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lunedì 21 ottobre 2013
Beata Vergine Maria SS. della Purità. Processione ieri a Quattropani
Riceviamo da Franco Ficarra e pubblichiamo una foto relativa alla processione in onore della Beata Vergine Maria SS. della Purità, presieduta da Don Giuseppe Mirabito, svoltasi ieri a Quattropani.
Ordinanza di chiusura della S.P. Quattropani-Acquacalda e "manomissioni"
PROVINCIA REGIONALE DI MESSINA
IV° UFFICIO DIRIGENZIALE
Protezione Civile e Difesa Suolo -
Viabilità 1° Distretto
OGGETTO: Ordinanza di chiusura al
transito della S.P. Quattropani – Acquacalda al Km. 4 + 200, nel
comune di Lipari (Me).
Premesso che a seguito di frana di
crollo che in data 14 ottobre 2013 ha interesso un tratto della S.P.
Quattropani – Acquacalda, al Km. 4 + 200, nel comune di Lipari
(Me), si è reso necessario chiudere il transito lungo la suddetta
strada ed al contempo individuare percorso alternativo indicato con
apposita segnaletica.
Visti il D.L. 30.04.1992 n.285 ed il
D.P.R. n.495 del 16.12.1992;
Il sottoscritto Ing. Giuseppe CELI,
Dirigente del 4° Ufficio Dirigenziale Viabilità 1° Distretto
ORDINA
con decorrenza immediata e fino a al
ripristino delle condizioni di sicurezza al transito, la chiusura al
transito della S.P. Quattropani – Acquacalda, al Km. 4+200, nel
comune di Lipari.
Il presente provvedimento sarà reso
noto al pubblico mediante apposizione di segnaletica locale indicante
altresì il percorso alternativo.
E’fatto obbligo a chiunque spetti
osservare a fare osservare la presente ordinanza.
Il Dirigente
Ing.G.Celi
Sin qui l'ordinanza di chiusura emessa dalla Provincia, Abbiamo appreso che, nottetempo, qualcuno ha rimosso le strutture che impedivano il transito su quell'arteria, giudicata, per via di altri massi in bilico, a forte rischio per la pubblica incolumità.
Constatato ciò, da stamani sono di nuovo al lavoro per apporre le strutture che interdicono il traffico (e la relativa segnaletica) gli uomini della Provincia e della Protezione civile comunale.
Auguri a...
Eolienews augura Buon Compleanno ad Enrico Mantineo, Salvo Cutuli, Bartola Saltalamacchia e Domenico Cincotta
Milazzo pensa ad un “ticket” per coloro che vanno alle Eolie
(Gazzetta del sud) L’Amministrazione comunale di Milazzo sta pensando di istituire un "ticket" che possa in parte controbilanciare costi che da sempre la città di Milazzo sostiene per la sua posizione privilegiata quale porta naturale delle isole Eolie. Un contributo irrisorio che dovrebbero pagare tutti coloro che prendono nave ed aliscafo per raggiungere le Isole ad esclusione dei residenti di Milazzo e delle Eolie. Un supplemento al biglietto di 50 centesimi con le compagnie di navigazione che dovrebbero poi versare le somme all’Ente.
"Un piccolo contributo - spiega il sindaco Carmelo Pino - che certamente ci consentirà di apportare migliorie soprattutto nel periodo estivo quando il flusso dei passeggeri richiede opportuni servizi legati al traffico. E' notorio che tutti gli oneri, dalla disciplina della viabilità alla manutenzione e pulizia delle strade di collegamento al porto, sino ad oggi, sono stati a totale carico dei nostri concittadini. Ritengo quindi che un piccolo contributo non determinerà conseguenze negative mentre per le casse dell’Ente rappresenterà una nuova entrata extra tributaria “vincolata” a migliorare l’accoglienza di chi transita nel nostro porto".
"Un piccolo contributo - spiega il sindaco Carmelo Pino - che certamente ci consentirà di apportare migliorie soprattutto nel periodo estivo quando il flusso dei passeggeri richiede opportuni servizi legati al traffico. E' notorio che tutti gli oneri, dalla disciplina della viabilità alla manutenzione e pulizia delle strade di collegamento al porto, sino ad oggi, sono stati a totale carico dei nostri concittadini. Ritengo quindi che un piccolo contributo non determinerà conseguenze negative mentre per le casse dell’Ente rappresenterà una nuova entrata extra tributaria “vincolata” a migliorare l’accoglienza di chi transita nel nostro porto".
domenica 20 ottobre 2013
S. Bartolomeo e una effige su targhetta
Attraverso la pagina "S. Bartolomeo-Patrono delle Eolie", che abbiamo creato su fb, la signora Marinella Di Cecca ci ha fatto pervenire questa targhetta con l'effige del nostro Patrono.
Scrive la signora "Questa targhetta metallica con l'Effige del Santo era posizionata sopra un ricordino preso al paese suo, Canneto di Lipari, da mia madre nei primissimi anni 60 e tenuto con se a Roma, dove abitavamo.....Vi sono molto affezionata e dell'originale completo, rotondo in plastica trasparente, ne ricordo le fattezze come mi ricordo di Lei, che non è più fra noi da 35 anni".
Scrive la signora "Questa targhetta metallica con l'Effige del Santo era posizionata sopra un ricordino preso al paese suo, Canneto di Lipari, da mia madre nei primissimi anni 60 e tenuto con se a Roma, dove abitavamo.....Vi sono molto affezionata e dell'originale completo, rotondo in plastica trasparente, ne ricordo le fattezze come mi ricordo di Lei, che non è più fra noi da 35 anni".
CROCETTA ESPELLE SAVONA: “QUALCUNO DEVE ANDARE VIA SUBITO”
Un gioco di sguardi, gli animi che sono diventati tesi. Poi il cartellino rosso. Esplode il caso Savona. Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta posta sul suo profilo Facebook un fatto singolare che lo ha visto protagonista al congresso dei Democratici riformisti per la Sicilia. Il governatore al suo arrivo è stato accolto da lunghi applausi. E quando ha preso la parola, menzionando Pio La Torre e ripetendo quello che il leader comunista disse 32 anni fa parlando alla conferenza di organizzazione del Pci, ha affermato: “In questa sala c’è qualcuno che non ci deve stare e deve uscire immediatamente”. Apriti cielo. E mentre i partecipanti al congresso applaudivano, proprio Riccardo Savona, si sarebbe alzato abbandonando la sala.
Il deputato regionale, presidente della commissione Bilancio nella scorsa legislatura e attuale presidente della commissione speciale per la Spending review, non ci ha pensato più di tanto è così andato via. Il tutto è successo davanti ai massimi vertici del partito. Il parlamentare è stato intercettato mentre parlava al telefono con il ‘re dell’eolico’, Vito Nicastri, ritenuto vicino al superlatitante Matteo Messina Denaro. “Pur essendo fiduciosi che Savona riuscirà a dimostrare la sua totale estraneità, per il gruppo parlamentare dei Drs è obbligatorio lunedì prossimo fare un riunione sul tema per assumere una determinazione”, commenta Edi Tamajo, segretario regionale dei Drs.
Crocetta cosi ha voluto prendere le distanze dal deputato. “La lotta alla mafia e alle connivenze è alla base della mia azione di governo – ha poi detto all’Ansa il presidente della Regione siciliana a margine dei lavori del congresso -. Savona ha capito che non c’è più trippa per gatti…”.
In serata la replica di Savona: ”Non nascondo -dice – di essere rimasto alquanto stupito ed amareggiato dalle dichiarazioni del Presidente Crocetta. Probabilmente lo stesso non è stato informato dai suoi consiglieri del fatto che quando ho intrattenuto rapporti con il signor Nicastri lo stesso era considerato un rispettabile imprenditore e che mai nessuno avrebbe potuto lontanamente immaginare che fosse in contatto con organizzazioni criminali. Venutone a conoscenza ho troncato ogni contatto con lo stesso. Non esiste ‘la notizia’ insomma, se non per il fatto che – ancora una volta – si continua a denigrare la mia persona senza alcun fondamento. Daro’ mandato ai miei legali – conclude Savona – di promuovere ogni azione civile e penale volta alla tutela della mia onorabilita’ nei confronti di tutti coloro che diffondono notizie non rispondenti al vero e lesive della mia persona”.
