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domenica 27 gennaio 2019
Vendesi cuccioli
Vendesi 2 cuccioli volpini maschi (nella foto), nati il 26 novembre, già sverminati con 2 vaccini. Per info contattare il 3393567220
Judo. Non è andata bene per i judoka liparesi il torneo di Lignano.
(Comunicato) Non è andata bene ad Antonio Agrip e Andrea De Salvo nella gara che si è svolta a Lignano, valida per il 24° torneo internazionale Alpe Adria.
In entrambe le categorie vi erano 72 atleti, anche molto forti.
Per di piu' vi è stato un sorteggio poco fortunato e questo, nonostante i nostri ragazzi abbiano disputato un buon incontro, non gli ha permesso di andare oltre il primo combattimento.
Dis - servizi postali. Se Filicudi "piange", Alicudi non "ride". L'intervento di Francesco Scaldati
Caro direttore,
l'Odissea postale continua senza nessun pudore da parte dei responsabili.
l'Odissea postale continua senza nessun pudore da parte dei responsabili.
Giovedì ad Alicudi apre l'ufficio ma, per la maggior parte del tempo, tutto bloccato a causa di problemi tecnici. Venerdì l'aliscafo arriva regolarmente ma la posta di Alicudi resta ugualmente chiusa.
Ieri sabato la nave arriva ma dell'operatore nessun segno. La situazione è paradossale.
Vi prego di rendere noto questo continuo disagio che le comunità di Filicudi e Alicudi devono vivere
Vi prego di rendere noto questo continuo disagio che le comunità di Filicudi e Alicudi devono vivere
Francesco Scaldati.
NDD - Scaldati, nei giorni scorsi, aveva evidenziato anche i problemi inerenti l'ufficio postale a Filicudi.
Auguri ai lettori di Eolienews, festeggiati oggi.
Buon Compleanno a Bartolo Locantro, Domenica Parisi, Antonio Lotronto, Rosy Giuffrè, Giacomo Biviano, Mariella Giardina, Nino Bellino, Francesca Bonci, Liliana Fotea
Via Conti....quando il segnale di pericolo è più pericoloso del pericolo stesso. E non è tutto (2 foto)
"Sprofondamento" stradale sulla via Isa Conti di Lipari che, qualcuno, ovviamente, in buona fede, ha ritenuto di segnalare così (foto in alto). Un "segnale", comunque, pericoloso, specie durante le ore notturne, quando diventa, praticamente, invisibile.
Nelle more di un intervento della pubblica amministrazione vi invitiamo alla massima attenzione anche perchè, meno di un metro più avanti, vi è un ulteriore "sprofondamento", anch'esso notevole e pericoloso.
Detti e proverbi. Siciliani ed Eoliani (4° puntata)
Il modo di dire di oggi: Cu di spiranza campa , dispiratu mori . (Chi di speranza vive, disperato muore)
Invito tutti i lettori che volessero contribuire alla rubrica con detti, frasi, proverbi ad effettuare l'invio a s.sarpi@libero.it o su messenger del nostro direttore.
Ritrovata chiave a Piazza Mazzini
Questa chiave con telecomando è stata ritrovata a Piazza Mazzini (Lipari). Il proprietario può ritirarla presso il centralino del Comune di Lipari.
Oggi è il "Giorno della memoria" : PER NON DIMENTICARE !
L'entrata del campo di concentramento di Auschwitz con la tristemente celebre scritta Arbeit macht frei
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell'Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria[1]. La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l'Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell'Olocausto[2].
Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nella grande offensiva oltre la Vistola in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
Il 27 gennaio 1945 furono le truppe sovietiche della 60ª Armata del "1º Fronte ucraino" del maresciallo Ivan Konev che arrivarono per prime presso la città polacca di Oświęcim (in tedesco Auschwitz) scoprendo il vicino campo di concentramento di Auschwitz e liberandone superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista.
Ad Auschwitz, circa 10-15 giorni prima, i nazisti si erano rovinosamente ritirati portando con loro, in una marcia della morte, tutti i prigionieri sani, molti dei quali morirono durante la marcia stessa.
L'apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati dentro a quel lager nazista.
In realtà i sovietici erano già arrivati precedentemente a liberare dei campi come quello di Chełmno e quello di Bełżec ma questi, essendo di sterminio e non di concentramento, erano vere e proprie fabbriche di morte dove i deportati venivano immediatamente gasati, salvando solo poche unità speciali.
La data del 27 gennaio in ricordo della Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, è indicata quale data ufficiale agli stati membri dell'ONU, in seguito alla risoluzione 60/7 del 1º novembre 2005.
Il Giorno della Memoria in Italia
L'Italia ha formalmente istituito la giornata commemorativa, nel medesimo giorno, alcuni anni prima della corrispondente risoluzione delle Nazioni Unite: essa ricorda le vittime dell'Olocausto e delle leggi razziali e coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e politici italiani nella Germania nazista.
Prima di arrivare a definire il disegno di legge, si era a lungo discusso su quale dovesse essere considerata la data simbolica di riferimento: si trattava di decidere su quali eventi fondare la riflessione pubblica sulla memoria. Erano emerse in particolare due opzioni alternative. Il deputato Furio Colombo aveva proposto il 16 ottobre, data del rastrellamento del ghetto di Roma (il 16 ottobre 1943 oltre mille ebrei furono catturati e deportati dall'Italia ad Auschwitz): questa ricorrenza avrebbe permesso di focalizzare l'attenzione sulle deportazioni razziali e di sottolineare le responsabilità anche italiane nello sterminio. Dall'altra parte vi era chi sosteneva (in particolare l'Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti) che la data prescelta dovesse essere il 5 maggio, anniversario della liberazione di Mauthausen, per sottolineare la centralità della storia dell'antifascismo e delle deportazioni politiche in Italia. Infine, anche in ragione della portata evocativa che Auschwitz – oramai simbolo universale delle tragedia ebraica durante la seconda guerra mondiale – da anni rappresenta per tutta l'Europa, si è optato per adottare il giorno della sua liberazione, avvenuta il 27 gennaio.
Gli articoli 1 e 2 della legge n. 211 del 20 luglio 2000 definiscono così le finalità e le celebrazioni del Giorno della Memoria:
« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere. »
I Giusti tra le Nazioni
Fino a gennaio 2015, l'Ente nazionale per la Memoria della Shoah Yad Vashem di Gerusalemme, riconosceva 25.685 persone come "Giusti tra le Nazioni", cioè non ebrei che durante l'olocausto si sono impegnati, a rischio della vita e senza nessun interesse economico, a soccorrere gli ebrei perseguitati
Paese d'origine
Numero di giusti tra le nazioni
Polonia 6.532
Paesi Bassi 5.415
Francia 3.853
Ucraina 2.515
Belgio 1.690
Lituania 877
Ungheria 823
Italia 634
Bielorussia 608
Slovacchia 546
Germania 569
Grecia 321
Russia 197
Serbia 135
Lettonia 134
Repubblica Ceca 115
Croazia 111
Austria 104
Moldavia 79
Albania 73
Romania 60
Norvegia 59
Svizzera 45
Bosnia 42
Danimarca 22
Armenia 24
Gran Bretagna 21
Bulgaria 20
Svezia 10
Repubblica di Macedonia 10
Slovenia 7
Spagna 7
Stati Uniti d'America 4
Estonia 3
Portogallo 3
Brasile 2
Cina 2
Cile 1
Giappone 1
Lussemburgo 1
Montenegro 1
Turchia 1
Vietnam 1
Cuba 1
Ecuador 1
El Salvador 1
Perù 1
Georgia 1
Irlanda 1
Egitto 1
Totale 25.685
Esiste anche una Giornata europea dei Giusti che, sull'esempio del riconoscimento dato da Yad Vashem ai non ebrei che salvarono gli ebrei durante la Shoah, ricorda le figure esemplari che si sono battute e si battono contro tutte le persecuzioni e in difesa dei diritti umani. Il 10 maggio 2012 il Parlamento europeo ha istituito, su proposta di Gariwo la foresta dei Giusti, la Giornata europea dei Giusti per il 6 marzo, anniversario della morte di Moshe Bejski, che per 25 anni è stato presidente della Commissione dei Giusti di Yad Vashem.
