(di nicola salvetti) La mozione di sfiducia a Crocetta fa saltare i nervi al Pdl. La sola ipotesi, anche lontana, di mandare a casa il governatore eletto dalla sinistra provoca sconvolgimenti interiori ai dirigenti berlusconiani. Non si spiega altrimenti la polemica sorta in queste ore sulla firma del vicecapogruppo pidiellino all’Ars, Marco Falcone, apposta sul documento di M5S e Lista Musumeci.
A sparare a palle incatenate contro il collega di gruppo è Nino Germanà, deputato messinese degli “azzurri” che accusa: "Dopo una riunione di gruppo dalla quale è uscita una linea concordata all'unanimità. Dopo una conferenza stampa chiusa da Falcone che invitava i presentatori della mozione di sfiducia a Crocetta ad aspettare fin oltre l'approvazione delle leggi finanziarie per non mettere la Sicilia in ginocchio, Falcone, come chiunque altro, non può uscire con posizioni personali, su un tema così delicato e di carattere politico, e per altro così improvvise da farci chiedere fortemente cui prodest". Va giù duro Germanà, al punto di chiedere deciso l’intervento del partito per chiarire la situazione. "Aspetto una nuova riunione di gruppo che il presidente D'Asero convocherà magari con i coordinatori regionali sicuramente in tempi brevi per avere un chiarimento politico e non personale”.
La vicenda è soltanto l’ultimo capitolo di una storia ricca di colpi di scena. Dopo aver presentato la mozione di sfiducia, firmata dai quattordici parlamentari pentastellati e dai quattro musumeciani, il coup de theatre: l’ex-An Pippo Currenti smentiva di avere mai firmato il documento, anzi, si dichiarava contrario a sfiduciare il presidente della Regione. Posizione curiosa, in verità, dal momento che Currenti è stato eletto e fa parte del gruppo dello sfidante di centrodestra sconfitto da Crocetta, ma tant’è. A questo punto Marco Falcone, deputato del Pdl, ma anche lui con un trascorso in Alleanza nazionale, “salvava” la mozione di sfiducia mettendo a disposizione la sua firma per consentire che si raggiungesse il quorum necessario per la presentazione. Da qui la polemica divampata all’interno del Popolo delle Libertà che esprime una inedita posizione filo-governativa. Potenza delle larghe intese nazionali che probabilmente raccolgono estimatori interessati anche in terra di Sicilia.
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