A Porto salvo venerdì sera si è tenuta la seconda Via Crucis quaresimali delle parrocchie di Mons. Gaetano Sardella. Uno di punti più stimolanti è stato un dialogo immaginario fra Gesù e il Padre ma teologicamente possibile se non probabile e rappresentato da Guglielmo Sardella (il Padre), don Gaetano (Gesù) e la voce fuori campo di Michele Giacomantonio.
Le sofferenze del crocifisso inchiodato sulla croce sono inserite fra due salmi che Gesù accenna solamente e che la gran parte dei presenti non comprende. Il salmo 22 “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato” ed il salmo 31“Padre nelle tue mani raccomando il mio spirito” avendo constato che ormai tutto era compiuto.
Che cosa è accaduto fra questi due salmi? Non è difficile immaginare che Gesù e il Padre si siano parlati ed abbiano chiarito questo “abbandono”
Gesù - “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato”.
Il Padre - “No, Figlio, non ti ho abbandonato . Ti ho seguito passo passo per tutto il dramma da quando eri nel Getsemani, a quando sono giunti Giuda e le guardie e ti hanno fatto prigioniero. Quindi davanti al Sinedrio, a Pilato, a Erode, di nuovo a Pilato. Quando ti hanno flagellato, ti hanno messo la corona di spine, ti hanno caricato della croce e infine lungo i duecento metri che vanno dal Sinedrio fino al Golgota. Sono rimasto impressionato dalla tua resistenza, dalla tua sopportazione, dalla tura determinazione. Non avrei mai creduto che un uomo potesse resistere tanto”.
Gesù -“Era in gioco il nostro progetto, non potevo fallire. Che cosa sarebbe successo se avessi fallito? Se ad un certo punto avessi gettato la croce e ti avessi detto “Padre non ce la faccio più a sopportare questo scempio”? Il mondo sarebbe andato avanti come prima con l’Avversario tornato ad essere il Signore del mondo e la buona gente sempre più costretta a subìre le angherie dei malvagi anzi col rischio che malvagità ed egoismi si moltiplichino e producano altre più gravi e grandi situazioni di crisi con sofferenze inaudite. Per tutta la giornata, Padre, ho avuto davanti agli occhi il dramma degli umili e degli indifesi, il dolore dei bambini, il terrore e l’avvilimento dei vecchi. Questo mi ha sostenuto, Padre, dandomi una forza che nemmeno io credevo possibile”.
Il Padre - “Lo so, sono stato a fianco a te tutto il tempo, tu non mi vedevi ma io ero lì. Ero lì quando il flagello ti toglieva lembi di pelle e carne viva, quando il sangue ti annebbiava gli occhi, quando la croce si faceva troppo pesante, quando la lancia di un soldato ti scalfiva la schiena e le gambe. E sono rimasto stupito per quanto un Dio può stupirsi. Sono rimasto stupito dalla tua determinazione e so anche che a sostenerla c’erano migliaia e milioni di persone presenti li fisicamente o solo col cuore, di chi era nato ed era morto ma aveva sperato in questo evento, di chi non era ancora nato e avrebbe sentito parlare di questo scontro unico e irripetibile solo come un fatto del passato fra dieci, cento mille anni. Milioni di persone di cui posso richiamarne solo alcuni. C’erano Abele, Noè, Abramo con Sara e Agar, Lot, Melchisedech, Isacco ed Ismaele, Giacobbe, Giuseppe, Mosè ed Aronne, Giosuè, Rut, Samuele ed Anna, il re David, Salomone, i sette fratelli Maccabei con la loro madre, Isaia e tutti i profeti, ma anche Giovanni Battista con Zaccaria ed Elisabetta, e poi le vergini e martiri Agnese, Lucia, Cecilia, Agata, Anastasia, Perpetua e Felicita, e la lunga schiera dei santi da Francesco a Chiara, a Rita, Domenico a quanti sono morti per mano dei terroristi invocando il tuo nome. Figlio, hai mobilitato intorno a te una assemblea che non possiamo deludere. Tanta tensione emotiva, tanta sofferenza partecipata, tanta speranza quanto non se ne erano mai viste e mai se ne vedranno in tutti i momenti della storia dell’umanità messi insieme”.
Gesù - “E’ allora Padre perché tardi? Che aspetti? Sugella la nuova alleanza che ho annunziato in questi anni: e riscatta l’umanità dal peccato donandole la vita eterna vissuta in un Regno che non è più solo il Paradiso ma una realtà in cui sono assunti anche i valori e le grandi opere di solidarietà vissute e realizzate dall’uomo nella storia, purificati e trasfigurati. E’ quanto avevamo deciso insieme e solo questo ti chiedo per giustizia Padre, perché io ho fatto quanto dovevo”.
