sede di Conferenza Stato-regioni allo scopo di correggere la situazione di disuguaglianza dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali in tali aree, anche attraverso una revisione del decreto ministeriale 2 aprile 2015, n. 70, che definisca puntualmente gli standard nazionali qualitativi, strutturali e tecnologici dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali in queste aree.
Chiara Gagnarli (Deputato nazionale Movimento 5Stelle)
Premesso che parte prevalente del territorio italiano (circa il sessanta per cento del territorio nazionale) è contraddistinta dalla presenza di piccoli Comuni, lontani dai servizi essenziali, quali scuola, sanità e mobilità, e la marginalizzazione di tali aree assume quindi rilevanza nazionale;
per tale motivo dal mese di settembre 2012 è stata avviata, dall'allora Ministro per la coesione, la costruzione di una strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne con il supporto di un comitato tecnico aree allo scopo costituito ed è stato redatto il documento relativo alla strategia nazionale delle aree interne, confluito nell'accordo di partenariato;
la strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne ha dunque il duplice obiettivo di adeguare la quantità e qualità dei servizi di istruzione, salute, mobilità e di promuovere progetti di sviluppo che valorizzino il patrimonio naturale e culturale di queste aree, puntando anche su filiere produttive locali;
dal punto di vista sanitario, le aree particolarmente disagiate dovrebbero essere tutelate attraverso il decreto ministeriale 2 aprile 2015, n. 70, che, all'allegato 1 punto 9.2.2, riferisce in merito alla rete dell'emergenza-urgenza ed, in particolare, dei presidi ospedalieri in zone particolarmente disagiate;
il Cisadep – Coordinamento italiano sanità aree disagiate e periferiche, che raggruppa i comitati che si battono per il diritto alla salute in queste aree della penisola, ha sollevato delle perplessità sul punto 9.2.2 in questione, sostenendo che affronta in maniera lacunosa e generica la questione dei presidi ospedalieri, lasciando ampia possibilità di libera interpretazione alle singole regioni in merito agli standard qualitativi, strutturali e tecnologici degli ospedali in tali aree;
la discrezionalità regionale ha creato macroscopiche diversità di organizzazione e di offerta dei servizi sanitari di emergenza urgenza, punti nascita, servizi territoriali, pronto soccorso, punti di primo intervento, servizi ospedalieri in aree periferiche e disagiate anche di stesse regioni, determinando di fatto disparità di trattamento che fanno venire meno l'uguaglianza sancita dall'articolo 32 della Costituzione –:
se e quali siano le iniziative in atto nell'ambito della Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne, in merito al riequilibrio dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali nelle aree periferiche, ultra-periferiche, particolarmente disagiate ed insulari del Paese;
se non ritenga opportuno promuovere un confronto in sede di Conferenza Stato-regioni allo scopo di correggere la situazione di disuguaglianza dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali in tali aree, anche attraverso una revisione del decreto ministeriale 2 aprile 2015, n. 70, che definisca puntualmente gli standard nazionali qualitativi, strutturali e tecnologici dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali in queste aree.
Chiara Gagnarli (Deputato nazionale Movimento 5Stelle)
Le segnalazioni dei lettori. Una schiuma "strana" nel laghetto di Lingua e moria di gamberetti
L’edilizia scolastica siciliana potrà beneficiare di 235 milioni di euro per garantire agli studenti aule più sicure ed edifici funzionali alle loro esigenze. Saranno erogate, infatti, nei prossimi giorni le risorse previste dal Piano triennale. Gli interventi oggetto di finanziamento sono 317 (262 nei Comuni e 55 nelle ex Province).
Gli Enti locali potranno quindi procedere alla messa a bando dei progetti per: realizzare nuove costruzioni e mense; adeguamento sismico degli edifici; manutenzione straordinaria, ristrutturazioni e completamenti strutturali; messa a norma degli impianti e rimozione delle barriere architettoniche. E ancora: adeguamento alla normativa antincendio e realizzazione di palestre e strutture sportive. Le risorse provengono dal ministero dell’Istruzione, dal Po Fers 2014/2020 e dalla Regione.