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell'Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria[1]. La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l'Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell'Olocausto[2].
Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nella grande offensiva oltre la Vistola in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
Il 27 gennaio 1945 furono le truppe sovietiche della 60ª Armata del "1º Fronte ucraino" del maresciallo Ivan Konev che arrivarono per prime presso la città polacca di Oświęcim (in tedesco Auschwitz) scoprendo il vicino campo di concentramento di Auschwitz e liberandone superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista.
Ad Auschwitz, circa 10-15 giorni prima, i nazisti si erano rovinosamente ritirati portando con loro, in una marcia della morte, tutti i prigionieri sani, molti dei quali morirono durante la marcia stessa.
L'apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati dentro a quel lager nazista.
In realtà i sovietici erano già arrivati precedentemente a liberare dei campi come quello di Chełmno e quello di Bełżec ma questi, essendo di sterminio e non di concentramento, erano vere e proprie fabbriche di morte dove i deportati venivano immediatamente gasati, salvando solo poche unità speciali.
La data del 27 gennaio in ricordo della Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, è indicata quale data ufficiale agli stati membri dell'ONU, in seguito alla risoluzione 60/7 del 1º novembre 2005.
Il Giorno della Memoria in Italia
L'Italia ha formalmente istituito la giornata commemorativa, nel medesimo giorno, alcuni anni prima della corrispondente risoluzione delle Nazioni Unite: essa ricorda le vittime dell'Olocausto e delle leggi razziali e coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e politici italiani nella Germania nazista.
Prima di arrivare a definire il disegno di legge, si era a lungo discusso su quale dovesse essere considerata la data simbolica di riferimento: si trattava di decidere su quali eventi fondare la riflessione pubblica sulla memoria. Erano emerse in particolare due opzioni alternative. Il deputato Furio Colombo aveva proposto il 16 ottobre, data del rastrellamento del ghetto di Roma (il 16 ottobre 1943 oltre mille ebrei furono catturati e deportati dall'Italia ad Auschwitz): questa ricorrenza avrebbe permesso di focalizzare l'attenzione sulle deportazioni razziali e di sottolineare le responsabilità anche italiane nello sterminio. Dall'altra parte vi era chi sosteneva (in particolare l'Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti) che la data prescelta dovesse essere il 5 maggio, anniversario della liberazione di Mauthausen, per sottolineare la centralità della storia dell'antifascismo e delle deportazioni politiche in Italia. Infine, anche in ragione della portata evocativa che Auschwitz – oramai simbolo universale delle tragedia ebraica durante la seconda guerra mondiale – da anni rappresenta per tutta l'Europa, si è optato per adottare il giorno della sua liberazione, avvenuta il 27 gennaio.
Gli articoli 1 e 2 della legge n. 211 del 20 luglio 2000 definiscono così le finalità e le celebrazioni del Giorno della Memoria:
« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere. »
I Giusti tra le Nazioni
Fino a gennaio 2015, l'Ente nazionale per la Memoria della Shoah Yad Vashem di Gerusalemme, riconosceva 25.685 persone come "Giusti tra le Nazioni", cioè non ebrei che durante l'olocausto si sono impegnati, a rischio della vita e senza nessun interesse economico, a soccorrere gli ebrei perseguitati
Paese d'origine
Numero di giusti tra le nazioni
Polonia 6.532
Paesi Bassi 5.415
Francia 3.853
Ucraina 2.515
Belgio 1.690
Lituania 877
Ungheria 823
Italia 634
Bielorussia 608
Slovacchia 546
Germania 569
Grecia 321
Russia 197
Serbia 135
Lettonia 134
Repubblica Ceca 115
Croazia 111
Austria 104
Moldavia 79
Albania 73
Romania 60
Norvegia 59
Svizzera 45
Bosnia 42
Danimarca 22
Armenia 24
Gran Bretagna 21
Bulgaria 20
Svezia 10
Repubblica di Macedonia 10
Slovenia 7
Spagna 7
Stati Uniti d'America 4
Estonia 3
Portogallo 3
Brasile 2
Cina 2
Cile 1
Giappone 1
Lussemburgo 1
Montenegro 1
Turchia 1
Vietnam 1
Cuba 1
Ecuador 1
El Salvador 1
Perù 1
Georgia 1
Irlanda 1
Egitto 1
Totale 25.685
Esiste anche una Giornata europea dei Giusti che, sull'esempio del riconoscimento dato da Yad Vashem ai non ebrei che salvarono gli ebrei durante la Shoah, ricorda le figure esemplari che si sono battute e si battono contro tutte le persecuzioni e in difesa dei diritti umani. Il 10 maggio 2012 il Parlamento europeo ha istituito, su proposta di Gariwo la foresta dei Giusti, la Giornata europea dei Giusti per il 6 marzo, anniversario della morte di Moshe Bejski, che per 25 anni è stato presidente della Commissione dei Giusti di Yad Vashem.
sabato 26 gennaio 2019
LIBERA - UNA SCELTA SENZA SCELTA (per non dimenticare)
Vi proponiamo il video musicale "Libera - Una scelta senza scelta (per non dimenticare)" del gruppo eoliano Quart@eccedente.
"Il brano - come evidenzia il gruppo- è stato scritto per non dimenticare gli orrori della Shoah. Orrori visti con gli occhi di una deportata, attraverso il suo dolore...da qui il titolo Libera, perché l'agognata "libertà" le viene restituita solo con la morte e una scelta senza scelta per sottolineare la totale assenza di potere decisionale sulle vite dei deportati nei campi di sterminio". Un bel messaggio che arriva proprio nell'immediatezza di quello che è "Il giorno della memoria".
"Il brano - come evidenzia il gruppo- è stato scritto per non dimenticare gli orrori della Shoah. Orrori visti con gli occhi di una deportata, attraverso il suo dolore...da qui il titolo Libera, perché l'agognata "libertà" le viene restituita solo con la morte e una scelta senza scelta per sottolineare la totale assenza di potere decisionale sulle vite dei deportati nei campi di sterminio". Un bel messaggio che arriva proprio nell'immediatezza di quello che è "Il giorno della memoria".
Calcio a 5 - Serie C2. La capolista Meriense senza ostacoli a Lipari
"Batosta" casalinga per la formazione della Ludica Lipari opposta oggi pomeriggio alla capolista Meriense.
Gli ospiti si sono imposti per 9 a 2.
Per i padroni di casa a segno Re e Zanca.
Gli ospiti si sono imposti per 9 a 2.
Per i padroni di casa a segno Re e Zanca.
REGIONE: VIOLENZA SULLE DONNE, FINANZIATI 31 SPORTELLI D’ASCOLTO
In Sicilia stanno per nascere trentuno nuovi sportelli d’ascolto per donne vittime di violenza. Il dipartimento regionale della Famiglia e delle politiche sociali ha approvato la graduatoria provvisoria per la creazione di queste strutture che costituiranno su tutto il territorio dell’Isola il primo punto di riferimento in caso di violenze di natura fisica, psicologica o economica garantendo l’assoluto anonimato. L’importo massimo concedibile è di 12mila euro e, complessivamente, saranno impegnate risorse che ammontano a circa 350mila euro.
«Prende corpo - sottolinea il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci - l’idea di creare una rete capillare in tutta l’Isola per aiutare tantissime donne a compiere un gesto, quello della denuncia, al quale troppo spesso rinunciano proprio per mancanza di strutture adeguate, in grado di raccogliere il loro profondo disagio. Dai centri d’ascolto potrà davvero cominciare un percorso che le affranchi per sempre da una vita insostenibile».
Così come previsto dal bando, sono state privilegiate nell’assegnazione dei punteggi, quelle zone in cui il distretto socio-sanitario non è attrezzato per raccogliere questo tipo di segnalazioni. Dopo avere ricevuto le denunce, gli sportelli d’ascolto potranno indirizzare le vittime delle violenze nei centri d’accoglienza che, in sinergia con i servizi sociali dei Comuni, disporranno il ricovero presso una struttura a indirizzo segreto che garantirà il necessario supporto psicologico per un pieno reinserimento in ambito sociale.
