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martedì 14 marzo 2017
Lino Natoli. "Distinguere fede da religione"
Su queste stesse pagine, Michele
Giacomantonio propone i suoi - e non solo suoi - sofferti interrogativi
riguardo la natura divina di Gesù. Questioni, egli scrive, che spesso si
infrangono sull’imbarazzato silenzio di sacerdoti e teologi che rifiutano di
affrontare l’argomento rifugiandosi dentro le proprie certezze dottrinali.
Giacomantonio
lamenta che tale atteggiamento avrebbe origine da una teologia troppo dipendente
dalla filosofia e troppo distante dalle Scritture.
La storia del pensiero
occidentale offre un panorama evidente
dell’uso strumentale che la teologia ha fatto della filosofia, sin dai primi
secoli in cui il cristianesimo si è sviluppato e ha dovuto mettere ordine alla
dottrina. La filosofia ha costituito lo strumento privilegiato affinché la
religione fosse disciplinata in termini razionali o ragionevolmente ammissibili.
Dando origine, tra l’altro, a capolavori dell’ingegno umano, oltre che della
sensibilità religiosa.
La filosofia però, sottratta alle
necessità della teologia, rimane uno strumento formidabile di comprensione che
può persino costringere i teologi più refrattari ad aprirsi al dialogo ed
all’analisi delle questioni che più affondano nell’animo umano, sia di credenti
che di non credenti.
Una delle lezioni fondamentali
che la filosofia ci propone è la chiara distinzione di ciò che è creduto da ciò
che è saputo. Ciò che è creduto rimane di pertinenza delle questioni di fede,
mentre ciò che è saputo riguarda la scienza, costantemente soggetta a rigorose
verifiche di ordine epistemologico. Non si può fare confusione tra creduto e
saputo, ed ormai disponiamo della maturità culturale e religiosa sufficiente
per evitare commistioni così ingenue. Ovviamente, la tentazione di confondere
il creduto con il saputo può contaminare certa teologia, con la conseguenza di
trascinare la religione verso forme di superstizione ormai inaccettabili, così
come certe inclinazioni scientiste
pretendono di separare i due campi affidando alla incontrovertibilità
dell’osservazione razionale il compito ultimo di distinguere il vero dal falso,
il creduto dal saputo.
Proprio in questo ambito,
nell’angusto spazio tra creduto e saputo viene in soccorso la filosofia, laddove
chiede alla fede di fare i conti con la ragione e alla ragione di non
arrestarsi alla esclusività della esperienza del dato di fatto, pena la fine
stessa del progresso scientifico.
Tornando quindi agli
interrogativi che si pone Giacomantonio, penso che si debba preliminarmente
fare una distinzione tra fede e religione. Se per fede si può dire: “Dio
esiste”, ciò non implica che per fede si debba accettare tutto l’apparato
dottrinale, rituale e di tradizione che le varie religioni propongono. Dunque,
ragionare sulla natura divina di Gesù non implica un venir meno della fede, ma
un desiderio di credere senza negare tutti quei dubbi di cui la fede
consapevole si alimenta alla luce della ragione ragionante.
Ciò significa anche, e questo
vale per me, che le religioni non sono altro che strumenti che possono, ma non
necessariamente, accompagnare e sostenere la fede del credente, pur non
svolgendo una funzione determinante. La conseguenza è che non esiste una sola
religione attraverso la quale, e solo per la quale, è possibile l’incontro con
Dio, ma tutte devono essere considerate strade legittime da percorrere secondo
le proprie inclinazioni, culture e tradizioni. Ed ho la pretesa di ritenere che
se nessuna considerasse se stessa unica depositaria della verità vivremmo in un
mondo più tollerante e rispettoso delle libertà reciproche.
Il Cristo dubitante che dalla
croce chiede conto al Padre del suo abbandono, al di là della questione
trinitaria, pone ciascuno di fronte le proprie responsabilità nei riguardi
della verità, credere e basta non basta. Così come non credere non esime
dall’angoscia della ricerca di senso. Consegnare lo spirito nelle mani del Padre
non è l’ultimo rassegnato gesto di fronte l’ineluttabilità della morte, ma la fiducia
che anima il credente, ogni credente, comunque credente
che la morte non costituisce l’ultimo, inesorabile limite alla ricerca della
verità.
Lino Natoli
lunedì 13 marzo 2017
Ex Faro replicano a Fonti : "Nessun cambio di rotta. Sempre contrari all'AMP"
Egr. Direttore,
abbiamo avuto occasione di ascoltare una recente intervista
rilasciata da
Gesuele Fonti e, in particolare, il passo laddove questi
fornisce la propria versione circa la decisione degli scriventi di lasciare il
movimento “Il faro”. Di seguito la stessa versione è stata riportata su una
lettera che lo stesso Gesuele ha inviato agli abitanti di Pianoconte.
Premesso che non è intendimento di chi scrive creare o
alimentare polemiche che rifuggono dallo stile espositivo delle proprie idee
sempre mantenuto in questi anni di lotte civili e politiche, non ci si può
esimere dal richiamare l’amico – perché tale è rimasto - Gesuele ad una maggiore onestà intellettuale
alla quale ci auguriamo non voglia sottrarsi.
I motivi che hanno indotto gli scriventi a lasciare “Il
faro” sono ben altri rispetto a quelli riferiti nel corso dell’intervista e
che, per l’intervistato, andrebbero ricercati nel mutamento di rotta dei
deducenti riguardo l’istituzione dell’area marina protetta che
l’amministrazione Giorgianni aveva prospettato agli eoliani.
Nulla di più falso! E Gesuele lo sa benissimo.
Per comprensibili ragioni di tatto e buon gusto non ci
sembra questa la sede per esporre le reali ragioni del dissenso che ha portato la
maggioranza del gruppo dirigente ad abbandonare “Il faro”, ma teniamo a
ribadire che la questione “area marina protetta” nulla c’entra e di essa
affatto si è discusso nelle riunioni che hanno preceduto la nostra decisione.
Al riguardo, anzi, teniamo a precisare che nessun cambio di
rotta è stato assunto fermo essendo rimasto infatti il dissenso su una tale
iniziativa.
Evidentemente altri hanno un concetto di democrazia diverso
dal nostro ritenendo che, nell’ambito di quello che dovrebbe restare nell’alveo
di un civile confronto, una diversa opinione debba necessariamente sfociare in
un insanabile contrasto sull’intero programma. Noi siamo abituati invece alla
dialettica, anche dura, ma che non vada a minare l’impianto dei rapporti nel
suo complesso.
Contro l’area marina protetta, dunque, la cui istituzione
riteniamo svantaggiosa per lo sviluppo delle nostre isole, ma l’interesse
collettivo si persegue e si concretizza anche mediante altre iniziative
ritenute invece condivisibili.
Diverso è il caso in cui viene meno quel rapporto di
reciproco rispetto e di fiducia che, questo si, mina alle fondamenta la
prosecuzione di un rapporto. Ci rifletta Gesuele.
Ersilia Pajno
Angelo Pajno
Angelo Biviano
Gaetano Barca
Nino Manfrè
Angelo Scafidi
Incontro del Vento Eoliano a Filicudi. Il bilancio in un comunicato stampa
Ottimo riscontro presso l’Isola di Filicudi per l’incontro ad inviti che si è tenuto presso Villa La Rosa organizzato dal Vento Eoliano.
Ha aperto la riunione il Presidente della Circoscrizione Avv. Maria Grazia Bonica, che dopo aver ringraziato i Consiglieri di circoscrizione per il lavoro fino ad oggi svolto, a malincuore ha preso commiato dalla sua comunità. Difatti dalla prossima legislatura la figura dei consigli circoscrizionale non è più prevista.
Per tale ragione l’Avv. Bonica, ha accettato la proposta del Vento Eoliano, di candidarsi al Consiglio Comunale del
Comune di Lipari, al fine di continuare a rappresentare le istanze e le necessità degli abitanti delle Isole minori. Impegno già assunto da parecchi anni con dedizione, fervore e
particolare coinvolgimento nelle fatti che hanno riguardato le due Isole.
Dopo gli interventi del Consigliere Comunale Annarita Gugliotta, di Svletana Ferlazzo e di Gennarino Saltalamacchia è stato avviato un proficuo dibattito, alimentato da un nutrito gruppo di isolani e caratterizzato da numerosi interventi che hanno messo alla luce le problematiche che affliggono le Isole .
Ha concluso l’ incontro Francesco Rizzo, che oltre ad esprimere il profondo legame sentimentale che nutre verso l’Isola di Filicudi, ha ricordato le escursioni e le iniziative a carattere di tutela ambientale che lo hanno coinvolto in passato riguardanti il villaggio archeologico di Capo Graziano.
Inoltre il futuro candidato, dopo essersi confrontato con gli abitanti del luogo , ha dichiarato che questo di Filicudi vuole essere soltanto il primo incontro a carattere interlocutorio-programmatico che lo vedrà in giro per tutto l’Arcipelago Eoliano.
Ha concluso l’ incontro Francesco Rizzo, che oltre ad esprimere il profondo legame sentimentale che nutre verso l’Isola di Filicudi, ha ricordato le escursioni e le iniziative a carattere di tutela ambientale che lo hanno coinvolto in passato riguardanti il villaggio archeologico di Capo Graziano.
Inoltre il futuro candidato, dopo essersi confrontato con gli abitanti del luogo , ha dichiarato che questo di Filicudi vuole essere soltanto il primo incontro a carattere interlocutorio-programmatico che lo vedrà in giro per tutto l’Arcipelago Eoliano.