«E’ questa - evidenzia il presidente Nello Musumeci - la seconda fase di un’iniziativa, già avviata lo scorso anno, su un tema, l’edilizia scolastica, che rimane tra le priorità del mio Governo in termini di sicurezza, comfort e attrezzature didattiche. Siamo solo all’inizio, perché serviranno molte altre risorse per mettere a norma l’80 per cento del patrimonio edilizio destinato alle scuole. Il primo passo è stato compiuto».
Il finanziamento previsto dal Piano triennale, relativo all’annualità 2018, consentirà di intervenire, con 220 milioni di euro, per attività di ristrutturazione e messa in sicurezza, su un totale di 88 plessi scolastici, dei quali 19 istituti superiori e 69 scuole dell’infanzia, elementari e medie. Più elevato invece il numero di interventi per adeguamento antincendio (per un totale di 11 milioni di euro) che riguarderanno 223 scuole siciliane, delle quali 187 ricadenti nelle competenze dei Comuni e 36 delle Città Metropolitane e dei Liberi consorzi comunali. Infine, si aggiungono sei interventi (4 milioni di euro) per la realizzazione di palestre e strutture sportive a Falcone e Tusa, nel Messinese, Marsala e Salemi, in provincia di Trapani e Lercara Friddi nel Palermitano.
«Questa cospicua e prima parte di finanziamento – aggiunge l’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla - conferma la grande attenzione del Governo regionale verso l’edilizia scolastica e attesta la positività dei risultati conseguiti grazie all’azione congiunta dell’assessorato e del Miur per dare alla comunità scolastica siciliana risposte attese da anni. Insieme al presidente Musumeci, abbiamo più volte dichiarato come la scuola sia una delle priorità di questo governo: abbiamo mantenuto gli impegni presi con i cittadini. L’obiettivo è quello di sostenere un processo di modernizzazione degli ambienti scolastici, realizzando spazi idonei all’accoglienza dei minori, sia in termini di sicurezza che di funzionalità. L’ulteriore finalità è poi quella di favorire la permanenza degli alunni negli istituti, contrastando la dispersione scolastica e rendendo questi ultimi confortevoli, sicuri, idonei a consentire la refezione e l’attività sportiva. Dopo molti anni di silenzio su questi temi, finalmente il Governo regionale torna a essere presente con interventi diretti e concreti».
Gli Enti locali potranno quindi procedere alla messa a bando dei progetti per: realizzare nuove costruzioni e mense; adeguamento sismico degli edifici; manutenzione straordinaria, ristrutturazioni e completamenti strutturali; messa a norma degli impianti e rimozione delle barriere architettoniche. E ancora: adeguamento alla normativa antincendio e realizzazione di palestre e strutture sportive. Le risorse provengono dal ministero dell’Istruzione, dal Po Fers 2014/2020 e dalla Regione.
«E’ questa - evidenzia il presidente Nello Musumeci - la seconda fase di un’iniziativa, già avviata lo scorso anno, su un tema, l’edilizia scolastica, che rimane tra le priorità del mio Governo in termini di sicurezza, comfort e attrezzature didattiche. Siamo solo all’inizio, perché serviranno molte altre risorse per mettere a norma l’80 per cento del patrimonio edilizio destinato alle scuole. Il primo passo è stato compiuto».
