Cerca nel blog

domenica 20 ottobre 2013

MOZIONE DI SFIDUCIA, MUSUMECI: “SIAMO 52, MORALMENTE”

Nella legislatura che l’Assemblea regionale siciliana si è lasciata alle spalle, tre mesi, forse di più, furono dedicati alla presentazione di una mozione di sfiducia, che avrebbe dovuto mandare a casa Raffaele Lombardo alla vigilia della fine naturale del mandato. Se fosse passata in aula, con almeno 46 deputati a favore, la vita della lagislatura si sarebbe accorciata di tre mesi, più o meno. Non ci avrebbero perso poco, perché la liquidazione ai deputati resta intera anche quando la legislatura si conclude in anticipo. Ma quel poco per chi deve farsi i conti in tasca, può diventare molto. Perciò la mozione di sfiducia rimase al centro della pista da ballo, fra una mazurca e l’altra, per un lunghissimo tempo. Fu una gara fra i promotori della sfiducia, maggioranza ed opposizione si accapigliarono per testimoniare la loro volontà di farla finita. Nel mirino c’era Raffaele Lombardo: non avrebbero voluto lasciarlo uscire di casa con i suoi piedi.
Se sfogliate i giornali di quel tempo – ma non ve lo consigliamo, è tempo perso – vi rendete conto che in quei giorni il Parlamento regionale diede il meglio di sé: il nulla si era materializzato per mostrare al mondo di che cosa fosse capace la politica quando ci si mette con sagacia e coerenza.
Naturalmente finì che Raffaele Lombardo si dimise, alla vigilia del rinvio a giudizio per favoreggiamento della mafia, e la nutrita schiera di promotori della mozione di sfiducia finse il compiacimento ed insieme il rimpianto, a seconda del profilo che bisognava mostrare alle emittenti televisive. Compiacimento perché era stato raggiunto l’obiettivo, mandare a casa il presidente della Regione; rammarico, perché il governatore aveva fatto tutto da sé, e non si era lasciato cacciare via, come sarebbe stato più conveniente.
Sono trascorsi quindici mesi, forse qualcosa di più, dai quei giorni indimenticabili, e la mozione di sfiducia rischia di ripetere,e migliorare, la sua performance nel corso della legislatura vigente per merito di Giancarlo Cancelleri, coordinatore dei deputati pentastellati. Cancelleri s’è consultato con il popolo, un campione rappresentativo a quanto pare, ed ha ricevuto virtualmente dal popolo il mandato di chiedere le dimissioni del presidente della Regione e, di conseguenza, provocare lo scioglimento dell’Assemblea grazie alla mozione di sfiducia.
Il fatto che potesse contare su quattordici deputati e ce ne volessero 46 per la sua approvazione, non lo ha turbato più di tanto, perché la mozione di sfiducia ha una sua vita in sé: non ha bisogno che sia approvata perché dispieghi i suoi effetti benefici. Quali? Fare sapere al popolo scontento che si ha intenzione di mandare a casa il governo.
L’annuncio, dunque, è già un primo passo importante. La seconda tappa, la presentazione della mozione, è essenziale, perché sia credibile, mentre del resto – esame ed approvazione – si può anche fare a meno. Il secondo passo, tuttavia, è diventato un pit-stop laborioso: raggiungere quota diciotto – le firme devono essere almeno 18 – è un problema. Una cosa, è parlare di mozione di sfiducia, ed un’altra mettere mano ad essa. Siamo al punto che la quota 18 è risicata, perché uno dei deputati firmatari ha comunicato la revoca, ed uno dei deputati che non avrebbe voluto firmare, ha comunicato di volere apporre la firma, che però non ha ancora apposto.
Una dèbacle?
Le sconfitte talvolta equivalgono a vittorie, e viceversa. Bisogna essere cauti nei giudici. Nello Musumeci, presunto leader del centrodestra, poco ascoltato invero, ha affiancato Giancarlo Cancelleri, ma ha potuto trascinare con sé soltanto i quattro deputati della sua lista, che poi sono diventati tre. Moralmente, tuttavia, ritiene di avere vinto. “Se dovessi parlare delle adesioni morali e delle telefonate che ho ricevuto saremmo almeno 52”, confida Musumeci, visibilmente compiaciuto.
Le mozioni di sfiducia sono miracolose, regalano l’ottimismo anche quando non c’è ragione.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.