« Il governo regionale, per la prima volta - ricorda Musumeci - ha istituito e finanziato il “reddito di libertà” che agevola forme di auto impiego. Un progetto sperimentale che conferma il nostro impegno al fianco delle donne in difficoltà».
«Prende corpo - sottolinea il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci - l’idea di creare una rete capillare in tutta l’Isola per aiutare tantissime donne a compiere un gesto, quello della denuncia, al quale troppo spesso rinunciano proprio per mancanza di strutture adeguate, in grado di raccogliere il loro profondo disagio. Dai centri d’ascolto potrà davvero cominciare un percorso che le affranchi per sempre da una vita insostenibile».
Così come previsto dal bando, sono state privilegiate nell’assegnazione dei punteggi, quelle zone in cui il distretto socio-sanitario non è attrezzato per raccogliere questo tipo di segnalazioni. Dopo avere ricevuto le denunce, gli sportelli d’ascolto potranno indirizzare le vittime delle violenze nei centri d’accoglienza che, in sinergia con i servizi sociali dei Comuni, disporranno il ricovero presso una struttura a indirizzo segreto che garantirà il necessario supporto psicologico per un pieno reinserimento in ambito sociale.
« Il governo regionale, per la prima volta - ricorda Musumeci - ha istituito e finanziato il “reddito di libertà” che agevola forme di auto impiego. Un progetto sperimentale che conferma il nostro impegno al fianco delle donne in difficoltà».
Alternanza scuola - lavoro. Progetto "UMANA-MENTE" sottoscritta convenzione tra il "Conti" e la Parrocchia Maria S.S. del Terzito, Valdichiesa Leni.
(Comunicato) Il giorno 29 novembre 2018 è stata firmata la Convenzione tra l’I.S.S. Isa Conti Eller Vainicher di Lipari e la Parrocchia Maria S.S. del Terzito, Valdichiesa Leni, per la realizzazione del progetto denominato “UMANA-MENTE”.
Il progetto “UMANA-MENTE” si inserisce nei percorsi di formazione della c.d. “Alternanza Scuola Lavoro” previsti per il triennio degli Istituti di Istruzione Superiore, nel rispetto della normativa vigente in materia.
Il progetto intende ampliare il ventaglio di competenze, acquisibili individualmente, attivando un rapporto collaborativo con la Casa di riposo di Valdichiesa, per promuovere la socializzazione dei Residenti nella Struttura attraverso attività socio-culturali e ludico-ricreative. Con la realizzazione di iniziative stimolanti, si vuole migliorare la qualità della vita degli Ospiti sia favorendone i processi di integrazione e socializzazione, sia promuovendo l’invecchiamento attivo: mediante il mantenimento e potenziamento delle capacità e delle autonomie psicofisiche individuali e della memoria.
L’iniziativa, inoltre, si propone di arricchire la formazione degli Studenti dell’IIS “Isa Conti Eller Vainicher” con l’acquisizione di competenze utili all’ingresso del mondo del lavoro:
· potenziare le proprie abilità educative, relazionali e comunicative;
· acquisire competenze nelle relazioni interpersonali in un ambito estraneo e diverso da quello familiare e scolastico;
· pensare e realizzare iniziative ricreative, ludiche, culturali idonee a coinvolgere gli Ospiti della Casa di riposo;
· stimolare, raccogliere, razionalizzare e trascrivere i ricordi degli Ospiti della Casa di riposo;
· fare una concreta esperienza di guida e motivazione, individuale e di gruppo.
Hanno aderito all’iniziativa 30 Studenti, 29 di Salina e una di Lipari:
Amicarella Giorgia - Broccio Fabiana – Cappadona Milena – Caravaglio Aldo – Costantino Salvatore – De Grazia Giuseppe Roberto – Di Losa Tiziano – Galletta Graziano – Garito Jacqueline Solange – La Mancusa Desiree – La Mancusa Michael – Lopes Alex Francesco – Mazzeo Mattia Emanuele – Mirenda Anthea – Montecristo Mattia – Najouani Mohammed – Osvaldo Luca – Pantò Samantha – Paratore Alice – Paratore Manuel – Patanè Asia – Rando Antonino Giuseppe – Rando Gaia – Rando Giuseppe - Rando Miriana – Taranto Marta – Taranto Sofia Terzita – Taranto Vittoria Tindara – Virgona Enrico – Virvareanu Ionut Razvan.
La convenzione prevede due Tutor didattici (interni): il Professor Giacomo Montecristo e la Professoressa Maria Antonietta Drago; e un Tutor aziendale (esterno): il Signor Alberto Mazzoni.
Giovedì 24 e venerdì 25 si sono svolti i primi due incontri per la presentazione del progetto e Padre Giuseppe Brancato ha accompagnato gli Studenti a conoscere gli Ospiti e la struttura della Casa di riposo.
Erano presenti agli incontri: il Sindaco di Leni Dottor Riccardo Gullo, che ha rimarcato l’importanza dell’iniziativa; e il Signor Antonio Brundu che ha dato la sua disponibilità a mettere a disposizione il suo ricco archivio fotografico e a collaborare con le iniziative che saranno concordate.
Complimenti a tutti, grazie e buon lavoro.
Padre Giuseppe Brancato
Parrocchia Maria SS. del Terzito
Il cordoglio delle famiglie Conti e Zitelli per la dipartita di Emilio Castorino
Alla carissima signora Maria ed al figlio Bartolo le più sentite condoglianze da parte di tutta la famiglia Conti e Zitelli per la scomparsa del carissimo Emilio.
Siete stati straordinari ad accudirlo con tanto affetto e tanta dedizione, silenziosa, permettendogli di vivere per tanti anni malgrado le sue malattie.
Il carissimo Emilio è stato uomo buono e tanto fortunato ad avervi come consorte e figlio amorevole.
Con grandissimo affetto
Fam. Conti e Zitelli
Il carissimo Emilio è stato uomo buono e tanto fortunato ad avervi come consorte e figlio amorevole.
Con grandissimo affetto
Fam. Conti e Zitelli
Rapina alla filiale del Monte dei Paschi di Lipari. Condannato uno dei tre rapinatori. Gli altri a giudizio il 5 marzo.
E' stato condannato a 4 anni, presso il tribunale di Barcellona, Salvatore Galati, 31 anni, di Caltagirone, uno dei tre rapinatori che, il 16 agosto scorso, compirono una rapina presso la filiale di Lipari del Monte dei Paschi di Siena. La sentenza, arrivata a seguito di patteggiamento, è stata emessa dal Gup, Salvatore Pugliese. Il Galati è stato difeso dall'avvocato Decimo Lo Presti.
Gli altri due rapinatori i catanesi, Francesco Nicotra, 26 anni e Giuseppe Aiello, 56 anni, difesi dagli avvocati Pietro Venuti e Vittorio La Torre, che hanno optato per il rito abbreviato, compariranno davanti ai giudici del tribunale di Barcellona il prossimo 5 marzo.
Come si ricorderà i tre, armati di due pistole (rivelatesi, poi, armi giocattolo, prive del tappo rosso) e con il volto parzialmente travisato da un berretto effettuarono la rapina alle 15 del 16 agosto, riuscendo a portare via 16 mila euro dalla cassa, più altri 7 mila euro, sottratti ad un cliente che stava per effettuare un versamento. Scattato l'allarme i carabinieri della stazione liparese, coordinati dal dottor Emanuele Crescenti della Procura della Repubblica di Barcellona, bloccarono l'isola e, anche grazie ad informazioni che permisero di tracciare l'identikit dei tre, riuscirono, nel giro di cinque ore, ad individuare ed arrestare i malviventi, recuperando l'intera refurtiva. Gli arresti vennero effettuati nella frazione di Canneto dove i tre avevano cercato rifugio, tentando di confondersi tra i tanti turisti. I malviventi, alla vista dei militari, si diedero alla fuga. Ne scaturì un inseguimento a piedi, nel corso del quale vennero bloccati due dei tre rapinatori : Salvatore Galati e Francesco Nicotra. Nella perquisizione vennero trovati in possesso dell’intera refurtiva, occultata in uno zaino, nonché di una pistola giocattolo. Il terzo rapinatore, Giuseppe Aiello, venne individuato e catturato, sempre a Canneto, intorno alle venti e questo nonostante avesse provveduto a tagliarsi la barba e fornire un documento con false generalità. La perquisizione, a suo carico, consentiva di recuperare anche una seconda pistola, priva di tappo rosso, utilizzata durante la rapina.
