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sabato 29 febbraio 2020
Dichiarazione stato di emergenza post mareggiate: Soddisfatta l'amministrazione Giorgianni
(Comunicato) Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha approvato con la delibera del 29 febbraio, la dichiarazione dello stato di emergenza nel territorio del Comuni di Lipari a seguito delle forti mareggiate che si sono verificate nel mese di dicembre 2019, con uno stanziamento di 2.100.000 euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali, per la copertura delle opere necessarie.
Esprimo, a nome di tutta la Giunta Comunale, grande soddisfazione per la positiva e coerente con i tempi burocratici necessari risposta alla richiesta avanzata da questa Amministrazione e inoltrata al Governo nazionale dalla Regione Siciliana, grazie a cui sarà ora possibile far fronte, con la giusta dotazione finanziaria, ai forti danni subito dal nostro territorio per l’eccezionalità dei fenomeni meteomarini dello scorso dicembre.
Gli interventi che saranno adesso finalmente realizzabili riguardano, in particolare, la frazione di Acquacalda (Lipari), il pontile di Ginostra (per cui si ricorda che è stato già emesso verbale di somma urgenza per l’avvio dei lavori), la zona portuale di Vulcano e la viabilità di Ficogrande – Stromboli.
Il Sindaco
Marco Giorgianni
Esprimo, a nome di tutta la Giunta Comunale, grande soddisfazione per la positiva e coerente con i tempi burocratici necessari risposta alla richiesta avanzata da questa Amministrazione e inoltrata al Governo nazionale dalla Regione Siciliana, grazie a cui sarà ora possibile far fronte, con la giusta dotazione finanziaria, ai forti danni subito dal nostro territorio per l’eccezionalità dei fenomeni meteomarini dello scorso dicembre.
Gli interventi che saranno adesso finalmente realizzabili riguardano, in particolare, la frazione di Acquacalda (Lipari), il pontile di Ginostra (per cui si ricorda che è stato già emesso verbale di somma urgenza per l’avvio dei lavori), la zona portuale di Vulcano e la viabilità di Ficogrande – Stromboli.
Il Sindaco
Marco Giorgianni
Serrato: "Assemblea operatori ecologici a Lipari solo di iscritti alla Uil. Noi non ci sentiamo lasciati soli"
Riceviamo e pubblichiamo
Caro direttore
l’assemblea che si è tenuta stamani non era degli operai della Loveral ma solo di alcuni che fanno parte del sindacato della UIL. Ci tengo a precisarlo perché noi non ci sentiamo assolutamente lasciati soli nè dalla ditta ,né tantomeno dalle istituzioni sempre vicini ai nostri problemi e disposti ad ascoltarci .
Evidenzio che a Vulcano, Panarea, Filicudi e Alicudi non c'è stata nessuna assemblea. A Stromboli ha aderito uno dei due operai.
Il coordinatore
Santino Serrato
Caro direttore
l’assemblea che si è tenuta stamani non era degli operai della Loveral ma solo di alcuni che fanno parte del sindacato della UIL. Ci tengo a precisarlo perché noi non ci sentiamo assolutamente lasciati soli nè dalla ditta ,né tantomeno dalle istituzioni sempre vicini ai nostri problemi e disposti ad ascoltarci .
Evidenzio che a Vulcano, Panarea, Filicudi e Alicudi non c'è stata nessuna assemblea. A Stromboli ha aderito uno dei due operai.
Il coordinatore
Santino Serrato
Lipari: Consiglio comunale manca il numero legale sui conti in rosso. I consiglieri Fonti e Mollica "Gesto irresponsabile. Nota del sindaco, offensiva verso i consiglieri comunali"
MODERATI PER CALDERONE
Lipari - manca il numero legale in Consiglio Comunale sui conti in rosso dell'Ente.
I Consiglieri Comunali Gesuele Fonti e Eliana Mollica : gesto irresponsabile
Anche stamattina in Consiglio Comunale il numero legale è mancato. Ieri nel corso della seduta, convocata su nostra richiesta per trattare la gravissima situazione finanziaria dell'Ente, l'allontanamento di alcuni consiglieri non ha reso possibile la prosecuzione dei lavori evitando, pertanto, di mettere ai voti l'ordine del giorno presentato sull'argomento dal nostro gruppo consiliare. Il nostro ordine del giorno onora la responsabilità a cui è tenuto il Consiglio Comunale e intende, nel rispetto delle prerogative dell'organo collegiale, indirizzare l'amministrazione a operare con correttezza e nel rispetto dei limiti indicati dallo stesso Ragioniere Capo del Comune di Lipari, dr. Francesco Subba.
Chiediamo responsabilmente : di non contrarre nessuna spesa senza la necessaria e prevista copertura finanziaria; di porre in essere ogni atto utile al fine di non aggravare l'attuale situazione di criticità finanziaria/squilibrio finanziario dell'Ente, anche attraverso una massiccia azione di recupero crediti; di presentare al consiglio, nei tempi indicati dal dirigente del II° Settore, un piano di riequilibrio finanziario per evitare il dissesto dell'Ente che comportrerebbe alla comunità danni impensabili ; di incaricare il Presidente del Consiglio a trasmettere il presente odg a tutti i dirigenti e capiarea.
Il tentativo, da parte del Sindaco Giorgianni, di addebitare al nostro gruppo politico un atteggiamento ostativo a possibili percorsi "che si ritiene potrebbero essere risolutive ed efficaci per sanare il bilancio", cosi come dichiarato in una nota inviata alla stampa, è oltremodo grave e ci offende in qualità di consiglieri comunali. Noi siamo al contrario favorevoli a ogni utile tentativo volto a modificare la situazione attuale e possiamo dare il nostro contributo solo se liberi di fare le nostre considerazioni ed opportune valutazioni.
Il Sindaco di Lipari dichiara inoltre " l’assenza della componente di maggioranza che ha determinato la mancata seduta del Consiglio Comunale di oggi è stata frutto di una maturata e ben precisa mia richiesta condivisa dagli stessi Consiglieri Comunali."
Non possiamo che prendere atto che taluni componenti del civico consenso hanno rinunciato a svolgere il proprio ruolo istituzionale.
Ci chiediamo, arrivati a questo punto, se la presenza del Sindaco nella odierna seduta di Consiglio Comunale non rappresentati solo un tentativo di monitorare i lavori e di controllo dell'azione dei "propri consiglieri" a cui, come lo stesso ha dichiarato, sono state date delle indicazioni.
Noi intendiamo svolgere il nostro ruolo di consiglieri comunali con la responsabilità che dobbiamo ai nostri concittadini, anche noi abbiamo un padrone ed è il nostro paese. La nota del Sindaco di Lipari è offensiva verso i consiglieri comunali, anche della sua maggioranza, che oggi erano in consiglio non solo per riprendere i lavori sulla richiesta di mettere ai voti l'ordine del giorno presentato dal gruppo Moderati per Calderone ma per discutere anche della problematica sanità nelle Isole Eolie e della situazione idrica dell'Ente.
"Non è solo per quello che facciamo che siamo ritenuti responsabili, ma anche per quello che non facciamo."
Gesuele Fonti ed Eliana Mollica (Moderati per Calderone)
Lipari - manca il numero legale in Consiglio Comunale sui conti in rosso dell'Ente.
I Consiglieri Comunali Gesuele Fonti e Eliana Mollica : gesto irresponsabile
Anche stamattina in Consiglio Comunale il numero legale è mancato. Ieri nel corso della seduta, convocata su nostra richiesta per trattare la gravissima situazione finanziaria dell'Ente, l'allontanamento di alcuni consiglieri non ha reso possibile la prosecuzione dei lavori evitando, pertanto, di mettere ai voti l'ordine del giorno presentato sull'argomento dal nostro gruppo consiliare. Il nostro ordine del giorno onora la responsabilità a cui è tenuto il Consiglio Comunale e intende, nel rispetto delle prerogative dell'organo collegiale, indirizzare l'amministrazione a operare con correttezza e nel rispetto dei limiti indicati dallo stesso Ragioniere Capo del Comune di Lipari, dr. Francesco Subba.
Chiediamo responsabilmente : di non contrarre nessuna spesa senza la necessaria e prevista copertura finanziaria; di porre in essere ogni atto utile al fine di non aggravare l'attuale situazione di criticità finanziaria/squilibrio finanziario dell'Ente, anche attraverso una massiccia azione di recupero crediti; di presentare al consiglio, nei tempi indicati dal dirigente del II° Settore, un piano di riequilibrio finanziario per evitare il dissesto dell'Ente che comportrerebbe alla comunità danni impensabili ; di incaricare il Presidente del Consiglio a trasmettere il presente odg a tutti i dirigenti e capiarea.
Il tentativo, da parte del Sindaco Giorgianni, di addebitare al nostro gruppo politico un atteggiamento ostativo a possibili percorsi "che si ritiene potrebbero essere risolutive ed efficaci per sanare il bilancio", cosi come dichiarato in una nota inviata alla stampa, è oltremodo grave e ci offende in qualità di consiglieri comunali. Noi siamo al contrario favorevoli a ogni utile tentativo volto a modificare la situazione attuale e possiamo dare il nostro contributo solo se liberi di fare le nostre considerazioni ed opportune valutazioni.
Il Sindaco di Lipari dichiara inoltre " l’assenza della componente di maggioranza che ha determinato la mancata seduta del Consiglio Comunale di oggi è stata frutto di una maturata e ben precisa mia richiesta condivisa dagli stessi Consiglieri Comunali."
Non possiamo che prendere atto che taluni componenti del civico consenso hanno rinunciato a svolgere il proprio ruolo istituzionale.
Ci chiediamo, arrivati a questo punto, se la presenza del Sindaco nella odierna seduta di Consiglio Comunale non rappresentati solo un tentativo di monitorare i lavori e di controllo dell'azione dei "propri consiglieri" a cui, come lo stesso ha dichiarato, sono state date delle indicazioni.
Noi intendiamo svolgere il nostro ruolo di consiglieri comunali con la responsabilità che dobbiamo ai nostri concittadini, anche noi abbiamo un padrone ed è il nostro paese. La nota del Sindaco di Lipari è offensiva verso i consiglieri comunali, anche della sua maggioranza, che oggi erano in consiglio non solo per riprendere i lavori sulla richiesta di mettere ai voti l'ordine del giorno presentato dal gruppo Moderati per Calderone ma per discutere anche della problematica sanità nelle Isole Eolie e della situazione idrica dell'Ente.
"Non è solo per quello che facciamo che siamo ritenuti responsabili, ma anche per quello che non facciamo."
Gesuele Fonti ed Eliana Mollica (Moderati per Calderone)
Assemblea sindacale operatori ecologici Loveral e grido d'allarme" Siamo lasciati soli"
Si è tenuta stamane l'assemblea degli operatori ecologici della Loveral che - come abbiamo già scritto - sono in stato d'agitazione per il mancato pagamento delle mensilità di gennaio e febbraio, per il mancato rispetto integrale del contratto, per il vestiario, oltre a richiedere chiarimenti sullo stato della gara d’appalto.