Ritrovata chiave a Pianoconte
E' stata ritrovata questa chiave a Pianoconte, nella strada che da Due Vie porta alla piazza di Santa Croce. Il proprietario contatti su fb, Emanuela Stella
Concluso "Corso di riciclo creativo" della Fondazione Salina. Coinvolti anche gli ospiti della Casa di Riposo di Valdichiesa
Festeggerà quest'anno i 41 anni di vita la "Fondazione Salina" presieduta da 18 anni da Nuccio Russo. Tra le tante iniziative sul territorio vi è anche quella di una serie di "corsi", a titolo assolutamente gratuito, che vedono coinvolti i residenti e tutti coloro che vogliono aderire. Tra queste "L'Arte del riciclo creativo".
Quest'anno l'iniziativa ha riguardato Leni, Malfa, Santa Marina Salina e gli ospiti della Casa di riposo di Valdichiesa.
Le realizzazioni, davvero di ottima fattura, saranno oggetto di una pesca di beneficenza, organizzata dagli stessi partecipanti ai corsi, che si terrà nei comuni di Salina in occasione di feste e/o manifestazioni.
I fondi raccolti saranno devoluti alle Parrocchie e alla Casa di Riposo stessa.
Vi proponiamo tre video realizzati stamane (due dal nostro direttore ed uno da Francesca Falconieri) che riassumono tre momenti della giornata odierna (2 a Valdichiesa, 1 presso la sede della Fondazione Salina a Leni). Per gli ospiti della Casa di Riposo è stata l'occasione anche per una piccola festicciola
Domani pubblicheremo le foto dell'iniziativa di Valdichiesa, una intervista a Padre Alessandro Lo Nardo e Suor Scolastica
CHI E' ADRIAN MARTIN E COS'E' LA FONDAZIONE SALINA
Prendiamo spunto da un articolo di Antonio Brundu per illustrare alcuni particolari non noti a tutti.
Lo scrittore, poeta, filosofo e pittore svizzero Adrian Wolfgang Martin rimase affascinato dall’isola di Salina fin dalla prima volta che la scorse , nel 1955, da un’imbarcazione di passaggio nell’arcipelago e subito decise di porvi la sua dimora per sei mesi all’anno, periodo che, per l'avanzare dell'età, si è ridotto...ma non si è ridotto il suo amore per l'isola
Quando rientrò in Svizzera riuscì a convincere i suoi amici, lettori e ammiratori del fascino di questo mitico angolo di terra e di mare da raccogliere sufficienti fondi per costituire e dotare di un costante reddito patrimoniale la Fondazione Salina, che aprì la sua sede nel 1976, nel Comune di Leni.
La Fondazione Salina, quindi, si è dedicata e continua a dedicarsi alla valorizzazione della cultura eoliana e alla formazione professionale e occupazione della gioventù locale.
Scopo dichiarato della Fondazione, oltre quello della tutela del patrimonio naturale di Salina, è quindi l’incremento delle attività culturali, sociali ed economiche degli abitanti non solo di Salina. Corsi, in particolare di taglio e cucito, si sono tenuti anche a Lipari, durante la presidenza Russo
Adrian Martin ha spiegato i motivi che hanno ispirato questa sua iniziativa nell’isola di Salina: la cordiale ospitalità degli abitanti, il desiderio di costruire un mondo più umano basato sul rispetto reciproco e infine il legame tra la Svizzera e la Sicilia, la quale ultima rappresenta, per il popolo elvetico, una delle culle della cultura europea.
Pertanto va il plauso per l’attività svolta dalla Fondazione Salina, in tutti questi anni, in favore della comunità isolana ad Adrian Martin, alla moglie Regina, all’intero Consiglio d’Amministrazione (presieduto prima dal signor Giuseppe Cappadona e, oggi, dal rag. Nuccio Russo).
Domani pubblicheremo le foto dell'iniziativa di Valdichiesa, una intervista a Padre Alessandro Lo Nardo e Suor Scolastica
CHI E' ADRIAN MARTIN E COS'E' LA FONDAZIONE SALINA
Prendiamo spunto da un articolo di Antonio Brundu per illustrare alcuni particolari non noti a tutti.
Lo scrittore, poeta, filosofo e pittore svizzero Adrian Wolfgang Martin rimase affascinato dall’isola di Salina fin dalla prima volta che la scorse , nel 1955, da un’imbarcazione di passaggio nell’arcipelago e subito decise di porvi la sua dimora per sei mesi all’anno, periodo che, per l'avanzare dell'età, si è ridotto...ma non si è ridotto il suo amore per l'isola
Quando rientrò in Svizzera riuscì a convincere i suoi amici, lettori e ammiratori del fascino di questo mitico angolo di terra e di mare da raccogliere sufficienti fondi per costituire e dotare di un costante reddito patrimoniale la Fondazione Salina, che aprì la sua sede nel 1976, nel Comune di Leni.
La Fondazione Salina, quindi, si è dedicata e continua a dedicarsi alla valorizzazione della cultura eoliana e alla formazione professionale e occupazione della gioventù locale.
Scopo dichiarato della Fondazione, oltre quello della tutela del patrimonio naturale di Salina, è quindi l’incremento delle attività culturali, sociali ed economiche degli abitanti non solo di Salina. Corsi, in particolare di taglio e cucito, si sono tenuti anche a Lipari, durante la presidenza Russo
Adrian Martin ha spiegato i motivi che hanno ispirato questa sua iniziativa nell’isola di Salina: la cordiale ospitalità degli abitanti, il desiderio di costruire un mondo più umano basato sul rispetto reciproco e infine il legame tra la Svizzera e la Sicilia, la quale ultima rappresenta, per il popolo elvetico, una delle culle della cultura europea.
Pertanto va il plauso per l’attività svolta dalla Fondazione Salina, in tutti questi anni, in favore della comunità isolana ad Adrian Martin, alla moglie Regina, all’intero Consiglio d’Amministrazione (presieduto prima dal signor Giuseppe Cappadona e, oggi, dal rag. Nuccio Russo).
Verso le elezioni. Il pensiero di Giovanni Rosa
Egr. Direttore,
in sede nazionale si sta consumando la rapina dei conti bancari, in sede locale è iniziata “la conta” delle simpatie elettorali.
In ambito democratico la espressione del voto rappresenta una scelta che in genere emerge da un elementare “libero arbitrio” che nel segreto della cabina elettorale si materializza in quel segno di croce a futura fiducia del prescelto.
Negli ultimi tempi qualcosa è cambiato nel substrato sociale per cui assistiamo ad un contraddittorio che spesso supera i limiti di una democrazia di rispetto e sfocia in una conflittualità perversa tale da sovvertire i fondamentali principi di libertà.
E' il motivo per cui si creano i gruppi e chiaramente la base di ogni aggregazione si fonda sulla possibilità di un potere quasi sempre economico che non soddisfatto ci fa assistere a continui cambi di “ casacca”.
Per quanto riguarda le Eolie da tempo si è assistito ad una gestione di tipo familiare e in genere la scelta emergeva da un rapporto consolidato di amicizia e rispetto.
L'ingresso nel sistema di personaggi “esterni” legati alla politica nazionale e sopratutto agli interessi multinazionali hanno modificato il rapporto economico tra un sistema di vita che possiamo definire “arcaico” e un nuovo sistema socio politico basato su esperienza e gestione moderna.
Ecco il punto...nella pubblica amministrazione occorrono efficienza e capacità di affrontare da parte dei responsabili una visione dinamica di un sistema sociale che si deve misurare nell'arco dell'anno tra frequenze di persone residenti che variano da poche centinaia a diverse migliaia per pochi mesi.
Affrontare problematiche legate ad un improvviso affollamento di migliaia di turisti presuppone evidenti necessità di servizi compatibili e di rimedio ai gravi danni ecologici che si vanno ad aggiungere a quelli portati da altri luoghi .
A conclusione di queste poche righe , non mi rimane altro che confidare che la dialettica si rivolga più ad una analisi delle capacità etica dei prescelti e che la scelta tenga conto delle potenzialità giovanili per la salvaguardia di un bene inestimabile.
Doc giovanni...al secolo Giovanni Rosa
in sede nazionale si sta consumando la rapina dei conti bancari, in sede locale è iniziata “la conta” delle simpatie elettorali.
In ambito democratico la espressione del voto rappresenta una scelta che in genere emerge da un elementare “libero arbitrio” che nel segreto della cabina elettorale si materializza in quel segno di croce a futura fiducia del prescelto.
Negli ultimi tempi qualcosa è cambiato nel substrato sociale per cui assistiamo ad un contraddittorio che spesso supera i limiti di una democrazia di rispetto e sfocia in una conflittualità perversa tale da sovvertire i fondamentali principi di libertà.
E' il motivo per cui si creano i gruppi e chiaramente la base di ogni aggregazione si fonda sulla possibilità di un potere quasi sempre economico che non soddisfatto ci fa assistere a continui cambi di “ casacca”.
Per quanto riguarda le Eolie da tempo si è assistito ad una gestione di tipo familiare e in genere la scelta emergeva da un rapporto consolidato di amicizia e rispetto.
L'ingresso nel sistema di personaggi “esterni” legati alla politica nazionale e sopratutto agli interessi multinazionali hanno modificato il rapporto economico tra un sistema di vita che possiamo definire “arcaico” e un nuovo sistema socio politico basato su esperienza e gestione moderna.