Gli altri due rapinatori i catanesi, Francesco Nicotra, 26 anni e Giuseppe Aiello, 56 anni, difesi dagli avvocati Pietro Venuti e Vittorio La Torre, che hanno optato per il rito abbreviato, compariranno davanti ai giudici del tribunale di Barcellona il prossimo 5 marzo.
Come si ricorderà i tre, armati di due pistole (rivelatesi, poi, armi giocattolo, prive del tappo rosso) e con il volto parzialmente travisato da un berretto effettuarono la rapina alle 15 del 16 agosto, riuscendo a portare via 16 mila euro dalla cassa, più altri 7 mila euro, sottratti ad un cliente che stava per effettuare un versamento. Scattato l'allarme i carabinieri della stazione liparese, coordinati dal dottor Emanuele Crescenti della Procura della Repubblica di Barcellona, bloccarono l'isola e, anche grazie ad informazioni che permisero di tracciare l'identikit dei tre, riuscirono, nel giro di cinque ore, ad individuare ed arrestare i malviventi, recuperando l'intera refurtiva. Gli arresti vennero effettuati nella frazione di Canneto dove i tre avevano cercato rifugio, tentando di confondersi tra i tanti turisti. I malviventi, alla vista dei militari, si diedero alla fuga. Ne scaturì un inseguimento a piedi, nel corso del quale vennero bloccati due dei tre rapinatori : Salvatore Galati e Francesco Nicotra. Nella perquisizione vennero trovati in possesso dell’intera refurtiva, occultata in uno zaino, nonché di una pistola giocattolo. Il terzo rapinatore, Giuseppe Aiello, venne individuato e catturato, sempre a Canneto, intorno alle venti e questo nonostante avesse provveduto a tagliarsi la barba e fornire un documento con false generalità. La perquisizione, a suo carico, consentiva di recuperare anche una seconda pistola, priva di tappo rosso, utilizzata durante la rapina.
Auguri ai lettori di Eolienews, festeggiati oggi.
Buon Compleanno ad Antonio Pellegrino, Anna Laura Iacono, Pasquale Andaloro, Tommaso Mangano, Maria Giovanna Cafarella, Salvatore d'Amico, Danilo Iacono, Fabrizio Di Maggio.
Gli eroi eoliani del Risorgimento. Ce ne parla il dott. Pino La Greca, storico eoliano
Accetto di buon grado di parlare di alcuni degli eroi eoliani che hanno partecipato ai moti risorgimento e garibaldini che hanno condotto alla nascita dell’Italia. Andrò in ordine del storia e non d’importanza.
Il primo eoliano da ricordare è Filippo De Pasquale. Spirito profondamente liberale, è stato deputato al primo Parlamento della Sicilia sotto la Presidenza di Ruggero Settimo. Amico di Garibaldi, resse l’amministrazione Mangione e Ficurra a Palermo e susseguentemente quella dei Beni di Casa Reale. Letterato eminente e versato negli studi storici e filosofici, scrisse, tra l’altro, una storia di Lipari andata purtroppo perduta. Fondo una fattoria enologica conseguendo premi ambiti in Italia e all’Estero. È stato sindaco di Lipari per due mandati, il 1° dal 8 novembre 1867 al 3 gennaio 1870 ed il 2° dal 6 febbraio 1876 all’aprile 1882.
Filippo De Pasquale è morto a Lipari, il 4 giugno 1887, alle 23,20 nella propria abitazione. Il consiglio Comunale si riunì in seduta straordinaria il giorno successivo alle 20, L’ordine del giorno: Onoranze funebri al defunto Cav. Ufficiale De Pasquale Filippo. (..) “Il sindaco (Ferdinando Pajno) annunzia al Consiglio che ieri notte alle 11 e 20 cessava di vivere nella sua casa di abitazione il Cav. Ufficiale Sig. Filippo De Pasquale e ne commemora la vita che lo rese benemerito al Paese, sia come cittadino per gli alti uffici sostenuti, sia come Capo più volte di questo Municipio, avendo il Cav. De Pasquale con la sua mente elevata, col suo carattere integro, col suo amore per la terra nativa dedicato l’intera vita a difesa e sostegno degli interessi di questa isola. A nome quindi della Giunta in segno di gratitudine verso l’estinto, di cui il paese ne compiange la perdita, propone che i funerali gli siano fatti a cura e spese del Municipio con l’intervento dell’intero Consiglio Comunale e che un mezzo busto in marmo sia collocato nell’aula consiliare.
Il consigliere Picone propone anche che una lapide sia posta in Piazza del Commercio sulla casa De Pasquale.
Il consiglio associandosi alle nobili parole del Sindaco sulle virtù del compianto Cav. Uff. Sig. Filippo De Pasquale chiede al Sindaco di esternare alla famiglia De Pasquale i sensi di condoglianza a nome del Consiglio per tanta perdita che colpisce l’intero Paese; e delibera ad unanimità di voti che i funerali al Cav. De Pasquale siano fatti a cura e spese del Municipio con l’intervento della Civica Rappresentanza; che un mezzo busto in marmo sia posto nell’aula consiliare a perpetuarne la memoria ed una lapide collocarsi in Piazza del Commercio sulla casa De Pasquale.
Il secondo eoliano da ricordare è Stefano Mollica, figlio di Giovanni, era nato nel 1805. Studiò medicina a Napoli con lusinghieri risultati, di lui possiamo leggere in un certificato rilasciato il 9 gennaio 1827 dai membri della facoltà medico chirurgica di quella Università che “Don Stefano Mollica da più tempo esercita la professione medico chirurgica in questa città con molto zelo e decoro, avendolo conosciuto in diversi consulti seco lui tenuti” dai quali i sopra detti professori avevano potuto rilevare come il Mollica “conoscesse tale scienza con precisione e chiarezza”. Nel 1837 era stato coinvolto in un “affaire” legato alla morte di Giacomo Leopardi. Nel 1846 in seno alla Settima adunanza degli Scienziati Italiani, Stefano brillantemente relazionò sugli esperimenti da lui condotti nella Clinica di Napoli, di anestesia con l'etere. Chiamato come professore aggiunto alla Reale Università di Medicina, con real decreto del 10 maggio 1848 il Mollica fu promosso Ufficiale di II^ classe con onori e grado di 1^ classe del Ministero degli Interni per soprintendere alla parte sanitaria.
Di tendenza liberale e animato da ideologie fortemente democratiche, quando il 29 gennaio del 1848 gli nacque la seconda figlia, le impose i nomi di Aurora Liberata: un presagio augurale per la sognata patria italiana.