Il deputato regionale, presidente della commissione Bilancio nella scorsa legislatura e attuale presidente della commissione speciale per la Spending review, non ci ha pensato più di tanto è così andato via. Il tutto è successo davanti ai massimi vertici del partito. Il parlamentare è stato intercettato mentre parlava al telefono con il ‘re dell’eolico’, Vito Nicastri, ritenuto vicino al superlatitante Matteo Messina Denaro. “Pur essendo fiduciosi che Savona riuscirà a dimostrare la sua totale estraneità, per il gruppo parlamentare dei Drs è obbligatorio lunedì prossimo fare un riunione sul tema per assumere una determinazione”, commenta Edi Tamajo, segretario regionale dei Drs.
Crocetta cosi ha voluto prendere le distanze dal deputato. “La lotta alla mafia e alle connivenze è alla base della mia azione di governo – ha poi detto all’Ansa il presidente della Regione siciliana a margine dei lavori del congresso -. Savona ha capito che non c’è più trippa per gatti…”.
In serata la replica di Savona: ”Non nascondo -dice – di essere rimasto alquanto stupito ed amareggiato dalle dichiarazioni del Presidente Crocetta. Probabilmente lo stesso non è stato informato dai suoi consiglieri del fatto che quando ho intrattenuto rapporti con il signor Nicastri lo stesso era considerato un rispettabile imprenditore e che mai nessuno avrebbe potuto lontanamente immaginare che fosse in contatto con organizzazioni criminali. Venutone a conoscenza ho troncato ogni contatto con lo stesso. Non esiste ‘la notizia’ insomma, se non per il fatto che – ancora una volta – si continua a denigrare la mia persona senza alcun fondamento. Daro’ mandato ai miei legali – conclude Savona – di promuovere ogni azione civile e penale volta alla tutela della mia onorabilita’ nei confronti di tutti coloro che diffondono notizie non rispondenti al vero e lesive della mia persona”.
Auguri a Marco Favaloro
I genitori e i parenti tutti augurano Buon Compleanno a Marco Favaloro che oggi compie 11 anni.
MOZIONE DI SFIDUCIA, MUSUMECI: “SIAMO 52, MORALMENTE”
Nella legislatura che l’Assemblea regionale siciliana si è lasciata alle spalle, tre mesi, forse di più, furono dedicati alla presentazione di una mozione di sfiducia, che avrebbe dovuto mandare a casa Raffaele Lombardo alla vigilia della fine naturale del mandato. Se fosse passata in aula, con almeno 46 deputati a favore, la vita della lagislatura si sarebbe accorciata di tre mesi, più o meno. Non ci avrebbero perso poco, perché la liquidazione ai deputati resta intera anche quando la legislatura si conclude in anticipo. Ma quel poco per chi deve farsi i conti in tasca, può diventare molto. Perciò la mozione di sfiducia rimase al centro della pista da ballo, fra una mazurca e l’altra, per un lunghissimo tempo. Fu una gara fra i promotori della sfiducia, maggioranza ed opposizione si accapigliarono per testimoniare la loro volontà di farla finita. Nel mirino c’era Raffaele Lombardo: non avrebbero voluto lasciarlo uscire di casa con i suoi piedi.
Se sfogliate i giornali di quel tempo – ma non ve lo consigliamo, è tempo perso – vi rendete conto che in quei giorni il Parlamento regionale diede il meglio di sé: il nulla si era materializzato per mostrare al mondo di che cosa fosse capace la politica quando ci si mette con sagacia e coerenza.
Naturalmente finì che Raffaele Lombardo si dimise, alla vigilia del rinvio a giudizio per favoreggiamento della mafia, e la nutrita schiera di promotori della mozione di sfiducia finse il compiacimento ed insieme il rimpianto, a seconda del profilo che bisognava mostrare alle emittenti televisive. Compiacimento perché era stato raggiunto l’obiettivo, mandare a casa il presidente della Regione; rammarico, perché il governatore aveva fatto tutto da sé, e non si era lasciato cacciare via, come sarebbe stato più conveniente.
Sono trascorsi quindici mesi, forse qualcosa di più, dai quei giorni indimenticabili, e la mozione di sfiducia rischia di ripetere,e migliorare, la sua performance nel corso della legislatura vigente per merito di Giancarlo Cancelleri, coordinatore dei deputati pentastellati. Cancelleri s’è consultato con il popolo, un campione rappresentativo a quanto pare, ed ha ricevuto virtualmente dal popolo il mandato di chiedere le dimissioni del presidente della Regione e, di conseguenza, provocare lo scioglimento dell’Assemblea grazie alla mozione di sfiducia.
Il fatto che potesse contare su quattordici deputati e ce ne volessero 46 per la sua approvazione, non lo ha turbato più di tanto, perché la mozione di sfiducia ha una sua vita in sé: non ha bisogno che sia approvata perché dispieghi i suoi effetti benefici. Quali? Fare sapere al popolo scontento che si ha intenzione di mandare a casa il governo.
L’annuncio, dunque, è già un primo passo importante. La seconda tappa, la presentazione della mozione, è essenziale, perché sia credibile, mentre del resto – esame ed approvazione – si può anche fare a meno. Il secondo passo, tuttavia, è diventato un pit-stop laborioso: raggiungere quota diciotto – le firme devono essere almeno 18 – è un problema. Una cosa, è parlare di mozione di sfiducia, ed un’altra mettere mano ad essa. Siamo al punto che la quota 18 è risicata, perché uno dei deputati firmatari ha comunicato la revoca, ed uno dei deputati che non avrebbe voluto firmare, ha comunicato di volere apporre la firma, che però non ha ancora apposto.
Una dèbacle?
Le sconfitte talvolta equivalgono a vittorie, e viceversa. Bisogna essere cauti nei giudici. Nello Musumeci, presunto leader del centrodestra, poco ascoltato invero, ha affiancato Giancarlo Cancelleri, ma ha potuto trascinare con sé soltanto i quattro deputati della sua lista, che poi sono diventati tre. Moralmente, tuttavia, ritiene di avere vinto. “Se dovessi parlare delle adesioni morali e delle telefonate che ho ricevuto saremmo almeno 52”, confida Musumeci, visibilmente compiaciuto.
Le mozioni di sfiducia sono miracolose, regalano l’ottimismo anche quando non c’è ragione.
Se sfogliate i giornali di quel tempo – ma non ve lo consigliamo, è tempo perso – vi rendete conto che in quei giorni il Parlamento regionale diede il meglio di sé: il nulla si era materializzato per mostrare al mondo di che cosa fosse capace la politica quando ci si mette con sagacia e coerenza.
Naturalmente finì che Raffaele Lombardo si dimise, alla vigilia del rinvio a giudizio per favoreggiamento della mafia, e la nutrita schiera di promotori della mozione di sfiducia finse il compiacimento ed insieme il rimpianto, a seconda del profilo che bisognava mostrare alle emittenti televisive. Compiacimento perché era stato raggiunto l’obiettivo, mandare a casa il presidente della Regione; rammarico, perché il governatore aveva fatto tutto da sé, e non si era lasciato cacciare via, come sarebbe stato più conveniente.
Sono trascorsi quindici mesi, forse qualcosa di più, dai quei giorni indimenticabili, e la mozione di sfiducia rischia di ripetere,e migliorare, la sua performance nel corso della legislatura vigente per merito di Giancarlo Cancelleri, coordinatore dei deputati pentastellati. Cancelleri s’è consultato con il popolo, un campione rappresentativo a quanto pare, ed ha ricevuto virtualmente dal popolo il mandato di chiedere le dimissioni del presidente della Regione e, di conseguenza, provocare lo scioglimento dell’Assemblea grazie alla mozione di sfiducia.
Il fatto che potesse contare su quattordici deputati e ce ne volessero 46 per la sua approvazione, non lo ha turbato più di tanto, perché la mozione di sfiducia ha una sua vita in sé: non ha bisogno che sia approvata perché dispieghi i suoi effetti benefici. Quali? Fare sapere al popolo scontento che si ha intenzione di mandare a casa il governo.