Ecco il punto...nella pubblica amministrazione occorrono efficienza e capacità di affrontare da parte dei responsabili una visione dinamica di un sistema sociale che si deve misurare nell'arco dell'anno tra frequenze di persone residenti che variano da poche centinaia a diverse migliaia per pochi mesi.
Affrontare problematiche legate ad un improvviso affollamento di migliaia di turisti presuppone evidenti necessità di servizi compatibili e di rimedio ai gravi danni ecologici che si vanno ad aggiungere a quelli portati da altri luoghi .
A conclusione di queste poche righe , non mi rimane altro che confidare che la dialettica si rivolga più ad una analisi delle capacità etica dei prescelti e che la scelta tenga conto delle potenzialità giovanili per la salvaguardia di un bene inestimabile.
Doc giovanni...al secolo Giovanni Rosa
Associazione balneari delle Eolie contro direttiva Bolkestein
Al
Presidente della Regione Siciliana
Rosario Crocetta
All’Assessore
del territori ed ambiente
Regione
Siciliana Ferdinando Croce
Al
signor sindaco del Comune di Lipari
Marco
Giorgianni
Al
presidente del Consiglio Comunale
Adolfo
Sabatini
A
tutti gli organi di Stampa
Oggetto: proroga Concessioni
Demaniali.-
Visto le ultime notizie a dir poco sconcertanti, che coinvolgono tutti
i titolari di Concessione Demaniale sul rispetto della direttiva Bolkestein, e
sulle ultime dichiarazione del deputato Ap-Ncd Pizzolante, relatore della riforma
sulle concessioni balneari, ci preme precisare che buona parte del turismo
transitante in Italia, passa attraverso gli operatori turistici del settore
balneare egregiamente esercitato da imprenditori indigeni che bene conoscono il
territorio le sue peculiarità e bellezze, oserei dire uniche al mondo.-
La Bolkestein in breve sintesi consegnerebbe il nostro territorio al
primo capitato che senza alcuna conoscenza delle peculiarità delle zone e
perché no anche del lavoro da svolgere, rischia di stravolgere quanto di buono,
non solo a livello lavorativo, ma anche ambientale è stato fatto fino ad oggi
dai Concessionari.-
Entrando nello specifico i concessionari delle Isole Eolie iscritti
alla nostra associazione si sento offesi dalle parole dette dal Ministro Carlo
Calenda che definisce i Balneari “vergognosi” (cosi come riportato da Mondo
Balneare), vogliamo ricordare che se oggi le isole Eolie meta turistica riconosciuta in tutto il mondo
e visitata da milioni di persone, possono vantare la Bandiera Blu è anche
grazie ai nostri sforzi portati avanti con grossi sacrifici anche economici.-
Se oggi sulle nostre coste è assicurato un servizio di vigilanza, tale
da rendere sicura la balneazione anche al di fuori delle Concessione Demaniali,
e grazie ai concessionari.-
Possiamo vantare di avere spiagge pulite, anche grazie ai titolari
delle concessioni che provvedono alla loro pulizia anche oltre i limiti
prescritti nelle Concessioni Demaniali.-
Garantiamo la possibilità anche a chi e meno fortunato di noi (vedi
diversamente abili) di potere usufruire di adeguate strutture.-
Ma cosa ancora più importante garantiamo la massima educazione,
rispetto, e disponibilità, verso tutti indistintamente, abituati come giusto
che sia da quel senso di famiglia che distingue ancora le piccole isole.-
Se questo significa essere vergognosi caro Ministro io sono orgoglioso
di essere “VERGOGNOSO”, noi chiediamo solo rispetto per le categorie dei
concessionari e di poter lavorare onestamente come di fatto regolarmente
facciamo, con la certezza di poter continuare il nostro lavoro senza avere la
paura che domani si svegli il “politologo europeista” di turno
cambiando e ricambiando le leggi in base a “come cambia il vento”.-
Chiediamo a tutti gli organi in indirizzo di sostenere, aiutare e
prendere le difese dei propri cittadini che onestamente e solo con le proprie
forze anno creato strutture organizzate, oggi riconosciute
come una delle eccellenze Italiane.-
Vorrei
chiudere con un articolo della Costituzione che forse oggi molti anno
dimenticato: Art. 4 Costituzione Italiana “La Repubblica riconosce a
tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano
effettivo questo diritto.Ogni cittadino ha il dovere di svolgere,
secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione
che concorra al progresso materiale o spirituale della società.”
Con Osservanza
Il presidente dell’Associazione Balneare delle Isole Eolie
Dario Famularo
I temi scomodi. Riflettendo sulla fede cristiana e il modo di intenderla. (di Michele Giacomantonio)
L’avvicinarsi della Pasqua è sempre stata per me
l’occasione per riflettere su alcuni fondamenti della fede cristiana ed in
particolare quelli più controversi ma dotati di un loro fascino come ad esempio
l’autocoscienza che il Gesù uomo aveva della sua natura divina- se l’avesse fin
da bambino oppure sia venuta scoprendola lungo la strada con l’aiuto dello
Spirito Santo -; oppure, per fare un altro esempio, di che tipo di abbandono
parla Gesù quando sulla croce ripete i primi versi del Salmo 22 “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato”.
La sorpresa più grande è scoprire come in molti,
forse soprattutto teologi e sacerdoti, reagiscono a questi interrogativi
rifiutandoli: “Gesù aveva coscienza della sua divinità dall’infanzia, non leggi
i vangeli di Luca e di Matteo?”: “Gesù sulla croce prega alcuni salmi è
pretestuoso voler dare un significato contingente a quelle parole”. Si ha paura
di accettare un piano di riflessione e di discussione che potrebbe giungere a
scalfire le proprie ed altrui sicurezze anche perché l’immagine che abbiamo
della divinità è tutta filosofica e caratterizzata su una teologia che è
dipendente dalla filosofia e non dalla Sacra Scrittura. Dio è onnipotente ed
omnisciente perché altrimenti non sarebbe Dio, come si può pensare che ci sia
qualcosa che sfugge alla sua conoscenza? Come si può pensare ad un conflitto
nella Trinità?
E’ quando fai osservare che il Dio della Sacra
Scrittura è un Dio che si pente ( per esempio di aver mandato il diluvio), che
si commuove e cambia opinione, che accetta di discutere e di trattare con Mosé
e Abramo, ecc.; che la gran parte degli esegeti oggi non dà più un valore
storico ai Vangeli dell’infanzia bensì un importante valore teologico; che è
impossibile ricostruire dai Vangeli una vita di Gesù perché esprimono piuttosto
la coscienza che evangelisti e comunità cristiane primitive avevano della
missione di Gesù; quando fai osservare questo l’ascolto si interrompe e ti si
guarda come un eretico. Chi vuole riflettere sulla fede non è ben visto perché
la Fede viene intesa piuttosto come una camomilla che distende i pensieri e non
piuttosto come una bevanda che li stimola.
In modo particolare questo mi sembra vero riguardo
al cosiddetto dramma della croce su cui il grande teologo luterano J. Moltmann
ha scritto un libro “Il Dio crocifisso” ed un altro grande teologo cattolico H.
Urs Von Balthasar ne ha ripreso alcuni temi nella “Teologia dei tre giorni”.
Che cosa dice Moltmann? Che sulla croce si compie un
dramma: la Prima Persona della Trinità abbandona la Seconda, il Figlio, proprio
come dice il salmo che Gesù recita.
Certo parlare di una crisi interna alla Trinità quale si rivelerebbe un
abbandono del Figlio da parte del Padre suona troppo enfatico eppure dobbiamo
essere grati a questo teologo che ha richiamato con forza che sulla croce si
sviluppa un dramma perché, solitamente, si tende a sorvolare sul Salmo 22. Giustamente è stato osservato che il grido di
morte che Gesù lancia dalla croce è ‘la ferita aperta’ di ogni teologia
cristiana.
Certo “abbandono” non vuol dire separazione, annullamento perché Dio non
può limitare e vulnerare se stesso. Ma anche il volere restringere il conflitto
non fra Dio e Dio ma fra Gesù e suo Padre, perché Gesù non rivolge il suo grido
al Dio dell’Alleanza ma specificatamente a suo Padre, non cambia di molto la
drammaticità della situazione. Dopo l’incarnazione può esistere un Gesù
separato dal Figlio? Quindi anche un conflitto fra Gesù e il Padre non è meno
grave perché questo abbandono da parte di Dio mette in gioco non solo
l’esistenza personale di Gesù ma la validità della sua predicazione su Dio.
Mette in gioco anche la divinità del suo Dio e la paternità del Padre suo, che
Gesù aveva reso accessibili agli uomini.
Come uscire da questo cortocircuito? Analizzando il contenuto del Salmo se
non si riduce la gravità dello scontro si getta però luce sulla sua natura cioè
sulle motivazioni. Scopriamo così che il salmista non si lamenta compiangendo
il proprio destino ma piuttosto si appella alla fedeltà di Dio. Gesù chiede al
Padre di mostrare la sua giustizia: “Si parlerà del Signore alla generazione
che viene;/ annunceranno la sua giustizia;/ al popolo che nascerà diranno:/
‘Ecco l’opera del Signore?” 31-32 “.