Il finanziamento previsto dal Piano triennale, relativo all’annualità 2018, consentirà di intervenire, con 220 milioni di euro, per attività di ristrutturazione e messa in sicurezza, su un totale di 88 plessi scolastici, dei quali 19 istituti superiori e 69 scuole dell’infanzia, elementari e medie. Più elevato invece il numero di interventi per adeguamento antincendio (per un totale di 11 milioni di euro) che riguarderanno 223 scuole siciliane, delle quali 187 ricadenti nelle competenze dei Comuni e 36 delle Città Metropolitane e dei Liberi consorzi comunali. Infine, si aggiungono sei interventi (4 milioni di euro) per la realizzazione di palestre e strutture sportive a Falcone e Tusa, nel Messinese, Marsala e Salemi, in provincia di Trapani e Lercara Friddi nel Palermitano.
«Questa cospicua e prima parte di finanziamento – aggiunge l’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla - conferma la grande attenzione del Governo regionale verso l’edilizia scolastica e attesta la positività dei risultati conseguiti grazie all’azione congiunta dell’assessorato e del Miur per dare alla comunità scolastica siciliana risposte attese da anni. Insieme al presidente Musumeci, abbiamo più volte dichiarato come la scuola sia una delle priorità di questo governo: abbiamo mantenuto gli impegni presi con i cittadini. L’obiettivo è quello di sostenere un processo di modernizzazione degli ambienti scolastici, realizzando spazi idonei all’accoglienza dei minori, sia in termini di sicurezza che di funzionalità. L’ulteriore finalità è poi quella di favorire la permanenza degli alunni negli istituti, contrastando la dispersione scolastica e rendendo questi ultimi confortevoli, sicuri, idonei a consentire la refezione e l’attività sportiva. Dopo molti anni di silenzio su questi temi, finalmente il Governo regionale torna a essere presente con interventi diretti e concreti».
Primo maggio cristiano: come nasce festa di San Giuseppe artigiano ?
(di Michele Giacomantonio) Oggi, 1 maggio, festa del lavoro, la Chiesa dedica questo giorno a San Giuseppe artigiano. Una festa istituita il 1 maggio del 1955 da Pio XII in occasione del grande raduno promosso dalle ACLI nella ricorrenza del loro decimo anniversario e per ringraziare il Santo Padre di avere accettato la loro richiesta di dare alla festa del primo maggio un carattere religioso per farne una festa unitaria capace di andare oltre la frattura dell’unità sindacale del 1948.
Veramente molti nelle ACLI si aspettavano che la festività venisse dedicata a ” Gesù divino lavoratore” ma come lo stesso padre Aurelio Boschini, vice assistente centrale delle ACLI ebbe a dire, questa possibilità era stata scartata da Papa Pacelli per l’ostilità del Santo Ufficio che giudicava l’ipotesi troppo… classista.
Il problema si ripropose l’anno seguente con la celebrazione a Milano del 1° maggio internazionale a cui avevano preso parte venti delegazioni estere. Il giorno stesso una statua di Cristo lavoratore proveniente dal raduno di Milano scendeva, trasportata da un elicottero, sul sagrato di Piazza San Pietro sotto gli occhi di Pio XII che era alla finestra del suo appartamento mentre in piazza una grande folla applaudiva. Questa scena è stata inserita nel film La dolce vita di Federico Fellini.
La statua fu portata il giorno dopo dinnanzi al Papa nell’udienza concessa alla delegazione del convegno internazionale guidata dal presidente nazionale delle ACLI Dino Penazzato e dall’Assistente centrale Mons. Luigi Civardi.
Papa Pacelli vista la statua esclamò .”Bello questo S. Giuseppe artigiano”. Mons. Civardi cercò di interloquire dicendo “Ma Padre Santo, è Gesù Divino Lavoratore”. Il papa guardò Civardi, guardò i membri della delegazione e rivelò la posizione del Santo Uffizio, concludendo: ”Si, ecco, Divino Lavoratore può essere accettato”, (da A.Boschini, Chiesa e ACLI, Edizioni Dehoniane, 1975 pagg.37-38). In realtà anche “San Giuseppe lavoratore” parve troppo ardito e ci si dovette contentare di “San Giuseppe, artigiano”.