Il Padre - “Tu lo sai qual è il problema. Tu sai che cosa abbiamo sempre cercato nell’uomo: la libera adesione alla nostra scelta di averlo voluto simile a noi. Una libera adesione compiuta in piena autonomia. Come avevamo chiesto ad Adamo ed Eva ma essi si lasciarono raggirare dal serpente. Questo abbiamo chiesto a Maria che ti ha messo al mondo e glielo abbiamo chiesto nel segreto della sua casa e lei ha risposto con un “si” pieno, convinto: Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto(Lc 1,38). Ma come possiamo chiedere agli uomini di accettare liberamente il nuovo patto di alleanza se io apro i cieli e – secondo l’immagine che tu hai evocato dinnanzi a Natanaele - lascio scendere schiere di angeli che ti liberano dalla croce e ti portano in alto mentre si propaga il mio annunzio che tu sei il Figlio, parte di me, e che hai riscattato il mondo dal peccato riaprendo all’uomo la prospettiva dell’eternità ma in modo più piena di come l’avevamo pensata all’inizio? Che libertà lasceremmo all’uomo di decidere? Dinnanzi a questa prova di onnipotenza non potrebbe che chinare il capo. Ma noi non avremmo l ’amico che desideriamo ma un servitore ricondotto con forza all’obbedienza. E’ veramente questo che vuoi?”.
Gesù - “E allora Padre?”.
Il Padre - “Allora ho molto riflettuto e sono arrivato ad una soluzione che ti sottopongo. Diamo a questa giornata un esito diverso rispetto a quella che tu avevi messo in conto ma conserviamo intatto il nostro progetto. Tu morirai sulla croce e sarai sepolto andrai a conoscere gli inferi ed a liberare le anime che vi sono esiliate, poi al terzo giorno risorgerai, come pure è stato detto. Ma risorgerai in maniera discreta. Non con i cieli aperti ma nel silenzio della notte quando le guardie poste dinnanzi alla tomba dormiranno. Incontrerai i tuoi discepoli e ti farai riconoscere. Loro sapranno e si impegneranno fino al martirio per far conoscere a tutti la nuova alleanza. Chi vorrà credere avrà gli elementi per convincersi e convincere, ma chi non vorrà avrà la possibilità umana di non credervi”.
Gesù - “Tutto è compiuto” “Padre nelle tue mani consegno il mio spirito”
E detto questo Gesù emise un forte grido e spirò.
Le sofferenze del crocifisso inchiodato sulla croce sono inserite fra due salmi che Gesù accenna solamente e che la gran parte dei presenti non comprende. Il salmo 22 “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato” ed il salmo 31“Padre nelle tue mani raccomando il mio spirito” avendo constato che ormai tutto era compiuto.
Che cosa è accaduto fra questi due salmi? Non è difficile immaginare che Gesù e il Padre si siano parlati ed abbiano chiarito questo “abbandono”
Gesù - “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato”.
Il Padre - “No, Figlio, non ti ho abbandonato . Ti ho seguito passo passo per tutto il dramma da quando eri nel Getsemani, a quando sono giunti Giuda e le guardie e ti hanno fatto prigioniero. Quindi davanti al Sinedrio, a Pilato, a Erode, di nuovo a Pilato. Quando ti hanno flagellato, ti hanno messo la corona di spine, ti hanno caricato della croce e infine lungo i duecento metri che vanno dal Sinedrio fino al Golgota. Sono rimasto impressionato dalla tua resistenza, dalla tua sopportazione, dalla tura determinazione. Non avrei mai creduto che un uomo potesse resistere tanto”.
Gesù -“Era in gioco il nostro progetto, non potevo fallire. Che cosa sarebbe successo se avessi fallito? Se ad un certo punto avessi gettato la croce e ti avessi detto “Padre non ce la faccio più a sopportare questo scempio”? Il mondo sarebbe andato avanti come prima con l’Avversario tornato ad essere il Signore del mondo e la buona gente sempre più costretta a subìre le angherie dei malvagi anzi col rischio che malvagità ed egoismi si moltiplichino e producano altre più gravi e grandi situazioni di crisi con sofferenze inaudite. Per tutta la giornata, Padre, ho avuto davanti agli occhi il dramma degli umili e degli indifesi, il dolore dei bambini, il terrore e l’avvilimento dei vecchi. Questo mi ha sostenuto, Padre, dandomi una forza che nemmeno io credevo possibile”.