L’annuncio, dunque, è già un primo passo importante. La seconda tappa, la presentazione della mozione, è essenziale, perché sia credibile, mentre del resto – esame ed approvazione – si può anche fare a meno. Il secondo passo, tuttavia, è diventato un pit-stop laborioso: raggiungere quota diciotto – le firme devono essere almeno 18 – è un problema. Una cosa, è parlare di mozione di sfiducia, ed un’altra mettere mano ad essa. Siamo al punto che la quota 18 è risicata, perché uno dei deputati firmatari ha comunicato la revoca, ed uno dei deputati che non avrebbe voluto firmare, ha comunicato di volere apporre la firma, che però non ha ancora apposto.
Una dèbacle?
Le sconfitte talvolta equivalgono a vittorie, e viceversa. Bisogna essere cauti nei giudici. Nello Musumeci, presunto leader del centrodestra, poco ascoltato invero, ha affiancato Giancarlo Cancelleri, ma ha potuto trascinare con sé soltanto i quattro deputati della sua lista, che poi sono diventati tre. Moralmente, tuttavia, ritiene di avere vinto. “Se dovessi parlare delle adesioni morali e delle telefonate che ho ricevuto saremmo almeno 52”, confida Musumeci, visibilmente compiaciuto.
Le mozioni di sfiducia sono miracolose, regalano l’ottimismo anche quando non c’è ragione.
Auguri a....
Eolienews augura Buon Compleanno al sindaco di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo e a Mariarosa Merlo, Alessia Sarpi, Robert Mondello e Rosellina Neri.
Auguri a....Laura Lo Ricco
sabato 19 ottobre 2013
Punto Nascite a Lipari. Merlino "richiama" Crocetta a mantenere l'impegno assunto
AL SIGNOR
PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIA
E p.c.
AL SIGNOR
ASSESSORE ALLA SALUTE DELLA REGIONE SICILIA
Signor Presidente,
Abbiamo aspettato, in silenzio, per lungo tempo, che l’impegno che ha
assunto con le “donne” di Lipari sulla riapertura di un “Centro Nascite” venisse rispettato.
Dobbiamo prendere atto, purtroppo, che alle buone volontà iniziali poche
e sterili sono stati “i fatti” portati avanti sull’importante questione.
Il Piano di Ottimizzazione dell’assistenza
sanitaria nelle località disagiate siciliane predisposto dall’Assessorato Regionale alla Salute e approvato dal Suo
Governo sino a oggi non ha sortito alcun risultato per quanto riguarda la
riapertura dei Centri Nascita nelle località individuate come sedi
disagiate (le Eolie lo sono e con l’arrivo dell’imminente stagione invernale lo
saranno ancora di più).
Il suddetto provvedimento, che in quel momento forse è stato assunto in
difformità rispetto alle disposizioni nazionali e contro le previsioni del
piano di rientro, che certamente non poteva essere la ragione per non attuarlo (la
salute non è un fatto contabile, non è una questione di partita doppia), ora che
la Legge di stabilità del Governo Letta non prevede decurtazioni per la spesa
sanitaria il Piano di Austerità non può più essere una giustificazione. L’obbligo
di pareggio e di rientro voluto dal Patto di Stabilità ha sin qui modificato
parecchio e in maniera sostanziale, con i vari decreti assessoriali attuativi dello stesso, l’assetto della
sanità nella nostra Regione tanto da mettere a dura prova la popolazione
siciliana che, pero, dopo tanti sacrifici, auspica per il futuro, un’organizzazione
sanitaria tale da garantire, finalmente, una risposta concreta ai bisogni di
salute di noi siciliani.
Signor
Presidente, Le chiediamo, pertanto, che il provvedimento di mantenimento
e la messa in sicurezza dei Punti Nascita di Lipari, Pantelleria, Mistretta, Bronte,
Nicosia, Mussomeli e di Santo Stefano di Quisquina, che pure
avendo un numero di parti annui inferiore a 500 presentano peculiari
caratteristiche di isolamento territoriale o difficoltà di trasferimento
dei pazienti alle strutture ostretico-ginecologiche più vicine, possa essere
attuato, con tutte le sue disposizioni, con
priorità assoluta del Suo Governo.
Siamo certi, Signor Presidente, che non negherà il diritto alla salute per i
cittadini delle isole minori e dei comuni disagiati della Sicilia come non
negherà alle future mamme di Lipari “il regalo” più bello: quello di poter
far nascere i propri figli, in sicurezza, nella propria terra d’origine, vicino
alle proprie famiglie e senza più far subire loro notevoli disagi, anche
economici.
Disponga, quindi, con
l’autorevolezza che Le è nota, affinché il Centro
Nascite di Lipari e degli altri
territori disagiati della Sicilia riapra chiedendo alle ASSP, senza indugi e scuse, la messa in atto di quei modelli organizzativi,
flessibili e integrati, tra ospedale e territorio, magari con una rotazione del
personale all’interno dei presidi del Dipartimento materno infantile, ben definendo però ruolo e funzioni indispensabili per
fare il salto di qualità necessario, prevedendo, inoltre, programmi di formazione professionale e di
richiedere al Ministero della Salute uno specifico finanziamento per ammodernare e ampliare
la dotazione tecnologica delle strutture sanitarie delle aree disagiate in modo da ridurre anche
alla popolazione delle Eolie e delle
altre isole minori siciliane molte difficoltà legate ai trasporti e ai trasferimenti in
terra ferma e che non allontani, sempre più, queste popolazioni dall’enunciato dell’articolo 32 della nostra Costituzione.
Lipari,
19 ottobre 2013
Saverio Merlino
Gruppo Voglio Nascere a Lipari ma forse non potrò più farlo
A Lira ! (di G. Giardina)
Va
ricurdati cchiù dda
bedda lira ?
Ca dopu ca cummattuù
cu gran valori,
ci livaru a nazionalità, a dignità, puru l’onori..
Nni missiru
l’euru , appostu di la lira
e cu n’euru
,‘un s’accatta cchiù mancu na pira,
ca lira si fascia a spisa
e nni ristava
e c’un
ticchiu di pinsioni si campava !!!
Calcio a 5. La Ludica battuta nel big-match. Vince il Salina
Sconfitta casalinga per la Ludica Lipari di calcio a 5 in quello che era l'incontro più importante della giornata nel campionato di serie C2.
Il Mortellito si è imposto per 10 a 6 . Le reti liparesi sono di: Pellegrino Daniele (4) - Giuseppe Lo Schiavo- Un autogol
Il Salina ha superato il Futsal Mascalucia per 3 a 2
Il Mortellito si è imposto per 10 a 6 . Le reti liparesi sono di: Pellegrino Daniele (4) - Giuseppe Lo Schiavo- Un autogol
Il Salina ha superato il Futsal Mascalucia per 3 a 2
ASSENZA, PDL: SÌ ALLA SFIDUCIA, MA NON ALLA MOZIONE DI SFIDUCIA
Non firmo la mozione di sfiducia contro di te, ma questo non vuol dire che sto dalla tua parte e ti apprezzo; tutt’altro. Tu non mi piaci, ma questo non basta per decidere la firma di un’iniziativa che pure ha una sua attrattiva politica. Insomma, non mi piaci,ma voglio farti governare perché la Sicilia ha bisogno di un governo. E noi, con i nostri umori, sentimenti e pensieri, veniamo dopo.
Questa la sintesi dell’ultimo endorsement pdiellino dedicato alla celebre mozione di sfiducia ed alla quota 18, che ne permette il varo. Giorgio Assenza, deputato Pdl di Ragusa, è intervenuto anche lui. Perché la cosa è ormai uscita dalla routine parlamentare, la presentazione della mozione di sfiducia è diventata il teatro della coscienza, un confessionale con megafono, una chiamata di correo, uno screening delle future intenzioni. Tutto questo insieme. Davvero incredibile.
Dopo il blitz virtuale di Falcone – se c’è bisogno firmo – , il ripensamento virtuale di Carmelo Currenti – non ne sapevo niente – , e la nota formale di D’Asero, capogruppo Pdl – il gruppo ha scelto di non firmare – i rimproveri severi di Nino Germanà al collega Falcone, ci si aspettava dell’altro. Una dichiarazione tira l’altra. Non gliene frega niente a nessuno, ma questo non cambia di una virgola i fatti. Il destinatario della “nota” è il compagno di banco.