Ma il grande significato politico di questa festa era che la Chiesa sceglieva l’unità dei lavoratori e metteva il “crisma cristiano” su una festività nata da un movimento, quello operaio, che , in grande maggioranza, soprattutto all’esordio, le era ostile.
Veramente molti nelle ACLI si aspettavano che la festività venisse dedicata a ” Gesù divino lavoratore” ma come lo stesso padre Aurelio Boschini, vice assistente centrale delle ACLI ebbe a dire, questa possibilità era stata scartata da Papa Pacelli per l’ostilità del Santo Ufficio che giudicava l’ipotesi troppo… classista.
Il problema si ripropose l’anno seguente con la celebrazione a Milano del 1° maggio internazionale a cui avevano preso parte venti delegazioni estere. Il giorno stesso una statua di Cristo lavoratore proveniente dal raduno di Milano scendeva, trasportata da un elicottero, sul sagrato di Piazza San Pietro sotto gli occhi di Pio XII che era alla finestra del suo appartamento mentre in piazza una grande folla applaudiva. Questa scena è stata inserita nel film La dolce vita di Federico Fellini.
La statua fu portata il giorno dopo dinnanzi al Papa nell’udienza concessa alla delegazione del convegno internazionale guidata dal presidente nazionale delle ACLI Dino Penazzato e dall’Assistente centrale Mons. Luigi Civardi.
Papa Pacelli vista la statua esclamò .”Bello questo S. Giuseppe artigiano”. Mons. Civardi cercò di interloquire dicendo “Ma Padre Santo, è Gesù Divino Lavoratore”. Il papa guardò Civardi, guardò i membri della delegazione e rivelò la posizione del Santo Uffizio, concludendo: ”Si, ecco, Divino Lavoratore può essere accettato”, (da A.Boschini, Chiesa e ACLI, Edizioni Dehoniane, 1975 pagg.37-38). In realtà anche “San Giuseppe lavoratore” parve troppo ardito e ci si dovette contentare di “San Giuseppe, artigiano”.
Ma il grande significato politico di questa festa era che la Chiesa sceglieva l’unità dei lavoratori e metteva il “crisma cristiano” su una festività nata da un movimento, quello operaio, che , in grande maggioranza, soprattutto all’esordio, le era ostile.
La nostra fede, la nostra cultura e le nostre tradizioni. Quadaro di San Giuseppe (1° Maggio '19) a Canneto ( 8 foto)
Anche quest'oggi, dopo la benedizione, sul sagrato della Basilica di San Cristoforo a Canneto, è stato distibuito ai presenti il tradizionale "quadaro", preparato dalla Comunità Parrocchiale. Diversi i turisti presenti, che hanno potuto godere di questa tradizione e gustare il sempre appetitoso cibo.
Oggi a Pirrera, Incoronazione del restaurato simulacro del SS. Nome di Maria.
Sarà un momento storico e di comunione da vivere nel nome di Maria.
Lo scorso 8 Dicembre la comunità aveva salutato il venerato simulacro del SS. Nome di Maria che, per la prima volta, nella sua storia, ha lasciato la borgata alla volta di Catania. Qui, grazie alla maestria dei Prof.ri Coriolano e Castorina, si è proceduto a riportare il ligneo simulacro alla sua originale bellezza.
Tutto questo è stato reso possibile grazie alla donazione della Fam. Giambò che, per devozione, ha finanziato il restauro.
Lo scorso 8 Dicembre la comunità aveva salutato il venerato simulacro del SS. Nome di Maria che, per la prima volta, nella sua storia, ha lasciato la borgata alla volta di Catania. Qui, grazie alla maestria dei Prof.ri Coriolano e Castorina, si è proceduto a riportare il ligneo simulacro alla sua originale bellezza.
Tutto questo è stato reso possibile grazie alla donazione della Fam. Giambò che, per devozione, ha finanziato il restauro.