Ma se Gesù pone una questione di giustizia il nodo deve riguardare il
progetto che lui sta portando a compimento e rispetto al quale il Padre rivela
qualche resistenza. Se è così, allora forse è possibile fare un po’ di luce su
questo dialogo drammatico e per gran parte muto del quale ci giungono solo
alcune frasi. Possiamo immaginare che il cuore del dialogo, quello dal quale
scaturisce la decisione che delinea il nuovo universo, cominci con il “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato”
di cui parlano Matteo (27,46) e Marco (11,34), appunto l’inizio del Salmo 22. E
si conclude con “Nelle tue mani Padre consegno il mio spirito” cioè l’inizio
del Salmo 31 di cui parla Luca 23,46.
Una ipotesi di ricostruzione di questo dialogo è quella proposta venerdì a
Porto Salvo e che ho pubblicato venerdì su facebook e sui network locali.
"Declina l'amore" il libro di Mons. Miccichè sarà presentato il 7 Aprile a Roma
Il prossimo 7 Aprile a Roma, presso il Salone dell'Osservatorio Romano, sarà presentato il libro dal titolo "Declina l'amore"ideato e scritto da S.E. Mons. Francesco Miccichè, già Vescovo dell'Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela e Vescovo Emerito della Diocesi di Trapani.
L'opera è stata pubblicata dalla Libreria Editrice Vaticana il 6 Marzo scorso . Il tema su cui è incentrato l'opera è l'importanza da attribuire ai valori che rendono la vita bella e significativa.
Il libro è acquistabile in libreria
L'opera è stata pubblicata dalla Libreria Editrice Vaticana il 6 Marzo scorso . Il tema su cui è incentrato l'opera è l'importanza da attribuire ai valori che rendono la vita bella e significativa.
Il libro è acquistabile in libreria
Ministro De Vincenti presiederà riunione del Comitato d'indirizzo e controllo per la gestione del Patto per lo sviluppo della Città Metropolitana di Messina
Il Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, domani, martedì 14 marzo 2017, alle ore 8.30, sarà a Messina per presiedere a Palazzo dei Leoni l'incontro del Comitato d'indirizzo e controllo per la gestione del Patto per lo sviluppo della Città Metropolitana di Messina con l'obiettivo di esaminare e valutare lo stato d'attuazione e le eventuali criticità nell'ambito degli interventi previsti nel Masterplan.
Alla riunione parteciperanno, oltre al Ministro De Vincenti: il Sindaco Metropolitano, Renato Accorinti; il Commissario straordinario con i poteri del Consiglio Metropolitano, Filippo Romano; il Presidente del Comitato, Riccardo Monaco; il PCM-DPC-componente del Comitato, Vincenzo Donato; il PCM-DIPE-componente del Comitato, Claudio Cesi; in rappresentanza dell'Agenzia per la Coesione Territoriale-Area Programmi e Procedure-Ufficio 3 Accompagnamento e sostegno Programmi regionali, Luciano Russo; in rappresentanza dell'Agenzia per la Coesione Territoriale, Patrizia Abballe; il componente del Comitato per la Città Metropolitana di Messina, Maria Angela Caponetti ed il responsabile unico dell'attuazione del Patto per la Città Metropolitana di Messina, Armando Cappadonia.
Il Patto avrà il compito di avviare e sostenere un percorso unitario d'intervento sul territorio dell'Area Metropolitana di Messina finalizzato al suo sviluppo economico, produttivo ed occupazionale nonché alla sostenibilità ambientale ed alla sicurezza, tenuto conto delle linee di sviluppo e delle zone di intervento condivise tra il Governo e la Città Metropolitana di Messina.
Alla riunione parteciperanno, oltre al Ministro De Vincenti: il Sindaco Metropolitano, Renato Accorinti; il Commissario straordinario con i poteri del Consiglio Metropolitano, Filippo Romano; il Presidente del Comitato, Riccardo Monaco; il PCM-DPC-componente del Comitato, Vincenzo Donato; il PCM-DIPE-componente del Comitato, Claudio Cesi; in rappresentanza dell'Agenzia per la Coesione Territoriale-Area Programmi e Procedure-Ufficio 3 Accompagnamento e sostegno Programmi regionali, Luciano Russo; in rappresentanza dell'Agenzia per la Coesione Territoriale, Patrizia Abballe; il componente del Comitato per la Città Metropolitana di Messina, Maria Angela Caponetti ed il responsabile unico dell'attuazione del Patto per la Città Metropolitana di Messina, Armando Cappadonia.
Il Patto avrà il compito di avviare e sostenere un percorso unitario d'intervento sul territorio dell'Area Metropolitana di Messina finalizzato al suo sviluppo economico, produttivo ed occupazionale nonché alla sostenibilità ambientale ed alla sicurezza, tenuto conto delle linee di sviluppo e delle zone di intervento condivise tra il Governo e la Città Metropolitana di Messina.
Gli auguri ai festeggiati di oggi
domenica 12 marzo 2017
Calcio a 5 femminile - Serie D: Ludica Lipari sconfitta ad Acquedolci
Cade ad Acquedolci la formazione femminile della Ludica Lipari. Le ragazze eoliane sono state superate per 5 a 4. Le reti della Ludica sono state messe a segno da Portelli.
Ultimati lavori di manutenzione. La “Laurana” riprende il servizio da domani
Milazzo, 12 marzo 2017
Ultimati lavori di
manutenzione
La “Laurana”
riprende il servizio
Calcio - Terza Categoria. Vincono Ludica Lipari e Stromboli. I liparesi si confermano in vetta. Lo Stromboli spera
La Ludica Lipari riscatta immediatamente la sconfitta di domenica scorsa ed infligge una pesante sconfitta (4 a 0) all'Arcigrazia, formazione in corsa per i primi posti nella classifica del campionato di terza categoria. A segno Marino, Malpieri, Sturniolo e Tripi.
Con questa vittoria la Ludica mantiene la vetta con 33 punti.
Risorge lo Stromboli che infligge un secco due a zero al Real Zancle, altra formazione in corsa per il salto di categoria. A segno Matteo Scibilia ed Enrico Cincotta.
Lo Stromboli sale a quota 23 portandosi sotto all'ultima piazza utile per i playoff
Con questa vittoria la Ludica mantiene la vetta con 33 punti.
Risorge lo Stromboli che infligge un secco due a zero al Real Zancle, altra formazione in corsa per il salto di categoria. A segno Matteo Scibilia ed Enrico Cincotta.
Lo Stromboli sale a quota 23 portandosi sotto all'ultima piazza utile per i playoff
Alicudi, uno "scoglio sul mare" da visitare a dorso d'asino (da "La voce di Rovigo")
Un'isola in cui il tempo si è fermato, un luogo affascinante che sembra sospeso in un'atmosfera da fiaba siciliana.
È Alicudi, la più piccola e la più occidentale delle sette isole che compongono l'arcipelago delle Eolie, a Nord della Sicilia. Dei 5 chilometri quadrati di superficie aspra e montuosa, soltanto la parte meridionale dell'isola è abitata. La popolazione che nel dopoguerra contava circa cinquecento abitanti, oggi è scesa sotto le cento unità.
Abitare ad Alicudi, nonostante la bellezza del paesaggio, non è facile visto che gli unici mezzi di trasporto sono gli asini, gli unici capaci di trasportare le merci lungo i gradoni delle vie arrampicate sulle montagna.
È Alicudi, la più piccola e la più occidentale delle sette isole che compongono l'arcipelago delle Eolie, a Nord della Sicilia. Dei 5 chilometri quadrati di superficie aspra e montuosa, soltanto la parte meridionale dell'isola è abitata. La popolazione che nel dopoguerra contava circa cinquecento abitanti, oggi è scesa sotto le cento unità.
Abitare ad Alicudi, nonostante la bellezza del paesaggio, non è facile visto che gli unici mezzi di trasporto sono gli asini, gli unici capaci di trasportare le merci lungo i gradoni delle vie arrampicate sulle montagna.
Da Vulcano s.o.s. da Giovanni Rosa
Carissimo Direttore,
le invio la foto del vialetto di accesso alla mia modesta abitazione di 36 mq in condominio....al cui confine , da dieci giorni , si può osservare la centralina condominiale in situazione di precario equilibrio e sostenuta da due fili di ferro con scavi e fili ad alta tensione alla base !!!!!!!!!
Ho trasmesso il fatto all' Amministratore del condominio , all'ENEL ,all'ufficio del Sindaco, ai Carabinieri di Vulcano, ai Carabinieri di Milazzo, ai Carabinieri di Messina, alla Soprintendenza, alla procura di Barcellona......da dieci giorni non si vede nessuno cioè ogni mattina il custode mi dice....ma viene qualcuno?????????
Oggi è domenica ...accenderò un cero alla Madonna.....non perchè si risolva il caso ma a protezione ... dagli “avvertimenti” che mi sono arrivati !!!!!
Cordiali saluti da Vulcano a lei e al Sign. Sindaco .
Doc Giovanni al secolo Giovanni Rosa
Gli auguri ai festeggiati di oggi
sabato 11 marzo 2017
Ieri a Portosalvo si è medtato sul dramma della croce fra Gesù e il Padre (di Michele Giacomantonio)
A Porto salvo venerdì sera si è tenuta la seconda Via Crucis quaresimali delle parrocchie di Mons. Gaetano Sardella. Uno di punti più stimolanti è stato un dialogo immaginario fra Gesù e il Padre ma teologicamente possibile se non probabile e rappresentato da Guglielmo Sardella (il Padre), don Gaetano (Gesù) e la voce fuori campo di Michele Giacomantonio.
Le sofferenze del crocifisso inchiodato sulla croce sono inserite fra due salmi che Gesù accenna solamente e che la gran parte dei presenti non comprende. Il salmo 22 “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato” ed il salmo 31“Padre nelle tue mani raccomando il mio spirito” avendo constato che ormai tutto era compiuto.