I lavoratori anche in questa occasione hanno lamentato di essere stati lasciati soli dalle istituzioni, ringraziando il consigliere Fulvio Pellegrino "unico presente e vicino alle problematiche"
Lipari, maggioranza non partecipa a consiglio comunale. Il sindaco: "E' stata mia precisa richiesta"
(Comunicato) Al fine di fare chiarezza ed evitare polemiche e strumentalizzazioni del caso, si ritiene necessario comunicare che l’assenza della componente di maggioranza che ha determinato la mancata seduta del Consiglio Comunale di oggi è stata frutto di una maturata e ben precisa mia richiesta condivisa dagli stessi Consiglieri Comunali.
Come infatti ho avuto modo di spiegare ampiamente durante la seduta di Consiglio di ieri mattina, 28 febbraio 2020, l’Amministrazione Comunale sta attuando tutte le possibili iniziative utili e necessarie a far fronte allo stato di disavanzo del bilancio comunale allo stato attuale – come ha relazionato il Ragioniere generale Francesco Subba -, motivo per cui si è ritenuto ragionevole rinviare la discussione in aula e non cristallizzare la situazione alla data odierna, azione che non gioverebbe ma al contrario sarebbe decisamente frenante rispetto al percorso intrapreso dall’Amministrazione.
Più utile e opportuno sarà invece affrontare l’argomento in Consiglio Comunale – senza che ciò abbia alcun pregiudizio nei confronti dei lavori dello stesso ma solo per motivi di buon senso – dopo l’ottenimento delle richieste avanzate dalla Amministrazione agli Enti Regionali, che si ritiene potrebbero essere risolutive ed efficaci per sanare il bilancio.
Il Sindaco
Marco Giorgianni
Come infatti ho avuto modo di spiegare ampiamente durante la seduta di Consiglio di ieri mattina, 28 febbraio 2020, l’Amministrazione Comunale sta attuando tutte le possibili iniziative utili e necessarie a far fronte allo stato di disavanzo del bilancio comunale allo stato attuale – come ha relazionato il Ragioniere generale Francesco Subba -, motivo per cui si è ritenuto ragionevole rinviare la discussione in aula e non cristallizzare la situazione alla data odierna, azione che non gioverebbe ma al contrario sarebbe decisamente frenante rispetto al percorso intrapreso dall’Amministrazione.
Più utile e opportuno sarà invece affrontare l’argomento in Consiglio Comunale – senza che ciò abbia alcun pregiudizio nei confronti dei lavori dello stesso ma solo per motivi di buon senso – dopo l’ottenimento delle richieste avanzate dalla Amministrazione agli Enti Regionali, che si ritiene potrebbero essere risolutive ed efficaci per sanare il bilancio.
Il Sindaco
Marco Giorgianni
Buon Compleanno!
Auguri a Rossella Profilio, Pippo Ruggeri, Tindara Virgona, Rossella Pennisi, Stefania Recupero, Ilenia Pollo
POMICE: VIAGGIO ALL'INFERNO (2° PARTE)
Citazione da: GASTON VUILLIER- Escursione alle Eolie. Impressioni del presente e del passato “La vita di quei poveracci è spaventosa. Nel nord avete le miniere di carbone; la vita è dura per i lavoratori, è vero, ma almeno alcune società forniscono loro dei mezzi per lo sfruttamento della miniera e il trasporto del materiale. Ci sono compagnie che li assicurano e in caso d'incidente si dà una pensione alle vedove, ai vecchi. L'operaio della pomice non ha niente; lavora quattordici quindici ore al giorno guadagnando 1 franco, 1 franco e 25 centesimi, non di più.[...]
“Vive nel paese del vino e non beve che acqua, a tavola non conosce la carne e campa soltanto di legumi e pane cotto un mese prima. Eppure non si è mai messo in sciopero. Dopo la sua faticosa giornata, scende al villaggio con 50 o 60 chili di pomice sulle spalle, attraverso i sentieri pericolosi che ha percorso al mattino. Arriva dal sensale e deposita il suo fardello ricevendo un acconto. Quando la pomice si è seccata viene pesata e l'operaio riscuote il prezzo convenuto. È lì che lo aspetta il sensale, o piuttosto il suo aguzzino, che stabilisce il prezzo al suo piacimento. Il povero disgraziato non può protestare, perché ha ricevuto un anticipo e ha bisogno di quell'individuo per il giorno dopo. Quando è stanco di tanta fatica e miseria, espatria e va in America. Spesso torna qualche anno dopo, avendo messo da parte un pò di soldi. Ma, strano a dirsi, è sempre attirato dalla cava infernale che aveva abbandonato e in cui aveva tanto sofferto, e riprende ben presto il suo calvario”.
“Vive nel paese del vino e non beve che acqua, a tavola non conosce la carne e campa soltanto di legumi e pane cotto un mese prima. Eppure non si è mai messo in sciopero. Dopo la sua faticosa giornata, scende al villaggio con 50 o 60 chili di pomice sulle spalle, attraverso i sentieri pericolosi che ha percorso al mattino. Arriva dal sensale e deposita il suo fardello ricevendo un acconto. Quando la pomice si è seccata viene pesata e l'operaio riscuote il prezzo convenuto. È lì che lo aspetta il sensale, o piuttosto il suo aguzzino, che stabilisce il prezzo al suo piacimento. Il povero disgraziato non può protestare, perché ha ricevuto un anticipo e ha bisogno di quell'individuo per il giorno dopo. Quando è stanco di tanta fatica e miseria, espatria e va in America. Spesso torna qualche anno dopo, avendo messo da parte un pò di soldi. Ma, strano a dirsi, è sempre attirato dalla cava infernale che aveva abbandonato e in cui aveva tanto sofferto, e riprende ben presto il suo calvario”.
Nasce in Sicilia un Centro di eccellenza per i beni culturali marini
Un Centro regionale di eccellenza per il patrimonio sommerso siciliano. Lo ha deciso il governo Musumeci, fissandone la sede a Palermo, nei locali del complesso Roosevelt, all’Addaura, di proprietà regionale, dove hanno sede gli uffici della Soprintendenza del Mare. L’obiettivo del governo è quello di fare del Centro un punto di riferimento internazionale per la ricerca archeologica subacquea. Intanto, sono stati aggiudicati i lavori di adattamento della sede che verranno realizzati in dodici mesi: a giugno del prossimo anno la struttura sarà operativa con una dotazione tecnologica di prim’ordine che consentirà alla Sicilia di diventare un Polo di ricerca subacquea all’avanguardia.
Sono previsti interventi per oltre due milioni di euro per dotarlo di attrezzature e locali idonei alla documentazione dei beni culturali subacquei, al loro studio, al restauro e alla ricerca in alto fondale. La struttura sarà anche un punto di riferimento per gli studiosi, le università, gli istituti di ricerca e si doterà di un nuovo Sistema informativo territoriale per la gestione e lo studio dei beni sommersi. Il Centro, oltre agli uffici, comprenderà aule multimediali, una sala congressi e laboratori per la ricerca. Le attività saranno rivolte anche alla formazione esterna, con l’organizzazione di corsi specialistici. È previsto anche lo sviluppo delle ricerche subacquee in alto fondale con l’acquisto di strumentazioni tecnologiche per le indagini profonde.
«L’aggiudicazione dei lavori – evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci - accresce le risorse per investimenti che immettiamo nel circuito economico e occupazionale della nostra Isola. È un’altra spinta alla Sicilia produttiva che ha bisogno di una forte iniziativa privata e di un sostegno da parte dell’amministrazione pubblica. Il nostro impegno va in questa direzione».
Sono previsti interventi per oltre due milioni di euro per dotarlo di attrezzature e locali idonei alla documentazione dei beni culturali subacquei, al loro studio, al restauro e alla ricerca in alto fondale. La struttura sarà anche un punto di riferimento per gli studiosi, le università, gli istituti di ricerca e si doterà di un nuovo Sistema informativo territoriale per la gestione e lo studio dei beni sommersi. Il Centro, oltre agli uffici, comprenderà aule multimediali, una sala congressi e laboratori per la ricerca. Le attività saranno rivolte anche alla formazione esterna, con l’organizzazione di corsi specialistici. È previsto anche lo sviluppo delle ricerche subacquee in alto fondale con l’acquisto di strumentazioni tecnologiche per le indagini profonde.
«L’aggiudicazione dei lavori – evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci - accresce le risorse per investimenti che immettiamo nel circuito economico e occupazionale della nostra Isola. È un’altra spinta alla Sicilia produttiva che ha bisogno di una forte iniziativa privata e di un sostegno da parte dell’amministrazione pubblica. Il nostro impegno va in questa direzione».
CDM dichiara stato d'emergenza per Comuni di Lipari e S.M. Salina. Stanziati 2 milioni e 100 mila euro
Il Consiglio dei ministri , riunitosi ieri, ha proceduto alla dichiarazione dello stato di emergenza nel territorio dei comuni di Lipari e di Santa Marina Salina dell’arcipelago delle isole Eolie, in provincia di Messina, a seguito delle forti mareggiate che si sono verificate nel mese di dicembre 2019, con uno stanziamento di 2.100.000 euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali. Prossimo passo la nomina del commissario e si potrà finalmente mettere mano agli interventi. Ricordiamo che, per quanto riguarda il Comune di Lipari, i fondi dovranno consentire di superare le criticità di Acquacalda, Ginostra e Stromboli.
Calcio - Serie C2: Oggi è il giorno del derby di ritorno.
Si gioca oggi pomeriggio al Maracanà il derby di ritorno tra Meligunis Lipari e Ludica Lipari.
All'andata finì 5 a 5
All'andata finì 5 a 5
venerdì 28 febbraio 2020
Il Coronavirus mette k.o. anche l'ITB di Berlino. Salta l'importante borsa del turismo.
Il Coronavirus ha messo k.o. la borsa internazionale del turismo di Berlino alla quale avrebbero dovuto partecipare le isole di Sicilia.
L'importante manifestazione turistica è stata annullata.
Milazzo, scarichi a mare: serie di campionamenti della Guardia Costiera
In questi giorni, nell’ambito delle attività di monitoraggio e controllo del SIN (sito di interesse nazionale) costiero di Milazzo, in ottemperanza alle disposizioni della convenzione stipulata tra Ministero dell’ambiente e Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, il personale del laboratorio analisi ambientali C.F. (CP) Natale De Grazia, in assetto operativo mobile, congiuntamente al personale della Capitaneria di porto di Milazzo, formato in tecniche di campionamento e polizia ambientale marittima ed al personale ARPA Sicilia ST. Messina, ha eseguito campionamenti presso gli scarichi a mare della raffineria, della centrale termoelettrica e del depuratore consortile di Giammoro.
Gli esiti delle analisi chimico-fisiche saranno confrontati con i limiti tabellari previsti dalla vigente normativa in materia ambientale e dagli attiautorizzativi per le eventuali successive attività di competenza.
La componente LAM (laboratorio ambientale mobile) rappresenta uno strumento importante per le finalità istituzionali del Corpo delle Capitanerie di porto, consentendo l’accertamento di potenziali violazioni che possano causare danni o situazioni di pericolo per l’ambiente marino e costiero, competenza assegnata al Corpo dal Decreto legislativo 152/2006.