L’esternazione è immobilità “in movimento”, un’ammuina utile, perché regge il peso del nulla.Il più gravoso dei fardelli. Giorgio Assenza non aggiunge né toglie niente ai fatti che lo hanno preceduto – Currenti, Falcone, D’Asero, Germanà – ed è il meglio che possa accadere. Lascia le cose come stanno. Un passo indietro vale più di tre di lato e due, sbagliati, avanti. La cautela è virtù preziosa in tempo di crisi. Guai a toccare il nervo sbagliato.
“Il gruppo del Pdl all’Ars”, ricorda Assenza – “ha deciso a maggioranza di non sottoscrivere al momento la mozione di sfiducia, responsabilmente, per affrontare le emergenze, per approvare la Finanziaria, per rispondere alle esigenze immediate delle famiglie, delle imprese, dell’economia isolana”.
Ciò premesso, al fine di evitare malintesi, il deputato ragusano è obbligato ad esporsi,sobriamente: “Rispetto gli equilibri del gruppo”, afferma. “Non firmo la mozione, ma non mi si può chiedere di non esprimere, in Aula, la mia totale e completa sfiducia a Crocetta e al suo fallimentare e inesistente progetto politico”.
Mozione di sfiducia no, ma sfiducia sì, eccome. Ciò stabilito, Assenza ricorda i principi su cui si regge la democrazia, affinché il suo intervento venga inquadrato nel contesto corretto: “In democrazia i ruoli tra maggioranza e opposizione li stabilisce l’elettorato e così deve essere: eventuali ribaltoni servono solo a generare confusione e ad alimentare ulteriori sentimenti di sfiducia verso la politica e, soprattutto, le Istituzioni. Se non ha la maggioranza per governare, Crocetta ne tragga le conclusioni”.
La mozione di sfiducia potrebbe essere lo strumento giusto a questo fine, è vero. Ma la disinvoltura non ha mai fatto bene a nessuno, si perde anche quando si sta dalla parte giusta.
Assenza assegna al presidente della Regione le responsabilità che gli appartengono, non gli passa per l’anticamera del cervello di togliergli le castagne dal fuoco sottoscrivendo la mozione di sfiducia. Infine cita se stesso, al fine di non lasciare niente in sospeso. “Sono stato il primo a stigmatizzare il comportamento ondivago di un presidente della Regione, indeciso fra l’immedesimarsi nel personaggio di Narciso o in quello di Paracelso: l’anello di congiunzione fra l’alchimia e la chimica e la medicina moderna.” Per questi rilevanti motivi, il deputato ragusano, non vuole “ fornire alcuna stampella a un governo claudicante”.
Giancarlo Cancelleri non se lo sarebbe mai immaginato che la presentazione della mozione di sfiducia avrebbe provocato una reazione a catena della quale per ora non si riesce a vedere la fine.
Questa la sintesi dell’ultimo endorsement pdiellino dedicato alla celebre mozione di sfiducia ed alla quota 18, che ne permette il varo. Giorgio Assenza, deputato Pdl di Ragusa, è intervenuto anche lui. Perché la cosa è ormai uscita dalla routine parlamentare, la presentazione della mozione di sfiducia è diventata il teatro della coscienza, un confessionale con megafono, una chiamata di correo, uno screening delle future intenzioni. Tutto questo insieme. Davvero incredibile.
Dopo il blitz virtuale di Falcone – se c’è bisogno firmo – , il ripensamento virtuale di Carmelo Currenti – non ne sapevo niente – , e la nota formale di D’Asero, capogruppo Pdl – il gruppo ha scelto di non firmare – i rimproveri severi di Nino Germanà al collega Falcone, ci si aspettava dell’altro. Una dichiarazione tira l’altra. Non gliene frega niente a nessuno, ma questo non cambia di una virgola i fatti. Il destinatario della “nota” è il compagno di banco.
L’esternazione è immobilità “in movimento”, un’ammuina utile, perché regge il peso del nulla.Il più gravoso dei fardelli. Giorgio Assenza non aggiunge né toglie niente ai fatti che lo hanno preceduto – Currenti, Falcone, D’Asero, Germanà – ed è il meglio che possa accadere. Lascia le cose come stanno. Un passo indietro vale più di tre di lato e due, sbagliati, avanti. La cautela è virtù preziosa in tempo di crisi. Guai a toccare il nervo sbagliato.
“Il gruppo del Pdl all’Ars”, ricorda Assenza – “ha deciso a maggioranza di non sottoscrivere al momento la mozione di sfiducia, responsabilmente, per affrontare le emergenze, per approvare la Finanziaria, per rispondere alle esigenze immediate delle famiglie, delle imprese, dell’economia isolana”.
Ciò premesso, al fine di evitare malintesi, il deputato ragusano è obbligato ad esporsi,sobriamente: “Rispetto gli equilibri del gruppo”, afferma. “Non firmo la mozione, ma non mi si può chiedere di non esprimere, in Aula, la mia totale e completa sfiducia a Crocetta e al suo fallimentare e inesistente progetto politico”.
Mozione di sfiducia no, ma sfiducia sì, eccome. Ciò stabilito, Assenza ricorda i principi su cui si regge la democrazia, affinché il suo intervento venga inquadrato nel contesto corretto: “In democrazia i ruoli tra maggioranza e opposizione li stabilisce l’elettorato e così deve essere: eventuali ribaltoni servono solo a generare confusione e ad alimentare ulteriori sentimenti di sfiducia verso la politica e, soprattutto, le Istituzioni. Se non ha la maggioranza per governare, Crocetta ne tragga le conclusioni”.
La mozione di sfiducia potrebbe essere lo strumento giusto a questo fine, è vero. Ma la disinvoltura non ha mai fatto bene a nessuno, si perde anche quando si sta dalla parte giusta.
Assenza assegna al presidente della Regione le responsabilità che gli appartengono, non gli passa per l’anticamera del cervello di togliergli le castagne dal fuoco sottoscrivendo la mozione di sfiducia. Infine cita se stesso, al fine di non lasciare niente in sospeso. “Sono stato il primo a stigmatizzare il comportamento ondivago di un presidente della Regione, indeciso fra l’immedesimarsi nel personaggio di Narciso o in quello di Paracelso: l’anello di congiunzione fra l’alchimia e la chimica e la medicina moderna.” Per questi rilevanti motivi, il deputato ragusano, non vuole “ fornire alcuna stampella a un governo claudicante”.
Giancarlo Cancelleri non se lo sarebbe mai immaginato che la presentazione della mozione di sfiducia avrebbe provocato una reazione a catena della quale per ora non si riesce a vedere la fine.
Messina: al via al policlinico il progetto "Una stanza tutta per sé"
Una stanza speciale. Una stanza che comunque vuol “parlare” alle donne, quelle che si ritrovano a convivere con un tumore e con tutti i problemi e i disagi che esso determina.
Ci sarà una stanza così al policlinico “G. Martino” grazie al progetto “Una stanza tutta per sé” che prende il via dopo la firma della convenzione tra l’Azienda Ospedaliera Universitaria e l’Associazione “Per te Donna Onlus”, realtà che dal 2000 rappresenta ed è vicina alle donne affette da tumore, in particolare al seno.
Un progetto - attivato all’interno dell’UOC di oncologia medica con hospice diretta dal prof. Giuseppe Altavilla - nato dalla consapevolezza che in un processo di cura vi siano più fattori da tenere in considerazione.
Affrontare una malattia significa fare i conti non solo con farmaci e trattamenti specifici ma anche con gli effetti che un male può determinare sul piano estetico. Ecco perché una partita molto importante si gioca sulla necessità di continuare ad alimentare la voglia di guardarsi allo specchio, scoprendo “look” sempre diversi.
Non solo medicine dunque: nella “stanza tutta per sé” le pazienti oncologiche troveranno parrucche, cappelli e foulard da poter prendere in comodato d’uso. Ad accoglierle insieme alle volontarie dell’associazione ci saranno parrucchieri ed estetiste: le pazienti, come in un punto estetico, si potranno rivolgere loro anche prima di sottoporsi alla chemioterapia, ricevendo consigli per un eventuale taglio preventivo dei capelli, ma anche per un suggerimento su come truccarsi. Dalla scelta del colore del rossetto e dell’ombretto fino alla tonalità del fondotinta, ogni particolare può fare la differenza e può contribuire per aiutare ad affrontare la malattia con uno spirito diverso. È la prima tappa di un cammino che vuol arricchirsi di attività sul piano formativo, culturale e sociale e che ha un forte peso sul piano psicologico perché punta a guidare verso una piena accettazione di sé, elemento indispensabile per assumere un atteggiamento ancor più reattivo.