REGIONE: MUSUMECI, SU RISORSE ALLE EX PROVINCE ROMA CI DIA UNA RISPOSTA
«La posizione del Movimento 5Stelle contro le Province sembra la vera ragione per la quale non sono state ancora accolte le nostre richieste sulle risorse finanziarie sottratte a quegli Enti, con la complicità del passato governo di centrosinistra. Venerdì 3 maggio sarà l'ultimo giorno utile perché vengano depositati gli emendamenti alla legge di riordino recentemente varata dal Governo. È quella l'occasione per dare attuazione all'accordo che il Governo regionale ha sottoscritto con Roma».
Lo dichiara, in una nota il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in merito al prelievo forzoso dello Stato nei confronti delle ex Province dell’Isola.
«L’interlocuzione tra il ministero dell'Economia e la Regione Siciliana - continua il governatore - non si è mai interrotta - ne riconosco il merito al vice ministro Garavaglia e al sottosegretario Villani - ma siamo arrivati al limite e non si può più andare oltre. E purtroppo quella che viene rappresentata appare come un’assenza di impulsi politici da parte del Governo centrale. Rivolgo, così, un accorato appello al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al vice presidente Matteo Salvini affinché non si lascino morire enti locali che ad oggi gestiscono servizi fondamentali per le comunità. Nessuno meglio di me sa quanto la corretta e sana gestione di un ente intermedio possa essere un aiuto concreto per centinaia di sindaci e quanto i territori possano trovarne giovamento».
«Personalmente - prosegue Musumeci - sono disponibile a raggiungere il presidente Conte o il suo vice a qualsiasi ora, perché mentre l'Istat descrive una ripresa economica che stenta, l’assurda decisione del Governo nazionale di penalizzare ancora i bilanci delle Province rischia di cancellare investimenti per centinaia di milioni di euro. E la Sicilia non se lo può permettere. Ma, soprattutto, la Sicilia non lo permetterà».
Lo dichiara, in una nota il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in merito al prelievo forzoso dello Stato nei confronti delle ex Province dell’Isola.
«L’interlocuzione tra il ministero dell'Economia e la Regione Siciliana - continua il governatore - non si è mai interrotta - ne riconosco il merito al vice ministro Garavaglia e al sottosegretario Villani - ma siamo arrivati al limite e non si può più andare oltre. E purtroppo quella che viene rappresentata appare come un’assenza di impulsi politici da parte del Governo centrale. Rivolgo, così, un accorato appello al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al vice presidente Matteo Salvini affinché non si lascino morire enti locali che ad oggi gestiscono servizi fondamentali per le comunità. Nessuno meglio di me sa quanto la corretta e sana gestione di un ente intermedio possa essere un aiuto concreto per centinaia di sindaci e quanto i territori possano trovarne giovamento».
«Personalmente - prosegue Musumeci - sono disponibile a raggiungere il presidente Conte o il suo vice a qualsiasi ora, perché mentre l'Istat descrive una ripresa economica che stenta, l’assurda decisione del Governo nazionale di penalizzare ancora i bilanci delle Province rischia di cancellare investimenti per centinaia di milioni di euro. E la Sicilia non se lo può permettere. Ma, soprattutto, la Sicilia non lo permetterà».
martedì 30 aprile 2019
Effettuata la nuova proclamazione a Leni.
Effettuata oggi pomeriggio a Leni la nuova proclamazione degli eletti al consiglio comunale.
Nuova proclamazione resasi necessaria, cosi come da noi anticipato ( https://eolienews.blogspot.com/2019/04/ce-il-colpo-di-scena-leni-alla-lista.html ), per via di una interpretazione diversa della legge elettorale nell'attribuzione dei seggi, rispetto a quella che era stata fatta nell'immediatezza dello spoglio.