I LAM sono coordinati dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto e, su richiesta dei comandi marittimi, vengono dislocati sul territorio per campionamenti ed analisi al fine di verificare le criticità ambientali segnalate. Grazie alla possibilità di raggiungere in maniera rapida l’area interessata e di ottenere i risultati di laboratorio in tempi molto brevi risultano strumenti adeguati per fornire risposte immediate in situazioni emergenziali.
Il LAM è dotato di strumentazione adeguata ad effettuare attività di campionamento sia da terra che da mare, in prossimità di scarichi di acque reflue, urbane e industriali e presso impianti di depurazione.
I campioni prelevati vengono analizzati direttamente a bordo del LAM, ed al termine delle analisi di tipo chimico-fisico e/o microbiologico, vengono redatti rapporti di prova in cui vengono descritte le risultanze ottenute in laboratorio.
Milazzo lì 28 febbraio 2020
Gli esiti delle analisi chimico-fisiche saranno confrontati con i limiti tabellari previsti dalla vigente normativa in materia ambientale e dagli attiautorizzativi per le eventuali successive attività di competenza.
La componente LAM (laboratorio ambientale mobile) rappresenta uno strumento importante per le finalità istituzionali del Corpo delle Capitanerie di porto, consentendo l’accertamento di potenziali violazioni che possano causare danni o situazioni di pericolo per l’ambiente marino e costiero, competenza assegnata al Corpo dal Decreto legislativo 152/2006.
I LAM sono coordinati dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto e, su richiesta dei comandi marittimi, vengono dislocati sul territorio per campionamenti ed analisi al fine di verificare le criticità ambientali segnalate. Grazie alla possibilità di raggiungere in maniera rapida l’area interessata e di ottenere i risultati di laboratorio in tempi molto brevi risultano strumenti adeguati per fornire risposte immediate in situazioni emergenziali.
Il LAM è dotato di strumentazione adeguata ad effettuare attività di campionamento sia da terra che da mare, in prossimità di scarichi di acque reflue, urbane e industriali e presso impianti di depurazione.
I campioni prelevati vengono analizzati direttamente a bordo del LAM, ed al termine delle analisi di tipo chimico-fisico e/o microbiologico, vengono redatti rapporti di prova in cui vengono descritte le risultanze ottenute in laboratorio.
Milazzo lì 28 febbraio 2020
Corsa straordinaria domani della Laurana.
Un viaggio straordinario sarà effettuato domani, 29 febbraio, della nave Laurana verso Lipari, Panarea, Ginostra, Stromboli, Santa Marina Salina.
La nave partirà alle 8,30 da Milazzo e dopo il "tour" vi rientrerà intorno alle 18 e 50.
La nave partirà alle 8,30 da Milazzo e dopo il "tour" vi rientrerà intorno alle 18 e 50.
Operazione “DINASTIA”: Il comunicato ufficiale dell'Arma. Eseguite 59 misure cautelari in carcere, arresti a Barcellona, Milazzo, Terme Vigliatore ed Eolie.
Legione Carabinieri “Sicilia”
Comando Provinciale di Messina
Comunicato stampa del 28 febbraio 2020
Operazione “DINASTIA”
Carabinieri
di Messina: eseguite 59 misure cautelari in carcere.
Mafia e Droga in Provincia di Messina - Nel corso della notte, i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina e del R.O.S. hanno dato esecuzione a ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina su richiesta della D.D.A. di Messina, nei confronti di 59 persone ritenute responsabili – a vario titolo – dei delitti di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, violenza e minaccia, con l’aggravante del metodo mafioso.
Il procedimento convenzionalmente denominato “Dinastia” è il risultato degli esiti di autonome deleghe di indagine impartite dalla D.D.A. di Messina al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Messina, al ROS e alla Compagnia Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto, finalizzate a documentare l’attuale operatività della famiglia mafiosa dei barcellonesi, operante a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) e sul versante tirrenico della provincia di Messina, formazione criminale storicamente collegata a cosa nostra palermitana e catanese e tra le più sanguinarie e meglio organizzate militarmente del panorama mafioso della provincia peloritana.
L’operazione rappresenta l’ulteriore sviluppo della progressiva manovra di contrasto coordinata dalla Procura Distrettuale di Messina nei confronti della famiglia mafiosa barcellonese, la cui esistenza e operatività è stata negli anni accertata con varie sentenze all’esito di numerosi procedimenti penali (Mare Nostrum, Icaro, Eris, Vivaio, Pozzo, Gotha, ecc..) che ne hanno decimato le fila con l’arresto e la condanna di capi storici e gregari, documentandone la struttura associativa, il modus operandi e gli efferati delitti, nei vari periodi di riorganizzazione interna ed assestamento del sodalizio conseguenti ai numerosi interventi repressivi subiti.
Le nuove indagini confluite nel procedimento “Dinastia” da un lato hanno portato all’individuazione di ulteriori affiliati alla famiglia mafiosa barcellonese, indagati di partecipazione ad associazione mafiosa ed hanno consentito di fare piena luce su numerose estorsioni in danno di attività commerciali ed imprenditoriali dell’hinterland barcellonese, gestite da esponenti della consorteria nell’arco di oltre un ventennio per garantire il funzionamento dell’organizzazione e il mantenimento degli affiliati detenuti.
Dall’altro è emerso come le nuove leve del clan, tra cui alcuni dei figli dei principali capi mafia barcellonesi, oramai da lungo tempo detenuti, erano a capo di una struttura criminale che operava con metodo mafioso, nel traffico e nella distribuzione di ingenti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana, nell’area tirrenica della Provincia di Messina e nelle isole Eolie, anche rifornendo ulteriori gruppi criminali satelliti, attivi nello spaccio ai minori livelli.
Parte del materiale probatorio acquisito si basa sul riscontro delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Carmelo e Francesco D’Amico, Franco Munafò, Bernardo Mendolia, Aurelio Micale e, da ultimo, Alessio Alesci, tutti organicamente inseriti nel sodalizio mafioso barcellonese ed attualmente detenuti in quanto destinatari dei provvedimenti cautelari scaturiti dalle attività investigative denominate “Pozzo” e “Gotha” del ROS.
Le indagini hanno dimostrato come, dopo gli arresti conseguenti alle operazioni Gotha, a seguito di un “summit” avvenuto nel 2013, in località Spinesante di Barcellona P.G., i più autorevoli rappresentanti della consorteria ancora in libertà, tra cui ALIBERTI Francesco, MAZZU’ Lorenzo, CHIOFALO Domenico e MICALE Aurelio, decisero di mettere le mani sul controllo del traffico delle sostanze stupefacenti, allo scopo di integrare gli introiti dell’attività estorsiva che in quel periodo si era rivelata particolarmente rischiosa e non più remunerativa come in passato. I proventi del traffico di stupefacenti erano destinati anche al sostentamento degli affiliati al clan detenuti e delle loro famiglie.
Il traffico di droga per conto del clan, in una prima fase, fu gestito dai fratelli MAZZU’ Lorenzo e Carmelo che diventarono monopolisti del mercato all’ingrosso e provvedevano allo smercio sul territorio attraverso i piccoli distributori locali che erano obbligati a comprare la droga solo dal sodalizio barcellonese; coloro che disponevano di autonomi canali di approvvigionamento di narcotico, erano invece obbligati a corrispondere una “quota” percentuale al gruppo barcellonese per essere “autorizzati” a spacciare sul territorio.
Dopo l’arresto dei fratelli MAZZU’ avvenuto nel luglio 2013, le redini del sodalizio criminale furono assunte da ALESCI Alessio, a sua volta raggiunto da un provvedimento cautelare in carcere con l’operazione Gotha V che lo ha portato a collaborare con la giustizia. Nel corso delle indagini nei confronti dell’ALESCI, i Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto sequestrarono ad ALESCI, quello che può essere considerato il registro contabile del gruppo: le liste dei nomi degli acquirenti e cifre incassate dallo spaccio.
A seguito dei vuoti di potere causati da tali arresti, sono quindi emersi i figli di alcuni dei capi mafia storici del sodalizio criminale barcellonese, Nunzio DI SALVO, figlio di “Sam” DI SALVO, Vincenzo GULLOTTI figlio del capo della famiglia mafiosa barcellonese Giuseppe GULLOTTI e Cristian BARRESI, figlio di Eugenio e nipote del defunto boss BARRESI Filippo i quali hanno assunto ruoli di rilievo nell’attività del traffico di stupefacenti condotta per conto della famiglia mafiosa barcellonese e gestita con metodo mafioso per regolare le controversie connesse con le narco transazioni e i rapporti con altri qualificati gruppi criminali calabresi e catanesi fornitori delle ingenti partite di stupefacenti che venivano poi distribuite nell’area tirrenica della provincia di Messina, anche attraverso gruppi minori, autorizzati a spacciare sul territorio a Milazzo, Terme Vigliatore e a Lipari.
Le indagini delle Stazioni Carabinieri di Terme Vigliatore e di Lipari, confluite nel procedimento Dinastia hanno consentito di acquisire rilevanti riscontri all’attività di spaccio sul territorio attuate dai terminali del traffico gestito dai barcellonesi. A Lipari sono stati individuati due distinti gruppi criminali facenti capo, l’uno a MIRABITO Simone e l’altro a VILLINI Andrea e IACONO Antonino, che agivano in regime di duopolio servendo la clientela dell’isola con ogni tipo di stupefacente parte del quale veniva acquisito tramite la famiglia mafiosa barcellonese.
A Terme Vigliatore è stata accertata l’operatività di un gruppo organizzato dedito stabilmente allo spaccio di sostanze stupefacenti, cocaina e marijuana, con a capo CALIRI Pietro, a sua volta in contatto con esponenti del clan barcellonese, che utilizzava come base logistica, il Bar “IL RITROVO” condotto dal CALIRI, che è stato oggetto di decreto di sequestro preventivo poiché era il luogo ove gli acquirenti si recavano per ordinare lo stupefacente che veniva poi consegnato dai sodali nelle vie adiacenti.
Quanto a Milazzo, le indagini hanno portato all’individuazione di un gruppo organizzato dedito allo spaccio di stupefacenti, collegato al gruppo dei barcellonesi con i quali condivideva i canali di approvvigionamento dello stupefacente, composto da DODDO Francesco, FIORE Giovanni, ANANIA Francesco, PRECJ Gjergj e PULIAFITO Sebastiano.
Nell’ambito delle attività investigative è emerso come l’associazione si sia avvalsa di molteplici canali di approvvigionamento dello stupefacente proveniente dall’area della locride, del catanese nonché dal capoluogo peloritano, attraverso i contatti con soggetti riconducibili a contesti di criminalità organizzata. In particolare, uno dei principali canali di approvvigionamento di narcotico del sodalizio barcellonese era quello calabrese facente capo a SCALIA Giuseppe che provvedeva a consegnare la droga ai corrieri barcellonesi e milazzesi che si organizzavano per prelevarla solitamente in Calabria attraverso lo stratagemma del noleggio di autovetture di comodo o utilizzando degli scooter o talvolta, per eludere i controlli stradali di polizia, attraversando lo stretto senza mezzi di trasporto per poi fare rientro a Messina con zaini o borsoni carichi di droga.