Che cosa è accaduto fra questi due salmi? Non è difficile immaginare che Gesù e il Padre si siano parlati ed abbiano chiarito questo “abbandono”
Gesù - “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato”.
Il Padre - “No, Figlio, non ti ho abbandonato . Ti ho seguito passo passo per tutto il dramma da quando eri nel Getsemani, a quando sono giunti Giuda e le guardie e ti hanno fatto prigioniero. Quindi davanti al Sinedrio, a Pilato, a Erode, di nuovo a Pilato. Quando ti hanno flagellato, ti hanno messo la corona di spine, ti hanno caricato della croce e infine lungo i duecento metri che vanno dal Sinedrio fino al Golgota. Sono rimasto impressionato dalla tua resistenza, dalla tua sopportazione, dalla tura determinazione. Non avrei mai creduto che un uomo potesse resistere tanto”.
Gesù -“Era in gioco il nostro progetto, non potevo fallire. Che cosa sarebbe successo se avessi fallito? Se ad un certo punto avessi gettato la croce e ti avessi detto “Padre non ce la faccio più a sopportare questo scempio”? Il mondo sarebbe andato avanti come prima con l’Avversario tornato ad essere il Signore del mondo e la buona gente sempre più costretta a subìre le angherie dei malvagi anzi col rischio che malvagità ed egoismi si moltiplichino e producano altre più gravi e grandi situazioni di crisi con sofferenze inaudite. Per tutta la giornata, Padre, ho avuto davanti agli occhi il dramma degli umili e degli indifesi, il dolore dei bambini, il terrore e l’avvilimento dei vecchi. Questo mi ha sostenuto, Padre, dandomi una forza che nemmeno io credevo possibile”.
Il Padre - “Lo so, sono stato a fianco a te tutto il tempo, tu non mi vedevi ma io ero lì. Ero lì quando il flagello ti toglieva lembi di pelle e carne viva, quando il sangue ti annebbiava gli occhi, quando la croce si faceva troppo pesante, quando la lancia di un soldato ti scalfiva la schiena e le gambe. E sono rimasto stupito per quanto un Dio può stupirsi. Sono rimasto stupito dalla tua determinazione e so anche che a sostenerla c’erano migliaia e milioni di persone presenti li fisicamente o solo col cuore, di chi era nato ed era morto ma aveva sperato in questo evento, di chi non era ancora nato e avrebbe sentito parlare di questo scontro unico e irripetibile solo come un fatto del passato fra dieci, cento mille anni. Milioni di persone di cui posso richiamarne solo alcuni. C’erano Abele, Noè, Abramo con Sara e Agar, Lot, Melchisedech, Isacco ed Ismaele, Giacobbe, Giuseppe, Mosè ed Aronne, Giosuè, Rut, Samuele ed Anna, il re David, Salomone, i sette fratelli Maccabei con la loro madre, Isaia e tutti i profeti, ma anche Giovanni Battista con Zaccaria ed Elisabetta, e poi le vergini e martiri Agnese, Lucia, Cecilia, Agata, Anastasia, Perpetua e Felicita, e la lunga schiera dei santi da Francesco a Chiara, a Rita, Domenico a quanti sono morti per mano dei terroristi invocando il tuo nome. Figlio, hai mobilitato intorno a te una assemblea che non possiamo deludere. Tanta tensione emotiva, tanta sofferenza partecipata, tanta speranza quanto non se ne erano mai viste e mai se ne vedranno in tutti i momenti della storia dell’umanità messi insieme”.
Gesù - “E’ allora Padre perché tardi? Che aspetti? Sugella la nuova alleanza che ho annunziato in questi anni: e riscatta l’umanità dal peccato donandole la vita eterna vissuta in un Regno che non è più solo il Paradiso ma una realtà in cui sono assunti anche i valori e le grandi opere di solidarietà vissute e realizzate dall’uomo nella storia, purificati e trasfigurati. E’ quanto avevamo deciso insieme e solo questo ti chiedo per giustizia Padre, perché io ho fatto quanto dovevo”.
Il Padre - “Tu lo sai qual è il problema. Tu sai che cosa abbiamo sempre cercato nell’uomo: la libera adesione alla nostra scelta di averlo voluto simile a noi. Una libera adesione compiuta in piena autonomia. Come avevamo chiesto ad Adamo ed Eva ma essi si lasciarono raggirare dal serpente. Questo abbiamo chiesto a Maria che ti ha messo al mondo e glielo abbiamo chiesto nel segreto della sua casa e lei ha risposto con un “si” pieno, convinto: Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto(Lc 1,38). Ma come possiamo chiedere agli uomini di accettare liberamente il nuovo patto di alleanza se io apro i cieli e – secondo l’immagine che tu hai evocato dinnanzi a Natanaele - lascio scendere schiere di angeli che ti liberano dalla croce e ti portano in alto mentre si propaga il mio annunzio che tu sei il Figlio, parte di me, e che hai riscattato il mondo dal peccato riaprendo all’uomo la prospettiva dell’eternità ma in modo più piena di come l’avevamo pensata all’inizio? Che libertà lasceremmo all’uomo di decidere? Dinnanzi a questa prova di onnipotenza non potrebbe che chinare il capo. Ma noi non avremmo l ’amico che desideriamo ma un servitore ricondotto con forza all’obbedienza. E’ veramente questo che vuoi?”.
Gesù - “E allora Padre?”.
Il Padre - “Allora ho molto riflettuto e sono arrivato ad una soluzione che ti sottopongo. Diamo a questa giornata un esito diverso rispetto a quella che tu avevi messo in conto ma conserviamo intatto il nostro progetto. Tu morirai sulla croce e sarai sepolto andrai a conoscere gli inferi ed a liberare le anime che vi sono esiliate, poi al terzo giorno risorgerai, come pure è stato detto. Ma risorgerai in maniera discreta. Non con i cieli aperti ma nel silenzio della notte quando le guardie poste dinnanzi alla tomba dormiranno. Incontrerai i tuoi discepoli e ti farai riconoscere. Loro sapranno e si impegneranno fino al martirio per far conoscere a tutti la nuova alleanza. Chi vorrà credere avrà gli elementi per convincersi e convincere, ma chi non vorrà avrà la possibilità umana di non credervi”.
Gesù - “Tutto è compiuto” “Padre nelle tue mani consegno il mio spirito”
E detto questo Gesù emise un forte grido e spirò.
Le sofferenze del crocifisso inchiodato sulla croce sono inserite fra due salmi che Gesù accenna solamente e che la gran parte dei presenti non comprende. Il salmo 22 “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato” ed il salmo 31“Padre nelle tue mani raccomando il mio spirito” avendo constato che ormai tutto era compiuto.
Che cosa è accaduto fra questi due salmi? Non è difficile immaginare che Gesù e il Padre si siano parlati ed abbiano chiarito questo “abbandono”
Gesù - “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato”.
Il Padre - “No, Figlio, non ti ho abbandonato . Ti ho seguito passo passo per tutto il dramma da quando eri nel Getsemani, a quando sono giunti Giuda e le guardie e ti hanno fatto prigioniero. Quindi davanti al Sinedrio, a Pilato, a Erode, di nuovo a Pilato. Quando ti hanno flagellato, ti hanno messo la corona di spine, ti hanno caricato della croce e infine lungo i duecento metri che vanno dal Sinedrio fino al Golgota. Sono rimasto impressionato dalla tua resistenza, dalla tua sopportazione, dalla tura determinazione. Non avrei mai creduto che un uomo potesse resistere tanto”.
Gesù -“Era in gioco il nostro progetto, non potevo fallire. Che cosa sarebbe successo se avessi fallito? Se ad un certo punto avessi gettato la croce e ti avessi detto “Padre non ce la faccio più a sopportare questo scempio”? Il mondo sarebbe andato avanti come prima con l’Avversario tornato ad essere il Signore del mondo e la buona gente sempre più costretta a subìre le angherie dei malvagi anzi col rischio che malvagità ed egoismi si moltiplichino e producano altre più gravi e grandi situazioni di crisi con sofferenze inaudite. Per tutta la giornata, Padre, ho avuto davanti agli occhi il dramma degli umili e degli indifesi, il dolore dei bambini, il terrore e l’avvilimento dei vecchi. Questo mi ha sostenuto, Padre, dandomi una forza che nemmeno io credevo possibile”.
Il Padre - “Lo so, sono stato a fianco a te tutto il tempo, tu non mi vedevi ma io ero lì. Ero lì quando il flagello ti toglieva lembi di pelle e carne viva, quando il sangue ti annebbiava gli occhi, quando la croce si faceva troppo pesante, quando la lancia di un soldato ti scalfiva la schiena e le gambe. E sono rimasto stupito per quanto un Dio può stupirsi. Sono rimasto stupito dalla tua determinazione e so anche che a sostenerla c’erano migliaia e milioni di persone presenti li fisicamente o solo col cuore, di chi era nato ed era morto ma aveva sperato in questo evento, di chi non era ancora nato e avrebbe sentito parlare di questo scontro unico e irripetibile solo come un fatto del passato fra dieci, cento mille anni. Milioni di persone di cui posso richiamarne solo alcuni. C’erano Abele, Noè, Abramo con Sara e Agar, Lot, Melchisedech, Isacco ed Ismaele, Giacobbe, Giuseppe, Mosè ed Aronne, Giosuè, Rut, Samuele ed Anna, il re David, Salomone, i sette fratelli Maccabei con la loro madre, Isaia e tutti i profeti, ma anche Giovanni Battista con Zaccaria ed Elisabetta, e poi le vergini e martiri Agnese, Lucia, Cecilia, Agata, Anastasia, Perpetua e Felicita, e la lunga schiera dei santi da Francesco a Chiara, a Rita, Domenico a quanti sono morti per mano dei terroristi invocando il tuo nome. Figlio, hai mobilitato intorno a te una assemblea che non possiamo deludere. Tanta tensione emotiva, tanta sofferenza partecipata, tanta speranza quanto non se ne erano mai viste e mai se ne vedranno in tutti i momenti della storia dell’umanità messi insieme”.