In consiglio comunale entrano 3 componenti della lista "Cuore di Leni" : la candidata sindaco Giulia Mastroeni (eletta in quanto ha riportato oltre il 20% dei suffragi e che era già stata proclamata eletta in prima istanza) e le new entry Paola Donato e Giuseppe Cucè.
Nuova proclamazione resasi necessaria, cosi come da noi anticipato ( https://eolienews.blogspot.com/2019/04/ce-il-colpo-di-scena-leni-alla-lista.html ), per via di una interpretazione diversa della legge elettorale nell'attribuzione dei seggi, rispetto a quella che era stata fatta nell'immediatezza dello spoglio.
In consiglio comunale entrano 3 componenti della lista "Cuore di Leni" : la candidata sindaco Giulia Mastroeni (eletta in quanto ha riportato oltre il 20% dei suffragi e che era già stata proclamata eletta in prima istanza) e le new entry Paola Donato e Giuseppe Cucè.
Smarrito foulard
Tre giorni fa è stato smarrito un foulard con sfondo blu e bianco, se qualcuno su Lipari o Canneto l'avesse trovato, contatti per favore il 3398941704.
Grazie in anticipo.
"Eolie...tra evanescenza e realtà" ottimo riscontro per l'iniziativa culturale.
Ottimo riscontro e buona partecipazione di pubblico per l'iniziativa culturale "Eolie... scogli tra evanescenza e realtà", tenutasi domenica sera a Canneto.
Il giovane Domenico Palamara, che ha organizzato e fortemente voluto questa iniziativa, attraverso questo post, intende ringraziare tutti coloro che vi hanno preso parte e hanno contributo alla sua riuscita .
Palazzo dei Leoni: si è insediato stamane il dott. Giuseppe Petralia, Commissario ad acta con i poteri del Sindaco Metropolitano
A seguito della decisione del Sindaco Metropolitano, dott. Cateno De Luca, di non indire i comizi elettorali per l'elezione del Consiglio Metropolitano, il Dipartimento delle autonomie locali dell'Assessore regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica, con decreto n. 168 del 29 aprile 2019, ha nominato il dott. Giuseppe Petralia quale Commissario ad acta per dare corso, in via sostitutiva, all'indizione delle elezioni del Consiglio Metropolitano e a tutti gli adempimenti connessi e consequenziali.
Il dott. Petralia si è insediato stamane a Palazzo dei Leoni e, con decreto commissariale n. 1 ha indetto, per domenica 30 giugno 2019, i comizi elettorali per le elezioni dei quattordici componenti del Consiglio Metropolitano della Città Metropolitana di Messina.
Il dott. Petralia si è insediato stamane a Palazzo dei Leoni e, con decreto commissariale n. 1 ha indetto, per domenica 30 giugno 2019, i comizi elettorali per le elezioni dei quattordici componenti del Consiglio Metropolitano della Città Metropolitana di Messina.
C'è il colpo di scena a Leni. Alla lista "Cuore di Leni" toccano i tre scranni della minoranza. Bel gesto in mattinata del dottor Baldanza.
Il "colpo di scena" era nell'aria e si è concretizzato.
Il consiglio comunale di Leni, appena eletto, "perde" i consiglieri Giancarlo Baldanza e Emmanuela Visciglia (Per il futuro) che il presidente di seggio aveva proclamato tra gli eletti, unitamente ai 7 consiglieri della lista "Insieme con fiducia" e a Giulia Mastroeni che, in quanto candidata sindaco, riportante il 22% dei voti validi, aveva diritto ad un posto in consiglio.
Come da noi anticipato ieri sera, anche prendendo spunto dal sito elettorale della Regione Sicilia, la ripartizione dei seggi, nei comuni inferiori a 3.000 abitanti, è diversa.
In poche parole il candidato sindaco, secondo arrivato (Mastroeni), avendo raggiunto e superato il 20 per cento, non solo ottiene per se un posto nel civico consesso ma si trascina dietro la lista che "conquista" due consiglieri di minoranza.