A Catania, ad interagire con i barcellonesi e con il gruppo dei milazzesi era LAUDANI Salvatore, sottoposto alla misura della sorveglianza speciale di PS con obbligo di soggiorno nel comune di residenza e collegato alla criminalità mafiosa catanese poiché dalle risultanze investigative in contatto diretto con esponenti dell’associazioni mafiosa Pillera-Puntina e del clan “Mazzei”, in grado di assicurare forniture di marjuana di 7 od 8 chili per consegna. Nel medesimo contesto è stato accertato inoltre che il gruppo di Fondaconuovo si approvvigionava ad Adrano (CT) da ROSANO Vincenzo, detto lo “Zio Vincenzo”.
Infine i barcellonesi si rifornivano a Messina da TURIANO Francesco appartenenti al Clan di Mangialupi, il quale per un certo periodo, con il concorso di altri esponenti del suo gruppo, aveva consegnato ingenti quantitativi di stupefacenti prima ai fratelli MAZZU’ e poi al gruppo di ALESCI Alessio.
È stato, inoltre, dimostrato come l’associazione avesse una consistente disponibilità di armi come riscontrato con il sequestro operato nel 2014 quando fu rinvenuto un vero e proprio arsenale, interrato nelle pertinenze di un abitazione in uso alla famiglia ANANIA, il cui ruolo all’interno della famiglia mafiosa ed in particolare di uno dei fratelli, ANANIA Francesco (ex carabiniere da tempo detenuto presso il carcere militare di Santa Maria Capua Vetere) è stato delineato dal collaboratore di giustizia Carmelo D’AMICO. Presso l’abitazione degli ANANIA a Milazzo, nel 2014 i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Messina sequestrarono 2 revolver “Smith & Wesson”, una pistola semiautomatica “Browning” calibro 9 mm parabellum, un fucile sovrapposto a canne mozze con calciolo segato ed un fucile mitragliatore d’assalto cecoslovacco con caricatore e calciolo ripiegabile, munizionamento di vario calibro, nonché stupefacente tipo cocaina e marijuana.
Quanto emerso dall’ampia attività d’indagine condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Messina e del ROS, incrociato con le dichiarazioni dei più recenti collaboratori di giustizia, ha consentito inoltre di fare luce su alcuni episodi estorsivi, perpetrati nell’arco di oltre un ventennio, ai danni di imprenditori dell’area barcellonese, rientranti nella capillare attività di condizionamento del tessuto economico e sociale portata avanti – nonostante le numerose operazioni di polizia giudiziaria che ne hanno progressivamente decimato le fila – dal sodalizio mafioso barcellonese, nelle sue varie articolazioni.
Nel dettaglio sono state ricostruite e contestate una serie di estorsioni perpetrate ai danni di:
una ditta di onoranze funebri di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), contestata a FOTI Carmelo Vito;
una concessionaria di autovetture di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), contestata a PORCINO Angelo;
una struttura ricettiva di Milazzo (ME), contestata a GALLO Vito Vincenzo;
una discoteca di Furnari (ME), contestata a GALLO Vito Vincenzo e BUCOLO Salvatore;
una concessionaria di autovetture, contestata a GALLO Vito Vincenzo;
due vincitori della somma di 500.000 euro riscossa presso un centro scommesse di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), contestata a MUNAFO’ Massimiliano.
È stato, inoltre, delineata l’appartenenza alla famiglia mafiosa barcellonese dei seguenti soggetti da lungo tempo organici al sodalizio:
FUGAZZOTTO Luciano, al quale i collaboratori attribuiscono concordemente il ruolo di componente del gruppo di fuoco dell’organizzazione mafiosa barcellonese, dichiarandone, altresì, la vicinanza ai sodali ISGRÒ Giuseppe e CANNONE Nicola, già tratti in arresto nell’ambito di pregresse attività investigative;
PULIAFITO Sebastiano, ex agente di Polizia Penitenziaria, di cui i collaboratori confermano l’affiliazione all’organizzazione mafiosa barcellonese, attribuendogli, concordemente, una particolare competenza in materia di estorsioni e traffico di droga. Addirittura, il collaboratore D’AMICO Carmelo ha riferito del coinvolgimento diretto dell’indagato nell’omicidio di OTERI Stefano, per il quale in data 30.01.2109 è stato raggiunto dall’OCC relativo all’attività investigativa cd “Nemesi” condotta dal ROS;
CRINÒ Giovanni, rispetto al quale le dichiarazioni dei collaboratori MICALE e MUNAFO’ danno contezza di un saldo rapporto con associati di vertice dell’organizzazione mafiosa barcellonese, tra cui BARRESI Filippo, GAROFALO Fabrizio, BUCOLO Salvatore e PERDICHIZZI Giovanni, indicando, altresì, i compiti dell’indagato in seno al sodalizio e, in particolare, la gestione di latitanti, la raccolta di denaro provento di alcune estorsioni, la veicolazione ad altri sodali di notizie concernenti l’associazione;
ANANIA Francesco, ex appartenente all’Arma dei Carabinieri, da anni detenuto presso il carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, sul cui conto i collaboratori D’AMICO Carmelo, D’AMICO Francesco, MUNAFO’ Franco e per ultimo, MICALE Aurelio, hanno concordemente sostenuto che fosse organico all’associazione mafiosa barcellonese sin dagli anni ’90, precisando che l’organizzazione gli pagava un regolare stipendio in cambio di informazioni riservate relative alle indagini condotte sul sodalizio criminale barcellonese. All’ANANIA viene contestato il concorso esterno in associazione di tipo mafioso.
Il procedimento convenzionalmente denominato “Dinastia” è il risultato degli esiti di autonome deleghe di indagine impartite dalla D.D.A. di Messina al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Messina, al ROS e alla Compagnia Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto, finalizzate a documentare l’attuale operatività della famiglia mafiosa dei barcellonesi, operante a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) e sul versante tirrenico della provincia di Messina, formazione criminale storicamente collegata a cosa nostra palermitana e catanese e tra le più sanguinarie e meglio organizzate militarmente del panorama mafioso della provincia peloritana.
L’operazione rappresenta l’ulteriore sviluppo della progressiva manovra di contrasto coordinata dalla Procura Distrettuale di Messina nei confronti della famiglia mafiosa barcellonese, la cui esistenza e operatività è stata negli anni accertata con varie sentenze all’esito di numerosi procedimenti penali (Mare Nostrum, Icaro, Eris, Vivaio, Pozzo, Gotha, ecc..) che ne hanno decimato le fila con l’arresto e la condanna di capi storici e gregari, documentandone la struttura associativa, il modus operandi e gli efferati delitti, nei vari periodi di riorganizzazione interna ed assestamento del sodalizio conseguenti ai numerosi interventi repressivi subiti.
Le nuove indagini confluite nel procedimento “Dinastia” da un lato hanno portato all’individuazione di ulteriori affiliati alla famiglia mafiosa barcellonese, indagati di partecipazione ad associazione mafiosa ed hanno consentito di fare piena luce su numerose estorsioni in danno di attività commerciali ed imprenditoriali dell’hinterland barcellonese, gestite da esponenti della consorteria nell’arco di oltre un ventennio per garantire il funzionamento dell’organizzazione e il mantenimento degli affiliati detenuti.
Dall’altro è emerso come le nuove leve del clan, tra cui alcuni dei figli dei principali capi mafia barcellonesi, oramai da lungo tempo detenuti, erano a capo di una struttura criminale che operava con metodo mafioso, nel traffico e nella distribuzione di ingenti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana, nell’area tirrenica della Provincia di Messina e nelle isole Eolie, anche rifornendo ulteriori gruppi criminali satelliti, attivi nello spaccio ai minori livelli.
Parte del materiale probatorio acquisito si basa sul riscontro delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Carmelo e Francesco D’Amico, Franco Munafò, Bernardo Mendolia, Aurelio Micale e, da ultimo, Alessio Alesci, tutti organicamente inseriti nel sodalizio mafioso barcellonese ed attualmente detenuti in quanto destinatari dei provvedimenti cautelari scaturiti dalle attività investigative denominate “Pozzo” e “Gotha” del ROS.
Le indagini hanno dimostrato come, dopo gli arresti conseguenti alle operazioni Gotha, a seguito di un “summit” avvenuto nel 2013, in località Spinesante di Barcellona P.G., i più autorevoli rappresentanti della consorteria ancora in libertà, tra cui ALIBERTI Francesco, MAZZU’ Lorenzo, CHIOFALO Domenico e MICALE Aurelio, decisero di mettere le mani sul controllo del traffico delle sostanze stupefacenti, allo scopo di integrare gli introiti dell’attività estorsiva che in quel periodo si era rivelata particolarmente rischiosa e non più remunerativa come in passato. I proventi del traffico di stupefacenti erano destinati anche al sostentamento degli affiliati al clan detenuti e delle loro famiglie.
Il traffico di droga per conto del clan, in una prima fase, fu gestito dai fratelli MAZZU’ Lorenzo e Carmelo che diventarono monopolisti del mercato all’ingrosso e provvedevano allo smercio sul territorio attraverso i piccoli distributori locali che erano obbligati a comprare la droga solo dal sodalizio barcellonese; coloro che disponevano di autonomi canali di approvvigionamento di narcotico, erano invece obbligati a corrispondere una “quota” percentuale al gruppo barcellonese per essere “autorizzati” a spacciare sul territorio.
Dopo l’arresto dei fratelli MAZZU’ avvenuto nel luglio 2013, le redini del sodalizio criminale furono assunte da ALESCI Alessio, a sua volta raggiunto da un provvedimento cautelare in carcere con l’operazione Gotha V che lo ha portato a collaborare con la giustizia. Nel corso delle indagini nei confronti dell’ALESCI, i Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto sequestrarono ad ALESCI, quello che può essere considerato il registro contabile del gruppo: le liste dei nomi degli acquirenti e cifre incassate dallo spaccio.
A seguito dei vuoti di potere causati da tali arresti, sono quindi emersi i figli di alcuni dei capi mafia storici del sodalizio criminale barcellonese, Nunzio DI SALVO, figlio di “Sam” DI SALVO, Vincenzo GULLOTTI figlio del capo della famiglia mafiosa barcellonese Giuseppe GULLOTTI e Cristian BARRESI, figlio di Eugenio e nipote del defunto boss BARRESI Filippo i quali hanno assunto ruoli di rilievo nell’attività del traffico di stupefacenti condotta per conto della famiglia mafiosa barcellonese e gestita con metodo mafioso per regolare le controversie connesse con le narco transazioni e i rapporti con altri qualificati gruppi criminali calabresi e catanesi fornitori delle ingenti partite di stupefacenti che venivano poi distribuite nell’area tirrenica della provincia di Messina, anche attraverso gruppi minori, autorizzati a spacciare sul territorio a Milazzo, Terme Vigliatore e a Lipari.