Stefano il 15 maggio del 1848, partecipò attivamente ai moti napoletani contro la casa regnante Borbone ed era sulle barricate di via Toledo e, a parere del pubblico Ministero presso la Gran Corte criminale e speciale di Napoli, fu proprio lui, “con la sua intemperanza”, a provocare lo scontro. Stefano colpì a morte il capitano delle guardie svizzere Amedeo de Muralt, sparando su di lui per tre volte. La prima volta lo colpì ad una mano asportandogli tre dita, la seconda ad una scapola ed infine alla fronte. Stefano Mollica, imprigionato subito dopo i fatti (arrestato il 26 maggio 1848), fu processato in ultima istanza nel 1853 e condannato a 25 anni di ferri, con sentenza del 30 luglio 1853. Rinchiuso da prima a Nisida e poi a Montefusco, il 28 maggio del 1855 venne tradotto a Montesarchio, in provincia di Benevento, unitamente a Carlo Poerio, Nicola Nisco, Giuseppe Pica, Sigismondo Castromediano e altri. La feroce repressione seguita al fallito moto del 15 maggio 1848 aveva però non solo levato a sdegno i liberali europei e mosso il Gladstone a definire il governo napoletano la negazione di Dio eletta a sistema di governo ma perfino spinto i governi di Londra e Parigi alla rottura delle relazioni diplomatiche con Napoli, dovuta proprio alle rimostranze – inascoltate – dei rappresentanti dei due governi per la maniera con cui venivano trattati i condannati. Sotto il peso della condanna dell’opinione pubblica europea il governo si vide costretto ad una misura di grazia. Alla fine del 1858, Ferdinando, in occasione del matrimonio di "Franceschiello" con Maria Sofia di Baviera, liberò tutti i condannati per i fatti del 1848-49, e li mandò in esilio perpetuo. Dei novantuno però solo sessantasei detenuti, tra il 15 e il 16 gennaio 1859, salirono a bordo del vapore “Stromboli”. Riuscirono con una serie di stratagemmi a sbarcare in Inghilterra e non negli Stati Uniti. il 27 marzo su una nave messa a disposizione dal governo inglese giunsero a Londra attesi e festeggiati. Nella capitale del Regno Unito, dove furono accolti dal Palmeston, dal Gladstone, da rappresentanti della Camera dei Lords e dei Comuni, dal rappresentante del Piemonte Emanuele D'Azeglio. Da Londra riuscirono a rientrare in Italia, nel Regno del Piemonte e giunsero a Torino il 18 aprile 1859. Il salvacondotto di Stefano fu emesso il 9 aprile 1859, a firma dello stesso D'Azeglio. In Piemonte Stefano si arruolò col grado di tenente e agli ordini di Enrico Cosenz, nel I reggimento del Corpo dei Cacciatori delle Alpi organizzato da Giuseppe Garibaldi.
Nel corso del 1860 Stefano, entrato nei ranghi dell'esercito regolare piemontese, con ardimento si batté nella campagna dell'Italia Centrale meritandosi la medaglia d'argento al valore militare e la croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. Dopo l'unificazione rimase in servizio attivo in qualità di colonnello medico in Messina. Dopo il 1872 Stefano rientrò definitivamente a Lipari ed insieme alla figlia Aurora Liberata (sposatasi con un De Pasquale) si stabilirono al n. 15 della strada del Municipio. Il 10 marzo 1881 terminò la sua esistenza terrena. Venne tumulato nel cimitero di Lipari, sulla sua lapide, qualche anno prima, si poteva leggere:
Qui riposa, nella pace di Giusti
Stefano Mollica
morto il 10 marzo 1881 di anni 76
martire della libertà italiana
logorò la sua vita nel carcere e nell'esilio
padre affettuoso amico del povero
meritò la stima di quanti lo conobbero
possa la sua memoria
tornare di esempio ai posteri.
Il terzo eoliano, infine, che merita di essere ricordato per il suo valore è Giovanni Canale, Maggiore d lle Camicie Rosse.
Partecipò attivamente alla Battaglia di Milazzo del 20 luglio1860 presumibilmente con molti giovani eoliani al seguito. Cessata la battaglia, prese possesso dell’Arcipelago con la qualifica di Governatore delle Isole Eolie dal 29 luglio al 2 settembre 1860. Sciolse il Decurionato, e pur tra mille difficoltà, cominciò ad occuparsi dell’organizzazione della nuova gestione municipale, della formazione della Guardia Nazionale e del Corpo delle Guardie Urbane, e del risanamento dell’annona. Predispose le prime elezioni che si tennero ai primi di agosto del 1860. Settantadue gli elettori iscritti nelle liste. La popolazione complessivamente non superava i 20.000 abitanti. Il 2 settembre 1860, ripartì da Lipari per ricongiungersi alle truppe di Garibaldi. Dopo molti anni rientrò a Lipari dove ricoprì più volte la carica di Consigliere comunale.
Vorrei aggiungere un ultimo particolare. Una delibera del consiglio comunale di Lipari ed una manifestazione pubblica nei giorni successivi alla morte dell’eroe Giuseppe Garibaldi per rendere la partecipazione della comunità eoliana ai moti risorgimentali. Il 13 giugno 1882 il consiglio deliberò in ordine alle: “Onoranze alla Memoria dell’Illustre Generale Garibaldi. Ed il successivo 17 si tenne a Lipari un discorso ufficiale in onore dell’eroe dei due Mondi (seguito da una pubblicazione) a cura di Eugenio Dionese, “uno dei Mille” e direttore della Colonia dei confinati coatti di Lipari.
Il primo eoliano da ricordare è Filippo De Pasquale. Spirito profondamente liberale, è stato deputato al primo Parlamento della Sicilia sotto la Presidenza di Ruggero Settimo. Amico di Garibaldi, resse l’amministrazione Mangione e Ficurra a Palermo e susseguentemente quella dei Beni di Casa Reale. Letterato eminente e versato negli studi storici e filosofici, scrisse, tra l’altro, una storia di Lipari andata purtroppo perduta. Fondo una fattoria enologica conseguendo premi ambiti in Italia e all’Estero. È stato sindaco di Lipari per due mandati, il 1° dal 8 novembre 1867 al 3 gennaio 1870 ed il 2° dal 6 febbraio 1876 all’aprile 1882.
Filippo De Pasquale è morto a Lipari, il 4 giugno 1887, alle 23,20 nella propria abitazione. Il consiglio Comunale si riunì in seduta straordinaria il giorno successivo alle 20, L’ordine del giorno: Onoranze funebri al defunto Cav. Ufficiale De Pasquale Filippo. (..) “Il sindaco (Ferdinando Pajno) annunzia al Consiglio che ieri notte alle 11 e 20 cessava di vivere nella sua casa di abitazione il Cav. Ufficiale Sig. Filippo De Pasquale e ne commemora la vita che lo rese benemerito al Paese, sia come cittadino per gli alti uffici sostenuti, sia come Capo più volte di questo Municipio, avendo il Cav. De Pasquale con la sua mente elevata, col suo carattere integro, col suo amore per la terra nativa dedicato l’intera vita a difesa e sostegno degli interessi di questa isola. A nome quindi della Giunta in segno di gratitudine verso l’estinto, di cui il paese ne compiange la perdita, propone che i funerali gli siano fatti a cura e spese del Municipio con l’intervento dell’intero Consiglio Comunale e che un mezzo busto in marmo sia collocato nell’aula consiliare.
Il consigliere Picone propone anche che una lapide sia posta in Piazza del Commercio sulla casa De Pasquale.
Il consiglio associandosi alle nobili parole del Sindaco sulle virtù del compianto Cav. Uff. Sig. Filippo De Pasquale chiede al Sindaco di esternare alla famiglia De Pasquale i sensi di condoglianza a nome del Consiglio per tanta perdita che colpisce l’intero Paese; e delibera ad unanimità di voti che i funerali al Cav. De Pasquale siano fatti a cura e spese del Municipio con l’intervento della Civica Rappresentanza; che un mezzo busto in marmo sia posto nell’aula consiliare a perpetuarne la memoria ed una lapide collocarsi in Piazza del Commercio sulla casa De Pasquale.
Il secondo eoliano da ricordare è Stefano Mollica, figlio di Giovanni, era nato nel 1805. Studiò medicina a Napoli con lusinghieri risultati, di lui possiamo leggere in un certificato rilasciato il 9 gennaio 1827 dai membri della facoltà medico chirurgica di quella Università che “Don Stefano Mollica da più tempo esercita la professione medico chirurgica in questa città con molto zelo e decoro, avendolo conosciuto in diversi consulti seco lui tenuti” dai quali i sopra detti professori avevano potuto rilevare come il Mollica “conoscesse tale scienza con precisione e chiarezza”. Nel 1837 era stato coinvolto in un “affaire” legato alla morte di Giacomo Leopardi. Nel 1846 in seno alla Settima adunanza degli Scienziati Italiani, Stefano brillantemente relazionò sugli esperimenti da lui condotti nella Clinica di Napoli, di anestesia con l'etere. Chiamato come professore aggiunto alla Reale Università di Medicina, con real decreto del 10 maggio 1848 il Mollica fu promosso Ufficiale di II^ classe con onori e grado di 1^ classe del Ministero degli Interni per soprintendere alla parte sanitaria.