In conseguenza di ciò entrano in consiglio comunale Paola Donato e Giuseppe Cucè, i due candidati di "Cuore di Leni" che hanno riportato il maggior numero di voti.
In questo momento, presso il Comune di Leni e in stretta coordinazione con la Prefettura di Messina, si sta procedendo alla modifica dei verbali e alle 16 vi dovrebbe essere la nuova proclamazione degli eletti.
A questo punto il consiglio di Leni, risulta così composto:
Ireneo Giardinello, Marco Morello, Cettina Lopes, Alessia Zampetti, Anna Buczynska Cappadona, Valerio De Fina e Massimiliano Zampetti (maggioranza)
Giulia Mastroeni, Paola Donato e Giuseppe Cucè (opposizione)
Da evidenziare, inoltre, che, proprio stamane, il dottor Giancarlo Baldanza, venuto a conoscenza dell'errore nell'attribuzione dei seggi, con onestà intellettuale e morale e non volendo occupare illegalmente il ruolo che gli era stato attribuito, aveva scritto al sindaco Giacomo Montecristo annunciando le sue dimissioni "prima di essere delegittimato dalla Prefettura o da altra istituzione. C'è - ha scritto Baldanza, inviando un messaggio similare anche al dottor Riccardo Gullo - in ballo la mia dignità e nessuno può giocare con essa. Sarò sempre al vostro e, sopratutto, al tuo fianco per tutte le battaglie per il futuro di Leni, in primis il porto turistico".
Il consiglio comunale di Leni, appena eletto, "perde" i consiglieri Giancarlo Baldanza e Emmanuela Visciglia (Per il futuro) che il presidente di seggio aveva proclamato tra gli eletti, unitamente ai 7 consiglieri della lista "Insieme con fiducia" e a Giulia Mastroeni che, in quanto candidata sindaco, riportante il 22% dei voti validi, aveva diritto ad un posto in consiglio.
Come da noi anticipato ieri sera, anche prendendo spunto dal sito elettorale della Regione Sicilia, la ripartizione dei seggi, nei comuni inferiori a 3.000 abitanti, è diversa.
In poche parole il candidato sindaco, secondo arrivato (Mastroeni), avendo raggiunto e superato il 20 per cento, non solo ottiene per se un posto nel civico consesso ma si trascina dietro la lista che "conquista" due consiglieri di minoranza.
In conseguenza di ciò entrano in consiglio comunale Paola Donato e Giuseppe Cucè, i due candidati di "Cuore di Leni" che hanno riportato il maggior numero di voti.
In questo momento, presso il Comune di Leni e in stretta coordinazione con la Prefettura di Messina, si sta procedendo alla modifica dei verbali e alle 16 vi dovrebbe essere la nuova proclamazione degli eletti.
A questo punto il consiglio di Leni, risulta così composto:
Ireneo Giardinello, Marco Morello, Cettina Lopes, Alessia Zampetti, Anna Buczynska Cappadona, Valerio De Fina e Massimiliano Zampetti (maggioranza)
Giulia Mastroeni, Paola Donato e Giuseppe Cucè (opposizione)
Da evidenziare, inoltre, che, proprio stamane, il dottor Giancarlo Baldanza, venuto a conoscenza dell'errore nell'attribuzione dei seggi, con onestà intellettuale e morale e non volendo occupare illegalmente il ruolo che gli era stato attribuito, aveva scritto al sindaco Giacomo Montecristo annunciando le sue dimissioni "prima di essere delegittimato dalla Prefettura o da altra istituzione. C'è - ha scritto Baldanza, inviando un messaggio similare anche al dottor Riccardo Gullo - in ballo la mia dignità e nessuno può giocare con essa. Sarò sempre al vostro e, sopratutto, al tuo fianco per tutte le battaglie per il futuro di Leni, in primis il porto turistico".
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