Le indagini delle Stazioni Carabinieri di Terme Vigliatore e di Lipari, confluite nel procedimento Dinastia hanno consentito di acquisire rilevanti riscontri all’attività di spaccio sul territorio attuate dai terminali del traffico gestito dai barcellonesi. A Lipari sono stati individuati due distinti gruppi criminali facenti capo, l’uno a MIRABITO Simone e l’altro a VILLINI Andrea e IACONO Antonino, che agivano in regime di duopolio servendo la clientela dell’isola con ogni tipo di stupefacente parte del quale veniva acquisito tramite la famiglia mafiosa barcellonese.
A Terme Vigliatore è stata accertata l’operatività di un gruppo organizzato dedito stabilmente allo spaccio di sostanze stupefacenti, cocaina e marijuana, con a capo CALIRI Pietro, a sua volta in contatto con esponenti del clan barcellonese, che utilizzava come base logistica, il Bar “IL RITROVO” condotto dal CALIRI, che è stato oggetto di decreto di sequestro preventivo poiché era il luogo ove gli acquirenti si recavano per ordinare lo stupefacente che veniva poi consegnato dai sodali nelle vie adiacenti.
Quanto a Milazzo, le indagini hanno portato all’individuazione di un gruppo organizzato dedito allo spaccio di stupefacenti, collegato al gruppo dei barcellonesi con i quali condivideva i canali di approvvigionamento dello stupefacente, composto da DODDO Francesco, FIORE Giovanni, ANANIA Francesco, PRECJ Gjergj e PULIAFITO Sebastiano.
Nell’ambito delle attività investigative è emerso come l’associazione si sia avvalsa di molteplici canali di approvvigionamento dello stupefacente proveniente dall’area della locride, del catanese nonché dal capoluogo peloritano, attraverso i contatti con soggetti riconducibili a contesti di criminalità organizzata. In particolare, uno dei principali canali di approvvigionamento di narcotico del sodalizio barcellonese era quello calabrese facente capo a SCALIA Giuseppe che provvedeva a consegnare la droga ai corrieri barcellonesi e milazzesi che si organizzavano per prelevarla solitamente in Calabria attraverso lo stratagemma del noleggio di autovetture di comodo o utilizzando degli scooter o talvolta, per eludere i controlli stradali di polizia, attraversando lo stretto senza mezzi di trasporto per poi fare rientro a Messina con zaini o borsoni carichi di droga.
A Catania, ad interagire con i barcellonesi e con il gruppo dei milazzesi era LAUDANI Salvatore, sottoposto alla misura della sorveglianza speciale di PS con obbligo di soggiorno nel comune di residenza e collegato alla criminalità mafiosa catanese poiché dalle risultanze investigative in contatto diretto con esponenti dell’associazioni mafiosa Pillera-Puntina e del clan “Mazzei”, in grado di assicurare forniture di marjuana di 7 od 8 chili per consegna. Nel medesimo contesto è stato accertato inoltre che il gruppo di Fondaconuovo si approvvigionava ad Adrano (CT) da ROSANO Vincenzo, detto lo “Zio Vincenzo”.
Infine i barcellonesi si rifornivano a Messina da TURIANO Francesco appartenenti al Clan di Mangialupi, il quale per un certo periodo, con il concorso di altri esponenti del suo gruppo, aveva consegnato ingenti quantitativi di stupefacenti prima ai fratelli MAZZU’ e poi al gruppo di ALESCI Alessio.
È stato, inoltre, dimostrato come l’associazione avesse una consistente disponibilità di armi come riscontrato con il sequestro operato nel 2014 quando fu rinvenuto un vero e proprio arsenale, interrato nelle pertinenze di un abitazione in uso alla famiglia ANANIA, il cui ruolo all’interno della famiglia mafiosa ed in particolare di uno dei fratelli, ANANIA Francesco (ex carabiniere da tempo detenuto presso il carcere militare di Santa Maria Capua Vetere) è stato delineato dal collaboratore di giustizia Carmelo D’AMICO. Presso l’abitazione degli ANANIA a Milazzo, nel 2014 i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Messina sequestrarono 2 revolver “Smith & Wesson”, una pistola semiautomatica “Browning” calibro 9 mm parabellum, un fucile sovrapposto a canne mozze con calciolo segato ed un fucile mitragliatore d’assalto cecoslovacco con caricatore e calciolo ripiegabile, munizionamento di vario calibro, nonché stupefacente tipo cocaina e marijuana.
Quanto emerso dall’ampia attività d’indagine condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Messina e del ROS, incrociato con le dichiarazioni dei più recenti collaboratori di giustizia, ha consentito inoltre di fare luce su alcuni episodi estorsivi, perpetrati nell’arco di oltre un ventennio, ai danni di imprenditori dell’area barcellonese, rientranti nella capillare attività di condizionamento del tessuto economico e sociale portata avanti – nonostante le numerose operazioni di polizia giudiziaria che ne hanno progressivamente decimato le fila – dal sodalizio mafioso barcellonese, nelle sue varie articolazioni.
Nel dettaglio sono state ricostruite e contestate una serie di estorsioni perpetrate ai danni di:
una ditta di onoranze funebri di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), contestata a FOTI Carmelo Vito;
una concessionaria di autovetture di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), contestata a PORCINO Angelo;
una struttura ricettiva di Milazzo (ME), contestata a GALLO Vito Vincenzo;
una discoteca di Furnari (ME), contestata a GALLO Vito Vincenzo e BUCOLO Salvatore;
una concessionaria di autovetture, contestata a GALLO Vito Vincenzo;
due vincitori della somma di 500.000 euro riscossa presso un centro scommesse di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), contestata a MUNAFO’ Massimiliano.
È stato, inoltre, delineata l’appartenenza alla famiglia mafiosa barcellonese dei seguenti soggetti da lungo tempo organici al sodalizio:
FUGAZZOTTO Luciano, al quale i collaboratori attribuiscono concordemente il ruolo di componente del gruppo di fuoco dell’organizzazione mafiosa barcellonese, dichiarandone, altresì, la vicinanza ai sodali ISGRÒ Giuseppe e CANNONE Nicola, già tratti in arresto nell’ambito di pregresse attività investigative;
PULIAFITO Sebastiano, ex agente di Polizia Penitenziaria, di cui i collaboratori confermano l’affiliazione all’organizzazione mafiosa barcellonese, attribuendogli, concordemente, una particolare competenza in materia di estorsioni e traffico di droga. Addirittura, il collaboratore D’AMICO Carmelo ha riferito del coinvolgimento diretto dell’indagato nell’omicidio di OTERI Stefano, per il quale in data 30.01.2109 è stato raggiunto dall’OCC relativo all’attività investigativa cd “Nemesi” condotta dal ROS;
CRINÒ Giovanni, rispetto al quale le dichiarazioni dei collaboratori MICALE e MUNAFO’ danno contezza di un saldo rapporto con associati di vertice dell’organizzazione mafiosa barcellonese, tra cui BARRESI Filippo, GAROFALO Fabrizio, BUCOLO Salvatore e PERDICHIZZI Giovanni, indicando, altresì, i compiti dell’indagato in seno al sodalizio e, in particolare, la gestione di latitanti, la raccolta di denaro provento di alcune estorsioni, la veicolazione ad altri sodali di notizie concernenti l’associazione;
ANANIA Francesco, ex appartenente all’Arma dei Carabinieri, da anni detenuto presso il carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, sul cui conto i collaboratori D’AMICO Carmelo, D’AMICO Francesco, MUNAFO’ Franco e per ultimo, MICALE Aurelio, hanno concordemente sostenuto che fosse organico all’associazione mafiosa barcellonese sin dagli anni ’90, precisando che l’organizzazione gli pagava un regolare stipendio in cambio di informazioni riservate relative alle indagini condotte sul sodalizio criminale barcellonese. All’ANANIA viene contestato il concorso esterno in associazione di tipo mafioso.
I provvedimenti restrittivi in carcere sono stati eseguiti nei confronti dei sottonotati indagati (ndd. 5 sono liparesi):
ANANIA Francesco, 53enne;
BARRESI Cristian, 32enne;
BENENATI Carmelo, 34enne;
BERTOLAMI Daniele Salvatore, 33enne;
BUCOLO Salvatore, 31enne;
BONFIGLIO Pietro, 49enne;
CALABRÒ Mariano, 34enne;
CALDERONE Alessandro, 22enne;
CALIRI Dylan Seby, 22enne;
CALIRI Pietro, 48enne;
CANNISTRÀ Carmelo, 26enne;
CHILLARI Salvatore Felice, 42enne;
CHIOFALO Antonino, 23enne;
CHIOFALO Carmelo, 40enne;
CRINÒ Giovanni, 34enne;
DI SALVO Nunzio, 34enne;
DODDO Francesco Duilio, 56enne;
FEBO Claudio, 39enne;
FIORE Giovanni, 30enne;
FORMICA Marco, 31enne;
FOTI Carmelo Vito, 53enne;
FUGAZZOTTO Luciano, 56enne;
GALLO Vito Vincenzo, 39enne;
GENOVESE Filippo, 33enne;
GIARDINA Mattia, 20enne;
GIARDINA Tindaro, 33enne;
GRASSO Nunzio Antonino, 45enne;
GULLOTTI Vincenzo, 27enne;
IACONO Antonino, 25enne;
IANNELLO Maurizio, 31enne;
IANNELLO Francesco, 35enne;
LAUDANI Salvatore, 40enne;
MARINO Samuele, 29enne;
MAZZÙ Carmelo, 31enne;
MAZZÙ Lorenzo, 34enne;
MIRABITO Simone, 29enne;
MUNAFÒ Massimiliano, 50enne;
NDOJ Edomond, 41enne;
PICCOLO Matias Jesus, 26enne;
PICCOLO Salvatore, 53enne;
PORCINO Angelo, 63enne;
PRECI Gjergj, 33enne;
PULIAFITO Giuseppe, 29enne;
PULIAFITO Sebastiano, 54enne;
QUATTROCCHI Carmelo, 44enne;
RECUPERO Antonino, 29enne
ROSANO Vincenzo, 51enne;
SCALIA Giuseppe, 50enne;
SCARPACI Francesco, 29enne;
SCORDINO Carmelo Tindaro, 57enne;
SCORDINO Tindaro Santo, 35enne;
SGROI Andrea, 24enne;
SOFIA Giovanni, 36enne;
SPADA Sergio, 39enne;
TORRE Filippo, 53enne;
TORRE Giuseppe, 25enne;
TURIANO Francesco, 35enne;
VILLINI Andrea, 24enne
ANANIA Francesco, 53enne;
BARRESI Cristian, 32enne;
BENENATI Carmelo, 34enne;
BERTOLAMI Daniele Salvatore, 33enne;
BUCOLO Salvatore, 31enne;
BONFIGLIO Pietro, 49enne;
CALABRÒ Mariano, 34enne;
CALDERONE Alessandro, 22enne;
CALIRI Dylan Seby, 22enne;
CALIRI Pietro, 48enne;
CANNISTRÀ Carmelo, 26enne;
CHILLARI Salvatore Felice, 42enne;
CHIOFALO Antonino, 23enne;
CHIOFALO Carmelo, 40enne;
CRINÒ Giovanni, 34enne;
DI SALVO Nunzio, 34enne;
DODDO Francesco Duilio, 56enne;
FEBO Claudio, 39enne;
FIORE Giovanni, 30enne;
FORMICA Marco, 31enne;
FOTI Carmelo Vito, 53enne;
FUGAZZOTTO Luciano, 56enne;
GALLO Vito Vincenzo, 39enne;
GENOVESE Filippo, 33enne;
GIARDINA Mattia, 20enne;
GIARDINA Tindaro, 33enne;
GRASSO Nunzio Antonino, 45enne;
GULLOTTI Vincenzo, 27enne;
IACONO Antonino, 25enne;
IANNELLO Maurizio, 31enne;
IANNELLO Francesco, 35enne;
LAUDANI Salvatore, 40enne;
MARINO Samuele, 29enne;
MAZZÙ Carmelo, 31enne;
MAZZÙ Lorenzo, 34enne;
MIRABITO Simone, 29enne;
MUNAFÒ Massimiliano, 50enne;
NDOJ Edomond, 41enne;
PICCOLO Matias Jesus, 26enne;
PICCOLO Salvatore, 53enne;
PORCINO Angelo, 63enne;
PRECI Gjergj, 33enne;
PULIAFITO Giuseppe, 29enne;
PULIAFITO Sebastiano, 54enne;
QUATTROCCHI Carmelo, 44enne;
RECUPERO Antonino, 29enne
ROSANO Vincenzo, 51enne;
SCALIA Giuseppe, 50enne;
SCARPACI Francesco, 29enne;
SCORDINO Carmelo Tindaro, 57enne;
SCORDINO Tindaro Santo, 35enne;
SGROI Andrea, 24enne;
SOFIA Giovanni, 36enne;
SPADA Sergio, 39enne;
TORRE Filippo, 53enne;
TORRE Giuseppe, 25enne;
TURIANO Francesco, 35enne;
VILLINI Andrea, 24enne
Buon Compleanno!