Gesù - “E’ allora Padre perché tardi? Che aspetti? Sugella la nuova alleanza che ho annunziato in questi anni: e riscatta l’umanità dal peccato donandole la vita eterna vissuta in un Regno che non è più solo il Paradiso ma una realtà in cui sono assunti anche i valori e le grandi opere di solidarietà vissute e realizzate dall’uomo nella storia, purificati e trasfigurati. E’ quanto avevamo deciso insieme e solo questo ti chiedo per giustizia Padre, perché io ho fatto quanto dovevo”.
Il Padre - “Tu lo sai qual è il problema. Tu sai che cosa abbiamo sempre cercato nell’uomo: la libera adesione alla nostra scelta di averlo voluto simile a noi. Una libera adesione compiuta in piena autonomia. Come avevamo chiesto ad Adamo ed Eva ma essi si lasciarono raggirare dal serpente. Questo abbiamo chiesto a Maria che ti ha messo al mondo e glielo abbiamo chiesto nel segreto della sua casa e lei ha risposto con un “si” pieno, convinto: Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto(Lc 1,38). Ma come possiamo chiedere agli uomini di accettare liberamente il nuovo patto di alleanza se io apro i cieli e – secondo l’immagine che tu hai evocato dinnanzi a Natanaele - lascio scendere schiere di angeli che ti liberano dalla croce e ti portano in alto mentre si propaga il mio annunzio che tu sei il Figlio, parte di me, e che hai riscattato il mondo dal peccato riaprendo all’uomo la prospettiva dell’eternità ma in modo più piena di come l’avevamo pensata all’inizio? Che libertà lasceremmo all’uomo di decidere? Dinnanzi a questa prova di onnipotenza non potrebbe che chinare il capo. Ma noi non avremmo l ’amico che desideriamo ma un servitore ricondotto con forza all’obbedienza. E’ veramente questo che vuoi?”.
Gesù - “E allora Padre?”.
Il Padre - “Allora ho molto riflettuto e sono arrivato ad una soluzione che ti sottopongo. Diamo a questa giornata un esito diverso rispetto a quella che tu avevi messo in conto ma conserviamo intatto il nostro progetto. Tu morirai sulla croce e sarai sepolto andrai a conoscere gli inferi ed a liberare le anime che vi sono esiliate, poi al terzo giorno risorgerai, come pure è stato detto. Ma risorgerai in maniera discreta. Non con i cieli aperti ma nel silenzio della notte quando le guardie poste dinnanzi alla tomba dormiranno. Incontrerai i tuoi discepoli e ti farai riconoscere. Loro sapranno e si impegneranno fino al martirio per far conoscere a tutti la nuova alleanza. Chi vorrà credere avrà gli elementi per convincersi e convincere, ma chi non vorrà avrà la possibilità umana di non credervi”.
Gesù - “Tutto è compiuto” “Padre nelle tue mani consegno il mio spirito”
E detto questo Gesù emise un forte grido e spirò.
File allegati:
Vento Eoliano domani a Filicudi
Vento Eoliano, domani, domenica 12 Marzo alle ore 18.00, organizza presso Villa La Rosa- Isola di Filicudi- l’incontro con il candidato a sindaco Avv. Francesco Rizzo e la gioventù del Vento.
La cittadinanza è invitata a partecipare
La cittadinanza è invitata a partecipare
Prevista per domani corsa straordinaria in nave Milazzo- Stromboli-Panarea-Lipari
Siremar rende noto che domani, domenica 12 marzo, sarà effettuata dalla motonave “Filippo Lippi” una corsa straordinaria sulla tratta Milazzo-Stromboli-Panarea-Lipari.
La decisione presa dalla società su istanza del Sindaco di Lipari è finalizzata ad alleviare i disagi degli operatori economici in particolar modo dell’isola di Stromboli penalizzati dalla momentanea assenza della motonave Laurana in cantiere per lavori di manutenzione.
La corsa fuori convenzione a compensazione della mancanza in servizio della “Laurana” - come detto - consentirà il rientro dei mezzi commerciali sbarcati venerdì scorso sull’isola e il riapprovigionamento.
La “Filippo Lippi” salperà da Milazzo alle 8, e dopo gli scali di Stromboli, Panarea e Lipari rientrerà a Milazzo alle 15,45.
La decisione presa dalla società su istanza del Sindaco di Lipari è finalizzata ad alleviare i disagi degli operatori economici in particolar modo dell’isola di Stromboli penalizzati dalla momentanea assenza della motonave Laurana in cantiere per lavori di manutenzione.
La corsa fuori convenzione a compensazione della mancanza in servizio della “Laurana” - come detto - consentirà il rientro dei mezzi commerciali sbarcati venerdì scorso sull’isola e il riapprovigionamento.
La “Filippo Lippi” salperà da Milazzo alle 8, e dopo gli scali di Stromboli, Panarea e Lipari rientrerà a Milazzo alle 15,45.
E' nato Iacopo Currò
E' nato Iacopo Currò, secondogenito di Fabio e Francesca Marino.
Al piccolo l'augurio di ogni bene.
Felicitazioni ai genitori, al fratellino Samuele, ai nonni e ai parenti tutti
Al piccolo l'augurio di ogni bene.
Felicitazioni ai genitori, al fratellino Samuele, ai nonni e ai parenti tutti
Con un tempestivo intervento ripristinata la viabilità sulla parte iniziale del lungomare di Canneto
Un tempestivo intervento con la pala meccanica, disposto dall'assessore Roberto Marturano, ha consentito, stamane, tra le 8 e 45 e le 10, di rendere di nuovo transitabile la parte iniziale del lungomare di Unci a Canneto (dal rimessaggio barche all'attività Martino) che era stato invaso da sabbia, pietre e marosi.
Nell'operazione ha operato, disciplinando la viabilità, l'ispettore di polizia municipale Agostino Portelli.
Nell'operazione ha operato, disciplinando la viabilità, l'ispettore di polizia municipale Agostino Portelli.
Auguri ai festeggiati di oggi
Buon Compleanno ad Antonello Quadara, Bartolina Pellegrino, Nunzia Trovato, Bartolina Gugliotta, Filippo Greco e Antonio Fabio
Maltempo. Corse sospese. Nota Siremar
Siremar rende noto che a causa delle avverse condizioni metereologiche le motonavi “Vesta”, “Filippo Lippi” e “Antonello da Messina” in servizio sulle tratte Trapani-Egadi, Milazzo-Eolie e Palermo-Ustica hanno sospeso le corse previste per le 7 e le 8,30.
venerdì 10 marzo 2017
Avverse condizioni meteo. Sospeso collegamento in nave delle 18 e 30 da Milazzo per Vulcano - Lipari
Siremar rende noto che la nave veloce “Isola di Vulcano” a causa delle avverse condizioni metereologiche ha sospeso la corsa prevista per le 18,30 da Milazzo per Vulcano - Lipari
Scarpe rosse sul ponte di Marina Corta in ricordo delle donne assassinate e contro il femminicidio
Decine e decine di scarpe rosse, e rami di mimosa, sono state posizionate oggi pomeriggio dalle socie della sezione F.I.D.A.P.A. (FEDERAZIONE ITALIANA DONNE ARTI PROFESSIONI AFFARI), presieduta da Nunziatina D'Alia, sul ponte di Marina Corta a Lipari.
Attraverso queste scarpe rosse si vogliono ricordare le donne morte assassinate per mano del marito, del fidanzato o di un ex compagno e le loro terribili storie di violenza; per rappresentare in un allestimento collettivo la marcia delle donne invisibili, cancellate dalla violenza.
Le scarpe resteranno sul ponte sino alle 19
(Le foto sono di Silvia Sarpi)
Cerimonia in memoria di Giuseppina stamane a Lipari
Organizzata dall'assessorato ai servizi sociali del Comune di Lipari ha avuto luogo stamane, nello slargo Padre Pio, una breve cerimonia in memoria di Giuseppina Mandile "A' Carbunara"
Presenti l'assessore Fabiola Centurrino, il capo area Tilde Pajno, alcuni giovani e altri cittadini.
L'iniziativa era prevista per lo scorso 8 Marzo ma era stata rinviata per le avverse condizioni meteo.
In una panchina, pitturata di rosso, è stata apposta una targa in memoria di Giuseppina.
In quella panchina ella spesso stazionava, unitamente ai suoi fedeli cani.
(foto: Silvia Sarpi)
Marina Corta e vie limitrofe. Nella prossima settimana incontro tra gli operatori
In vista dell'ormai prossimo inizio della stagione turistica, nell'impellenza di concordare e pianificare gli interventi ed i provvedimenti da richiedere all'amministrazione comunale riguardanti la piazza Ugo Sant'Onofrio (Marina Corta) e le vie limitrofe, anche alla luce di recenti indiscrezioni stampa che ipotizzano lo spostamento dei vaporetti turistici giornalieri dalla piazza ad altro luogo, si comunica che verrà promosso entro la prossima settimana un incontro a cui saranno invitate tutte le categorie di lavoro ed i residenti della zona di Marina Corta e vie limitrofe.