"Come nell’omonimo saggio di Virginia Woolf - sottolinea la prof.ssa Maria Antonella Cocchiara che ha sostenuto questa iniziativa - la "stanza tutta per sé" diventa metafora di autonomia e libertà per raggiungere o recuperare un punto di equilibrio interiore".
Una metafora che in questo caso si concretizza e prende forma anche negli spazi; il reparto di oncologia è stato di recente ristrutturato e sarà a breve completato per rendere anche questa stanza "speciale" accogliente e confortevole sotto ogni punto di vista.
Ci sarà una stanza così al policlinico “G. Martino” grazie al progetto “Una stanza tutta per sé” che prende il via dopo la firma della convenzione tra l’Azienda Ospedaliera Universitaria e l’Associazione “Per te Donna Onlus”, realtà che dal 2000 rappresenta ed è vicina alle donne affette da tumore, in particolare al seno.
Un progetto - attivato all’interno dell’UOC di oncologia medica con hospice diretta dal prof. Giuseppe Altavilla - nato dalla consapevolezza che in un processo di cura vi siano più fattori da tenere in considerazione.
Affrontare una malattia significa fare i conti non solo con farmaci e trattamenti specifici ma anche con gli effetti che un male può determinare sul piano estetico. Ecco perché una partita molto importante si gioca sulla necessità di continuare ad alimentare la voglia di guardarsi allo specchio, scoprendo “look” sempre diversi.
Non solo medicine dunque: nella “stanza tutta per sé” le pazienti oncologiche troveranno parrucche, cappelli e foulard da poter prendere in comodato d’uso. Ad accoglierle insieme alle volontarie dell’associazione ci saranno parrucchieri ed estetiste: le pazienti, come in un punto estetico, si potranno rivolgere loro anche prima di sottoporsi alla chemioterapia, ricevendo consigli per un eventuale taglio preventivo dei capelli, ma anche per un suggerimento su come truccarsi. Dalla scelta del colore del rossetto e dell’ombretto fino alla tonalità del fondotinta, ogni particolare può fare la differenza e può contribuire per aiutare ad affrontare la malattia con uno spirito diverso. È la prima tappa di un cammino che vuol arricchirsi di attività sul piano formativo, culturale e sociale e che ha un forte peso sul piano psicologico perché punta a guidare verso una piena accettazione di sé, elemento indispensabile per assumere un atteggiamento ancor più reattivo.
"Come nell’omonimo saggio di Virginia Woolf - sottolinea la prof.ssa Maria Antonella Cocchiara che ha sostenuto questa iniziativa - la "stanza tutta per sé" diventa metafora di autonomia e libertà per raggiungere o recuperare un punto di equilibrio interiore".
Una metafora che in questo caso si concretizza e prende forma anche negli spazi; il reparto di oncologia è stato di recente ristrutturato e sarà a breve completato per rendere anche questa stanza "speciale" accogliente e confortevole sotto ogni punto di vista.
Da Partylandia auguri a Matteo Peluso, a Noemi Miranda, a Cinzia e Marco
Lo staff di Partylandia augura Buon Compleanno a Matteo Peluso che compie 1anno, a Noemi Miranda che ne compie 18.
Auguri anche agli sposi Cinzia e Marco
Auguri anche agli sposi Cinzia e Marco
Il sindaco Lo Schiavo e l'incontro con il presidente Crocetta
Dalla pagina facebook del sindaco di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo:
Incontro con il presidente Crocetta e i sindaci delle isole minori. Ampie discussioni sui diversi problemi. Chiesti due tavoli di lavoro permanenti su trasporti ed infrastrutture. Scongiurata la possibilita' che Ustica finisca nell'area metropolitana di Palermo
Chiesti interventi attraverso la protezione civile sulle aree portuali danneggiate annualmente dalle mareggiate e chiesta una piu' ampia visione su detti porti nella prossima programmazione.
Su acqua e rifiuti analizzati nel dettaglio i problemi del momento con lo sguardo alle possibili soluzioni..
Incontro con il presidente Crocetta e i sindaci delle isole minori. Ampie discussioni sui diversi problemi. Chiesti due tavoli di lavoro permanenti su trasporti ed infrastrutture. Scongiurata la possibilita' che Ustica finisca nell'area metropolitana di Palermo
Chiesti interventi attraverso la protezione civile sulle aree portuali danneggiate annualmente dalle mareggiate e chiesta una piu' ampia visione su detti porti nella prossima programmazione.
Su acqua e rifiuti analizzati nel dettaglio i problemi del momento con lo sguardo alle possibili soluzioni..
Auguri a...
Eolienews augura Buon Compleanno a Neda Saltalamacchia, Marina Patti, Salvatore (Strully) Costanzo
venerdì 18 ottobre 2013
Nel Pdl aria di "scomunica" per Falcone che firma la mozione anti-Crocetta Il deputato messinese all'Ars Nino Germanà si scaglia contro il collega di gruppo e chiede ai vertici regionali del partito un intervento in merito
(di nicola salvetti) La mozione di sfiducia a Crocetta fa saltare i nervi al Pdl. La sola ipotesi, anche lontana, di mandare a casa il governatore eletto dalla sinistra provoca sconvolgimenti interiori ai dirigenti berlusconiani. Non si spiega altrimenti la polemica sorta in queste ore sulla firma del vicecapogruppo pidiellino all’Ars, Marco Falcone, apposta sul documento di M5S e Lista Musumeci.
A sparare a palle incatenate contro il collega di gruppo è Nino Germanà, deputato messinese degli “azzurri” che accusa: "Dopo una riunione di gruppo dalla quale è uscita una linea concordata all'unanimità. Dopo una conferenza stampa chiusa da Falcone che invitava i presentatori della mozione di sfiducia a Crocetta ad aspettare fin oltre l'approvazione delle leggi finanziarie per non mettere la Sicilia in ginocchio, Falcone, come chiunque altro, non può uscire con posizioni personali, su un tema così delicato e di carattere politico, e per altro così improvvise da farci chiedere fortemente cui prodest". Va giù duro Germanà, al punto di chiedere deciso l’intervento del partito per chiarire la situazione. "Aspetto una nuova riunione di gruppo che il presidente D'Asero convocherà magari con i coordinatori regionali sicuramente in tempi brevi per avere un chiarimento politico e non personale”.
La vicenda è soltanto l’ultimo capitolo di una storia ricca di colpi di scena. Dopo aver presentato la mozione di sfiducia, firmata dai quattordici parlamentari pentastellati e dai quattro musumeciani, il coup de theatre: l’ex-An Pippo Currenti smentiva di avere mai firmato il documento, anzi, si dichiarava contrario a sfiduciare il presidente della Regione. Posizione curiosa, in verità, dal momento che Currenti è stato eletto e fa parte del gruppo dello sfidante di centrodestra sconfitto da Crocetta, ma tant’è. A questo punto Marco Falcone, deputato del Pdl, ma anche lui con un trascorso in Alleanza nazionale, “salvava” la mozione di sfiducia mettendo a disposizione la sua firma per consentire che si raggiungesse il quorum necessario per la presentazione. Da qui la polemica divampata all’interno del Popolo delle Libertà che esprime una inedita posizione filo-governativa. Potenza delle larghe intese nazionali che probabilmente raccolgono estimatori interessati anche in terra di Sicilia.
Concorso grafico "L'Esercito Mio". Premio per il liparese Gaetano Mario Natoli
Premiato, al concorso grafico "L'Esercito Mio", il piccolo Gaetano Mario Natoli di Lipari, figlio di Bartolo e di Marianna Esposito.
Lo stesso, nella qualita' di nipote del C. M. S. Esposito Angelo, ha partecipato a concorso, inviando il proprio disegno con una piccola spiegazione dell'oggetto del grafico.
