( da http://iltirreno.gelocal.it/) Scrivi frasi irrispettose e/o offensive nei confronti dell'amministrazione comunale? Rischi la convocazione (con ramanzina) dei vigili urbani (nella migliore delle ipotesi), ma anche direttamente la querela. Succede a Fucecchio, dove per un post sull’Eccidio (avvenuto il 23 agosto 1944, che costò la vita a 175 civili), un cittadino è stato convocato al comando per rispondere di ciò che aveva scritto. E - chiedendo lumi su un episodio destinato a far discutere - emerge anche che non è la prima volta. Anzi: negli ultimi mesi già in tre sono stati denunciati per aver postato frasi considerate offensive, mentre altri sono stati convocati al comando della municipale per essere "avvertiti" che ciò che avevano scritto era al limite della querela.
Ma entriamo nel merito della vicenda "Agente 007, operazione social network". Un utente posta su un gruppo cittadino seguito da migliaia di persone un articolo nel quale si contestano le celebrazioni dell'anniversario della strage del Padule, considerate troppo "alternative": rispetto alla prassi degli ultimi anni, oltre alla commemorazione istituzionale è stata prevista anche una cena con prodotti tipici locali ; l’utente aggiunge anche una fotografia ironica, che ritrae alcuni calici di spumante: un po’ come dire, si brinda sulla pelle dei morti.
Al post in questione risponde il sindaco Alessio Spinelli, parlando di toni «un po' troppo al di là del limite consentito». Sembra finita lì. Ma la questione dal mondo virtuale si sposta nella vita reale, anche se stavolta non dovrebbe finire in un’aula di tribunale.
Passano poche ore e l’utente finito nel mirino riceve la visita a domicilio di due agenti della polizia municipale: «Buongiorno, deve presentarsi nella nostra sede, il comandante (Roberto Dini, ndc) vuole parlarle». L’incontro avviene poco più tardi: l’argomento è proprio quel post, ma stavolta il cittadino se la cava con una tirata di orecchie.
Tuttavia questo è soltanto l'ultimo caso in cui un fucecchiese viene convocato dai vigili per rispondere in merito a frasi scritte su Facebook. Una politica spiegata così dallo stesso sindaco Alessio Spinelli: «La municipale ha il mandato di tutelare l'istituzione quando la sua reputazione viene lesa, anche tramite i social network». Insomma, non ci sono 007 impegnati 24 ore su 24 a cercare di scovare commenti lesivi; ma se navigando qualcuno (che può essere un dipendente comunale, un agente della polizia municipale e o un membro della giunta stessa) nota una frase offensiva, l’autore rischia di finire nei guai.
Una scelta che potrebbe essere percepita come l'intenzione di mettere a tacere il dissenso. Una situazione che ha pochi precedenti nelle cronache e che diventa quanto mai attuale in tempo di guerra ai “webeti" (ebeti del web), come li ha definiti Enrico Mentana, inventando un neologismo di grande successo. Che evidentemente piace molto al sindaco Spinelli.
Il comando territoriale della polizia municipale di Fucecchio ha già denunciato tre persone per quanto scritto su Facebook nei confronti delle istituzioni locali. Questo è quanto emerge dagli ultimi dati a disposizione forniti dalla stessa municipale. Chiaramente - come spesso succede - qualche automobilista ha preso male l'arrivo della multa a casa. Però - a Fucecchio - c'è qualcuno che è andato oltre, dato che la polizia municipale ha denunciato tre persone per dichiarazioni diffamatorie su Facebook, il social network largamente più usato al mondo.
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