Auguri a Barbara Merlino, Carmelo Russo, Umberto Ranno, Martina Villanti, Paola Paino, Rosaria Puglisi, Santina Mandarano, Antonella Cappadona, Ornella Fichera, Fabio Lo Presti, Gabriella Restuccia, Rosita Rijtano
POMICE: VIAGGIO ALL'INFERNO (1° PARTE)
Delle cave di pomice di Lipari hanno parlato i diversi viaggiatori-scrittori che hanno raggiunto le isole e scritto di queste. Spesso ne viene fuori l' immaginedi un vero e proprio“inferno dantesco”. Da oggi vi proporremo alcune delle testimonianze di questi viaggiatori e chiuderemo la rassegna , con uno scritto del compianto prof. Giuseppe Di Perri. Il tutto illustrato da foto significative che danno l'idea di cosa è stata la pomice e quale principalmente la vita dei cavatori.Citazione da: LUIGI SALVATORE ARCIDUCA D'AUSTRIA "Le Isole Lipari" :“Nelle cave si lavora ininterrottamente, tranne che in settembre ed ottobre, quando gli operai sono tutti impegnati in campagna per la vendemmia...]
“Ragazzi, bruciati dal sole, vanno avanti e indietro per questa via, trascinandosi sulle spalle, pesanti ceste di pomice. Se qualcuno dovesse chiedere loro quanto guadagnano, rispondono ridendo: pochi soldi. Ma non sostano e intrisi di sudore continuano tutto il giorno a trasportare, su e giù per le cave del Pilatu. È questo il loro lavoro tanto duro quanto mal remunerato!”
“Ragazzi, bruciati dal sole, vanno avanti e indietro per questa via, trascinandosi sulle spalle, pesanti ceste di pomice. Se qualcuno dovesse chiedere loro quanto guadagnano, rispondono ridendo: pochi soldi. Ma non sostano e intrisi di sudore continuano tutto il giorno a trasportare, su e giù per le cave del Pilatu. È questo il loro lavoro tanto duro quanto mal remunerato!”
Arresti a Barcellona, Milazzo, Terme Vigliatore ed Eolie. Droga "ordinata" su chat private. Lipari una delle piazze più attive, due gruppi coinvolti.
Ordini di droga su chat private dei social, per evitare di essere intercettati. Ci sarebbe anche questo nell' attività contestata ai 59 (almeno cinque sono di Lipari) finiti in manette questa notte, nell’ambito di un blitz condotto dai carabinieri del comando provinciale e del Ros.
Le indagini, coordinate dalla procura distrettuale antimafia di Messina, diretta da Maurizio de Lucia, raccontano - secondo le prime indiscrezioni che trapelano (la conferenza stampa è alle 11) anche di un clan (non tutti gli arrestati sarebbero coinvolti in questo) che imponeva estorsioni a tappeto in provincia. E nessun commerciante, nessun imprenditore ha mai denunciato.
Gli investigatori sono riusciti a ricostruire i nuovi affari del clan grazie alle dichiarazioni di alcune collaborazioni di giustizia, le intercettazioni hanno poi aperto nuovi scenari, soprattutto con il riferimento allo spaccio di droga. Una delle piazze più attive era sull’isola di Lipari, dove due gruppi si erano spartiti la gestione degli affari.
Gli investigatori sono riusciti a ricostruire i nuovi affari del clan grazie alle dichiarazioni di alcune collaborazioni di giustizia, le intercettazioni hanno poi aperto nuovi scenari, soprattutto con il riferimento allo spaccio di droga. Una delle piazze più attive era sull’isola di Lipari, dove due gruppi si erano spartiti la gestione degli affari.
Ricordando...Nino Sindoni.
Le foto pubblicate sono tratte, in ordine assolutamente casuale e non su richiesta, tra quelle che abbiamo nel nostro archivio.
Per le commemorazioni, anniversari ect. mettiamo a disposizione uno spazio apposito, previo contributo.
Per le commemorazioni, anniversari ect. mettiamo a disposizione uno spazio apposito, previo contributo.
Droga: "notte di manette" tra Barcellona, Milazzo, Terme Vigliatore e le Eolie. A Lipari almeno 4 arresti
(Fonte: Gazzetta del sud) I “figli d’arte” di cosa nostra barcellonese avevano “tradito” il giuramento dei padri: niente droga nei nostri affari. E s’erano messi a gestire traffici di “roba” leggera e pesante accordandosi anche con le famiglie mafiose delle altre città siciliane, per rifornimenti costanti e prezzi abbordabili.
Non a caso, l’operazione antimafia dei carabinieri scattata in tutta Italia stanotte, si chiama “Dinastia”, e sono 59 gli arresti sparsi tra Barcellona, Milazzo, Terme Vigliatore e perfino nelle isole Eolie.
Basta citare due nomi tra gli arrestati per avere un lampo chiaro e forte: Vincenzo Gullotti, figlio di Giuseppe Gullotti “l’avvocaticchiu”, che per anni è stato al vertice della famiglia mafiosa barcellonese, condannato in via definitiva a trent’anni per l’omicidio del giornalista Beppe Alfano, e che dopo le prime due lauree sta acquisendo la terza studiando dalla sua cella al 41 bis. Nunzio Di Salvo, figlio di Salvatore “Sem” Di Salvo, che è stato proprio il successore di Gullotti al vertice del gruppo barcellonese, di cui ha tenuto saldi in mano tutti i fili criminali per anni. Ma ci sono tanti altri giovani rampolli di “vecchie conoscenze” tra gli arrestati, non soltanto loro due.
Questa notte in provincia di Messina e in altre città italiane, i carabinieri del comando provinciale e del Ros hanno dato esecuzione a cinque distinte ordinanze di custodia cautelare emesse dai gip del Tribunale di Messina su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 59 persone.
Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, violenza e minaccia, con l’aggravante del metodo mafioso.
L’operazione è stata denominata “Dinastia” perché rappresenta l’ulteriore sviluppo dell’analisi del territorio tirrenico effettuata in questi anni dalla Procura Distrettuale Antimafia di Messina e dai carabinieri, non soltanto nei confronti della famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto ma anche verso gli altri gruppi sparsi sul territorio.
L’indagine “Dinastia” ha portato all’arresto di affiliati e gregari della famiglia mafiosa barcellonese, che negli ultimi anni ha investito quasi tutte le sue forze nel settore del traffico di sostanze stupefacenti, per “integrare” i guadagni delle estorsioni.
Le nuove leve del clan, tra cui alcuni dei figli dei principali capi mafia barcellonesi, oramai da parecchio tempo in carcere, erano a capo di una struttura criminale che operava con metodo mafioso, nel traffico e nella distribuzione di ingenti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana nell’area tirrenica dell’intera provincia di Messina e anche nelle isole Eolie, rifornendo ulteriori gruppi criminali satelliti, attivi nello spaccio ai minori livelli. L’operazione ha fatto luce anche su numerose estorsioni attuate da anni da esponenti della famiglia mafiosa a commercianti e imprese del territorio barcellonese.
NOTA DEL DIRETTORE - Sin qui l'articolo della Gazzetta del sud. A questo possiamo aggiungere che gli arresti a Lipari sarebbero almeno 4. Gli arrestati di Lipari sono stati trasferiti nottetempo con la motovedetta dell'Arma.
I nomi di tutti gli arrestati saranno dati nel corso di una conferenza stampa, indetta a Messina per le 11. AGGIORNAMENTO: I LIPARESI ARRESTATI SAREBBERO ALMENO 5
Non a caso, l’operazione antimafia dei carabinieri scattata in tutta Italia stanotte, si chiama “Dinastia”, e sono 59 gli arresti sparsi tra Barcellona, Milazzo, Terme Vigliatore e perfino nelle isole Eolie.
Basta citare due nomi tra gli arrestati per avere un lampo chiaro e forte: Vincenzo Gullotti, figlio di Giuseppe Gullotti “l’avvocaticchiu”, che per anni è stato al vertice della famiglia mafiosa barcellonese, condannato in via definitiva a trent’anni per l’omicidio del giornalista Beppe Alfano, e che dopo le prime due lauree sta acquisendo la terza studiando dalla sua cella al 41 bis. Nunzio Di Salvo, figlio di Salvatore “Sem” Di Salvo, che è stato proprio il successore di Gullotti al vertice del gruppo barcellonese, di cui ha tenuto saldi in mano tutti i fili criminali per anni. Ma ci sono tanti altri giovani rampolli di “vecchie conoscenze” tra gli arrestati, non soltanto loro due.
Questa notte in provincia di Messina e in altre città italiane, i carabinieri del comando provinciale e del Ros hanno dato esecuzione a cinque distinte ordinanze di custodia cautelare emesse dai gip del Tribunale di Messina su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 59 persone.
Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, violenza e minaccia, con l’aggravante del metodo mafioso.
L’operazione è stata denominata “Dinastia” perché rappresenta l’ulteriore sviluppo dell’analisi del territorio tirrenico effettuata in questi anni dalla Procura Distrettuale Antimafia di Messina e dai carabinieri, non soltanto nei confronti della famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto ma anche verso gli altri gruppi sparsi sul territorio.