Data esatta e sede dell'incontro verranno comunicati a breve.
Cordialmente
Luca Chiofalo
Cordialmente
Luca Chiofalo
NDD - L'articolo a cui si fa riferimento evidenzia la richiesta dello spostamento dell'approdo dei "barconi" da parte degli operatori del settore mini-crociere.
Lipari: agenti di Polizia municipale e ausiliari del traffico a tempo determinato passano da 18 a 27 ore
La Giunta municipale di Lipari ha approvato con la delibera 32/2017 l’integrazione lavorativa per gli agenti di Polizia municipale e ausiliari del traffico a tempo determinato: Periodo Marzo 2017.
Passeranno da 18 a 27 ore settimanali.
I fondi utilizzati sono quelli del ticket di sbarco
Passeranno da 18 a 27 ore settimanali.
I fondi utilizzati sono quelli del ticket di sbarco
Previsioni meteomarine Eolie a cura di Giuseppe La Cava: Burrasca di tramontana in arrivo da stasera.
E' PREVISTA UNA BREVE MA INTENSA BURRASCA DI TRAMONTANA A PARTIRE DALLA SERATA DI OGGI, VENERDI 10, IN PROSECUZIONE NELLA MATTINATA DI SABATO 11 , CON RAFFICHE DI VENTO CHE POTREBBERO RAGGIUNGERE I 70-80 KM ORARI E MOTO ONDOSO AGITATO CON ALTEZZA MAROSI INTORNO AI 3 METRI, MA LOCALMENTE, NEL CORSO DELLA MATTINATA, IL MOTO ONDOSO POTRA' RISULTARE TEMPORANEAMENTE MOLTO AGITATO .
ATTENUAZIONE DEI FENOMENI NEL POMERIGGIO DI SABATO.
ATTENUAZIONE DEI FENOMENI NEL POMERIGGIO DI SABATO.
Il vice sindaco Orto smentisce voci di alienazione dello stadio Monteleone : "Prevista solo valorizzazione tramite concessione"
Vengo
chiamato in causa da vari colleghi amministratori, da cittadini, da sportivi
ecc. per la pubblicazione di notizie, e per varie iniziative individuali di
divulgazione di voci non verificate, relative ad una ipotetica volontà
dell'amministrazione di alienazione del campo di calcio Franchino Monteleone di
Lipari nell’ambito della delibera di alienazione e valorizzazione del
patrimonio dell’Ente.
Sulla
questione rappresento che la delibera di G.M. n. 28 del 03/03/2017 alla scheda
n. 3, per il campo di calcio Franchino Monteleone, prevede VALORIZZAZIONE
TRAMITE CONCESSIONE e non ALIENAZIONE.
Nel non comprendere come le notizie
possano essere rese e divulgate in modo totalmente difforme dalla realtà evidenzio che per il campo di calcio di Lipari l’Amministrazione,
di cui faccio parte, ha intenzione di ridare dignità all’impianto per poi
mettere lo stesso a disposizione delle società sportive che nella struttura
praticano attività e di tutti gli sportivi eoliani che a livello amatoriale e
non hanno necessità di fruire dell’immobile (Valorizzazione tramite concessione
significa proprio concessione alle società sportive locali con possibilità di
fruizione libera anche dei cittadini).
(Avv. Gaetano Orto)
Nota del direttore di Eolienews- Pubblichiamo per giusta informazione il comunicato del vice-sindaco anche se le notizie sulla "falsa" alienazione del Monteleone non sono imputabili a Eolienews.
Gli auguri ai festeggiati di oggi
Buon Compleanno a Daniel D'Ambra, Nuccio La Greca, Ersilia Pajno, Francesca Giovenco, Dario Saltalamacchia, Maria Sarpi, Venanzio Iacolino, Brian Buttò, Ettore Benforte, Nuccio Raccuia, Giuseppe Pasquali, Michele Farchica
Legge elettorale per i Comuni, errore nel testo: ora è emergenza alla Regione siciliana. Salta il 7 Maggio...si potrebbe votare l'11 Giugno
Un errore di appena una parolina, un articolo indeterminativo trasformato in determinativo. È bastato questo ad aprire più di un dubbio sull’applicazione della nuova legge elettorale per i Comuni. Un lapsus che ha mandato nel panico i partiti impegnati in questi giorni nella costruzione delle liste, costringendo così la Regione a programmare in tutta fretta una correzione sulla Gazzetta ufficiale che ha pubblicato il testo.
È un caso rimasto finora sotto traccia ma di cui alla Regione si discute da giorni perché rischia di invertire completamente il senso della riforma approvata ad agosto. Sei mesi fa l’Ars ha riscritto la legge elettorale per i Comuni introducendo soprattutto un principio: il voto che un cittadino esprime segnando solo la lista per il consiglio comunale si estende automaticamente anche al candidato sindaco anche se su questo l’elettore non ha esplicitamente segnato alcun consenso. Si chiama effetto trascinamento e premia, appunto, i candidati con più liste perché - si presume - queste aumentano la capacità di raccolta di voti che poi si trasferiscono automaticamente sul candidato sindaco.
Fino all’agosto scorso il sistema funzionava in modo esattamente opposto. Per votare un sindaco bisognava tracciare esplicitamente un segno sul suo nome mentre il voto alla lista non si estendeva automaticamente. Fin qui l’obiettivo politico. Contenuto nell’articolo due, al comma 2, della legge elettorale pubblicata in Gazzetta ufficiale il 2 settembre. In questo testo si legge: «Ciascun elettore può, con un unico voto, votare per un candidato alla carica di sindaco e per una delle liste a esso collegate tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste».
Occhio al dettaglio: nel testo ufficiale si parla di «una di tali liste», quindi possono essercene tante e l’elettore può indifferentemente sceglierne una estendendo automaticamente il voto al sindaco. In occasione di leggi così importanti la Gazzetta ufficiale pubblica anche le cosiddette Note. Si tratta di un vademecum fornito dall’Ufficio legislativo e legale della Regione che serve a spiegare la norma. È un atto ufficiale a cui si affidano i presidenti di seggio nello scrutinio.
Ebbene nelle Note c’è una versione molto diversa della legge: «Ciascun elettore può, con un voto unico, votare per un candidato alla carica di sindaco e per la lista a esso collegata, tracciando un segno sul contrassegno di tale lista». A molti non è sfuggito che scrivere «la lista» invece di «una delle liste» presuppone che a ogni candidato sindaco sia collegabile una sola lista e che solo votando questa si estende il voto al sindaco mentre per tutte le altre l’estensione del voto non si verificherebbe. A Totò Orlando, presidente del consiglio comunale di Palermo, il dettaglio non è sfuggito: «Applicando le Note, gli unici candidati a raccogliere i voti di lista sono quelli che hanno una sola lista». Cioè i grillini, che notoriamente non si presentano in coalizione. Ma c’è di più. Nelle Note è scritto anche che «il voto espresso per una delle liste di candidati al consiglio non si estende al candidato sindaco collegato».
È l’esatto opposto del senso della riforma votata ad agosto. Orlando intravede un pericolo: «Se le Note non verranno corrette, ci sarà il caos durante gli scrutini perchè un rappresentante di lista potrebbe contestare l’assegnazione dei voti. Si può perfino pensare che un movimento formi i rappresentanti di lista proprio per contestare tutti questi voti». Va detto che il testo ufficiale della norma è il primo ed è solo quello che fa fede. Ma il tema è diventato tanto delicato che l’assessorato agli Enti Locali ieri ha annunciato che la Regione sta programmando una correzione sulla Gazzetta ufficiale proprio per fugare ogni dubbio. Resta in piedi invece il dubbio sulla data delle elezioni. Ormai sfumata la convocazione dei comizi per il 7 maggio (una delle prime date ipotizzate) si fa strada l’ipotesi dell’11 giugno
La scelta non è stata ancora fatta ufficialmente ma ormai la data sembra scontata. Dal decreto di indizione dei comizi all’elezione vera e propria non possono passare meno di 60 giorni. passato, dunque, il 7 marzo, non si può più votare il 7 maggio e le tre domeniche ovvero 14, 21 e 28 hanno tutte impedimenti chiari legati al G7 che si svolgerà a Taormina proprio a maggio. L’intenzione è quella di evitare che si possa andare al voto durante l’organizzazione del grande evento mondiale.
Restano, dunque, il 4 e l’11 giugno ma la prima data è il culmine di un ponte festivo, quello del 2 giugno, e dunque si teme che questo causi l’aumento dell’astensionismo che è già elevato.
È un caso rimasto finora sotto traccia ma di cui alla Regione si discute da giorni perché rischia di invertire completamente il senso della riforma approvata ad agosto. Sei mesi fa l’Ars ha riscritto la legge elettorale per i Comuni introducendo soprattutto un principio: il voto che un cittadino esprime segnando solo la lista per il consiglio comunale si estende automaticamente anche al candidato sindaco anche se su questo l’elettore non ha esplicitamente segnato alcun consenso. Si chiama effetto trascinamento e premia, appunto, i candidati con più liste perché - si presume - queste aumentano la capacità di raccolta di voti che poi si trasferiscono automaticamente sul candidato sindaco.
