E p.c.
AL SIGNOR
ASSESSORE ALLA SALUTE DELLA REGIONE SICILIA
Signor Presidente,
Abbiamo aspettato, in silenzio, per lungo tempo, che l’impegno che ha
assunto con le “donne” di Lipari sulla riapertura di un “Centro Nascite” venisse rispettato.
Dobbiamo prendere atto, purtroppo, che alle buone volontà iniziali poche
e sterili sono stati “i fatti” portati avanti sull’importante questione.
Il Piano di Ottimizzazione dell’assistenza
sanitaria nelle località disagiate siciliane predisposto dall’Assessorato Regionale alla Salute e approvato dal Suo
Governo sino a oggi non ha sortito alcun risultato per quanto riguarda la
riapertura dei Centri Nascita nelle località individuate come sedi
disagiate (le Eolie lo sono e con l’arrivo dell’imminente stagione invernale lo
saranno ancora di più).
Il suddetto provvedimento, che in quel momento forse è stato assunto in
difformità rispetto alle disposizioni nazionali e contro le previsioni del
piano di rientro, che certamente non poteva essere la ragione per non attuarlo (la
salute non è un fatto contabile, non è una questione di partita doppia), ora che
la Legge di stabilità del Governo Letta non prevede decurtazioni per la spesa
sanitaria il Piano di Austerità non può più essere una giustificazione. L’obbligo
di pareggio e di rientro voluto dal Patto di Stabilità ha sin qui modificato
parecchio e in maniera sostanziale, con i vari decreti assessoriali attuativi dello stesso, l’assetto della
sanità nella nostra Regione tanto da mettere a dura prova la popolazione
siciliana che, pero, dopo tanti sacrifici, auspica per il futuro, un’organizzazione
sanitaria tale da garantire, finalmente, una risposta concreta ai bisogni di
salute di noi siciliani.
Signor
Presidente, Le chiediamo, pertanto, che il provvedimento di mantenimento
e la messa in sicurezza dei Punti Nascita di Lipari, Pantelleria, Mistretta, Bronte,
Nicosia, Mussomeli e di Santo Stefano di Quisquina, che pure
avendo un numero di parti annui inferiore a 500 presentano peculiari
caratteristiche di isolamento territoriale o difficoltà di trasferimento
dei pazienti alle strutture ostretico-ginecologiche più vicine, possa essere
attuato, con tutte le sue disposizioni, con
priorità assoluta del Suo Governo.
Siamo certi, Signor Presidente, che non negherà il diritto alla salute per i
cittadini delle isole minori e dei comuni disagiati della Sicilia come non
negherà alle future mamme di Lipari “il regalo” più bello: quello di poter
far nascere i propri figli, in sicurezza, nella propria terra d’origine, vicino
alle proprie famiglie e senza più far subire loro notevoli disagi, anche
economici.
Disponga, quindi, con
l’autorevolezza che Le è nota, affinché il Centro
Nascite di Lipari e degli altri
territori disagiati della Sicilia riapra chiedendo alle ASSP, senza indugi e scuse, la messa in atto di quei modelli organizzativi,
flessibili e integrati, tra ospedale e territorio, magari con una rotazione del
personale all’interno dei presidi del Dipartimento materno infantile, ben definendo però ruolo e funzioni indispensabili per
fare il salto di qualità necessario, prevedendo, inoltre, programmi di formazione professionale e di
richiedere al Ministero della Salute uno specifico finanziamento per ammodernare e ampliare
la dotazione tecnologica delle strutture sanitarie delle aree disagiate in modo da ridurre anche
alla popolazione delle Eolie e delle
altre isole minori siciliane molte difficoltà legate ai trasporti e ai trasferimenti in
terra ferma e che non allontani, sempre più, queste popolazioni dall’enunciato dell’articolo 32 della nostra Costituzione.
Lipari,
19 ottobre 2013
Saverio Merlino
Gruppo Voglio Nascere a Lipari ma forse non potrò più farlo
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