L’indagine “Dinastia” ha portato all’arresto di affiliati e gregari della famiglia mafiosa barcellonese, che negli ultimi anni ha investito quasi tutte le sue forze nel settore del traffico di sostanze stupefacenti, per “integrare” i guadagni delle estorsioni.
Le nuove leve del clan, tra cui alcuni dei figli dei principali capi mafia barcellonesi, oramai da parecchio tempo in carcere, erano a capo di una struttura criminale che operava con metodo mafioso, nel traffico e nella distribuzione di ingenti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana nell’area tirrenica dell’intera provincia di Messina e anche nelle isole Eolie, rifornendo ulteriori gruppi criminali satelliti, attivi nello spaccio ai minori livelli. L’operazione ha fatto luce anche su numerose estorsioni attuate da anni da esponenti della famiglia mafiosa a commercianti e imprese del territorio barcellonese.
NOTA DEL DIRETTORE - Sin qui l'articolo della Gazzetta del sud. A questo possiamo aggiungere che gli arresti a Lipari sarebbero almeno 4. Gli arrestati di Lipari sono stati trasferiti nottetempo con la motovedetta dell'Arma.
I nomi di tutti gli arrestati saranno dati nel corso di una conferenza stampa, indetta a Messina per le 11. AGGIORNAMENTO: I LIPARESI ARRESTATI SAREBBERO ALMENO 5
giovedì 27 febbraio 2020
Sicilia: Lavoro, oltre 200 milioni per il piano “Garanzia giovani 2”
Oltre duecento milioni di euro per migliorare l'occupazione dei giovani siciliani. Il presidente della Regione Nello Musumeci ha illustrato stamane, a Palazzo d'Orleans, il nuovo Piano “Garanzia giovani 2”. Alla conferenza stampa erano presenti anche gli assessori al Lavoro, Antonio Scavone, e alla Formazione, Roberto Lagalla, oltre al dirigente generale del dipartimento Lavoro Francesca Garoffolo.
Obiettivo principale del programma, dedicato soprattutto a coloro che non sono impegnati in un'attività lavorativa, è quello di diminuire le distanze tra i giovani dell’Isola e il mercato del lavoro, offrendo misure concrete come i tirocini, la formazione mirata all'inserimento lavorativo e l'apprendistato per la qualifica e il diploma. Le risorse provengono dal Fondo sociale europeo (124 milioni di euro) e dal Pon Iniziativa occupazione giovani (81 milioni di euro).
«Quello di oggi – ha evidenziato il governatore Musumeci – è il risultato di un’azione sinergica, efficace e concreta di due assessorati. La Sicilia è una una terra dove tantissimi ragazzi cercano lavorano, e tanti altri, oltre centomila, non hanno più voglia di cercarlo. Per questo motivo ci siamo posti alcune domande. Il mercato del lavoro richiede, sempre di più, figure professionali dotate di competenze specifiche e quindi abbiamo il dovere di lavorare per formarle. Il tutto in sinergia con le associazioni di categoria e con il mondo del lavoro come abbiamo iniziato a fare in questi due4 anni. Non più professionalità avulse, ma fiugure che possano entrare presto nei circuiti produttivi, soprattutto nel comparto dell’innovazione».
Tra le novità più importanti, rispetto al precedente “Garanzia giovani 1” la possibilità di allargare , in alcune misure come quella della formazione in azienda, la platea dei destinatari portando l'età massima dai 29 ai 35 anni. Si partirà con un dettagliato progetto di informazione durante il quale verrà garantita l'accoglienza del giovane presso lo sportello del Centro per l’impiego che avrà anche il compito di fornire informazioni sull’accesso, sui servizi e sulle misure disponibili delle politiche attive, sui percorsi formativi e professionali attivabili e dove verranno tracciate l'analisi dei bisogni e la definizione degli obiettivi da raggiungere, la ricostruzione della storia personale, formativa e lavorativa del giovane e la messa a punto di un progetto personalizzato.
Tra le misure più significative la formazione mirata all'inserimento lavorativo che, con una dotazione finanziaria di 22 milioni di euro, sarà volta a fornire le conoscenze e le competenze necessarie a facilitare l’inserimento lavorativo dei giovani attraverso percorsi formativi specialistici, in particolare attraverso l’acquisizione delle competenze necessarie all’ottenimento di un attestato di certificazione linguistica (di livello non inferiore a B1) e informatica (riconosciuto anche all’estero).
Altri 24 milioni di euro saranno invece destinati al reinserimento di 15-18enni in percorsi formativi attraverso percorsi di reinserimento di giovani che abbiano abbandonato un percorso formativo per l’assolvimento dell'obbligo di istruzione e/o dell’obbligo in percorsi di istruzione e formazione professionale. Molto attesa la misura dei tirocini extracurriculari - 58 milioni di euro la dotazione finanziaria - con cui verranno attivati percorsi che prevedono un periodo di formazione a diretto contatto con il mondo del lavoro, per favorire l’inserimento/reinserimento nel mercato di giovani disoccupati e/o inoccupati dove verrà riconosciuta un'indennità mensile per i destinatari di 300 o 500 euro nel caso di tirocini svolti da soggetti disabili e da persone svantaggiate.
Dieci milioni di euro sono stati stanziati invece per la misura cosiddetta “Assunzione e formazione”, non presente nel precedente programma, volta a sostenere e agevolare l’inserimento lavorativo dei giovani in possesso solo parziale delle competenze per lo svolgimento della mansione a supporto nel completamento del loro profilo professionale attraverso l’inserimento in percorsi formativi post assunzione.
«”Garanzia giovani 2”, con la imminente pubblicazione dei bandi, - afferma l'assessore Scavone – rappresenta l'occasione di offrire una risposta ai problemi della disoccupazione e dell'inattività giovanile che, a lungo andare, stanno producendo, specie per le regioni del Sud, problemi di esclusione sociale e povertà giovanile. I Centri per l'impiego continueranno ad assumere un ruolo centrale, in quanto il modello di funzionamento del programma prevede che i giovani si rechino presso di essi per accedere ai servizi offerti. Auspichiamo – conclude il componente del governo Musumeci - che la nuova “Garanzia giovani”, attraverso percorsi di assistenza integrata volti all'inserimento o reinserimento in un percorso di istruzione e formazione e lavorativo, possa dare un contributo importante alle azioni messe in campo per ridurre i livelli di inattività e disoccupazione giovanile in Sicilia».
Garanzia Giovani finanzia anche con 3,5 milioni di euro l’Apprendistato di I livello rivolto a giovani tra i 15 e i 35 anni non compiuti e Neet (15 - 29 anni), finalizzato a ridurre la dispersione scolastica. Si tratta della realizzazione di contratti di apprendistato in grado di coniugare l’esperienza lavorativa con quella formativa orientata al conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica professionale. Altri 3,5 milioni sono destinati poi all’Apprendistato di III livello (Alta ricerca e formazione) che garantisce ai giovani, tra i 17 e i 29 anni, assunti con apprendistato alta formazione e ricerca, una formazione coerente con le istanze delle imprese, conseguendo un titolo di studio in alta formazione o svolgendo attività di ricerca.
«Garantire competenze e adeguati livelli di conoscenza, favorendo il più stretto raccordo con il mondo della formazione e quello dell’impresa - interviene l’assessore Roberto Lagalla - è l’unico modo per assicurare alle giovani generazioni nuove opportunità lavorative. A riguardo, stiamo portando avanti numerose azioni in linea con questo obbiettivo e quindi recuperando la mancanza di corrispondenza, denunciata sino ad oggi, tra la richiesta di professionalità, da parte delle imprese, e la richiesta di occupazione da parte dei giovani».
Obiettivo principale del programma, dedicato soprattutto a coloro che non sono impegnati in un'attività lavorativa, è quello di diminuire le distanze tra i giovani dell’Isola e il mercato del lavoro, offrendo misure concrete come i tirocini, la formazione mirata all'inserimento lavorativo e l'apprendistato per la qualifica e il diploma. Le risorse provengono dal Fondo sociale europeo (124 milioni di euro) e dal Pon Iniziativa occupazione giovani (81 milioni di euro).
«Quello di oggi – ha evidenziato il governatore Musumeci – è il risultato di un’azione sinergica, efficace e concreta di due assessorati. La Sicilia è una una terra dove tantissimi ragazzi cercano lavorano, e tanti altri, oltre centomila, non hanno più voglia di cercarlo. Per questo motivo ci siamo posti alcune domande. Il mercato del lavoro richiede, sempre di più, figure professionali dotate di competenze specifiche e quindi abbiamo il dovere di lavorare per formarle. Il tutto in sinergia con le associazioni di categoria e con il mondo del lavoro come abbiamo iniziato a fare in questi due4 anni. Non più professionalità avulse, ma fiugure che possano entrare presto nei circuiti produttivi, soprattutto nel comparto dell’innovazione».
Tra le novità più importanti, rispetto al precedente “Garanzia giovani 1” la possibilità di allargare , in alcune misure come quella della formazione in azienda, la platea dei destinatari portando l'età massima dai 29 ai 35 anni. Si partirà con un dettagliato progetto di informazione durante il quale verrà garantita l'accoglienza del giovane presso lo sportello del Centro per l’impiego che avrà anche il compito di fornire informazioni sull’accesso, sui servizi e sulle misure disponibili delle politiche attive, sui percorsi formativi e professionali attivabili e dove verranno tracciate l'analisi dei bisogni e la definizione degli obiettivi da raggiungere, la ricostruzione della storia personale, formativa e lavorativa del giovane e la messa a punto di un progetto personalizzato.
Tra le misure più significative la formazione mirata all'inserimento lavorativo che, con una dotazione finanziaria di 22 milioni di euro, sarà volta a fornire le conoscenze e le competenze necessarie a facilitare l’inserimento lavorativo dei giovani attraverso percorsi formativi specialistici, in particolare attraverso l’acquisizione delle competenze necessarie all’ottenimento di un attestato di certificazione linguistica (di livello non inferiore a B1) e informatica (riconosciuto anche all’estero).
Altri 24 milioni di euro saranno invece destinati al reinserimento di 15-18enni in percorsi formativi attraverso percorsi di reinserimento di giovani che abbiano abbandonato un percorso formativo per l’assolvimento dell'obbligo di istruzione e/o dell’obbligo in percorsi di istruzione e formazione professionale. Molto attesa la misura dei tirocini extracurriculari - 58 milioni di euro la dotazione finanziaria - con cui verranno attivati percorsi che prevedono un periodo di formazione a diretto contatto con il mondo del lavoro, per favorire l’inserimento/reinserimento nel mercato di giovani disoccupati e/o inoccupati dove verrà riconosciuta un'indennità mensile per i destinatari di 300 o 500 euro nel caso di tirocini svolti da soggetti disabili e da persone svantaggiate.
Dieci milioni di euro sono stati stanziati invece per la misura cosiddetta “Assunzione e formazione”, non presente nel precedente programma, volta a sostenere e agevolare l’inserimento lavorativo dei giovani in possesso solo parziale delle competenze per lo svolgimento della mansione a supporto nel completamento del loro profilo professionale attraverso l’inserimento in percorsi formativi post assunzione.
