Ricordiamo che il sindaco, già nel momento in cui gli venne notificato l'avviso per le indagini in corso, si è sempre detto certo di poter dimostrare di non aver commesso alcun reato.
I cinque dovranno rispondere, in Tribunale, dei reati - in concorso tra loro - di abuso d'ufficio e di occupazione illegittima di area demaniale e della struttura prefabbricata realizzata dal Comune di Lipari nella zona portuale di Sottomonastero, estesa per 155 mq, e data in uso - secondo la Procura illegittimamente -, alle società di navigazione per collocarvi le proprie biglietterie e le sale d'attesa riservate ai viaggiatori.
Ricordiamo che il sindaco, già nel momento in cui gli venne notificato l'avviso per le indagini in corso, si è sempre detto certo di poter dimostrare di non aver commesso alcun reato.
La vicenda è scaturita dalle indagini avviate dall'Ufficio circondariale marittimo di Lipari sulla struttura prefabbricata realizzata sul Demanio dal Comune. Secondo le ipotesi di accusa, al sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, si contesta il reato di abuso di ufficio in quanto avrebbe concesso in godimento la struttura attraverso una mera delibera di Giunta adottata nel 2014 e ciò nonostante il Comune non avesse ancora ottenuto la concessione dal Demanio marittimo regionale. Inoltre il Comune, così come accertato dalle Capitanerie di Lipari e Milazzo, non ha neppure richiesto alle società mandatarie e alle corrispettive società di navigazione per le quali veniva svolto il servizio alcun canone di pagamento per l'uso della struttura. Il Comune, inoltre, in questi anni si è accollato il pagamento dei consumi di energia elettrica ed i costi delle linee telefoniche installate dalle società utilizzatrici del manufatto.
A rispondere di concorso nell'abuso d'ufficio e dell'occupazione abusiva di area demaniale, anche i rappresentanti delle società che a costo zero hanno utilizzato la struttura: Massimo La Cava, 56 anni, legale rappresentante della “Sgm srl”; Alessandro Seminara, 52 anni, e Giuseppe Insana, 30 anni, entrambi legali rappresentanti che si sono succeduti alla direzione della Davimar Eolia Navigazione; Donatella De Pasquale, 54 anni, legale rappresentante della Eoltravel Viaggi e Turismo, tutti indagati per occupazione illegale di bene demaniale, in quanto titolari delle concessionarie delle società di navigazione che avrebbero occupato abusivamente la struttura realizzata dal Comune. E non essendovi alcuna concessione demaniale, le stesse società non avrebbero avuto alcun titolo per utilizzare le aree destinate a biglietteria e la sala di attesa riservata ai viaggiatori.
La vicenda è scaturita dalle indagini avviate dall'Ufficio circondariale marittimo di Lipari sulla struttura prefabbricata realizzata sul Demanio dal Comune. Secondo le ipotesi di accusa, al sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, si contesta il reato di abuso di ufficio in quanto avrebbe concesso in godimento la struttura attraverso una mera delibera di Giunta adottata nel 2014 e ciò nonostante il Comune non avesse ancora ottenuto la concessione dal Demanio marittimo regionale. Inoltre il Comune, così come accertato dalle Capitanerie di Lipari e Milazzo, non ha neppure richiesto alle società mandatarie e alle corrispettive società di navigazione per le quali veniva svolto il servizio alcun canone di pagamento per l'uso della struttura. Il Comune, inoltre, in questi anni si è accollato il pagamento dei consumi di energia elettrica ed i costi delle linee telefoniche installate dalle società utilizzatrici del manufatto.
A rispondere di concorso nell'abuso d'ufficio e dell'occupazione abusiva di area demaniale, anche i rappresentanti delle società che a costo zero hanno utilizzato la struttura: Massimo La Cava, 56 anni, legale rappresentante della “Sgm srl”; Alessandro Seminara, 52 anni, e Giuseppe Insana, 30 anni, entrambi legali rappresentanti che si sono succeduti alla direzione della Davimar Eolia Navigazione; Donatella De Pasquale, 54 anni, legale rappresentante della Eoltravel Viaggi e Turismo, tutti indagati per occupazione illegale di bene demaniale, in quanto titolari delle concessionarie delle società di navigazione che avrebbero occupato abusivamente la struttura realizzata dal Comune. E non essendovi alcuna concessione demaniale, le stesse società non avrebbero avuto alcun titolo per utilizzare le aree destinate a biglietteria e la sala di attesa riservata ai viaggiatori.