Di tendenza liberale e animato da ideologie fortemente democratiche, quando il 29 gennaio del 1848 gli nacque la seconda figlia, le impose i nomi di Aurora Liberata: un presagio augurale per la sognata patria italiana.
Stefano il 15 maggio del 1848, partecipò attivamente ai moti napoletani contro la casa regnante Borbone ed era sulle barricate di via Toledo e, a parere del pubblico Ministero presso la Gran Corte criminale e speciale di Napoli, fu proprio lui, “con la sua intemperanza”, a provocare lo scontro. Stefano colpì a morte il capitano delle guardie svizzere Amedeo de Muralt, sparando su di lui per tre volte. La prima volta lo colpì ad una mano asportandogli tre dita, la seconda ad una scapola ed infine alla fronte. Stefano Mollica, imprigionato subito dopo i fatti (arrestato il 26 maggio 1848), fu processato in ultima istanza nel 1853 e condannato a 25 anni di ferri, con sentenza del 30 luglio 1853. Rinchiuso da prima a Nisida e poi a Montefusco, il 28 maggio del 1855 venne tradotto a Montesarchio, in provincia di Benevento, unitamente a Carlo Poerio, Nicola Nisco, Giuseppe Pica, Sigismondo Castromediano e altri. La feroce repressione seguita al fallito moto del 15 maggio 1848 aveva però non solo levato a sdegno i liberali europei e mosso il Gladstone a definire il governo napoletano la negazione di Dio eletta a sistema di governo ma perfino spinto i governi di Londra e Parigi alla rottura delle relazioni diplomatiche con Napoli, dovuta proprio alle rimostranze – inascoltate – dei rappresentanti dei due governi per la maniera con cui venivano trattati i condannati. Sotto il peso della condanna dell’opinione pubblica europea il governo si vide costretto ad una misura di grazia. Alla fine del 1858, Ferdinando, in occasione del matrimonio di "Franceschiello" con Maria Sofia di Baviera, liberò tutti i condannati per i fatti del 1848-49, e li mandò in esilio perpetuo. Dei novantuno però solo sessantasei detenuti, tra il 15 e il 16 gennaio 1859, salirono a bordo del vapore “Stromboli”. Riuscirono con una serie di stratagemmi a sbarcare in Inghilterra e non negli Stati Uniti. il 27 marzo su una nave messa a disposizione dal governo inglese giunsero a Londra attesi e festeggiati. Nella capitale del Regno Unito, dove furono accolti dal Palmeston, dal Gladstone, da rappresentanti della Camera dei Lords e dei Comuni, dal rappresentante del Piemonte Emanuele D'Azeglio. Da Londra riuscirono a rientrare in Italia, nel Regno del Piemonte e giunsero a Torino il 18 aprile 1859. Il salvacondotto di Stefano fu emesso il 9 aprile 1859, a firma dello stesso D'Azeglio. In Piemonte Stefano si arruolò col grado di tenente e agli ordini di Enrico Cosenz, nel I reggimento del Corpo dei Cacciatori delle Alpi organizzato da Giuseppe Garibaldi.
Nel corso del 1860 Stefano, entrato nei ranghi dell'esercito regolare piemontese, con ardimento si batté nella campagna dell'Italia Centrale meritandosi la medaglia d'argento al valore militare e la croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia. Dopo l'unificazione rimase in servizio attivo in qualità di colonnello medico in Messina. Dopo il 1872 Stefano rientrò definitivamente a Lipari ed insieme alla figlia Aurora Liberata (sposatasi con un De Pasquale) si stabilirono al n. 15 della strada del Municipio. Il 10 marzo 1881 terminò la sua esistenza terrena. Venne tumulato nel cimitero di Lipari, sulla sua lapide, qualche anno prima, si poteva leggere:
Qui riposa, nella pace di Giusti
Stefano Mollica
morto il 10 marzo 1881 di anni 76
martire della libertà italiana
logorò la sua vita nel carcere e nell'esilio
padre affettuoso amico del povero
meritò la stima di quanti lo conobbero
possa la sua memoria
tornare di esempio ai posteri.
Il terzo eoliano, infine, che merita di essere ricordato per il suo valore è Giovanni Canale, Maggiore d lle Camicie Rosse.
Partecipò attivamente alla Battaglia di Milazzo del 20 luglio1860 presumibilmente con molti giovani eoliani al seguito. Cessata la battaglia, prese possesso dell’Arcipelago con la qualifica di Governatore delle Isole Eolie dal 29 luglio al 2 settembre 1860. Sciolse il Decurionato, e pur tra mille difficoltà, cominciò ad occuparsi dell’organizzazione della nuova gestione municipale, della formazione della Guardia Nazionale e del Corpo delle Guardie Urbane, e del risanamento dell’annona. Predispose le prime elezioni che si tennero ai primi di agosto del 1860. Settantadue gli elettori iscritti nelle liste. La popolazione complessivamente non superava i 20.000 abitanti. Il 2 settembre 1860, ripartì da Lipari per ricongiungersi alle truppe di Garibaldi. Dopo molti anni rientrò a Lipari dove ricoprì più volte la carica di Consigliere comunale.
Vorrei aggiungere un ultimo particolare. Una delibera del consiglio comunale di Lipari ed una manifestazione pubblica nei giorni successivi alla morte dell’eroe Giuseppe Garibaldi per rendere la partecipazione della comunità eoliana ai moti risorgimentali. Il 13 giugno 1882 il consiglio deliberò in ordine alle: “Onoranze alla Memoria dell’Illustre Generale Garibaldi. Ed il successivo 17 si tenne a Lipari un discorso ufficiale in onore dell’eroe dei due Mondi (seguito da una pubblicazione) a cura di Eugenio Dionese, “uno dei Mille” e direttore della Colonia dei confinati coatti di Lipari.
Detti e proverbi. Siciliani ed Eoliani (3° puntata)
La frase di oggi è:
Schetta ‘nun t’eppi e maritata t’eppi;
basta ca t’eppi, e cumu t’eppi, t’eppi!
N.B. eppi viene talvolta riportata come appi
Traduzione: Da nubile non ti ho avuta, da sposata ti ho avuta; basta che ti ho avuta, come ti ho avuta, avuta!
Invito tutti i lettori che volessero contribuire alla rubrica con detti, frasi, proverbi ad effettuare l'invio a s.sarpi@libero.it o su messenger del nostro direttore.
Schetta ‘nun t’eppi e maritata t’eppi;
basta ca t’eppi, e cumu t’eppi, t’eppi!
N.B. eppi viene talvolta riportata come appi
Traduzione: Da nubile non ti ho avuta, da sposata ti ho avuta; basta che ti ho avuta, come ti ho avuta, avuta!
Invito tutti i lettori che volessero contribuire alla rubrica con detti, frasi, proverbi ad effettuare l'invio a s.sarpi@libero.it o su messenger del nostro direttore.
venerdì 25 gennaio 2019
Calcio a 5 - Campionato di C2. Domani al Freeland la Ludica Lipari affronta la capolista Meriense
Incontro clou, domani pomeriggio alle 16, al Freeland di Lipari, tra la Ludica Lipari e la capolista Meriense.
L'invito è ai tifosi di essere presenti in massa per spingere i padroni di casa verso una importante e prestigiosa vittoria.
L'invito è ai tifosi di essere presenti in massa per spingere i padroni di casa verso una importante e prestigiosa vittoria.
Carabinieri Messina: Operazione “Balance”. Colpita associazione dedita alla tratta di esseri umani ed al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di minori da avviare alla prostituzione.