Il Padre - “Lo so, sono stato a fianco a te tutto il tempo, tu non mi vedevi ma io ero lì. Ero lì quando il flagello ti toglieva lembi di pelle e carne viva, quando il sangue ti annebbiava gli occhi, quando la croce si faceva troppo pesante, quando la lancia di un soldato ti scalfiva la schiena e le gambe. E sono rimasto stupito per quanto un Dio può stupirsi. Sono rimasto stupito dalla tua determinazione e so anche che a sostenerla c’erano migliaia e milioni di persone presenti li fisicamente o solo col cuore, di chi era nato ed era morto ma aveva sperato in questo evento, di chi non era ancora nato e avrebbe sentito parlare di questo scontro unico e irripetibile solo come un fatto del passato fra dieci, cento mille anni. Milioni di persone di cui posso richiamarne solo alcuni. C’erano Abele, Noè, Abramo con Sara e Agar, Lot, Melchisedech, Isacco ed Ismaele, Giacobbe, Giuseppe, Mosè ed Aronne, Giosuè, Rut, Samuele ed Anna, il re David, Salomone, i sette fratelli Maccabei con la loro madre, Isaia e tutti i profeti, ma anche Giovanni Battista con Zaccaria ed Elisabetta, e poi le vergini e martiri Agnese, Lucia, Cecilia, Agata, Anastasia, Perpetua e Felicita, e la lunga schiera dei santi da Francesco a Chiara, a Rita, Domenico a quanti sono morti per mano dei terroristi invocando il tuo nome. Figlio, hai mobilitato intorno a te una assemblea che non possiamo deludere. Tanta tensione emotiva, tanta sofferenza partecipata, tanta speranza quanto non se ne erano mai viste e mai se ne vedranno in tutti i momenti della storia dell’umanità messi insieme”.
Gesù - “E’ allora Padre perché tardi? Che aspetti? Sugella la nuova alleanza che ho annunziato in questi anni: e riscatta l’umanità dal peccato donandole la vita eterna vissuta in un Regno che non è più solo il Paradiso ma una realtà in cui sono assunti anche i valori e le grandi opere di solidarietà vissute e realizzate dall’uomo nella storia, purificati e trasfigurati. E’ quanto avevamo deciso insieme e solo questo ti chiedo per giustizia Padre, perché io ho fatto quanto dovevo”.
Il Padre - “Tu lo sai qual è il problema. Tu sai che cosa abbiamo sempre cercato nell’uomo: la libera adesione alla nostra scelta di averlo voluto simile a noi. Una libera adesione compiuta in piena autonomia. Come avevamo chiesto ad Adamo ed Eva ma essi si lasciarono raggirare dal serpente. Questo abbiamo chiesto a Maria che ti ha messo al mondo e glielo abbiamo chiesto nel segreto della sua casa e lei ha risposto con un “si” pieno, convinto: Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto(Lc 1,38). Ma come possiamo chiedere agli uomini di accettare liberamente il nuovo patto di alleanza se io apro i cieli e – secondo l’immagine che tu hai evocato dinnanzi a Natanaele - lascio scendere schiere di angeli che ti liberano dalla croce e ti portano in alto mentre si propaga il mio annunzio che tu sei il Figlio, parte di me, e che hai riscattato il mondo dal peccato riaprendo all’uomo la prospettiva dell’eternità ma in modo più piena di come l’avevamo pensata all’inizio? Che libertà lasceremmo all’uomo di decidere? Dinnanzi a questa prova di onnipotenza non potrebbe che chinare il capo. Ma noi non avremmo l ’amico che desideriamo ma un servitore ricondotto con forza all’obbedienza. E’ veramente questo che vuoi?”.
Gesù - “E allora Padre?”.
Il Padre - “Allora ho molto riflettuto e sono arrivato ad una soluzione che ti sottopongo. Diamo a questa giornata un esito diverso rispetto a quella che tu avevi messo in conto ma conserviamo intatto il nostro progetto. Tu morirai sulla croce e sarai sepolto andrai a conoscere gli inferi ed a liberare le anime che vi sono esiliate, poi al terzo giorno risorgerai, come pure è stato detto. Ma risorgerai in maniera discreta. Non con i cieli aperti ma nel silenzio della notte quando le guardie poste dinnanzi alla tomba dormiranno. Incontrerai i tuoi discepoli e ti farai riconoscere. Loro sapranno e si impegneranno fino al martirio per far conoscere a tutti la nuova alleanza. Chi vorrà credere avrà gli elementi per convincersi e convincere, ma chi non vorrà avrà la possibilità umana di non credervi”.
Gesù - “Tutto è compiuto” “Padre nelle tue mani consegno il mio spirito”
E detto questo Gesù emise un forte grido e spirò.
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