Il suo grafico e' stato scelto dalla Commissione, istituita ad hoc, per la composizione del Calend'Esercito 2014.
Il piccolo Gaetano Mario Natoli sara' premiato a Roma il 24. Ottobre p.v. presso l'aula Magna della Scuola Trasporti e Materiali.
Lo stesso, nella qualita' di nipote del C. M. S. Esposito Angelo, ha partecipato a concorso, inviando il proprio disegno con una piccola spiegazione dell'oggetto del grafico.
Il suo grafico e' stato scelto dalla Commissione, istituita ad hoc, per la composizione del Calend'Esercito 2014.
Il piccolo Gaetano Mario Natoli sara' premiato a Roma il 24. Ottobre p.v. presso l'aula Magna della Scuola Trasporti e Materiali.
FOCUS SANITA'. IL COMUNICATO E I DATI DELLA CISL FP MESSINA
Con il Piano di
rientro e i vari decreti assessoriali attuativi della stessa, ha modificato e
continuerà a modificare, in maniera sostanziale, l’assetto della sanità provinciale.
Sin’oggi si è
solo pensato “a tirare la cinghia”, in nome della razionalizzazione e del
risparmio, trascurando le specificità del territorio, le peculiarità delle
strutture esistenti, la ricerca, con il risultato inevitabile sarà l’ulteriore
deterioramento della qualità delle prestazioni.
In un territorio
che ha il primato dei viaggi della salute, è fondamentale razionalizzare la
spesa, ma eliminando gli sprechi e combattendo seriamente le logiche
affaristiche e quelle clientelari. Solo così si potrà restituire l’organizzazione
sanitaria alla sua finalità di elezione: garantire la risposta ai bisogni di
salute della popolazione.
Va
denunciata senza reticenze la crisi del sistema
sanitario nel nostro territorio; laddove le liste d’attesa continuano a non
essere smaltite; le aree di emergenza dei pronto soccorso continuano a essere
congestionate, le risorse per tecnologie, formazione e riqualificazione
professionale, sono sempre più scarse.
Va denunciato il fatto che la medicina del territorio sia rimasta
una chimera, mentre assistiamo al progressivo smantellamento del sistema
pubblico.
Va denunciata l’abulia istituzionale, che non vuole, o non è in
grado di risolvere l'annoso problema della medicina difensiva, principale causa
di interventi inappropriati che incidono significativamente sul già disastrato
bilancio della sanità nazionale e
regionale.
In Italia vari studi condotti dagli ordini dei medici hanno evidenziato come la
medicina difensiva pesi sulla spesa sanitaria per una percentuale che supera il
10% (il che, tradotto in cifre, significa centinaia di milioni).
“La medicina difensiva si verifica quando i medici ordinano
test, procedure e visite, oppure evitano pazienti o procedure ad alto rischio,
principalmente (ma non necessariamente) per ridurre la loro esposizione ad un
giudizio di responsabilità per comportamenti scorretti”.
Posti letto
Oggi i posti
letto nel territorio di Messina nel pubblico sono 2213 e nel privato 772 per un
totale di 2985. Tale numero complessivo 2985 posti letto, rispetto alla
popolazione provinciale di 650000 abitanti circa, corrisponderebbe alla
percentuale del 4,5 posti letto per mille abitanti con una percentuale di circa
8 per mille posti letto in città e del 1,8 in provincia e con un tasso di ospedalizzazione
che supera il valore di 180 per mille.
Con
l’applicazione del Decreto Legge 95 (quello della Spending review) che fissa lo standard dei posti letto al 3,7 per
mille abitanti, il territorio di Messina subirebbe una ulteriore riduzione di
oltre 580 posti letto, di cui la quota non inferiore al 50% a carico dei
presidi ospedalieri pubblici da raggiungere esclusivamente mediante la
soppressione di Unità Operative Complesse, riconducendo il tasso di
ospedalizzazione a 160 per mille. Previsione già inserita nel DPEF regionale
2013-2017.
Dotazioni Organiche
La
riduzione dei posti letto avrebbe ovviamente delle refluenze negative anche
sulle dotazioni organiche e sulla scorta delle direttive di cui al D.L. 95/12
che prevede la riduzione del personale nelle amministrazioni pubbliche in
ragione del 20% di dirigenti e 10% personale del comparto.
Abbiamo
voluto fare una proiezione nelle tre aziende sanitarie di Messina.
ASP
Dirigenti
1418: riduzione 284 unità
Personale
Comparto 3630: riduzione
363 unità
Azienda
Opedaliera Papardo-Piemonte
Dirigenti 460: riduzione 92 unità
Personale
Comparto 1202: riduzione
120 unità
Ospedale Piemonte
E’
stato interessato da un forte ridimensionamento per l’accorpamento con
l’Azienda Ospedaliera “Papardo” e per le note vicende di scarsa sostenibilità
strutturale in caso di eventi sismici.
Malgrado
l’attivazione di un piano di riorganizzazione funzionale, di riqualificazione
ed adeguamento del nosocomio ad oggi va
verificato lo stato della programmazione ed dell’assegnazione delle risorse
relative alla ristrutturazione, all’adeguamento sismico e all’ammodernamento
dei padiglioni, perché permangono forti dubbi e perplessità sulla possibile
restituzione ai cittadini di Messina di una struttura che abbia le connotazioni
di Emergenza-Urgenza, con una dotazione di 121 posti letto.
L’attuale
presidio ospedaliero che l’assessorato regionale alla Salute vuole declassare e
che a seguito sin’oggi è stato difeso e mantenuto anche attraverso petizioni ed
assemblee popolari in quanto è un punto di riferimento per l’emergenza-urgenza
e per la materno-infantile e non può essere messo in discussione.
Il punto nascita
individuato con decreto assessoriale presso l’Ospedale Piemonte deve essere
difeso ad ogni costo, fermo restando che il polo di eccellenza
materno-infantile deve essere aggiuntivo e integrativo all’attività di
emergenza-urgenza, con l’implementazione degli attuali 121 posti letto.
Ex Ospedale Regina Margherita
Arrivano le
rassicurazioni dell’assessore Borsellino che il processo di trasformazione
dovrebbe includere anche la creazione del PTA nel padiglione B per gli esami
radiologici, prevedendo anche la cessione a titolo gratuito al Comune per la
ristrutturazione e l’allestimento, in collaborazione con l’Università di
Messina, di una cittadella dello studente da destinare ad alloggi, residenze,
spazi per il tempo libero, servizi. Sempre che la destinazione dell’immobile
non risulti vincolata esclusivamente a fini sanitari visto che il decreto assessoriale 1845 del 2012 prevede
l’utilizzo di locali di proprietà dell’Asp per realizzare il centro di programma
per lo screening oncologico in Sicilia. L’ex Ospedale Margherita, in questo
caso, avrebbe tutti i requisiti per poterlo realizzare.
Purtroppo, in
atto, i locali situati a monte sono ancora in totale abbandono e sono stati
oggetto di atti vandalici, oltre ad essere stati utilizzati come abitazione da
barboni e nomadi.
Ricordiamo che
tale struttura con Legge Regionale n. 38 del 18 luglio 1996 era stata
individuata quale Presidio Specializzato di riferimento per la Riabilitazione. È, a nostro avviso, ancora percorribile
l’ipotesi della realizzazione di un centro importante di Riabilitazione e
Lungodegenza, anche mediante una partnership tra pubblico e privato,
coinvolgendo l’IRCCS Neurolesi, in cui potrebbero confluire i posti letto di
riabilitazione e lungodegenza, distribuiti in atto in maniera frammentaria fra
le Case di Cura Private e gli Ospedali della città.
Centro di Eccellenza
in Oncologia
Con
Decreto Assessoriale del 22 giugno 2012 è stata istituita presso l’Azienda
Ospedaliera Papardo-Piemonte l’Unità Operativa Complessa di Oncologia Medica,
con 28 posti letto, mediante il trasferimento di una delle due Unita Operative
Complesse di Oncologia medica presenti presso l’Azienda Ospedaliera
Universitaria Policlinico.