Legione Carabinieri Sicilia
Comando
Provinciale di Messina
Comunicato stampa del 25 gennaio 2019
I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito un’ordinanza
di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di
Messina su richiesta della locale Procura della Repubblica – D.D.A., nei
confronti di 5 persone componenti di
una cellula criminale di matrice nigeriana, dedita all’organizzazione di viaggi
dall’Africa centrale all’Italia di giovani minorenni da avviare alla
prostituzione e per questo ritenuti responsabili – a vario titolo – dei reati di
associazione per delinquere finalizzata a
favorire l’ingresso e la permanenza clandestina di minori nigeriani nel
territorio italiano, allo sfruttamento della prostituzione minorile, alla
riduzione in schiavitù ed alla tratta di
persone.
L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo
Carabinieri di Messina con il coordinamento della Procura Distrettuale
Antimafia, è stata avviata sulla base dei comportamenti sospetti
di una giovane nigeriana, ospite di un Centro di accoglienza per minori non
accompagnati di Messina, la quale è risultata operare per conto di una più
vasta organizzazione criminale transnazionale, con base in Nigeria,
che si occupava di reclutare giovani ragazze minorenni da trasferire in Europa
passando dalla città libica di Sabratha,
ove si avvaleva dell’apporto di un collegato gruppo criminale libico operante
nell’organizzazione delle partenze dei natanti carichi di migranti diretti in
Italia.
Il
sodalizio aveva realizzato un collaudato sistema attraverso il quale, nel
periodo 2015 – 2017 - reclutava ed avviava alla prostituzione giovani nigeriane, convinte ad abbandonare il paese di
origine con
la promessa di un lavoro dignitoso in Europa. Una volta giunte in Italia, invece,
le giovani venivano costrette a prostituirsi per riscattare i costi del
trasferimento, chiamati in gergo “BALANCE”,
anticipati dalla stessa organizzazione. Per ottenerne l’assoggettamento, le
giovani venivano sottoposte, prima della partenza dalla Nigeria, a riti tribali
di “magia nera” (quali il rito
animista del cd. “Juju”). Alle
vittime venivano impartite dettagliate istruzioni su come ottenere celermente i
documenti di soggiorno, spiegando che dovevano riferire alle autorità italiane
di essere minorenni ma in procinto di raggiungere la maggiore età, in modo da
sfruttare il canale preferenziale riservato ai minori ed, al contempo, divenire
autonome al compimento dei 18 anni e potersi sottrare ai controlli più
stringenti vigenti nelle comunità di accoglienza per minori non accompagnati.
Ottenuti i documenti di soggiorno, le vittime venivano avviate alla
prostituzione per ripagare il debito verso l’organizzazione. Parte dei proventi
delle attività delittuose venivano reimpiegate in Nigeria per finanziare
l’acquisto e la costruzione di immobili e parte venivano reimpiegate per
finanziare i viaggi di ulteriori vittime da avviare alla prostituzione.
Nel corso dell’indagine, è stato accertato
come l’organizzazione abbia gestito il trasferimento di almeno 15 minori stranieri
non accompagnate dalla Nigeria – attraverso Messina – in vari Paesi dell’Unione
Europea, avvalendosi anche dell’apporto garantito da un cittadino italiano –
responsabile di un’associazione di volontariato impegnata nell’assistenza – il
quale forniva notizie utili al rintraccio delle minori gestite dal sodalizio
criminale una volta sbarcate in Italia e partecipava all’avviamento alla
prostituzione di quelle che venivano ospitate nei centri di accoglienza
messinesi.
Nel
corso dell’indagine è altresì emerso come taluni dei soggetti nigeriani emersi
fossero dediti anche al traffico internazionale di sostanze stupefacenti del
tipo eroina, attuato mediante corrieri trasportanti il narcotico in corpore in
ovuli termosaldati ingeriti alla partenza e consegnati a connazionali di stanza
nel casertano. A riscontro di tale illecita attività, nel maggio del 2017, su
richiesta del Nucleo Investigativo di Messina, i Carabinieri di Firenze
arrestarono uno degli indagati, il nigeriano IMARHAGHE Monday che era sbarcato
all’aeroporto di Firenze, proveniente da Dusseldorf (Germania), trasportando
all’interno della propria cavità intestinale 110 ovuli contenenti 1,2 kg di
eroina.
Il delitto associativo è stato contestato ai nigeriani IHAMA Rita 38enne e
IMARHAGHE Monday, 32enne, promotori e organizzatori dell’associazione, al 72enne
messinese BUSCEMI Giovanni ed ad una quarta persona attivamente ricercata.
Il quarto arrestato è il 20enne nigeriano IGBINOMWANHIA Precious Ovbokhan, destinatario
dell’ordinanza di custodia cautelare per il reato di tratta di persone.
Gli
arrestati sono stati associati alla casa Circondariale di Messina a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Messina, 25.01.2019
Province, via libera al riparto di 250 milioni annui fino al 2033 per strade e scuole. La segnalazione di Roberto Piemonte
Via libera al decreto di riparto dei 250 milioni assegnati dalla legge di bilancio 2019 alle Province per la messa in sicurezza di strade e scuole di competenza. Lo ha dato, con l’intesa raggiunta ieri, la Conferenza Stato-Città.
Si tratta di risorse che le Province avranno a disposizione in maniera stabile da qui al 2033 e che saranno destinate a garantire i servizi di manutenzione dei 130mila chilometri di rete viaria provinciale e delle 5.100 scuole superiori.
Soddisfazione per l'intesa è stata espressa dal Presidente dell'Upi, Achille Variati che parlato di una misura strutturale che consentirà di tornare finalmente a programmare gli interventi, frutto del confronto con il Governo, augurandosi che si possano affrontare con lo stesso spirito di collaborazione le questioni istituzionali, a partire dalla revisione della riforma delle Province.
Roberto Piemonte
Si tratta di risorse che le Province avranno a disposizione in maniera stabile da qui al 2033 e che saranno destinate a garantire i servizi di manutenzione dei 130mila chilometri di rete viaria provinciale e delle 5.100 scuole superiori.
Soddisfazione per l'intesa è stata espressa dal Presidente dell'Upi, Achille Variati che parlato di una misura strutturale che consentirà di tornare finalmente a programmare gli interventi, frutto del confronto con il Governo, augurandosi che si possano affrontare con lo stesso spirito di collaborazione le questioni istituzionali, a partire dalla revisione della riforma delle Province.
Roberto Piemonte
“Laboratori territoriali per l’apprendistato”, si è svolto al Palazzo camerale di Messina il primo incontro rivolto alle aziende del settore alberghiero, enogastronomico e turistico
COMUNICATO STAMPA
Messina, 25 gennaio 2019. Mettere a confronto scuola e impresa del medesimo settore per favorire sempre più l’incontro tra domanda e offerta di formazione e lavoro sull’intero territorio provinciale, inteso come fattore essenziale per la ripresa e lo sviluppo del sistema economico, basato sulla valorizzazione del capitale umano. Nasce con questo intento il progetto “Laboratori Territoriali per l’Apprendistato”, portato avanti dalle Camere di commercio con l’obiettivo di mettere il sistema camerale al servizio di strategie e servizi finalizzati alla formazione e all’occupazione dei giovani.
E’ in quest’ottica che, al Palazzo camerale, si è svolto l’incontro formativo “Laboratorio territoriale per l’apprendistato di primo livello con il contemporaneo raggiungimento di qualifica, diploma di istruzione”, rivolto alle aziende del settore turistico, enogastronomico e alberghiero. «Stabilire una salda connessione tra il sistema d’istruzione e formazione e il mondo delle imprese – afferma il presidente della Camera di commercio, Ivo Blandina – è essenziale. Per essere sempre più competitivi sul mercato, non si può prescindere dall’innovazione. Per questo, le aziende necessitano anche di personale capace di tradurre i saperi scientifici in applicazioni pratiche e di orientarsi al meglio nello scenario delle nuove tecnologie e dei nuovi materiali».
Nel corso dei lavori, introdotti dal funzionario camerale Agata Denaro, i consulenti esperti Carmelina Maimone e Maria Teresa Di Maggio di Anpal Servizi, l’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro, hanno fornito ai presenti approfondimenti sull’Apprendistato di primo livello, soffermandosi, in particolare, sulle modalità di accesso ai finanziamenti messi a disposizione delle imprese e delle istituzioni formative dalla Legge di bilancio n. 145 del 30/12/2018 e dall’avviso della Regione Siciliana Ddg n. 3622 del 7 agosto 2018; sui vantaggi economici, retributivi e contributivi di questa forma contrattuale; e sugli strumenti operativi per sviluppare progetti di Apprendistato qualitativamente rilevanti e completi nelle varie fasi del processo.