«”Garanzia giovani 2”, con la imminente pubblicazione dei bandi, - afferma l'assessore Scavone – rappresenta l'occasione di offrire una risposta ai problemi della disoccupazione e dell'inattività giovanile che, a lungo andare, stanno producendo, specie per le regioni del Sud, problemi di esclusione sociale e povertà giovanile. I Centri per l'impiego continueranno ad assumere un ruolo centrale, in quanto il modello di funzionamento del programma prevede che i giovani si rechino presso di essi per accedere ai servizi offerti. Auspichiamo – conclude il componente del governo Musumeci - che la nuova “Garanzia giovani”, attraverso percorsi di assistenza integrata volti all'inserimento o reinserimento in un percorso di istruzione e formazione e lavorativo, possa dare un contributo importante alle azioni messe in campo per ridurre i livelli di inattività e disoccupazione giovanile in Sicilia».
Garanzia Giovani finanzia anche con 3,5 milioni di euro l’Apprendistato di I livello rivolto a giovani tra i 15 e i 35 anni non compiuti e Neet (15 - 29 anni), finalizzato a ridurre la dispersione scolastica. Si tratta della realizzazione di contratti di apprendistato in grado di coniugare l’esperienza lavorativa con quella formativa orientata al conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica professionale. Altri 3,5 milioni sono destinati poi all’Apprendistato di III livello (Alta ricerca e formazione) che garantisce ai giovani, tra i 17 e i 29 anni, assunti con apprendistato alta formazione e ricerca, una formazione coerente con le istanze delle imprese, conseguendo un titolo di studio in alta formazione o svolgendo attività di ricerca.
«Garantire competenze e adeguati livelli di conoscenza, favorendo il più stretto raccordo con il mondo della formazione e quello dell’impresa - interviene l’assessore Roberto Lagalla - è l’unico modo per assicurare alle giovani generazioni nuove opportunità lavorative. A riguardo, stiamo portando avanti numerose azioni in linea con questo obbiettivo e quindi recuperando la mancanza di corrispondenza, denunciata sino ad oggi, tra la richiesta di professionalità, da parte delle imprese, e la richiesta di occupazione da parte dei giovani».
Le isole di Sicilia all'ITB di Berlino 2020 oltre gli isterismi del Coronavirus
Anche quest’anno le isole di Sicilia parteciperanno all’ITB di Berlino. Promozione del territorio e commercializzazione dei servizi turistici delle piccole isole siciliane con pacchetti e itinerari tematici in grado di far vivere in modo autentico il territorio. Questo l’obiettivo principale della La DMO delle Isole di Sicilia che, ospite presso lo stand della Regione Siciliana, promuoverà il brand Islands of Sicily.
Siamo convinti che in questo momento più che mai occorra dare continuità alla nostra presenza all’estero”, dichiara Christian Del Bono, presidente di Islands of Sicily e di Federalberghi Isole Minori della Sicilia.
Sembra che in Italia da sabato scorso il mondo si sia fermato per un errata e isterica rappresentazione degli effetti del Coronavirus. Abbiamo assistito a fughe in avanti di alcuni amministratori pubblici, a scivoloni e dichiarazioni azzardate di altri, ad una spettacolarizzazione del fenomeno da parte di molti media. Tutt questo, sta minando seriamente la nostra economia e la nostra reputazione internazionale. Le nostre imprese e i nostri dipendenti sono ormai, più preoccupati degli effetti economici e sociali che si stanno generando che dell’effettiva letalità del coronavirus. Questo è inaccettabile.
Andremo a Berlino, per contribuire a dimostrare con la nostra presenza allo stand e con una conferenza stampa che si terrà in “Piazza Italia” in area ENIT il 5 marzo che l’Italia che lavora e che produce non si è fermata. Che il nostro paese non è il lazzaretto d’Europa per come viene rappresentato ma un posto sicuro e il più bello del mondo. Che le nostre isole, come sempre, non vedono l’ora di accogliere al meglio i turisti italiani e stranieri interessati alla nostra destinazione, provenienti da tutte le latitudini e da tutte le regioni di Italia.
Federalberghi Isole Minori della Sicilia
Siamo convinti che in questo momento più che mai occorra dare continuità alla nostra presenza all’estero”, dichiara Christian Del Bono, presidente di Islands of Sicily e di Federalberghi Isole Minori della Sicilia.
Sembra che in Italia da sabato scorso il mondo si sia fermato per un errata e isterica rappresentazione degli effetti del Coronavirus. Abbiamo assistito a fughe in avanti di alcuni amministratori pubblici, a scivoloni e dichiarazioni azzardate di altri, ad una spettacolarizzazione del fenomeno da parte di molti media. Tutt questo, sta minando seriamente la nostra economia e la nostra reputazione internazionale. Le nostre imprese e i nostri dipendenti sono ormai, più preoccupati degli effetti economici e sociali che si stanno generando che dell’effettiva letalità del coronavirus. Questo è inaccettabile.
Andremo a Berlino, per contribuire a dimostrare con la nostra presenza allo stand e con una conferenza stampa che si terrà in “Piazza Italia” in area ENIT il 5 marzo che l’Italia che lavora e che produce non si è fermata. Che il nostro paese non è il lazzaretto d’Europa per come viene rappresentato ma un posto sicuro e il più bello del mondo. Che le nostre isole, come sempre, non vedono l’ora di accogliere al meglio i turisti italiani e stranieri interessati alla nostra destinazione, provenienti da tutte le latitudini e da tutte le regioni di Italia.
Federalberghi Isole Minori della Sicilia
Musumeci: " Turisti provenienti da zone gialle farebbero meglio a rimandare di qualche settimana il loro arrivo in Sicilia"
«L’ho detto, e lo ripeto, i turisti provenienti dalle zone gialle farebbero meglio a rimandare di qualche settimana il loro arrivo in Sicilia. Il mio è un appello alla prudenza, nell’interesse di tutti. La Sicilia è e resta, finora, una regione sicura, dove trascorrere la vacanza in un clima assai propizio. Per questo da giorni invito tutti, anche certa stampa, a non fare terrorismo psicologico. In ogni caso, chi arriva da una zona colpita dall’epidemia ha il dovere di informare le autorità sanitarie siciliane, come stabilito dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri».
Lo precisa, in una nota , il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci
Lo precisa, in una nota , il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci
Approvato l'atto Aziendale dell'ASP di Messina, l'Assessorato per la Salute ne certifica la conformità al DA 22/2019
(Comunicato) Con decreto 112/2020 dell'Assessore Regionale per la Salute Ruggero Razza è stato approvato il nuovo atto aziendale dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, il documento di programmazione che redige una mappa aggiornata dei servizi sanitari erogati in tutto il territorio metropolitano.
Il decreto Assessoriale, che prende atto del parere favorevole espresso anche dalla Giunta Regionale di Governo, certifica la bontà del lavoro fatto dallo Staff della Direzione Generale e dichiara la conformità dell'atto aziendale dell'A.S.P. di Messina alla programmazione sanitaria nazionale e regionale.
Sono già da tempo in atto le procedure per redigere la nuova pianta organica aziendale, che dovrà essere deliberata entro il prossimo 31 marzo.
Il decreto Assessoriale, che prende atto del parere favorevole espresso anche dalla Giunta Regionale di Governo, certifica la bontà del lavoro fatto dallo Staff della Direzione Generale e dichiara la conformità dell'atto aziendale dell'A.S.P. di Messina alla programmazione sanitaria nazionale e regionale.
Sono già da tempo in atto le procedure per redigere la nuova pianta organica aziendale, che dovrà essere deliberata entro il prossimo 31 marzo.
Buon Compleanno!
Auguri a Simona Minutoli, Marco Raffiti, Michele Pastore, Flavia Subba, Annamaria Prestipino, Norina Cappadona, Michele Rando, Serena Costanzo Joly, Gianna Ziino, Manfredi Morabito, Alberto Taranto, Maria Rosa Natoli, Luna Mazza, Elide Podetti Alizzo.
E la febbre suina torna a far paura (dalla Gazzetta del sud di oggi)
Nota bene: Abbiamo fatto una ricerca e possiamo tranquillamente dire che l'uomo, del quale si parla nell'articolo come originario di Lipari, in realtà è nato a Messina, anche se da tempo risiedeva nell'arcipelago.
LIPARI: Pomice...Viaggio all'inferno (numero 0)
Delle cave di pomice di Lipari, della triste vita dei cavatori, ne hanno parlato diversi viaggiatori-scrittori che hanno raggiunto le isole e scritto di queste. Spesso ne viene fuori l' immagine di un vero e proprio“inferno dantesco”.
Nei giorni a venire vi riproporremo alcune delle testimonianze di questi viaggiatori e chiuderemo la rassegna , con uno scritto del compianto prof. Giuseppe Di Perri.
Il tutto illustrato da foto significative che danno l'idea di cosa è stata la pomice e quale principalmente la vita dei cavatori.“Qui un operaio della pomice è considerato come un qualunque arnese di lavoro, pochissimo valutato anche quando è in piena effícienza di rendimento e poi abbandonato al suo destino e messo da parte come un limone spremuto quando non è più in grado di rendere.[...] DI PERRI
Corsa straordinaria della Laurana per Vulcano - Lipari - Rinella e viceversa
COMUNICATO STAMPA
Si rende noto che la Compagnia di navigazione Siremar Caronte & Tourist ha disposto una corsa straordinaria della nave Laurana con il seguente itinerario/orario:
- Milazzo - Partenza: 13.15
- Vulcano - Arrivo: 14.45
- Vulcano - Partenza: 14.55
- Lipari - Arrivo: 15.20
- Lipari - Partenza: 15.30
- Rinella - Arrivo: 16.25
- Rinella- Partenza: 16.35
- Lipari - Arrivo: 17.30
- Lipari - Partenza: 17.40
- Milazzo - Arrivo: 19.30
L’Amministrazione Comunale
Si rende noto che la Compagnia di navigazione Siremar Caronte & Tourist ha disposto una corsa straordinaria della nave Laurana con il seguente itinerario/orario:
- Milazzo - Partenza: 13.15
- Vulcano - Arrivo: 14.45
- Vulcano - Partenza: 14.55
- Lipari - Arrivo: 15.20
- Lipari - Partenza: 15.30
- Rinella - Arrivo: 16.25
- Rinella- Partenza: 16.35
- Lipari - Arrivo: 17.30
- Lipari - Partenza: 17.40
- Milazzo - Arrivo: 19.30
L’Amministrazione Comunale
Ricordando... Silvio Di Franco.
Le foto pubblicate sono tratte, in ordine assolutamente casuale e non su richiesta, tra quelle che abbiamo nel nostro archivio.
Per le commemorazioni, anniversari ect. mettiamo a disposizione uno spazio apposito, previo contributo.
Per le commemorazioni, anniversari ect. mettiamo a disposizione uno spazio apposito, previo contributo.
Eolie: E' isolamento!
Come da previsioni l'arcipelago eoliano è, in atto, isolato. Fermi nei porti navi ed aliscafi.
Difficile, se non impossibile, stante le condizioni meteo, che oggi si muova qualcosa.
Difficile, se non impossibile, stante le condizioni meteo, che oggi si muova qualcosa.
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