L’attivazione presso il presidio ospedaliero
“Papardo” della Radioterapia, della Medicina Nucleare, con PET (Tomografia a
Emissione di Positroni) e, TC (Tomografia Computerizzata), riteniamo ancora
insufficiente questo tipo di risposta istituzionale, rispetto alle aspettative
dei cittadini di Messina, costretti, troppo spesso, a compiere i viaggi della
speranza.
Bisogna
ricordare poi che l’ultimo Piano della Salute 2011-2013, prevede tra gli
obiettivi prioritari l’entrata in funzione e la piena operatività del Centro di
eccellenza Oncologico interaziendale Papardo-Policlinico a Messina, da
realizzarsi entro il 31 dicembre 2013.
Purtroppo
constatiamo, con rabbia e amarezza, che un altro pezzo di eccellenza viene
cancellato in una città gravemente penalizzata rispetto ad altre province della
Sicilia.
Considerati
sprecati i circa 41 milioni di euro utilizzati per dar vita a una Unità
Operativa Complessa in oncologia medica, peraltro già esistente presso altra
struttura.
Sugli Hospice, quali centri residenziali di cure palliative per
l’implementazione delle cure domiciliari per i malati terminali, ove dei 15
previsti in Sicilia, di cui due a Messina presso il Policlinico ed il Papardo
riusciamo solo a dire che aldilà del decantare, c’è una forte carenza di personale, assenza totale di formazione e
supporto psicologico al personale.
Un’amara considerazione che, proprio per la mancanza
e scarsa organizzazione su tutto il territorio da Taormina a Mistretta, sapendo
che presso i Presidi Ospedalieri potrebbero attivarsi piccoli centri presso i
presidi ospedalieri del territorio in grado di poter dare risposte al
territorio ed evitare lunghi viaggi e spese per mobilità anche fuori della
Sicilia. Si preferisce affidare all’esterno le cure palliative a cooperative a
Società come la Medicasa e il Consorzio SISIFO.
Irccs
L’intento riformatore ha
comportato, per quel che riguarda Messina, la possibilità di rilancio dell’Irccs
Neurolesi, che a nostro giudizio fa fatica a mantenere il livello di eccellenza
per le deficitarie risorse finanziarie assegnate. L’Istituto, purtroppo, non è
dotato dei due strumenti fondamentali per la programmazione (Atto Aziendale e
Dotazione Organica) e, peraltro, pur essendo un ente di diritto pubblico, non è
stato inserito nella Legge di riforma, motivo per cui la Corte dei Conti ha mosso dei
rilievi al Governo Regionale
Partiamo dei
6 Presidi Territoriali di Assistenza previsti, gli unici 2 non
attivi risultano proprio quelli della città di Messina, sapendo che comunque
quelli aperti sono solo specchio per le allodole; magari, al luogo di
pensare di dare la giusta allocazione al PTA presso l’Ospedale Margherita, viene
ipotizzata una cessione di questa struttura per edilizia studentesca in favore
dell’Università.
I Presidi Territoriali di Emergenza
pensati per essere allocati in zone disagiate e/o lontano da ospedali, per
garantire i codici di gravità, Gialli e Rossi ed invece vengono allocai in
prossimità dl territorio dei Presidi Ospedalieri o degli stessi PTA eccezion
fatta per San Piero Patti, Capo d’Orlando e Tortorici, ma comunque tutti in
carenza di professionalità e di specialistiche necessarie secondo la
specificità territoriale.
Non sembra poi che con l’apertura dei 12 Punti di
Primo Intervento siano stati decongestionati i Pronto Soccorsi dei Presidi
Ospedalieri. Di fatto pur risultando attivati, sono una duplicazione allocati
negli stessi P.O. Non parliamo poi della scarsa rilevanza dell’attività del PPI
della Città e di quelli del territorio con assegnazione di medici che di fatto
espletano un’attività in consistente dovuto anche alla scarsa informazione e
pubblicizzazione dei servizi.
Sul Punto unico di Accesso, cosiddetto
PUA, che doveva essere “una porta unitaria di accesso al sistema dei servizi,
tale da essere” ed “un livello informativo e di orientamento indispensabile per
evitare che le persone esauriscano le loro energie nel procedere, per tentativi
ed errori, nella ricerca di risposte adeguate ai loro bisogni”, questo vorrebbe
la riforma del SSN, ma non ci pare che si siano abbattute le liste di attesa o
risultano assicurati quei servizi necessari per promuovere e sostenere l'equità
nell'accesso ai servizi e alla presa in carico del paziente
Centro Unico di Prenotazione e Liste di attesa
Il
Centro unico di prenotazione a carattere provinciale è stato attivato in via
sperimentale, riducendo di poco le liste di attesa, ma non ci risulta sia stato
attivato il collegamento in rete con quello regionale. Giova ricordare che la
Regione Siciliana, già in passato abbia perso 13 milioni di euro di
finanziamenti previsti dall’ex Governo, Prodi per non aver attivato il CUP
Regionale.
Non
dimentichiamo che le liste di attesa si manifestano principalmente nell’attività
di diagnostica e prevedono tempi che raggiungono parecchi mesi, in qualche caso
anche un anno e che l’importo del ticket si avvicina al costo per effettuare
privatamente lo stesso esame nell’arco di pochi giorni!
Facciamo
alcuni esempi di tempi attesa:
Azienda
Papardo Piemonte
Risonanza
Magnetica della colonna 5 mesi
Risonanza
Magnetica del torace 3 mesi
Mammografia
bilaterale 2 mesi
Ecografia
mammella 3 mesi
Oltre
quelli dell AOU Policlinico
Risonanza
Magnetica della colonna circa 1 anno
Risonanza
Magnetica del torace 6 mesi
Mammografia
bilaterale circa 1 anno
Ecografia
mammella 2 mesi
Accessi al Pronto Soccorso Generale
Come più volte
ribadito, l’ospedale ed il pronto soccorso, anche per un fatto culturale,
rappresentano i principali punti di riferimento cui il cittadino si rivolge per
trovare risposte veloci ai propri bisogni di salute, sia sotto la spinta della
percezione di una maggiore tutela offerta da tali modelli assistenziali ad alta
tecnologia, ma anche per l’assenza di risposte alternative efficaci da parte
delle strutture territoriali.
Per questo motivo
abbiamo rilevato gli accessi presso i Pronto Soccorsi degli ospedali
cittadini con codice bianco (non critico, paziente non urgente) e codice verde (poco critico, assenza di
rischi evolutivi, prestazioni differibili)
nell’anno 2012:
Tali
dati confermano come il cittadino, pur registrando lievi inversioni, ancora si
rivolge prevalentemente al Pronto soccorso in quanto sul territorio ritiene e
purtroppo è così, salvo qualche rara eccezione che non vi siano altre strutture
in grado di dare risposte immediate ed efficaci.
Stendiamo un velo pietoso sulle Residenze Sanitarie
Assistite, quali strutture
residenziali extra ospedaliera finalizzate a fornire accoglimento, prestazioni
sanitarie e di recupero, tutela e trattamenti riabilitativi ad anziani in
condizioni di non autosufficienza fisica e psichica, privi di supporto
familiare che consenta di erogare a domicilio gli interventi sanitari continui
e l’assistenza necessaria. Nessuna Residenza Sanitaria Assistita Pubblica su
tutto il territorio provinciale, ma paradossalmente ne registriamo 7 private: 4
a Messina con 120 posti letto oltre 40 per malati di halzeimer, 1 a Milazzo con
20 posti letto, 1 a Patti fisioterapica con scarsa assistenza, 1 a S. Marco
d’Alunzio la nuova nascitura.
Accordi politici, convenzioni con strutture private
con adeguamento mirato, occupazione per i pochi intimi, tutti interrogativi che
ci poniamo. Non si può dire che l’attivazione delle RSA pubbliche è da
ricercarsi nel mancata disponibilità di strutture, proprio perché ne esistono
di strutture inutilizzate ma ristrutturate per tale scopo, a S.Angelo di Brolo
come a Patti.
Vale lo stesso discorso per le Comunità
Terapeutiche Assistite, ove ne risultano 3 pubbliche di cui una a
Messina non attiva per ristrutturazione, una a Milazzo senza Posti Letto e
l’altra a Barcellona con 20 Posti letto
Pullulano quelle private, in convenzione io in
gestione mista con Cooperative. Di queste ne contiamo circa 5: Saponara, Barcellona,
Patti, S.Agata di Militello. Sulle Comunità Terapeutiche oggi è necessario
porre l’attenzione proprio perché, per disposizioni assessoriali, oltre i 36
mesi i pazienti non possono essere mantenute nel presidi ospedalieri.