L’incontro di ieri si inserisce in una più ampia programmazione sull’argomento promossa dalla Camera di commercio, in collaborazione con la sua Azienda speciale servizi alle imprese, e da Anpal servizi. Il prossimo appuntamento è per mercoledì 6 febbraio con le aziende del settore nautico.
Messina, 25 gennaio 2019. Mettere a confronto scuola e impresa del medesimo settore per favorire sempre più l’incontro tra domanda e offerta di formazione e lavoro sull’intero territorio provinciale, inteso come fattore essenziale per la ripresa e lo sviluppo del sistema economico, basato sulla valorizzazione del capitale umano. Nasce con questo intento il progetto “Laboratori Territoriali per l’Apprendistato”, portato avanti dalle Camere di commercio con l’obiettivo di mettere il sistema camerale al servizio di strategie e servizi finalizzati alla formazione e all’occupazione dei giovani.
E’ in quest’ottica che, al Palazzo camerale, si è svolto l’incontro formativo “Laboratorio territoriale per l’apprendistato di primo livello con il contemporaneo raggiungimento di qualifica, diploma di istruzione”, rivolto alle aziende del settore turistico, enogastronomico e alberghiero. «Stabilire una salda connessione tra il sistema d’istruzione e formazione e il mondo delle imprese – afferma il presidente della Camera di commercio, Ivo Blandina – è essenziale. Per essere sempre più competitivi sul mercato, non si può prescindere dall’innovazione. Per questo, le aziende necessitano anche di personale capace di tradurre i saperi scientifici in applicazioni pratiche e di orientarsi al meglio nello scenario delle nuove tecnologie e dei nuovi materiali».
Nel corso dei lavori, introdotti dal funzionario camerale Agata Denaro, i consulenti esperti Carmelina Maimone e Maria Teresa Di Maggio di Anpal Servizi, l’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro, hanno fornito ai presenti approfondimenti sull’Apprendistato di primo livello, soffermandosi, in particolare, sulle modalità di accesso ai finanziamenti messi a disposizione delle imprese e delle istituzioni formative dalla Legge di bilancio n. 145 del 30/12/2018 e dall’avviso della Regione Siciliana Ddg n. 3622 del 7 agosto 2018; sui vantaggi economici, retributivi e contributivi di questa forma contrattuale; e sugli strumenti operativi per sviluppare progetti di Apprendistato qualitativamente rilevanti e completi nelle varie fasi del processo.
L’incontro di ieri si inserisce in una più ampia programmazione sull’argomento promossa dalla Camera di commercio, in collaborazione con la sua Azienda speciale servizi alle imprese, e da Anpal servizi. Il prossimo appuntamento è per mercoledì 6 febbraio con le aziende del settore nautico.
Canneto, domani il Sindaco incontra i cittadini
(COMUNICATO STAMPA) Sabato 26 gennaio, alle ore 18:00, presso il centro giovanile di Canneto, si terrà un incontro pubblico con il Sindaco di Lipari Marco Giorgianni, per rendere partecipi i cittadini delle iniziative previste per la protezione dell’abitato dai marosi e illustrare gli interventi di riqualificazione e messa in sicurezza della via Marina Garibaldi.
L’urgenza e la necessità di questo incontro, da parte del Sindaco, è dettata dalla percezione di una comprensibile preoccupazione da parte dei cittadini coinvolti in tali problematiche, a cui è necessario dare risposte adeguate e concrete; pertanto, ci si auspica una consistente e attiva partecipazione.
L’urgenza e la necessità di questo incontro, da parte del Sindaco, è dettata dalla percezione di una comprensibile preoccupazione da parte dei cittadini coinvolti in tali problematiche, a cui è necessario dare risposte adeguate e concrete; pertanto, ci si auspica una consistente e attiva partecipazione.
PRG del Comune di Lipari legittimo ed efficace. Lo chiarisce il Dipartimento Urbanistica della Regione su sollecitazione della giunta Giorgianni. La soddisfazione del sindaco che annuncia l'intenzione di aggiornarlo.
(Comunicato) Con grande soddisfazione da parte del Sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, si mette finalmente un punto sulle problematiche riguardanti il Piano Regolatore Generale del Comune di Lipari, la cui validità è stata oggetto di lunghi dibattiti e confronti tra le associazioni di categoria e i professionisti del settore, l’Amministrazione Comunale e la Regione Siciliana.
Con la nota n. 1537 del 22/01/2019, il Dipartimento dell’Urbanistica della Regione Siciliana, comunica che, a seguito di un incontro/confronto del suddetto Dipartimento con il Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, del 15 gennaio scorso, “è stato chiarito che in atto il Comune di Lipari è dotato di Piano Regolatore Generale vigente ed efficace, alla luce del D.D.G. n. 136 del 29/05/2015, emanato in esecuzione della sentenza TAR n. 786/15 del 31/03/2015, con il quale si dà atto dell’efficacia della delibera n.01 del 02/05/20107 con la quale il Commissario ad acta ha adottato il PRG”.
I Dipartimenti regionali hanno dunque stabilito, unitamente e definitivamente, la legittimità del PRG Comunale che, comunque, così come si legge nella nota, rimane subordinato alle prescrizioni del Piano Paesaggistico.
Tale risultato, che porta – finalmente – la dovuta chiarezza ai tanti professionisti eoliani coinvolti, è frutto di un percorso non semplice, ma portato avanti dalla Amministrazione con determinazione e responsabilità e nelle competenti sedi; forse poco “rumoroso” ma che, come evidente, ha raggiunto l’obiettivo sperato.
Nel ringraziare vivamente l’Assessorato e il Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e l’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente – Dipartimento dell’Urbanistica, per la collaborazione e l’impegno mostrati nel risolvere la vicenda e, non di meno, per il dialogo costante e proficuo con la nostra Amministrazione, il Sindaco Giorgianni comunica l’intenzione di proseguire con un lavoro di riesame sul PRG, per adeguarlo ai nuovi adempimenti di legge nonché per intervenire su quei limiti e contraddizioni che ne hanno arginato la piena applicazione, che l’Amministrazione riconosce e intende superare.
Con la nota n. 1537 del 22/01/2019, il Dipartimento dell’Urbanistica della Regione Siciliana, comunica che, a seguito di un incontro/confronto del suddetto Dipartimento con il Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, del 15 gennaio scorso, “è stato chiarito che in atto il Comune di Lipari è dotato di Piano Regolatore Generale vigente ed efficace, alla luce del D.D.G. n. 136 del 29/05/2015, emanato in esecuzione della sentenza TAR n. 786/15 del 31/03/2015, con il quale si dà atto dell’efficacia della delibera n.01 del 02/05/20107 con la quale il Commissario ad acta ha adottato il PRG”.
I Dipartimenti regionali hanno dunque stabilito, unitamente e definitivamente, la legittimità del PRG Comunale che, comunque, così come si legge nella nota, rimane subordinato alle prescrizioni del Piano Paesaggistico.
Tale risultato, che porta – finalmente – la dovuta chiarezza ai tanti professionisti eoliani coinvolti, è frutto di un percorso non semplice, ma portato avanti dalla Amministrazione con determinazione e responsabilità e nelle competenti sedi; forse poco “rumoroso” ma che, come evidente, ha raggiunto l’obiettivo sperato.
Nel ringraziare vivamente l’Assessorato e il Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e l’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente – Dipartimento dell’Urbanistica, per la collaborazione e l’impegno mostrati nel risolvere la vicenda e, non di meno, per il dialogo costante e proficuo con la nostra Amministrazione, il Sindaco Giorgianni comunica l’intenzione di proseguire con un lavoro di riesame sul PRG, per adeguarlo ai nuovi adempimenti di legge nonché per intervenire su quei limiti e contraddizioni che ne hanno arginato la piena applicazione, che l’Amministrazione riconosce e intende superare.
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