Riceviamo da Saverio Merlino e pubblichiamo:
La lettera aperta di Francesco Coscione, pubblicata il 29 agosto su Eolienews con la quale segnala le condizioni
della sala mortuaria del cimitero di Lipari mi ha scosso parecchio e penso che
chi legge una tale denuncia sicuramente resterà più colpito di quelle foto
pubblicate di cassonetti della spazzatura stracolmi per strada.
Per lo più queste denunce pubbliche rischiano di far apparire
noi eoliani insensibili a certi appelli (che magari ignoriamo che esistano) e
l’Amministrazione Comunale distratta sulla questione.
Mi stupisco, ancor di più, leggendo che tale segnalazione è
fatta (ed ha fatto benissimo) da un cittadino e non capisco come mai gli addetti
ai lavori non hanno mai evidenziato all’amministrazione comunale quanto
Francesco Coscione pubblicamente denuncia e se invece ciò è stato fatto mi
piacere sapere quali sono le motivazioni dell’amministrazione per non essere intervenuta
per rendere dignitoso un posto così particolare.
Francesco Coscione nella sua lettera azzarda anche la
risposta che lo stesso si aspetta sulla questione ovvero: "mancanza di fondi", "provvederemo",
"assegnazione appalto". Contemporaneamente, però, aspettandosi
queste risposte, suggerisce una soluzione convinto che (e lo sono anch’io):“in caso di effettiva e vera mancanza di
"soldi" sicuramente tutte le imprese edili di Lipari presterebbero il
loro contributo regalando una giornata di lavoro per rendere decoroso un luogo
che, in un modo o nell'altro, appartiene a tutti noi”.
Su questo suggerimento di Francesco Coscione sono convinto,
per esempio, che anche gli stessi benefattori che hanno contribuito (e vanno
ringraziati) per i festeggiamenti del nostro Santo Patrono o, per esempio, il signore
che ha donato il meraviglioso secolare albero di Ulivo posto all’ex Esso, se si
fosse posta loro la questione della camera mortuaria non
avrebbero esitato a essere altrettanto generosi anche su questa necessità.
Il mio commento è pubblico poiché una questione del genere,
per amor di verità, merita un’altrettanta risposta pubblica da parte dell’amministrazione
comunale che sicuramente non mancherà di chiarire perché la sala mortuaria del
cimitero di Lipari è così ridotta.
Inoltre, poiché ho avuto informazione abbastanza attendibile che, anche grazie ai vari interventi di
Michele Giacomantonio (persino taglienti), è in fase di soluzione la questione riguardante
l’intervento per la riqualificazione
delle cuccette della parte bassa del cimitero di Lipari che, ormai da troppo tempo, sono
in condizioni di degrado e di pericolo, potrebbe, in quest’occasione, l’Amministrazione Comunale
confermare se la notizia in mio possesso è reale e qual è, al momento, lo stato
dei fatti.
Lipari, 30/08/2016
Saverio Merlino
Cosa aveva scritto Francesco Coscione e pubblicato su Eolienews:
Al termine del funerale di Don Bruno Maiorana, ex Parroco della frazione di Pianoconte, la salma è stata trasferita nel cimitero di Lipari in attesa del trasferimento in Australia per la definitiva tumulazione.
Vorrei far rilevare all' Amministrazione Comunale che le condizioni della sala mortuaria del cimitero sono, a dir poco, insoddisfacenti. I muri sono scrostati e con grandi parti di pitturazione mancante, la stanza è adibita anche a deposito di materiale per la mancanza di altri locali idonei, non esiste un locale distinto dove poter eseguire le autopsie, le condizioni igieniche, anche a causa delle suddette condizioni, sono pessime.
L'unico custode fa più di quello che gli spetta e che dovrebbe, ma certamente non può occuparsi delle ristrutturazioni.
Non esiste una sala d'aspetto con delle sedie per poter ospitare i parenti di chi è deceduto e aspetta riconoscimenti e altri disbrighi burocratici.
Ritengo sia disdicevole che medici legali, forze dell'ordine, parenti e persone decedute spesso in situazioni di alta drammaticità, siano accolte e ospitate in luoghi del genere.
Penso non sia giusto che anche il custode debba restare, durante il suo turno di lavoro, in caso di pioggia, in un luogo maleodorante e pieno di muffe.
E' molto probabile che questa mia lettera, come quelle di tanti altri cittadini, cada nel dimenticatoio e archiviata nel cassetto con scritto: "mancanza di fondi", "provvederemo", "assegnazione appalto". Penso che, in caso di effettiva e vera mancanza di "soldi" tutte le imprese edili di Lipari presterebbero il loro contributo regalando una giornata di lavoro per rendere decoroso un luogo che, in un modo o nell'altro, appartiene a tutti noi come ogni cosa pubblica.
Francesco Coscione