Non possiamo pesare che RSA o CTA pubbliche non
possono attivarsi per mancanza di personale o di immobili idonei allo scopo.
Immobili e Asp
Ed è proprio di immobili che l’Azienda Sanitaria ne dispone anche in
buono stato, disponibili e non utilizzati. Basti pensare che l’Azienda dispone
di un patrimonio, fra fabbricati e terreni di circa 410 unità immobiliari di
cui 45 fabbricati disponibili ma inutilizzati, e ben 210 unità feudi terrieri
sparsi da Messina a Barcellona, da Patti a Milazzo, da Monforte San Giorgio a
Novara di Sicilia ed in tantissimi altri Comuni del territorio provinciale. Un
valore inestimabile e non quantificabile in quanto non riusciamo a poter
leggere i dati relativi a valore reale, fitti e introiti.
Purtroppo, pur volendo tralasciare, ma certamente
importante e strategico, lo scollamento ed il mancato raccordo tra Distretto
Socio – Sanitario 26 e Aziende Ospedaliere, l’Assistenza Domiciliare
per persone anziane e disabili a rischio di non autosufficienza, parzialmente
autosufficienti o totalmente non autosufficienti temporaneamente o
permanentemente, per patologie croniche stabilizzate che non richiedono il
ricovero in strutture ospedaliero a Messina e provincia si può ricevere
rivolgendosi solo ai privati convenzionati, che da Taormina a Mistretta ne contiamo
ben 8 con affidamento alla Società
Medicasa per Taormina, S.Agata di Militello e Consorzio SISIFO per
Messina, Lipari, Patti, Mistretta.
Affidamenti fatte dall’Azienda Sanitaria sapendo che
molti lavoratori dei servizi riabilitativi vengono licenziati per mancanza
proprio di prestazioni che si è preferito affidare ad altre Cooperative come
quelle citate.
Meriterebbero una rifunzionalizzazione anche le 103
Guardie Mediche dislocate sul territorio provinciale che dovrebbero
essere in stretto raccordo ed armonizzate anche con gli ambulatori dei medici
di base. Non ci apre che sia perfettamente così, sapendo che soprattutto nelle
zone montane, sprovvisti di strutture ospedaliere o di prima assistenza, nelle
ore pomeridiane ed il sabato e la domenica si registrano dei vuoti ed una
mancanza di coperture di determinate fasce orarie diurne.
Sul 118 il giudizio è solo positivo
per il forte senso di appartenenza degli operatori ma la nostra provincia è la più vasta, con un territorio
variegato e frastagliato rispetto alle altre province.
Purtroppo Il numero delle postazioni è insufficiente
per il rispetto dei parametri del 118, quali soprattutto i tempi di intervento,
come è fallimentare l’introduzione delle auto mediche, inoltre è ancora alto il
ricorso a personale in incentivo.
Intervista a Calogero Emanuele, segretario Cisl Fp Messina
Intervista a Calogero Emanuele, segretario Cisl Fp Messina
Pericolo crollo intonaci sulla via Bernardino Re. Restrizioni alla circolazione
Un intervento dei vigili del fuoco di Lipari (caposquadra Dina) si è reso necessario stamani, intorno alle 12 e 10, sullo stabile dell'ex Seminario di via Mons. Bernardino Re.
Si è dovuto intervenire per via di una grossa porzione dell'intonaco esterno che rischiava di cadere sul sottostante marciapiede e sulla sede stradale. Ovviamente mettendo a rischio la pubblica incolumità.
Sul posto oltre ai pompieri sono intervenuti i vigili urbani, che hanno chiuso al traffico l'arteria stradale, e il geometra Placido Sulfaro della Protezione Civile.
I vigili del fuoco hanno provveduto a far cadere l'intonaco pericolante ma il rischio per la pubblica incolumità resta.
Da quanto apprendiamo potrebbe essere emessa una ordinanza che vieta al transito dei pedoni e delle auto la mezzeria di destra (marciapiede e metà strada) con contestuale emissione del divieto di sosta dei nell'area limitrofa al Circolo Pensionati.
L'ordinanza dovrebbe riguardare l'area che va dal Centro Giovanile sino all'ingresso della scuola di musica.
Una soluzione che tiene conto, oltre che della pubblica incolumità, anche dei disagi che si verrebbero a creare, con la chiusura totale di quella via, nelle ore in cui vige l'isola pedonale.
Le foto sono di Roberto Paino e Erik Azzarello che ringraziamo
Si è dovuto intervenire per via di una grossa porzione dell'intonaco esterno che rischiava di cadere sul sottostante marciapiede e sulla sede stradale. Ovviamente mettendo a rischio la pubblica incolumità.
Sul posto oltre ai pompieri sono intervenuti i vigili urbani, che hanno chiuso al traffico l'arteria stradale, e il geometra Placido Sulfaro della Protezione Civile.
I vigili del fuoco hanno provveduto a far cadere l'intonaco pericolante ma il rischio per la pubblica incolumità resta.
Da quanto apprendiamo potrebbe essere emessa una ordinanza che vieta al transito dei pedoni e delle auto la mezzeria di destra (marciapiede e metà strada) con contestuale emissione del divieto di sosta dei nell'area limitrofa al Circolo Pensionati.
L'ordinanza dovrebbe riguardare l'area che va dal Centro Giovanile sino all'ingresso della scuola di musica.
Una soluzione che tiene conto, oltre che della pubblica incolumità, anche dei disagi che si verrebbero a creare, con la chiusura totale di quella via, nelle ore in cui vige l'isola pedonale.
Le foto sono di Roberto Paino e Erik Azzarello che ringraziamo
La chiesetta di Porticello. Lettera all'amministrazione
Gentilissimi responsabili dell'amministrazione Comunale di Lipari,
avendo preso nota delle condizioni in cui si trova la piccola chiesetta di Porticello a nome della comunita' di Lipari vi chiediamo di fare il possibile per riportare questo luogo alla sua origininale destinazione.
Ci sembra vergognoso che una piccola chiesetta sia utilizzata come deposito...
Speriamo che questa piccola richiesta venga accolta distinti saluti.
Lettera firmata
NDD- Pubblichiamo questa lettera ma, probabilmente, si tratta di una cappella privata. Magari il portavoce dell'amministrazione potrà darci qualche notizia in più
avendo preso nota delle condizioni in cui si trova la piccola chiesetta di Porticello a nome della comunita' di Lipari vi chiediamo di fare il possibile per riportare questo luogo alla sua origininale destinazione.
Ci sembra vergognoso che una piccola chiesetta sia utilizzata come deposito...
Speriamo che questa piccola richiesta venga accolta distinti saluti.
Lettera firmata
NDD- Pubblichiamo questa lettera ma, probabilmente, si tratta di una cappella privata. Magari il portavoce dell'amministrazione potrà darci qualche notizia in più
Porto di Sottomonastero: Al via i lavori
Si sta provvedendo nell'area portuale di Sottomonastero (Lipari) a transennare e delimitare l'area interessata dai lavori che saranno effettuati dalla ditta Scaffidi.
Contestualmente, nella parte già transennata, in prossimità della partenza ed arrivo dei bus, i lavori sono già iniziati.
Le biglietterie di Ustica Lines e Compagnia delle isole sono state trasferite all'inizio del molo di Punta Scaliddi
Contestualmente, nella parte già transennata, in prossimità della partenza ed arrivo dei bus, i lavori sono già iniziati.
Le biglietterie di Ustica Lines e Compagnia delle isole sono state trasferite all'inizio del molo di Punta Scaliddi
Come erano le Eolie ..e gli eoliani
Anno 1982 - Junior Chamber: Prima fila da sinistra: Jo Bianchi, Mariano Bruno, Saverio Merlino, Rino Bianchieri, Gianfranco Guarino, Franco Galantino.
Seconda Fila da sinistra: Angela La Rosa, Gisa Gallo, Wanda Mezzapica, Anna Maria Di Giovanni, Laura Mazza, Marzia Fornoni, Mirella Nardacci.
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