Fino all’agosto scorso il sistema funzionava in modo esattamente opposto. Per votare un sindaco bisognava tracciare esplicitamente un segno sul suo nome mentre il voto alla lista non si estendeva automaticamente. Fin qui l’obiettivo politico. Contenuto nell’articolo due, al comma 2, della legge elettorale pubblicata in Gazzetta ufficiale il 2 settembre. In questo testo si legge: «Ciascun elettore può, con un unico voto, votare per un candidato alla carica di sindaco e per una delle liste a esso collegate tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste».
Occhio al dettaglio: nel testo ufficiale si parla di «una di tali liste», quindi possono essercene tante e l’elettore può indifferentemente sceglierne una estendendo automaticamente il voto al sindaco. In occasione di leggi così importanti la Gazzetta ufficiale pubblica anche le cosiddette Note. Si tratta di un vademecum fornito dall’Ufficio legislativo e legale della Regione che serve a spiegare la norma. È un atto ufficiale a cui si affidano i presidenti di seggio nello scrutinio.
Ebbene nelle Note c’è una versione molto diversa della legge: «Ciascun elettore può, con un voto unico, votare per un candidato alla carica di sindaco e per la lista a esso collegata, tracciando un segno sul contrassegno di tale lista». A molti non è sfuggito che scrivere «la lista» invece di «una delle liste» presuppone che a ogni candidato sindaco sia collegabile una sola lista e che solo votando questa si estende il voto al sindaco mentre per tutte le altre l’estensione del voto non si verificherebbe. A Totò Orlando, presidente del consiglio comunale di Palermo, il dettaglio non è sfuggito: «Applicando le Note, gli unici candidati a raccogliere i voti di lista sono quelli che hanno una sola lista». Cioè i grillini, che notoriamente non si presentano in coalizione. Ma c’è di più. Nelle Note è scritto anche che «il voto espresso per una delle liste di candidati al consiglio non si estende al candidato sindaco collegato».
È l’esatto opposto del senso della riforma votata ad agosto. Orlando intravede un pericolo: «Se le Note non verranno corrette, ci sarà il caos durante gli scrutini perchè un rappresentante di lista potrebbe contestare l’assegnazione dei voti. Si può perfino pensare che un movimento formi i rappresentanti di lista proprio per contestare tutti questi voti». Va detto che il testo ufficiale della norma è il primo ed è solo quello che fa fede. Ma il tema è diventato tanto delicato che l’assessorato agli Enti Locali ieri ha annunciato che la Regione sta programmando una correzione sulla Gazzetta ufficiale proprio per fugare ogni dubbio. Resta in piedi invece il dubbio sulla data delle elezioni. Ormai sfumata la convocazione dei comizi per il 7 maggio (una delle prime date ipotizzate) si fa strada l’ipotesi dell’11 giugno
La scelta non è stata ancora fatta ufficialmente ma ormai la data sembra scontata. Dal decreto di indizione dei comizi all’elezione vera e propria non possono passare meno di 60 giorni. passato, dunque, il 7 marzo, non si può più votare il 7 maggio e le tre domeniche ovvero 14, 21 e 28 hanno tutte impedimenti chiari legati al G7 che si svolgerà a Taormina proprio a maggio. L’intenzione è quella di evitare che si possa andare al voto durante l’organizzazione del grande evento mondiale.
Restano, dunque, il 4 e l’11 giugno ma la prima data è il culmine di un ponte festivo, quello del 2 giugno, e dunque si teme che questo causi l’aumento dell’astensionismo che è già elevato.
Cerimonia in memoria di Giuseppina e Scarpe rosse contro il femminicidio, in programma oggi a Lipari.
Si terrà stamane alle 12:00, nello slargo limitrofo alla statua di Padre Pio a Lipari, la cerimonia in ricordo di Giuseppina Mandile prevista per l'otto marzo e rinviata a causa delle avverse condizioni meteo.
Si terra anche oggi, sul ponte sito tra la Salita di San Giuseppe e la Piazza di Marina Corta a Lipari, l’allestimento di scarpe rosse per ricordare le vittime di femminicidio. L'iniziativa della Fidapa delle Eolie era in programma per l’8 Marzo ed è stato rinviato a causa delle cattive previsioni meteo.
Si svolgerà dalle ore 15.00 alle ore 19.00.
Si terra anche oggi, sul ponte sito tra la Salita di San Giuseppe e la Piazza di Marina Corta a Lipari, l’allestimento di scarpe rosse per ricordare le vittime di femminicidio. L'iniziativa della Fidapa delle Eolie era in programma per l’8 Marzo ed è stato rinviato a causa delle cattive previsioni meteo.
Si svolgerà dalle ore 15.00 alle ore 19.00.
giovedì 9 marzo 2017
Maltempo: in arrivo venti forti, in particolare sulle regioni centro-meridionali
da www.protezionecivile.gov.it
L’arrivo di una perturbazione proveniente dal nord Europa determinerà, a partire da domani, un generale rinforzo della ventilazione nel nostro Paese, specialmente sulle regioni centro-meridionali.
Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le Regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.
L’avviso prevede, dalle prime ore di domani, venerdì 10 marzo, venti forti settentrionali, con raffiche di burrasca, su Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia e dal pomeriggio venti forti dai quadranti settentrionali, con raffiche di burrasca, su Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Dalla serata si prevedono, inoltre, rinforzi fino a burrasca forte sulle regioni meridionali. I fenomeni saranno accompagnati da mareggiate lungo le coste esposte.
Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le Regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.
L’avviso prevede, dalle prime ore di domani, venerdì 10 marzo, venti forti settentrionali, con raffiche di burrasca, su Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia e dal pomeriggio venti forti dai quadranti settentrionali, con raffiche di burrasca, su Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Dalla serata si prevedono, inoltre, rinforzi fino a burrasca forte sulle regioni meridionali. I fenomeni saranno accompagnati da mareggiate lungo le coste esposte.
Consiglio comunale a Lipari. Il "De Profundis della sanità eoliana" e la presa di posizione sull'impianto di Giammoro
Il consiglio comunale di oggi a Lipari - caratterizzato dalle dimissioni del consigliere Pietro Lo Cascio (argomento che abbiamo già trattato con altri articoli) - ha discusso, principalmente di Sanità e dell’Impianto di ricerca e sperimentazione per la gestione di rifiuti pericolosi e non, che si intende attivare presso lo stabilimento di Giammoro
Sulla Sanità (era presente in aula l'assessore Fabiola Centurrino) tutti i consiglieri, seppure con motivazioni diverse, hanno evidenziato come la stessa nelle isole abbia toccato, nella prestazione di servizi presso l’ospedale, dei livelli negativi mai raggiunti nel passato. Dal punto nascite, al cardiologo, al consultorio, è stato tutto un “taglio” che hanno reso sempre più difficoltosa la vita dei residenti.
Sulla Sanità (era presente in aula l'assessore Fabiola Centurrino) tutti i consiglieri, seppure con motivazioni diverse, hanno evidenziato come la stessa nelle isole abbia toccato, nella prestazione di servizi presso l’ospedale, dei livelli negativi mai raggiunti nel passato. Dal punto nascite, al cardiologo, al consultorio, è stato tutto un “taglio” che hanno reso sempre più difficoltosa la vita dei residenti.
Il consigliere Giacomo Biviano (PD), che ha evidenziato, oltre alle"negatività", due "positività" (ambulanza del 118 medicalizzata e Punto di primo intervento pediatrico), ha anche proposto che, alle prossime regionali, si presenti e si sostenga un candidato eoliano.
L’assessore alla Sanità, Fabiola Centurrino ha evidenziato che “il sindaco Marco Giorgianni ha incontrato più volte il direttore Sirna e si è discusso delle varie carenze in pianta organica. C'è stato un nuovo aggiornamento e presto si dovrebbero avere i due cardiologi e il secondo ortopedico. Stessa situazione per il consultorio. Noi stiamo pressando”. L’argomento sanità è stato aggiornato.
Il consiglio comunale poi, approvando un ordine del giorno (primo firmatario Giacomo Biviano) ha “delegato” all’amministrazione il compito di fare sentire la propria voce sull’Impianto di ricerca e sperimentazione per la gestione di rifiuti pericolosi e non, che si intende attivare presso lo stabilimento di Giammoro “che costituirebbe una ulteriore bomba ecologica gravante sulle Eolie”.
Sono stai poi approvati i 4 debiti fuori bilancio, le sdemanializzazioni.
Sull'approvazione del regolamento per l'applicazione dell'imposta comunale sulla pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni è venuto a mancare il numero legale.
L’assessore alla Sanità, Fabiola Centurrino ha evidenziato che “il sindaco Marco Giorgianni ha incontrato più volte il direttore Sirna e si è discusso delle varie carenze in pianta organica. C'è stato un nuovo aggiornamento e presto si dovrebbero avere i due cardiologi e il secondo ortopedico. Stessa situazione per il consultorio. Noi stiamo pressando”. L’argomento sanità è stato aggiornato.
Il consiglio comunale poi, approvando un ordine del giorno (primo firmatario Giacomo Biviano) ha “delegato” all’amministrazione il compito di fare sentire la propria voce sull’Impianto di ricerca e sperimentazione per la gestione di rifiuti pericolosi e non, che si intende attivare presso lo stabilimento di Giammoro “che costituirebbe una ulteriore bomba ecologica gravante sulle Eolie”.
Sono stai poi approvati i 4 debiti fuori bilancio, le sdemanializzazioni.
Sull'approvazione del regolamento per l'applicazione dell'imposta comunale sulla pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni è venuto a mancare il numero legale.
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